La Realtà delle Cure Palliative nell Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi. - Realtà di Cure Palliative in Azienda
|
|
- Marta Moroni
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La Realtà delle Cure Palliative nell Azienda Ospedaliera della Provincia di Lodi. Carmelo Collemi Obiettivo - Realtà di Cure Palliative in Azienda - Valutazione multifattoriale - Percorso di presa in carico... 1
2 I servizi di Cure Palliative esistenti in azienda; Hospice: Unità Operativa Ospedaliera di Cure Palliative; astcp: assistenza Specialistica Territoriale di Cure Palliative; Ambulatorio della Terapia del dolore; Ambulatorio di Cure Palliative. Sistema di valutazione multifattoriale per: Setting assistenziale di Cure Palliative Ospedaliero; Setting assistenziale di Cure Palliative Domiciliari; 2
3 Sistema di valutazione multifattoriale per il setting assistenziale di Cure Palliative Ospedaliero ( Hospice ) Malattia a prognosi infausta in fase di evoluzione inarrestabile dove ogni tipo di cura attiva è sospesa Orientamento del nucleo famigliare Volontà del PAZIENTE Valutazione Multidisciplinare Sistema di valutazione multifattoriale per il setting assistenziale di Cure Palliative domiciliari ( astcp ) Malattia a prognosi infausta in fase di evoluzione inarrestabile dove ogni tipo di cura attiva è sospesa Domicilio nel territorio dell ASL della Provincia di Lodi CAREGIVER Volontà del PAZIENTE Valutazione Multidisciplinare Volontà del NUCLEO FAMIGLIARE Ambiente domiciliare adeguato 3
4 Percosi di presa in carico in Cure Palliative Dal punto di vista organizzativo gli obiettivi principali delle Cure Palliative sono rappresentati dalla Tempestività di intervento e dalla Continuità di cura per consentire al malato ed alla sua famiglia di accedere alle Cure Palliative senza indugi e senza soluzioni di continuità esattamente nel momento in cui il bisogno compare. 4
5 DALLA PERCEZIONE DEL BISOGNO ASSISTENZIALE ALLA PRESA IN CARICO IN CURE PALLIATIVE 1 Fase PAZIENTE FAMIGLIA MEDICO SPECIALISTA MMG MEDICO ALTRE STRUTTURE SANITARIE ATTIVAZIONE Compilazione Modulo di Presa in carico Comunicazione con il MEDICO / INFERMIERE oppure con chi segnala la presa in carico. COLLOQUIO 2 Fase COLLOQUIO e VALUTAZIONE APPROPRIATEZZA PRESA IN CARICO Valutazione FAMIGLIARI APPROPRIATA PAZIENTE SETTING ASSISTENZIALE NON APPROPRIATA HOSPICE astcp AMBULATORIO ALTRO HOSPICE CURE DOMICILIARI AMBULATORIO C.P. 3 Fase Inserimento nominativo del paziente nella lista di attesa strutturata Organizzazione del Setting domiciliare Consulenza PRESA IN CARICO 1 Accesso al domicilio Cure simultanee Presa in carico appena disponibilità del posto letto Entro 72 ore Presa in carico ambulatoriale 4 Fase TERMINE DELLA PRESA IN CARICO Esito finale presa in carico del paziente. DECESSO DIMISSIONE 5 Fase SUPPORTO AL LUTTO Fase di supporto al Lutto, nel caso di decesso, per uno o più familiari: - condoglianze al nucleo familiare; - eventuale presa in carico da parte dello psicologo ( in casi specifici ); - eventuale inserimento gruppo famiglie ( pausa per te ); - contatti telefonici successivi da parte degli operatori ( in casi specifici ). 5
6 6
7 Riferimenti E - MAIL Telefono Int. FAX Responsabile Dr. Domenico Furiosi domenico.furiosi@ao.lodi.it Coordinatore Carmelo Collemi carmelo.collemi@ao.lodi.it Case Manager Eleonora Cipolla algologia@ao.lodi.it L INFERMIERE CASE MANAGER IN CURE PALLIATIVE 7
8 CASE MANAGER.. UN PROFESSIONISTA SANITARIO (ES. INFERMIERE) IL QUALE SEGUE L INTERO PRENDERSI CURA DELL UTENTE, ATTRAVERSO DEI PREDEFINITI PERCORSI CLINICI INTEGRATI AD INTENSITA DI CURA E A INTENSITA ASSISTENZIALE, DAL MOMENTO DELL INGRESSO NELL UNITA OPERATIVA/SERVIZIO AL MOMENTO DELLA DIMISSIONE, COLLABORANDO CON L EQUIPE NEGLI ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLA DEGENZA L I.C.M. DEVE STABILIRE UNA RELAZIONE CON UTENTE/FAMIGLIA RACCOGLIERE DATI VERIFICARE DISPONIBILITA RISORSE E SUPPORTO SOCIALE 8
9 ..QUINDI IDENTIFICARE I BISOGNI ATTUALI E POTENZIALI FORMULARE UN PIANO DI ASSISTENZA PERSONALIZZATO COLLOQUIO 9
10 STRUMENTO UTILIZZATO DATI ANAGRAFICI PROVENIENZA DATA COGNOME - NOME Luogo di nascita: data di nascita / / Comune di residenza: Indirizzo: Quartiere Citofono Telefono Professione Stato Civile Medico di Medicina Generale: Famigliare di Riferimento Care Giver 1. Tel. 2. Tel. INFORMAZIONI SULLA PATOLOGIA Sede Primitiva NEOPLASIA: Chemioterapia No Sì Radioterapia No Sì diagnosi formulata in data / / da? Metastasi No Sì Sede Dolore No Sì CONDIZIONI CLINICHE - SINTOMI VAS SEDE : frequenza: FARMACI di Terapia Antalgica: Dispnea No Sì Nausea No Sì Vomito No Sì ALIMENTAZ. IDRATAZ. No Sì Supporto Alimentare No Sì Sistema Cognitivo Deambulazione Comunicazione Stomie No Sì Lesioni da Decubito No Sì Sede e quantità: Altre NOTE: INFORMAZIONI CONDIZIONI SOCIALI Abita Con: Presenza di Minori: No Sì Esenzione No Sì Invalidita No Sì Accompagnamento No Sì NOTE:. Informazione/ consapevolezza desunta dal colloquio con parente referente o care-giver Il Malato è stato informato della sua malattia? No Non so Sì Completamente Parzialmente (non delle metastasi/recidiva) Quando? Al momento della diagnosi Successivamente Non si sa Da chi? Oncologo Parente MMG Altro medico Altro Attualmente il malato pensa di essere affetto da: Nessuna malattia Altra malattia diversa dal tumore ( ) Pensa di aver avuto un tumore, ma ora è affetto da altro ( ) Sa di avere un tumore e soffre per questo Non si sa Rispetto al futuro Pensa di farcela ( guarirò ) Non sa se ce la farà (altalenante) Pensa di non farcela ( non guarirò morirò ) Non si esprime Rispetto alla comunicazione della diagnosi/prognosi del malato, i familiari sono: favorevoli contrari Al termine del colloquio con i famigliari si concorda: Data del colloquio Firma dell operatore. 10
11 JOB DESCRIPTION GESTIONE RICHIESTE: COLLOQUIO PRESA IN CARICO APERTURA CARTELLA DURANTE IL RICOVERO: GESTIONE CHIAMATE DIURNE UTENTE/FAMIGLIARI MONITORAGGIO CHIAMATE NOTTURNE MONITORAGGIO CARICHI DI LAVORO/INTENSITA ASSISTENZIALE TRASPORTI. 11
