Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze SERVIZIO CIVILE NAZIONALE SOCIO C.N.E.S.C. CONFERENZA NAZIONALE ENTI SERVIZIO CIVILE

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1 ENTE 1) Ente proponente il progetto: A.N.P.AS. Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze 2) Codice di accreditamento: NZ ) Albo e classe di iscrizione: Albo nazionale 1 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: POLCEVERA SOCCORSO ) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A08 6) Descrizione dell area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: PREMESSA Il progetto di o civile nazionale POLCEVERA SOCCORSO 2015 è proposto dalle seguenti Pubbliche Assistenze 1. P.A. Croce d Oro Sampierdarena (Genova, Municipio II Centro-Ovest) 2. P.A. Croce Rosa Rivarolese (Genova, Municipio V Val Polcevera ) 3. P.A. Croce Blu Castelletto (Genova, Municipio I, quartieri occidentali di Lagaccio e Oregina) 4. P.A. Croce Azzurra Fegino (Genova, Municipio V Val Polcevera ) 5. P.A. Croce Bianca Bolzaneto (Genova, Municipio V Val Polcevera ) 6. P.A. Croce Rosa San Quirico (Genova, Municipio V Val Polcevera ) 7. P.A. Croce Verde Pontedecimo (Genova, Municipio V Val Polcevera ) 8. P.A. Croce Bianca Mignanego (Mignanego, GE) 9. P.A. Croce Bianca Valsecca (Serra Riccò, GE) 10. P.A. Croce Verde Busallese (Busalla, GE) Le attività principali del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 sono l Emergenza sanitaria (sistema 118) e il trasporto socio-sanitario assistito, comuni e prioritarie per le 10 pubbliche assistenze sedi locali di progetto. 1

2 AMBITO GEOGRAFICO E CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO La Val Polcevera è una vallata quasi interamente compresa nell area urbana di Genova, che prende il nome dal torrente omonimo, che dall Appennino Ligure occidentale sfocia nel Mar Ligure, separando il quartiere genovese di Sampierdarena da quello di Cornigliano. Il torrente Polcevera nasce dalla confluenza dei torrenti Secca e Verde, nel centro abitato (ex delegazione) di Pontedecimo e sfocia nel Mar Ligure, sviluppando un asta fluviale lunga circa 11. Da un punto di vista geografico sono considerati come appartenenti alla Val Polcevera anche i bacini dei due rami sorgentiferi (torrente Verde e torrente Secca) e quelli dei numerosi piccoli corsi d acqua tributari del Polcevera, che formano un reticolo idrografico piuttosto ampio e articolato. Nel progetto è inserito anche un territorio, quello del Comune di Busalla, che pur non facendo parte della Val Polcevera, dal punto di vista della geografia fisica ne rappresenta comunque una continuazione (in termini di sviluppo demografico-territoriale) lungo la direttrice (stradale e ferroviaria) in direzione del Piemonte e della Lombardia, Busalla è infatti posta ad appena 3 dal Passo dei Giovi (frazione di Mignanego) e a circa 8 dal nucleo abitato principale di Mignanego (comprendente la sede comunale di Ponte dell Acqua e la frazione Vetrerie) appena oltre la displuviale appenninica principale. Se si eccettua la piana di fondovalle percorsa dal torrente Polcevera e di quella del torrente Scrivia, in prossimità dell abitato di Busalla, l area di attivazione del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 è caratterizzata quasi interamente da rilievi collinari e montuosi, di modestissima altezza nel settore più meridionale ma con altitudine crescente da Sud-Est verso Nord-Ovest, dove viene raggiunta la quota altimetrica massima (M. Taccone, 1113 m s.l.m.). La Val Polcevera è la più urbanizzata tra le vallate del Genovesato e la più densamente abitata dell intera Liguria. La densità di popolazione in Val Polcevera tende ad aumentare in modo consistente mano a mano che dalla sua testata si prosegue verso Sud, in direzione del Mar Ligure, raggiungendo il suo picco massimo al suo sbocco sulla costa (nel quartiere di Sampierdarena dove si hanno picchi di densità abitativa prossimi ai ab. /2). In seguito alla forte urbanizzazione che contraddistingue l intero territorio e a fenomeni demografici e urbanistici, come quello della dispersione urbana, la densità media della popolazione risulta significativamente alta in tutta la vallata, diminuendo in modo consistente solo nelle aree più settentrionali del territorio, però mantenendosi al di sopra dei 200 ab. /2 anche nei due comuni più settentrionali (Serra Riccò e Mignanego). Del territorio del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 fanno parte anche i due popolosi quartieri del Lagaccio e di Oregina, nel tratto di collina litoranea che storicamente fungeva da cerniera tra la bassa Val Polcevera e la città di Genova (intesa in senso storico) ossia i quartieri di San Benigno e Dinegro.; tuttavia lo sviluppo urbano seguito all annessione del Comune di Sampierdarena a quello di Genova (1926) e il reticolo viario urbano collegano queste due importanti unità abitative a Sampierdarena, nonostante l appartenenza a un diverso municipio cittadino. La Val Polcevera è inoltre area di insediamento di alcune grandi attività industriali in via di progressiva riconversione (Ansaldo, ILVA, raffinerie del gruppo ERG, ecc), è sede di un distretto commerciale di rilevante importanza (principale mercato ortofrutticolo urbano, diversi ipermercati e centri commerciali), di un reticolo diffuso di piccole e medie imprese e dell IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) con sede a Genova Bolzaneto. La fascia costiera di Sampierdarena è interessata quasi interamente dalle infrastrutture portuali genovesi. L area di attivazione del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 comprenderà quindi i comuni di Busalla, Mignanego e Serra Riccò, nonché il Municipio V Val Polcevera, il Municipio II Centro- Ovest del Comune di Genova e parte del Municipio I con i quartieri di Lagaccio e Oregina che sono 2

