UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Facoltà di Sociologia

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO Facoltà di Sociologia Corso di Laurea specialistica in Lavoro Organizzazione e Sistemi Informativi LE ICT NELLE SCUOLE: DALL ARDESIA ALLA LAVAGNA DIGITALE Relatore: prof. Vincenzo D Andrea Laureanda: Martina Mantellato Anno Accademico

2 INDICE INDICE 2 INTRODUZIONE 4 E-SOCIETY E ALFABETIZZAZIONE DIGITALE INTRODUZIONE POLITICHE EUROPEE E NAZIONALI DI DIFFUSIONE DELLE ICT LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO E LE ICT CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 22 EDUCAZIONE E ICT INTRODUZIONE DALL ISTRUZIONE PROGRAMMATA ALL IPERTESTO L E-LEARNING Le infrastrutture nelle scuole LE CONDIZIONI PER LA DIFFUSIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE NELLA SCUOLA 39 L IMPATTO DELLE ICT SULLA DIDATTICA INVESTIMENTI NELLE ICT PER LA DIDATTICA: QUALI RISULTATI? Le ICT e gli studenti Le ICT e gli insegnanti L esigenza di un alleanza tra politica, scuola e R&S 52 LA LAVAGNA INTERATTIVA MULTIMEDIALE COSA SONO LE LAVAGNE INTERATTIVE MULTIMEDIALI Il pacchetto software per la LIM SMART Technologies LA LAVAGNA INTERATTIVA IN GRAN BRETAGNA LA LAVAGNA INTERATTIVA IN ITALIA Un breve excursus sulle tecnologie didattiche in Italia La lavagna interattiva in Lombardia Le iniziative di formazione all uso della LIM INSEGNARE E APPRENDERE CON LA LAVAGNA INTERATTIVA La riusabilità del materiale didattico 79 2

3 IL QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO E LA METODOLOGIA UTILIZZATA LA COSTRUZIONE SOCIALE DELLA TECNOLOGIA LA METODOLOGIA L osservazione partecipante Il questionario L intervista semi-strutturata 88 IL PROGETTO SLIM4DIDA ORGANIZZAZIONE DEL PROGETTO Uno strumento di condivisione: il wiki IL GIUDIZIO DEGLI INSEGNANTI SULLA LAVAGNA INTERATTIVA Perché usare la lavagna interattiva multimediale? I fattori di ostacolo ad un uso quotidiano della LIM LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNANTI SUL PROGETTO SLIM4DIDA 114 CONCLUSIONI 120 BIBLIOGRAFIA 124 SITOGRAFIA 128 ALLEGATO ALLEGATO ALLEGATO

4 INTRODUZIONE Nelle pagine seguenti illustrerò la nascita di un progetto di innovazione promosso dall Assessorato all Istruzione e alle Politiche Giovanili della provincia Autonoma di Trento (PAT). Tale progetto riguarda l implementazione di un nuovo strumento tecnologico negli istituti scolastici trentini: la lavagna interattiva multimediale (LIM). Quest ultima è una lavagna elettronica sulla quale viene proiettata l immagine della schermata di un computer ad essa collegato. Il computer è a sua volta collegato ad un videoproiettore. Lo schermo della lavagna è touch-screen, quindi è possibile aprire e controllare qualsiasi applicazione con il semplice tocco delle dita. Rimando al capitolo 4 la descrizione tecnica della lavagna interattiva, dove espongo i benefici che essa apporta in classe e riferisco le esperienze che la letteratura ha raccolto a riguardo. Nello specifico, il progetto è stato avviato e sviluppato dal Servizio per lo Sviluppo e l Innovazione del Sistema Scolastico e Formativo, un ramo del Dipartimento Istruzione della PAT, in collaborazione con Informatica Trentina 1, Computer Learning 2 e l Università degli Studi di Trento. Io, personalmente, ho avuto la possibilità di avvicinarmi a questo progetto grazie a Gianni Lazzari, coordinatore della Task Force Formazione per l e-society 3, il 1 Informatica Trentina S.p.A. è una società pubblica costituita nel 1983 su iniziativa della Provincia Autonoma di Trento e di altri Enti pubblici del Trentino, a cui è affidato il compito di sviluppare e gestire il Sistema Informativo Elettronico per il soddisfacimento delle esigenze di automazione della Provincia Autonoma di Trento e di altri Enti che operano nel territorio provinciale. Fonte: 2 La cooperativa Computer Learning opera nel campo dell'information & Communication Technology, occupandosi di formazione informatica pura e applicata alle discipline scolastiche, verso alunni, docenti, educatori e dirigenti. Si dedica inoltre alla progettazione e allo sviluppo di software didattico per favorire efficacemente l'apprendimento e l'uso dei nuovi strumenti multimediali. Fonte: 3 La Task Force Formazione per la e-society è stata istituita nell ambito del progetto provinciale La Società dell Informazione, approvato con delibera della Giunta provinciale n del 15 ottobre A tale Task Force sono stati assegnati i seguenti obiettivi: 4