12 PRESIDI SANITARI ORDINI MATERIALE RACCOLTA DATI E MONITORAGGIO DEI PROTOCOLLI (ES. PROTOCOLLO LUTTO). DOPO DIMISSIONE/DECESSO: CHIUSURA CARTELLA CLINICA ED INFERMIERISTICA REGISTRAZIONE DATI E PRESTAZIONI NEL FILE REGIONALE CHIUSURA PROTOCOLLI 12
13 RIUNIONI EQUIPE: STESURA CALENDARIO/ODG VERBALE RACCOLTA FIRME GIORNATA TIPO INFERMIERE CURE PALLIATIVE DOMICILIARI TELEFONATE APPROVVIGIONAMENTO MATERIALE VISITE MEDICHE E/O INFERMIERISTICHE EVENTUALE CONGEDO POST-LUTTO E RITIRO MATERIALE CONSEGNE FINE GIORNATA 13
14 PRESA IN CARICO NUOVO UTENTE: CARTELLA INFERMIERISTICA VALUTAZIONE BISOGNI PRESTAZIONI INFERMIERISTICHE EDUCAZIONE SANITARIA/ISTRUZIONI AL CARE GIVER L EQUIPE INTER-PROFESSIONALE E I RUOLI: L INFERMIERE IN HOSPICE Paridi Giuseppina 14
15 VERSO UN NUOVO MODO DI PRENDERSI CURA SALUTE: stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia (O.M.S.) VISIONE OLISTICA DELLA PERSONA QUALITA DI VITA CARTA DEI DIRITTI DEL MORENTE Chi sta morendo ha diritto: Ad essere considerato come persona fino alla morte: Ad essere informato sulle sue condizioni se lo vuole; A non essere ingannato e a ricevere risposte veritiere; A partecipare alle decisioni che lo riguardano e al rispetto della sua volontà; Al sollievo del dolore e della sofferenza; A cure ed assistenza continue nell ambito desiderato; A non subire interventi che prolunghino il morire; A esprimere le sue emozioni; All aiuto psicologico e al conforto spirituale secondo le sue convinzioni e la sua fede; Alla vicinanza dei suoi cari; A non morire nell isolamento e in solitudine; A morire in pace e con dignità. COMITATO ETICO DELLA FONDAZIONE FLORIANI MILANO
16 ASSISTENZA INFERMIERISTICA Profondo senso di accoglienza all assistito e alla sua famiglia; Ascolto attivo ed empatico; Identificazione dei bisogni assistenziali e personalizzazione del piano di assistenza; Rilevazione e monitoraggio del dolore; Profondità dei rapporti; Codice a barre DIPARTIMENTO MEDICO ONCOLOGICO - HOSPICE CAMERA FOGLIO N SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL DOLORE NELLE PERSONE AFASICHE E/O CON DEMENZA (Rilevare una volta per turno) Scala PAinAD RESPIRO Respiro a tratti alterato, brevi Respiro alterato, (Indipendente dalla Normale periodi di iperventilazione iperventilazione, Cheynevocalizzazione) Stokes Occasionali lamenti, saltuarie Ripetuti richiami, lamenti, VOCALIZZAZIONE Normale espressioni negative pianto ESPRESSIONE FACCIALE Sorridente o inespressiva Triste, ansiosa, contratta Smorfie LINGUAGGIO DEL CORPO Rilassato Teso, movimenti nervosi, irrequietezza Rigidità, agitazione, ginocchia piegate, movimento afinalistico, a scatti CONSOLABILITA Non necessita di consolazione Distratto o rassicurato da voce Inconsolabile: non si distrae né o tocco si rassicura PUNTEGGIO : 0 = NESSUN DOLORE 10 = PEGGIOR DOLORE POSSIBILE DATA ORA Respirazione Vocalizzazione Espress. volto Ling. corpo Consolabilità TOTALE PUNTEGGIO SIGLA Infermiere/a 16
17 Aiutaci adaiutarti. Il dolore inutile non dà nessun beneficio. Per poterlo combattere è fondamentale sapere quando è presente e quanto è intenso. PER QUESTO MOTIVO : E ora di dire BASTA al dolore inutile L infermiera le chiederà almeno due volte al giorno di riferire quanto è forte il suo dolore; Lei dovrà cercare di essere il più preciso possibile indicando il dolore con un numero da 0 a 10, intendendo per 0 la completa assenza del dolore e 10 il peggior dolore possibile. DOLORE Assente Il peggiore possibile I numeri progressivi (da 1 a 10) indicano una sempre maggiore intensità del dolore; Non minimizzi il suo dolore per paura che le facciano nuove punture o per timore di arrecare disturbo; Se nutre dei timori circa l uso di antidolorifici si senta libero di parlarne con il medico o il personale infermieristico; Per favore indichi il numero che le sembra esprima meglio l intensità del suo dolore; Il suo giudizio verrà tenuto in debito conto qualunque sia il numero che ci dirà. Solocosì potrai aiutarci adaiutarti. RUOLO DELL INFERMIERE ALL INTERNO DELL ÈQUIPE Briefing settimanale; Coinvolgimento Assistente Spirituale; Confronto con l équipe; Ponte tra Medico, Assistito e Familiari; Assistenza con personale di supporto (OSS); Coinvolgimento dei volontari; 17
18 non preoccupiamoci di aggiungere più giorni alla vita ma di dare più vita ai giorni Cicely Saunders LO PSICOLOGO NELL EQUIPE DI CURE PALLIATIVE 18
19 ea st ao r i n s ca an ri it ca or i, Sv oa sl tu et ga nz oi o an le Accesso del paziente al servizio cure palliative Riunione d èquipe sui casi nuovi e prime ipotesi sugli eventuali aspetti problematici ls u tl tl oa p r e s a i n c a r i c o Consulenza Operatori Sanitari Modello di intervento psicologico Colloquio di conoscenza del paziente e del famigliare valutazione dello stato emotivo e del livello di informazione e consapevolezza 19
20 I livelli di intervento dello psicologo in oncologia e in cure palliative: - lavoro di équipe; - lavoro sull équipe; - sostegno ai famigliari; - sostegno ai pazienti; - supervisione ai collaboratori esterni (volontari e operatori delle tecniche complementari ). IL TRATTAMENTO DEL DISAGIO PSICHICO 1 livello di intervento (ogni operatore) Riconoscimento precoce dei bisogni emotivi, relazionali, comunicativi Saper riconoscere l emozione espressa dal paziente e fornire una risposta empatica Saper stimolare progetti di decisione condivisa con il paziente e LA FAMIGLIA Saper valorizzare le diverse figure professionali all interno dell èquipe 20
