PROGETTO APPROC SETTORE MODA PELLETTERIA

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1 PROGETTO APPROC SETTORE MODA PELLETTERIA 1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali di Firenze Coordinatore Lorenzo Ricci Ricercatrice M. Grazia Simoni

2 Nota introduttiva Questa prima parte della ricerca ha lo scopo di fornire al lettore una panoramica ed una visione dinamica del settore. Infatti insieme ai dati quantitativi, abbiamo corredato lo studio di osservazioni sulle dinamiche del settore raccolte dalla più recente documentazione e dalle fonti privilegiate costituite da imprenditori rappresentanti di categoria ed associazioni. Grazie al loro contributo abbiamo potuto tracciare il percorso della pelletteria fiorentina che affonda le proprie origini da un passato glorioso e vanta una grande tradizione nel territorio.. Grazie al knowhow acquisito dal tessuto imprenditoriale della zona si sono costruite reti di relazioni commerciali con tutto il mondo. Ma alcuni segnali deboli o consolidati avvertono che la situazione si sta evolvendo e gli imprenditori locali ne hanno piena consapevolezza. Tutti gli intervistati ravvedono la formazione delle proprie risorse umane come uno degli strumenti leva per continuare a lavorare in innovazione e perseguire il vantaggio competitivo che M. Porter indica come unica salvezza del made in Italy. Ringraziamo dunque la preziosa collaborazione delle Aziende intervistate, i titolari e gli addetti per la loro piena disponibilità ed esaustività. Progetto Approc 1

3 1. CONTESTUALIZZAZIONE DEL SETTORE INDICE 1 - Collocazione ISTAT 2 - Profilo strutturale 2.a - Il tessuto imprenditoriale della provincia di firenze e le industrie del cuoio e delle calzature. 2.b - Andamento occupazionale. 2.c - Uno spaccato sulla pelletteria fiorentina 2.d - Localizzazione 3 - Il prodotto ed il mercato 4 - Analisi del settore: Pelletteria 4.a - Caratteristiche del prodotto 4. b - Modalità organizzative delle aziende di pelletteria 4. c - Tendenze evolutive pelletteria 4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell informatica nella gestione di processo. 4.c.2 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto 4.c.3 - Caratteristiche dei processi di lavoro 4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell indotto 4.d.1 Dinamiche dei fenomeni organizzativi e tipologia dell indotto4. e - Innovazioni tecnologiche 4.e.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell informatica nella gestione di processo. 4.e.2 - Progettazione con il sistema CAD 4.f - Innovazioni organizzative 4.f.1 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto 4.f.2 Il fenomeno cinese Progetto Approc 2

4 1 - COLLOCAZIONE ISTAT Sotto la dicitura Le industrie del cuoio e delle calzature viene compresa l intera filiera produttiva del processo di produzione : dalle industri conciarie per il trattattamento e la trasformazione della materia prima, alla fabbricazione di prodotti di cuoio, pelle e similari. Le attività economiche relative al settore sono pertanto classificate, a livello di divisione nell ambito del sistema ATECO 91 sotto il codice DC 19 La Pelletteria si trova all interno del codice 19.2 sotto la dicitura fabbricazione articoli da viaggio, borse, articoli da correggiaio e selleria 2 - PROFILO STRUTTURALE 1 Il settore cuoio del cuoio e delle calzature della Provincia di Firenze conta, secondo i dati forniti dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere, 1698 unità produttive di cui il 30% classificate come artigiane. Riguardo alle dimensioni delle imprese del settore il panorama della provincia di Firenze rivela una forte presenza di microimprese ( da 1 a 9 dipendenti )che costituiscono il 74.4 % del totale.e occupano 4126 addetti Le piccole imprese (aziende con un numero di dipendenti fino a 49 addetti ) sono il 23% delle aziende del territorio ed in esse lavorano 6443 unità. Le medie imprese ( da 50 a 249 dipendenti ) sono l 1,6 del totale imprese della provincia e occupano 2042 addetti Le grandi imprese, con oltre 250 dipendenti sono solo 8 e in esse lavorano 1422 addetti Tab 1 Unità provinciali : Aziende (UP)artigiane e non artigiane Provincia di Firenze, 2004 Artigiano Non artigiano Totale Industrie del cuoio e delle calzature Totale Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Tab. 2 Unità provinciali : Aziende(UP) per dimensione Provincia di Firenze, Dipendenti Industrie del cuoio e delle calzature Dipendenti Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale Totale Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Progetto Approc 3

5 Tab 3 - Dipendenti 2003 per Dimensione Provincia di Firenze, 2004 Artigiano Non artigiano Totale 1-9 Dipendenti Dipendenti Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale % sul totale diendenti Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, a - Il tessuto imprenditoriale della Provincia di Firenze e le Industrie del cuoio e delle calzature Il panorama delle imprese presenti nel territorio della provincia di Firenze è caratterizzato principalmente da aziende di servizi che occupano il 65,1 degli occupati. Il settore della moda, che comprende le Industrie del cuoio e delle calzature( 6,2% degli addetti) e le Industrie tessili e abbigliamento( 4,9% degli addetti), da lavoro a oltre unità che costituiscono l 11% degli occupati nelle imprese della provincia di Firenze. (vd.tabella 3 ) Progetto Approc 4

6 Tab 3 Dipendenti 2003 per Microsettore e per Dimensione Provincia di Firenze, 2004 Settore 1-9 Dipendenti Dipendenti Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale % dipendenti sul totale Trasporti, credito e 1 assicurazioni ,8 2 Commercio ,0 Industrie estrattive, 3 energetiche, chimiche e dei metalli ,1 4 Costruzioni ,1 5 Alberghi, ristoranti e servizi turistici ,7 6 Industrie meccaniche ,4 7 Industrie del cuoio e delle calzature ,2 8 Sanità, istruzione e servizi ricreativi ,1 9 Servizi operativi ,2 Industrie tessili e 10 dell'abbigliamento ,9 11 Altre industrie manifatturiere (alimentari, legno, carta) ,3 12 Servizi avanzati ,1 13 Studi professionali ,1 14 Industrie vetroceramiche e laterizi ,4 15 Industrie della stampa ed editoria ,4 16 Industrie manifatturiere di altri prodotti per la casa ,1 Totale ,0 Progetto Approc 5

