Obesità: trattamento multidisciplinare ed educazione alimentare infantile

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Obesità: trattamento multidisciplinare ed educazione alimentare infantile"

Transcript

1 Obesità: trattamento multidisciplinare ed educazione alimentare infantile Corsi di formazione professionale per medici, nutrizionisti, psicologi ed insegnanti Diretto e coordinato dal prof. Luca Pecchioli Le basi neurologiche della fame e della sazietà Dott.ssa J. Faroni (Responsabile Unità Funzionale di Neurologia dell INI) Endocrinologia dell obesità Prof. G. Messina (Prof. a contratto di Istituzioni di Dietologia U.C.S.C.)

2 Il controllo neuroendocrino del peso corporeo Al pari di altri parametri biologici il peso e la composizione corporea di un qualsiasi essere vivente vengono mantenuti, dopo il raggiungimento della taglia definitiva o alla fine della sua crescita, entro limiti ben definiti con un range di oscillazione minimo. Anche nell'uomo il peso corporeo sembra essere omeostaticamente controllato. Nella persona adulta in buone condizioni di salute il peso corporeo varia in ragione di ± 0.1 kg al giorno. Esempi di quanto questo possa essere trasferito al peso corporeo sono dati dalla tendenza nelle persone che hanno perso peso, a causa di restrizioni alimentari, a riguadagnare in breve tempo al peso iniziale una volta riportate in condizioni alimentari favorevoli. La gravità della perdita di peso in un individuo dipende peraltro dalla velocità del calo ponderale e dall'ammontare del peso perduto. Si suole ritenere come clinicamente significativa una perdita di peso superiore al 10% del peso ideale nell'arco di 6 mesi. In un digiuno assoluto la velocità del calo ponderale può essere anche di 0.4 kg al dì e la sopravvivenza non può più essere garantita dopo una perdita di peso che superi il 30% del peso iniziale. In situazioni di cronica carenza nutrizionale o in corso di malattie croniche cachetizanti è stato visto che il peso minimo vitale è compreso tra il 48-55% del peso desiderabile o di un BMI tra kg/m2 allorché le riserve adipose si riducono a meno del 5% del peso corporeo e la rapida deplezione proteica conduce inesorabilmente alla morte. La regolazione del peso corporeo È quindi evidente che il mantenimento di un adeguato peso corporeo è un importante determinante della sopravvivenza degli organismi superiori inclusi i mammiferi. Inoltre, poiché le scorte energetiche rappresentate dalle proteine ed dai glucidi variano in maniera quantitativamente irrilevante nel tempo, la regolazione del peso corporeo è rappresentata in ultima analisi dalle variazioni della massa adiposa. I meccanismi che regolano la seconda fase sono profondamente diversi da quelli che accompagnano la prima fase e implicano l'intervento di sistemi integrati di controllo situati a livello del sistema nervoso centrale. La principale struttura anatomo-funzionale dell'ipotalamo: Il Nucleo Arcuato Il nucleo arcuato (ARC) è sicuramente uno dei nuclei ipotalamici principalmente coinvolti nella regolazione del bilancio energetico. I neuroni in esso contenuti possiedono recettori per una serie di ormoni coinvolti nella regolazione dell'introito alimentare, quali la leptina, i glicocorticoidi, gli estrogeni, il progesterone, l'ormone della crescita, la ghrelina e la barriera emato-encefalica in questa parte del cervello (12) è liberamente permeabile a queste molecole segnale. È stato infatti osservato che la somministrazione intra-cerebro-ventriculare (icv) di acido oleico nel topo riduce l'assunzione di cibo attraverso l'inibizione del neuroormone oressizzante neuropeptide Y (NPY). Pertanto il nucleo ARC potrebbe essere considerato un complesso sensore metabolico, poiché riceve e integra a livello centrale le informazione metaboliche ed endocrine dalla periferia circa lo stato energetico del corpo. Nella rete neuronale emergente dal nucleo ARC si possono distinguere neuroni in cui

3 vengono co-espressi due neuropeptidi ampliamente coinvolti nella regolazione dell'assunzione di cibo e nel controllo e del bilancio energetico come NPY e Agouti- Related Protein (AgRP) e neuroni in cui vengono co-espressi altri due importanti neuroormoni: la pro-opiomelanocortina (POMC) e il Cocaine and Amphetamine- Regulated Transcript (CART). Neuropeptide Y Il NPY è un peptide oressizzante di 36 aminoacidi sintetizzato perlopiù a livello del nucleo ARC, esso svolge tutta una serie di azioni endocrine e ha una profonda influenza sul comportamento. Esso appartine alla famiglia del polipeptide pancreatico (PP) ed è sicuramente il neuropeptide più rappresentato a livello cerebrale, ma è presente in molti altri organi. Il NPY viene rilasciato anche a livello del nucleo ARC dove regola l'attività degli stessi neuroni NPY/AgRP in un feed back ultra breve mediato da recettori di tipo NPY-Y2/Y4. La concezione di una ripartizione dualistica dei centri deputati al controllo della spesa energetica viene esplicitata dalla dicotomia anatomofunzionale dei neuroni NPY/AgRP del nucleo ARC stesso. Infatti in condizioni di deficit energetico un aumento dell'espressione di NPY avviene selettivamente nella porzione mediale del ARC che proietta sul DMH. Cinque diversi recettori per il NPY sono stati riconosciuti a livello encefalico (dal NPY-Y1 al Y5 receptors). I recettori NPY-Y1, -Y2, -Y4 e -Y5 sono ampiamente distribuiti a livello ipotalamico, mentre il sottotipo recettoriale Y3 è localizzato a livello del nucleo del tratto solitario (NTS). Effetto del NPY sul bilancio energetico e sullo sviluppo dell'obesità La rete neuropeptidergica NPY/AgRP presente a livello del nucleo ARC rappresenta probabilmente uno dei più raffinati e potenti sistemi di controllo in grado di analizzare e far fronte a una situazione di richiesta energetica (37). La sintesi e le secrezione di NPY dall'ipotalamo aumenta in risposta al digiuno, all'esercizio fisico, al deficit di insulina o di leptina. In accordo con il modello lipostatico del controllo del peso, la riduzione del contenuto in adipe e il conseguente riduzione dei livelli circolanti di leptina costituisce verosimilmente l'evento regolatorio principale che accende l'attività dei neuroni NPY/AgRP a livello del nucleo ARC. La somministrazione i.c.v. di NPY provoca una durevole stimolazione dell'introito alimentare che supera ogni altro sistema di controllo sulla regolazione del peso corporeo. La somministrazione i.c.v. di NPY induce un aumento dell'insulinemia, dell'attività liposintetica del fegato e del tessuto adiposo accompagnata in questo ultimo tessuto da un aumento della sensibilità all'insulina e conseguentemente della captazione di glucosio e da un aumento dell'attività della lipoprotein lipasi. La somministrazione di NPY conduce anche ad uno stato di insulino-resistenza a livello del muscolo scheletrico, ricreando pertanto, nel suo complesso, una situazione molto simile a quanto osservato nella fase dinamica dell'obesità geneticamente determinata del ratto fa/fa o della sindrome metabolica nell'uomo. L'infusione i.c.v. di NPY nel ratto normale conduce inoltre ad un aumento dell'espressione del gene ob a livello del tessuto adipose probabilmente secondario all'iperinsulinemia e all'espansione della massa adiposa.

