Piano di gestione della situazione di grave difficoltà occupazionale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Piano di gestione della situazione di grave difficoltà occupazionale"

Transcript

1 Assessorato alla Formazione, al Lavoro e alle Attività Produttive SERVIZIO LAVORO E COLLOCAMENTO IL DISTRETTO INDUSTRIALE DELLA SEDIA Piano di gestione della situazione di grave difficoltà occupazionale Udine, 11 ottobre 2006

2 PROVINCIA DI UDINE ASSESSORATO ALLA FORMAZIONE, AL LAVORO E ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE p.zza Patriarcato, Udine tel SERVIZIO LAVORO E COLLOCAMENTO Via Prefettura, Udine tel fax

3 SOMMARIO PREMESSA...5 AZIONI E TEMPISTICA DI MASSIMA...7 A. OBIETTIVI...8 B. ANALISI ECONOMICA E OCCUPAZIONALE Il Distretto friulano della sedia: un quadro di sintesi Il tessuto produttivo e gli addetti Scenario occupazionale nel Distretto della sedia della provincia di Udine L interscambio commerciale con l estero...29 C. SOGGETTI...31 D. STRUMENTI Formazione degli operatori Accompagnamento al lavoro Incentivi...38 E. ARTICOLAZIONE INTERVENTO Preparazione Azioni sull Offerta Azioni sulla Domanda Piano di comunicazione Monitoraggio...45 F. RISORSE...46 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEI RAPPORTI AI VARI LIVELLI PER L IMPLEMENTAZIONE DEL PIANO...48 RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DEGLI INTERVENTI SULL OFFERTA, FINALIZZATI ALLA RICOLLOCAZIONE

4 4

5 PREMESSA La congiuntura economica negativa degli ultimi anni ha inciso profondamente sulla struttura del mercato del lavoro della provincia di Udine rafforzando il volume degli avviamenti nel terziario e nel contempo contraendo quelli della manifattura, incrementando il numero degli avviamenti a termine e riducendo i rapporti a tempo indeterminato. Tali fenomeni sono costantemente monitorati dal Servizio Lavoro e Collocamento tramite l Osservatorio provinciale sul Mercato del Lavoro, inoltre - da diversi mesi - è stata avviata una mappatura specifica delle imprese in crisi, grazie anche al contributo dei dieci Centri per l Impiego. Tale attività esegue, di fatto, quel monitoraggio continuo del mercato del lavoro, delle sue dinamiche evolutive e delle situazioni di grave difficoltà occupazionale previsto dal Titolo III, Capo III della legge regionale 9 agosto 2005, n. 18 recante Norme regionali per l occupazione, la tutela e la qualità del lavoro. Poiché all attività di monitoraggio devono necessariamente seguire interventi razionali ed efficienti per fronteggiare le situazioni di crisi occupazionale, la normativa regionale ha individuato un procedimento di base ed alcuni strumenti che consentono alle Province di realizzare azioni di accompagnamento al lavoro che favoriscano la ricollocazione - o perlomeno l accrescimento dell occupabilità - dei lavoratori coinvolti. In data 30 agosto 2006 è stato pubblicato sul BUR 35/2006 il Regolamento per l attuazione da parte delle Amministrazioni provinciali degli interventi previsti dai Piani di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale che fornisce alle Province alcuni strumenti operativi a corollario delle attività di orientamento, riqualificazione e ricollocamento dei soggetti coinvolti. Tali strumenti prevedono l erogazione di contributi volti ad incentivare l assunzione o la stabilizzazione con contratti a tempo indeterminato di lavoratori disoccupati o a rischio di disoccupazione, ovvero che abbiano perduto la propria occupazione a seguito di eventi la cui causa sia riconducibile ad una situazione di grave difficoltà occupazionale dichiarata. Oltre a ciò, per i medesimi soggetti è prevista la concessione di contributi tesi a favorire la creazione di nuove imprese, nonché contributi per la frequenza di corsi di riqualificazione. In via sperimentale saranno assegnati alcuni incentivi alle aziende che assumeranno lavoratori in via di quiescenza al fine di permettere agli stessi la maturazione del diritto al trattamento pensionistico. Data la complessità e delicatezza della situazione, gli interventi sono stati pianificati ed organizzati affinché il lavoratore possa ricevere tutte le informazioni, le agevolazioni ed i servizi necessari alla ricollocazione, secondo una logica di integrazione ed ottimizzazione delle risorse (umane, strumentali, metodologiche) e dei progetti già in essere, di cui il presente Piano di gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale è espressione. La metodologia proposta intende 5

6 associare le tecniche di ricollocazione comunemente impiegate alle modalità operative già sperimentate in precedenti progetti sperimentali, opportunamente migliorate ed adattate al contesto territoriale e alle risorse disponibili. Dal punto di vista procedurale, il Piano segue quanto previsto dagli articoli 46, 47, 48 della L.R. 18/ e dagli Indirizzi per la previsione e gestione delle situazioni di grave difficoltà occupazionale approvati dalla Giunta regionale con Delibera 2933/2005. Nella fattispecie, la Provincia di Udine ha provveduto, già a dicembre 2005, ad effettuare una prima segnalazione della crisi del Distretto della sedia, per poi presentare il documento completo - come da Indirizzi - nella seduta di concertazione del 23 febbraio Il 21 luglio 2006 l Assessore regionale competente ha firmato il Decreto 1256 con cui ha sancito la crisi del Distretto della sedia ed affidato alla Provincia interessata la redazione nonché la realizzazione del Piano di gestione, anche avvalendosi dell Agenzia regionale del lavoro e della formazione professionale. Una volta approvato dalla Giunta provinciale e dalla Giunta regionale, l implementazione del Piano sarà coordinata dalla Provincia di Udine e realizzata dai Centri per l impiego coinvolti, grazie sia alla collaborazione attiva delle parti sociali rappresentate nella Commissione provinciale per il Lavoro e nel Comitato di Distretto (e in seguito nell Agenzia del Distretto), sia all ausilio dell Agenzia regionale del lavoro e di esperti in materia, secondo la metodologia e le modalità di seguito riportate. 6

7 1. PREPARAZIONE AZIONI E TEMPISTICA DI MASSIMA Fasi ed Azioni Tempi stimati Soggetti coinvolti Analisi economica e occupazionale della situazione di grave difficoltà occupazionale e delle sue cause Individuazione delle modalità e criteri di intervento Progettazione degli interventi integrati e delle azioni previste dal Piano di gestione Condivisione delle linee-guida del Piano di Gestione con il Distretto industriale della sedia e con i soggetti istituzionali e sociali interessati a livello provinciale Bozza entro il 05/10/06 Progetto definitivo entro inizio ottobre 06 18/09/06 Sottocommissione per la formazione e le politiche attive del lavoro 05/10/06 Presentazione rappresentanti Distretto Provincia; Agenzia reg. Provincia Invio alla Giunta Provinciale per l approvazione I settimana ottobre 06 Provincia Invio all Assessore regionale competente che lo trasmette alla Giunta Regionale per l approvazione II settimana ottobre 06 Provincia; Regione Promozione e adesione del Piano Fine ott. inizio nov. 06 Provincia, CPI; 2. ATTUAZIONE DEL PIANO Attivazione degli interventi diretti all orientamento e alla riqualificazione del personale già in mobilità Primi contatti con aziende per reperimento opportunità lavorative Attività volte a promuovere l imprenditoria in collab. con enti ed istituzioni già presenti sul territorio Primi interventi di ricollocazione dei lavoratori già coinvolti nel progetto che non necessitano di ulteriori attività di formazione, con il concorso dei soggetti istituzionali e sociali interessati Coinvolgimento attivo dei soggetti istituzionali del Distretto Prosecuzione attività finalizzate alla ricollocazione (workshop, laboratori, corsi) Seguito dell attività di reperimento delle opportunità lavorative Novembre, dicembre 06 Gennaio 07 Gennaio 07 Febbraio Giugno 07 Febbraio Aprile 07 Provincia, CPI; esperti di Italia Lavoro e degli Enti di formazione Provincia; Agenzia reg. Provincia, CPI; esperti della Provincia, di Italia Lavoro e degli Enti di formazione Provincia e CPI Provincia, CPI; esperti della Provincia, di Italia Lavoro e degli Enti di formazione Incrocio Domanda/Offerta Febbraio Giugno 07 Provincia, CPI; esperti della Provincia, di Italia Lavoro e degli Enti di formazione 3. MONITORAGGIO Verifica di quanto già effettuato nel corso del 2006 Gennaio 07 Provincia, CPI, esperti Verifica di quanto già effettuato nel corso del 2007 Marzo 07 Provincia, CPI, esperti Redazione di report finale a conclusione del progetto Giugno 07 Provincia Resoconto fine attività ai rappresentanti del Distretto Giugno 07 Provincia 7

8 A. OBIETTIVI Il presente progetto esecutivo intende realizzare una gestione organizzata e razionale degli interventi indirizzati a fronteggiare le difficoltà occupazionali del Distretto della sedia. Con l adesione al progetto, il lavoratore sarà seguito personalmente dagli operatori dei Centri per l'impiego e potrà usufruire di servizi ed attività supplementari rispetto al collocamento ordinario. A ciascun aderente sarà offerto un percorso di reinserimento nel mercato del lavoro su misura e sarà accompagnato nella ricerca attiva e responsabile del lavoro. 8

