SCUOLA MATERNA DON LODOVICO TARASCONI

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1 SCUOLA MATERNA DON LODOVICO TARASCONI Piazza Libertà,16 FORNOVO DI TARO (PR) tel./fax F.I.S.M. (Federazione Italiana Scuole Materne) Progetto educativo PE

2 Il Progetto Educativo è il documento che ogni scuola è tenuta a definire, redigere, concordare e avere come riferimento per elaborare la propria proposta-educativa. E il documento fondamentale che espone l orientamento culturale, spirituale e l indirizzo pedagogico-didattico dell istituzione didattica. E il documento che chiarisce le volontà pedagogiche ideali dell offerta formativa. Il progetto Educativo è l identità della Scuol a Il progetto Educativo è previsto dalla legge 10 marzo 2000 n 62 Nella quale sottolineiamo questi articoli: Alle scuole paritarie private e' assicurata piena libertà' per quanto concerne l'orientamento culturale e l'indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l'insegnamento e' improntato ai principi di libertà' stabiliti dalla Costituzione. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo(...). Il progetto educativo indica l'eventuale ispirazione di carattere culturale o religioso (art 1,3) La parità' e' riconosciuta alle scuole non statali che ne fanno richiesta e che, in possesso dei seguenti requisiti, si impegnano espressamente a dare attuazione a quanto previsto dai commi 2 e 3: a) un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione; un piano dell'offerta formativa conforme agli ordinamenti e alle disposizioni vigenti; attestazione della titolarità' della gestione e la pubblicità' dei bilanci; (art 1,4) BREVE STORIA DELLA SCUOLA Alla fine dell estate del 1919 giungono da Pistoia le prime suore dell ordine delle Mantellate serve di Maria, con il compito di gestire l asilo d infanzia. A chiamarle fu Don Lodovico Tarasconi che volle sostituire un impossibile progetto di un servizio ospedaliero in loco con un asilo efficiente come il paese richiedeva. Gli anni Sessanta sono quelli della trasformazione, il mons. Giuseppe Malpeli si rimboccò le maniche ed invitò alla generosità i fornovesi. In breve si compì il miracolo e Fornovo da allora può vantare una struttura scolastica fra le migliori e più funzionali di tutta la provincia. Sorta per volontà dei cittadini di Fornovo, è situata in una vasta area verde al centro del Paese (consiglio di amministrazione 1985).

3 VALORI DI RIFERIMENTO Ognuno ha diritto ad un'istruzione. (ONU, Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, art. 26) La scuola è aperta a tutti (Costituzione italiana, art. 34) Tale prospettiva interpella tutte le istituzioni scolastiche, ma ancor più direttamente la scuola cattolica, la quale presta costantemente attenzione alle istanze formative della società, in quanto «il problema dell istruzione è sempre stato strettamente legato alla missione della Chiesa». A questa missione la scuola cattolica partecipa, come vero soggetto ecclesiale, con il servizio educativo, vivificato dalla verità del Vangelo. Essa, infatti, fedele alla sua vocazione, si presenta «come luogo di educazione integrale della persona umana attraverso un chiaro progetto educativo che ha il suo fondamento in Cristo», orientato ad operare una sintesi tra fede, cultura e vita. (Sacra congregazione per l educazione cattolica) L'Italia è impegnata perché ogni persona sin dal primo momento in cui si trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve rispettare i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri, i doveri di solidarietà richiesti dalle leggi. (Carta dei Valori, della Cittadinanza e dell'integrazione) E importante la capacità della scuola di accogliere i bambini in modo personalizzato e di farsi carico delle emozioni loro e dei loro familiari nei delicati momenti dei primi distacchi e dei primi significativi passi verso l autonomia, dell ambientazione quotidiana e della costruzione di nuove relazioni con i compagni e con gli adulti (dalle Indicazioni Nazionali...) I bambini sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorare la vita comune sul nostro pianeta (dalle Indicazioni Nazionali...) Tra educazione e cura esiste una relazione profonda. Non è possibile educare senza avere cura così come ogni tipo di cura ha sempre una valenza educativa e performativa: da forma alla vita, una bella forma (Linee guida per nidi e scuole d infanzia-fism Parma)

