REGIONE TOSCANA: CONCESSIONE IN USO DI BENI APPARTENENTI AL PATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE DELLA REGIONE TOSCANA, COMPLESSO ALPE DI POTI

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1 REGIONE TOSCANA: CONCESSIONE IN USO DI BENI APPARTENENTI AL PATRIMONIO AGRICOLO FORESTALE DELLA REGIONE TOSCANA, COMPLESSO ALPE DI POTI L'anno e questo giorno ( ) del mese di si redige e si accetta ciascuno per quanto a valere e tenere nei modi migliori di legge ed in esecuzione della deliberazione del provvedimento TRA il Comune di Arezzo, C.F , rappresentato dal Direttore dell Ufficio Manutenzione Verde Pubblico e Foreste, Dott. Alfredo Strazzullo, che interviene non in proprio, ma in nome e per conto del Comune di Arezzo, E Il sig. Sandroni Stefano nato il 10/05/1969 a città di Castello e residente in Via Anconetana 111, località Palazzo del Pero, Comune di Arezzo, codice fiscale SNDSFN69E10C745R,di seguito indicato come concessionario, il seguente disciplinare d'uso dei beni descritti a seguito, facenti parte del Patrimonio agricolo forestale regionale del complesso denominato Alpe di Poti in gestione al Comune di Arezzo ai sensi della L.R. 39/2000 e s.m.i.. Art. 1 - Oggetto I beni oggetto del presente disciplinare, dati in concessione, sono i seguenti. LOTTO1: Terreno agricolo ubicato in loc. Palazzo del Pero, adiacente al torrente Fiumicello, a giacitura pianeggiante, identificato catastalmente nel ATPA-SP odt

2 comune censuario di Arezzo sez. C fg 38 pt 64 e comune di Arezzo sez. C fg 39 pt 65, appartenente al patrimonio agricolo-forestale regionale in gestione al Comune di Arezzo, complesso Alpe di Poti. Superficie totale ha 0,3590. LOTTO 2: Oliveto in coltura specializzata ubicato in loc. Caldesi, identificato catastalmente nel comune censuario di Arezzo sez. C fg 86 pt 203, della superficie di ha 0,8850, appartenente al patrimonio agricoloforestale regionale, complesso Alpe di Poti. Art. 2 - Finalità La gestione dei beni è finalizzata alla promozione delle attività economiche nel campo dell'agricoltura, con particolare riferimento alle zone montane e depresse in cui il bene stesso si colloca. Il bene viene concesso per gli usi agricoli con l'obbligo di mantenimento dell'uso del suolo attuale. Art. 3 - Durata della concessione I beni sono concessi in uso per anni nove a far data dalla redazione del presente atto. Il rinnovo della concessione dovrà essere richiesto dal concessionario almeno sei mesi prima della scadenza; l'ente competente si riserverà la facoltà di stipulare o meno un nuovo atto di concessione. Non è ammessa la proroga della concessione né il rinnovo tacito della stessa. Art. 4 - Canone di concessione e oneri tributari LOTTO1: terreno agricolo loc. Palazzo del Pero, il canone di concessione ammonta a 110,00 (dicondi euro centodieci/00). LOTTO2: oliveto in coltura specializzata ubicato in loc. Caldesi, il canone di concessione ammonta a 140,00 (dicondi euro centoquaranta/00).

3 I suddetti canoni saranno versati ogni anno al Comune di Arezzo in unica soluzione anticipata entro il 31 ottobre di ogni anno mediante versamento su conto corrente postale o con bonifico bancario indicando come causale per il LOTTO 1: Canone concessione terreni loc. Palazzo del Pero - Demanio Regione Toscana. Come causale per il LOTTO 2: Canone concessione oliveto loc. Caldesi - Demanio Regione Toscana. Il canone sarà aggiornato ogni anno in misura pari al 100% della variazione, accertata dall'istat, dell'indice dei prezzi al consumo verificatasi nell'anno precedente. Il canone annuo rivalutato costituirà base imponibile per l'anno successivo. Sul concessionario gravano, ai sensi dell art. 26 della L.R. 39/2000 e ss.mm.ii, gli oneri di carattere tributario e fiscale, per cui eventuali imposte e tributi che gravino sul bene in concessione saranno posti a carico del concessionario medesimo e non potranno essere oggetto di scomputo dal canone. Art. 5 - Obblighi del concessionario Il concessionario si impegna ad utilizzare il bene esclusivamente per gli scopi per i quali gli è stato concesso; è esplicitamente vietato mutare la destinazione d'uso pena la rescissione immediata di quest'ultima, il concessionario si impegna quindi a mantenere l'uso agricolo del terreno; il concessionario si impegna, nell'usufruire del bene consegnatogli, ad osservare ed a far osservare a chiunque lo frequenti tutte le leggi, i regolamenti in materia agricola e forestale e gli ordinamenti in materia di sicurezza, igiene e sanità, nonché di pubblica sicurezza, ed esonera espressamente da tale compito l'ente gestore e la Regione Toscana; il