5 quale mi ha proposto un coinvolgimento nel suddetto progetto attraverso un percorso di stage. La sede del mio stage era il CRC Trentino 4, dove lavorano diverse persone di Informatica Trentina, tra cui Benjamin Dandoy, rappresentante dell azienda nel progetto. Durante il primo mese di stage ho cercato informazioni tecniche sulla lavagna digitale e casi di utilizzo di quest ultima nelle scuole italiane e straniere. I risultati delle mie ricerche hanno messo in luce che in Italia la lavagna interattiva multimediale non è ancora molto conosciuta, mentre è già notevolmente diffusa in Gran Bretagna, in Canada (dove risiede la maggiore azienda produttrice di lavagne digitali, la SMART Technologies), negli Stati Uniti, in Messico e in Australia e la sua presenza sta diventando sempre più ampia in Cina e in Sud Africa. Per quanto riguarda l Italia, è la Lombardia la regione che può essere considerata precursore nel campo delle lavagne digitali e lo testimonia il fatto che lo stesso Ufficio Scolastico Regionale ha pianificato un iniziativa specifica 5 relativa alla diffusione della LIM nelle scuole lombarde, in particolare nelle scuole secondarie di primo grado. In una di esse, nell anno scolastico , la lavagna digitale è stata utilizzata per la prima volta come supporto all esame di licenza media. Oltre alla Lombardia, si possono riscontrare alcuni casi di utilizzo della LIM in Piemonte e in alcune regioni del Sud Italia coinvolte nel progetto ministeriale DiGi Scuola 6. Nelle scuole del Veneto invece, dove io abito, solo pochi docenti hanno I. approfondire l esistenza di carenze formative tra la popolazione, adulta e in età scolare, occupata ed estranea al mercato del lavoro, circa le tecnologie ICT e le loro applicazioni ai vari livelli di utilizzo; II. definire un insieme di linee guida e criteri per l alfabetizzazione alle nuove tecnologie dei cittadini, delle imprese e degli enti pubblici, l affermazione della cultura del dato come risorsa fondamentale dell intera società trentina e della pubblica amministrazione in particolare; III. mappare l offerta di formazione disponibile sul territorio, pubblica e privata, stabile e temporanea, e il grado di utilizzo della stessa; IV. coordinare gli interventi formativi realizzati dalle varie istituzioni o in corso di progettazione, segnalando sovrapposizioni e lacune, al fine di permettere l orientamento efficiente di incentivi e disincentivi. 4 Centro Regionale di Competenza per l e-government e la società dell informazione, istituito con la firma della Convenzione tra il Ministro per l Innovazione e le Tecnologie e il Presidente della Provincia Autonoma di Trento in data 25 settembre L iniziativa si chiama appunto Lavagna Interattiva Multimediale nella didattica ed è stata avviata nel giugno 2005 ( 6 Gli obiettivi di tale progetto sono: introdurre metodologie didattiche innovative al servizio dei docenti, prevedendo piani di formazione; ridurre la dispersione scolastica, migliorando il rendimento degli studenti; 5

6 sentito parlare di lavagna interattiva multimediale e, confrontandomi con un docente della SSIS di Venezia, sono venuta a conoscenza di un solo liceo (liceo scientifico G. B. Benedetti di Venezia) dotato di una lavagna digitale SMART installata nel laboratorio di informatica. In Trentino il progetto relativo alla lavagna interattiva multimediale è sicuramente molto ambizioso, in quanto mira ad una diffusione sistematica di questo strumento sull intero territorio. Nel concreto l Assessorato all Istruzione si è prefissato l obiettivo di installare una lavagna digitale in ogni classe di ciascun istituto scolastico, di ogni ordine e grado. Naturalmente per realizzare un progetto di queste dimensioni è necessario un arco di tempo piuttosto ampio e delle risorse finanziarie non indifferenti, dal momento che una lavagna interattiva costa mediamente 1500 euro. Inoltre, le lavagne interattive a proiezione frontale (quelle più diffuse, dati i costi elevati delle lavagne a retroproiezione) richiedono la presenza, oltre che di un computer, di un videoproiettore, che in media oggi non ha ancora un costo trascurabile. Il progetto è stato avviato durante l anno scolastico Il Dipartimento Istruzione ha inizialmente contattato i dirigenti scolastici di tutte le scuole, informandoli sul contenuto di questo progetto e sulle sue fasi di attuazione. Ad ogni dirigente scolastico è stato chiesto di redigere un breve progetto relativo all uso concreto che la scuola avrebbe fatto delle lavagne interattive richieste. Tali progetti sono stati esaminati dal Servizio per lo Sviluppo e l Innovazione del Sistema Scolastico e Formativo tra aprile e giugno 2006, in modo da poter stabilire il numero del primo lotto di lavagne da acquistare, e la loro ripartizione tra i diversi istituti scolastici, per l anno scolastico successivo Ad ottobre 2006 ognuno dei 77 istituti scolastici della Provincia, tra istituti comprensivi (complesso di scuole elementari e scuole medie) e scuole secondarie superiori, risultava dotato di almeno una lavagna, per un totale di 225 lavagne interattive assegnate sull intero territorio trentino. creare un mercato elettronico dei contenuti digitali per la didattica; promuovere lo sviluppo dell industria italiana di contenuti didattici digitali di qualità, adottando elevati standard tecnologici e linee guida pedagogico-didattiche. Fonte: 6

7 Nel corso dell anno scolastico il Dipartimento Istruzione ha programmato, in collaborazione con Informatica Trentina e l Università degli Studi di Trento, un servizio di supporto all introduzione della LIM nelle aule didattiche (SLIM4DIDA). Esso è durato da febbraio a maggio 2007 e ha coinvolto sette istituti scolastici. Per ognuno di questi ultimi hanno partecipato al corso mediamente quattro insegnanti. Tale corso è stato svolto nella sede dei singoli istituti e si è articolato in quattro incontri per ciascun istituto: un primo incontro introduttivo, un secondo incontro di formazione pratica all uso dello strumento, un terzo incontro di stampo pedagogico ed un ultimo incontro conclusivo, attraverso il quale far emergere e discutere le problematiche ed i punti cruciali dell uso della lavagna interattiva in classe. In particolare il secondo ed il terzo incontro sono stati organizzati e gestiti rispettivamente da un referente di Computer Learning e da Edulife 7. Per quanto riguarda l anno scolastico in corso l acquisto del secondo lotto di lavagne interattive è stato purtroppo bloccato a causa di alcuni problemi burocratici. Per il momento si ipotizza che tale lotto di lavagne sarà disponibile per l anno scolastico Ogni istituto scolastico gode comunque di una piena autonomia relativamente all acquisto di strumenti tecnologici ai fini didattici, di conseguenza le scuole possono acquistare autonomamente altre lavagne interattive. Ne è prova uno dei licei scientifici che hanno partecipato al progetto SLIM4DIDA, il quale già prima dell anno scolastico si era dotato di due lavagne interattive multimediali. Come ho già detto in precedenza il progetto sulle lavagne interattive in Trentino è molto ambizioso, ma non bisogna dimenticare che esso nasce su un terreno fertile. Da un lato la Provincia di Trento, godendo di uno statuto speciale, può contare su risorse finanziarie maggiori rispetto alle altre regioni italiane, dall altro la Provincia ha sempre dimostrato una grande sensibilità verso la tematica dell alfabetizzazione digitale. Risale, infatti, al 2002 la stesura del Piano provinciale di e-government del Trentino, con il quale la Provincia ha ufficializzato la sua propensione all uso e all incremento delle information and communication technologies (ICT) tra i cittadini trentini. Dalla pubblica amministrazione alla sanità, dalla promozione 7 Edulife S.p.A. è una società di formazione nell ambito dell applicazione delle ICT alla didattica, a cui la Provincia di Trento ha affidato la gestione del progetto Didapat ( 7