4 A livello del sistema nervoso centrale l'insulina stimola le spesa energetica, deprime la sensazione di fame e tende a ridurre il peso corporeo attraverso l'inibizione dei neuroni NPYergici, che possiedono recettori per l'insulina, siti a livello del nucleo ARC. Diversi modelli animali di obesità genetica, caratterizzati da iperfagia, iperinsulinemia e insulino-resistenza (topi ob/ob e db/db e ratti Zucker fa/fa), mostrano elevate concentrazioni di mrna del NPY e una inappropriata e illimitata attività secretoria dei neuroni NPY del nucleo ARC e PVN, verosimilmente dovuto alla mancanza del segnale inibitorio della leptina su questi neuroni. Al contrario, nei ratti nutriti con una dieta ad alto contenuto in grassi i livelli ipotalamici di mrna del NPY risultano ridotti, suggerendo che i neuroni del sistema ARC-PVN non sono implicati nella genesi di questo modello di obesità sperimentale (Errore. Nonostante queste importanti evidenze sperimentali a favore di un ruolo di cruciale importanza del NPY nella regolazione del comportamento alimentare e del bilancio energetico, vi è da notare che il topo geneticamente privo della capacità di sintetizzare NPY (knockout) mostra un normale introito alimentare e cresce regolarmente. La mancanza di NPY nel controllo dell'omeostasi energetica nell'animale trasgenico è probabilmente compensate dal sistema neuropeptidergico AgRP coestresso nella gran parte dei neuroni NPYergici del nucleo ARC. Agouti-related protein (AgRP) AgRP è un nuovo peptide oressizzante, espresso e presente in tutte le cellule nervose che contengono NPY nel nucleo ARC, ma non in altre parti del cervello. Come per NPY, la sintesi di AgRP è aumentata in presenza di un deficit della leptina o durante il digiuno; al contrario viene inibita dal trattamento con leptina. Rispetto al NPY che rappresenta per potenza d'azione oressizzante il termine primo di paragone, l'effetto del AgRP è minore, ma più prolungato. È espresso dal nucleo ARC e diversi dei suoi effetti sul bilancio energetico sembrano essere mediate dall'a-msh, che esercita il suo effetto attraverso i recettori della melanocortina. Nell'uomo è stato più volte osservato che alterazioni geneticamente determinate del recettore MC4-R e del gene che codifica per il POMC sono associati allo sviluppo della grande obesità. Tutte queste osservazioni suggeriscono che la tonica stimolazione del recettore MC4 riduce l'assunzione di cibo e il peso corporeo. Cocaine and amphetamine-regulated transcript (CART) Il CART è un altro fattore presente principalmente a livello dei nuclei ARC, PVN, dorsomedial (DMN) capace di inibire l'assunzione di cibo una volta somministrato i.c.v. Nei ratti tenuti a digiuno, nei topi ob/ob geneticamente obesi, che sono leptino deficienti e nel ratto Zucker fa/fa, caratterizzato da un difetto del recettore della leptina i livelli di CART sono ridotti. Il CART POMC sono colocalizzati in una sottopopolazione di neuroni nel nucleo ARC che si distribuiscono al LH, PVN e nei neuroni simpatici pregangliari a livello del midollo spinale. Questi neuroni, come si è già ditto, rispondono direttamente alla leptina ed è possible pensare che essi possano mediare l'effetto inibitorio della leptina sull'ingestione di cibo. Inoltre il CART è colocalizzato con MCH nel LH, suggerendo la modulazione da parte del CART

5 sull'azione oressizzante del MCH. Vi è da considerare che la maggior parte dei neuroni NPY/AgRP e POMC/CART esprime il recettore della leptina e che recettori per l'insulina sono presenti in maniera particolare nel nucleo ARC. I neuroni NPY/AgRP vengono fortemente attivati da bassi livelli di leptina e dal deficit di insulina. Al contrario bassi livelli di leptina e di insulina inibiscono l'espressione di POMC e CART nel nucleo ARC. I centri effettori I neuroni a NPY/AgRP e POMC/CART del nucleo ARC mandono delle efferenze hypothalamic a molte altre aree ipotalamiche, incluso il PVN, la zona incerta, la regione perifornicale (PFA) e l'area LH. IL PVN che è ritenuto essere un importante centro di integrazione è collocato a livello del tetto del terzo ventricolo nella porzione anteriore dell'ipotalamo. Melanin-concentrating hormone Il Melanin-concentrating hormone stimola l'introito alimentare quando viene somministrato nel terzo ventricolo dei roditori. Similmente al NPY il legame del MCH al suo specifico recettore induce una proteina G inibitoria, inibendo pertanto la formazione di AMP ciclico e conseguentemente ad una riduzione del segnale da parte della protein chinasi A (PKA). L'iniezione i.c.v. di orexina stimola la ricerca di cibo, mentre la sua espressione genica aumenta in risposta al digiuno e al deficit di leptina. Al contrario la somministrazione i.c.v. di orexina-a non ha alcun effetto sulla regolazione del peso corporeo nel ratto; inoltre topo knokout per l'orexina induce, sia pur lentamente, un incremento ponderale nonostante un decremento dell'introito alimentare. Come è noto i livelli glicemici e la concentrazione intracerebrale del glucosio condizionano la ricerca del cibo ed è stato notato recentemente come l'ipoglicemia possa influenzare anche l'attività dei neuroni contenenti orexina. Ciò potrebbe essere importante nella regolazione dei neuroni a orexina e di altri sistemi neuronali sensibili al glucosio. È importante notare come i neuroni del LH contenenti MCH raggiungano la corteccia cerebrale, costituendo pertanto la più importante via neuronale al di fuori dell'ipotalamo. É pertanto possibile ipotizzare che segnali metabolici attraverso le vie nucleari del nucleo ARC e del LH possano influenzare le funzioni cognitive traducendo pertanto i segnali periferici dovuti al deficit energetico nella sensazione cosciente di fame. Inoltre recettori per la leptina sono stati rinvenuti a livello neuronale nei nuclei PVN e LH anche se in minor quantità rispetto al nucleo ARC suggerendo che sia il nucleo PVN che il nucleo LH intervengano nella modulazione dei segnali circolanti di adiposità. Il ruolo degli endocannabinoidi nella regolazione dell'appetito e nello sviluppo dell'obesità. Vi sono numerosi dati circa l'effetto dei cannabinoidi sull'introito alimentare dell'animale da esperimento. I livelli di endocannabinoidi nell'ipotalamo sono elevati nei nei topi e nei ratti geneticamente obesi a causa di un deficit di produzione o azione della leptina, mentre la somministrazione di leptina nel ratto normale o nel