9 B. ANALISI ECONOMICA E OCCUPAZIONALE 1. Il Distretto friulano della sedia: un quadro di sintesi Il Distretto industriale della sedia composto dai Comuni di Aiello, Buttrio, Chiopris Viscone, Corno di Rosazzo, Manzano, Moimacco, Pavia di Udine, Premariacco, San Giovanni al Natisone, San Vito al Torre e Trivignano Udinese costituisce, assieme al Distretto del Livenza, una delle due aree più significative del Friuli Venezia Giulia per quanto concerne la filiera del legno/mobile. Se a livello provinciale le imprese di specializzazione circoscritte agli 11 comuni rappresentavano già all inizio degli anni Ottanta quasi 1/3 della base produttiva della filiera e quasi il 50% del bacino occupazionale, a livello regionale la loro attività risultava essere comunque considerevole in quanto espressione di 1/4 della produzione regionale di specializzazione, del 28% del complesso degli occupati e di quasi 1/5 del fatturato industriale complessivo. Per il Friuli Venezia Giulia la filiera assumeva un ruolo ancora più importante nello scenario occupazionale se comparata con il volume dei lavoratori impiegati nella manifattura in genere: gli operatori del settore di specializzazione rappresentavano 1/4 di tutti gli occupati presenti nel settore manifatturiero regionale (quota 3 volte superiore alla media italiana e più che doppia rispetto al Veneto e Nord/Est). A partire dagli anni Novanta si è verificato un progressivo ridimensionamento occupazionale nel settore di specializzazione, in particolare la contrazione avvertita nell arco del decennio è stata assolutamente pesante sia a livello nazionale (-54,9%), sia a livello regionale in cui si è registrato un calo di oltre 1/5 del numero di occupati (Tabella 1). Tabella 1 - Occupati nella produzione sediaria a livello nazionale e regionale, periodo 1991/2001 Regioni Ripart. % 2001 Variaz. v.a. variaz. % Friuli Venezia Giulia ,0% ,7% Veneto ,5% ,8% Lombardia ,4% ,9% Piemonte ,1% ,1% Marche ,1% ,8% Toscana ,8% ,2% Campania ,2% ,9% Emilia Romagna ,1% ,3% Lazio ,0% ,5% Sicilia ,2% ,0% Molise ,2% 86 30,7% Calabria ,0% -27-7,4% Abruzzo ,9% ,5% Puglia ,2% ,1% Basilicata ,9% ,3% Trentino Alto Adige ,4% ,7% Liguria ,3% ,8% Umbria ,3% ,6% Sardegna ,1% ,9% Valle d'aosta ,1% ,0% Italia ,0% ,9% Fonte: Elaborazione Ires-Fvg su dati Istat 9

10 Per valutare opportunamente il trend del comparto regionale bisogna, peraltro, tenere conto che tale percentuale coincide con la quota di lavoro spostata geograficamente in alcuni Paesi del vicino Est europeo. Il consolidamento del settore di specializzazione nel Friuli Venezia Giulia, infatti, è stato ottenuto de/localizzando alcune fasi a monte della filiera produttiva della sedia, a partire dal trasferimento delle segherie avvenuto più di 15 anni fa e motivato dalla maggior reperibilità delle materie prime, per poi passare alla delocalizzazione della produzione di semilavorati e di lavorazioni a forte impatto ambientale. Dalla metà degli anni Novanta il settore di specializzazione del Friuli Venezia Giulia è rimasto praticamente l unico protagonista rilevante sui mercati esteri proprio grazie alla concentrazione di imprese, risorse imprenditoriali e professionali sul territorio. I drastici ridimensionamenti subiti dal comparto specifico in Veneto, Lombardia, Toscana e Marche stanno infatti ad indicare il loro adattamento alle esigenze del mercato locale e a quelle dell industria mobiliera regionale, in particolare. Il periodo di crisi attraversato dal settore, soprattutto negli ultimi anni, è ascrivibile alle mutate condizioni degli scenari relativi ai mercati esteri. La competitività di prezzo legata al cambio ed all andamento del costo del lavoro più favorevole rispetto ai concorrenti europei sono i fattori che hanno fatto volare l export nazionale di sedie e con esso quella del nostro Distretto che - a cavallo tra la fine degli anni 90 e l avvio del decennio - ha addirittura incontrato un serio ostacolo nella disponibilità di manodopera per fronteggiare livelli produttivi in costante aumento. Le recenti cadute dell export nazionale di sedie sono invece riconducibili sia all agguerrita concorrenza di paesi come la Cina (che riguardano però la fascia bassa di mercato), ma anche al forte apprezzamento della moneta unica nei confronti del dollaro, che ha provocato la drastica perdita di competitività di prezzo sul mercato nordamericano. A ciò si aggiungano le forti difficoltà incontrate dalla Germania nel percorso di crescita del proprio reddito nazionale, raffreddando i consumi specifici del settore. Poiché la produzione cinese è destinata a rappresentare una caratteristica strutturale del contesto competitivo delle nostre imprese, è opportuno definire politiche e strategie improntate in modo particolare ad incidere fortemente sul prodotto e sulla presenza in questi mercati. È possibile quindi affermare che l entità della crisi del comparto della sedia ne evidenzia il carattere non contingente: sono stati ridimensionati l occupazione, la base produttiva, la profittabilità aziendale, l export. Un tale scenario richiede evidentemente un progetto strategico che preveda una nuova qualità nella cooperazione sia tra pubblico e privato, sia tra privato e privato, e che indichi la via maestra percorribile per raggiungere il mercato globalizzato ed essere quindi presenti su scala mondiale. 10

11 2. Il tessuto produttivo e gli addetti L analisi delle caratteristiche e dell evoluzione del settore di specializzazione (legno e sedia/mobili) nella provincia di Udine (e segnatamente nel Distretto della sedia) è focalizzata su due periodi nettamente delimitati: gli anni Novanta, vale a dire il periodo tra le due rilevazioni censuarie del 1991 e del 2001, e gli anni più recenti, compresi tra il 2002 e l inizio del Il settore merceologico del legno e mobili qui considerato comprende le attività dell intera filiera produttiva: da quelle a monte riguardanti le lavorazioni del legno (a partire dal taglio e prime lavorazioni) a tutte quelle a valle inerenti alla costruzione di pannelli, porte e finestre, imballaggi e altri prodotti in legno fino alla costruzione o assemblaggio di mobili e sedie. Per l insieme di queste attività industriali il periodo intercensuario è stato segnato, in Friuli Venezia Giulia, da una leggerissima crescita del numero complessivo delle imprese (+0,7%) e da un sensibile aumento degli addetti (+8,7%). La dinamica relativa alla sola provincia di Udine, invece, si è dimostrata meno positiva, presentando una flessione del numero di imprese di quasi il 2% ed un aumento degli addetti molto più contenuto (+2,5%) (Tabella 2 e Tabella 3). Tabella 2 - Imprese dei settori del legno e del mobile nella provincia di Udine, 1991 e 2001 Attività UD Var. % Friuli V.G /01 Var. % 1991/01 Taglio e lavorazioni legno ,3% ,6% %Compensato e pannelli ,3% ,8% Porte e finestre in legno ,2% ,3% Imballaggi in legno ,0% ,4% Altri prodotti in legno ,3% ,4% Mobili e sedie ,5% ,2% Totale settore legno e arredamento ,8% ,7% Fonte: Elaborazioni Ires Fvg su dati Istat Tabella 3 - Addetti delle imprese dei settori del legno e del mobile nella provincia di Udine, 1991 e 2001 Attività UD Var. % 1991/01 Friuli V.G Var. % 1991/01 Taglio e lavorazioni legno ,9% ,4% Compensato e pannelli ,8% ,8% Porte e finestre in legno ,5% ,7% Imballaggi in legno ,7% ,7% Altri prodotti in legno ,2% ,4% Mobili e sedie ,1% ,0% Totale settore legno e arredamento ,5% ,7% Fonte: Elaborazioni Ires Fvg su dati Istat 11