4 MODELLI PSICO PEDAGOGICI I modelli pedagogici tenuti in considerazione sono più di uno e si integrano tra loro e nel confronto con la società in continua evoluzione, sulla quale ogni teoria deve plasmarsi e modificarsi. TEORIA PEDAGOGICA SORELLE AGAZZI Il metodo educativo delle sorelle Agazzi, assieme al metodo montessoriano, inaugura l'era dell'attivismo italiano. Corrente pedagogica nata all'inizio del XX sec. Fondata sull'idea che al centro dell'apprendimento ci sia l'esperienza e che il bambino non sia più spettatore ma attore del processo formativo. Il metodo intuitivo diviene il percorso principale dell'apprendimento. L'educatrice agisce indirettamente e pur rispettando la spontaneità del bambino organizza e predispone ambienti e situazioni. Attività di vita pratica: giardinaggio, preparazione della tavola, igiene personale ecc. Nella nostra scuola alcune di queste pratiche sono portate avanti quotidianamente: come l'apparecchiare e sparecchiare, servirsi da soli, distribuire il pane, coltivare l'orto. Queste pratiche sono valorizzati come elementi educativi di primo ordine. I bambini vengono avvicinati principalmente alla coltivazione dell'orto e al rispetto dell'ambiente così d' avere un rapporto positivo con l'ambiente. Le attività pratiche non si limitano all'educazione al fare ma assumono anche dimensione estetica in quanto, oltre a sviluppare il principio fondamentale dell'ordine, sviluppano anche il senso dell'armonia e della bellezza. Educazione estetica: armonia e bellezza sono alla base del senso estetico e si ritrovano in tutti i momenti della vita quotidiana. Ciò che più interessa all'educazione estetica sono le attività costruttive come il disegno e la recitazione. Il primo, che nasce come attività spontanea, deve essere incoraggiato, dopo la lettura di un racconto, sia come libera espressione del bambino sia come rappresentazione di fatti naturali psicologici e sociali. La recitazione è intesa come drammatizzazione di situazioni tipiche della vita quotidiana. Svolgendo tali attività il bambino acquisisce fiducia in se stesso e migliora le proprie capacità intellettuali e morali Educazione sensoriale: consiste nell'ordinare per colore, materia e forma gli oggetti raccolti dai bambini. Confrontandoli tra loro possono scoprire somiglianze ed uguaglianze. Promuove un'educazione intellettuale perché stimola la curiosità ed un atteggiamento analitico. Promuove un'educazione linguistica in quanto attraverso le osservazioni degli oggetti i bambini esprimono i loro pensieri sotto forma di frasi, scoprendo così differenze tra nomi e aggettivi. Il linguaggio assume una centrale azione educativa della scuola d'infanzia.

5 Educazione al canto: ha una notevole importanza nella formazione scolastica. Il canto è inteso come apprendimento spontaneo, come avviene nelle tradizioni popolari. Il canto aiuta il bambino a liberarsi dalla pesantezza dei lavori manuali e lo rende più sereno. Il canto in coro è momento di coinvolgimento, di cooperazione di esercizio della memoria. Istruzione intellettuale: si basa sull esplorazione del mondo e naturale passaggio dalla percezione ai concetti. Educazione del sentimento: contro l aggressività. Si sviluppa anche praticando religione, educazione motoria e educazione morale. TEORIA PEDAGOGICA MONTESSORIANA Il modello della Montessori ha due elementi fondamentali; in primo luogo, bambini e adulti si devono impegnare nella costruzione del proprio carattere attraverso l'interazione con i loro ambienti. In secondo luogo, i bambini, specialmente di età inferiore ai sei anni, subiscono un importante percorso di sviluppo mentale. Sulla base delle sue osservazioni, la Montessori credeva che concedere ai bambini la libertà di scegliere e di agire liberamente, all'interno di un ambiente preparato secondo il suo modello, avrebbe spontaneamente contribuito ad uno sviluppo ottimale. Per questo diventa fondamentale per la nostra scuola preparare e studiare gli ambienti, suddividendo in angoli diversi e accattivanti, facilmente fruibili e riconoscibili dai bambini. Secondo la Montessori esistono tendenze umane viste come comportamento-guida in ogni fase di sviluppo e l'educazione dovrebbe facilitarne l'espressione. C'è dibattito circa l'elenco esatto di queste caratteristiche, ma le seguenti sono chiaramente identificabili Istinto di conservazione Orientamento nell'ambiente Ordine Esplorazione Comunicazione Lavoro (descritto anche come "attività intenzionale") Manipolazione dell'ambiente Esattezza Ripetizione Astrazione Auto-perfezionamento "Mente matematica TEORIA PSICOLOGICA WINNICOTTIANA CONCETTO DI HOLDING Holding (letteralmente "sostegno") è un termine introdotto da Winnicott per definire la capacità della madre di fungere da contenitore delle angosce del bambino. Lo holding è la capacità di contenimento della madre sufficientemente buona, la quale sa istintivamente quando intervenire dando amore al bambino e quando invece mettersi da parte nel momento in cui il bambino non ha bisogno di lei.