6 topo ob/ob riduce i livelli di anandamide e di 2-arachidonoil glicerolo. Un aumento del consumo di cibo e del peso corporeo è stato visto dopo fumo di marijuana per un mese, peraltro rapidamente reversibile dopo aver cessato l'uso della marijuana. Tutti i dati sinora raccolti suggeriscono che il sistema endocannabinoide sia profondamente implicate nella regolazione del comportamento alimentare. Sebbene diversi peptidi, in situazioni sperimentali controllate, abbiano mostrato di influenzare la quantità di cibo ingerita (glucagone, bombesina, somatostatina, enterostatina, insulina), vi è una importante evidenza a favore del fatto che la colecistochinina giochi un ruolo fisiologico di primaria importanza nel controllo della quantità del cibo ingerito durante un pasto. Colecistochinina (CCK) La colecistochinina (CCK) è presente sia nel sistema nervosa centrale che nelle cellule endocrine del duodeno e del digiuno. Oltre alla sua azione sul sistema gastrointestinale (contrazione della colecisti, secrezione esocrina pancreatica, riempimento e secrezione acida dello stomaco, motilità intestinale), la somministrazione di CCK comporta una riduzione dell'introito alimentare in diversi modelli animali. Sino a ora sono stati identificati due recettori del CCK (A e B). Il recettore di tipo B è ampiamente distribuito a livello del SNC. È stato visto che il blocco dei recettori CCK di tipo A, ma non di tipo B, si oppone all'effetto saziante della somministrazione esogena di CCK portando inoltre, nel ratto, a un aumento dell'introito alimentare basale a causa di un'inibizione dell'azione della CCK endogena. Entrambi questi meccanismi richiedono l'integrità del nervo vago ed in particolare di quelle fibre vagali responsive al CCK che terminano a livello del NTS che, a sua volta, manda delle proiezioni nervose al PVN, che è l'area più importante per l'integrazione dei segnali che provengono dalla periferia con i sistemi e le aree effettrici centrali. Oltre alla sua azione di stimolo alla secrezione dell'ormone della crescita, una serie di evidenze sperimentali ha assegnato alla ghrelina un ruolo nel controllo del bilancio energetico e nella regolazione del peso corporeo. La ghrelina lega uno specifico recettore trasmembrana di 366 aminoacidi appartenente alla famiglia della rodopsina e legato ad una proteina G. Il sottotipo recettoriale biologicamente attivo della ghrelina (GHS-R1a) è espresso a livello dell'ipofisi e con un livello più basso di espressione nella tiroide, pancreas, milza, miocardio and ghiandola surrelale, mentre l'espressione del sottotipo recettoriale GHS-R1b è distribuita in moltissimi tessuti. La ghrelina circolante deriva perlopiù dallo stomaco e le sue concentrazioni plasmatiche sono influenzate dalle variazioni delle condizioni nutrizionali sia nel breve che nel lungo periodo. Una riduzione postprandiale dei livelli di ghrelina è stata evidenziata anche nell'uomo e l'infusione di ghrelina induce un breve aumento dell'appetito suggerendo perciò che l'inibizione della secrezione della ghrelina subito dopo un pasto possa essere responsabile della cessazione del pasto stesso. Nell'uomo obeso i livelli di ghrelina sono significativamente ridotti rispetto ai soggetti in normopeso, ma non vengono ulteriormente inibiti dall'alimentazione. Le prime

7 sperimentazioni nel topo hanno mostrato che la somministrazione di ghrelin sia i.c.v. che i.p. producevano un aumento dell'introito alimentare e del peso corporeo con un selettivo aumento del tessuto adiposo, indipendentemente dall'attività GH secretagoga della ghrelina. Gli effetti di stimolo della ghrelina sull'appetito sono verosimilmente mediati attraverso vie peptidergiche coinvolgenti l'agrp, con un antagonismo sui recettori MC4, e la secrezione di NPY. La ghrelina rende reversibile l'effetto anoressizzante della leptina, suggerendo che la ghrelina e la leptina possano agire su uno stesso sistema neuronale effettore. Recenti osservazioni circa le implicazioni metaboliche della ghrelina hanno messo in evidenza come l'aumento del tessuto adiposo che si ottiene in seguito al trattamento con ghrelina è associato ad un aumento del quoziente respiratorio che assume il significato di una riduzione dell'ossidazione lipidica. Queste osservazioni sollevano l'interessante possibilità che l'effetto della ghrelina sul peso corporeo sia dovuto ad un aumento dell'introito alimentare con una preferenziale indirizzo dei substrati lipidici verso la liposintesi nel tessuto adiposo piuttosto che verso l'ossidazione, ma un effetto diretto della ghrelina sul metabolismo energetico periferico non è stato ancora dimostrato. Nell'uomo un polimorfismo del gene della ghrelina può essere potenzialmente legato alle variazioni del peso corporeo nella popolazione generale. Molti anni dopo, la scoperta della leptina ha confermato la congruità della teoria adipostatica nel controllo del bilancio energetico. La leptina è sintetizzata prevalentemente, ma non esclusivamente, nell'organo adiposo ed è secreta e presente nel plasma il quantità proporzionali al contenuto di grasso corporeo. Il ruolo della leptina nel controllo del bilancio energetico è cruciale e ciò è dimostrato dal fatto che il deficit geneticamente determinato dell'ormone o del suo recettore causa una importante iperfagia, una grave obesità e numerose alterazioni neuroendocrine e metaboliche sia nei roditori che nell'uomo. I recettori per la leptina sono espressi a livello dei neuroni del SNC coinvolti nella regolazione del bilancio energetico come il nucleo ARC, VMN, DMH e altre regioni ipotalamiche. Il recettore della leptina attiva il sistema di traduzione del segnale JAK (Janus kinase) e STAT (signal transducer and activator of transcription), ciò comporta l'alterazione dell'espressione di molti peptidi ipotalamici tra cui il NPY, POMC, MSH, AgRP, CART, orexina, MCH, neurotensina e CCK. Vi è da considerare che la leptina agisce preferenzialmente modulando vie peptidergiche, infatti recenti evidenze hanno mostrato che l'ormone adipocitario non interferisce con le vie serotoninergiche nel controllo del bilancio energetico e del comportamento alimentare. Oltre al suo effetto anti-obesità, è stato proposto che la leptina possa essere coinvolta nei meccanismi adattativi alle situazioni ambientali sfavorevoli e con una ridotta disponibilità di cibo. In questo contesto la leptina svolgerebbe un'azione di risparmio energetico riducendo la sintesi e l'attività termogenetica degli ormoni tiroidei, sopprimendo la funzione gonadica e pertanto prevenendo un surplus di richiesta energetica a causa della gravidanza e del successivo periodo di allattamento; d'altra parte la leptina tenderebbe ad una maggior mobilizzazione delle scorte energetiche attraverso un aumento della secrezione dei glucocorticoidi. È stato osservato in seguito che le mutazioni del gene ob nella popolazione umana sono estremamente