8 turistica al settore industriale la Provincia ha messo in atto una linea di rinnovamento attraverso la diffusione di Internet e l informatizzazione della maggior parte dei processi lavorativi. Il progetto sulle lavagne interattive nelle scuole rappresenta uno step importante nel coinvolgimento del sistema istruzione in questa prospettiva di ammodernamento della società. Installare una LIM in classe significa infatti garantire la possibilità di utilizzare il computer e Internet nella didattica quotidiana. La lavagna interattiva permette di smantellare la separazione tra laboratorio informatico e aula didattica tradizionale, ponendo le basi per nuovi e più creativi processi di insegnamento e apprendimento, dando vita così ad un interazione più articolata tra docente e studenti. Non bisogna dimenticare, però, che la lavagna interattiva, come qualsiasi altra innovazione tecnologica, non può essere imposta dall alto, ma richiede il supporto di coloro che concretamente ne saranno i futuri utilizzatori. Il progetto della PAT, quindi, non potrebbe rappresentare un effettivo motore di sviluppo se non venissero prima poste le condizioni per la partecipazione attiva degli insegnanti nell implementazione di questo nuovo strumento. Se la Provincia non si proponesse di istituire un canale di comunicazione con le scuole, la mera installazione delle lavagne interattive potrebbe condurre a risultati sproporzionati rispetto ai capitali investiti. È dunque necessario che si sviluppi un dialogo costante tra coloro che gestiscono il progetto e gli insegnanti, in modo che questi ultimi possano fornire dei validi feedback sull andamento dell utilizzo di questo nuovo strumento in classe. Tutto questo perché l introduzione di un innovazione tecnologica, indipendentemente dal grado di difficoltà nel suo utilizzo, non è mai un processo banale che si può dare per scontato. Intendo dire che non ci si può aspettare che una tecnologia riscuota successo solo perché risulta tecnicamente affidabile, perchè, al contrario, implica spesso una ristrutturazione delle pratiche quotidiane delle persone. L uso della lavagna interattiva, ad esempio, richiede alcune competenze informatiche di base, che ancora oggi un numero consistente di insegnanti non possiede completamente. E anche in riferimento a quegli insegnanti che sanno usare bene il computer e navigare in Internet, non si può certo dare per scontato che essi siano abituati a preparare le proprie lezioni con l ausilio del PC. Avere una lavagna 8

9 interattiva installata in classe significa innanzitutto dover imparare ad usarla, esercitarsi costantemente e cominciare gradualmente a coniugare i contenuti del proprio insegnamento con le applicazioni offerte dalla LIM. Questo si traduce nella volontà di rimettersi in gioco, per ripensare i propri metodi di insegnamento e crearne di nuovi, forse anche più vicini alle attuali generazioni di studenti, che soprattutto oggi crescono a stretto contatto con una tecnologia informatica in continua evoluzione. Di fronte a questa richiesta di impegno, probabilmente alcuni insegnanti manifesteranno un atteggiamento di rifiuto e continueranno ad utilizzare la lavagna interattiva nello stesso identico modo in cui erano abituati ad utilizzare la tradizionale lavagna in ardesia. Per questo motivo ribadisco che un innovazione tecnologica, per avere successo, ha bisogno di una stretta connessione e di un confronto costante tra coloro che l hanno commissionata e coloro che realmente la utilizzano nelle loro pratiche quotidiane. Lo schema dei capitoli si articola nel modo seguente. Nel primo capitolo introduco il concetto di alfabetizzazione digitale, che fa riferimento al bagaglio di conoscenze e competenze necessario ad ogni cittadino per poter usufruire pienamente dei servizi sviluppati attraverso le Information and Communication Technologies (ICT). A questo proposito, dopo una breve presentazione delle politiche europee a favore della diffusione delle ICT tra i cittadini, illustro il progetto relativo alla e- society promosso dalla Provincia Autonoma di Trento nel 2004, che rappresenta una valida cornice per il progetto specifico sulle lavagne interattive multimediali trattato nella mia tesi. L argomento del secondo capitolo è il rapporto tra educazione e ICT, sviluppato attraverso un excursus sul ruolo rivestito dal computer nella didattica dalla fine degli anni 50 ad oggi. In questo capitolo viene presentato lo strumento dell e-learning e vengono prese in considerazione le condizioni necessarie per una diffusione sistematica delle nuove tecnologie nella scuola, sia dal punto di vista infrastrutturale che da quello culturale. Il terzo capitolo è dedicato all impatto delle ICT sulla didattica, che la letteratura ha indagato in modo sempre più frequente nel corso degli ultimi anni. In particolare, 9

10 vengono presentati i benefici che le ICT producono sul processo di apprendimento e i vantaggi che apportano alle diverse pratiche di insegnamento. Nel quarto capitolo il focus è incentrato sulla lavagna interattiva multimediale. Viene fatta una presentazione tecnica dello strumento e un analisi del contesto britannico, dove le LIM sono diffuse nella maggior parte delle scuole ormai già da diversi anni. Viene poi illustrata la realtà italiana, all interno della quale la Lombardia detiene il primato di regione innovativa in campo didattico. Dopo un breve spazio dedicato alle azioni di formazione all uso della LIM, l attenzione si concentra sul metodo di insegnamento interattivo a cui è possibile dar vita con la lavagna digitale. Nel quinto capitolo presento l approccio della costruzione sociale della tecnologia, che rappresenta il quadro teorico al quale mi sono ispirata durante il lavoro di tesi. Successivamente illustro gli strumenti metodologici che ho utilizzato durante la ricerca, ossia l osservazione partecipante, il questionario e l intervista. Il sesto capitolo, infine, è dedicato alla descrizione del progetto SLIM4DIDA, a cui ho potuto partecipare personalmente, e all esposizione delle informazioni e dei dati raccolti durante la fase di ricerca. 10