3 fisicamente collocati alle spalle degli abitati di San Benigno e Dinegro (al limite occidentale del nucleo urbano storico, in prossimità di Sampierdarena) e sono caratterizzati da un urbanizzazione pressoché totale. Nella tabella seguente sono riportati i dati geografici principali del territorio di attivazione: Comune e/o municipio Popolazione residente ( ) Superficie Genova Municipio V ,27 Genova Municipio II ,85 Quartiere Lagaccio (Municipio I) ,89 Quartiere Oregina (Municipio I) ,85 Mignanego ,37 Serrà Riccò (Valsecca) ,17 Busalla ,12 Totale ,52 DATI DEMOGRAFICI DEL TERRITORIO Nella seguente tabella è indicata la densità abitativa relativa al territorio di attuazione (Municipi II e V del Comune di Genova, comuni di Mignanego, Serra Riccò e Busalla). Comune e/o municipio Popolazione residente 2011 Superficie Densità popolazione (ab./2) Genova Municipio V , ,20 Genova Municipio II , ,85 Quartiere Lagaccio (Municipio I) , ,25 Quartiere Oregina (Municipio I) , ,78 Mignanego ,37 203,27 Serrà Riccò (Valsecca) ,17 305,58 Busalla ,12 335,28 Totale , ,47 Da essa risulta evidente l altissima densità di popolazione residente, che si concentra nell area costiera alla foce del Polcevera (quartieri di Sampierdarena e San Teodoro che costituiscono il Municipio II del Comune di Genova) e nei quartieri collinari del Lagaccio e Oregina, in tutta l area la popolazione è comunque contraddistinta da valori di densità abitativa superiori a quelli medi nazionali. Nella tabella di seguito indichiamo invece i dati relativi all incidenza degli anziani (età 65 anni) sul totale della popolazione. Comune e/o municipio Popolazione residente 2011 Residenti ultra 65enni % ultra65enni Genova Municipio V ,78 Genova Municipio II ,43 Quartiere Lagaccio ,26 (Municipio I) Quartiere Oregina ,71 (Municipio I) Mignanego ,89 Serrà Riccò (Valsecca) ,72 3

4 Busalla ,66 Totale ,28 Da una lettura di questi dati emerge una situazione generalizzata di invecchiamento della popolazione, testimoniata da un incidenza percentuale degli ultra-sessantacinquenni (26,28% sul complesso della popolazione) sensibilmente più elevata rispetto alla media nazionale (20,29% nel 2011), con una distribuzione che tende a penalizzare le aree più urbanizzate e la fascia costiera, rispetto ai comuni dell alta Val Polcevera (Mignanego e Serra Riccò), da questi ultimi due comuni si discosta Busalla che, forse come conseguenza della maggiore distanza dalle zone urbane della città di Genova o come possibile conseguenza di politiche urbanistiche meno incentivanti, registra una percentuale di residenti ultrasessantacinquenni più elevata rispetto agli altri due comuni dell hinterland e curiosamente vicina a quella costiera. Di fatto da alcuni anni nel territorio del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 è in corso un fenomeno di redistribuzione della popolazione, conosciuto come Dispersione urbana o Sprawl che consiste nello spostamento di parte della popolazione residente dalle aree centrali della città e dalle periferie storiche verso i piccoli centri dell hinterland; nell alta Val Polcevera tale fenomeno è contrassegnato anche da un certo aumento delle aree edificate ed urbanizzate all interno dei piccoli comuni e il tessuto urbano, fino agli anni 70 del XX secolo, nettamente delimitato e distinto tra periferie cittadine e piccoli centri tende ad integrarsi e a divenire continuo da un punto di vista urbanistico ( Città diffusa ), un fenomeno ben noto a demografi e urbanisti (Beccattini G. [2001] Alle origini della campagna urbanizzata, in Economia Marche, n.20 vol. 1, p.p ). Va infine rilevato come, da alcuni anni vi sia una discreta differenza nel saldo demografico, tra i due municipi genovesi (rispettivamente con saldi del -0,68 e -0,16%) e i comuni di Mignanego e Serra Riccò, che hanno invece saldi positivi, largamente negativo invece il saldo demografico busallese, con un valore medio di -1,31. Al di là di queste considerazioni l indice di vecchiaia della Val Polcevera risulta essere molto elevato quando viene paragonato a quello medio nazionale (232,81 contro una media nazionale del 145,47 riferita all anno 2011), un dato che certifica ulteriormente, da un punto di vista delle statistiche demografiche, l invecchiamento della popolazione: Comune e/o municipio Indice di vecchiaia (2011) Genova Municipio V Val Polcevera 227,81 Genova Municipio II Centro-Ovest 248,11 Mignanego 199,88 Serra Riccò (Valsecca) 190,01 Oregina (Municipio I) 237,11 Lagaccio (Municipio I) 238,69 Busalla 240,16 Infrastrutture stradali e ferroviarie. L area del progetto è attraversata dalla Strada statale 35 dei Giovi e dall Autostrada A7 Genova Milano (uscite di Genova Ovest, Genova Bolzaneto e Busalla) e dai tratti iniziali delle autostrade A12 Genova Livorno e A10 Genova - Ventimiglia, esiste infine un reticolo viario urbano locale (strade urbane e strade comunali) che interessa le aree a maggiore urbanizzazione e un reticolo secondario extraurbano, che permette il collegamento di alcune aree della vallata con le zone limitrofe della Valle Scrivia, della Valle Stura, della Val Varenna (Ponente genovese) e della Val Bisagno (settore nord-orientale dell agglomerato urbano genovese). La Val Polcevera è inoltre attraversata dalla linea ferroviaria Genova - Alessandria e dalla linea Genova - Milano. Il territorio di Busalla, pur facendo parte di un altro bacino 4