8 rare e che la maggior parte dei soggetti obesi mostrano livelli di leptina elevati, suggerendo che l'obesità possa essere considerata uno stato di "leptino-resistenza" nella maggio parte dei casi. Un difetto del recettore per la leptina dovuto ad una mutazione del gene, similmente a quanto avviene nei casi di obesità genetica nell'animale, è stato ritrovato in alcuni membri affetti da grande obesità provenienti da due famiglie non legate tra di loro, ma anche questa mutazione sembra essere estremamente bassa nella popolazione generale. Sono stati proposti altri potenziali meccanismi per spiegare la genesi della resistenza all'azione della leptina e tra questi un difetto del trasporto dell'ormone all'interno della barriera ematoencefalica, un difetto del sistema recettoriale o un deficit del sistema di segnale post-recettoriale. Al momento attuale numerose sono le ipotesi che sono state formulate per spiegare la genesi della leptinoresistenza a livello del SNC, ma solo recentemente è stato visto suggerito che il sistema di segnale coinvolgente il SOCS-3 (suppressor-of-cytokine signalling-3), che può essere definito come un inibitore (indotto dalla leptyina stessa) del segnale scaturito dall'interazione tra leptina e suo recettore che previene l'attivazione della via Jak-STAT. In alcuni di questi neuroni e in particolari in quelli che proiettano verso il PVN, vi è la contemporanea presenza all'interno dello stesso neurone della noradrenalina e del NPY. Similmente a quanto abbiamo descritto per NPY, la somministrazione i.c.v. di noradrenalina aumenta l'introito alimentare e conduce ad un aumento del peso. Serotonina (5-HT) La serotonina è sintetizzata nel nei neuroni del nucleo del raphe dorsale (DRN) e si distribuisce su vie neuronali dirette al PVN, VMN ed altre regioni dell'encefalo anteriore. Gli agonisti della 5-HT riducono il peso nell'uomo attraverso l'inibizione dell'appetito ed un aumento della spesa energetica, probabilmente agendo a livello del sottotipo recettoriale 5-HT2C. Le alterazioni ormonali degli altri sistemi ghiandolari Alcune di queste alterazioni ormonali sembrerebbero secondarie all'obesità, dal momento che regrediscono dopo la riduzione del peso corporeo. D'altra parte, l'eccessiva produzione di alcuni ormoni o la soppressione di altri possono interferire sulla patogenesi della stessa obesità e sulla distribuzione del tessuto adiposo ed in particolare sulla localizzazione centrale dell'adipe. Cortisolo Secondo Bjontorp, l'obesità è una condizione caratterizzata da un'aumentata azione periferica del cortisolo. La situazione di ipercortisolismo o di aumentato effetto periferico del cortisolo è più evidente nell'obesità viscerale o centrale rispetto all'obesità periferica gluteofemorale. Nell'obesità androide sono stati infatti dimostrati un'aumentata cortisoluria e un incremento della stimolazione dell'acth sulla secrezione di cortisolo e di ormoni

9 androgeni. È verosimile perciò che nell'obesità addominale sia presente un'ipersensibilità e un'iperresponsività dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene regolato dal fine controllo dei recettori glucocorticoidi nel sistema nervoso centrale. L'ipersecrezione di cortisolo nell'obesità addominale sembra perciò dovuta a ipersensibilità dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene nei confronti di stimoli ambientali probabilmente secondaria a una down-regulation dalla funzione dei recettori glucocorticoidi. All'ipercortisolismo si associa nell'obesità addominale un aumento degli androgeni specie nel sesso femminile, espressione di un ipersurrenalismo. Non solo nell'obesità addominale ma anche nel diabete tipo 2 con insulino-resistenza è stata dimostrata un'elevata concentrazione diurna di cortisolo così come quella di ACTH e di -endorfina e una alterata capacità soppressiva del desametasone. In modelli animali è stato dimostrato il ruolo del cortisolo come fattore di stress precipitante la comparsa del diabete. Nel diabete tipo 2 dell'uomo è difficile interpretare il possibile ruolo dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene nella patogenesi delle alterazioni metaboliche proprie del diabete anche perché la stessa iperglicemia e lo scompenso metabolico del diabete possono indurre alterazioni neuroendocrine e della risposta del cortisolo agli stimoli. D'altra parte è comprovato come il cortisolo induca insulino-resistenza mediante l'inibizione del trasporto del glucosio, dell'attività della glicogeno-sintasi muscolare, di molte tappe recettoriali e postrecettoriali del segnale insulinico e infine mediante stimolazione della lipolisi del tessuto adiposo e quindi della concentrazione plasmatica di FFA. Il cortisolo favorisce inoltre l'aumento del grasso viscerale. I pazienti con sindrome di Cushing hanno un'elevata attività lipoproteinlipasica (LPL) nel tessuto adiposo addominale e non nel tessuto sottocutaneo. L'esposizione ad alti livelli di cortisolo induce, nelle cellule adipose in coltura, un aumento dell'attività lipoproteinlipasica per stimolazione della trascrizione del gene della LPL mediata da specifici recettori dei glucocorticoidi. La lipasi del tessuto adiposo addominale dopo stimolazione con catecolamine risulta ridotta nei pazienti con sindrome di Cushing. Dai risultati ottenuti in vivo e in vitro si può concludere che gli effetti del cortisolo, in presenza di insulina e di basse concentrazioni di GH, nel tessuto adiposo determinano un aumento dell'attività della LPL e una riduzione dell'attività lipolitica con conseguente aumento dell'accumulo di lipidi soprattutto a livello viscerale. Catecolamine L'escrezione urinaria di noradrenalina nelle 24 ore è correlata al grado di obesità, alla distribuzione centrale del tessuto adiposo e all'iperinsulinemia che accompagna l'obesità. Peraltro in letteratura esistono dati molto discordanti sui livelli di noradrenalina in corso di obesità, come risulta in una recente revisione della letteratura. L'escrezione urinaria di noradrenalina è correlata non solo con il grado di obesità e con la massa magra, ma in particolare con la distribuzione centrale del