21 IL TRATTAMENTO DEL DISAGIO PSICHICO 2 livello di intervento (psicologo) Consulenza alla crisi emotiva Consulenza sulla relazione medico o IP\ paziente Interventi clinici specifici Coordinamento terapie complementari (rilassamento, musicoterapia, arteterapia ) Progetti psicoeducazionali Valutare la reazione all evento malattia e aggravamento ed aiutare il paziente e la famiglia nell adattarsi ai cambiamenti di vita che questo evento comporta. Sostenere il malato e la famiglia ad un elaborazione di senso Aiutare il paziente a sviluppare atteggiamenti e comportamenti più adattivi, restituendogli il senso di controllo personale sulla propria vita- stile di coping Incoraggiare i pazienti a verbalizzare i pensieri e i sentimenti legati alla malattia, aiutandoli a contenere l ansia e la disperazione. Favorire la comunicazione tra il paziente, lo staff, la famiglia. Favorire l adesione ai trattamenti. Un caso. èquipe Sistema familiare 21
22 5 Fase SUPPORTO AL LUTTO Fase di supporto al Lutto, nel caso di decesso, per uno o più familiari: - condoglianze al nucleo familiare; - eventuale presa in carico da parte dello psicologo ( in casi specifici ); - eventuale inserimento gruppo famiglie ( pausa per te ); - contatti telefonici successivi da parte degli operatori ( in casi specifici ). ESSERE VOLONTARIO IN HOSPICE L HOSPICE NON E UNA CASA PER MORIRE MA LUOGO DI SOLLIEVO PER MALATI AL TERMINE DELLA VITA 22
23 IL VOLONTARIO La figura del volontario è molto importante e, in Hospice, è impegnato non in maniera occasionale ma metodica e costante. Il Volontario è parte di un progetto con uno stile e delle regole ben precise; la sua azione non è mai individuale, ma inserita in un contesto dove ogni figura ha un proprio ruolo. Profilo di Competenza Accogliere le persone che si rivolgono all Hospice; Offrire al malato una presenza attenta ed affettuosa e la possibilità di un ascolto empatico; Offrire ai familiari ascolto e sostegno umano; Sostenere i familiari nel periodo del lutto; Aiutare in piccole mansioni di gestione della Casa. 23
24 Comportamenti e Modalità Operative Il Volontario deve: Saper entrare con discrezione e grande rispetto nella vita del malato e della famiglia. Saper cogliere i bisogni altrui, anche quelli inespressi. Saper stabilire una relazione armoniosa non solo con i malati ma anche con la sua famiglia, valorizzando la presenza di parenti e amici. Comportamenti e Modalità Operative Avere flessibilità e spirito di adattamento Visitare il malato con regolarità secondo i tempi concordati. Preoccuparsi di farsi sostituire in caso di assenze improvvise avvertendo chi coordina l assistenza. Collaborare con il personale dell hospice, sentendosi parte della stessa squadra. 24
25 Comportamenti e Modalità Operative Mantenere i contatti con gli altri volontari che seguono il malato Mantenere la riservatezza più assoluta ovvero il segreto professionale. Ciò che riguarda il malato e la sua famiglia può essere discusso solo in équipe, in gruppo o con chi coordina il servizio. Discutere in gruppo qualsiasi richiesta del malato e della famiglia che esuli dai compiti stabiliti. Comportamenti e Modalità Operative Consultare chi coordina il servizio se la richiesta necessita di una risposta immediata Partecipare regolarmente ai Gruppi di supporto psicologico Compilare regolarmente, dopo ogni visita al malato, l apposito foglio relazionale e consegnarlo nelle scadenze stabilite. Partecipare alle occasioni di formazione offerte. 25
26 IL VOLONTARIO NON DEVE Angosciare il malato con racconti dei propri problemi personali o con altri argomenti che lo possono turbare Affrontare per primo con il malato argomenti religiosi o politici: in ogni caso deve farlo con prudenza e con grande rispetto delle sue opinioni e della sua personalità. IL VOLONTARIO NON DEVE Far percepire al malato o ai familiari sensazioni di fretta o di stanchezza. Dare o ricevere doni, tranne piccoli segni di stima o di affetto che sarebbe sgarbato rifiutare, affinchè sia trasparente il valore della propria gratuità. Offrire prestazioni infermieristiche. Esprimere valutazioni sull operato delle figure sanitarie 26
27 La scienza, il sapere e il saper fare e la bontà d animo che ti spingono a donare parte della tua vita a un qualsiasi essere umano che sta perdendo la propria sono le sole virtù che ti rendono degno della luce del giorno e della pace della notte. Gibran Kahlil LE ATTIVITA IN HOSPICE. L arteterapia; La Musicoterapia; Pomeriggio con la musica; Pausa per te; La spiritualità; Il lunedi Gastronomico. 27
28 24/07/2014 L arteterapia e la musicoterapia. Sono interventi di aiuto e di sostegno, che si compiono attraverso attività artistiche, musicali e creative, fondate sui benefici psicologici ( e di riflesso sulla salute fisica ) dei pazienti e delle loro famiglie. 28
29 LA STANZA DELLA MUSICA. - Strumenti musicali; - Lettino; - Sedia. 29
30 24/07/2014 Pomeriggio con la Musica. 30
31 LA SALA SPIRITUALITA. - Recita del Rosario; - Momenti di preghiera; - Momenti personali per famigliari, per i pazienti e per gli operatori. 31
32 24/07/2014 AZIENDA OSPEDALIERA DELLA PROVINCIA DI LODI UNITA OPERATIVA HOSPICE PRESIDIO OSPEDALIERO DI CASALPUSTERLENGO Celebrazione Eucaristica in Hospice. SI RINGRAZIANO PER LA COLLABORAZIONE Anche quest anno con l arrivo del Concerto di Natale Santo Natale nasce, in noi tutti, il desiderio di condividere questa ricorrenza con i nostri pazienti ed i loro famigliari, con la Celebrazione della S. Messa Celebrazione Eucaristica in Hospice. Al termine della S. Messa presso la sala riunioni, il personale ed i volontari saranno lieti di offrire un piccolo rinfresco con lo scambio degli auguri. L amore, al pari della preghiera, è una forza e un processo evolutivo. 21 DICEMBRE 2013 ORE 16,00 E curativo. E creativo. ( Z. Gale ) Si ringrazia per la collaborazione: - Associazione di volontariato onlus Il Samaritano ; - Associazione di volontariato Incontro ; - Frati Cappuccini di Casalpusterlengo. 32
33 33
LA VALUTAZIONE DEL DOLORE IN PERSONE CON DEFICIT COGNITIVO: INTRODUZIONE DELLA SCALA PAINAD
Copyright Tutti i diritti riservati Vietata la riproduzione anche parziale del materiale 1 LA VALUTAZIONE DEL DOLORE IN PERSONE CON DEFICIT COGNITIVO: INTRODUZIONE DELLA SCALA PAINAD Maria Zunico Coordinatrice
