La relazione con il paziente anziano. Sant Angelo Lodigiano 4 Maggio 2006
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1 La relazione con il paziente anziano Sant Angelo Lodigiano 4 Maggio 2006
2 Le realtà del mondo sociale La famiglia L ambito professionale L ambito multimediale L ambito economico-finanziario L ambito di cura L ambito sociale
3 Perché la RELAZIONE? Riferimento antropologico e filosofico Riferimento epistemologico
4 Riferimento antropologico filosofico All inizio è la relazione La relazione come costitutivo stesso della persona La persona diventa tale nella misura in cui si apre all alterità La persona è contrassegnata dalla componente dialogica Nella relazione si attua l autentica libertà
5 La persona si coglie come essere in relazione con Tale relazione può essere costituita dalla coppia IO-TU: designa la relazione dell uomo con l uomo. spazio nel quale attuare una relazione autentica, reciprocità interattiva, possibilità di crescita per entrambe IO- ESSO :la Persona si connota per la sua individualità in relazione con l ambiente che lo circonda nella prospettiva dello sperimentare e trarre frutto.
6 Lo spazio intersoggettivo Dimensione intersoggettiva della persona Incontro fra due soggetti, consapevoli della propria soggettività Rispetto di due momenti fondamentali Porsi a distanza e entrare in relazione Riconoscimento di sé distinto dall alterità Implica la promozione dell altro L incremento della solidarietà La risposta all appello inviato dall altro
7 I SOGGETTI L anziano come soggetto L infermiere come soggetto
8 La relazione come evento Atto: modello ideale, concetto teorico Fatto: il problema specifico, la malattia, la terapia. Processo: procedura di lavoro, protocollo, sequenza di fasi Evento: incontro fra soggetti, la costruzione e la condivisione di nuovi significati, dalla forma all autenticità
9 L OSS come soggetto Alcune caratteristiche per attuare una relazione autentica: Il fulcro dell intervento è la persona non il problema Non direttività: espressa nella competenza di saper facilitare il processo di autoconsapevolezza del soggetto Complessità cognitiva (capacità di interpretare e dare un senso a ciò che gli altri fanno e dicono intorno a noi) Empatia: capacità di saper entrare nella complessità esistenziale dell altro senza perdere la propria specificità Assunzione di ruolo e controllo del rapporto comunicativo
10 L OSS come soggetto caratteristiche per una relazione autentica La comprensione caldo interesse per la persona in stato di bisogno Accettazione di tutti i sentimenti manifestati dall utente Atteggiamento d ascolto cercando di capire il vissuto reale dell utente e badando a non far prevalere i suoi schemi interpretativi. Atteggiamento non giudicante
11 L OSS come soggetto caratteristiche per una relazione autentica L autenticità dell operatore Primato del saper essere sul saper fare Disponibilità all ascolto di sé Evitare ogni mascheramento
12 L assertività come capacità relazionale Assertività, una definizione: qualità di chi è in grado di far valere le proprie opinioni e i propri diritti pur rispettando quelli degli altri (Zingarelli)
13 IL MESSAGGIO ASSERTIVO E... DI SENTIMENTI ESPRESSIONE DI SE DI IDEE ED OPINIONI ACCETTAZIONE DELL ALTRO RICERCA DELLA MEDIAZIONE ASCOLTO ATTIVO DISPONIBILITA AD ACCOGLIERE PUNTI DI VISTA DIVERSI DAI PROPRI
14 IL MESSAGGIO ASSERTIVO E... DIRETTO COERENTE ONESTO SITUAZIONALE FAVORISCE L INCONTRO E LO SCAMBIO
15 La comunicazione assertiva STILE PASSIVO STILE ASSERTIVO INDIFFERENZA STILE AGGRESSIVO Orientamento all altro (al mantenimento della relazione) basso alto basso alto Orientamento a sé (all espressione dei propri bisogni)
16 Le radici dell assertività: l autostima Percezione soggettiva del proprio valore e delle proprie reali competenze Approvazione sociale espressa da persone significative Consente di Affrontare le critiche Assumersi responsabilità Sostenere le proprie convinzioni Riconoscere il valore dell altro senza sminuire il proprio
17 Addomesticare vuol dire creare dei legami. Se tu mi addomestichi noi avremo bisogno l uno dell altro. Tu sarai per me unico al mondo e io sarò per te unica al mondo. ( ) Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
18 Alcune esperienze di vita
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20 L incontro torno pazientemente al Pronto Soccorso e qui decidono per una consulenza dell otorino per i linfonodi. Qui aspetto un ora, si presenta un medico che non degna di uno sguardo né me né mio figlio e tanto meno si preoccupa del motivo per cui siamo arrivati fin lì documentato sulla carta che gli metto in mano ( ) non guarda i linfonodi e mi liquida frettolosamente Giornale di Brescia del 5 marzo 2003 Lettere al Direttore
21 L incontro L incontro è possibile se si va oltre un rapporto meccanico, biologico o un dinamismo psicologico di azione-reazione. L incontro si ha prendendo le distanze dalla realtà, accogliendola rettamente nello sguardo, lasciandosi colpire dalla sua peculiarità, prendendo posizione in essa con il mio agire.