10 tessuto adiposo. I più alti valori sono infatti risultati presenti nell'obesità addominale. Anche gli studi microneurografici hanno evidenziato nell'obesità un'elevata attività simpatica muscolare correlata con l'aumento del peso corporeo. Per quanto riguarda la funzione della midollare surrenalica nell'obesità, dalla letteratura scaturisce che esiste una ridotta secrezione di adrenalina. La ridotta attività della midollare nell'obesità potrebbe essere indotta da un relativo iperestrogenismo. Testosterone Nell'uomo obeso i livelli totali di testosterone risultano ridotti. Recentemente, a seconda della diversa distribuzione del tessuto adiposo, si può specificamente attribuire un relativo ipogonadismo all'obesità centrale maschile. Il relativo ipogonadismo del maschio obeso è strettamente correlato con l'insulino-resistenza. Numerosi studi epidemiologici hanno confermato una relazione negativa tra massa adiposa centrale e testosterone. D'altra parte l'utilizzazione non ossidativa del glucosio è ridotta in funzione del WHR e dei livelli ridotti di testosterone totale e libero. Una possibile azione del testosterone sulla sensibilità insulinica è stata da tempo discussa. A dosi elevate la somministrazione di testosterone o di anabolizzanti induce al contrario un peggioramento della sensibilità all'insulina e della tolleranza al glucosio. In presenza di un deficit di testosterone l'attività della glicogeno-sintasi e della sintesi di glicogeno sono inibite e si accompagnano a insulino-resistenza muscolare e sistemica con conseguente riduzione della utilizzazione non-ossidativa del glucosio. A elevate concentrazioni di glucosio ricompare la riduzione dell'attività della glicogeno-sintasi e del trasporto del glucosio. Un trattamento cronico con androgeni può indurre una specifica riduzione, anche se limitata, del grasso viscerale senza interferenze sul grasso delle altre regioni e in particolare sul grasso sottocutaneo. Dopo trattamento con testosterone si assiste ad una riduzione a livello del grasso viscerale, dell'utilizzazione dei lipidi, del turnover dei trigliceridi e dell'attività della lipoproteinlipasi, mentre la lipolisi risulta essere stimolata. Il particolare tropismo del testosterone sul grasso viscerale può essere dovuto alla più elevata densità di adipociti e quindi di recettori androgenici, alla maggiore innervazione e alla maggiore vascolarizzazione del tessuto adiposo viscerale. Nella donna obesa, al contrario dell'uomo, è presente un aumento del testosterone totale e libero mentre l'shbg risulta ridotto. Consensualmente all'aumento del testosterone l'shbg risulta ridotto contribuendo di per sé alla distribuzione centrale dell'adiposità. I ridotti livelli di SHBG, generalmente indicatori di iperandrogenismo e l'aumento del testosterone libero sono associati ad insulino-resistenza nelle donne sia in fase pre che post-menopausale. L'iperandrogenismo nella donna è dunque seguito da una condizione di insulino-resistenza. D'altra parte anche l'iperinsulinemia secondaria all'insulino-resistenza causa un'aumentata produzione di androgeni.

11 Gli effetti dell'insulina sul trasporto del glucosio, sulla sintesi di glicogeno e sulla glicogeno-sintasi sono inibiti. Il testosterone causa un accumulo di tessuto adiposo viscerale nella donna, e potrebbe costituire un fattore predisponente per l'accumulo di grasso viscerale nella donna iperandrogenica. I recettori androgeni nel tessuto adiposo femminile sembrano possedere le stesse caratteristiche di quelle riscontrate nel tessuto adiposo maschile. La riduzione degli estrogeni nella fase postmenopausale favorisce l'accumulo di grasso viscerale e costituisce il fattore decisivo nel predisporre la donna a presentare un'obesità centrale. Ormoni sessuali femminili L'obesità nella donna è seguita da irregolarità mestruali e da alterazioni della secrezione degli ormoni steroidi femminili, che originano a livello della gonadotropine e dei loro releasing-ormoni-ipotalamici. Tali disordini della secrezione degli ormoni steroidi sessuali sembrano essere presenti soprattutto nella donna con obesità addominale centrale, che presenta più frequentemente irregolarità mestruali o amenorrea. Queste alterazioni si accompagnano a una ridotta produzione di progesterone mentre gli estrogeni sembrano essere normali nelle varie fasi del ciclo mestruale. La produzione di estrogeni è stata riportata elevata in varie osservazioni della letteratura. La regolazione della sensibilità insulinica da parte degli ormoni steroidi femminili è un argomento piuttosto complesso. Gli effetti della terapia ormonale sostitutiva nelle donne in menopausa e del trattamento contraccettivo sono stati ampiamente studiati, ma non sembrano globalmente significativi ed omogenei, dipendendo dal tipo e dalla durata del trattamento e del fenotipo delle donne trattate. Peraltro, il trattamento con estrogeni (17- estradiolo) in donne diabetiche insulinoresistenti, aumentando l'shbg e, riducendo il testosterone libero e l'eventuale iperandogenismo, determina un netto miglioramento del compenso metabolico e della sensibilità insulinica. L'effetto degli estrogeni è dunque positivo sulla sensibilità insulinica a livello epatico riducendo la produzione epatica di glucosio e, a livello muscolare, aumentando il trasporto del glucosio. La distribuzione femminile del tessuto adiposo, prevalente a livello gluteofemorale, rispetto all'addome e alla regione viscerale, è condizionata dagli ormoni steroidi femminili. Nella fase menopausale la distribuzione femminile del grasso viene meno, prevalendo invece l'accumulo centrale-viscerale, che peraltro può essere prevenuto dal trattamento sostitutivo. Il trattamento ormonale sostitutivo, ma soprattutto gli estrogeni, inducono un ripristino del metabolismo premenopausale. Si può concludere che gli steroidi sessuali femminili condizionano il metabolismo del tessuto adiposo e la distribuzione regionale. Il cambiamento della distribuzione del grasso corporeo dopo la menopausa con localizzazione centrale è associata con il deficit degli ormoni steroidi sessuali femminili. L'iperandrogenismo, l'aumentata secrezione di cortisolo e i ridotti livelli di GH, frequentemente presenti nelle donne

