Risultati! Tabella 1 Tabella 2 Figura 1 Figura tratto cervicale dorsale arto superiore lombare Tabella Figura regressione logistica multinomiale
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- Aurelio Casadei
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1 Materiali e Metodi Lo studio è stato condotto presso il servizio di assistenza domiciliare (SAD) della Cooperativa Sociale Coopselios (PC) e presso i reparti di degenza della Casa di Cura San Clemente (MN) nel corso dell anno solare Le figure professionali coinvolte sono state rappresentate da operatori socio sanitari (OSS) e infermieri professionali (IP). I controlli negativi sono stati rappresentati da operatori di videoterminale, la cui anamnesi professionale fosse priva di qualsiasi precedente esposizione ad attività comportanti movimentazione manuale dei carichi o movimenti ripetitivi dell arto superiore. Lo studio ha riguardato solo operatori di sesso femminile. Complessivamente, sono stati arruolati 98 operatori attivi nel settore dell assistenza domiciliare, 71 nel settore dell assistenza residenziale e 105 controlli negativi. Attraverso l esame obiettivo e l impiego dell utilità Questionario Anamnestico delle patologie degli arti superiori e del rachide dell Unità di Ricerca EPM ( è stata indagata la localizzazione della sintomatologia in nove distretti osteoarticolari: 3 per il rachide (cervicale, dorsale, lombare); 3 per gli arti superiori (spalla, gomito, polso/mano); 3 per gli arti inferiori (anca, ginocchio, piede). L indagine ha registrato l anno di esordio dei sintomi, la presenza di anomalie congenite (e.g. scoliosi), la presenza e l anno di diagnosi di eventuali patologie organiche (i.e. discopatia, periartrite capsulo-omerale, sindrome del tunnel carpale, etc). I dati così raccolti sono stati elaborati con software SPSS Statistics 22.0 (IBM Corp, 2013). Le associazioni tra i parametri raccolti sono state valutate sia tramite modello univariato (chi square test) che con regressione logistica multivariata tramite l introduzione delle variabili età ed età lavorativa.
2 Risultati Complessivamente, lo studio ha riguardato 274 operatori, con età media di ± 8.53 anni (min. 20, max. 61) ed età lavorativa media di ± 9.88 anni (min. 0, max. 41). In generale, il gruppo di controllo negativo presentava una più bassa età anagrafica (41.07 ± 5.78 anni; min. 28, max. 57) rispetto agli operatori domiciliari (44.61 ± anni; min. 20, max. 61; ANOVA, Tukey s multiple comparisons post test p < 0.05), mentre controlli negativi e controlli positivi erano sovrapponibili (42.41 ± 8.85 anni; min. 23, max. 61, p > 0.05). L età lavorativa dei tre gruppi era complessivamente similare (ANOVA p value = ) [Tabella 1 e Tabella 2, Figura 1 e Figura 2]. In generale, 26 (9.5%) soggetti presentavano segni/sintomi attribuibili al rachide cervicale, 12 (4.4%) al rachide dorsale e 57 (20.8%) al rachide lombare; 7 operatori (2.5%) presentavano un quadro clinico rilevante a carico dell arto superiore (in tutti i casi a carico della regione della spalla). Nel dettaglio, mentre segni e sintomi a carico del tratto cervicale e dorsale e dell arto superiore presentavano una distribuzione non dissimile fra i tre diversi gruppi (chi square test p > 0.05), a livello lombare erano significativamente più frequenti negli degli operatori domiciliari (31.63% vs il 10.48% dei controlli negativi e il 21.13% dei controlli positivi; p = 0.001). In generale, in 4 casi erano evidenziate patologie organiche a carico del disco intervertebrale, in 1 caso a livello cervicale e nei restanti 3 a livello lombare, in tutti i casi riscontrati in operatori domiciliari (p = 0.026). Nel complesso non erano evidenziabili segni o sintomi a carico dell arto inferiore [Tabella 3]. In un modello di regressione lineare, la frequenza dei reperti risultava statisticamente correlata all età anagrafica al momento dell insorgenza a livello lombare (p = , R 2 = ) [Figura 3], mentre non era riscontrabile analoga associazione statistica per gli altri distretti indagati, anche in relazione all età lavorativa di insorgenza dei sintomi stessi. Il modello di regressione logistica multinomiale applicato comprendeva pertanto l età anagrafica e lavorativa delle lavoratrici quali covariate; la positività clinica a livello: cervicale, dorsale, lombare, arto superiore quali fattori considerati. In generale, assumendo a riferimento (OR = 1.000) i controlli negativi, sia controlli positivi che casi presentavano un accresciuta probabilità di lamentare disordini anatomico/funzionali a carico della regione lombare, maggiore nei soggetti implicati in attività di assistenza domiciliare rispetto alle lavoratrici assegnate ad attività di assistenza residenziale (OR IC95% vs OR IC95% ) [Tabella 4]. Nel modello considerato si rilevava inoltre una tendenza