12 In questo decennio i 6 segmenti del macrosettore legno-mobili hanno seguito traiettorie diversificate, sia dal punto di vista dell andamento del numero delle imprese, sia come trend dei livelli occupazionali. In particolare, l aggregato più importante - quello riguardante la produzione di mobili e di sedie - mantiene sostanzialmente inalterato il numero complessivo delle imprese (-0,2% a livello regionale e -0,5% nella provincia di Udine) mentre dal punto di vista del numero degli addetti registra un incremento a livello regionale (+5%) ed una contestuale diminuzione a livello provinciale (-6,1%). Degli altri due segmenti rilevanti quello riguardante le prime lavorazioni del legno e quello relativo alla costruzione delle porte e delle finestre in legno si registrano andamenti differenziati. Il primo mostra un calo delle imprese (-15,6%), quasi esclusivamente attribuibile al ridimensionamento di questa attività in provincia di Udine (-20,3%) e rileva un sensibile aumento degli addetti (+27,4%), grazie però soprattutto all incremento registrato in provincia di Pordenone. Il secondo (dove tradizionalmente si concentrano le unità produttive artigiane) incrementa il suo peso specifico più in ambito regionale che provinciale, sia in termini di numero di imprese (rispettivamente +9,3% e +7,2%) sia come andamento occupazionale (+21,7% contro +8,5%). (Tabella 2 e Tabella 3). Nel 2001, nelle province di Pordenone e di Udine avevano sede, complessivamente, il 92,9% delle imprese del settore mobili e sedie ed il 94,7% degli addetti. In queste due aree sono infatti localizzati i due poli produttivi conosciuti a livello internazionale: il Distretto del mobile del Livenza, in provincia di Pordenone (confinante con l area a fortissima specializzazione nella produzione di mobili della provincia di Treviso), ed il Distretto della sedia concentrato nell ideale triangolo costituito dai comuni di Manzano, S. Giovanni al Natisone e Corno di Rosazzo. Per il decennio compreso tra gli ultimi due censimenti i dati statistici a livello provinciale riflettono un andamento diversificato per i due settori del mobile e delle sedie: in provincia di Pordenone vi è stato in effetti un complessivo incremento sia del numero delle imprese (del 6,8%) che del numero degli addetti (del 9,4%), mentre in provincia di Udine, come detto, è stato registrato un decremento sia delle imprese attive (-0,5%), sia degli addetti (-6,1%). In estrema sintesi, dunque, si può osservare un consolidamento del settore del mobile e una fase di difficoltà strutturale per il settore della sedia. L intero comparto del legno-mobile regionale è fondato storicamente sulla piccola impresa.: nel 2001 la dimensione media delle imprese, in termini occupazionali, superava di poco i 10 addetti (10,2), risultando essere lievemente superiore ai 9,4 addetti del Rispetto alla media regionale, la provincia di Pordenone mostra una dimensione unitaria superiore (14,4 addetti per impresa) al contrario della provincia di Udine che presenta un dato inferiore (8,7 addetti per impresa). La distribuzione della dimensione aziendale dei diversi segmenti produttivi mette in evidenza come 12

13 le imprese del segmento sedie-mobili abbiano valori sopra la media intersettoriale a livello regionale e nelle province di Pordenone e Udine: in regione il valore unitario medio di queste imprese è pari a 13,9 addetti (a fronte della media intersettoriale di 10,2), in provincia di Pordenone è di 21,4 (con la media intersettoriale di 14,4) e in provincia di Udine è di 10,9 (con la media intersettoriale di 8,7). A livello regionale il segmento di attività che presenta la dimensione aziendale più elevata è quello della produzione di pannelli (31,2 addetti per impresa), mentre quello con la dimensione media più contenuta si riferisce alla produzione di porte e finestre in legno (3,7 addetti per impresa). In riferimento all insieme del territorio regionale, la distribuzione delle imprese per classe di addetti nei diversi settori del comparto legno-mobili vede circa l 89% delle imprese posizionate entro la soglia dei 19 addetti (incidenza che sale al 97,5% nel solo segmento della costruzione di porte e finestre) e che scende all 84% circa nel settore sedie-mobili. Parallelamente, solo il 43% dei lavoratori è occupato in imprese con meno di 20 addetti, percentuale che scende al di sotto del 35% nel segmento sedie-mobili e supera l 80% nelle attività di produzione di porte e finestre (Tabella 4). Tabella 4 -Distribuzione degli addetti delle Imprese dei settori del legno e del mobile in Friuli Venezia Giulia, per classe di addetti, 2001 Attività Classe addetti e oltre Totale Taglio e lavorazioni legno Compensato e pannelli Porte e finestre in legno Imballaggi in legno Altri prodotti in legno Mobili e sedie Totale settore legno e arredamento Distribuzione % per classe 2,9 2,6 6,7 9,8 12,9 8,1 23,4 13,8 11,9 8,0 100,0 Fonte: Elaborazioni Ires Fvg su dati Istat Tabella 5 - Imprese artigiane dei settori del legno e del mobile in Friuli Venezia Giulia e nella provincia di Udine: incidenza % rispetto al totale delle imprese, UD Friuli V.G. Attività v.a. % v.a. % Taglio e lavorazioni legno ,2% ,3% Compensato e pannelli 13 52,0% 22 47,8% Porte e finestre in legno ,9% ,7% Imballaggi in legno 9 81,8% 20 66,7% Altri prodotti in legno ,5% ,9% Mobili e sedie ,0% ,3% Totale settore legno e arredamento ,1% ,7% Fonte: Elaborazioni Ires Fvg su dati Istat 13

14 Che la dimensione aziendale media sia alquanto contenuta è dimostrato anche dal peso rilevante delle imprese artigiane nel tessuto produttivo del comparto. Tali imprese si concentrano nel segmento delle porte e finestre dove la loro incidenza a livello regionale è del 91,7% sul totale delle unità locali (valori simili si riscontrano anche nella provincia di Udine), con un peso occupazionale del 76,1%. Coerentemente con quanto argomentato in precedenza, il peso delle attività artigianali a livello regionale è minimo nel segmento dei pannelli dove il numero di imprese riveste solo il 47,8% del totale e la consistenza degli addetti si attesta al 17,4% (Tabella 5 e Tabella 6). Nella comparazione inter-provinciale, il peso delle attività artigianali nella produzione di sedie e mobili è del 68,3% a livello regionale, del 52% nella provincia di Pordenone (in ragione della maggiore dimensione dei mobilifici del Distretto del Livenza) e del 75% in provincia di Udine, in quanto le imprese artigiane costituiscono il fulcro del Distretto. Tabella 6 - Addetti delle Imprese artigiane dei settori del legno e del mobile in Friuli Venezia Giulia, per provincia: incidenza % rispetto al totale delle imprese, Attività UD Friuli V.G. N. % N. % Taglio e lavorazioni legno ,9% ,2% Compensato e pannelli ,2% ,4% Porte e finestre in legno ,0% ,1% Imballaggi in legno 42 59,2% 90 47,1% Altri prodotti in legno ,3% ,4% Mobili e sedie ,1% ,7% Totale settore legno e arredamento ,7% ,1% Fonte: Elaborazioni Ires Fvg su dati Istat I dati sulla dimensione delle imprese risultano particolarmente importanti per comprendere anche le ragioni del rilievo assunto dai lavoratori indipendenti, cioè delle figure imprenditoriali e manageriali nonché dei coadiuvanti familiari presenti nelle imprese artigianali. L incidenza di queste figure è del 16% su base regionale per l insieme dei segmenti produttivi considerati, con punte minime del 5% nel segmento dei pannelli e del 12% nelle industrie delle sedie e dei mobili, e col valore massimo del 40% nell attività di produzione di porte e finestre in legno (Tabella 7). Tabella 7 - Addetti indipendenti e dipendenti delle Imprese dei settori del legno e del mobile in Friuli Venezia Giulia, Attività Indipendenti Dipendenti Totale % Indipendenti Taglio e lavorazioni legno ,4% Compensato e pannelli ,0% Porte e finestre in legno , 0% Imballaggi in legno ,0% Altri prodotti in legno ,6% Mobili e sedie ,0% Totale settore legno e arredamento ,0% Fonte: Elaborazioni Ires Fvg su dati Istat 14

15 Secondo le elaborazioni sui dati camerali rese note dal sistema informativo delle CCIAA, nei comuni del Distretto della sedia il numero delle imprese attive relativo al solo segmento della fabbricazione di mobili e sedie (DN 36.1) si è ulteriormente assottigliato nel corso dell ultimo triennio. In particolare i segnali meno incoraggianti vengono dal comune di Manzano, che tra il 2003 e il 2005 ha perso l 11% delle imprese attive nel settore, pari a 13 unità in meno. Tale andamento evidenzia la prosecuzione del processo di selezione che ha decretato la fuoriuscita delle imprese più deboli sul piano competitivo, meno attrezzate per affrontare la concorrenza sempre più forte sui mercati di riferimento (Tabella 8). Tabella 8 - Imprese attive del Distretto della sedia di Udine, Comuni Var.% 2003/05 Aiello del Friuli ,0% Buttrio ,0% Chiopris Viscone ,0% Corno di Rosazzo ,1% Manzano ,2% Moimacco ,0% Pavia di Udine ,1% Premariacco ,3% S. Giovanni al Natisone ,6% San Vito al Torre ,0% Trivignano Udinese ,0% Totale Distretto ,7% Fonte: Elaborazione Ires Fvg su dati Infocamere 15