7 2.b - Andamento occupazionale Nell anno 2003 il dati comparato fra le entrate e uscite dei dipendenti occupati nelle imprese del settore cuoio e calzature registra un saldo pressocchè pari : 682 nuove assunzioni e 683 uscite. Tab. 4 Entrate e Uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, 2004 Artigiano Non artigiano Totale ENTRATE USCITE Saldo Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Per fornire qualche dato storico dell andamento occupazionale, analizziamo i dati fornitici da Unioncamere a partire dal database degli anni 2002, 2003, L analisi dei dati rileva un trend decisamente negativo : se nel 2002 il saldo fra entrate e uscite registrava un valore positivo di 467 assunzioni, il 2003 era già in calo ma comunque con segno più : infatti il saldo fra entrate e uscite era Il 2004 registra valori approssimativamente uguali fra le assunzioni e le dimissioni. ( vd. tabb ). FLUSSO OCCUPAZIONALE Saldo annuale fra entrate e uscite Entrate derivanti tra il saldo fra entrate e uscite Anno Progetto Approc 6

8 Tab. 5 Entrate e uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, Dipendenti Dipendenti Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale ENTRATE USCITE Saldo Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2004 Tab. 6 Entrate e uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, Dipendenti Dipendenti Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale ENTRATE USCITE Saldo Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, 2003 Tab. 7 Entrate e uscite dipendenti Industria del cuoio e della pelle Provincia di Firenze, Dipendenti Dipendenti Dipendenti >= 250 Dipendenti Totale ENTRATE USCITE Saldo Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema informativo Excelsior, c - Uno spaccato sulla pelletteria fiorentina Quasi due terzi delle unità locali del settore, al censimento intermedio 1996, avevano meno di sei addetti; solo il 7% avevano più di quindici addetti. Circa il 50% degli addetti era collocato nelle imprese con 3-15 addetti, un altro 10% nelle microimprese personali (con non più di due addetti), circa un altro 10% nelle imprese con almeno 50 addetti e quasi il 30% nelle piccole imprese con addetti. Il 60% delle imprese rispondenti all indagine Irpet avevano un fatturato con meno di un miliardo di lire al Solo il 7,3% avevano un fatturato superiore ai 5 miliardi di lire. La struttura per età delle imprese pellettiere denuncia una età piuttosto giovane del settore, con solo il 10% delle imprese anteriore agli anni 70. Il grosso delle imprese risale agli anni 80 e 90 (31,3% in ciascuno dei due decenni), ma poche fra le aziende intervistate sono state fondate dopo il 1996, anno di punta quanto a creazione di impresa (8,1%). Irrisoria è, infatti, la percentuale delle imprese fondate nei primi anni di questo decennio (1,6%). Progetto Approc 7

9 Decennio di fondazione % di imprese Anni 50 2,4% Anni 60 6,4% Anni 70 24,0% Anni 80 31,3% Anni 90 31,3% Anni 00 1,6% Non risponde 2,4% Imprese per anno di fondazione Anni 50 Anni 60 Anni 70 Anni 80 Anni 90 Dal 2000 in poi Dato non disp. Totale 2,4% 6,4% 24,0% 31,3% 31,3% 1,6% 2,4% Di cui vendono 100,0% 66,7% 13,3% 5,1% 10,3% 0% 0% su mercato finale Di cui 100,0% 75,0% 76,7% 48,7% 43,6% 100,0% 100,0% acquistano da terzi La struttura occupazionale dell intero universo delle imprese pellettiere fiorentine vede una concentrazione di addetti in aziende di dimensioni molto piccole: su meno di 12mila addetti (nel sistema locale del lavoro fiorentino), oltre 10mila si collocano in imprese con meno di 50 addetti, circa si collocano in imprese con meno di 16 addetti. 2.d Localizzazione: La filiera toscana della pelletteria è localizzata principalmente nella zona che comprende i comuni di Impruneta, e quelli dell'area di Firenze Sud fino alla Val di Sieve. In questa zona che si concentra quasi il 50% della produzione regionale di pelletteria. Riguardo alle due principali industrie del settore, G. Gucci e Ferragamo governano un indotto posizionato principalmente nell area di Scandicci, Signa. Sono presenti alcune unità produttive nel Mugello che sono significative nell economia del tessuto imprenditoriale locale. 3 - IL PRODOTTO ed IL MERCATO 2 2 Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli Progetto Approc 8

10 Analizzare i settori della pelletteria e delle calzature significa situarsi al crocevia di diversi sistemi produttivi o, per meglio dire, di diversi approcci all analisi dei sistemi di impresa. Il sistema sistema moda, è infatti l insieme dei settori delle due filiere del tessile-abbigliamento e della pelle; quest ultimo comprende in particolare la conceria, le calzature e, la pelletteria. La logica dominante del prodotto del settore pellettiero è ormai quella del lusso : aggregato, difficilmente definibile ed eterogeneo dal punto di vista settoriale 3, ma efficace come sintesi di tutti i beni il cui consumo ha lo scopo di evocare e comunicare uno stile di vita che si vuole esclusivo. Alti investimenti pubblicitari hanno il compito di veicolare una immagine di esclusività del prodotto che si posiziona mediamente su una fascia di prezzo medio alta. Certamente, non tutte le imprese fanno parte del sistema del lusso, ma le logiche che lo governano hanno tuttavia un influenza, diretta o indiretta, su tutto il settore. La filiera pelle italiana nel suo complesso ha un giro d affari di quasi 18 miliardi nel 2001, con quasi 170 mila addetti. La pelletteria in senso stretto fattura 2,5 miliardi di fatturato,contro gli 8,7 delle calzature e i 6,7 della concia. Si tratta di un settore proiettato principalmente sulle esportazioni (oltre l 80% della produzione viene esportata), fenomeno questo che tende a crescere nel tempo; tuttavia una quota crescente delle esportazioni è in realtà costituita da riesportazioni, ovvero da beni prodotti in paesi terzi su commissione di firme italiane e da queste riesportati. Tab. 1.1 Quota % esportazioni su produzione, Italia ,4 75,2 64,7 65,6 76,4 82,2 Il crescente volume delle importazioni, quasi raddoppiate in cinque anni, può avere due differenti motivazioni: da una parte la concorrenza delle nazioni emergenti (segnatamente la Cina), che fra l altro ha ridotto in maniera sostanziale il valore del saldo commerciale; dall altra la crescente capacità delle imprese italiane di integrare nel proprio ciclo economico la produzione di subfornitori dei paesi emergenti, in altre parole, il fenomeno della delocalizzazione. 3 Ne possono fare parte prodotti dei settori abbigliamento, pelletteria e calzature, ma anche gioielleria, profumi, occhialeria, cosmesi, orologi; o, in una versione più allargata, molti beni di arredamento, alimentari, o la cantieristica da diporto, ecc. Progetto Approc 9