5 fluviale, afferente alla regione padana (torrente Scrivia) è però posto in vicinanza dello spartiacque appenninico e appare strettamente interconnesso a quello polceverasco e genovese urbano, lo stesso sostenuto sviluppo industriale che ha caratterizzato il comune di Busalla nel corso del tardo XIX secolo e nel ventennio 1951/1979 va riferito a quello che durante gli stessi periodi ha contraddistinto l attiguo bacino del Polcevera. TIPOLOGIE DI ATTIVITA Si definiscono di seguito le due principali tipologie di attività: o di Emergenza sanitaria 118: il compito del servizio 118 (istituito con DPR del 27 marzo 1992) è quello di coordinare e gestire tutte le richieste di soccorso sanitario, assicurando il rapido invio dei soccorritori. Si tratta infatti di un servizio nazionale organizzato territorialmente, grazie a centrali operative locali (regionali, provinciali o metropolitane), che si servono di infrastrutture informatiche e di reti telefoniche e radiofoniche per coordinare gli interventi di Emergenza sanitaria. In Liguria il servizio di Emergenza sanitaria 118 è coordinato da 5 centrali operative territoriali, quella con sede a Genova, che ha competenza sul territorio di attivazione del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 è gestita da un Unità operativa 118 ( Genova Soccorso ) appartenente all Azienda ospedaliera universitaria San Martino. Nella realizzazione degli interventi di soccorso extraospedaliero, l U.O. 118 Genova Soccorso si avvale dei mezzi degli equipaggi di soccorritori messi a disposizione dalle Pubbliche Assistenze e dalla Croce Rossa Italiana e formanti una rete territoriale costituita da alcune decine di soggetti (enti di volontariato sanitario, comitati CRI) che gestiscono l intervento di soccorso in coordinamento con la centrale operativa 118 e collaborando con il personale medico e paramedico dell U.O. 118 che opera in servizio di auto medica. o di trasporto socio-sanitario assistito: i servizi di trasporto assistito sono rivolti, principalmente ad anziani non deambulanti affetti da patologie croniche, disabili motori, soggetti in grado di deambulare autonomamente, ma le cui condizioni di salute sconsigliano il ricorso ai mezzi di trasporto ordinari (è il caso di molti pazienti sottoposti a dialisi o di pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia). Gran parte dei servizi di questo tipo sono svolti dalle pubbliche assistenze, su richiesta medica (preventivamente autorizzata dai servizi territoriali delle Aziende sanitarie locali in funzione di un accordo quadro convenzionale sottoscritto dalle pubbliche assistenze aderenti all ANPAS e la Regione Liguria) e consistono nel trasporto presso presidi ospedalieri, laboratori clinici, ambulatori specialistici convenzionati di pazienti che si debbono sottoporre ad analisi cliniche, prestazioni terapeutiche o fisioterapiche, visite mediche specialistiche, emodialisi. Una porzione minoritaria ma importante dei servizi di trasporto assistito è svolta su richiesta diretta dei pazienti e dei loro familiari ma ha caratteristiche sostanzialmente analoghe, per modalità di gestione e svolgimento, a quelle relative ai trasporti in convenzione con la Regione Liguria, questo tipo di trasporto viene indicato in genere come Trasporto non in convenzione ASL. Sempre nell ambito del trasporto assistito rientrano i cosiddetti Trasporti programmati ospedalieri che non hanno carattere di urgenza, si tratta in genere di trasferimenti da ospedale ad altro ospedale o residenza sanitaria assistenziale, di trasporti di ricoverati da e per reparti di degenza e servizi diagnostici appartenenti alla medesima struttura sanitaria (esempio trasporto da padiglione a padiglione dello stesso ospedale) di trasporti connessi a consulenze e accertamenti clinici (tra strutture facenti capo alla stessa ASL), vi rientrano infine anche le dimissioni da ospedale a domicilio e i ricoveri non urgenti ( Codice bianco ). DESTINATARI E BENEFICIARI DELLE ATTIVITA DEL PROGETTO Si devono considerare destinatari gli utenti diretti dei servizi di trasporto socio-sanitario assistito ossia 5

6 persone affette da patologie temporaneamente o permanentemente invalidanti (invalidità fisica, con capacità di deambulazione assente o limitata) che di conseguenza non sono in grado di utilizzare i comuni mezzi di trasporto e, contestualmente, si devono recare in strutture sanitarie (pubbliche o convenzionate) per prestazioni diagnostiche. Rientrano poi nel novero dei destinatari quelle persone che, colpite da patologie acute (primarie o secondarie) o da eventi traumatici (incidenti stradali, incidenti domestici, infortuni sul lavoro) necessitino immediatamente di un qualificato intervento di soccorso (richiesto al 118 e da esso coordinato) volto a prevenire o ridurre i potenziali danni arrecati dalla patologia in corso o dal trauma subito ed eventualmente a preservare la vita di questi soggetti. Sono incluse tra i beneficiari le popolazioni che vivono nelle aree in cui si intende avviare il progetto e che potranno usufruire di un servizio migliore e più efficiente, pronto a prendersi carico delle loro esigenze ed anche le istituzioni della sanità pubblica, appartenenti al sistema sanitario nazionale e regionale, che potranno, grazie al progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 contare su una migliore organizzazione territoriale dei servizi di trasporto e di emergenza 118. Principali strutture sanitarie presenti sul territorio in cui sarà attivato il progetto Le strutture elencate di seguito ospitano i principali servizi ASL 03 presenti sul territorio della Val Polcevera. Ospedali Genova Pontedecimo, Ospedale Gallino Genova Sampierdarena Azienda ospedaliera Villa Scassi Poliambulatori e strutture ambulatoriali maggiori Genova Bolzaneto, poliambulatorio ASL 03 Genova Rivarolo, punto prelievi ASL 03 Genova Rivarolo, piastra ambulatoriale Celesia Genova Sampierdarena, Palazzo della Salute Fiumara. Sul territorio sono presenti anche numerose strutture convenzionate (private) che si occupano di erogare prestazioni mediche o diagnostiche e che, per ragioni di tempo e di leggibilità si è preferito non elencare. A queste strutture vanno poi aggiunti i nosocomi di riferimento per l intera area metropolitana genovese, che sono posti al di fuori dell area di attivazione del progetto e a cui sono indirizzati una parte dei servizi di trasporto assistito e di Emergenza sanitaria. Ente ospedaliero Ospedali Galliera (Genova) Azienda ospedaliera universitaria IST - San Martino (Genova) Ospedale pediatrico Giannina Gaslini (Genova Quarto) Ospedale La Colletta (Arenzano). Ci si è limitati a descrivere il territorio di diretta competenza delle 10 sedi locali del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015, bisogna comunque precisare che, nell ambito dell Emergenza sanitaria, sono possibili sconfinamenti in aree limitrofe a quella del progetto mentre, nell ambito del servizio di trasporto assistito, un certo numero di servizi viene svolto in aree territoriali contigue a quella del progetto, mentre sono possibili destinazioni anche fuori provincia o fuori regione. Ciò può avvenire perché i servizi di Emergenza sanitaria (118) e di trasporto assistito sono organizzati e gestiti attraverso un sistema di rete, di cui le associazioni rappresentano il nodo terminale, quello che è chiamato ad organizzare ed attuare queste attività sul territorio. 6