DettagliLa Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative
Guia Castagnini Cure palliative e Terapia del Dolore La Continuità Assistenziale nelle Cure Palliative Regione Lombardia Modello di Ospedalizzazione Domiciliare DGR VIII/6410 del 27 /12/2008 DGR VIII/7180
DettagliI bisogni del familiare caregiver al domicilio
I bisogni del familiare caregiver al domicilio Lorenza Ferrari e Luigi Romano 24 novembre 2016 Direzione e amministrazione viale dei Faggi 8, 6900 Lugano Tel. 091 976 11 78 E-mail: info@hospice.ch Sito
DettagliSIN ANIN Napoli 20 ottobre Presa in carico del paziente con SLA
SIN ANIN Napoli 20 ottobre 2008 Presa in carico del paziente con SLA S. Troiani Coordinatore Dipartimento di Scienze Neurologiche Mediche Chirurgiche A.O.Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona LA SCLEROSI
DettagliImplementazione buone pratiche di fine vita
Implementazione buone pratiche di fine vita ESPERIENZA UNITA OPERATIVA MEDICINA SEZIONE POST-ACUTI OSPEDALE DI PAVULLO NEL FRIGNANO (MO) MONICA MARIANI - GIOVANNI CARRIERI Buone pratiche di fine vita Ospedale
DettagliPDTA VIRTUOSI NEI DISTRETTI VENETI. Cure Palliative. Dott. C. De Chirico Coordinatore Nucleo Aziendale di Cure Palliative ULSS n 7
PDTA VIRTUOSI NEI DISTRETTI VENETI Cure Palliative Dott. C. De Chirico Coordinatore Nucleo Aziendale di Cure Palliative ULSS n 7 Mission Aiutare le persone a vivere l ultima parte della propria vita nel
Dettagli7 Incontro: LUNEDI 23 MAGGIO ORE 17.00-19.00 TAVOLA ROTONDA MMG, SIMONA CODEVILLA, BONIZELLA BIAGIOLI: QUALE LUOGO DI CURA ALLA FINE DELLA VITA?
7 Incontro: LUNEDI 23 MAGGIO ORE 17.00-19.00 TAVOLA ROTONDA MMG, SIMONA CODEVILLA, BONIZELLA BIAGIOLI: QUALE LUOGO DI CURA ALLA FINE DELLA VITA? IL DOMICILIO, L HOSPICE, L RSA, L OSPEDALE La RETE Cure
DettagliSabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche
AGGIORNAMENTO OBBLIGATORIO MEDICI DI MEDICINA GENERALE Sabato 21 Febbraio 2015 TITOLO DEL CORSO: Novità nella gestione e nella terapia di alcune patologie croniche Responsabile del corso Dr. : Tesei Fiorenzo
DettagliLa continuità assistenziale
Le reti oncologiche regionali Presente, problematiche e prospettive future La continuità assistenziale Giuseppe Nastasi U.O.C. Oncologia Medica A.O. Bolognini - Seriate (BG) Camera dei Deputati - Palazzo
DettagliESSERE INFERMIERA IN HOSPICE. Corso di formazione Donatella Piazza San Vito al T. 24 marzo 2015
ESSERE INFERMIERA IN HOSPICE Corso di formazione Donatella Piazza San Vito al T. 24 marzo 2015 1 ASPETTI ASSISTENZIALI Persona no malato persona malata sentire i bisogni della persona malata e prevenire
DettagliCura e assistenza al paziente. Tutela e sostegno alle famiglie.
Cura e assistenza al paziente. Tutela e sostegno alle famiglie. Sommario Presentazione 3 Principi fondamentali 3 Chi ha diritto all assistenza 3 Cosa offriamo 4 L organizzazione 4 Day Hospice 4 Hospice
DettagliL infermiere punto d unione tra il Paziente, il MMG ed il Diabetologo
L infermiere punto d unione tra il Paziente, il MMG ed il Diabetologo Rosangela Ghidelli Coordinatore Infermieristico Caposala U.O. S. Diabetologia e Endocrinologia Azienda Ospedaliera S. Anna Como Presidio
DettagliLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI
LA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE: IL MODELLO PAI GIAMPIETRO GASPARINI U O C Oncologia Medica A.C.O. San Filippo Neri Roma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA:OBIETTIVI Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimento
DettagliL ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE. Dipartimento Interaziendale della Fragilità
L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE 01/Ottobre/2010 Lecco Sala Don Ticozzi Infermiere di Coordinamento Dipartimento Interaziendale della Fragilità ASL / AO Lecco L ÈQUIPE MULTIDISCIPLINARE
DettagliCONTENUTI SPECIFICI PSICOLOGO SPECIALISTA
Il documento è stato sviluppato dai professionisti che operano nelle reti di cure palliative del territorio della Azienda USL della Romagna, nell ambito del 1 corso Dossier formativo (DF) per sviluppare
DettagliCompetenze infermieristiche in Cure Palliative
Competenze infermieristiche in Cure Palliative Dott.ssa Anna Maria Marzi Responsabile Casa Madonna dell Uliveto Reggio Emilia COMPETENZE INFERMIERISTICHE IN CURE PALLIATIVE L infermiere palliativista è
DettagliCure appropriate e di alta qualità. Informazioni personalizzate e consenso informato
Dignità Autodeterminazione Cure appropriate e di alta qualità Informazioni personalizzate e consenso informato Libertà di espressione, pensiero: credo, cultura e religione Cure palliative, sostegno, rispetto
DettagliL infermiera di fronte al bambino ed alla sua famiglia, il suo ruolo e le difficoltà relazionali
L infermiera di fronte al bambino ed alla sua famiglia, il suo ruolo e le difficoltà relazionali Lucia Derosas Infermiera Pediatrica Istituto Giannina Gaslini Cure palliative in pediatria Istituto Giannina
DettagliL INTERVENTO PSICOLOGICO DOMICILIARE AI PAZIENTI ONCOLOGICI E AI LORO FAMILIARI:
24 febbraio 2017 L INTERVENTO PSICOLOGICO DOMICILIARE AI PAZIENTI ONCOLOGICI E AI LORO FAMILIARI: l esperienza dell Unità di Psico-oncologia della Fondazione ANT. Veronica Zavagli Unità di Psico-oncologia,
DettagliMETODICHE DIDATTICHE
Università degli Studi di Genova Facoltà di Medicina e Chirurgia - Dipartimento di Pediatria C.L. Triennale Infermieristica Pediatrica A.A.2007/2008 CORSO INTEGRATO SCIENZE UMANE PSICOPEDAGOGICHE METODICHE
DettagliIl ruolo dell'infermiere 04/11/16
Il ruolo dell'infermiere nelle Cure Palliative 04/11/16 Lavorare in Cure Palliative significa mettere al centro la persona, la sua storia non solo di malattia, i suoi desideri e la sua volontà, e costruire
DettagliIl raccordo con il territorio: il ruolo del Medico di Medicina Generale
Il programma regionale contro la sofferenza: l Ospedale senza dolore Bologna, 21 maggio 2004 Il raccordo con il territorio: il ruolo del Medico di Medicina Generale Gaetano Feltri Medico di Medicina Generale