12 con obesità viscerale, possono essere coinvolti nella centralizzazione del grasso corporeo, potenziando il difetto degli estrogeni. GH Nell'obesità i livelli dell'ormone della crescita (GH) sono bassi e la sua secrezione pulsatile è ridotta sia per frequenza che per altezza dei picchi. Il deficit di secrezione del GH sembra particolarmente pronunciato nell'obesità viscerale. Dopo riduzione del peso corporeo si assiste ad un recupero progressivo della secrezione di GH e della risposta agli stimoli in parte forse determinata da una riduzione degli FFA plasmatici. Dopo somministrazione di testosterone, nell'uomo con obesità viscerale, la secrezione di GH migliora, anche se non si normalizza, suggerendo che il testosterone possa in parte controllare la secrezione di GH. In questo senso la ridotta secrezione di GH nell'obesità viscerale potrebbe contribuire allo sviluppo dell'insulino-resistenza. Il GH è stato anche implicato nella regolazione della massa adiposa viscerale. L'acromegalia, caratterizzata da elevati livelli di GH, si associa a ridotti depositi di grasso viscerale mentre al contrario le situazioni caratterizzate da ridotti livelli di GH, come l'ipofisectomia, sono caratterizzati da un marcato aumento del grasso viscerale. In questa azione di regolazione del tessuto adiposo viscerale esiste una sinergia tra GH e ormoni steroidi. Anche gli effetti del GH sulla lipolisi sono condizionati dai glucocorticoidi e dagli ormoni tiroidei. L'aumento delle concentrazioni di FFA indotto dal GH potrebbe a sua volta inibire fisiologicamente la secrezione di GH, contribuendo nell'obesità a ridurre le concentrazioni plasmatiche di GH. La soppressione prolungata dei livelli plasmatici di FFA determina infatti nel paziente obeso un aumento della risposta del GH agli stimoli. Dal momento che esiste questa interazione con gli ormoni steroidi, l'aumentato effetto del GH sul tessuto adiposo viscerale potrebbe essere dovuto alla particolare densità dei recettori steroidei in questa sede. In conclusione si può affermare che nell'obesità esiste una refrattarietà della cellula somatotropa alla stimolazione fisiologica del releasing hormone del GH o un'insufficienza funzionale intrinseca al somatotropo stesso, forse condizionata dai livelli elevati di FFA. Questo difetto sarebbe peraltro reversibile, come dimostrato dopo riduzione del peso corporeo e dalla risposta al GHRPs. Anche gli elevati livelli di IGF-1 riscontrati in molti soggetti obesi potrebbero influenzare negativamente la funzione della cellula deputata alla secrezione di somatotropo. Infine non è trascurabile l'aumentata clearance metabolica del GH osservata nell'obesità. Tiroide La riduzione del T 3 durante diete ipocaloriche svolgerebbe una funzione protettiva nei confronti dell'esaltato catabolismo proteico che si osserva negli stati di carenza

13 alimentare. Anche la clearance e la produzione della T 4 sono normali nell'obesità sia essa sottocutanea o viscerale. Era stata infatti osservata nei pazienti obesi una diminuzione dei recettori nucleari della T 3. Gli ormoni tiroidei sono in grado di aumentare i 3-recettori adrenergici nel tessuto adiposo, mediatori dell'effetto lipolitico delle catecolamine. In conclusione nell'obesità non sembrano esistere alterazioni significative della funzione tiroidea capaci di interferire sulla patogenesi dell'obesità stessa. Bibliografia di riferimento: 1. Anand B.K., Brobeck J.R. Hypothalamic control of food intake in rats and cats. Yale J. Biol. Med. 1951, 24: Elmquist J.K., Elias C.F., Saper C.B. From lesions to leptin: hypothalamic control of food intake and body weight. Neuron 1999, 22: Schwartz M.W., Woods S.C., Porte Jr.D., Seeley R.J., Baskin D.G. Central nervous system control of food intake. Nature 2000, 404: Vettor R, Fabris R, Pagano C, Federspil G. Neuroendocrine regulation of eating behavior. J Endocrinol Invest. 2002, 25: Baskin D.G., Breininger J.F., Schwartz M.W. Leptin receptor mrna identifies a subpopulation of neuropeptide Y neurons activated by fasting in rat hypothalamus. Diabetes 1999, 48: Cheung C.C., Clifton D.K., Steiner R.A. Proopiomelanocortin neurons are direct targets for leptin in the hypothalamus. Endocrinology 1997, 138: Cintra A., Bortolotti F. Presence of strong glucocorticoid receptor immunoreactivity within hypothalamic and hypophyseal cells containing proopiomelanocortic peptides. Brain. Res. 1992, 577: Hisano S., Kagotani Y., Tsuruo Y., Daikoku S., Chihara K., Whitnall M.H. Localization of glucocorticoid receptor in neuropeptide Y-containing neurons in the arcuate nucleus of the rat hypothalamus. Neurosci. Lett. 1988, 95: Jirikowski G.F., Merchenthaler I., Rieger G.E., Stumpf W.E. Estradiol target sites immunoreactive for beta-endorphin in the arcuate nucleus of rat and mouse hypothalamus. Neurosci. Lett. 1986, 65: Fox S.R., Harlan R.E., Shivers B.D., Pfaff D.W. Chemical characterization of neuroendocrine targets for progesterone in the female rat brain and pituitary. Neuroendocrinology 1990, 51: Kamegai J., Minami S., Sugihara H., Hasegawa O., Higuchi H., Wakabayashi I. Growth hormone receptor gene is expressed in neuropeptide Y neurons in hypothalamic arcuate nucleus of rats. Endocrinology 1996, 137: Broadwell R.D., Brightman M.W. Entry of peroxidase into neurons of the central and peripheral nervous systems from extracerebral and cerebral blood. J. Comp. Neurol. 1976, 166:

14 13. Muroya S., Yada T., Shioda S., Takigawa M. Glucose-sensitive neurones in the rat arcuate nucleus contain neuropeptide Y. Neurosci. Lett. 1999, 264: Dunn-Meynell A.A., Routh V.H., McArdle J.J., Levin B.E. Low affinity sulfonylurea binding sites reside on neuronal cell bodies in the brain. Brain. Res. 1997, 745: Williams G., Bing C., Cai X.J., Harrold J.A., King P.J., Liu X.H. The hypothalamus and the control of energy homeostasis: different circuits, different purposes. Physiol. Behav. 2001, 74: Obici S., Feng Z., Morgan K., Stein D., Karkanias G., Rosseti L. Central administration of oleic acid inhibits glucose production and food intake. Diabetes 2002, 51: Hahn T.M., Breininger J.F., Baskin D.G., Schwartz M.W. Coexpression of AgRP and NPY in fasting-activated hypothalamic neurons. Nature Neurosci 1998, 1: Broberger C., Johansen J., Johasson C., Schalling M., Hokfelt T. The neuropeptide Y/agouti gene-related protein (AgRP) brain circuitry in normal, anorectic and monosodium glutamate-treated mice. Proc. Natl. Acad. Sci. USA 1998, 95: Khachaturian H., Lewis M.E., Haber S.N., Akil H., Watson S.J. Proopiomelanocortin peptide immunocytochemistry in rhesus monkey brain. Brain. Res. Bull. 1984, 13: Elias C.F., Lee C., Kelly J., et al. Leptin activates hypothalamic CART neurons projecting to the spinal cord. Neuron 1998, 21: Tatemoto K. Neuropeptide Y: complete amino acid sequence of the brain peptide. Proc. Natl. Acad. Sci. USA 1982, 79: Allen Y.S., Adrian T.E., Allen J.M., et al. Neuropeptide Y distribution in the rat brain. Science 1983, 221: Broberger C., Johansen J., Johasson C., Schalling M., Hokfelt T. The neuropeptide Y/agouti gene-related protein (AgRP) brain circuitry in normal, anorectic and monosodium glutamate-treated mice. Proc Natl Acad Sci USA 1998, 95: Bai F.L., Yamano M., Shiotani Y., et al. An arcuate-paraventricular and - dorsomedial hypothalamic neuropeptide Y-containing system which lacks noradrenaline in the rat. Brain Res. 1985, 331: Smith S.M., Lactation alters neuropeptide-y and proopiomelanocortin gene expression in the arcuate nucleus of the rat. Endocrinology 1993, 133: Sawchenko P.E., Swanson L.W., Grzanna R., Howe P.R.C., Bloom S.R., Polak J.M. Colocalization of neuropeptide Y immunoreactivity in brainstem catecholaminergic neurons that project to the paraventricular nucleus of the hypothalamus. J. Comp. Neurol. 1985, 241, Broberger C., Landry M., Wong H., Walsh J.N., Hokfelt T. Subtypes Y1 and Y2 of the neuropeptide Y receptor are respectively expressed in pro-