7 LE SEDI LOCALI DI PROGETTO L obiettivo di questo paragrafo è quello di descrivere le sedi locali del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015, con lo scopo di evidenziarne la collocazione geografica e di fornire un immagine precisa della domanda di servizio che queste associazioni riescono a soddisfare, prendendo come riferimento l anno La P.A. Croce d Oro Sampierdarena, ha sede nell omonimo quartiere genovese, il più popoloso e industrializzato tra quelli che fanno parte dell agglomerato urbano del capoluogo ligure ( residenti che diventano oltre considerando le unità abitative limitrofe di San Teodoro e San Benigno), il contesto territoriale è caratterizzato da un altissimo livello di urbanizzazione (l 87% del territorio è considerato centro abitato) e da densità abitative estremamente elevate. La P.A. Croce d Oro Sampierdarena, nell arco del 2014 ha svolto i seguenti servizi: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A Croce Blu Castelletto è stata fondata nel maggio 1990 ed opera principalmente nell ambito del Municipio I e nello specifico nella zona collinare (interamente urbanizzata) a ridosso dell area occidentale del centro cittadino e nella zona ovest della cosiddetta circonvallazione a monte (quartieri del Lagaccio e Oregina e unità abitativa di Granarolo), zona di confine tra centro città vero e proprio e bassa Val Polcevera. La P.A. Croce Blu Castelletto ha svolto nel 2014 i seguenti servizi (con relativa percorrenza chilometrica): PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Rosa Rivarolese ha sede nel quartiere di Genova Rivarolo, nella bassa Val Polcevera, sulla riva sinistra del torrente omonimo, a circa 4 dalla sua foce e a circa 8 dal centro di Genova, si tratta di un area densamente popolata, che forma ormai un unica unità urbanistica (includendo in essa anche il quartiere di Genova Certosa) con il limitrofo territorio di Sampierdarena e con quello di Fegino (in sponda destra del Polcevera). La P.A. Croce Rosa Rivarolese ha svolto nell anno 2014 i seguenti servizi: DI NON IN 7

8 PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI EMERGENZA CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Azzurra Fegino ha sede nell omonima località (0,67 2, residenti), collocata sulla riva destra del torrente Polcevera, di fronte al quartiere di Genova Rivarolo, con il quale forma un unica unità urbanistica. L area è caratterizzata dalla presenza di alcune attività industriali (Ansaldo Technologies spa). La P.A. Croce Azzurra Fegino è particolarmente attiva nell ambito del trasporto assistito sanitario, che svolge su un territorio che comprende le popolose aree limitrofe della Val Polcevera e buona parte dell area urbana genovese. Nel corso del 2014 ha svolto i seguenti servizi. PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Bianca Bolzaneto ha sede nell omonimo quartiere di Genova, situato nella valle del torrente Polcevera a circa 11 dal centro di Genova, in un area densamente popolata e con molteplici attività industriali e commerciali. Nel corso del 2014 la P.A. Croce Bianca Bolzaneto ha svolto i seguenti servizi: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Rosa San Quirico ha la propria sede nell omonimo cento abitato, collocato tra i quartieri maggiori di Bolzaneto e di Pontedecimo. Si tratta di un area a forte vocazione industriale (ospita tra l altro la un grande impianto per la raffinazione di idrocarburi di proprietà della ERG). Nel corso del 2014 la P.A. Croce Rosa San Quirico ha svolto i seguenti servizi: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La sede della P.A. Croce Verde Pontedecimo è situata nel quartiere di Genova Pontedecimo (già 8

9 comune autonomo e poi delegazione urbana, ora incluso nel Municipio V). Si tratta del principale centro abitato dell alta Val Polcevera ( residenti al 31 dicembre 2011), posto poco a monte della confluenza dei torrenti Verde e Secca, Pontedecimo forma con i contigui centri abitati di Ceranesi e di Campomorone (ambedue comuni autonomi) un agglomerato urbano di circa residenti. Nel corso del 2014 l associazione ha svolto i seguenti servizi: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Bianca Mignanego, la cui sede è situata nel piccolo centro abitato di Vetreria, è la pubblica assistenza che opera nell ambito territoriale del comune sparso di Mignanego, in alta Val Polcevera, lungo la Strada Statale 35 del Passo dei Giovi. La P.A. Croce Bianca Mignanego ha svolto, nell ambito del 2014, i seguenti servizi di emergenza e trasporto assistito: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Bianca Valsecca ha la sua sede nell omonima frazione di Serra Riccò, un comune sparso posto nella vallata del torrente Secca, lungo la strada provinciale n 3 che unisce l alta Val Polcevera al territorio di Casella (nel bacino dello Scrivia) attraverso il valico della Crocetta d Orero. Nel corso del 2011 la P.A. Croce Bianca ha svolto i seguenti servizi di emergenza e trasporto: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL La P.A. Croce Verde Busallese, ha sede nel comune di Busalla (5.740 abitanti, 17,12 2 di superficie). Il territorio di competenza dell associazione si sviluppa nel bacino del torrente Scrivia (versante padano dell Appennino Ligure) e comprende oltre al centro principale (Busalla) le frazioni di Sarissola, Camarza, Semino e Bastia, diversi nuclei abitati minori, molte case sparse e il centro abitato di Borgo Fornari (che amministrativamente è frazione del comune di Ronco Scrivia). Il territorio busallese pur appartenendo ad un altro bacino imbrifero è strettamente interconnesso con la Val Polcevera, condividendone la piena 9