11 CAPITOLO 1 E-SOCIETY E ALFABETIZZAZIONE DIGITALE 1.1 INTRODUZIONE In un lavoro di tesi incentrato sull implementazione di una nuova tecnologia informatica, come la lavagna interattiva multimediale, ritengo opportuno inserire una breve riflessione sul concetto di alfabetizzazione digitale, che negli ultimi anni popola la letteratura sullo stato di diffusione delle ICT (Information and Communication Technologies) tra i cittadini. Non è un mistero, infatti, che da un decennio a questa parte le stesse istituzioni governative promuovano attivamente l estensione delle ICT a tutti i livelli della società, al fine di stimolarne un uso quotidiano tra i cittadini. È in questa prospettiva, dunque, che è stato coniato il termine e-society, con il quale si fa riferimento all attuale società, definita spesso anche con il nome di società dell informazione, caratterizzata da un uso massiccio delle nuove tecnologie informatiche, che danno vita ad innumerevoli canali di interazione a distanza. Una fetta considerevole del mondo della ricerca porta avanti indagini specifiche finalizzate ad individuare una relazione di tipo causale tra la diffusione delle ICT in un Paese e un possibile aumento della crescita economica di esso. Esiste, infatti, un ampio consenso sul fatto che le ICT influenzino positivamente la produttività e quindi la crescita di un Paese. A questo proposito posso citare uno studio pubblicato dall Economist Intelligence Unit nel Per questa ragione i governi hanno trasformato l investimento nelle ICT in un punto chiave dell agenda politica, pianificando azioni di rinnovamento in diversi 8 The Economist Intelligence Unit, (2004), Reaping the benefits of ICT. Europe s productivity challenge, disponibile all indirizzo ICT.pdf 11

12 sistemi pubblici, da quello amministrativo a quello sanitario, fino a quello scolastico, di cui il progetto sulla lavagna interattiva rappresenta un buon esempio. Non bisogna dimenticare, però, che anche i progetti più validi sulla carta necessitano poi di un riscontro concreto, di un contesto di applicazione tangibile su cui verificare il conseguimento degli obiettivi iniziali, per poter affermare che tali progetti hanno avuto effettivamente successo, a fronte dei fondi e delle aspettative che sono stati investiti in essi. Nel caso di progetti sulla diffusione delle nuove tecnologie, quindi, non è sufficiente predisporre le condizioni materiali di accesso alle ICT, ma è necessario valutare se gli utenti ne fanno concretamente uso e in che modo le impiegano nella loro quotidianità. Nel caso specifico della lavagna interattiva multimediale questo significa che non basta installare nelle scuole il nuovo strumento, ma è indispensabile in primo luogo pianificare degli interventi formativi rivolti ai docenti, per garantire loro il bagaglio di competenze necessarie per l uso di questa nuova tecnologia, e in secondo luogo sviluppare un mirato sistema valutativo per testare il loro grado di accettazione dell innovazione. Fino a qualche anno fa si parlava del fenomeno del digital divide come del divario tra le condizioni materiali delle persone nell accesso a Internet (disponibilità di un PC, di una connessione a banda larga, ecc.), mentre recentemente il focus è stato spostato su variabili immateriali, come il possesso di competenze e opportunità d uso necessarie per poter sfruttare pienamente le nuove tecnologie informatiche [Gui, 2006] 9. Le competenze digitali costituiscono quindi un elemento indispensabile per potersi muovere nell attuale società dell informazione. In riferimento allo stato di disuguaglianza che scaturisce da una distribuzione ineguale di tali competenze tra gli individui, l Unione Europea ha redatto il rapporto e-inclusion 10, nel quale ha messo in evidenza a quali rischi vanno incontro coloro che non si affrettano a ricevere una formazione in tale settore. Si parla di alfabetizzazione digitale, quindi, 9 Gui M., (2006), Disuguaglianze in rete. Teoria della disuguaglianza digitale e analisi sperimentale delle capacità di reperimento di informazioni su Internet, Tesi di dottorato in Società dell informazione, Università di Milano Bicocca. 10 Commissione Europea, (2001), e-inclusion: The Information Society s potential for social inclusion in Europe, disponibile all indirizzo 12

13 per fare riferimento alle iniziative di formazione, spesso promosse dagli enti istituzionali, mirate a garantire ai singoli cittadini, mediante l acquisizione di specifiche competenze, la possibilità di partecipare attivamente ad una società che è sempre più fondata sulle nuove tecnologie informatiche. Nell iniziativa della Provincia di Trento di dotare ogni aula didattica di una lavagna interattiva è necessario dunque prestare attenzione alle competenze digitali richieste da questo nuovo strumento e a come esse si intreccino con le tradizionali abilità didattiche, creando i presupposti per un evoluzione dei processi di insegnamento e di apprendimento. Ho deciso dunque di illustrare brevemente nei prossimi paragrafi la linea politica adottata dall Unione Europea e dal governo italiano in merito alla diffusione delle ICT tra i cittadini, dedicando particolare spazio alla realtà della Provincia Autonoma di Trento, nel cui contesto si inserisce il progetto di implementazione della lavagna interattiva che ho seguito personalmente. 1.2 POLITICHE EUROPEE E NAZIONALI DI DIFFUSIONE DELLE ICT La scelta politica delle istituzioni europee di promuovere una diffusione sistematica delle ICT all interno degli Stati membri emerge chiaramente dagli obiettivi che il Consiglio Europeo si è prefissato durante la sessione straordinaria tenutasi a Lisbona il 23 e il 24 marzo del In quell occasione, infatti, è stato posto l obiettivo che l Europa diventi entro il 2010 l economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale 11. Sul portale stesso dell Unione Europea vi è uno spazio dedicato in modo specifico alla società dell informazione 12, che contiene collegamenti alle schede di sintesi della legislazione prodotta in questo settore. Tra quest ultime si 11 Definizione tratta dalle conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo, disponibili all indirizzo