16 3. Scenario occupazionale nel Distretto della sedia della provincia di Udine Con Deliberazione della Giunta Regionale 3 marzo 2000, n. 456 è stato istituito il Distretto industriale della sedia composto dagli 11 comuni dell ambito provinciale orientale in cui si evidenzia un elevata propensione alle attività manifatturiere specializzate, vale a dire la Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli per aeromobili, autoveicoli, navi e treni (ATECO ). In base ai più recenti dati ISTAT (riferiti all 8 Censimento dell Industria e dei Servizi ), nel Distretto sono complessivamente attive unità locali in cui trovano lavoro addetti, di cui il 75,8% risulta titolare di un rapporto di lavoro subordinato ( dipendenti). 2 Se confrontato con lo scenario occupazionale rilevato nel decennio precedente (1991) si evidenzia un generale sviluppo economico ed imprenditoriale dell area, grazie all incremento sia delle unità locali (+7,9%), sia dei dipendenti allocati (+18,4%) (Tabelle 9, 10, 11). Tabella 9 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base al numero di Unità Locali rilevate in occasione del Censimento 2001: incidenza rispetto al Distretto e variazione percentuale in ciascun comune rispetto al Censimento 1991 Cod. e Descr. Comune v.a. % risp. Al tot Distretto variaz. % rispetto al Censim Manzano ,2% 6,5% San Giovanni al Natisone ,3% 18,4% Pavia di Udine ,1% 9,5% Premariacco 355 9,0% 9,6% Buttrio 335 8,5% -16,0% Corno di Rosazzo 295 7,5% 15,2% Aiello del Friuli 142 3,6% -8,4% San Vito al Torre 129 3,3% 33,0% Moimacco 123 3,1% 12,8% Trivignano Udinese 115 2,9% -2,5% Chiopris-Viscone 60 1,5% 20,0% DISTRETTO ,0% 7,9% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT 1 L ATECO è la convenzionale classificazione delle attività economiche: ciascun settore si declina in più livelli di dettaglio quali Sezioni, Sotto- Sezioni, Divisioni, Gruppi, Classi e Categorie corrispondenti a particolari combinazioni di lettere e numeri (es. D - Attività manifatturiere; DN - altre industrie manifatturiere; DN36 - fabbricazione di mobili e altre industrie manifatturiere; DN Fabbricazione di mobili; DN Fabbricazione di sedie e sedili; DN Fabbricazione di sedie e sedili, inclusi quelli per aeromobili, autoveicoli, navi e treni.) 2 Gli archivi informatici dei Centri per l'impiego non consentono l estrazione del dato di stock (es. occupati al 31/12), ma solamente il dato di flusso (es. assunti dal 1/ al 31/12); pertanto le uniche informazioni disponibili attendibili a livello di dettaglio comunale possono essere reperite solamente grazie al Censimento ISTAT. 16

17 Tabella 10 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base al numero di addetti rilevati in occasione del Censimento 2001: incidenza rispetto al Distretto e variazione percentuale in ciascun comune rispetto al Censimento 1991 Cod. e Descr. Comune v.a. % risp. Al tot Distretto variaz. % rispetto al Censim San Giovanni al Natisone ,7% 32,5% Manzano ,9% -8,6% Pavia di Udine ,7% 24,7% Buttrio ,3% 18,6% Premariacco ,9% 13,0% Moimacco 985 4,3% 4,2% Corno di Rosazzo 975 4,2% -11,6% San Vito al Torre 583 2,5% 33,4% Trivignano Udinese 569 2,5% 4,4% Aiello del Friuli 535 2,3% 14,3% Chiopris-Viscone 392 1,7% 79,0% DISTRETTO ,0% 12,6% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT Tabella 11 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base al numero di dipendenti rilevati in occasione del Censimento 2001: incidenza rispetto al Distretto e variazione percentuale in ciascun comune rispetto al Censimento 1991 Cod. e Descr. Comune v.a. % risp. Al tot Distretto variaz. % rispetto al Censim San Giovanni al Natisone ,6% 42,6% Manzano ,8% -9,5% Buttrio ,4% 26,6% Pavia di Udine ,2% 33,2% Premariacco ,5% 20,4% Moimacco 821 4,7% 5,3% Corno di Rosazzo 558 3,2% -17,9% San Vito al Torre 422 2,4% 40,7% Trivignano Udinese 417 2,4% 13,3% Aiello del Friuli 362 2,1% 51,5% Chiopris-Viscone 307 1,8% 113,2% DISTRETTO ,0% 18,4% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT Manzano, S.Giovanni al Natisone, Pavia di Udine, Premariacco e Buttrio sono i principali centri per unità produttive (dalle 995 unità di Manzano alle 335 di Buttrio) e per lavoratori (rispetto agli altri 6 comuni del Distretto, le città citate sono le uniche ad avere un numero di addetti e dipendenti superiore al migliaio). A livello occupazionale, il comune di maggior rilievo risulta essere S.Giovanni grazie ai suoi dipendenti, pari al 23,6% del totale dei lavoratori subordinati del Distretto, e ad un tasso di crescita occupazionale nettamente superiore alla media del Distretto (+32,5% per gli addetti e +42,6% per i dipendenti, rispetto alla situazione del 1991). 3 3 La variazione in percentuale di dipendenti più elevata si registra nei comuni di minori dimensioni quali Aiello (51,5%), Chiopris-Viscone (113,2%) e San Vito al T. (40,7%) dove l incremento unitario assume un peso maggiore in relazione ai valori assoluti decisamente più modesti rispetto agli altri centri. 17

18 L intensa crescita occupazionale degli anni 90 ha subito però un rallentamento a causa della congiuntura economica negativa manifestatasi a partire dal 2001: tale situazione di criticità ha portato una progressiva contrazione delle assunzioni (-30% in 5 anni), con variazioni negative annue con punte massime del 12,2% (2001 risp. 2000) (Grafico 1). Nel 2005 il numero di lavoratori annui avviati nel Distretto risultava essere diminuito in 5 anni del 32,9% (per un totale di unità rispetto alle del 2000), il decremento è stato riscontrato anche nei singoli comuni ad eccezione di Buttrio e Aiello che hanno evidenziato variazioni positive rispettivamente del 17% e del 1,3% (Tabella 12). Grafico 1 - Il totale degli avviamenti nei comuni del Distretto e media mobile (trend) su base trimestrale Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI Tabella 12 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base al numero di dipendenti assunti nell anno 2005: incidenza rispetto al genere e variazione % in ciascun comune rispetto al 2000 v.a genere in % increm. % 05 risp. 00 M F totale M F M F totale Manzano ,9% 43,1% -37,3% -39,7% -38,4% Buttrio ,0% 22,0% +35,2% -20,8% +17,0% San Giovanni al Natisone ,8% 43,2% -51,3% -45,4% -48,9% Pavia di Udine ,9% 35,1% -30,7% -37,3% -33,2% Premariacco ,2% 47,8% -37,6% -17,5% -29,4% Aiello del Friuli ,8% 66,2% -33,8% +38,9% +1,3% Chiopris-Viscone ,2% 17,8% -16,1% -68,7% -35,4% Corno di Rosazzo ,9% 42,1% -51,2% -51,6% -51,3% Moimacco ,2% 36,8% -53,3% -25,4% -45,8% Trivignano Udinese ,3% 50,7% -23,9% +9,5% -9,9% San Vito al Torre ,3% 40,7% -49,6% -56,0% -52,4% DISTRETTO ,9% 38,1% -31,1% -35,7% -32,9% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI 18

19 Soffermandosi sulle attività specifiche del Distretto, si evidenzia come la specializzazione richiesta dalla normativa regionale non possa limitarsi alle sole attività riconducibili alla fabbricazione di sedie (ATECO ) ma debba estendersi anche ad attività correlate, come la fabbricazione di mobilio 4 e la lavorazione del legno 5. Tale aggregazione (denominata attività di specializzazione ) viene comunemente motivata dalla consistenza riscontrata negli indici di specializzazione produttiva (ISR) e di densità territoriale (IDI), comunque superiori ai parametri previsti dalla Delibera Partendo da tali considerazioni, si può affermare che il 27,3% delle unità locali del Distretto (e precisamente 1.080) sono impegnate nelle attività di specializzazione (DD20+ DN36.1) e che il 70,5% di esse riguarda principalmente unità legate alla produzione della sedia/mobilio (Tabella 13). Tabella 13 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base al numero dei unità locali impegnate nell'attività di specializzazione (DD20+ DN36.1) e ripartizione per ciascun comune delle attività legate al legno (DD20) ed alla sedia/mobilio (DN36.1) Un.Loc. DD20 e DN36.1 Un.Loc. DD20 Un.Loc. DN36.1 v.a. % risp. tot % v.a. % risp. tot v.a. % risp. tot San Giovanni al Natisone ,3% 34,5% 91 24,4% ,6% Manzano ,4% 24,4% 54 20,5% ,5% Premariacco ,6% 9,7% 40 38,1% 65 61,9% Corno di Rosazzo 96 32,5% 8,9% 44 45,8% 52 54,2% Pavia di Udine 82 15,8% 7,6% 28 34,1% 54 65,9% Buttrio 40 11,9% 3,7% 12 30,0% 28 70,0% San Vito al Torre 33 25,6% 3,1% 14 42,4% 19 57,6% Moimacco 30 24,4% 2,8% 15 50,0% 15 50,0% Trivignano Udinese 23 20,0% 2,1% 12 52,2% 11 47,8% Chiopris-Viscone 22 36,7% 2,0% 4 18,2% 18 81,8% Aiello del Friuli 13 9,2% 1,2% 5 38,5% 8 61,5% DISTRETTO ,3% 100,0% ,5% ,5% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT (Cens. 2001) La prevalenza delle unità è collocata nei comuni di San Giovanni (34,5%) e di Manzano (24,4%), mentre la più elevata concentrazione di recapiti aziendali riguardanti il legno e la sedia/mobilio a livello comunale risiede - oltre che a San Giovanni (42,3%) nei territori di Chiopris (36,7%) e Corno di Rosazzo (32,5%). Inoltre, se nei comuni di Trivignano, Moimacco e Corno di Rosazzo il numero di unità locali riguarda quasi in egual misura le attività contraddistinte dai codici DD20 e DN36.1, a Chiopris, come a Manzano e a San Giovanni, l attività prevalente risulta essere quella riguardante la produzione della sedia/mobilio (DN36.1) rispettivamente nella misura dell 81,8%, 79,5% e 75,6% (Tabella 13). 4 A complemento della produzione delle sedie e corrispondenti al Gruppo di attività ATECO DN Le attività produttive del legno vengono identificate con la Sotto-sezione ATECO DD20. Nel Distretto tali attività riguardano prevalentemente la produzione di semilavorati e la subfornitura esclusiva alle imprese del settore. 6 Cfr. la Pubblicazione CCIAA di Grandinetti, Passon, Zolli Il Distretto friulano della sedia: analisi di alcuni processi di cambiamento 19