6 Così anche l'insegnante della nostra scuola si presenta come una madre buona capace di consolare, ma anche di mettersi da parte. Noi pensiamo quindi che come Winnicott definisce madre sufficientemente buona quella madre che, in maniera istintiva, possiede le capacità di accudire il bambino dosando opportunamente il livello della frustrazione che gli infligge, così anche l educatore deve essere in grado di essere sufficientemente buono e permettere al bambino di provar e quelle sane frustrazioni date dagli sbagli che diventano, in questo modo, stimolo per tentare ancora e trovare strategie alternative. METACOGNIZIONE IL COGNITIVISMO NELLA DIDATTICA Il cognitivismo si oppone all idea di apprendimento inteso come semplice ricezione e memorizzazione di stimoli; propone, pertanto, l immagine di un attività cognitiva intesa come elaborazione dell informazione basata anche sull uso di strategie e richiama l attenzione sui processi che sottostanno all esecuzione di attività cognitive complesse quali il comprendere, il ricordare, il ragionare, il risolvere problemi. Una delle parole-chiave del cognitivismo è metacognizione. Per metacognizione s intende l insieme delle conoscenze che l individuo possiede in riferimento al funzionamento della mente ma anche ai processi di controllo che sovrintendono alle attività cognitive durante la loro esecuzione. L aspetto basilare risulta così essere la consapevolezza : attraverso una maggiore conoscenza delle capacità di ogni singolo bambino, delle strategie che utilizziamo quando affrontano un problema, loro punti di forza o, al contrario, di debolezza. E possibile, infatti, aiutare gli bambini a diventare consapevoli in merito a questi processi e quindi guidarli a scegliere le strategie migliori per loro. Per questo l'educatore dovrebbe: illustrare gli obiettivi di una attività in maniera semplice e chiara, porre quesiti generali, fare lavorare in piccoli gruppi per agevolare l'osservazione e l'interazione tra i bambini, discutere le risposte e i lavoro ottenuto, sollecitare domande di approfondimento, discutere le eventuali soluzioni trovate a problemi emersi, Le ricerche di Vygotskij e quelle più recenti della psicologia cognitivista, hanno dimostrato che una buona cooperazione fornisce la base dello sviluppo individuale. Ad esempio nel gioco in gruppo un bambino all inizio diventa capace di subordinare il suo comportamento a delle regole, perché richiamato dai compagni o dall insegnante e solo più tardi sviluppa l autoregolazione volontaria del comportamento come funzione interna, ciò interiorizza le regole. I processi cognitivi si attivano quando il bambino sta interagendo con persone del suo ambiente ed in cooperazione con i suoi compagni che lo inducono a riflettere ed autoregolare il proprio comportamento. Una volta che questi processi sono interiorizzati, diventano parte del risultato evolutivo autonomo del bambino.