14 possono trovare i documenti relativi all iniziativa eeurope - Una società dell informazione per tutti 13 del 1999, i cui principali obiettivi erano: 1. fare in modo che ciascun cittadino, ciascuna abitazione, scuola, impresa, amministrazione entri nell era digitale e disponga di un collegamento online ; 2. creare in Europa la padronanza degli strumenti dell era digitale, con il sostegno di una cultura imprenditoriale pronta a finanziare e a sviluppare nuove idee ; 3. garantire che l intero processo non crei emarginazione, ma rafforzi la fiducia dei consumatori e potenzi la coesione sociale. Come si può notare, già dieci anni fa si cominciava a discutere di alfabetizzazione digitale, anche se il termine specifico non compariva ancora. È interessante vedere come già allora l accento venisse posto sia sulle condizioni materiali (la disponibilità di una connessione ad Internet, di cui si parla al punto1) che sulle competenze d uso degli strumenti informatici (la padronanza degli strumenti dell era digitale, di cui si accenna al punto 2). Il buon connubio tra questi due fattori avrebbe poi garantito una costante coesione sociale (punto 3) e avrebbe quindi limitato quello che noi oggi siamo abituati a definire digital divide. Nel quadro della strategia di Lisbona l Unione Europea ha messo a punto nel 2001 il piano di azione eeurope , che mirava a garantire un accesso ad Internet meno costoso, più rapido e sicuro ed una partecipazione di tutti i cittadini alla società della conoscenza mediante le nuove tecnologie, rivolgendo maggiore attenzione alla categoria dei disabili e alla sensibilizzazione delle nuove generazioni. Nello specifico, l obiettivo era di pianificare dei corsi di formazione per gli insegnanti all uso delle tecnologie digitali, fornire agli istituti scolastici un collegamento ad Internet, installare dei punti di accesso ad Internet nei luoghi pubblici, rendere disponibili delle piattaforme per l apprendimento a distanza, promuovere lo sviluppo del commercio elettronico e garantire un accesso online generalizzato a tutti i servizi pubblici di base (PA, sistema sanitario, sistema istruzione). 13 Comunicazione della Commissione europea dell 8 dicembre 1999, eeurope - Una società dell informazione per tutti [COM(1999) 687 def.]. 14 Comunicazione della Commissione europea del 13 marzo 2001, eeurope 2002: Impatto e priorità [COM(2001) 140 def.]. 14

15 La Commissione Europea ha riferito nel che il piano d azione eeurope 2002 aveva conseguito gran parte degli obiettivi principali e ha così avviato la seconda fase dell iniziativa eeurope Una società dell informazione per tutti, il piano d azione eeurope Attraverso quest ultimo l Unione Europea si è prefissata innanzitutto di garantire un accesso ad Internet a banda larga a prezzi concorrenziali ed in secondo luogo di perfezionare e consolidare i servizi pubblici online del sistema amministrativo, sanitario e scolastico, che erano già stati introdotti con il piano d azione eeurope Più precisamente, per quanto riguarda il sistema amministrativo si parla di e- government, che dovrebbe essere caratterizzato da amministrazioni pubbliche dotate di collegamento ad Internet a banda larga, da servizi pubblici interattivi, dalla stipulazione online di gran parte degli appalti pubblici e da un accesso agevolato per tutti i cittadini ai punti di accesso pubblici ad Internet. In riferimento al sistema scolastico, invece, sono state incentivate le iniziative di e-learning, attraverso la fornitura di un accesso ad Internet a banda larga a tutte le scuole e a tutte le università (in particolare a quest ultime è stato consigliato di garantire un accesso online agli studenti e ai ricercatori) e attraverso la pianificazione di interventi formativi rivolti agli adulti in merito all utilizzo delle tecnologie digitali. Per il sistema sanitario, infine, è stato coniato il termine e-health, caratterizzato da una riduzione dei costi amministrativi, dalla creazione di reti di informazioni sulla salute tra i centri di assistenza sanitaria (ospedali, laboratori e cure a domicilio) e da servizi sanitari online (dossier medici, teleconsultazione, rimborso elettronico, ecc.). Il piano d azione eeurope 2005 mirava anche alla creazione di un unità per la cibersicurezza e all introduzione, da parte del settore privato e pubblico, di una cultura della sicurezza nella progettazione e attuazione dei prodotti di informazione e comunicazione. Nel giugno del 2005 la Commissione ha proposto l iniziativa i2010 Una società europea dell informazione per la crescita e l occupazione 17, il cui scopo è coordinare 15 Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni - Relazione definitiva eeurope 2002 [COM/2003/0066 def.]. 16 Comunicazione della Commissione europea del 28 maggio 2002, eeurope 2005: Una società dell informazione per tutti. 17 Comunicazione della Commissione europea al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle regioni, del 1 giugno 2005 [COM(2005) 229 def.]. 15

16 le azioni degli Stati membri per facilitare la convergenza digitale, prestando particolare attenzione al quadro normativo delle comunicazioni elettroniche, aumentando dell 80% il sostegno alla ricerca comunitaria sulle ICT e predisponendo misure di pari opportunità nell accesso alle ICT. A livello nazionale il Governo Italiano ha varato il 16 giugno 2000 il piano d azione per la società dell informazione 18, sulla base delle linee guida espresse a livello europeo nell iniziativa eeurope. Nel processo di attuazione di tale piano hanno avuto un ruolo rilevante le Regioni e gli Enti locali, che hanno dato vita a ben 134 progetti di realizzazione di servizi online rivolti ai cittadini e di implementazione di infrastrutture, grazie al cofinanziamento degli organi centrali. Il 31 maggio 2002 il Consiglio dei Ministri ha approvato le Linee guida del Governo per lo sviluppo della Società dell informazione nella legislatura 19, elaborate dal Ministro per l innovazione e le tecnologie Lucio Stanca e aventi l obiettivo di modernizzare il Paese attraverso una sistematica diffusione delle ICT sia nel settore pubblico che privato e attraverso la realizzazione di un economia di rete fondata sul principio dell inclusione sociale. A questo proposito è interessante citare il progetto CRC 20 (Centri Regionali di Competenza per l e-government e la società dell informazione), nato nell ambito del 18 Tale piano mira a facilitare e accelerare la diffusione delle ICT attraverso: 1. la cooperazione e l integrazione tra tutti i soggetti interessati (imprese, mercati finanziari, università, istituzioni non-profit, lavoratori, cittadini, amministrazioni pubbliche); 2. il sostegno alla ricerca, all istruzione e alla promozione, realizzate con strumenti leggeri e già esistenti (minimo ricorso alle leggi, meccanismi di coordinamento, promozione e cofinanziamento); 3. la promozione di un ambiente concorrenziale; 4. politiche di formazione e inclusione a favore del Mezzogiorno. Fonte: 19 Documento disponibile all indirizzo 20 Gli obiettivi di tale progetto sono: 1. contribuire all estensione dell innovazione nel mondo degli Enti locali, in particolare dei piccoli Comuni, promovendo e sostenendo approcci e iniziative improntati alla sostenibilità gestionale ed economica a medio-lungo termine (oltre l orizzonte temporale degli attuali finanziamenti che coprono la fase iniziale). Si fa qui riferimento al riuso delle soluzioni di e- government, a forme di gestione associata dei servizi, a partnership con privati intermediari ; 2. contribuire alla promozione e comunicazione dei nuovi servizi di e-government verso i destinatari finali, attivando anche meccanismi di feedback che consentano di migliorarne continuativamente la qualità; 3. contribuire a migliorare la conoscenza e misurazione dell innovazione, in particolare relativamente all utilizzo dei nuovi servizi e al loro impatto sui beneficiari e sulle dinamiche di sviluppo locale, nonché promuovere e sostenere maggiori attenzione e capacità da parte di 16

