IL PROCESSO DI CONSULTAZIONE

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1 EXECUTIVE SUMMARY Realizzazione di una piattaforma finanziaria innovativa per la canalizzazione e la valorizzazione delle rimesse attraverso le Istituzioni di Microfinanza nel corridoio Italia-Senegal A cura di Anna Ferro e Daniele Frigeri Novembre 2010

2 STORIA DEL PROGETTO All interno del progetto triennale Fondazioni4Africa (F4A), il CeSPI (Centro Studi in Politica Internazionale) svolge un ruolo di ricerca finalizzato ad esplorare il legame tra rimesse e microfinanza tra l Italia e il Senegal. L obiettivo è identificare possibili modelli attraverso cui canalizzare le rimesse dei senegalesi residenti in Italia verso le Istituzioni di Microfinanza (IMF) del paese di origine al fine di realizzare un progetto pilota e una piattaforma sperimentale. Il Progetto Fondazioni4Afrrica è un progetto di cooperazione e co-sviluppo, sostenuto da quattro fondazioni bancarie (Cariparma, Cariplo, Compagnia di San Paolo e Monte dei Paschi di Siena); un iniziativa di co-progettazione che coinvolge attori delle società civile con pluriennale esperienza nell ambito della cooperazione internazionale (le ONG ACRA, Cisv, COOPI, Cospe), associazioni di migranti (Stretta di Mano, Associazione Senegalesi di Torino, Associazione dei Senegalesi di Parma) e CeSPI (Centro Studi in Politica Internazionale). Il progetto in Senegal intende promuovere iniziative di sviluppo integrato altamente innovative con azioni coordinate in diversi settori (sviluppo rurale, formazione professionale, promozione della condizione femminile, pesca) e nelle quali si possa integrare il fattore innovativo della valorizzazione delle risorse e rimesse (capitale umano, sociale e finanziario) che i migranti senegalesi che operano in Italia possono apportare ( Durante il primo anno, per il filone di ricerca di CeSPI sul tema Rimesse e microfinanza, è stata sistematizzata la conoscenza sul tema, i dati e le informazioni di contesto e sono stati condotti approfondimenti sia in Italia (sui bisogni e comportamenti finanziari dei senegalesi e sull offerta degli operatori finanziari) che in Senegal (con interviste alle famiglie dei migranti e agli operatori finanziari locali) 1. Grazie a queste analisi è stato individuato un Modello di canalizzazione ritenuto maggiormente in grado di rispondere all obiettivo di valorizzare le rimesse tra Italia e Senegal attraverso le IMF. Si tratta di un modello piuttosto complesso ed articolato che prevede più livelli di intermediazione attraverso una relazione tra banche in Italia e banche in Senegal e tra queste ultime e le IMF, e la mediazione di un Money Transfer Operator (MTO). Il modello è stato presentato nel 2009 in un seminario a Dakar, riscuotendo un generale interesse da parte degli operatori coinvolti. Nel corso del secondo anno si è approfondito lo studio di quel modello individuato come ottimale per canalizzare le rimesse verso le IMF senegalesi. Per verificare la fattibilità del modello, nel corso del 2010, è stato avviato un processo di consultazione ampio e articolato attraverso interviste a rappresentati di istituti bancari italiani e senegalesi, MTO, esperti ed autorità/istituzioni (ad es. Associazione Bancaria Italiana, Banca d Italia, SACE, in Italia, e Associazione Bancaria senegalese e Ministero della Microfinanza, in Senegal). Nel complesso sono stati realizzati 24 incontri tra Italia e Senegal (con rappresentati di Banche, MTO, Istituzioni, Ministeri ed esperti). Obiettivo principale degli incontri è stata la verifica della fattibilità del Modello, raccogliendo i punti di forza e di debolezza evidenziati dagli operatori (in Italia e in Senegal) e sollecitando una reazione in termini di interesse verso una possibile realizzazione sperimentale. La ricerca svolta ha portato alla realizzazione di un paper di riflessione dal titolo Studio preliminare per la realizzazione di una piattaforma finanziaria innovativa per la canalizzazione e la valorizzazione delle rimesse attraverso le Istituzioni di Microfinanza nel corridoio Italia-Senegal 2, a cura di Daniele Frigeri e Anna Ferro, che qui sintetizziamo. 1 Tutti i papers sono disponibili al sito: 2 Disponibile all indirizzo: 2