15 opiomelanocortin- and neuropeptide-y-containing neurons of the rat hypothalamic arcuate nucleus. Neuroendocrinology 1997, 66: Smith S.M. Lactation alters neuropeptide-y and proopiomelanocortin gene expression in the arcuate nucleus of the rat. Endocrinology 1993, 133: Schwartz M.W., Sipols A.J., Marks J.L., et al. Inhibition of hypothalamic neuropeptide Y gene expression by insulin. Endocrinology 1992, 130: Herzog H., Hort Y.J., Ball H.J., Hayes G., Shine J., Selbie L.A. Cloned human neuropeptide Y receptor couples to two different second messenger systems. Proc. Natl. Acad. Sci. USA 1992, 89: Larhammar D., Blomqvist A.G., Yee F., Jazin E., Yoo H., Wahlestedt C. Cloning and functional expression of a human neuropeptide Y/peptide YY receptor of the Y1 type. J. Biol. Chem. 1992, 267: Grundemar L., Krstenansky J.L., Håkanson R. Activation of neuropeptide Y1 and neuropeptide Y2 receptors by substituted and truncated neuropeptide Y analogs: identification of signal epitopes. Eur. J. Pharmacol. 1993, 232: Gehlert D.R., Gackenheimer S., Millington W.R., Manning A.B., Chronwall B.M. Localization of neuropeptide Y immunoreactivity and 125I-PYY binding sites in the human pituitary. Peptides 1994, 15: Bard J.A., Walker M.W., Branchek T.A., Weinshank R.L. Cloning and functional-expression of a human Y4 subtype receptor for pancreatic polypeptide, neuropeptide Y, and peptide YY. J. Biol. Chem. 1995, 270: Gerald C., Walker M.W., Vaysse P.J., He C., Branchek T.A., Weinshank R.L. Expression cloning and pharmacological characterization of a human hippocampal neuropeptide Y/peptide YY Y2 receptor subtype. J. Biol. Chem. 1995, 270: Gerald C., Walker M.W., Criscione L., et al. A receptor subtype involved in neuropeptide-y-induced food intake see comments. Nature 1996, 382: Frankish H.M., Dryden S., Hopkins D., Wang Q., Williams G. Neuropeptide Y, the hypothalamus, and diabetes: insights into the central control of metabolism. Peptides 1995, 16: Sahu A., Karla S.P. Neuropeptidergic regulation of feeding behavior, neuropeptide Y. Trends Endocrinol. Metabol. 1993, 4: Kalra S.P., Dube M.G., Sahu A., Phelps C.P., Kalra P.S. Neuropeptide Y secretion increases in the paraventricular nucleus in association with increased appetite for food. Proc. Natl. Acad. Sci. USA 1991, 88: Sahu A., Sninsky C.A., Phelps C.P., Dube M.G., Kalra P.S., Kalra S.P. Neuropeptide Y release from the paraventricular nucleus increases in association with hyperphagia in streptozotocin-induced diabetic rats. Endocrinology 1992, 131:

16

FAME, APPETITO E SAZIETA

FAME, APPETITO E SAZIETA FAME, APPETITO E SAZIETA 1 FAME Necessità di un organismo ad assumere cibo Nel sistema nervoso centrale, a livello ipotalamico, si distinguono due zone il centro della fame il centro della sazietà La prima

Dettagli

OBESITA. 11 Aprile 2013

OBESITA. 11 Aprile 2013 OBESITA 11 Aprile 2013 L obesità è una patologia cronica caratterizzata dall eccessivo accumulo di tessuto adiposo nell organismo ed è causata da fattori ereditari e non ereditari che determinano un introito

Dettagli

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI.

Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Valutazione dell IG di Frollini tradizionali e preparati con farina con l aggiunta del % di Freno SIGI. Premessa L'indice glicemico (IG) di un alimento, definito come l'area sotto la curva (AUC) della

Dettagli

Controllo Neuroendocrino del Comportamento Alimentare

Controllo Neuroendocrino del Comportamento Alimentare Controllo Neuroendocrino del Comportamento Alimentare Augusto Innocenti Dottore in Biologia Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia La regolazione del

Dettagli

forme diabetiche Diabete di tipo I o magro o giovanile (IDDM): carenza primaria di insulina, più frequente nei giovani e nei bambini. Il deficit insulinico consegue (per predisposizione ereditaria o per

Dettagli

N. Porta², F. De Angelis¹, J. Cacciotti², C. Chiappetta², O Iorio¹, G. Cavallaro¹, V. Petrozza², G. Silecchia¹, C. Della Rocca², C.

N. Porta², F. De Angelis¹, J. Cacciotti², C. Chiappetta², O Iorio¹, G. Cavallaro¹, V. Petrozza², G. Silecchia¹, C. Della Rocca², C. PRELIMINARY EVALUATION OF GHRELIN (GH) GENE AND PROTEIN EXPRESSION IN THE SURGICAL SPECIMEN, AND GHRELIN SERUM CONCENTRATION AFTER PRIMARY OR REVISIONAL LAPAROSCOPIC SLEEVE GASTRECTOMY (LSG) N. Porta²,

Dettagli

Gli ormoni sessuali e il differenziamento cerebrale. In che modo?