4 concessionario si impegna altresì a mantenere l'ente gestore e la Regione Toscana indenni da ogni responsabilità penale e civile per qualsiasi danno che potesse derivare alle persone ed alle cose; si impegna a custodire e conservare con diligenza il bene avuto in consegna e prende atto che è espressamente vietato, senza preventivo consenso scritto dell'ente competente, eseguire o far eseguire mutamenti che non consentano in ogni momento il ripristino dello stato originario, risultante dallo stato di consistenza redatto e sottoscritto dalle parti e allegato all'atto concessorio, e/o migliorie ed innovazioni di qualsiasi natura. Le stesse, preventivamente autorizzate dall'ente competente, rimangono, in ogni caso, di diritto acquisite al patrimonio regionale senza che il concessionario possa asportarle o pretendere compensi alla fine della concessione. Resta salvo il diritto dell'ente competente a richiedere, qualora lo ritenga necessario, che il concessionario proceda al ripristino delle condizioni originarie del bene e in caso di inadempienza del concessionario l'ente si riserva il diritto di eseguire direttamente i lavori, addebitandone le spese al concessionario. Il concessionario riconosce alla Regione Toscana, all'ente Terre Regionali Toscane e al Comune di Arezzo il diritto di accedere al bene dato in concessione, con o senza preavviso, per verificare il rispetto dell'eventuale vincolo di destinazione del bene e delle finalità per le quali il bene stesso è stato concesso, oltre che per lavori, anche se ciò comporterà limitazioni temporanee o cessazione del godimento del bene, nonché per eseguire interventi relativi alla lotta agli incendi boschivi e per tutte le altre opere riconosciute di pubblica utilità. L'Ente si riserverà la facoltà di impartire

5 disposizioni circa l'utilizzo del bene nonché l'eventuale esecuzione di opere necessarie al mantenimento del bene stesso. Il concessionario dichiara di aver attentamente preso visione del bene e di averlo trovato idoneo allo scopo della concessione e privo di vizi, si impegna ad eseguire a propria cura e spese tutti gli interventi di manutenzione ordinaria necessari per l'uso del bene; gli interventi di manutenzione straordinaria dovranno essere predeterminati e stimati in accordo con il personale tecnico dell'ente competente e ne dovrà essere fatto un elenco, allegato all'atto concessivo, comprendente la scansione temporale dei vari interventi; interventi di manutenzione straordinaria, dovuti a cause improvvise non derivanti da incuria del concessionario e quindi non previsti in precedenza, potranno, su richiesta del concessionario, essere eseguiti a totale carico pubblico, comportando però una revisione del canone concessivo. Art. 6 Cauzioni E' obbligatoria la costituzione, da parte del concessionario, a garanzia del pagamento del canone e dei danni eventualmente causati al bene avuto in concessione, di un deposito cauzionale, che può essere costituito mediante fideiussione bancaria o assicurativa, di importo pari almeno a 1 annualità del canone e avente durata coincidente a quella della concessione (art. 47, comma 1b). Il deposito cauzionale è infruttifero ed è restituito, dopo le opportune verifiche sullo stato del bene, al termine della concessione. In caso di rinnovo della concessione ad un canone diverso dal precedente, il deposito cauzionale deve essere adeguato al nuovo canone di concessione; sul

6 concessionario gravano, come previsto dall'art. 26 della L.R. 39/00, gli oneri di carattere tributario. E' fatto assoluto divieto al concessionario di sub - concedere a terzi l'uso parziale e/o totale, sotto qualsiasi forma, dei beni concessi in uso. Art. 8 - Revoca della concessione. La concessione sarà immediatamente revocata quando: a seguito di un controllo venga verificato il mancato rispetto del vincolo di destinazione e delle finalità per le quali è stato concesso il bene; il concessionario adibisca i beni di cui sopra ad uso diverso da quello previsto o ne faccia un uso irregolare; il concessionario abbia sub - concesso in tutto o in parte, stabilmente o temporaneamente a terzi i beni concessi, al di fuori dei casi in cui, con la dovuta autorizzazione, ciò risulti possibile; il concessionario si sia reso moroso nel pagamento del canone; il concessionario non abbia ottemperato agli obblighi riguardo la manutenzione ordinaria e straordinaria del bene concesso e non abbia provveduto a custodirlo con diligenza; qualora vengano a mancare per il concessionario le condizioni per le quali è stata rilasciata la concessione. L'Ente concedente si riserva la facoltà di revocare l'atto concessorio qualora lo stesso non sia più corrispondente alle finalità di gestione del patrimonio agricolo forestale a seguito, ad esempio, di una revisione/aggiornamento del relativo piano di gestione; di tale intenzione verrà data motivata comunicazione al concessionario mediante raccomandata con avviso di

7 ricevimento. Al concessionario è assegnato un termine non inferiore a trenta giorni per inviare le proprie controdeduzioni; il concessionario dovrà liberare e riconsegnare il bene entro 90 giorni dalla notifica. Letto, confermato e sottoscritto IL CONCESSIONARIO PER L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE Il Direttore Ufficio Manutenzione verde pubblico e foreste Sandroni Stefano Alfredo Strazzullo