3 statistica alla significatività rispetto ai disturbi cervicali, nei soli operatori domiciliari (p = 0.058, OR IC95% ). Discussione Il diffuso e complessivamente precoce interessamento dell apparto osteoarticolare nel personale dedito ad attività di assistenza (OSS e IP in particolare) è stato oggetto di ripetuti allarmi nel corso degli ultimi 20 anni. D altro canto, complice il costante invecchiamento della popolazione generale e la sempre più ampia diffusione di anziani non autosufficienti o parzialmente autosufficienti a livello del territorio, gli ultimi anni hanno visto la crescente diffusione di attività di assistenza domiciliare. L assistenza domiciliare presenta delle specifiche criticità, spesso sottovalutate a livello della c.d. Valutazione del Rischio: l organizzazione degli ambienti di lavoro, la sostanziale mancanza di ausili maggiori (e.g. sollevatori) e/o minori (e.g. teli ad alto scorrimento), la quasi costante impossibilità di condividere il carico di lavoro su più operatori, stante che, nella grande maggioranza dei casi, gli operatori svolgono autonomamente tutte le attività mansionarie. Non casualmente, le statistiche INPS e INAIL identificano gli operatori adibiti a tali mansioni come gravati da elevati indici di rischio per eventi patologici ed infortunistici. Il presente studio retrospettivo, condotto su una popolazione di 98 operatori domiciliari e 75 operatori residenziali, evidenzia come la regione del rachide maggiormente gravata da disordini funzionali ed anatomici sia rappresentata da quella lombare. In particolare, gli operatori domiciliari presentano un rischio ulteriormente accresciuto rispetto a quelli residenziali di sviluppare interessamento patologico di questa regione anatomica (OR IC95% vs OR IC95% ). I risultati qui presentati suggeriscono pertanto la necessità di rivedere l organizzazione lavorativa degli operatori domiciliari, prevedendo la messa a disposizione di questi ultimi di adeguati ausili trasportabili durante l attività di assistenza al malato, ovvero la riprogettazione delle attività lavorative, prevedendo che 2 o più operatori possano collaborare nelle pratiche assistenziali, distribuendo così il carico lavorativo.
4 Tabella 1. Caratteristiche generali del campione N Minimo Massimo Media Dev. Std. Età Controlli Op. Domiciliari Op. Residenziali Età lavorativa Controlli Op. Domiciliari Op. Residenziali Tabella 2. Distribuzione del campione rispetto all età anagrafica. Controlli negativi (operatori di VDT) Controlli positivi (Op. Residenziali) Casi (Op. Domiciliari) Totale anni anni anni anni anni Totale Tabella 3. Distribuzione all interno del campione di segni/sintomi clinici. Controlli negativi (operatori di VDT) Controlli positivi (operatori residenziali) Casi (operatori domiciliari) chi square test N (tot = 105) % N (tot = 71) % N (tot = 98) % p value Tr. Cervicale 9 8,57% 8 11,27% 9 9,18% 0,829 Tr. Dorsale 4 3,81% 1 1,41% 7 7,14% 0,186 Tr. Lombare 11 10,48% 15 21,13% 31 31,63% 0,001 Discopatie 0 0,00% 0 0,00% 4 4,08% 0,026 A. Superiore 1 0,95% 1 1,41% 6 6,12% 0,062 A. Inferiore 0 0,00% 0 0,00% 0 0,00% -
5 Tabella 4. Risultati dell analisi di regressione logistica multinomiale. A causa delle restrizioni della modellistica, quest ultima ha compreso quali fattori i disturbi a carico del rachide cervicale, dorsale, lombare e dell arto superiore, mentre ha escluso il reperto di discopatie e disturbi a carico dell arto inferiore. Quali covariate sono state incluse nel modello l età anagrafica e l età lavorativa. I controlli negativi rappresentano il dato di riferimento (OR = 1.000). p value OR (Exp(B)) Intervallo di Confidenza 95% Lim. Inferiore Lim. Superiore Tr. Cervicale Op. Residenziali 0,830 1,155 0,807 1,654 Op. Domiciliari 0,058 1,387 0,989 1,944 Tr. Dorsale Op. Residenziali 0,105 0,137 0,012 1,513 Op. Domiciliari 0,469 0,556 0,113 2,724 Tr. Lombare Op. Residenziali 0,040 2,786 1,047 7,414 Op. Domiciliari 0,003 3,972 1,596 9,885 Arto Superiore Op. Residenziali 0,903 1,200 0,064 22,498 Op. Domiciliari 0,286 3,469 0,353 34,105
6 Figura 1. Età anagrafica del campione. In generale, l ANOVA ha evidenziato una p = per il complesso del campione; i controlli negativi presentavano un età media inferiore rispetto ai casi (p < 0.01) ma non ai controlli negativi; controlli negativi e casi avevano un età anagrafica similare (p > 0.05). Nel grafico sono evidenziate media e IC95% del campione generale.
7 Figura 2. Età lavorativa del campione. In generale, i tre gruppi presentavano valori similari (ANOVA p value = ). Nel grafico sono evidenziate media e IC95% del campione generale.
8 Figura 3. Analisi di regressione rispetto al numero di soggetti positivi per segni/sintomi a livello lombare e l età anagrafica di insorgenza dei sintomi medesimi (p = , R 2 = ).
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