20 Passando ad analizzare il panorama occupazionale legato alle attività di specializzazione, il numero di addetti rilevato dall ultimo Censimento risultava essere (vale a dire il 46% dell ammontare complessivo) di cui 83% lavoratori dipendenti (8.802, ovvero il 64% dei dipendenti occupati nelle medesime attività in tutto il territorio provinciale) (Tabella 14). Come per le unità locali, anche il numero di dipendenti è concentrato nelle attività della sedia/mobilio, seppure in percentuale maggiore (79,2%); tale fenomeno si spiega con le ridotte dimensioni e capacità occupazionali delle unità legate al legno, che impiegano in media 573 dipendenti ogni 100 unità locali, contro i 916 della sedia/mobilio. San Giovanni e Manzano si confermano i principali centri del Distretto, anche per numero di dipendenti in forze nelle proprie unità locali (il 31,8% e il 25% con e lavoratori. Grafico 2). Nella ripartizione tra attività solamente Trivignano concentra il 80,9% dei suoi dipendenti nelle attività legate al legno, per i restanti comuni la maggioranza dei dipendenti opera nella sedia/mobilio (il 90,3% ad Aiello, l 86,9% a Buttrio, l 86,7% a Manzano e l 82,5% a San Giovanni) (Tabella 14). Tabella 14 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base al volume totale dei dipendenti occupati nell'attività di specializzazione (DD20 + DN36.1) e ripartizione per ciascun comune dei dipendenti del legno (DD20) e della sedia/mobilio (DN36.1) Dipend. DD20 e DN36.1 dipendenti DD20 dipendenti DN36.1 v.a. % v.a. % risp. tot dip. v.a. % risp. tot dip. San Giovanni al Natisone ,8% ,5% ,5% Manzano ,0% ,3% ,7% Premariacco ,5% ,5% ,5% Pavia di Udine ,0% ,0% ,0% Corno di Rosazzo 386 4,4% ,1% ,9% Moimacco 337 3,8% 69 20,5% ,5% San Vito al Torre 302 3,4% 70 23,2% ,8% Buttrio 260 3,0% 34 13,1% ,9% Chiopris-Viscone 213 2,4% 70 32,9% ,1% Aiello del Friuli 176 2,0% 17 9,7% ,3% Trivignano Udinese 157 1,8% ,9% 30 19,1% DISTRETTO ,0% ,8% ,2% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT (Cens. 2001) Grafico 2 Ripartizione % degli occupati (dipendenti un. locali DD20 + DN36.1) tra i comuni del Distretto Premariacco 11,5% Pavia di Udine 11,0% Corno di Rosazzo 4,4% Moimacco 3,8% Manzano 25,0% San Vito al Torre 3,4% Buttrio 3,0% San Giovanni al Natisone 31,8% Aiello del Friuli 2,0% Trivignano Udinese 1,8% Chiopris-Viscone 2,4% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT (Cens. 2001) 20

21 Considerando poi l incidenza dei dipendenti delle attività di specializzazione rispetto al totale dei dipendenti al lavoro presso le unità degli 11 comuni in questione, si nota come Premariacco sia l unico paese con elevato volume di dipendenti nel settore ad essere anche il principale comune per incidenza (76,9%): pur con migliaia di dipendenti occupati nelle attività di specializzazione e pur superando la media del Distretto (50,3%), San Giovanni e Manzano (rispettivamente 67,8% e 60,5%) sono sorpassati nella classifica delle incidenze da centri minori come San Vito (71,6%) e Chiopris (69,4%). Esaminando le attività del legno e della sedia/mobilio in maniera disgiunta le posizioni si modificano: nell attività DD20 si conferma il primato di Trivignano (30,5%) mentre nella graduatoria della sedia San Giovanni (55,9%) precede Premariacco e San Vito (entrambi con 55%) ai primi posti della classifica di incidenza dei dipendenti DN36.1.(Tabella 15). Tabella 15 - Elenco dei comuni del Distretto della sedia in base all incidenza in percentuale dei dipendenti del legno (DD20) e della sedia (DN36.1) sul totale dei dipendenti di ciascun Comune incidenza in % dipendenti (DD20 + DN36.1) sul Tot dipendenti incidenza in % dipendenti DD20 sul Tot dipendenti incidenza in % dipendenti DN36.1 sul Tot dipendenti Premariacco 76,9% Trivignano Udinese 30,5% San Giovanni al Nat 55,9% San Vito al Torre 71,6% San Vito al Torre 16,6% Premariacco 55,0% Chiopris-Viscone 69,4% San Giovanni al Nat 11,9% San Vito al Torre 55,0% Corno di Rosazzo 69,2% Premariacco 21,9% Manzano 52,4% San Giovanni al Nat 67,8% Pavia di Udine 9,4% Corno di Rosazzo 47,7% Manzano 60,5% Moimacco 8,4% Chiopris-Viscone 46,6% Distretto 50,3% Manzano 8,1% Aiello del Friuli 43,9% Aiello Del Friuli 48,6% Distretto 10,5% Distretto 39,9% Moimacco 41,0% Corno di Rosazzo 21,5% Moimacco 32,6% Trivignano Udinese 37,6% Chiopris-Viscone 22,8% Pavia di Udine 26,8% Pavia di Udine 36,2% Buttrio 1,2% Buttrio 7,9% Buttrio 9,1% Aiello del Friuli 4,7% Trivignano Udinese 7,2% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati ISTAT (Cens. 2001) Passando all analisi degli avviamenti nelle imprese con attività di specializzazione, si rileva un trend in forte calo, passando dai avviamenti avvenuti nel 1 trimestre 2000 ai 404 nel corrispondente trimestre del 2006 (-62,8%). Confrontando le variazioni trimestrali degli avviamenti totali del Distretto (Grafico 1) e di quelli relativi alle attività di specializzazione (Grafico 3) calcolate sul medesimo periodo dell anno precedente, si rileva in entrambi i casi un picco negativo in corrispondenza del 2 e 3 trimestre 2001 (-26,0% e -37,6% rispetto al 2 e 3 trimestre 2000), seguito da un timido riassestamento nel corso del 2002 per poi proseguire con un decremento ininterrotto. 21

22 Grafico 3 - Avviamenti su base trimestrale e media mobile (trend) riguardanti le attività di specializzazione (DD 20 + DN 36.1) nei comuni del Distretto Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI L andamento decrescente delle attività di specializzazione pari a -59,5% in 5 anni è riscontrabile in entrambe le attività, sebbene il trend delle assunzioni nelle unità riguardanti la produzione del legno riporti un evoluzione maggiormente affine (Grafico 4 e 5). Grafico 4 - Avviamenti su base trimestrale e media mobile (trend) riguardanti le attività di fabbricazione di sedia/mobilio (ATECO 36.1) nei comuni del Distretto Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI 22

23 Grafico 5 - Avviamenti su base trimestrale e media mobile (trend) relativi al comparto legno (ATECO 20) nei comuni del Distretto Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI Se negli avviamenti riguardanti la sedia il decremento più consistente e prolungato si manifesta a partire dal 2004 (-30% nella variazione annua tra il 2005 e l anno precedente), l andamento delle assunzioni nel legno è molto più discontinuo con forti variazioni negative in corrispondenza degli anni 2001 (-29,9% rispetto al 2000) e 2003 (-29,5%) con una contrazione complessiva del volume di assunzioni annue del 66,7% (Tabella 16). Tabella 16 - Avviamenti annuali relativi alle attività sedie/mobilio e del legno nei Comuni del Distretto v.a. var.% DN ,4% 1,2% -8,8% -4,5% -30,0% -47,8% DD ,9% 3,6% -29,5% -24,4% -13,9% -66,7% Attività ,4% 2,6% -20,9% -14,8% -22,6% -59,5% Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI Per quanto concerne il tipo di contratto utilizzato, non si registra un intensificazione nel ricorso ad una determinata tipologia contrattuale, come invece accade per il trend complessivo degli avviamenti: le imprese del Distretto hanno drasticamente ridotto sia i volumi di assunzioni a tempo indeterminato (-68,9% in cinque anni), sia quelli a tempo determinato 7 (-33,3%). La contrazione si è verificata per entrambe le tipologie in corrispondenza del 2001, periodo in cui la variazione annua è stata particolarmente negativa (-28% per i tempi indeterminati e -26,3% per i determinati) (Grafici 7 e 8). Il 2002 ha rappresentato l anno del timido recupero, seguito da una nuova regressione nel 7 Data la brevità e frequenza dei rapporti di somministrazione, si è ritenuto più opportuno tener conto esclusivamente dei rapporti di lavoro subordinati a tempo determinato. 23