3 IL PROCESSO DI CONSULTAZIONE Complessivamente il processo di consultazione è risultato molto ricco e approfondito, per numero e rappresentatività dei soggetti coinvolti. Fattori quali la novità insita nel Modello e nel suo approccio e la presenza di 4 Fondazioni Bancarie hanno contribuito ad alimentare l interesse degli operatori. Il risultato finale offre una conferma del generale interesse verso il progetto e di una effettiva apertura da parte degli operatori verso nuovi canali e strumenti per raggiungere i cittadini stranieri e per valorizzarne le risorse. Negli incontri sono state ampiamente condivise le premesse alla base del modello, fra cui la considerazione che la rimessa debba essere compresa all interno di un più generale processo di allocazione del risparmio e inclusione finanziaria, a cui il Modello aderisce in modo innovativo, e una struttura all interno della quale l interazione dei diversi soggetti coinvolti, pur nella complessità, assume una valenza strategica indispensabile. Trova infatti piena complementarietà il valore aggiunto di ciascun operatore: - la capacità del migrante di allocare in modo efficiente il proprio risparmio sulla base delle esigenze e delle opportunità pro tempore fra i due paesi coinvolti; - la capacità delle banche (italiane e senegalesi) di offrire pacchetti completi di prodotti e servizi finanziari e un accesso adeguato al mercato dei capitali a medio-lungo termine alla microfinanza; - la capacità delle istituzioni di microfinanza di raggiungere le famiglie dei migranti e favorire la loro inclusione finanziaria; - la capacità dei MTO di canalizzare le rimesse assicurando un buon rapporto tra velocitàcosti-diffusione. Nell ipotesi di uno sviluppo di una fase pilota del Modello, il processo di consultazione ha permesso di identificare alcune tematiche rilevanti alle quali dovrà essere data adeguata attenzione. La selezione degli operatori e il coinvolgimento e l informazione della diaspora costituiscono due questioni strategiche sotto diversi punti di vista. Circa la selezione degli operatori, molteplici sono gli aspetti che si intrecciano e si sovrappongono, creando elementi di problematicità, oltre che di potenzialità. Le interviste hanno evidenziato una maggiore debolezza sul lato senegalese, dovuto ad un minor coinvolgimento delle banche commerciali e a rapporti ancora fragili fra banche e IMF, ma hanno comunque permesso di individuare possibili soluzioni alternative. Allo stesso modo, le principali linee di intervento e i principali bisogni che sono stati identificati da tutti gli operatori riguardano la necessità di prevedere un coinvolgimento dei migranti e delle associazioni, un adeguato lavoro di informazione, educazione finanziaria e accompagnamento circa il Modello e i suoi sviluppi, non solo in una fase iniziale, ma in un ottica di medio termine, al fine di contribuire alla costruzione di rapporti fiduciari duraturi. Rafforzare il ruolo del sistema finanziario e in particolare delle IMF per generare sviluppo locale attraverso le risorse della diaspora significa attivare un processo virtuoso che necessita certamente di strumenti adeguati e di operatori disponibili, ma che può svilupparsi solo all interno di un contesto favorevole e di fiducia, prevedendo un ampio coinvolgimento a livello istituzionale, normativo e di pianificazione di politiche di sviluppo e di cooperazione di entrambi i paesi. La realizzazione di un progetto pilota presenta un livello di complessità e di costi di implementazione non trascurabili che richiedono di raggiungere adeguate economie di scala e, per gli operatori coinvolti, una prospettiva di sviluppo a medio - lungo termine. 3

4 LO SCENARIO: FATTIBILITÀ E POSSIBILE IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO Sulla base del processo di consultazione e delle indicazioni raccolte sul campo sono stati individuati, al termine del II anno di attività, alcuni possibili scenari che potrebbero sostenere l implementazione di una fase pilota del modello. All interno di questi, attraverso un confronto con le 4 Fondazioni Bancarie, è stato identificato quello che meglio risponde alle richieste e agli obiettivi del progetto F4A. Le attività del III anno sono pertanto rivolte a proseguire il lavoro fin qui svolto, sostenendo il percorso di implementazione e di ricerca di sostenibilità del Modello. Si tratta di un processo che, data la sua complessità, non risulta infatti ragionevolmente realizzabile nell arco temporale di un anno. Il III anno consente però di creare le condizioni e le strutture di base perché il modello possa essere successivamente implementato, diventando operativo. In particolare, l attività è finalizzata ad avviare e sostenere la creazione di due strutture di sistema, una in Italia e una in Senegal, preposte alla realizzazione della piattaforma prevista dal Modello. Di seguito è illustrato lo scenario di implementazione delineato, suddiviso per aree di intervento, che potrà portare alla realizzazione di una fase pilota in Italia e in Senegal. Per ciascuna fase il CeSPI svolgerà un ruolo di accompagnamento e di intermediazione fra i soggetti coinvolti. Sistema bancario Italiano Inclusione finanziaria, raccolta risparmio e distribuzione prodotti società finanziaria Italia Sviluppo di prodotti finanziari per il trasferimento del risparmio Money Transfer Operator rimesse Riduzione dei costi IMF 3 Senegal Banca Commerciale Struttura di Governance Accesso al mercato senegalese e partnership con una banca senegalese IMF 1 IMF 2 Fase I Il contesto italiano Il lavoro si concentrerà in un attività propedeutica di informazione e preparazione della struttura del Modello, attraverso incontri volti al possibile coinvolgimento dell Associazione Bancaria Italiana (ABI). Durante il processo di consultazione, ABI ha salutato positivamente l ispirazione del progetto, ipotizzando uno scenario simile a quello qui adottato. Il III anno prevede quindi di procedere e dare seguito e fattibilità agli incontri e alle ipotesi precedentemente discusse. Il piano di lavoro prevede quindi di proporre al sistema bancario, attraverso la sua associazione di categoria, la creazione di un sistema di accordi intesa come spazio di relazioni all interno del quale ogni singola banca potrà essere libera di interagire in piena autonomia e concorrenza. Definiti infatti la struttura del Modello sul lato senegalese (si veda più avanti l attività lì prevista) e il collegamento con il contesto italiano, tramite il possibile coinvolgimento e la mediazione dell ABI, sarà possibile 4