11 Export Calzature e Pelletteria - Oriente Medio 5% America Centro Sud 3% Estr. Or. 11% e altri Australia 1% Europea Unione 41% America Nord 17% Africa 6% ex URSS Peco 7% Europa Altri 9% Unione Europea Altri Europa Peco ex URSS Africa Nord America Centro Sud America Medio Oriente Estr. Or. Australia e altri Tab. 1.2 Principali indicatori settoriali Fonte: Aimpes var. % Volume fatturato ,4 Export ,7 Import ,1 Saldo commerciale ,8 Dipendenti ,2 La qualità della produzione registra un certo innalzamento, come mostra la crescente incidenza dell export di prodotti in pelle rispetto a quelli succedanei: nei primi cinque mesi del 2003, i primi costituivano il 70,4% del totale contro il 69,1% dello stesso periodo dell anno precedente (dati Aimpes). Progetto Approc 10

12 4 - ANALISI DEL SETTORE PELLETTERIA 4.a - Caratteristiche del prodotto Il settore pelletteria si caratterizza da una vasta gamma di tipologie differenti, ognuna delle quali risponde a diverse modalità di lavorazione e richiede professionalità distintive, difficilmente esportabili su altre tipologie di prodotto. Le principali famiglie di prodotto sono : Borse Valigie Cartelle Attache case Servizi da scrittoio Piccola Pelletteria ( Portafogli- Oggettistica in pelle, ) Cinture All interno di ognuna di queste famiglie si possono individuare ulteriori nicchie di produzione derivate dal materiale impiegato ( coccodrillo, lucertola, struzzo, ) oppure da modalità di lavorazione specialistiche ( borse da sera con ricami, perline, ecc, bauli da viaggio, ) In ogni caso la pelletteria della Provincia di Firenze è caratterizzata da prodotti di qualità medio alta in termini di materiali impiegati e di modalità di lavorazione 4. b - Modalità organizzative delle aziende di pelletteria Le principali tipologie produttive si distinguono in : imprese con marchio proprio imprese conto terzi - imprese miste Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio si avvalgono di una rete di fornitori e sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo produttivo e i mentre conservano all interno i processi più strategici ( sviluppo prodotto,ingegnerizzazione, taglio, marketing strategico ed operativo ). Il processo di ricerca ed ideazione è poco presente sul territorio poiché soprattutto le grandi aziende che fanno da motore per il settore pelletteria, si avvalgono di stilisti free-lance. Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono specializzate in un processo specifico ( produzione, taglio ) o in fasi di lavorazione ( scarnitura e preparazione, cucitura fodere ) Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio. Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze produttive sono in grado di partecipare allo sviluppo prodotto e all ingegnerizzazione fornendo al committente un valido e propositivo supporto tecnico. Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio Il motivo di questa tipologia produttiva mista è spesso la necessità di compensare gli alti costi derivanti dall ideazione e commercializzazione dei propri prodotti con una tipologia di lavorazione ( terzisti ) a minor dispendio economico. Progetto Approc 11

13 4. c - Tendenze evolutive pelletteria 4.c.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell informatica nella gestione di processo. L introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto, ingegnerizzazione e taglio impongono la necessità di nuove conoscenze e competenze legate soprattutto all informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software. L azienda ravvede e riconosce l utilità di acquisire nuove tecnologie ma riconosce che le proprie risorse umane non hanno le competenze necessarie riguardo al loro utilizzo. Attualmente si assiste ad un processo intermedio, di passaggio : dalla fase prettamente manuale, in mancanza di professionalità complete, si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento : per la modelleria : il modellista e l operatore CAD per il taglio laser : il controllo pellame e l operatore di taglio Si scindono le professionalità e le competenze, l una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche, l atra legata alle conoscenze informatiche. 4.c.2 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici : La zona della provincia di Firenze è da sempre identificata come ottima produttrice di pelletteria di pregio. A partire dagli anni 70, i compratori stranieri, europei, nordamericani,giapponesi, che volevano acquistare a Firenze la pelletteria di qualità, si sono avvalsi di buying office.. Il servizio offerto da quest ultimi era la mediazione ed il collegamento con fornitori locali : portavano il cliente dal fornitore ed insieme decidevano la collezione e la produzione. Ne deriva che la maggioranza delle piccole e medie imprese di pelletteria dell area fiorentina, per circa trenta anni non ha avuto il problema di acquisire clienti ma si è concentrata nello sviluppare le proprie competenze tecniche per migliorare il prodotto ed il rapporto qualità prezzo. La crisi dei mercati tradizionali, lo sfavore nelle esportazioni derivate dall euro, la comparsa di paesi concorrenti come la Cina e i paesi dell est europeo, hanno determinato un calo dalla richiesta e il dirottamento dei compratori in altre aree. Con la scomparsa dei buying office, viene meno una competenza del territorio : il marketing e la commercializzazione del prodotto locale. 4.c.3 - Caratteristiche dei processi di lavoro I processi di lavoro della pelletteria sono tradizionalmente legati alla manualità e le innovazioni tecnologiche legate al processo sono per le fasi a monte o a valle dell attività produttiva. Come è detto in premessa ogni tipologia o famiglia di prodotto richiede una elevata specializzazione che quasi preclude la possibilità di operare in tipologie differenti : chi sa fare borse non è in grado di lavorare portafogli. Quindi ad ogni tipologia di produzione corrisponde una differente competenza. Le maggiori specializzazioni si trovano nella nicchie di produzione del coccodrillo : solo in Toscana si conoscono le modalità di trattamento di una pelle di coccodrillo, i metodi di taglio e di lavorazione Progetto Approc 12