7 Vygotskij (1934) nel libro Pensiero e linguaggio afferma che l apprendimento umano presuppone una natura sociale specifica e un processo attraverso il quale i bambini si inseriscono gradualmente nella vita intellettuale di coloro che li circondano : la competenza prima è sociale e poi diventa competenza individuale. Per questo diventa fondamentale la cooperazione con i pari e con i bambini più grandi, le classi eterogenee aiutano il bambino a trovare modelli di apprendimento non solo nell'adulto ma anche nel compagno più grande e già inserito nella realtà scolastica. Le funzioni prima si formano nel collettivo, nella forma di relazioni tra bambini e così diventano funzioni mentali per l individuo (Vygotskij, 1934). COMPORTAMENTISMO E TECNICHE DI INTERVENTO Token Economy (tradotta in italiano come economia simbolica,economia a gettoni o anche sistema di rinforzo a gettoni) è una tecnica psicologia di riabilitazione, sviluppata sulla base della psicologia comportamentale. Consiste in una forma di "contratto educativo", tramite il quale l'educatore stipula un accordo con il soggetto: ad ogni comportamento corretto, quest'ultimo riceverà un gettone (o altri oggetti simbolici), e ad ogni infrazione, gliene sarà tolto uno o non gliene verrà assegnato alcuno. In cambio di un certo numero di gettoni sarà garantito al soggetto l'accesso ad un determinato "rinforzo" materiale. Questa tecnica è applicabile soprattutto in casi di bambini difficili o in gruppi classe, questa tecnica può essere usata in ambiti educativi riabilitativi e di sostegno alle disabilità. Dall approfondimento di queste teorie esce la nostra identità di Scuola che tende a vedere il bambino come attivo, in ambiente stimolante dove ogni stimolo nasconde un progetto formativo e di sviluppo di competenze cognitive sociali ed emotive. Il bambino quindi, diventa attore ma con una attenta supervisione che a volte rinforza, a volte lascia autonomi e altre volte permette di esperire quelle sane frustrazioni che fanno parte di un educatore sufficientemente buono come dice Winnicott. IDEA DI BAMBINO Lo studente è posto al centro dell azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici spirituali, religiosi (Indicazioni Nazionali) Al centro di tutto il nostro lavoro c è il bambino, poiché esso stesso è il nostro futuro. Il bambino deve sentirsi libero di esprimere le proprie propensioni, predisposizioni e i propri interessi. Le finalità devono essere definite a partire dalla persona che

8 apprende e non da chi vuole che apprenda. Si deve sentire in un ambiente non giudicante, ma stimolante, nel quale le competenze vengono raggiunte per prove ed errori nell assoluta convinzione che l errore sia fondamentale per sviluppare le abilità. Il bambino è un soggetto attivo, ricco di attese e desideri, viene accolto per quello che realmente è sollecitato affinché l incontro con la realtà diventi stupore e desiderio di conoscere. Ogni aspetto della sua persona viene valorizzato perché ognuno cresca avendo stima di sé e delle sue possibilità IDEA DI INSEGNANTE L insegnante è la persona che portando la propria esperienza umana e la propria competenza aiuta il bambino a diventare Sé stesso; stimolando i suoi interessi e sottolineando le sue competenze e le sue predisposizioni. Lo stile educativo dei docenti si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino di presa in carico del suo mondo, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. (Indicazioni Nazionali) RELAZIONE CON LA FAMILIA I genitori sono i primi responsabili dell educazione dei figli e le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo e cognitivo dei bambini. L ingresso nella scuola dell infanzia è una grande occasione per prendere più chiaramente coscienza delle responsabilità genitoriali. Mamme papà (ma anche i nonni, gli zii, i fratelli e le sorelle) sono stimolati a partecipare alla vita della scuola, condividendone finalità e contenuti, strategie educative e modalità concrete per aiutare i piccoli a crescere e imparare ( Indicazioni Nazionali) La scuola si prefigge di essere anche sostegno alla genitorialità, creando per loro spazi, tempi e occasioni che possano essere momento di scambio di conoscenza e di crescita condivisa. DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA La scuola è suddivisa in: STRUTTURA E ORGANIZZAZIONE