5 proporre il Modello al sistema bancario italiano e definire i singoli rapporti con le realtà senegalesi coinvolte. La proposta di collaborazione con ABI è allo stato di ipotesi preliminare che andrà ovviamente vagliata dall Istituto nei prossimi mesi. Sulla base dello scenario previsto, una volta realizzato, le banche italiane saranno libere di entrare nello schema definito dal Modello (nella sua struttura e nei suoi contenuti essenziali), negoziando in modo autonomo le condizioni e sviluppando i prodotti bancari ritenuti più adeguati. Seguendo questo scenario, in accordo con l associazione bancaria, il ruolo di Fondazioni4Africa - e quindi del CeSPI - si limiterebbe ad accompagnare ABI e a facilitare le relazioni tra gli operatori, attraverso un opera di promozione, sostegno e informazione del sistema bancario. Fase II Il lato senegalese Il lavoro si concentrerà a favore del settore della microfinanza, attraverso la creazione di una struttura di governance fra IMF aderenti, con una forma giuridica snella, in grado di riunirle e rappresentarle sotto un unica entità, finalizzata alla definizione e gestione del Modello e delle sue condizioni, senza intaccarne la piena autonomia operativa. Da questo punto di vista non sembrano esserci elementi di preclusione alla partecipazione delle IMF partner del progetto (le reti di mutuelles di Urmces, UFM e Mec Delta) a fianco di una o più reti di IMF a carattere nazionale. La creazione di una struttura di governance potrebbe essere uno strumento adeguato per rafforzarle e dar loro un adeguata rappresentatività, oltre che per generare importanti vantaggi economici. Si auspica di inquadrare l iniziativa entro una collaborazione con il Ministero Senegalese per la Microfinanza, che consentirebbe di avviare un tavolo di lavoro in Senegal, a partire dalle IMF già coinvolte nella fase di consultazione. Fase III Verso la costruzione del Progetto Pilota Creata la struttura di governance da un lato (in Senegal) e definito il possibile impegno dell Associazione Bancaria Italiana dall altro (in Italia), sarà possibile procedere nella costruzione di un progetto pilota del Modello, attraverso il coinvolgimento degli altri attori previsti, in particolare una banca commerciale senegalese e un MTO. Saranno infatti le due Istituzioni (struttura di governance fra IMF in Senegal e ABI in Italia), con il supporto del Progetto Fondazioni4Africa, a interagire con le due categorie di operatori (banca commerciale senegalese e MTO) individuando, sulla base di criteri puramente economici, i soggetti che all interno del Modello possano garantire la migliore capacità operativa, portando i benefici previsti, e definendo gli accordi necessari per la sua realizzazione. Data la natura sperimentale del Modello e al fine di garantire i vantaggi che dovrebbe offrire (in termini di volumi, di miglioramento delle condizioni di accesso al mercato da parte delle IMF e di economicità) si suggerisce il coinvolgimento di un solo operatore per ciascuna categoria coinvolta (un MTO e una banca commerciale senegalese). Un eccessiva frammentazione comporterebbe infatti non solo un incremento dei costi di implementazione legati alla definizione degli accordi, ma anche una parcellizzazione dei volumi fra gli operatori che non sarebbero più in grado di sfruttare le economie di scala. In una fase successiva sarà poi possibile valutare l opportunità di aprire il Modello all ingresso di nuovi operatori. Fase IV Attività a supporto del Modello A queste attività si affiancherebbe, da parte di Fondazioni4Africa e quindi del CeSPI, un lavoro di supporto e accompagnamento nella costruzione della struttura contrattuale alla base del Modello, un attività di supporto nella creazione delle reti istituzionali a sostegno dello stesso e di diffusione e sensibilizzazione presso le associazioni di migranti in Italia e tra le comunità in Senegal. All interno dello scenario ipotizzato si andrebbe così a delineare una separazione di funzioni fra l attività di supporto e informazione alla realizzazione del Modello e quella più operativa di identificazione degli operatori e definizioni delle condizioni. 5

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