14 4.d - Fenomeni organizzativi e tipologia dell indotto I processi produttivi decentrati in ambito regionale riguardano le fasi di scarnitura, montaggio e cucitura del prodotto. Continua ad essere considerato strategico e vantaggioso detenere il taglio internamente o perlomeno delegarlo a unità produttive fortemente collegate con il committente. Un ruolo di rete importante è detenuto dalle case madri, le grandi griffes presenti sul territorio fiorentino, che hanno un indotto forte, consolidato. Sono fortemente legate alla casa madre non solo le aziende di produzione che in qualche caso sono un reparto decentrato dell azienda, ma anche i produttori di materie prime toscani, veneti, i forniture di attrezzature e macchinari della provincia che lavorano sia con la casa madre che con i fornitori ad essa collegati, le aziende fornitrici di accessori di normale uso ( lampo, filati, colori per costole, ecc) Ovviamente la casa madre è forte di un grosso potere contrattuale e in qualche caso fa da garante intermediario fra il fornitore di materia prima ed i propri lavoranti.. E in forte diminuzione la figura del lavorante a domicilio che viene sostituita dalla costituzione di micro imprese al di sotto di 9 addetti. Le principali tipologie produttive si distinguono in : imprese con marchio proprio imprese conto terzi - imprese miste Le imprese che vendono sul mercato finale il proprio marchio: Tipologia 1 : si avvalgono di una rete di fornitori e sub-fornitori a cui delegano gran parte del processo produttivo mentre conservano all interno i processi di ideazione, sviluppo prodotto,ingegnerizzazione, montaggio e rifinitura, marketing strategico ed operativo. Tipologia 2 : Delocalizzano creando unità produttive all estero (Croazia, Romania ) che eseguono le fasi di taglio e giuntatura e spediscono in Italia il semilavorato che viene poi montato e rifinito.oppure fanno produrre alcune linee in Vietnam e in Cina. Le imprese che lavorano per conto di aziende con marchio proprio : sono per lo più imprese che tagliano e aggiuntano la tomaia. Spesso sono monomadatarie cioè lavorano per un unico marchio. Non presidiano i processi strategici (ideazione, marketing) ma avendo significative competenze produttive sono in grado di fornire al committente dei servizi aggiuntivi quali anche il controllo della qualità dei terzisti delocalizzati all estero. Le imprese che vendono sul mercato finale e che lavorano per conto di aziende con marchio proprio Questa tipologia di aziende è in grado di offrire a griffes specializzate in abbigliamento il now how necessario per produrre scarpe per cui il loro rapporto è strettamente collegate. 4.d.1 Dinamiche dei fenomeni organizzativi e tipologia dell indotto 4 I modelli organizzativi del settore pelletteria si sono modificati nel tempo in funzione di molteplici fattori che possiamo sommariamente indicare come legati al variare delle esigenze del mercato in termini di accrescimento dei volumi produttivi, all espansione nelle diverse aree geografiche, all introduzione di nuove tecnologie, alla necessità di decentramento di processi o di fasi del ciclo produttivo. 4 Fonte : M.Batazzi, F. Botolotti, M.G. Simoni - Quale Innovazione del settore pelle - Franco Angeli Progetto Approc 13

15 Questi elementi di turbolenza sull impresa hanno generato una lenta trasformazione dei modelli d organizzazione interna e di rete attraverso numerosi passaggi intermedi fino alle attuali strutture che inglobano ed in cui coesistono differenti tipologie di sistematizzazione di processo: produzione artigiana ed industrializzazione del prodotto,organizzazione a rete ed individualità produttiva. Il comparto della pelletteria nella provincia di Firenze, pur evolvendosi e mutandosi, ha mantenuto inalterata nel tempo una sua ben precisa connotazione che colloca e delimita in questo territorio l appartenenza all eccellenza qualitativa della lavorazione della pelle, oltre al design caratteristico del made in Italy. La presenza di numerosissime imprese, quasi 2000 unità locali secondo il dati ISTAT,configura il territorio come un cluster, un sistema di PMI che possiede come tratto comune un sapere che deriva dalla lunga tradizione pelletteria e che ancora oggi che fa di richiamo per gli operatori stranieri del settore che qui hanno insediato le loro unità produttive. 4. e - Innovazioni tecnologiche 4.e.1 - Introduzione di nuove tecnologie e avvento dell informatica nella gestione di processo. L introduzione di software applicativi legati al processo di progettazione, sviluppo prodotto, ingegnerizzazione e taglio impongono la padronanza di nuove conoscenze e competenze legate soprattutto all informatica e alla conduzione di macchinari. gestiti da software. L azienda ravvede e riconosce l utilità di acquisire nuove tecnologie e ne consegue la necessità che il patrimonio di risorse umane che opera nell impresa acquisisca una professionalità arricchita mediante una formazione mirata. La situazione attuale evidenzia un processo intermedio, di passaggio : non ci sono competenze che nel proprio profilo prevedano competenze tecniche unite a conoscenze sull utilizzo di software d ausilio. Quindi in mancanza di professionalità complete, si sta gradatamente assistendo ad un fenomeno di sdoppiamento delle figure interessate ai processi in rinnovamento : Facciamo degli esempi: la figura professionale del modellista del prossimo futuro dovrà comprendere abilità nell ambito della tecnica del modello prevedendo in questo l utilizzo del CAD. Attualmente affiancato al modellista tradizionale munito di trincetto generalmente non giovanissimo, si affianca l operatore CAD, giovane informatico che poco ne sa di modelleria ma sa utilizzare perfettamente il Cad e le funzioni ad esso correlate. Così vale per il taglio laser : un tecnico esperto esegue il controllo del pellame ed evidenzia imperfezioni e utilizzo ottimale. Un giovane tecnico è addetto alla conduzione del macchinario e alle procedure informatiche. Attualmente l avvento di innovazione tecnologica coincide con la scissione delle professionalità e delle relative competenze; l una legata alle conoscenze tecniche e specialistiche, l altra legata alle conoscenze informatiche. Progetto Approc 14