17 protocollo d intesa stipulato il 21 marzo 2002 tra il Ministro per l innovazione e le tecnologie e i Presidenti delle Regioni. In particolare, il CRC del Trentino (presso il quale io ho svolto il percorso di stage) è stato istituito con la firma della Convenzione tra il Ministro per l innovazione e le tecnologie e il Presidente della PAT il 25 settembre LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO E LE ICT Il progetto sulle lavagne interattive multimediali si inserisce nel contesto di un ampio disegno politico finalizzato alla diffusione delle ICT tra i cittadini trentini, che la Provincia Autonoma di Trento ha iniziato a tracciare nel Risale infatti a quell anno il Piano provinciale di e-government del Trentino 21, in cui possiamo leggere che la strategicità di questo ambito è tale che i principali progetti ed azioni inserite nel piano provinciale di e-government verranno intrapresi dalla Provincia a prescindere dal piano nazionale e dagli eventuali finanziamenti. La Provincia, dunque, fin dall inizio ci ha tenuto a ribadire la sua chiara posizione a favore dello sviluppo delle ICT nei diversi sistemi pubblici. Gli obiettivi generali del piano provinciale di e-government erano i seguenti: 1. dare impulso alla rete e alle infrastrutture come elemento catalizzatore per lo sviluppo socio-economico, potenziandone inoltre i suoi servizi (sicurezza, trasporto, ecc.); 2. fornire nuovi servizi interattivi ai cittadini e alle imprese utilizzando le potenzialità della rete; 3. fornire ulteriori servizi di supporto agli Enti locali, finalizzati alla cooperazione e all interscambio tra Enti e a carattere trasversale; politici e decisori sull utilizzo dei risultati della misurazione. Queste attività dovranno essere costantemente allineate con gli sviluppi e indirizzi che maturano a livello comunitario. Fonte: 21 Approvato con delibera della Giunta provinciale n del 17 maggio 2002 e disponibile all indirizzo 17

18 4. evolvere i sistemi informativi della Provincia Autonoma di Trento e degli Enti locali verso una struttura interattiva ed aperta; 5. favorire l alfabetizzazione digitale e potenziare la formazione sulle nuove tecnologie informatiche agli Enti. Al termine della XII legislatura, prima delle elezioni provinciali del 2003 (tenute precisamente il 26 ottobre 2003) la Giunta provinciale ha istituito un Comitato Tecnico di Esperti di e-society 22, che contribuisse a garantire una continuità al piano provinciale di e-government. Nell ottobre del 2003 la Giunta provinciale ha poi approvato le Linee Guida per lo Sviluppo della Società dell Informazione in Trentino 23, sulla base del lavoro di ricerca svolto dal suddetto Comitato Tecnico di Esperti di e-society. Tali Linee guida per lo sviluppo della società dell informazione in Trentino hanno rappresentato il quadro di riferimento per la successiva stesura di uno specifico progetto sulla società dell informazione, il cui avvio operativo è stato affidato all Assessorato alla Programmazione, Ricerca e Innovazione. Tale progetto, denominato proprio La Società dell Informazione 24, viene infine approvato nell ottobre del 2004 e si pone i seguenti obiettivi [Progetto La Società dell Informazione : 17-18]: 1. assicurare la piena democrazia dell accesso in rete, ovvero la partecipazione non discriminata dell intera popolazione alla società dell informazione, avendo particolare attenzione nei confronti delle fasce sociali strategiche e/o deboli (giovani, anziani, piccole e medie imprese, associazionismo, cooperazione). Per realizzare tale condizione è essenziale promuovere sia le le esternalità infrastrutturali e di servizio, sia le azioni formative, sia le azioni di coordinamento che sono necessarie per supplire ai fallimenti del mercato ed alle sottese carenze di iniziativa privata, in modo da assicurare le migliori condizioni per 22 Delibera della Giunta provinciale n del 9 maggio 2003, successivamente integrata con la delibera n del 5 settembre Delibera della Giunta provinciale n del 17 ottobre Il documento è disponibile all indirizzo 24 Approvato con delibera della Giunta provinciale n del 15 ottobre 2004 e disponibile all indirizzo pdf 18