DettagliETICA DI FINE VITA 20 Aprile 2013 N.O.C.S.A.E. - Baggiovara ( MO )
ETICA DI FINE VITA 20 Aprile 2013 N.O.C.S.A.E. - Baggiovara ( MO ) 20 marzo 2009 mi brucia la pelle della schiena... 17 aprile 2009 mi dispiace essere così irascibile..... devo trovare un senso... 9 novembre
DettagliIl ruolo dell infermiere nelle cure palliative in nefrologia. Paola Chiappini U.O Nefrologia e Dialisi A.U.S.L. Piacenza
Il ruolo dell infermiere nelle cure palliative in nefrologia Paola Chiappini U.O Nefrologia e Dialisi A.U.S.L. Piacenza Il paziente e la famiglia Il paziente con M.R.C. deve affrontare un cammino molto
DettagliAntonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche.
Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche antonellamrt@gmail.com 1 negli USA vengono introdotti i DRG con l obiettivo di
DettagliUNITÁ OPERATIVA CHIRURGIA TORACICA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO
UNITÁ OPERATIVA CHIRURGIA TORACICA DIPARTIMENTO ONCOLOGICO 1/9 Attività L unità operativa di Chirurgia Toracica è ubicata presso gli ospedali Maggiore e Bellaria di Bologna. Essa svolge un attività finalizzata
DettagliL integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia. Dott.
L integrazione dell ANT nell assistenza territoriale del paziente neoplastico in fase avanzata di malattia Dott.ssa Cannarile Rosa MORTALITA PER TUMORE: le dimensioni del problema 160.000 morti per tumore/anno
Dettagliesercitazione ATTENZIONE! Queste NON sono le domande d esame, ma alcuni spunti che possono aiutare durante lo studio o il ripasso
esercitazione ATTENZIONE! Queste NON sono le domande d esame, ma alcuni spunti che possono aiutare durante lo studio o il ripasso Le origini più antiche della psicologia della salute, si possono far risalire...
DettagliS.S.D. RETE LOCALE CURE PALLIATIVE
S.S.D. RETE LOCALE CURE PALLIATIVE DIPARTIMENTO CURE PRIMARIE ed ATTIVITA DISTRETTUALI I quadri sono stati eseguiti dagli Allievi della Scuola Media Statale Della Torre - Garibaldi di Chiavari e donati
DettagliREGOLAMENTO ORGANIZZATIVO GESTIONALE HOSPICE ASL FG
ASL FG AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI FOGGIA (Istituita con L.R. 28/12/2006, n. 39) C.F. e P.I.: 03499370710 REGOLAMENTO ORGANIZZATIVO GESTIONALE HOSPICE ASL FG 1 Hospice Si definiscono centri
DettagliUNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ ASSISTENZIALE POST ACUTI DIPARTIMENTO MEDICO 1/9 Premessa Il Dipartimento Medico ha il compito di garantire l erogazione di prestazioni sanitarie e assistenziali di base e di alta complessità diagnostico-terapeutica
DettagliLa Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura
La Geriatria: punto di incontro tra territorio e ospedale nella gestione della fragilità e della complessità di cura L Organizzazione dell Assistenza territoriale agli Anziani nei sistemi sanitari regionali
DettagliLA COMUNICAZIONE DELLA TERMINALITA NELLA MEDICINA DI FAMIGLIA
LA COMUNICAZIONE DELLA TERMINALITA NELLA MEDICINA DI FAMIGLIA Alberto Marsilio Medico di Famiglia Mira Venezia- Gruppo di studio SIGG LA CURA NELLA FASE TERMINALE DELLA VITA In Italia ogni anno ci sono
DettagliPROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE NEI SETTING DI DEGENZA LIVELLO 2 PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA
Rev.: 0 Pag. 1/6 PROCEDURA AZIENDALE APPLICAZIONE DEL MODELLO ASSISTENZIALE INFERMIERE REFERENTE PP.OO. PISTOIA, S.MARCELLO, PESCIA REV. DATA REFERENTI DOCUMENTO AUTORIZZAZIONI REDATTO APPROVATO Direttore
DettagliAssistere sul territorio: una esperienza oncologica
Assistere sul territorio: una esperienza oncologica PNEUMOLOGIA 2016 Milano, 16 giugno 2016 Ornella Gottardi Dipartimento oncologico Multimedica Summary - Dimensione del problema - Cancro come malattia
DettagliDISPOSIZIONI PER GARANTIRE L ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE E ALLA TERAPIA DEL DOLORE (*)
DISPOSIZIONI PER GARANTIRE L ACCESSO ALLE CURE PALLIATIVE E ALLA TERAPIA DEL DOLORE (*) La legge tutela il diritto del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore * Legge numero
DettagliL INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE
L INTEGRAZIONE TRA I SERVIZI PER LA CONTINUITA ASSITENZIALE DELLA PERSONA FRAGILE L ospedale e il territorio: opportunità e criticità nell integrazione socio-sanitaria Francesca Busa Direttore Distretto
DettagliCURE SIMULTANEE IN ONCOLOGIA E INTEGRAZIONE OSPEDALE- TERRITORIO :la realizzazione di un progetto
CURE SIMULTANEE IN ONCOLOGIA E INTEGRAZIONE OSPEDALE- TERRITORIO :la realizzazione di un progetto Dott.ssa SILVIA E. NEGRETTI U.O. Oncologia Magenta 24 Gennaio 2017 EVIDENZE L introduzione precoce delle
DettagliINSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI
INSERIMENTO IN LISTA DI TRAPIANTO CARDIACO ASPETTI PSICOLOGICI IL TRAPIANTO Il trapianto è un efficace terapia per alcune gravi malattie impossibili da curare e può fornire una durata ed una qualità di
DettagliLa Rete delle Cure Palliative
La Rete delle Cure Palliative Sperimentazione di un Progetto Assistenziale nel NCP di Codigoro - Punto CA di Codigoro e Lagosanto - per i Pazienti oncologici nelle Fasi di Responsività alle terapie specifiche,
Dettagliaspetti teorici, di ricerca e di assistenza
Università di Firenze - Sede di Prato Corso di Bioetica - 1 Luglio 2006 PSICO-ONCOLOGIA: ONCOLOGIA: aspetti teorici, di ricerca e di assistenza Ezio Menoni, Riccardo Marchini, Barbara Montomoli, Alessandro
DettagliDIPARTIMENTO DISTRETTO Unità Operativa Tutela Età Evolutiva Adolescenti e Giovani APPUNTI DAL SERVIZIO INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE
AZIENDA U.L.S.S. 21 DIPARTIMENTO DISTRETTO Unità Operativa Tutela Età Evolutiva Adolescenti e Giovani APPUNTI DAL REGOLAMENTO OPERATORI SOCIO SANITARI SERVIZIO INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE PROGETTO
DettagliLE CURE PRIMARIE nella provincia di Modena.