16 4.e.2 - Progettazione con il sistema CAD La progettazione modellistica degli articoli di pelletteria, eseguita con metodi tradizionali e di conseguenza molto artigianali è sostituita dai vari sistemi CAD. Oltre alla progettazione eseguibile mediante l utilizzo di questo software può sopperire ad altre funzioni : generazione distinta base ( articoli, consumi e costi ) simulazione consumi e costi taglio pelle e materiali per piccole produzioni ( CUT PLOTTER ) generazione files per fustellificio sviluppo taglie archivio documentazione ( collezione modelli con schizzi disegni foto ) Ognuna di queste funzioni del sistema Cad Cam e Cut Plotter corrispondono ad una competenza e a più figure professionali presenti in varie fasi del processo. Utilizzare tutte le funzioni di questo strumento informatico, significa ridisegnare l architettura dell organizzazione aziendale. 4.f - Innovazioni organizzative Da segnalare alcuni esempi eccellenti di costituzioni di consorzi di imprese per avere vantaggi competitivi creando sinergie per l acquisto di materie prime e per sviluppare attività di marketing e promozione sui mercati emergenti. 4.f.1 - Crisi delle modalità di marketing e commercializzazione del prodotto Per spiegare questo fenomeno, tipicamente toscano, occorre menzionare alcuni dati storici: la zona della provincia di Firenze è da sempre identificata, all estero ed in Italia, come fonte di produzione di pelletteria di pregio. A partire dagli anni 70, i compratori stranieri, europei, nordamericani,giapponesi, che intendevano acquistare prodotti di pelletteria di qualità,si avvalevano del canale intermediato dei buying office fiorentini. Il servizio offerto da quest ultimi consisteva nella mediazione fra il compratore estero e l azienda produttrice locale. In sostanza portavano il cliente dal fornitore che rispondeva alle richieste del committente ed insieme decidevano la collezione e la produzione. Questo fenomeno ha fatto si che la maggioranza delle piccole e medie imprese di manifatture dell industria del cuoio, sia pelletteria che calzature, per circa trenta anni non si è posto il problema dell acquisizione del cliente. Le imprese della provincia di Firenze e zone limitrofe ha focalizzato i propri sforzi nel perfezionare lo sviluppo del prodotto, affinando le proprie competenze tecniche per migliorarlo ed ottimizzare il rapporto qualità prezzo. La crisi dei mercati tradizionali, lo sfavore nelle esportazioni derivate dall euro, la comparsa di paesi concorrenti come la Cina e i paesi dell est europeo, hanno determinato un calo dalla richiesta e il dirottamento dei compratori in altre aree. Ne è conseguita la scomparsa dei buying office e con la loro uscita di scena è venuta meno una competenza del territorio : il marketing e la commercializzazione del prodotto locale. Coloro che lavoravano per i buyer americani adesso sono terzisti a vari livelli : di Gucci, Prada e Ferragamo, Valleverde e Bata. Le attuale forme cooperativistiche o consorziali hanno la finalità di sopperire a questo deficit creando sinergie e percorsi comuni. Progetto Approc 15

17 Promuovere lo sviluppo del manifatturiero avanzato e l aggregazione fra le imprese è uno degli obiettivi delle associazioni di categoria che in questo modo intendono difendere il made in Italy promuovendo marchi territoriali. C è da dire che la nostra Provincia stenta ancora a proseguire agevolmente ed unitariamente per questa strada. Altre regioni gemelle per tipologia produttiva, Marche e Veneto perseguono questa linea strategica da molto tempo. 4.f.2 Il fenomeno cinese Non possiamo non fare accenno nel nostro studio di un fenomeno che da qualche anno interessa il settore moda pelletteria,calzature,tessile nel pratese. Le micro-imprese con titolarità e manodopera di origine cinese stanno sempre più crescendo nel settore pelletteria Secondo i dati reperiti alla Camera di Commercio dall interrogazione del database Stock View (dati del 2 trimestre 2002 )su 2949 dei titolari d impresa registrati 1477 sono di provenienza Cinese quindi, secondo questi dati, il 50% dei titolari d impresa di pelletteria sono cinesi. La localizzazione delle imprese è la seguente : Sesto Fiorentino : 828 Firenze 484 Campi Bisenzio 65 Fucecchio 29 Signa 22 Cerreto Guidi 17 Scandicci 7 Vinci 4 Castelfiorentino 3 Progetto Approc 16

18 PROGETTO APPROC SETTORE MODA PELLETTERIA CALZATURE 2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO A cura di Co.Se.F.I. Associazione Industriali di Firenze Coordinatore Lorenzo Ricci Ricercatrice M. Grazia Simoni Progetto Approc 17

19 2. ANALISI DEL PROCESSO PRODUTTIVO Indice: 2.1. Introduzione metodologica 2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate 2.2. La filiera del sistema moda : la pelletteria 2.3. Nota metodologica : l individuazione dei processi 2.4. Descrittivo del processo di pelletteria Nota metodologica : il sinottico di processo Progetto Approc 18