9 uno spazio esterno in via di miglioramento diviso in quattro aree (percorso vita, frutteto e orto, spazio gioco verde, spazio gioco asfaltato); locali interni su due livelli comprendenti: spazio refettorio cucina un dormitorio una sala proiezione /sala riunioni sei sezioni una palestra un salone una biblioteca una infermeria una segreteria. ORGANIZZAZIONE E TEMPI Con Organizzazione dei tempi si intende gli orari in cui la scuola rimane aperta, come vengono gestite le entrate e le uscite e i possibili servizi facoltativi al di fuori dell orario canonico. Giornata tipo: Orari: La scuola è aperta tutti i giorni dal Lunedì al Venerdì delle ore 8.00 alle : Accoglienza Anticipata (su richiesta scritta a pagamento) : Ingresso : Accoglienza e Merenda : Attività in sezione o per laboratori per età omogenee : Preparazione per il pranzo e prima uscita : Pranzo : Gioco libero e seconda uscita : Sonno pomeridiano o attività in sezione per età omogenee : Gioco organizzato e ultima uscita

10 : Prolungato (su richiesta scritta a pagamento) LO STAFF: la scuola è formata da una piramide gestionale competente e specializzata. Il gestore / Il presidente La Coordinatrice L Amministratore/ Tesoriere Le insegnanti Il personale ausiliario Una Suora La cuoca e l aiuto cuoca Il Presidente e Gestore è il Parroco, il quale ha come punto di riferimento gestionale un Comitato al interno del quale vi è la Coordinatrice interna e il Segretario Tesoriere che funge da o collabora con un Amministratore. Le insegnati posseggono tutte un titolo idoneo che consente la gestione della classe, e chi si occupa della religione Cattolica possiede un titolo adeguato. Ogni anno all interno del nostro staff entrano a far parte esperti del territorio che sono in continuità con progetti qualificativi e migliorativi all interno dei Piani di Zona. RELAZIONI: La scuola è luogo di incontro e di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono i bambini, Persone sono i Genitori. La Relazione, collaborazione tra questi tre elementi è fondamentale perché la parola EDUCAZIONE abbia un senso compiuto. La scuola si trova al centro di un Paese con caratteristiche specifiche, si trova in un territorio pedemontano diventando così anche centrale punto di riferimento per la montagna nelle valli del Taro e Ceno. Il nostro paese è inoltre ricco di etnie e culture diverse che si avvicinano e conoscono. Di conseguenza la nostra scuola deve essere un punto di riferimento grazie al quale il contatto tra tutte queste dimensioni possano creare convivenza, condivisione e crescita. Si considera fondamentale quindi, che all interno del progetto educativo e di riflesso nell offerta formativa vi siano percorsi in relazione con tutto il territorio e con le nostre famiglie. Da qui, risulta evidente l apertura a tutte le culture ed etnie che entrando in relazione con noi porteranno la loro cultura, religione e tanto altro e verranno a conoscenza della nostra nel rispetto reciproco. Tutto questo senza dimenticare la nostra comunità di appartenenza e la nostra impronta di scuola cattolica.

11 Alle implicazioni affettive ed emotive sia bambino, sia del genitore, va data la necessaria attenzione. Per questo il periodo dedicato all accoglienza ed all inserimento non scandisce solo l inizio dell anno scolastico, ma costituisce l essenza dell esperienza educativa ed il presupposto per un cammino scolastico sereno. La scuola d infanzia è: Persone Un contesto di Relazioni Famiglie Un luogo di cura della persona Comunità Un luogo di apprendimenti Territorio INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABIILI La scuola come precedentemente affermato cerca in tutti i modi di integrare le diversità considerando come tali: La diversità riferita sia alle caratteristiche socio-psichiche e di personalità, sia le caratteristiche cognitive (la pluralità delle intelligenze, la variabilità degli stili, dei ritmi, dei tempi, delle strategie di apprendimento) La diversità che deriva da svantaggi di tipo socio-economico-culturale e che si caratterizza con le difficoltà di apprendimento e di relazione La diversità conseguente da situazioni di handicap psico-fisico La diversità derivante dalle multi etnie presenti nel territorio La scuola cerca di affrontare le diversità come fonte di ricchezza e di crescita. In particolar modo si è sempre attivata poiché bambini con diversità disabilitanti