10 continuità geografica e le principali infrastrutture ferroviarie e stradali. Lo stesso distretto industriale busallese, che comprende un importante raffineria (IPLOM) e diverse imprese di medie e piccole dimensioni è strettamente collegato a quello della Val Polcevera al punto da potersene considerare un estensione posta poco oltre lo spartiacque appenninico. Le caratteristiche territoriali e socioeconomiche in cui opera la locale pubblica assistenza sono del tutto analoghe a quelle dei due comuni dell alta Val Polcevera (Serra Riccò e soprattutto Mignanego con cui confina territorialmente). I servizi svolti dalla P.A. Croce Verde Busallese nel corso del 2014 sono i seguenti: PROGRAMMATI TERRITORIALI PROGRAMMATI OSPEDALIERI DIALIZZATI DI EMERGENZA NON IN CONVENZIONE ASL OFFERTA DI SERVIZI ANALOGHI SUL TERRITORIO Sul territorio in cui sarà attivato il progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 sono presenti altri enti che si occupano di Emergenza sanitaria e trasporto assistito, li elenchiamo per brevità: P.A. Croce Verde Isoverde (pubblica assistenza aderente all ANPAS, non accreditata per il o civile con sede nel comune di Campomorone, confinante con Genova e con Mignanego) P.A. Croce d Oro Manesseno (pubblica assistenza aderente all ANPAS, con sede nel Comune di Sant Olcese, confinante con Genova e Serra Riccò); Croce Rossa Italiana, comitati locali di Campomorone, di Ceranesi e di Sant Olcese; P.A. Croce Verde Genovese (pubblica assistenza aderente all ANPAS, non accreditata per il o civile con sede presso ponte Parodi, nell agglomerato occidentale della città di Genova, al confine con i territori della P.A. Croce Blu Castelletto e della P.A. Croce d Oro Sampierdarena); P.A. Croce Celeste San Benigno, pubblica assistenza non aderente all ANPAS con sede nell agglomerato occidentale della città di Genova, al confine con i territori della P.A. Croce Blu Castelletto e della P.A. Croce d Oro Sampierdarena; PRINCIPALI CRITICITÀ LEGATE ALLA DOMANDA DI SERVIZI DI EMERGENZA E TRASPORTO ASSISTITO Da un monitoraggio interno sulla domanda di servizi si sono riscontrate queste tre criticità: 1) vi è una relativa difficoltà nel garantire una copertura continua (h24) per quanto riguarda il o di emergenza-urgenza sanitaria (118), in particolare risulta difficoltoso per gli enti sedi del progetto coprire i servizi di centralino e di emergenza (costituzione di un equipaggio di soccorritori) in alcune fasce orarie in cui la presenza dei volontari in sede è ridotta (trattandosi di volontariato la disponibilità dei soccorritori è legata al loro tempo libero), al momento la copertura delle turnazioni orarie (turnazioni in prima uscita) è apparentemente elevata (variabile tra l 83 e il 100%) tuttavia anche percentuali di scopertura del servizio apparentemente molto ridotte possono comportare conseguenze drammatiche e in qualche caso fatali, infatti in molti interventi di urgenza sanitaria il tempo è un fattore fondamentale, si pensi al paziente in arresto cardiaco, che 10

11 può essere utilmente rianimato e defibrillato, con l ausilio del defibrillatore automatico esterno, entro pochissimi minuti dal momento in cui si è verificato l evento; 2) seppure in misura inferiore rispetto ad altre pubbliche assistenze dell area metropolitana genovese anche le pubbliche assistenze della Val Polcevera hanno il problema dell inevaso nell ambito dei servizi di trasporto socio-sanitario assistito, tale situazione è legata ad alcune a difficoltà organizzative degli enti (la maggior parte della richiesta riguarda trasporti da effettuare nella fascia diurna delle giornate feriali, in momenti in cui la disponibilità di personale volontario è chiaramente minore e risulta condizionata dagli impegni lavorativi di moltissimi operatori volontari) e soprattutto è legata strettamente ai tempi con cui questi servizi sono richiesti dagli utenti (pazienti, loro familiari, strutture socio-sanitarie, servizi sociali) In pratica più breve è il lasso di tempo tra la richiesta e la data effettiva del servizio più aumentano le difficoltà nel farsi carico di tale richiesta. Il tasso di incremento della domanda di servizio di trasporto assistito, nel quinquennio 2010/2014 è stato inoltre in moderata ma continua crescita e questo rappresenta di per sé una seria ragione di difficoltà: +1,92% Emergenza sanitaria ,84% Trasporto socio-sanitario assistito Di seguito i dati relativi ai servizi di trasporto inevasi e alla scopertura in prima uscita nell ambito del servizio di Emergenza sanitaria 118. di trasporto socio-sanitario inevasi (anno 2014) Sede locale Situazione inevaso (%) P.A. Croce d Oro Sampierdarena 2,4% P.A. Croce Rosa Rivarolese 7,4% P.A. Croce Azzurra Fegino 1,5% P.A. Croce Blu Castelletto 4,5% P.A. Croce Bianca Bolzaneto 5,1% P.A. Croce Rosa San Quirico 1,6% P.A. Croce Verde Pontedecimo 0,1 % P.A. Croce Bianca Mignanego P.A. Croce Bianca Valsecca P.A. Croce Verde Busallese Copertura totale della domanda Copertura totale della domanda Copertura totale della domanda 11

12 Scopertura 118 turnazione in prima uscita (anno 2014) Sede locale Scopertura in prima uscita (%) P.A. Croce d Oro Sampierdarena 0,1% P.A. Croce Blu Castelletto 2,8% P.A. Croce Rosa Rivarolese 8,8% P.A. Croce Azzurra Fegino 1,0% P.A. Croce Bianca Bolzaneto 5,9% P.A. Croce Rosa San Quirico 12,3% P.A. Croce Verde Pontedecimo 0,0% P.A. Croce Bianca Mignanego 17,4% P.A. Croce Bianca Valsecca 15,3% P.A. Croce Verde Busallese 0,6% 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVO TRASPORTO SOCIO-SANITARIO L obiettivo principale è la riduzione dell inevaso, che viene così quantificato, sede per sede: Sede locale Situazione Obiettivo che si prevede Inevaso (2014) di raggiungere P.A. Croce d Oro Sampierdarena 2,4% Copertura totale della domanda P.A. Croce Rosa Rivarolese 7,4% Copertura totale della domanda P.A. Croce Azzurra Fegino 1,5% Copertura totale della domanda P.A. Croce Blu Castelletto 4,5% Copertura totale della domanda P.A. Croce Bianca Bolzaneto 5,1% Copertura totale della domanda P.A. Croce Rosa San Quirico 1,6% Copertura totale della domanda P.A. Croce Verde Pontedecimo 0,1 % Copertura totale della domanda P.A. Croce Bianca Mignanego Copertura totale della domanda 12 Continuare a rispondere in modo efficace e completo alla richiesta di questo servizio