LE CURE PRIMARIE nella provincia di Modena. Rassegna di esperienze del medico di famiglia : Attività e progetti della medicina generale ghassan daya Modena 24-02-2007 le tappe del percorso del medico di
DettagliDARE VOCE A CHI CERCA SOLLIEVO
FONDAZIONE NAZIONALE GIGI GHIROTTI ONLUS in collaborazione con FONDAZIONE ISAL DARE VOCE A CHI CERCA SOLLIEVO 15 marzo 2017 CONFERENZA DI PRESENTAZIONE a 7 anni dall approvazione della Legge 38 I rilevazione
DettagliUNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO
UNITÁ OPERATIVE DI GERIATRIA DIPARTIMENTO MEDICO 1/10 Attività L attività delle unità operative di Geriatria dell Azienda USL di Bologna è diretta a garantire la cura della persona anziana nelle diverse
DettagliDai lavori di gruppo alla costruzione di un modello di analisi delle narrazioni Proposta di lavoro
Corso formativo permanente in tanatologia Dai lavori di gruppo alla costruzione di un modello di analisi delle narrazioni Proposta di lavoro Elena Bandieri, Referente Formazione Aziendale Cure palliative
DettagliPDTA. Gruppi Multidisciplinari. Continuità assistenziale tra servizi ospedalieri e territoriali (cure palliative,mmg).
ASSICURARE LA PRESA IN CARICO DELL ASSISTITO NELL INTERO PERCORSO ASSISTENZIALE GARANTIRE LA SICUREZZA DELLE PRESTAZIONI AL PAZIENTE, STRETTAMENTE CORRELATA ALL EXPERTISE CLINICA E AD UNA ADEGUATA ORGANIZZAZIONE
DettagliProcedura Operativa MODULO DI VALUTAZIONE PER L ACCESSO ALLA RETE DI CURE PALLIATIVE. Al Responsabile Rete Cure Palliative
Al Responsabile Rete Cure Palliative TEL. 041/260.8802-8367 FAX 041/260.8738 e-mail: cure.palliative@aulss3.veneto.it Assistito: Sesso Nato a il Codice Fiscale (obbligatorio) AULSS di residenza Titolo
Dettaglil inserimento del paziente in dialisi peritoneale: esperienza del centro di Piacenza Paola Chiappini
Il predialisi come presupposto fondamentale per l inserimento del paziente in dialisi peritoneale: esperienza del centro di Piacenza Paola Chiappini PROCESSO INIZIALE 1998 Paziente con IRC Medico curante
DettagliSEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica
SEMINARIO Gruppo di Ricerca Geriatrica Il PDTA nelle demenze: una proposta innovativa Intervento dott.ssa Fausta Podavitte Direttore Dipartimento Assi Brescia 16 Dicembre 2011 dal progetto regionale alla
DettagliOsservatorio per il monitoraggio della Terapia del dolore e Cure palliative
o \ L l.., FONDAZIONE NAZIONALE GIGI GHIROTTI ONLUS in collaborazione con JlltJ dalar1 FONDAZIONE ISAL DARE VOCE A CHI CERCA SOLLIEVO... Osservatorio per il monitoraggio della Terapia del dolore e Cure
DettagliIL RUOLO DELLA CLEFT CRANIOFACIAL NURSE: LA PRESA IN CARICO DELLE FAMIGLIE E IL COORDINAMENTO DEGLI SPECIALISTI
1 IL RUOLO DELLA CLEFT CRANIOFACIAL NURSE: LA PRESA IN CARICO DELLE FAMIGLIE E IL COORDINAMENTO DEGLI SPECIALISTI 2 IL RUOLO DELLA CLEFT CRANIOFACIAL NURSE RELAZIONE CON IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA ANALIZZARE
DettagliAntonella Moretti Clinica Reumatologica Università Politecnica delle Marche - Ancona
I Accoglienza II Compilazione cartella infermieristica III Attivazione percorsi assistenziali IV Valutazione clinica narrative based V Attività specialistiche VI visita infermieristica VII Monitororaggio
Dettagliè uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale?