12 potessero partecipare a tutte le attività della scuola. Non esistono barriere architettoniche e nemmeno mentali. Grazie anche alla collaborazione con i Comuni del territorio e il servizio sanitario si riesce sempre a creare un percorso individualizzato, dove vi fosse la necessità, e ad avere la collaborazione di educatrici di parascolastica. FONFDAMENTI DELLA PROGETTAZIONE EDUCATIVA LE FINALITA DELLA NOSTRA PROGETTAZIONE EDUCATIVA 1. PROMUOVERE LO SVILUPPO DELL IDENTITA 2. PROMUOVERE LO SVILUPPO DELL AUTONOMIA 3. PROMUOVERE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE 4. PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL SENSO DI CITTADINANZA 1)PERCHÉ SVILUPPARE L IDENTITÀ Per imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell affrontare nuove esperienze; Per imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile; Per sperimentare nuovi ruoli e diverse forme di identità 2) PERCHÉ SVILUPPARE L AUTONOMIA Per acquisire capacità di interpretare e governare il proprio corpo; Per partecipare alle attività nei diversi contesti; Per realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi; per provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto; Per esprimere sentimenti ed emozioni; Per migliorare l'autostima; Per rendere sicuro anche al di fuori del suo ambiente familiare; Essere autonomi permette al bambino di fare parte del un gruppo; Per esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana. 3) PERCHÉ SVILUPPARE LA COMPETENZA Per imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione; Per descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali; Per acquisire nuove capacità e esprimere se stessi;

13 Per fare domande riflettere negoziare significati. 4) PERCHÉ SVILUPPARE IL SENSO DELLA CITTADINANZA Per scoprire gli altri e i loro bisogni; Per gestire i contrasti attraverso le regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l espressione del proprio pensiero, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri; Per promuovere un senso di comunità e affiliazione; Cittadinanza come rispetto dell'altro e di noi stessi; Per porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato. Ogni anno le insegnanti pensano ad un percorso di offerta formativa all interno del quale tutto ciò che viene proposto come stimolo sottende obiettivi di apprendimento e traguardi di sviluppo che non trascurano le caratteristiche specifiche dei gruppi e del singolo. Tra gli obiettivi impliciti vi sono: - Uno spazio accogliente, caldo e curato; - Tempo disteso, adatto al ritmo del bambino; - Documentazione come processo che produce tracce e memorie ma anche come strumento di autovalutazione per l insegnante; - Ascolto, osservazione e progettualità. Tra gli obiettivi espliciti vi sono, i campi d esperienza: - Il sé e l altro: le grandi domande, il senso del mondo, il vivere insieme e il cosa è giusto e cosa è sbagliato. - Il corpo e il movimento: identità, presa di coscienza del proprio corpo, autonomia e orientamento nello spazio; - Immagini suoni e colori: espressione, creatività e immaginazione; - I discorsi e le parole: padronanza della lingua italiana e conoscenza di altre lingue e forme comunicative. - La conoscenza del mondo: oggetti, fenomeni viventi e oggetti e spazio. LE ATTIVITÀ: I bambini sono suddivisi in sei sezioni eterogenee. Mentre alcune attività del mattino e del pomeriggio sono strutturate per laboratori di età omogenea.