19 l affermazione del Trentino in rete ed i presupposti per recuperare i ritardi con cui la provincia partecipa all evoluzione europea verso la Società dell informazione; 2. con riguardo alla Pubblica Amministrazione, adottare in modo diffuso le nuove tecnologie per innovare le procedure e l organizzazione interna, in modo da generare presso il cittadino/impresa la percezione e la consapevolezza di ricevere dalla Pubblica Amministrazione un servizio utile e di qualità, produrre effetti misurabili di riduzione dei costi di struttura e di riduzione delle spese sostenute dai cittadini e dalle imprese per fruire dei servizi offerti, nonché effettivi innalzamenti della qualità e della novità di tali servizi. La Pubblica Amministrazione deve anche sapere assumere il ruolo di driving force in grado di stimolare presso il pubblico e le imprese comportamenti virtuosi di adozione e sviluppo delle tecnologie di rete; 3. con riguardo alle imprese e più in generale ai soggetti produttori e consumatori, si tratta di proporre un insieme coordinato di misure di politica per la formazione, per l industria e l imprenditorialità che, in armonia con gli obbiettivi generali del PSP (Programma di Sviluppo Provinciale) e con il quadro delle risorse disponibili, aiuti a superare carenze e difficoltà nelle competenze e nelle risorse economiche necessarie per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Le azioni concrete della PAT si articolano in tre tipologie di intervento: le azioni dirette (riguardanti le infrastrutture di rete a larga banda, la formazione e il sistema scolastico, il rinnovamento della Pubblica Amministrazione e i nuovi servizi), le politiche di intervento (ovvero le politiche per lo sviluppo delle infrastrutture di rete, le politiche per la ricerca, le politiche industriali e le politiche per la nuova imprenditorialità) e le raccomandazioni (riguardanti la tematica dell interoperabilità e dell Open Source, le norme, le regole e la flessibilità gestionale, la diffusione delle best practices, la sicurezza e la promozione concreta dei progetti). Come si può notare la Provincia Autonoma di Trento si dimostra un istituzione particolarmente attenta alla riduzione del fenomeno del digital divide, portando 19

20 avanti una chiara politica di democrazia dell accesso in rete e si configura come un attore decisamente propositivo nel contesto dell attuale società della conoscenza. Dal punto di vista infrastrutturale la Provincia si appoggia a Trentino Network 25, la società nata nel dicembre 2004 che ha il compito di gestire le infrastrutture per le telecomunicazioni sul territorio dell intera provincia. Il principale progetto che la Provincia sta portando avanti riguarda la realizzazione di una dorsale in fibra ottica 26 di circa 800 km, che si ipotizza sarà completata nel Nel frattempo la Provincia può contare su una rete di dorsale noleggiata da Telecom Italia, la cosiddetta rete Cabla 27, che permette di servire con collegamenti a larga banda tutti gli ospedali e 53 Comuni del territorio provinciale. La maggior parte delle utenze pubbliche viene servita tramite collegamenti xdsl, su collegamenti noleggiati da Telecom Italia. A Trento è, invece, operativa una rete in fibra ottica, che copre alcune parti del territorio comunale e le principali sedi provinciali. Per tutte le sedi dove non è possibile l accesso in fibra o in xdsl, oggi sono attivi collegamenti commutati in ISDN, che saranno presto sostituiti dai collegamenti in tecnologia HiperLAN in corso di realizzazione da parte di Tecnofin Immobiliare all interno del progetto 28 di copertura delle aree non servite da ADSL Telecom Italia (preciso che tutte le informazioni qui riportate sono state tratte da Per dare un idea più precisa del grado di diffusione delle tecnologie informatiche tra i cittadini trentini, ho ritenuto opportuno inserire 3 tabelle relative rispettivamente alla frequenza d uso del computer, alla frequenza di accesso ad Internet e al tipo di operazioni che vengono effettuate online della popolazione della Provincia di Trento. I dati che riporto di seguito sono tratti dall Indagine multiscopo: uso del personal 25 La missione di Trentino Network all interno del programma di cablatura provinciale è indicata nella delibera della Giunta provinciale n del 16 dicembre La rete provinciale in banda larga sarà costituita da 92 nodi distribuiti sul territorio, in modo da garantire il servizio di tutte le aree. Questi nodi hanno la funzione di interconnettere la rete di dorsale con con le reti di accesso territoriali, le quali potranno essere realizzate con diverse tecnologie, sia cablate che senza fili. Fonte: 27 Essa è una rete che porta il servizio in tutte quelle sedi dove Telecom Italia è in grado di fornire un accesso in fibra ottica. Fonte: 28 Progetto denominato WiNet, che prevede l attivazione di una rete operante in modalità wireless. Tale rete si appoggerà ai nodi della rete in fibra ottica. Fonte: 20

21 computer e di Internet nelle famiglie ( ) 29, inserita nel secondo capitolo (Aspetti sociali e famiglie) dell Annuario Statistico 2006 elaborato dal Servizio Statistica della PAT. Tabella 1: Frequenza d uso del PC nella popolazione trentina Una o più Qualche Qualche Tutti i Anno Sì volte alla volta al volta giorni settimana mese all anno Non usano il PC ,8 25,2 16,4 5,0 2,3 45, ,3 26,8 15,2 3,9 2,4 47,5 Fonte: Indagine ISTAT multiscopo sulle famiglie Tabella 2: Frequenza d uso di Internet nella popolazione trentina Una o più Qualche Qualche Tutti i Anno Sì volte alla volta al volta giorni settimana mese all anno Non usano il PC ,3 12,6 15,9 7,0 3,7 55, ,3 15,9 13,7 5,7 2,9 51,2 Fonte: Indagine ISTAT multiscopo sulle famiglie Tabella 3: Operazioni che la popolazione trentina sa effettuare con Internet Usare file Usare Inviare Creare Telefonare sharing per motore Spedire messaggi a una Anno tramite scambiare di chat o pagina Internet film o ricerca newsgroup Web musica ,8 84,6 47,5 13,0 17,5 18, ,4 88,6 52,8 23,6 25,6 18,9 Fonte: Indagine ISTAT multiscopo sulle famiglie Come si può notare dando uno sguardo ai dati, gli individui che utilizzano il computer quotidianamente salgono da un 25,2% nel 2005 ad un 26,8% nel 2006 e 29 I dati di questa indagine sono disponibili all indirizzo AnnStat2006/capitolo02/t02_025.htm 21