24 corso dei 12 mesi successivi: ma se a partire dal 2004 il ricorso alle assunzioni a tempo determinato non ha subito particolari variazioni, i rapporti a tempo indeterminato registrano un incessante decremento, fino a conseguire un volume trimestrale di movimenti inferiore a quanto riscontrato per i tempi determinati. Questa contrazione risulta particolarmente intensa nel periodo a cavallo tra il 2005 ed il 2006 tanto che, rispetto ai dati della fine del 2004, il numero degli avviamenti effettuati appare pressoché dimezzato (Grafico 8). Grafico 7 - Avviamenti a tempo indeterminato e media mobile (trend) relativi alle attività di specializzazione(dd 20 + DN 36.1) Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI Grafico 8 - Avviamenti a tempo determinato e media mobile (trend) relativi alle attività di specializzazione(dd 20 + DN 36.1) Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI 24

25 La comparazione dei due trend porta alla luce una situazione difforme rispetto alla consueta rappresentazione grafica che generalmente emerge dal confronto tra indeterminato e determinato. Di solito il volume dei primi è inferiore a quello dei secondi già dal 2000 ed inoltre le linee di tendenza sono completamente divergenti l una dall altra: nel caso delle attività legate alla produzione di sedie/mobilio e della lavorazione del legno si assiste ad una conservazione dell approccio tradizionale al mercato del lavoro, dove il rapporto a tempo indeterminato viaggia parallelamente ai rapporti a termine (siano essi apprendistati o somministrazioni) e dove solamente a partire dal 2004 si manifesta la prevalenza dei contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato (Grafico 9). Tale peculiarità è legata all impostazione delle risorse umane della manifattura in genere, anziché del territorio. Infatti, lo scenario provinciale degli avviamenti in aziende della sedia/mobilio o della lavorazione del legno è il medesimo, seppure con dimensioni differenti (quasi il doppio Grafico10). Grafico 9 - Andamento (media mobile) delle assunzioni riguardanti le attività di specializzazione (DD 20 + DN 36.1) media mob RAP P. A T.INDET. media mob RAPP. A TERM. (sommin incl) media mob RAPP. T.DET (non som Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI 25

26 Grafico 10 - Andamento (media mobile) delle assunzioni riguardanti le attività di specializzazione(dd 20 + DN 36.1) media mob RAPP. A T.INDET. media mob RAPP. A TERM. (sommin incl) media mob RAPP. T.DET (no Fonte: Elaborazioni OML-UD su dati CPI Volendo poi esaminare l andamento occupazionale del Distretto attraverso l analisi delle cessazioni effettuate e la comparazione dei flussi in uscita con quelli in ingresso, sono state prese in esame esclusivamente le assunzioni e cessazioni per cui vige l obbligo di comunicazione di variazione del rapporto di lavoro da parte del datore, ovvero i rapporti a tempo indeterminato. 8 Dal 2000 al 2005 il calo delle assunzioni a tempo indeterminato si è accompagnato ad un analogo decremento delle cessazioni, seppure in maniera e misura differente 9. Il trend delle cessazione per le attività di specializzazione è rimasto pressoché costante fino al 2003, per poi ridursi sia nel 2004 che nel 2005 di circa il 18%, segnando un decremento complessivo del 29,7% (Grafico 11). Certamente interessante il confronto con gli avviamenti: se nel 2000 i volumi erano molto simili tanto da registrare circa 106 cessazioni ogni 100 assunzioni, 3 anni più tardi il numero di cessazioni era quasi il doppio degli avviamenti (197), fino al 2005 dove il rapporto saliva a quota 239 (Tabella 17). Lo studio delle cessazioni ha anche consentito di verificare la permanenza in azienda del lavoratore prima della conclusione del rapporto. Oltre la metà dei rapporti si è concluso entro 5 anni dall assunzione, mentre per i neoassunti la probabilità di una cessazione si rivela diminuire di anno in anno (35% nel 2000 e 17,7% nel Tabella 18). 8 La mancanza di obbligo di informare i Centri per l'impiego della naturale conclusione dei rapporti a termine oppure della trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato da parte del datore, non consente la realizzazione di un saldo occupazionale (assunzioni-cessazioni) coerente. Tale criticità è limitata esclusivamente ai rapporti a termine. 9 Le assunzioni e le cessazioni non vengono attivate in modo similare nell arco dell anno: le prime vengono solitamente effettuate nel corso del 1 e 2 trimestre, mentre per le seconde il periodo di maggiore frequenza è solitamente il 4 trimestre. 26

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2015 a cura del NETWORK SECO Giugno 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Febbraio 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

LA PUBBLICITA IN SICILIA

LA PUBBLICITA IN SICILIA LA PUBBLICITA IN SICILIA Quadro produttivo, articolazione della spesa e strategie di sviluppo Paolo Cortese Responsabile Osservatori Economici Istituto G. Tagliacarne Settembr e 2014 Gli obiettivi del

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 2 trimestre 2015 a cura del NETWORK SECO Settembre 2015 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015

LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 2015 LA DINAMICA DELLE IMPRESE GIOVANILI, FEMMINILI E STRANIERE NEL 3 TRIMESTRE 215 Saldi positivi ma in leggera flessione Nel terzo trimestre 215 i saldi tra iscrizioni e cessazioni di imprese liguri giovanili,

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 1 trimestre 2014 a cura del NETWORK SECO Maggio 2014 Il Network SeCO è costituito

Dettagli

LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT. AGGIORNAMENTO A GIUGNO 2015

LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT. AGGIORNAMENTO A GIUGNO 2015 VENETO LAVORO Osservatorio & Ricerca LA DINAMICA DEI CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO: IMPATTO DEGLI INCENTIVI E DEL JOBS ACT. AGGIORNAMENTO A GIUGNO MISURE/62 Luglio Introduzione Nel il mercato

Dettagli

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie CREDITO AL CONSUMO: GLI EFFETTI DELLA CRISI Da uno studio della Banca d Italia 1, che valuta gli effetti della crisi sul mercato del credito al consumo in Italia, emerge una situazione attuale diversa

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Osservatorio sulla Finanza per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT Volume 16 DICEMBRE 2010 Microimprese ancora in affanno ma emergono i primi timidi segnali di miglioramento negli investimenti Calano

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO

I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO SECO STATISTICHE E COMUNICAZIONI OBBLIGATORIE I MERCATI REGIONALI DEL LAVORO Le dinamiche trimestrali Aggiornamento al 4 trimestre 2013 a cura del NETWORK SECO marzo 2014 Il Network SeCO è costituito da:

Dettagli

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO

Ufficio studi IL LAVORO NEL TURISMO Ufficio studi I dati più recenti indicano in oltre 1,4 milioni il numero degli occupati nelle imprese del turismo. Il 68% sono dipendenti. Per conto dell EBNT (Ente Bilaterale Nazionale del Turismo) Fipe,

Dettagli

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p. Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del

Dettagli

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE

1. Il sistema imprenditoriale IL SISTEMA IMPRENDITORIALE IL SISTEMA IMPRENDITORIALE 1 1.1 Le imprese attive per settore e forma giuridica Nei primi tre mesi del 2015 risultano iscritte nel Registro Imprese della Camera di Commercio di Lodi 21.784 posizioni,

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

COMUNICATO STAMPA presente sul sito: www.unrae.it

COMUNICATO STAMPA presente sul sito: www.unrae.it COMUNICATO STAMPA presente sul sito: www.unrae.it unione nazionale r a p p r e s e n t a n t i autoveicoli esteri Analisi UNRAE delle immatricolazioni 2008 AUMENTA DI OLTRE 3 PUNTI LA QUOTA DI CITY CAR

Dettagli

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ

IL PROGRAMMA SOSTIENE I GIOVANI INTERESSATI ALL AUTOIMPIEGO E ALL AUTOIMPRENDITORIALITÀ Roma, 26 Giugno 2015 I giovani Neet registrati al Programma Garanzia Giovani sono 641.412, quasi 12 mila in più rispetto alla scorsa settimana SONO OLTRE 361 MILA I GIOVANI PRESI IN CARICO E A QUASI 119

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977

OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 24 aprile 2013 OCCUPATI E DISOCCUPATI DATI RICOSTRUITI DAL 1977 L Istat ha ricostruito le serie storiche trimestrali e di media annua dal 1977 ad oggi, dei principali aggregati del mercato del lavoro,

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

1. La situazione economica e del mercato del lavoro

1. La situazione economica e del mercato del lavoro 1. La situazione economica e del mercato del lavoro Per la lettura dei dati non si può prescindere dal considerare l impatto dei molteplici fattori che hanno mutato radicalmente il mondo del lavoro a causa

Dettagli

McDONALD S E L ITALIA

McDONALD S E L ITALIA McDONALD S E L ITALIA Da una ricerca di SDA Bocconi sull impatto occupazionale di McDonald s Italia 2012-2015 1.24 McDONALD S E L ITALIA: IL NOSTRO PRESENTE Questo rapporto, frutto di una ricerca condotta