IL MANDATO DEL DISTRETTO E GLI STRUMENTI PROGRAMMATORI E GESTIONALI LA CENTRALE OPERATIVA TERRITORIALE è uno strumento per mettere a sistema il PUA distrettuale territoriale? il 2 agosto 2013 l Azienda
DettagliRICHIESTA DI RICOVERO IN HOSPICE
Hospice di Abbiategrasso Via Dei Mille 8/10 20081 Abbiategrasso MI Tel. O2/94963802 Fax 02/94962279 e-mail: info@hospicediabbiatregrasso.it www.hospicediabbiategrasso.it RICHIESTA DI RICOVERO IN HOSPICE
DettagliIl Ruolo della Direzione Sanitaria
Il Ruolo della Direzione Sanitaria Agenda La rete ospedale territorio per la lotta al dolore La rete ospedale territorio per la lotta al dolore Impegno Istituzionale obiettivi alle aziende le norme e gli
Dettagli11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE
11 novembre 2013 QUALITA DI VITA NELLA MALATTIA IN FASE TERMINALE La legge 38 del 2010 La rete delle cure palliative Il CeAD Il Dipartimento Interaziendale di Cure Palliative LEGGE 38 DEL 15 MARZO 2010
DettagliOrganizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan
Organizzazione Aziendale: UOC Geriatria: Paola Paccagnan Organizzazione del reparto Geriatria è una struttura specializzata per la diagnosi e cura del paziente geriatrico acuto, subacuto e cronico riacutizzato,
DettagliCURE DOMICILIARI E NUOVE TECNOLOGIE La tranquillità dell assistenza ospedaliera a casa propria. Fornaca Domicare
CURE DOMICILIARI E NUOVE TECNOLOGIE La tranquillità dell assistenza ospedaliera a casa propria. Fornaca Domicare Quali sono gli obiettivi dell assistenza domiciliare? Mantenere la persona assistita presso
DettagliContinuità di cura e cure simultanee: PDTA TUMORE DELLA MAMMELLA. Padova 21 Marzo 2016
Continuità di cura e cure simultanee: PDTA TUMORE DELLA MAMMELLA Padova 21 Marzo 2016 L. Trentin SC Terapia del Dolore e Cure Palliative Istituto Oncologico Veneto I.R.C.C.S. CONSIDERAZIONI INTRODUTTIVE
DettagliIl Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione
Il Case Management in Psichiatria e in Riabilitazione 06/12/07 Mario Paganessi e Angela Daniela Stabilini 1 Definizione Il Case Management è un metodo di gestione integrato per il quale viene assegnata
DettagliO Territorio: 23 comuni. O 540 pz oncologici seguiti nel O Equipe
Ti tengo per mano: appunti di viaggio accompagnando la famiglia colpita da malattia Graziella Falcone Unità Operativa di Cure Palliative e Terapia del Dolore O Territorio: 23 comuni O 540 pz oncologici
DettagliGESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA
GESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA Descrizione Caso Clinico Quadro Clinico Descrizione Caso Clinico Quadro Clinico Dopo ablazionepost.jpg Lamenta Dolore
DettagliSan Vito al Tagliamento 24 Febbraio 2015
San Vito al Tagliamento 24 Febbraio 2015 R. Sisto Il distretto (LR. 17/14) art.19 1. Il distretto costituisce il livello privilegiato per coinvolgere in modo strutturato i cittadini, anche mediante le
DettagliUNITÁ OPERATIVA ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA AREA NORD - TERAPIA INTENSIVA BENTIVOGLIO DIPARTIMENTO SERVIZI
UNITÁ OPERATIVA ANESTESIA E TERAPIA INTENSIVA AREA NORD - TERAPIA INTENSIVA BENTIVOGLIO DIPARTIMENTO SERVIZI 1/9 Attività L'unità operativa di Anestesia e Terapia Intensiva Area Nord eroga le proprie prestazioni
DettagliGestione infermieristica del Paziente oncologico in riabilitazione
Continuità Assistenziale nel paziente oncologico fragile. La Riabilitazione oncologica al Pio Albergo Trivulzio Milano 6 aprile 2017 Gestione infermieristica del Paziente oncologico in riabilitazione dott.
DettagliL infermiere referente GIC colon- retto: quali competenze per garantire la continuità assistenziale
L infermiere referente GIC colon- retto: quali competenze per garantire la continuità assistenziale Franca Savia Coordinatore Infermieristico SOC Oncologia ASL VCO Torino 9 Giugno 2016 Domodossola Verbania
DettagliL ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza. Alcuni dati per rappresentare la situazione
L ultimo tratto della vita nei Centri di Servizio per anziani dell ULSS n.6 Vicenza Alcuni dati per rappresentare la situazione I luoghi del morire della popolazione anziana anno 2012 - popolazione ULSS
DettagliServizio Sociale Ospedaliero
Servizio Sociale Ospedaliero 132/1968 - Riforma Ospedaliera Ospedale S. S. A. Territorio Il S.S.A. funziona come attivatore del sistema organizzato dei Servizi e del Sistema sociale. OGGI: DGR 27/2012
DettagliIL CONTRIBUTO DELL INFERMIERE NELLA PIANIFICAZIONE DELLA DIMISSIONE DIFICILE
IL CONTRIBUTO DELL INFERMIERE NELLA PIANIFICAZIONE DELLA DIMISSIONE DIFICILE Ghedini Teresa U.A medicina-chirurgia Ospedale D.Dossetti Bazzano (BO) l infermiere promuove, attraverso l educazione, stili
DettagliL'assistenza al "Sistema Famiglia" nel percorso post-trattamento del mesotelioma da esposizione all'amianto
L'assistenza al "Sistema Famiglia" nel percorso post-trattamento del mesotelioma da esposizione all'amianto Un'analisi condotta con il CeDAMAC "Marco Vettori Fondazione ONLUS "Attilia Pofferi" La famiglia
DettagliLa valutazione della dignità nelle cure palliative domiciliari: osservazioni preliminari
La valutazione della dignità nelle cure palliative domiciliari: osservazioni preliminari 10 ottobre 2014 Premio Vittorio Ventafridda Parte I L.Buonaccorso, S.Aboumerhi, C.Belloni, D.Novi, A.Fabbo Evidenced
DettagliRelatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA
Procedura di dimissione ed ammissione protetta e continuità delle cure a domicilio. Asl n.2 di Olbia Relatore: Dott.ssa Piera Sau Napoli 19-21 Maggio 2016 XIV Congresso Nazionale CARD ITALIA La dimissione
DettagliHOSPICE PEDIATRICO DELLA FONDAZIONE HOSPICE MARIATERESA CHIANTORE SERÀGNOLI
HOSPICE PEDIATRICO DELLA FONDAZIONE HOSPICE MARIATERESA CHIANTORE SERÀGNOLI Bologna 27 Giugno 2017 NOTA STAMPA 27 GIUGNO 2017 HOSPICE PEDIATRICO DELLA FONDAZIONE HOSPICE MARIATERESA CHIANTORE SERÀGNOLI
DettagliDALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO
DALL ACCOGLIENZA (CAS) ALLA PRESA IN CARICO (GIC): APPLICARE IL MODELLO DELLA PRESA IN CARICO LINEE DI INDIRIZZO DEL GRUPPO INFERMIERISTICO DI RETE Torino, 9 Giugno 2016 Rita Reggiani CPSI CAS AO Ordine
DettagliL integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto. Paola Raimondi Mercury Longhi
L integrazione Professionale per l assistenza a domicilio: Infermieri e Fisioterapisti a confronto Paola Raimondi Mercury Longhi Il contesto ASL di Bologna 6 Distretti 9 Ospedali Popolazione: 836.697 Territorio