13 P.A. Croce Bianca Valsecca P.A. Croce Verde Busallese Copertura totale della domanda Copertura totale della domanda Continuare a rispondere in modo efficace e completo alla richiesta di questo servizio Continuare a rispondere in modo efficace e completo alla richiesta di questo servizio OBIETTIVO EMERGENZA SANITARIA L obiettivo è quello di intervenire sulle scoperture in prima uscita. Per prima uscita si intende la possibilità che l associazione contattata (la meno distante dal luogo dell emergenza) sia subito disponibile per effettuare l intervento di soccorso, l elenco delle associazioni in ordine di vicinanza al luogo di un determinato intervento di emergenza è conservato presso la centrale operativa del 118. La situazione attuale non è omogenea e vi sono enti che hanno maggiore difficoltà a coprire tutte le turnazioni, mentre altri hanno percentuali complessivamente accettabili. Tuttavia in tutte le associazioni sono stati riscontrati problemi di scopertura in prima uscita, l obiettivo del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 non può essere altro che quello di contribuire alla risoluzione di questa problematica, cercando ove possibile (Fegino, Pontedecimo, Sampierdarena) di superarla del tutto, mentre, laddove la situazione attuale sia particolarmente preoccupante (Mignanego, Valsecca) ci si dovrà prefiggere di contribuire a una sua forte riduzione dell inevaso sui servizi di trasporto socio-sanitario. Nella tabella seguente è riportato l obiettivo, declinato sede per sede: Sede locale 13 Scopertura in prima uscita (2014) Stima scopertura a progetto in corso P.A. Croce d Oro Sampierdarena 0% Mantenere la copertura integrale delle turnazioni in 1 uscita P.A. Croce Blu Castelletto 2,8% Copertura integrale delle turnazioni in 1 uscita P.A. Croce Rosa Rivarolese 8,8% 10% P.A. Croce Azzurra Fegino 1,0% Copertura integrale delle turnazioni P.A. Croce Bianca Bolzaneto 5,9% Copertura integrale delle turnazioni P.A. Croce Rosa San Quirico 12,3% 10% P.A. Croce Verde Pontedecimo 0,0% Mantenere la copertura integrale delle turnazioni in 1 uscita P.A. Croce Bianca Mignanego 17,4% 10% P.A. Croce Bianca Valsecca 15,3% 10% P.A. Croce Verde Busallese 0,6% Copertura integrale delle

14 turnazioni in 1 uscita 8) Descrizione del progetto e tipologia dell intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi FASE PREPARATORIA Fanno parte di questa fase tutte le azioni che devono preparare la fase attuativa del progetto POLCEVERA SOCCORSO In primo luogo bisogna verificare la disponibilità di tutte le risorse strumentali, economiche e umane per poter fare in modo che i giovani in o civile, una volta che il progetto è avviato possano inserirsi rapidamente all interno dell ente e prendere parte alla formazione. Inoltre, poiché l attivazione del progetto avverrà sicuramente diversi mesi dopo la sua presentazione occorrerà comprendere come la situazione relativa alle attività di Emergenza sanitaria e di trasporto sanitario assistito possa essere cambiata. Le associazioni di volontariato sono enti estremamente dinamici e le pubbliche assistenze non fanno eccezione a questa regola. Fatta questa verifica preliminare occorrerà prendere accordi organizzativi con la centrale del 118 Genova Soccorso, che ha dato la sua disponibilità ad organizzare un corso per soccorritori, indispensabile per poter effettuare attività di Emergenza all interno del progetto. Definita questa fase e stabiliti gli accordi organizzativi con l U.O. 118 sarà necessario individuare delle persone che supportino l OLP negli aspetti gestionali relativi al progetto, poiché per quanto possa impegnarsi, la complessità organizzativa dei nostri enti è tale da rendere necessaria la collaborazione tra gli operatori locali di progetto e le strutture (Direzioni dei servizi) che all interno delle nostre associazioni si occupano del coordinamento e della gestione dell Emergenza sanitaria (e delle relative turnazioni) e del trasporto sanitario assistito. Questa insieme di azioni preliminari va posto in essere subito dopo le selezioni dei candidati e terminato entro il giorno che precederà l avvio del progetto POLCEVERA SOCCORSO FASE ATTUATIVA (TRASPORTO ASSISTITO) L obiettivo principale è quello di ridurre la domanda inevasa di servizi di trasporto assistito, per perseguirlo si intende agire secondo questo schema: la prima settimana di servizio avrà lo scopo di avvicinare i giovani all ente, portandoli a conoscenza di ruoli organizzativi ed esecutivi, operatività legate allo svolgimento dei compiti previsti dal progetto, delle modalità di comportamento e di comunicazione in sede. Subito dopo sarà necessario avviare la prima parte del percorso di formazione specifica (da svolgere con i formatori indicati al Punto 37 della scheda progetto); contestualmente alle prime 38 ore di formazione inizierà un periodo di tirocinio di 30 ore, che sarà effettuato sotto la supervisione dell OLP e di persone da lui indicate e utile per acquisire un primo livello di esperienza in un contesto protetto. In un momento successivo i volontari in o civile dovranno essere inseriti negli equipaggi che si occupano del trasporto assistito, con il ruolo di 14