Dettagli

L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI

L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI L ATLANTE DEI GIOVANI AGRICOLTORI ll database degli indicatori territoriali della Rete Rurale Nazionale come strumento per lo sviluppo, il monitoraggio e la valutazione PIANO STRATEGICO DELLO SVILUPPO

Dettagli

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia

Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Italia Incidenza, mortalità e prevalenza per tumore del polmone in Sintesi L incidenza e la mortalità per il tumore del polmone stimate in nel periodo 197-215 mostrano andamenti differenti tra uomini e donne:

Dettagli

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat

TAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal

Dettagli

Relazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014

Relazione illustrativa. al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Relazione illustrativa al piano di rimodulazione estiva degli Uffici Postali ANNO 2014 Roma, 30 aprile 2014 1 RELAZIONE ILLUSTRATIVA AL PIANO DI RIMODULAZIONE ESTIVA DEGLI UFFICI POSTALI ANNO 2014 Il piano

Dettagli

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica

Figura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati

Dettagli

INDAGINE ANNUALE OCCUPAZIONALE

INDAGINE ANNUALE OCCUPAZIONALE INDAGINE ANNUALE OCCUPAZIONALE Anno 2014 Parma, giugno 2015 A cura di OSSERVATORIO ECONOMICO UFFICIO STUDI Introduzione La prima edizione dell indagine sull occupazione condotta dell Unione Parmense degli

Dettagli

Report di sintesi piani formativi finanziati da Fonservizi a valere sul CFA

Report di sintesi piani formativi finanziati da Fonservizi a valere sul CFA Report di sintesi piani formativi finanziati da Fonservizi a valere sul CFA Aprile 2013 2 Premessa Il seguente report ha l obiettivo di fornire un quadro di sintesi rispetto alle caratteristiche e alle

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO

LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FASI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Gennaio 2010 LE TENDENZE DEI PREZZI NELLE DIVERSE FA- SI DELLA FILIERA DEL FRUMENTO DURO Indice 1. LA DINAMICA DEI PREZZI NELLA

Dettagli

Calano le imprese italiane, aumentano le straniere. Sentono meno la crisi e creano 85 miliardi di di valore aggiunto

Calano le imprese italiane, aumentano le straniere. Sentono meno la crisi e creano 85 miliardi di di valore aggiunto Calano le imprese italiane, aumentano le straniere. Sentono meno la crisi e creano 85 miliardi di di valore aggiunto Imprese straniere in aumento. Su 6.061.960 imprese operanti in Italia nel 2013, 497.080

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia

Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia Note per la Stampa - Perugia 29 giugno 2015 - Indagine Excelsior 2015 Provincia di Perugia II trimestre 2015 Presentati dal Presidente della Camera di Commercio di Perugia Giorgio Mencaroni i risultati

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione PRODOTTI IN METALLO Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore; come misura dell attività si utilizza il valore aggiunto

Dettagli

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e centro studi CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Dopo sei anni di continui cali nelle erogazioni per finanziamenti per investimenti in edilizia, anche

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

VENETO LAVORO Osservatorio & Ricerca. I CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO. AGGIORNAMENTO AL 30 settembre 2015

VENETO LAVORO Osservatorio & Ricerca. I CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO. AGGIORNAMENTO AL 30 settembre 2015 VENETO LAVORO Osservatorio & Ricerca I CONTRATTI DI LAVORO A TEMPO INDETERMINATO. AGGIORNAMENTO AL 30 settembre MISURE/64 1 Ottobre Introduzione Nel la regolazione del mercato del lavoro è stata oggetto

Dettagli

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013

OPEN - Fondazione Nord Est Febbraio 2013 A7. FECONDITÀ, NUZIALITÀ E DIVORZIALITÀ Diminuisce il tasso di fertilità dopo la crescita degli ultimi anni A livello nazionale il tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna in età feconda)

Dettagli

Annuario Istat-Ice 2008

Annuario Istat-Ice 2008 Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul

Dettagli

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015

CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 CONGIUNTURA FRIULI VENEZIA GIULIA Consuntivo 3 trimestre 2015 e previsioni 4 trimestre 2015 Udine, 20 novembre 2015 Corso Vittorio Emanuele II, 47-33170 Pordenone - Tel. +39 0434 381211 - fax +39 0434

Dettagli

La grande distribuzione organizzata in FVG 2005-2015

La grande distribuzione organizzata in FVG 2005-2015 22 dicembre #economia Rassegna stampa TG3 RAI FVG 20dic2015 Messaggero Veneto 20dic2015 Il Piccolo 20dic2015 Gazzettino 20dic2015 La grande distribuzione organizzata in FVG 2005-2015 Nell ultimo decennio

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza Report trimestrale sull andamento dell economia Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre SEI provvederà a mettere a disposizione delle imprese, con cadenza trimestrale, un report finalizzato

Dettagli

UN LAVORATORE AUTONOMO SU QUATTRO A RISCHIO POVERTA

UN LAVORATORE AUTONOMO SU QUATTRO A RISCHIO POVERTA UN LAVORATORE AUTONOMO SU QUATTRO A RISCHIO POVERTA Le famiglie con un reddito principale da lavoro autonomo presentano un rischio povertà quasi doppio rispetto a quello delle famiglie di lavoratori dipendenti.

Dettagli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli

stabile o una serie di appartamenti dove l immigrato può permanere per un periodo già fissato dalla struttura stessa. Sono ancora tantissimi gli P R E M E S S A Con la presente rilevazione, la Direzione Centrale per la Documentazione e la Statistica si propone di fornire un censimento completo delle strutture di accoglienza per stranieri, residenziali

Dettagli

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA ANALISI DELL OCCUPAZIONE FEMMINILE IN ITALIA novembre 04 Introduzione In base ai dati dell VIII Censimento su Industria e Servizi dell ISTAT è stata condotta un analisi dell occupazione femminile nelle

Dettagli

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro

Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro ISTAT 17 gennaio 2002 Monitoraggio sulla conversione dei prezzi al consumo dalla Lira all Euro Nell ambito dell iniziativa di monitoraggio, avviata dall Istat per analizzare le modalità di conversione

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza LA GRANDE CRISI RACCONTATA DAI NUMERI di Maurizio Gambuzza Saldi delle posizioni lavorative dal 3 giugno 28 per genere e cittadinanza 5-5 -1-15 -2-25 Uomini italiani Donne italiane Uomini stranieri Donne

Dettagli

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CAGLIARI REPORT CON DATI STRUTTURALI ANNO 2011 REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2012

CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI CAGLIARI REPORT CON DATI STRUTTURALI ANNO 2011 REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2012 CRUSCOTTO DI INDICATORI STATISTICI REPORT CON DATI STRUTTURALI ANNO 2011 REPORT CON DATI CONGIUNTURALI 1 TRIMESTRE 2012 elaborazioni a: Marzo 2012 Indice delle tavole Dati strutturali a periodicità annuale

Dettagli

L attività dei confidi

L attività dei confidi L attività dei confidi Un analisi sui dati della Centrale dei rischi Valerio Vacca Banca d Italia febbraio 214 1 Di cosa parleremo Il contributo dei confidi ail accesso al credito delle pmi La struttura

Dettagli

2. RIEPILOGO NAZIONALE

2. RIEPILOGO NAZIONALE 2. Nel 2005, come già anticipato nella nota semestrale concernente l andamento delle compravendite nel II semestre 2005 pubblicata nel mese di marzo 2006, continua l incremento del volume di compravendite,

Dettagli

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).

COMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila). COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre

Dettagli

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) La Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015) 1 ECONOMIA IN ITALIA In Italia, dopo tre cali annuali consecutivi (2012-2,8%, 2013-1,7%, 2014-0,4%), il CSC prevede una crescita del PIL dell 1%. quest

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI

IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI ŀ IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI Il settore degli Apparecchi elettrici rappresenta una voce importante dell interscambio commerciale locale, soprattutto se si pensa che da tempo 1 genera

Dettagli

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena

REGISTRO IMPRESE: 50indicatori. si rafforza la struttura imprenditoriale. I dati della movimentazione a fine settembre 2013 in provincia di Modena 5indicatori REGISTRO IMPRESE: si rafforza la struttura imprenditoriale I dati della movimentazione a fine settembre 213 in provincia di SALDO TRA ISCRIZIONI E CESSAZIONI Nel 3 trimestre del 213 il tessuto

Dettagli

Scuola Secondaria I grado

Scuola Secondaria I grado Scuola Secondaria I grado Definizione della disponibilità per TFA e corsi di laurea magistrali per il prossimo anno accademico La tabella 1) che segue calcola le cessazioni dal servizio per i prossimi

Dettagli

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013 Elaborazione flash Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 25/01/2013 Alcuni indicatori economici Focus sull artigianato nella provincia di Vicenza Dati a supporto della mobilitazione nazionale Rete Imprese

Dettagli

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA

LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA 11 maggio 2011 Anno 2010 LA LETTURA DI LIBRI IN ITALIA Nel 2010 il 46,8% della popolazione di 6 anni e più (26 milioni e 448 mila persone) dichiara di aver letto, per motivi non strettamente scolastici