22 anche l uso quotidiano di Internet subisce un incremento (si passa infatti dal 12,6% del 2005 al 15,9% del 2006). Particolarmente interessante è, però, rilevare le competenze specifiche che gli utenti hanno sviluppato nell uso di Internet. Quasi la totalità (94,4%) degli individui che navigano in Internet sa cercare informazioni sul Web attraverso dei motori di ricerca e l 88,6% degli utenti utilizza la posta elettronica. I dati che hanno attirato di più la mia attenzione, però, sono quelli relativi all uso di Internet per telefonare e allo scambio di materiale online (film, musica, programmi, ecc.), che sono aumentati rispettivamente del 10,6% e dell 8,1% tra il 2005 e il Questo testimonia il fatto che Internet sta entrando sempre di più nella vita quotidiana delle persone. Esso, infatti, viene utilizzato nel 2006 dal 38,3% della popolazione trentina e la maggior parte degli utenti accede al Web sia per effettuare operazioni burocratiche (si pensi ad esempio a quando si scaricano dei moduli dai siti della Pubblica Amministrazione) sia per compiere azioni che fino a qualche anno prima venivano svolte in modi molto più classici (si pensi all uso attuale di Internet per telefonare, per scambiarsi materiale, per cercare eventi di divertimento e spettacolo, per leggere le notizie dei quotidiani online, ecc.). 1.4 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Ho dedicato i paragrafi precedenti ad un breve excursus sulle tappe principali che le istituzioni, a livello europeo, nazionale e trentino, hanno segnato nel loro percorso di promozione dell uso delle ICT. Si è potuto notare che il tema dell alfabetizzazione digitale ricopre un ruolo di spicco nel processo di pianificazione delle politiche riguardanti l e-society. Oltre che sulle problematiche di tipo infrastrutturale, infatti, l accento viene posto sempre più spesso sulla necessità di formare i cittadini all uso delle nuove tecnologie. La mancanza di competenze digitali può quindi essere interpretata come la principale causa di un nuovo e crescente divario digitale [Van Dijk, 2005] Van Dijk J., (2005), The deepening divide. Inequality in the information society, London, Sage. 22

23 Perseguire l obiettivo dell alfabetizzazione digitale significa porre le condizioni per il raggiungimento di un pieno diritto di e-citizenship (cittadinanza digitale), che è possibile definire come la possibilità di partecipare online alla vita della società, ma anche la possibilità di partecipare ad una società che è sempre più online [Gui, 2006]. A questo proposito la patente europea del computer (ECDL) ha iniziato ad affiancare al suo pacchetto tradizionale, sviluppato per l acquisizione di abilità prettamente informatiche, un nuovo programma, E-Citizen, che mira a strutturare negli utenti le abilità di ricerca di informazioni specifiche sul Web e di navigazione fluida e consapevole all interno dei servizi pubblici della Rete. Nella sua tesi di dottorato Marco Gui [Gui, 2006] procede ad un confronto tra le competenze digitali e le competenze necessarie per utilizzare i media analogici (radio, televisione, lettori CD, videoregistratori, ecc.). Da questa comparazione emergono 3 elementi problematici, che permettono di affermare che le competenze digitali sono più sofisticate, meno intuitive. Il primo elemento è la maggiore difficoltà tecnica di utilizzo del computer rispetto ai media analogici, il secondo è l ampliamento delle attività intellettive richiesto dall uso del computer e il terzo aspetto problematico è la quantità di informazioni che l utente deve essere in grado di gestire nel momento in cui si avvicina alla realtà del Web. In merito alle competenze digitali è nato anche un filone di ricerca che indaga in modo specifico su una possibile relazione causale tra differenze di genere e differenze nell uso delle nuove tecnologie [Liff & Shepherd, 2005] 31. Oltre alla patente europea del computer l Unione Europea ha messo a punto un progetto di ricerca, denominato SEEKS 32 (Information Seeking Strategies of Adult Learners in the Information Society), che ha lo scopo di analizzare le pratiche di ricerca di informazioni su Internet degli adulti, pianificando delle linee guida per la formazione in questo campo. Una recente indagine Censis e UCSI (Unione Cattolici Stampa Italiana) del giugno ha messo in evidenza che ben il 20% della popolazione italiana possiede una scarsa familiarità con la tecnologia. È necessario, dunque, che la scuola, 31 Liff S. e Shepherd A., (2005), An evolving gender digital divide?, Oxford Internet Institute, Internet Issue Brief No. 2, July Indagine Censis e UCSI, (2005), 4 Rapporto sulla Comunicazione in Italia. 23

24 compresi i centri di formazione professionale, garantisca ai giovani un bagaglio minimo di competenze digitali, in modo che essi risultino sufficientemente equipaggiati al momento dell accesso nel mondo del lavoro. Tale obiettivo, però, è inevitabilmente osteggiato dal fatto che ancora oggi una quota consistente di insegnanti non possiede le competenze informatiche di base. A questo proposito la Provincia di Trento, in collaborazione con il Fondo Sociale Europeo, ha messo a punto un corso di formazione all uso delle tecnologie informatiche (Didapat) rivolto ai docenti e agli operatori dei sistemi educativi. Un altro fattore rincuorante è che le nuove leve di insegnanti, che escono dall università e dalla SSIS, dimostrano di possedere una buona conoscenza strumentale dell informatica. Viene spesso ipotizzato di costituire un gruppo di insegnanti esperti all interno di ogni singolo istituto scolastico, in modo da innescare la diffusione di best practices. Sarebbe necessario, inoltre, individuare delle figure intermedie di sistema, in modo da pianificare un confronto tra più istituzioni presenti sul territorio. È precisamente uno degli obiettivi su cui si basa l iniziativa di accompagnamento delle lavagne interattive in Trentino, alla quale ho potuto partecipare personalmente e di cui discuterò nel quinto capitolo della tesi. Non bisogna dimenticare che la condizione sostanziale per la diffusione delle tecnologie nella didattica è commisurata alla possibilità di apportare concretamente dei cambiamenti nelle metodologie di insegnamento [Antinucci, 2001] 34. È necessario, quindi, individuare quelle condizioni che permettano di coinvolgere gli insegnanti in questa ondata innovativa e li convincano a sperimentare nuove scelte didattiche. Per garantire a tutti gli studenti un alfabetizzazione digitale in termini di informatica per la cittadinanza, non si può investire solo sul sistema scolastico, ma è opportuno coinvolgere anche le risorse esterne al mondo della scuola, come ad esempio le società di formazione, le organizzazioni no-profit, le università e il mondo della ricerca. 34 Antinucci F., (2001), La scuola si è rotta. Perché cambiano i modi di apprendere, Laterza, Roma- Bari. 24

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