15 accompagnatori. Occorrerà poi definire le turnazioni e organizzare un numero adeguato di turn-over, in modo tale da rendere possibile la compresenza di almeno due equipaggi (ciascuno formati da 1 volontario in o civile e da almeno 1 volontario/dipendente della sede locale). All organizzazione delle turnazioni e alla definizione degli equipaggi dovranno provvedere, di concerto, gli OLP e le Direzioni dei servizi di ciascuna sede, che dovranno cercare di favorire la cooperazione attiva tra volontari in servizio civile e personale associativo, in modo che ci possa essere un buon interscambio relazionale e di esperienze. Tale fase attuativa inizierà al termine delle prime 38 ore (primi due moduli) della formazione specifica e inizialmente sarà attuata contestualmente alla formazione generale e alle 40 ore organizzate dall U.O. 118 Genova Soccorso. Essa terminerà assieme al progetto. FASE ATTUATIVA (EMERGENZA 118) Per perseguire l obiettivo principale, ossia quello di ridurre la scopertura nelle turnazioni 118 ci si propone di agire in questo modo: svolgere le prime 36 ore di formazione specifica (FORMAZIONE E INFORMAZIONE SUI RISCHI CONNESSI ALL IMPIEGO DEI VOLONTARI IN PROGETTI DI SERVIZIO CIVILE e MODULO BASE) a cui farà immediatamente seguito la formazione specifica organizzata dall U.O. 118 Genova Soccorso (MODULO PER L EMERGENZA SANITARIA) della durata d ore 40, per un totale complessivo di ore 76. Questa fase, dovrà completarsi entro 90 giorni dall avvio del progetto con il completamento della formazione specifica. Come è stato previsto per il trasporto assistito, saranno gli OLP di ogni sede locale e le Direzioni dei servizi a provvedere all inserimento dei volontari in o civile all interno delle squadre di emergenza sanitaria 118. Direzione dei servizi e OLP si occuperanno, sempre nella consueta ottica di collaborazione, della definizione delle turnazioni di emergenza. Qualora tra i soggetti selezionati per partecipare al progetto siano presenti candidati già in possesso della qualifica di soccorritore regionale del sistema 118 di cui alla D.G.R. 1415/1999, sarà invece attuato un diverso percorso di formazione specifica che prevede un re-training e approfondimento delle competenze acquisite gestite dai formatori indicati al Punto 26 della presente Scheda progetto, (MODULO AVANZATO) sempre per complessive 76 ore di formazione specifica, di cui 63 da attuarsi nei primi 90 giorni dall avvio del progetto e le restanti 12 ore entro il 270 giorno. Come nei casi già sopra descritti saranno comunque gli OLP di ogni sede locale e le Direzioni dei servizi a provvedere all inserimento dei volontari in o civile all interno delle squadre di emergenza sanitaria 118. Direzione dei servizi e OLP si occuperanno, sempre nella consueta ottica di collaborazione, della definizione delle turnazioni di emergenza. L attuazione di questo percorso si ritiene possa efficacemente migliorare la risposta (in termini di tempo e copertura del servizio) e far sì che in ogni sede siano sempre presenti almeno due squadre di soccorritori, in particolar modo nelle fasce orarie diurne, che sono anche quelle in cui è più alta l incidenza di turni non coperti e la domanda di soccorso. OBIETTIVO - RIDUZIONE DELLA DOMANDA INEVASA DI TRASPORTO ASSISTITO ATTIVITA Descrizione dell attività Tempi previsti Miglioramento e ampliamento della funzionalità del servizio di centralino. Ciascuna sede di progetto, attraverso la propria autonoma centrale operativa, gestita con personale volontario o dipendente, attiva i protocolli di intervento finalizzati alla raccolta delle richieste di trasporto assistito, esaminando le loro 15 Dopo la prima parte della formazione specifica sarà possibile prevedere per i volontari in servizio civile un graduale inserimento in questa fase, che di fatto diventa

16 specifiche caratteristiche attuative, legate in genere alle condizioni del paziente (paziente seduto, paziente allettato, ecc.), alla lunghezza del tragitto, alla durata prevista (inclusi gli eventuali tempi di attesa). La centrale operativa fa da tramite a una struttura (direzione dei servizi) presente in ciascuna sede, che si occupa di attivare gli equipaggi per il trasporto assistito e di programmare la loro attività, in modo tale che le diverse caratteristiche del singolo trasporto (ad esempio il numero di operatori necessari a gestirlo) siano adeguate per le caratteristiche dell intervento. Risulta quindi necessario migliorare l operatività del centralino stesso, garantendone una buona e continua copertura del servizio in tutte le sedi, permettendo l impegno contemporaneo di più centralinisti laddove la domanda sia maggiore con lo scopo di favorire un funzionale scambio di comunicazioni tra il centralino e le squadre di operatori impegnati nel trasporto. operativa fin dalla fine del primo mese di attività del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 Ampliamento della risposta alla richiesta di trasporti in fasce orarie o in periodi dell anno critici, potenziamento degli equipaggi adibiti al trasporto Ciò diventa ancora più necessario nel momento in cui tra i servizi di trasporto assistito sono compresi quelli di dimissione o ricovero (non urgente) di pazienti ospedalizzati. In alcune fasce orarie la risposta alla domanda di servizi di trasporto assistito può essere critica, tali periodi coincidono in generale con la fascia oraria compresa tra le 7.00 e le 9.00 e con quella compresa tra le ore e le ore Si stima infatti che non meno del 60% delle richieste di trasporto assistito ricadano in queste fasce orarie. Si tratta in genere di trasporti per visite mediche o esami clinici, i cui utenti son persone non deambulanti (o con limitata capacità deambulatoria); rientrano in questa casistica anche i trasporti di pazienti emodializzati, quelli per terapie cliniche e riabilitative (day-hospital), le dimissioni da reparti ospedalieri e i ricoveri non urgenti (programmati). La presenza di più squadre di operatori (volontari e/o dipendenti, assieme a volontari in o civile) consentirebbe di contenere i tempi di attesa e quindi l eventualità che si debba rifiutare il trasporto. La direzione dei servizi di ogni sede locale ha quindi il compito di gestire al meglio l organizzazione dei servizi di 16 Dopo la prima parte della formazione specifica sarà possibile prevedere per i volontari in servizio civile un graduale inserimento in questa fase, che di fatto diventa operativa fin dalla fine del primo mese di attività del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015