20 2.1. Introduzione metodologica 2.1.a - Tipologia ed inquadramento delle aziende intervistate Ricordiamo che partner di questo progetto sono stati: - Co,se,fi. Agenzia formativa dell associazione Industriali e espressione del tessuto imprenditoriale delle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni. - Ambiente Impresa di CNA espressione degli artigiani del settore. Questa partnership, voluta dal progetto, ha avuto lo scopo di fornire un valore aggiunto allo studio al fine di offrire una panoramica quanto più esaustiva e completa dell espressione del territorio, dando voce sia alle industri di grandi dimensioni che alle piccole imprese artigianali che comunque sono una componente molto significativa dell imprenditorialità della provincia di Firenze. Infatti la componente artigianale del manufatto di pelletteria è la base sulla quale si sono poi venute a formare le grandi imprese. Dagli intervistati abbiamo ricostruito un processo produttivo che nel caso della grande impresa è rarefatto e strutturato e dove le singole fasi sono attribuibili ad un unico operatore specializzato. Nel caso delle aziende più piccole ed a carattere artigianale le fasi dei processi sono più aggregate e spesso la figura dell imprenditore le detiene e le presidia totalmente La filiera del sistema moda : la pelletteria Potemmo rappresentare il sistema di imprese del territorio come una sorta di microcosmo che ha al proprio centro l azienda che vende il proprio prodotto sul mercato finale e dunque si avvale di una srie di fornitori da cui acquista la materia prima e una serie di piccole imprese esterne a cui commissiona lavorazioni. Qui di seguito la rappresentazione grafica: Progetto Approc 19

21 LA FILIERA DEL SISTEMA MODA FORNITORE DI FORNITORE DI FORNITORE DI MATERIE PRIME ACCESSORI SEMILAVORATI AZIENDA CHE VENDE SUL MERCATO FINALE FORNITORE PRODOTTO FINITO FORNITORE DI COMPONENTI E/O LAVORAZIONI Progetto Approc 20

22 2.3. Nota metodologica: l individuazione dei processi Lo studio è stato improntato su una prima analisi puntuale precisa e verificata analisi dei processi produttivi secondo la metodologia suggerita da M. Porter. Vd. Schema Per processo intendiamo un insieme organizzato di attività e di decisioni finalizzato a realizzare un output definito a partire da input. Per ogni singolo processo sono indicati i relativi processi di supporto che si trovano ad operare. L analisi dei processi ci porterà poi a meglio identificare le figure professionali che operano all interno del singolo processo o che presidiano la singola fase o quelle figure professionali che presidiano più processi totalmente o parzialmente. PROCESSI PRINCIPALI Prototipazione/ Program- Prototipazione/ Program- Magazzino Sviluppo Ideazione Sviluppo materie Produzione Prodotto Prodotto Industrializzazionlizzazione e Industriamazione Produzione Logistica Marketing/ mazione prime e Vendite spedizioni componenti SIMBOLI: PROCESSO CATENA DI PROCESSI Amministrazione Gestione risorse umane Acquisti PROCESSI DI SUPPORTO Progetto Approc 21

23 2.4. DESCRITTIVO PROCESSO PELLETTERIA A cura di: M. Grazia Simoni Aggiornato : Aprile 2005 INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO Scelte strategiche aziendali : indirizzi sul segmento di mercato di riferimento dell azienda. indicazioni sul profilo del cliente finale : stili di vita,occasioni d uso,funzioni d uso livello di caratterizzazione o differenziazione rispetto alla concorrenza livello di qualità tecnica di riferimento STUDIO RICERCA E IDEAZIONE Identifica l insieme delle attività che portano alla formulazione di suggestioni/idee guida/proposte per la messa a punto del prodotto finale. Indicazioni sulle strategie di marketing in merito alla collezione : collocazione della fascia di prezzo del prodotto (alta, media, bassa ) indicazione dei mercati geografici di destinazione e quote mirate il profilo,le occasioni d uso, delle funzioni d uso dei consumatori che si vogliono servire le percentuali mix dei profili dei consumatori diversi e delle relative occasioni d uso le politiche di produzione, tecnologiche e di terziarizzazione da realizzare tipo di distribuzione Disegni tecnici per lo sviluppo della collezione corredati di indicazioni circa : profilo o sagoma della forma disegno del tacco disegno della tomaia lavorazioni guarnizioni, ecc Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o dal commerciale: Dati storici delle vendite anni precedenti o delle stagioni o eventi di riferimento Richieste rete vendita commerciale. Previsioni di vendita e/o Progetto Approc 22

24 budget previsionali della collezione. Input Scelte strategiche aziendali Strategie di marketing Indicazioni fornite dalla rete vendita e/o marketing operativo STUDIO RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI PER LA DEFINIZIONE DEI REQUISITI DELLA COLLEZIONE Output Linee guida per la realizzazione della collezione Il processo di studio della collezione è la fase maggiormente critica dell intero processo della calzatura poiché in questo ambito si combinano scelte strategiche e di mercato, si prendono decisioni il cui esito influenzerà l andamento delle vendite della stagione di riferimento. Nelle piccole e medie imprese questa attività è spesso frutto dell esperienza del titolare che individua linee e tendenze in relazione ai mercati in cui l azienda esporta, che elabora in base alle indicazioni ricevute dalla propria rete vendita, che verifica e confronta con le idee e suggestioni ricevute partecipando a mostre e fiere specializzate nel settore. Nelle aziende maggiormente strutturate il processo è più complesso: si combinano esigenze di marketing strategico e marketing operativo (tutela del marchio e modalità di comunicazione)e scelte di stile. L analisi del venduto e la valutazione degli scostamenti rispetto al previsionale è la prima attività che porta al confronto, solitamente mediante un briefing di collezione, dei punti di vista e delle esigenze delle funzioni aziendali di marketing strategico, marketing operativo. I risultati di questo confronto sono raccolti da una figura professionale detta uomo prodotto o merchandiser a seconda delle competenze possedute: l uomo prodotto ha solitamente provenienza tecnica e conosce meglio gli aspetti di costruzione del prodotto; il merchandiser possiede una formazione di marketing ed è più orientato al cliente finale di cui si fa tramite nel corso delle attività di collezione. Il processo di studio dunque ha il compito far pervenire allo stilista e alla sua equipe le linee guida della collezione( il mood )e fornire indicazioni di carattere più operativo: dare indicazione circa i volumi della collezione, le combinazioni forma fondo confermate per il nuovo campionario, le destinazioni d uso su cui puntare e da sviluppare,il mix di prodotti da ideare per linea, i modelli esistenti da sviluppare con nuova accessoristica,ecc Gli attori sono molteplici ma la figura professionale che presidia la collezione e che ne scandisce i tempi e le modalità di esecuzione, è l uomo prodotto ( merchandiser in alcune organizzazioni) che cura l aspetto organizzativo e metodologico e affianca lo stilista di cui è il primo interlocutore e di cui si fa interprete per le altre funzioni aziendali. Progetto Approc 23