DettagliCaso clinico: Degenza Riabilitativa: «training fisico e non solo»
Caso clinico: Degenza Riabilitativa: «training fisico e non solo» Uomo 64 anni Diabetico NID Obeso Cardiopatia ischemica Ipertensione arteriosa Ipercolesterolemia Sindrome delle apnee ostruttive notturne
Dettaglidall adolescenza all età adulta: un modello per i servizi di Salute Mentale
Conferenza annuale per la salute mentale : un modello per i servizi di Salute Mentale Venerdì 22 Maggio 2009 Teatro della ASL di Brescia Viale Duca degli Abruzzi 15 1 2 IDENTIFICAZIONE E IMPOSTAZIONE DEL
DettagliUNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA
UNITÀ OPERATIVA MEDICINA D URGENZA Dipartimento Emergenza 1/9 Attività L unità operativa Medicina Urgenza fornisce assistenza a persone ricoverate con problemi di salute acuti e urgenti, in continuità
DettagliLE CURE PALLIATIVE TRA HOSPICE E DOMICILIO
LE CURE PALLIATIVE TRA HOSPICE E DOMICILIO Siena, 25 settembre 2015 OSPEDALE HOSPICE Unità valutativa (con palliativista) Maglie larghe per la richiesta Chi accede in hospice? - Ultimi 30-90 giorni di
DettagliIl paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione
Il paziente oncologico tra oncologo e medico di medicina generale: complessità ed integrazione Angela S. Ribecco Dipartimento Oncologico- SOS Oncologia Medica Osp. S. Giovanni di Dio Azienda Sanitaria
DettagliMANAGEMENT CLINICO O P E R A TORI S O C I O S A N I TARI R I S O R SA E O P P O R TUNITÀ PER I L M I G L IORAMENTO DELLA Q U A L ITÀ DELL ASSISTEN ZA
MANAGEMENT CLINICO O P E R A TORI S O C I O S A N I TARI R I S O R SA E O P P O R TUNITÀ PER I L M I G L IORAMENTO DELLA Q U A L ITÀ DELL ASSISTEN ZA L U.O. di Chirurgia di San Vito 14 Infermieri (1 facente
DettagliLA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE
LA RETE OSPEDALE-TERRITORIO PER LA LOTTA AL DOLORE 23 MAGGIO 2012 BOLOGNA Relatore: Penna Pietro Giuseppe MMG Referente d area Hospice e Case Protette Nel 1989 nasce nell area Nord della provincia di Reggio
DettagliLa responsabilità professionale nel lavoro in équipe
La responsabilità professionale nel lavoro in équipe La responsabilità professionale nell assistenza domiciliare nelle cure palliative ASL MONZA 16-10-09 - a cura di S. Fucci - giurista e bioeticista -
DettagliPresidio Ospedaliero Centrale U.O.: Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura Direttore F.F. Dott. Pierluigi Botarelli
Presidio Ospedaliero Centrale U.O.: Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura Direttore F.F. Dott. Pierluigi Botarelli DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Direttore D.S.M: Dott. Pierangelo Martini Ospedale Belcolle
DettagliCure Palliative nel percorso di malattia del malato oncologico
Cure Palliative nel percorso di malattia del malato oncologico Guia Castagnini Cure Palliative e Terapia del dolore Introduzione Il numero di pazienti con malattia in fase attiva e sintomatica AUMENTA
DettagliLa gestione del dolore acuto in area critica
Cento maggio 2002 La gestione del dolore acuto in area critica CSI M.G. Cristofori trattamento non farmacologico Condizione di salute e ricorso ai servizi sanitari * Percentuale di intervistati che ha
DettagliCarta dei servizi Hospice Casa Antica Fonte
Carta dei servizi Hospice Casa Antica Fonte Dicembre 2012 Gentile Signora, Egregio Signore Siamo lieti di presentarle l Hospice Casa Antica Fonte, una struttura che, integrata alla rete dei servizi, è
DettagliLa Bussola dei valori della Rete Oncologica Piemontese
La Bussola dei valori della Rete Oncologica Piemontese Alcune riflessioni sul cancro Io non sono il mio tumore La patologia neoplas-ca si inserisce in una storia che è UNICA e non va dimen-cata nascita
DettagliProgetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE
Progetto di implementazione del CASE MANAGEMENT presso il Dipartimento Medico dell AOU-FE L infermiere Case Manager (ICM) E una figura chiave per la presa in carico dei pazienti cronici/fragili che agisce
DettagliI dati dell Emilia-Romagna sul fine vita in pazienti oncologici
I dati dell Emilia-Romagna sul fine vita in pazienti oncologici Rossana De Palma, Daniela Fortuna Regione Emilia-Romagna Firenze 18 luglio 2017 L assistenza nel fine vita uno studio regionale basato su
DettagliFerrara 23 settembre 2016
IBD UNIT L'esperienza forlivese del «CASE MANAGEMENT» Verso un modello gestionale multiprofessionale Ferrara 23 settembre 2016 Deborah Tumedei U.O. Gastroenterologia Ausl della Romagna 1 Direttore Prof.
DettagliPresentazione Servizio Distrettuale di Assistenza Residenziale (SDAR) di Gardone Riviera
DIREZIONE GENERALE SERVIZIO COMUNICAZIONE Viale Duca degli Abruzzi, 15 25124 Brescia Tel. 030.3838448 Fax 030.3838557 E-mail servizio.comunicazione@aslbrescia.it Presentazione Servizio Distrettuale di
DettagliDEMENZE Qualità e innovazione nell assistenza residenziale
DEMENZE Qualità e innovazione nell assistenza residenziale Bologna, Exposanità 26 maggio 2010 Clelia D Anastasio Responsabile Progetto Demenze AUSL di Bologna Responsabile UOS Centro Esperto Disturbi Cognitivi
DettagliChiara Volpone. I PDTA: A come Assistenziale
Chiara Volpone I PDTA: A come Assistenziale in un contesto ad elevata complessità e con risorse limitate come quello del SSN, la Pianificazione e la Programmazione sono di estrema rilevanza ai fini del
DettagliReggio Emilia settembre 2009
Reggio Emilia 24-25-26 settembre 2009 L istituzione della SOS Dipartimentale di Psicologia Oncologica per la promozione della salute psicoemotiva di pazienti e operatori sanitari Responsabile SOSD Psicologia
DettagliLa Psicologia come risorsa Bologna 28 o2obre 2016
La domanda di benessere psicologico nelle cure primarie: prospettive, problemi, opportunità dott. Lisa Cacia La Psicologia come risorsa Bologna 28 o2obre 2016 SALUTE : uno stato di completo benessere fisico,
DettagliIL PERCORSO ORTOGERIATRICO
Direzione Infermieristica e Tecnica IL PERCORSO ORTOGERIATRICO Bologna, 26 novembre 2010 Sandra Nocciolini Coordinatore Infermieristico U.O. Ortopedia Traumatologia LA FRATTURA DI FEMORE IN ETA SUPERIORE
DettagliAspetti psicologici del dolore
OSPEDALE SENZA DOLORE Aspetti psicologici del dolore di Marcello Giove Ivrea, 7.11.2011 IL DOLORE È. "un'esperienza sgradevole, sensoriale ed emotiva, associata a un danno dell'organismo: attuale o potenziale
Dettagli