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

I GIOVANI REGISTRATI AL PROGRAMMA SUPERANO LE 870 MILA UNITÀ, OLTRE 9 MILA IN PIÙ NELL ULTIMA SETTIMANA

I GIOVANI REGISTRATI AL PROGRAMMA SUPERANO LE 870 MILA UNITÀ, OLTRE 9 MILA IN PIÙ NELL ULTIMA SETTIMANA Roma, 20 Novembre 2015 I giovani presi in carico sono 537.671. A più di 228 mila è stata proposta almeno una misura. Crescere in Digitale: oltre 35.100 gli iscritti a dieci settimane dal lancio I GIOVANI

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI ENTI COOPERATIVI OSSERVATORIO MPMI REGIONI LE MICRO, PICCOLE

Dettagli

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015)

IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA. (aggiornamento maggio 2015) IL SETTORE LEGNO-MOBILE-SEDIA IN PROVINCIA DI UDINE ANALISI STATISTICA (aggiornamento maggio 2015) Il Sistema Legno-Mobile Sedia costituisce uno degli assi portanti del manifatturiero in Provincia di Udine

Dettagli

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione ATTIVITÀ FINANZIARIE Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione Il settore dell intermediazione monetaria e finanziaria ha acquistato rilevanza nel corso degli ultimi vent anni:

Dettagli

I principali risultati

I principali risultati FINANZA LOCALE: ENTRATE E SPESE DEI BILANCI CONSUNTIVI (COMUNI, PROVINCE E REGIONI). ANNO 2012 1 I principali risultati 1 Comuni Nel prospetto 1 sono riportati i principali risultati finanziari di competenza

Dettagli

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DEI TIROCINI ATTIVATI IN PROVINCIA DI PIACENZA In questa analisi vengono presi in esame i dati relativi alle comunicazioni obbligatorie pervenute al Sistema Informativo Lavoro

Dettagli

Camera di Commercio di Udine. IX Congresso Imprenditoria Femminile dell Adriatico e dello Ionio 19-20 ottobre 2015 Lignano Sabbiadoro

Camera di Commercio di Udine. IX Congresso Imprenditoria Femminile dell Adriatico e dello Ionio 19-20 ottobre 2015 Lignano Sabbiadoro Camera di Commercio di Udine IX Congresso Imprenditoria Femminile dell Adriatico e dello Ionio 19-20 ottobre 2015 Lignano Sabbiadoro IMPRESE FEMMINILI NELL ECONOMIA ITALIANA Le imprese femminili attive

Dettagli

MOVIMPRESE RISTORAZIONE

MOVIMPRESE RISTORAZIONE Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro MOVIMPRESE RISTORAZIONE Anno 2011 Ufficio studi A cura di L. Sbraga e G. Erba MOVIMPRESE RISTORAZIONE A dicembre del 2011 negli archivi delle Camere

Dettagli

L ANDAMENTO DELLA SPESA FARMACEUTICA TERRITORIALE NEL 2013

L ANDAMENTO DELLA SPESA FARMACEUTICA TERRITORIALE NEL 2013 CONVEGNO LABORATORIO FARMACIA LA GESTIONE DELLA CRISI D IMPRESA NEL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE DEL FARMACO: STRATEGIE E STRUMENTI DI RISANAMENTO Pisa, 9 ottobre 2014 L ANDAMENTO DELLA SPESA FARMACEUTICA

Dettagli

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia

Fonte: elaborazione Unioncamere Lombardia su dati ASIA Istat. Tabella 2: Imprese per attività economica Lombardia IL SISTEMA PRODUTTIVO LOMBARDO NEL 2006 SECONDO IL REGISTRO STATISTICO ASIA (giugno 2009) Secondo il registro statistico delle imprese attive e delle loro unità locali (ASIA Imprese e Unità locali) sono

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 795 clienti TIEMME SpA (errore di campionamento +/ 2%) rappresentativo della popolazione obiettivo,

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

SCHEDA Fondo Pensione Perseo

SCHEDA Fondo Pensione Perseo SCHEDA, costituito con atto notarile il 21 dicembre 2010, iscritto all albo tenuto dalla COVIP con il n. 164, è il Fondo nazionale di pensione complementare per i lavoratori delle Regioni, Autonomie Locali

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica Centro Studi Il Report IL RECENTE STUDIO DELLA SVIMEZ CONFERMA NOTEVOLI DIFFERENZE TERRITORIALI ED EVIDENZIA SVANTAGGI COMPETITIVI ANCE SALERNO: CREDITO, CONFIDI A DUE VELOCITA Nel 2013 su oltre 22 miliardi

Dettagli

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati BAROMETRO CRIF DELLA DOMANDA DI CREDITO DA PARTE DELLE FAMIGLIE A si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati Le

Dettagli

1. La velocità dell ADSL in Italia: evoluzione dal 2010 ad oggi

1. La velocità dell ADSL in Italia: evoluzione dal 2010 ad oggi Velocità ADSL: analisi della velocità media delle connessioni internet in Italia. Aumenta molto lentamente la velocità media delle connessioni ADSL italiane: secondo le rilevazioni di SosTariffe.it, che

Dettagli

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012

DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 DEMOGRAFIA DELLE IMPRESE CREMONESI 1 trimestre 2012 Imprese nel complesso In Lombardia, nel primo trimestre del 2012 le anagrafi camerali registrano un saldo negativo di 1.675 unità. Alla fine di marzo

Dettagli

STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO

STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO 8. Industria alimentare e delle bevande STRUTTURA E EVOLUZIONE DELL INDUSTRIA ALIMENTARE E DELLE BEVANDE IN TICINO Maggio 211 Giubiasco, 3 maggio 211 I COMPARTI ANALIZZATI SETTORE SECONDARIO 1. EDILIZIA

Dettagli

Lo scenario socio-economico del Mezzogiorno: l effetto della crisi su famiglie, giovani e imprese

Lo scenario socio-economico del Mezzogiorno: l effetto della crisi su famiglie, giovani e imprese Lo scenario socio-economico del Mezzogiorno: l effetto della crisi su famiglie, giovani e imprese Salvio CAPASSO Responsabile Ufficio Economia delle Imprese e del Territorio Napoli, 12 maggio 2015 Agenda

Dettagli

TABELLA 5.15. LE STRUTTURE SCOLASTICHE IN ITALIA: STOCK, UNITÀ LOCALI, ADDETTI

TABELLA 5.15. LE STRUTTURE SCOLASTICHE IN ITALIA: STOCK, UNITÀ LOCALI, ADDETTI 5.3 Il patrimonio scolastico e ospedaliero nelle aree di rischio Tra gli edifici esposti al rischio naturale rientrano alcune strutture, come le scuole e gli ospedali, che hanno una particolare importanza

Dettagli

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia

ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA di Giuseppe D Aloia 1 - Retribuzioni Lorde di fatto Reali- Industria manifatturiera - Valuta Nazionale (deflazionate con il

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per la politica industriale, la competitività e le piccole e medie imprese ex DIV.VIII PMI e artigianato IL CONTRATTO DI RETE ANALISI QUANTITATIVA

Dettagli

7.2 Indagine di Customer Satisfaction

7.2 Indagine di Customer Satisfaction 7.2 Indagine di Customer Satisfaction Il campione L indagine è stata condotta su un campione a più stadi di 373 clienti di Tiemme Spa sede operativa di Piombino (errore di campionamento +/- 2%) rappresentativo

Dettagli

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia PROVINCIA DI SONDRIO PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB 2.1.4.2.70.CAP.908 della Regione Lombardia Radar dalla conoscenza allo sviluppo delle politiche attive del lavoro PROGETTAZIONE

Dettagli

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza l andamento dell economia reale e della finanza PL e Credito Bancario Perché un report trimestrale? A partire dal mese di dicembre 2014 SE Consulting ha avviato un analisi che mette a disposizione delle

Dettagli

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati L Evoluzione del Listino: società e titoli quotati Nel biennio 1997-98 la Borsa italiana ha compiuto importanti progressi, in termini sia di dimensione complessiva che di livello qualitativo del listino.

Dettagli

EDILIZIA, LA CRISI DIMEZZA I PERMESSI DI COSTRUIRE

EDILIZIA, LA CRISI DIMEZZA I PERMESSI DI COSTRUIRE EDILIZIA, LA CRISI DIMEZZA I PERMESSI DI COSTRUIRE Scendono del 50% le richieste per l edilizia residenziale, -30% per quella non residenziale. Tengono gli immobili destinati all agricoltura (-12,9%),

Dettagli

il settore Legno Arredo nell Economia della provincia di Udine

il settore Legno Arredo nell Economia della provincia di Udine il settore Legno Arredo nell Economia della provincia di Udine settembre 2015 Via Morpurgo 4-33100 Udine - tel. +39 0432 273 223 / 224 - fax +39 0432 512408 - cciaa@ud.legalmail.camcom.it Macrosistema

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA Dal 31/12/2007 al 30/6/20 QUADERNI DI APPROFONDIMENTO N. 8/20 Ottobre 20 Fonte dati Banca d'italia Elaborazioni Ufficio Studi ed Informazione Statistica

Dettagli