25 .Input Linee guida per la realizzazione della collezione RICERCA RICERCA DI IDEE E MATERIALI COERENTE ALLE LINEE GUIDA PER LA REALIZZAZIONE DELLA COLLEZIONE Output Materiale, idee e suggestioni di supporto all ideazione In base alle indicazioni ricevute in fase di studio della nuova collezione, comincia l attività di ricerca che riguarda: Tendenze Materiali ( tessuti, pelli, pelle pregiata, accessori,ecc) Innovazioni tecnologiche del prodotto Innovazioni tecnologiche del processo Nuove modalità di lavorazione Prodotti della concorrenza attraverso riviste e materiale pubblicitario visitando negozi o rivenditori del settore moda,partecipando fiere, esposizioni, mostre di settore, visitando punti vendita, concerie,visionando prodotti delle aziende produttrici di accessori. Nella pelletteria sono molto importanti le nuove proposte delle concerie che presentano in occasione di fiere ricorrenti materiali, colori e tipi di conce per la collezione. E facilmente intuibile che le attività del processo analizzato non seguono una cronologia definita a priori; spesso si sovrappongono o si combinano in maniera apparentemente casuale per esempio con l arrivo di un nuovo materiale di cui si vuol testare l efficacia o con la necessità di impiegare un accessorio innovativo,. La sequenza delle attività non è preordinata ma è frutto di lavoro spesso frenetico dovuto in parte ai tempi molto ristretti per la realizzazione di una collezione ed in parte alla componente creativa che pervade e caratterizza il processo. Progetto Approc 24

26 Input Materiale, idee e suggestioni di supporto all ideazione 3- IDEAZIONE STILISTICA ELABORAZIONE CREATIVA DEL MATERIALE DI SUPPORTO SCATURITO DALLA RICERCA Output Schizzi e/o disegni tecnici per lo sviluppo della collezione Attore incontrastato della fase ideazione e di realizzazione disegni è lo stilista che in qualche realtà fornisce allo sviluppo prodotto veri e propri disegni con indicazioni tecniche precise circa le misure della borsa o dell oggetto di pelletteria,la lunghezza delle tracolle, il tipo di lavorazione o indica particolarità circa ricami, filetti, bordature,costole, ecc In altri contesti organizzativi, in genere nelle grandi aziende,lo stilista si limita a fornire bozzetti o particolari, utili per individuare lo stile ma poco funzionali per realizzare il prototipo. In questo caso si affianca allo stilista creativo, lo stilista tecnico o disegnatore che elabora lo schizzo e lo correda di elementi tecnici e quote. Si possono verificare anche casi in cui è il modellista che interpreta lo schizzo e ne ricava un modello per il taglio prototipo. In ogni caso l elaborazione creativa che porta al disegno è difficilmente definibile. A tal proposito citiamo una definizione che ci sembra pertinente: Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove. (Henri Poincaré) Progetto Approc 25

27 INPUT DEL PROCESSO Disegni quotati per lo sviluppo della collezione corredati di indicazioni circa : dimensioni della borsa :altezza, larghezza, misura della tracolla indicazioni sul tipo di lavorazione richiesto:rimboccato, a costola indicazioni sul materiale e colori da realizzare guarnizioni, accessori, ecc PROCESSO.SVILUPPO PRODOTTO Identifica l insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) OUTPUT DEL PROCESSO Campione Modello Scheda tecnica Input ATTIVITA CHIAVE Output Disegni quotati per lo sviluppo della collezione 1- REALIZZAZIONE MODELLO BASE Modello base Input ATTIVITA CHIAVE Output 2- REALIZZAZIONE PROTOTIPO Prototipo Modello base ( SALPA, FELTRINO,CANAPINO ) Modello base Input ATTIVITA CHIAVE Output Prototipo 3 VALUTAZIONE PROTOTIPO Prototipo approvato Modello base Input ATTIVITA CHIAVE Output Prototipo approvato 4 a -REALIZZAZIONE MODELLO TAGLIO E FODERA Modello di taglio esterno e fodera Input ATTIVITA CHIAVE Output Modello di taglio esterno e fodera 5 a - PRODUZIONE CAMPIONE Campione Suggerimenti tecnici Prima scheda tecnica Input ATTIVITA CHIAVE Output Campione Prima scheda tecnica 6 VALUTAZIONE CAMPIONE Richiesta di modifiche Input ATTIVITA CHIAVE Output 5 b REALIZZAZIONE CAMPIONE DEFINITIVO Campione modificato secondo le richieste. Richiesta di modifiche Input ATTIVITA CHIAVE Output Campione modificato secondo le richieste 4 b - REALIZZAZIONE MODELLO COMPLETO DEFINITIVO Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica Progetto Approc 26

28 definitiva - Input : schizzi e disegni - Metodo tradizionale Il modellista dallo schizzo rileva un modello base su cui taglia un prototipo in materiale leggero ( salpa, canapino ) Sottopone il prototipo al giudizio del titolare e dello stilista ed insieme ne variano, se necessario, la struttura. Una volta approvato il prototipo, il modellista rileva il modello di base. Fa tagliare il primo campione nel materiale indicato dal titolare o dallo stilista Segue la produzione del campione, analizzandone le criticità e modificando se necessario il modello. Il modellista redige la scheda tecnica o indica sul modello Fornisce indicazioni per la redazione della distinta base. Metodo con utilizzo CAD CAM e PLOTTER per taglio Utilizza questo strumento per le fasi di progettazione, modifica,sviluppo modello banco fodere, taglio su carta, canapino e pelle. - Output : modello taglio, banco,fodere scheda tecnica e distinta base, campione INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO INGEGNERIZZAZIONE Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica definitiva Identifica l insieme delle attività attraverso le quali si perviene alla messa a punto del campione/modello (incorpora, quindi, le attività di progettazione tecnica del prototipo che tengono conto sia delle esigenze di stile che quelle funzionali) Campione industrializzato Modello industrializzato Scheda tecnica definitiva Distinta base Input ATTIVITA CHIAVE Output Campione approvato Modello taglio, banco e infustiture Scheda tecnica definitiva 1* -REDAZIONE DISTINTA BASE DETERMINAZIONE COSTI Rilevazione distinta base sulla scorta dei dati ricavati dalla scheda tecnica, consumi materiale e tempi di lavorazione Distinta base e costi di lavorazione Input ATTIVITA CHIAVE Output Distinta base 2 ATTRIBUZIONE PREZZI DI VENDITA * Vd.processo: MARKETING Costi di lavorazione Prezzi di vendita Input ATTIVITA CHIAVE Output Progetto Approc 27