22 L incontro I veri nemici mortali dell attitudine umana all incontro sono L abitudine, L indifferenza, La presunzione boriosa e piena di sé
23 L incontro L esigenza della conferma L aspetto fondamentale della vita sociale dell uomo ha due caratteristiche: il desiderio di ognuno di essere confermato dagli altri per quello che è, nel suo essere reale, e la capacità di ognuno di confermare allo stesso modo i suoi simili
24 L incontro Ogni relazione umana comporta un aspetto confirmatorio; anche il minimo segno di riconoscimento da parte di una altro serve a confermare almeno la esistenza fisica di un individuo nel campo percettivo dell altro (M. Buber)
25 La centralità della relazione Un bambino di dieci anni contrae il tifo e finisce nel reparto di malattie infettive di un ospedale. L 'ambiente è quello dell'irlanda povera e degradata - appena sopra il limite della sopravvivenza degli anni '30. La sua è un infanzia infelice. L 'unico conforto in ospedale sono dei colloqui, attraverso la parete, con una bambina nella stanza accanto, colpita dalla difterite. Patricia insegna al suo amichetto, giorno dopo giorno, i versi di una ballata "che parla di un bandito e delle labbra vermiglie della figlia del locandiere, dell'amore del bandito e della caccia che gli stanno dando i soldati. Il bambino deve imparare a memoria la poesia per recitargliela, sempre attraverso il muro, al mattino presto o la sera tardi, quando non circolano né suore né infermiere.
26 Quando Patricia sta per leggere le ultime strofe, una infermiera li sorprende: 'Ve l'avevo detto che tra due stanze è proibito parlare. La difterite non può parlare con il tifo e viceversa. V'avevo avvertito". Scatta la punizione: il ragazzino è trasferito in un altro piano, in un enorme stanzone, da solo. Da un inserviente analfabeta -ma molto comprensivo; disapprova la sanzione inflitta per la poesia recitata da una stanza all'altra: l unico malanno che si può prendere da una poesia nel caso è il mal d'amore e l eventualità è abbastanza lontana quando uno c'ha dieci anni e va per gli undici"... -il ragazzo viene a sapere che Patricia è morta.
27 E lui non può conoscere la fine della ballata. L 'inserviente si offre allora a chiedere, nel proprio pub, se qualcuno conosce la poesia. L 'impara a memoria, perché non sa scrivere, e la recita al piccolo malato. "Se vuoi sentire qualche altra poesia, Frankie, basta che me lo dici, io le raccolgo al pub e poi te le ripeto a memoria" (McCourt F. Le Ceneri di Angela Adelphi Milano 1997)
28 Conclusioni La relazione con il paziente è un atto terapeutico per il paziente. La relazione attenta, in una dinamica di ascolto e di scambio, è un atto curativo. La relazione con il paziente ci porta alla convinzione implicita di esistere come persone e non come lavoratori. La relazione con il paziente è uno stile di vita che si impara con una dimensione di ascolto. La relazione con il paziente è uno stile di vita che può essere contagioso. La relazione con in paziente è uno stile di vita che comporta ascolto e attenzione e fa bene alla persona che è in noi.
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