14 Ogni anno la scuola elabora un piano di offerta formativa in linea col progetto educativo che risponda alle esigenze dei bambini nella diverse fasce d età. Per questo sono stati attivati diversi laboratori per età omogenee che si svolgono tre giorni a settimana per alcuni mesi dell anno scolastico al mattino. Nel pomeriggio i bambini svolgono attività legate alla programmazione annuale, che favoriscono, con un approccio ludico e flessibile competenze legate all area linguistica, logico matematica, narrativa e creativa. Tali attività vengono organizzate per gruppi omogenei d età. I restanti giorni e in periodi predefiniti (accoglienza) le attività si svolgono nella classe di appartenenza. I Laboratori : Bambini del primo anno: o Laboratorio dei Colori o Laboratorio di Creatività o Laboratorio di Religione Bambini del secondo anno: o Laboratorio di espressione o Laboratorio di Creatività o Laboratorio di Religione o Laboratorio di Inglese o Laboratorio precalcolo e prescrittura Bambini dell ultimo anno: o Laboratorio di Creatività o Laboratorio d Teatro o Laboratorio di Religione o Laboratorio di Inglese o Atelier o Laboratorio di Precalcolo e Prescrittura o Laboratorio Linguistico Un altro dei principi che fondano la nostra scuola vi è quello di continuità. La continuità educativa è un punto fondamentale nella collaborazione con il territorio e con le altre istituzioni scolastiche. La scuola, infatti collabora con essi anche attraverso la: Continuità orizzontale: integrazione della vita scolastica con quella familiare e sociale. Si intende quindi relazione con la famiglia, territorio ed agenzie extrascolastiche.

15 Continuità verticale: collegamento tra le varie esperienze di apprendimento che precedono e seguono la scuola dell infanzia (asilo nido e scuola primaria). La collaborazione con territorio e scuole nello specifico avviene attraverso progetti mirati come: Piani di Zona: Il progetto Valli del Taro e Ceno Piani di zona propone un tavolo di lavoro legato diverso a tema scelto annualmente. Gli incontri prevedono, la creazione di uno spettacolo che si terrà in una settimana dedicata agli spettacoli di tutte le scuole del territorio che partecipano al progetto che ha come comun denominatore il fatto che per educare un bambino ci vuole un villaggio. Progetto Continuità (Progetto 0-3 Nido di Fornovo e Progetto 3-6 Scuole Primarie di Fornovo, Riccò e Ramiola): Questo progetto prevede la collaborazione con il nido di Fornovo e le scuole primarie del territorio. Scopo del progetto è agevolare i passaggio dal nido d infanzia alla scuola d infanzia e da questa alle scuole primarie. Questo progetto non solo ha lo scopo di creare una continuità educativa ma anche quello di creare una stretta collaborazione tra le insegnanti. La scuola poi, per sottolineare ancora di più quanto ritiene importante costruire costanti ed efficaci rapporti con le famiglie, investe su momenti di reale coinvolgimento. In particolare: open day per i nuovi iscritti; colloqui individuali e generali; riunioni di intersezione; comunicazione scuola famiglia; allestimento degli spazi didattici; spazi di formazione per le famiglie (incontri su temi educativi condotti da esperti) anche in collaborazione con le scuole del territorio; sportello pedagogico per famiglie e insegnanti; questionari di valutazione; gite scolastiche; Festeggia i compleanni con noi: i genitori sono invitati a festeggiare il compleanno del proprio bambino intrattenendo i bambini nell arco della mattinata. Un libro per la scuola: feste

16 Le nostre Feste: - Settembre/Ottobre : Festa dell accoglienza la festa dei nonni festa per l apertura dell anno scolastico - Dicembre: Festa di Natale e lotteria di Natale organizzata dalla scuola - Febbraio: Festa di Carnevale aperta anche ai genitori carri di carnevale per la sfilata in paese - Marzo Festa del Papà con mercato delle torte - Aprile Uscita didattica riservata ai bambini della scuola e ai genitori - Maggio Mercatino per la festa della Mamma e gita ad un parco divertimenti aperta a tutti festa di fine anno!! INFORMAZIONI UTILI Necessario per la scuola Grembiule Cambio completo (biancheria intima, calze, pantaloni, maglietta, felpa, pantofole o ciabatte) 3 foto tessere recenti Salvietta, con appendino contrassegnata con il nome Bavagliolo, preferibilmente con elastico anch esso contrassegnato dal nome Lenzuolo, coperta e cuscino per coloro che fanno il riposo pomeridiano (obbligatorio per tutti i bambini del primo anno, anch essi contrassegnati con il nome) Si consigliano i genitori di vestire quotidianamente i propri figli con abiti comodi che non impediscano i movimenti e che pertanto facilitino l autonomia del bambino. Da sapere: Ogni bambino sarà dotato di un armadietto dove potrà riporre zaino e giacca È opportuno non lasciare il grembiule negli armadietti per evitare scambi Nei primi mesi dell anno il bambino potrà portare giochi da casa, poi sarà invitato a giocare con quelli già presenti a scuola