29 Distinta base Ordini del campionario Assegnazione al fornitore 3 -PRODUZIONE DELLA COLLEZIONE Campionario di vendita Listino vendita INPUT DEL PROCESSO PROCESSO OUTPUT DEL PROCESSO VENDITA CAMPIONARIO* Campionario di vendita Listino vendita Campioni venduti nei materiali, colori Identifica l insieme delle attività di promozione del campionario attraverso reti vendita, mostre, meeting per vedere i prodotti presentati in collezione * Vd. processo VENDITA 4 * - INDUSTRIALIZZAZIONE CAMPIONI PER LA PRODUZIONE Campioni venduti nei materiali, colori Sviluppo misure del modello Fustelle o programma CAD per taglio Ciclo di lavorazione Assegnazione a fornitori esterni Input: modello taglio, banco,fodere scheda tecnica e distinta base, campione Redazione distinta base * Determinazione costi e prezzi di vendita* * Se utilizzati i software di ultima generazione queste fasi sono realizzate dal sistema CAD - Produzione campionario Input: Ordine di lavorazione modello completo, scheda tecnica, materiali ( pellami, tessuti, accessori esplosi nelle quantità richieste dall ordine ) L ufficio acquisti immette in computer la distinta base e l ordine L ufficio programmazione lancia in produzione il campionario Il modellista ed il capofabbrica ne seguono la produzione Il magazzino prodotti finiti riceve la merce Il modellista ed il capofabbrica e un tecnico ne controllano la qualità Output: Campionario da presentare alla vendita - Presentazione collezione e vendita * - Input: Campionario da presentare alla vendita La rete vendita, il grossista o il distributore analizzano il campionario ed emettono gli ordini relativamente ai prodotti e ai materiali di loro interesse Output: ordini di produzione articoli e materiali richiesti Questo processo è esterno all ingegnerizzazione e fa parte della vendita e marketing Progetto Approc 28

30 INGEGNERIZZAZIONE : Il processo di Ingegnerizzazione, che segue il processo di vendita del campionario è il processo propedeutico alla produzione. Si analizza il venduto sotto il profilo tecnico e si mettono a punto quegli strumenti e/o accorgimenti tecnici al fine di rendere il prodotto replicabile agevolmente su larga scala, ottimizzarne i tempi e le modalità di lavorazione e ridurre il lead time. Dopo la selezione operata dai compratori, il modellista è in grado di concentrare la sua attività sui modelli scelti mettendo a punto il modello in ogni particolare, sviluppare dime o utensili per facilitare la produzione. Il capofabbrica o il tecnico ingegnere individua la sequenza delle operazioni e bilanciare i carichi di produzione fra le varie fasi. In altre parole ci si attrezza perchè in produzione fili tutto liscio. - Industrializzazione campioni per la produzione Input: articoli e materiali richiesti Dopo la selezione operata dai compratori, il modellista è in grado di concentrare la sua attività sui modelli scelti mettendo a punto il modello e approntando gli strumenti per la produzione ( fustelle, dime, piazzature, ecc ) Output: - modello banco, taglio ed infustiture - campione definitivo - attrezzature per la produzione : fustelle,dime piazzature - scheda tecnica - distinta base PRODUZIONE : Taglio a mano Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata, quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica, fustelle, piazzature Taglio a mano : fasi Progetto Approc 29

31 Il tagliatore distende la pelle sul banco di lavoro. Analizza la pelle osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti. Piazza i modelli sopra la pelle evitando le difettosità, cercando di utilizzare l intera pelle per limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate ) Taglia la pelle utilizzando gli strumenti di taglio più idonei ( trincetto o forò di vari tipi ) Verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta. Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione. Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio Conoscenze del tagliatore a mano : tipologie di pelle peculiarità delle tipologie di pelle tipologie di trattamento della pelle modalità di produzione tecniche di produzione Capacità del tagliatore a mano sapere come utilizzare la pelle limitandone gli spechi sapere come utilizzare il trincetto sapere come individuare i difetti Taglio a fustella Input: dal magazzino pellami arriva al tagliatore la pelle selezionata secondo le indicazioni contenute dalla bolla di lavorazione : tipo di materiale nella scelta indicata, quantità per il lotto di produzione richiesto dalla modelleria : modello di taglio, scheda tecnica dallo sviluppo prodotto : fustelle Taglio a fustella: fasi Il tagliatore distende sul pianale della pressa la pelle sul banco di lavoro. Analizza la pelle osservandone le caratteristiche e individuandone i difetti. Piazza le fustelle sopra la pelle evitando le difettosità, cercando di utilizzare l intera pelle per limitare gli scarti e individuando le parte della pelle più idonee al pezzo da tagliare ( quadranti nella parte centrale, guarnizioni e riporti nelle fiancate ) Aziona la pressa mediante due pulsanti. La pressa si abbassa e trancia la pelle Il tagliatore verifica che i pezzi tagliati siano della qualità richiesta e elimina gli sfridi Raccoglie ordinatamente i pezzi tagliati e li raggruppa per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione. Indica in una scheda allegata alla bolla il consumo effettivo e il tempo di taglio Output: Pezzi tagliati e raggruppati per tipologia e per numero di pezzi così come indicato nella bolla di lavorazione. Consuntivo consumi e tempi di lavorazione Conoscenze del tagliatore a fustella : tipologie di pelle Progetto Approc 30

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