17 Verifica delle risorse tecniche e strumentali (con particolare riferimento al parco mezzi) trasporto e le relative risorse umane, considerando che questo servizio prevede un conducente di ambulanza (o di autoveicolo idoneo) e un numero variabile tra uno e quattro accompagnatori (che svolgono anche mansione di barelliere). Per rendere efficiente il servizio di trasporto assistito e per consentirgli di reggere meglio all impatto di una domanda in costante incremento è necessario ottimizzare le risorse tecniche a disposizione delle sedi di progetto. Gran parte del servizio viene oggi gestito attraverso le ambulanze di trasporto o attraverso veicoli appositamente allestiti, ricorrendo a strumentazione apposita, spesso di gestione complessa. I veicoli da utilizzare per il trasporto devono quindi essere sempre efficienti, perché la mancata funzionalità di un mezzo può comportare un serio scadimento nella qualità del servizio, un uso non ottimale delle risorse umane e infine un elevata probabilità che i servizi di trasporto di più complessa gestione debbano essere rifiutati. La direzione dei servizi di ogni sede, affiancata dal responsabile del parco automezzi deve compiere verifiche a cadenze quotidiane, per poter intervenire tempestivamente in caso di malfunzionamento di qualche presidio; vanno poi fatte verifiche sul livello di carburante di ogni ambulanza e di ogni vettura, in questo contesto la collaborazione tra personale volontario, eventuali dipendenti e volontari in o civile nazionale, può contribuire a migliorare in maniera significativa l efficienza delle dotazioni tecniche degli autoveicoli, grazie a verifiche più accurate e a cadenze più ravvicinate (anche più di una al giorno). Dopo la prima parte della formazione specifica i volontari in servizio civile un graduale inserimento in questa fase, che di fatto diventa operativa fin dalla fine del primo mese di attività del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 OBIETTIVO - RIDUZIONE DEI TURNI SCOPERTI NEL SERVIZIO DI EMERGENZA SANITARIA 118 ATTIVITA Descrizione dell attività Tempi previsti Miglioramento e consolidamento dell attività di centralino. Prima priorità è il consolidamento del centralino (centrale radio-telefonica) per raccogliere le richieste provenienti dalla centrale operativa 118 Genova Soccorso, cui è affidato il compito di coordinare l intervento. L attività è organizzata garantendo la copertura in orario h24 per ciascuna sede. Dall analisi delle criticità è 17 Dopo l ultimazione del percorso di formazione specifica. Peraltro l inserimento deve avvenire con la massima gradualità, considerando anche le difficoltà legate al tipo di attività e al significativo carico di stress a cui sono

18 emerso: sottoposti i soccorritori Aumento del numero di equipaggi di soccorritori in Emergenza la centrale radio-telefonica della sede di progetto ha maggiori problemi di copertura oraria in fascia diurna (mattina e tardo pomeriggio, in particolare, tra le ore 8.00 e le ore 16.00), in questa situazione nelle sedi più piccole e meno organizzate non è presente un centralinista (dipendente o volontario), ma i soccorritori che sono in servizio 118 ricevono direttamente la chiamata di allertamento dal 118, quando la squadra di emergenza esce la centrale radio-telefonica della sede resta spesso incustodita, un buon avvicendamento nella singola sede tra volontari in servizio civile e personale volontario dell ente aumenta la probabilità che la centrale operativa resti funzionante anche quando la squadra di soccorritori esce in emergenza; 2. presso gli enti più grandi le turnazioni complessivamente lunghe (in media tra le quattro e le otto ore) rendono piuttosto problematica la copertura del centralino da più di un operatore per volta (in genere un dipendente, talvolta un volontario), poiché la stessa centrale radio-telefonica ha la funzione di coordinare anche i servizi di trasporto assistito, un solo operatore può non essere nelle condizioni ottimali per gestire il flusso di chiamate, ciò comporta uno scadimento dell efficienza del servizio di ricezione. Affiancare (laddove necessario) al centralinista altro personale adeguatamente preparato può comportare un significativo miglioramento dell efficienza operativa della centrale radio-telefonica. In diverse sedi è presente un problema di scoperture in prima uscita riguardante il servizio di Emergenza sanitaria 118, ciò vuol dire che la sede non è in grado di rispondere alla richiesta della Centrale operativa del 118 Genova Soccorso, perché non vi è abbastanza personale per formare un equipaggio adeguato (un autista e almeno due soccorritori). La Centrale operativa del 118 in genere sa quali sedi non garantiscono la copertura in quella fascia oraria (viene preventivamente comunicato tramite apposito codice selettivo utilizzando gli apparecchi radio uhf dedicati), tuttavia la necessità di allertare l ente più vicino rispetto a quello non coperto, comporta un significativo allungamento nei tempi di gestione dell intervento, che nei casi più gravi (codice rosso in emergenza cardiologica o neurologica, gravissimi traumi 18 Dopo l ultimazione del percorso di formazione specifica

19 Verifica delle risorse tecniche e strumentali (con particolare riferimento alle dotazioni sanitarie delle ambulanze di Soccorso) con possibile compromissione delle funzioni vitali) può far aumentare notevolmente il rischio di decesso o di lesioni gravissime a carico del paziente. L inserimento di volontari in o civile all interno delle squadre di soccorritori, con la formazione di equipaggi misti, consentirebbe un miglioramento delle potenzialità organizzative, riducendo al minimo il rischio di scopertura in prima uscita, con riduzione significativa dei tempi di intervento e miglioramento dell efficacia complessiva del servizio. Non diversamente da quanto avviene per il trasporto assistito, per rendere efficiente il servizio di Emergenza 118 è necessario ottimizzare le risorse tecniche a disposizione delle sedi di progetto. Nel caso del servizio di Emergenza sanitaria ciò è ancora più evidente perché aumenta la complessità dei veicoli utilizzati (ambulanze di soccorso di tipo A e A1), la complessità e la delicatezza degli strumenti impiegati (che comprendono apparecchiature per la defibrillazione, per la respirazione assistita, per l immobilizzazione dei pazienti politraumatizzati, per il trattamento degli ustionati gravi, per cui le attività di verifica devono farsi particolarmente stringenti e accurate, attraverso apposite check-list da attuare ad ogni cambio di equipaggio, quindi diverse volte al giorno e con costante adeguamento delle scorte). Avere più persone in grado di prendersi carico di questi delicati compiti di verifica comporta un netto miglioramento dell efficienza del servizio e consente di ridurre al minimo il rischio di inconvenienti in fase di attuazione del servizio. Dopo l ultimazione del percorso di formazione specifica. PIANO DI MONITORAGGIO INTERNO AL PROGETTO In aggiunta al piano di monitoraggio nazionale indicato in sede di accreditamento, che sarà attuato tramite la somministrazione dei questionari A.N.P.AS. al terzo mese e a fine servizio e all elaborazione delle relazioni da parte del responsabile d area e dei RLEA, è previsto anche il monitoraggio di tutto il processo progettuale che sarà accompagnato da un parallelo lavoro di valutazione, denominato valutazione di processo. La valutazione di processo andrà a lavorare su alcuni livelli progettuali che possiamo così sintetizzare: Analisi delle congruenze interne alle fasi progettuali; Valutazione dei livelli di cooperazione tra le associazioni (sedi di progetto); Analisi delle procedure di partecipazione da parte delle sedi di progetto; Analisi degli elementi facilitanti ed ostacolanti il percorso progettuale anche in funzione di una possibile riprogettazione. Valutazione di processo del progetto POLCEVERA SOCCORSO 2015 : 19

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