17 I Compleanni: Ogni bambino può festeggiare il suo compleanno l ultimo lunedì di ogni mese. Per tale occasione sarà necessario scrivere il proprio nome su un cartellone affisso in bacheca Il giorno prefissato sarà necessario portare una torta e qualcosa da bere. La torta dovrà essere comprata in pasticceria o in un forno ed essere senza crema o panna. Chiediamo la collaborazione dei genitori nel intrattenere i bambini durante la mattinata con piccoli spettacoli, così da festeggiare TUTTINSIEME!! Protocollo di sicurezza Per favorire lo svolgimento delle attività educativa didattica e per garantire la sicurezza di tutti i bambini della scuola, chiediamo la vostra collaborazione invitandovi a: Rispettare l orario d ingresso e di uscita. Sostare nelle area interne alla scuola il tempo necessario per il distacco e i saluti. Chiudere sempre le porte e i cancelli. In caso di entrata o uscita in orari diversi da quelli canonici vi preghiamo di informare le insegnanti. Se siete impossibilitati ad accompagnare o ritirare vostro figlio sarà necessario segnalare in segreteria, attraverso la compilazione di un modulo di delega, le persone autorizzate al ritiro (purché maggiorenni). Assenze Nel caso di un assenza per malattia superiore ai 5 giorni la riammissione sarà concessa solo presentando un certificato medico. Inoltre avvisiamo i genitori che nel caso in cui il bambino presenti malessere acuto o sintomi di: Febbre : che supera 37.5 C a misura esterna Diarrea: dopo tre scariche Congiuntivite Ossiuriasi (vermi nelle feci) Mughetto del cavo orale Herpes labialis Pediculosi Sara riammesso a scuola a guarigione avvenuta, dietro presentazione di certificato medico, anche se l assenza è inferiore ai 5 giorni. L assenza programmata (come vacanze, problemi famigliari ) andrà comunicata in anticipo all insegnante o in segreteria o telefonicamente, in questo caso la riammissione sarà concessa senza certificato medico.

18 Criteri d iscrizione: 1. Hanno la priorità alunni disabili certificati, come disposizione legale per l integrazione scolastica ex L 104/1992 e LR 4/ Bambini che compiono il 5 anno d età nell anno in corso. 3. Bambini che compiono il 4 anno d età nell anno in corso. 4. Bambini che compiono il 3 anno d età nell anno in corso, provenienti dai Comuni convenzionati. 5. Bambini che compiono il 3 anno d età nell anno in corso. 6. Bambini che compiono il 3 anno d età entro i primi mesi dell anno successivo come da disposizioni Ministeriali. 7. Fanno fede le iscrizioni pervenute entro il termine stabilito dal Decreto Ministeriale. 8. In caso di iscrizioni pervenute oltre i termini stabiliti al punto 7, verrà riaperta la lista d attesa. I criteri di selezione saranno i medesimi (vedi sopra). 9. Le liste d attesa decadono all apertura delle nuove iscrizioni all anno successivo. 10.Verrà ritenuta valida l iscrizione a seguito del pagamento della quota d iscrizione. 11.Alcuni casi particolari potranno essere esaminati dalla Presidenza: Bambini i cui genitori per motivi di lavoro o di salute (certificati) si sono trasferiti nel Comune di Fornovo Taro. Casi d adozione internazionali Altro 12.Il posto dei bambini frequentanti la scuola sarà garantito solo se l iscrizione verrà rinnovata seguendo le stesse modalità di pagamento e gli stessi tempi di consegna del modulo. Ritiro: In caso di ritiro prima dell inizio dell anno scolastico la quota di iscrizione non potrà essere restituita. In caso di ritiro durante l anno scolastico andranno pagate comunque le rate scolastiche dell intero anno. Sono esentati dal pagamento delle rette in caso di ritiro i bambini i cui Genitori abbiamo effettuato un cambio di residenza o per malattia grave del bambino (supportata da certificato medico).

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