Gli ormoni sessuali e il differenziamento cerebrale. In che modo? Gli ormoni sessuali e il differenziamento cerebrale L esposizione agli androgeni porta allo sviluppo di differenze nelle strutture cerebrali, oltre che degli organi sessuali interni ed esterni, che porterà

Dettagli

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO

SISTEMA NERVOSO AUTONOMO SISTEMA NERVOSO AUTONOMO TRE DIVISIONI: SISTEMA NERVOSO SIMPATICO SISTEMA NERVOSO PARASIMPATICO SISTEMA NERVOSO ENTERICO COMPONENTI CENTRALI E PERIFERICHE: REGOLANO LE FUNZIONI VITALI DEL CORPO IN ASSENZA

Dettagli

Le due porzioni del pancreas, esocrino ed endocrino, sono anatomicamente e funzionalmente diverse.

Le due porzioni del pancreas, esocrino ed endocrino, sono anatomicamente e funzionalmente diverse. ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 7 PANCREAS Le due porzioni del pancreas, esocrino ed endocrino, sono anatomicamente e funzionalmente diverse. Isole del Langherans Contengono da poche centinaia

Dettagli

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE Dott. ssa Annalisa Caravaggi Biologo Nutrizionista sabato 15 febbraio 14 STRESS: Forma di adattamento dell organismo a stimoli chiamati STRESSOR.

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita. 2%(6,7 1. Obesità L incidenza del sovrappeso e/o dell obesità è andata aumentando dal dopoguerra in tutti i paesi industrializzati per l abbondanza e la disponibilità di cibi raffinati da un lato e la

Dettagli

Dott.ssa Ilaria Barchetta

Dott.ssa Ilaria Barchetta Dott.ssa Ilaria Barchetta Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Sapienza Università di Roma Diverse evidenze sperimentali hanno dimostrato una influenza diretta della vitamina D non solo

Dettagli

Farmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare

Farmacodinamica II. Mariapia Vairetti. Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Farmacodinamica II Mariapia Vairetti Dipartimento di Medicina Interna e Terapia Sezione di Farmacologia e Tossicologia Cellulare e Molecolare Processo di riconoscimento fra farmaco e recettore TIPI DI

Dettagli

Sistema Endocrino 3. Ormoni del surrene. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli

Sistema Endocrino 3. Ormoni del surrene. Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Sistema Endocrino 3. Ormoni del surrene Fisiologia Generale e dell Esercizio Prof. Carlo Capelli Obiettivi Surrene: secrezione nelle varie zone del surrene, sintesi degli ormoni surrenali, Mineralcorticoidi-aldosterone,

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA

OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA Ruolo fisiologico del calcio Omeostasi del calcio ASSORBIMENTO INTESTINALE DEL CALCIO OMEOSTASI GLICEMICA Il livello normale di glicemia? 90 mg/100 ml Pancreas

Dettagli

INDICE DI MASSA CORPOREA significato ed interpretazione

INDICE DI MASSA CORPOREA significato ed interpretazione INDICE DI MASSA CORPOREA significato ed interpretazione Sembrerà strano ma essere in sovrappeso non necessariamente significa avere grasso in eccesso; allo stesso modo essere normopeso non è sinonimo di

Dettagli

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione

Diabete. Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina. Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Diabete Malattia metabolica cronica dipendente da una insufficiente produzione di insulina Ridotta disponibilità alterazione della normale azione Epidemiologia Popolazione mondiale affetta intorno al 5%

Dettagli

FAME Lesione Afagia Denutrizione Stimolazione Iperfagia Obesita. SAZIETÀ Lesione Iperfagia Obesita Stimolazione Afagia Denutrizione

FAME Lesione Afagia Denutrizione Stimolazione Iperfagia Obesita. SAZIETÀ Lesione Iperfagia Obesita Stimolazione Afagia Denutrizione FAME Lesione Afagia Denutrizione Stimolazione Iperfagia Obesita SAZIETÀ Lesione Iperfagia Obesita Stimolazione Afagia Denutrizione Negli ultimi 10 anni la scoperta dell'esistenza di specifiche sottopopolazioni

Dettagli

DEFICIT ISOLATO ACTH

DEFICIT ISOLATO ACTH DEFICIT ISOLATO ACTH Codice di esenzione: RC0010 Definizione. Il deficit isolato di ACTH è una rara causa di insufficienza surrenalica secondaria caratterizzata da una bassa o ridotta produzione di cortisolo

Dettagli

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula Mediatore chimico Recettore Trasduzione del segnale Risposta della cellula I mediatori chimici sono prodotti da cellule specializzate e sono diffusi nell organismo da apparati di distribuzione Sistemi

Dettagli

Effetti delle LDL ossidate sull uptake del glucosio in cellule adipocitarie mature

Effetti delle LDL ossidate sull uptake del glucosio in cellule adipocitarie mature Effetti delle LDL ossidate sull uptake del glucosio in cellule adipocitarie mature Beatrice Scazzocchio Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari Istituto Superiore di Sanità

Dettagli

Alimentazione e Nutrizione

Alimentazione e Nutrizione Alimentazione e Nutrizione Dr. Augusto Innocenti, PhD Biologo Nutrizionista Prof. a contratto Università di Parma Perfezionamento in Biochimica e Biologia Molecolare Phd in Neurobiologia e Neurofisiologia

Dettagli

l metabolismo è l'insieme dei processi biochimici ed energetici che si svolgono all'interno del nostro organismo; tali reazioni hanno lo scopo di

l metabolismo è l'insieme dei processi biochimici ed energetici che si svolgono all'interno del nostro organismo; tali reazioni hanno lo scopo di Il metabolismo Metabolismo basale Il metabolismo basale rappresenta la quantità di energia impiegata in condizioni di neutralità termica, dal soggetto sveglio, ma in uno stato di totale rilassamento fisico

Dettagli

CAPITOLO 1 CONCETTI GENERALI

CAPITOLO 1 CONCETTI GENERALI CAPITOLO 1 CONCETTI GENERALI 1.1 Il digiuno Prima di affrontare il capitolo dedicato alla malnutrizione calorico-proteica è bene focalizzare l attenzione sul digiuno e sul suo ruolo nel condizionare la

Dettagli

LA RISPOSTA ALL INSULINA NON E UGUALE PER TUTTI NOTA BENE: DOPO QUESTO ARTICOLO VI DARO IL MENU DI PAOLINO.

LA RISPOSTA ALL INSULINA NON E UGUALE PER TUTTI NOTA BENE: DOPO QUESTO ARTICOLO VI DARO IL MENU DI PAOLINO. LA RISPOSTA ALL INSULINA NON E UGUALE PER TUTTI NOTA BENE: DOPO QUESTO ARTICOLO VI DARO IL MENU DI PAOLINO.. MA SE AVRETE LETTO QUANTO SCRITTO FINORA, CAPIRETE ANCHE PERCHE PAOLINO MANGIA COSI. Ma soprattutto

Dettagli

CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA

CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA CONTROLLO ORMONALE DEL METABOLISMO GLUCIDICO DA PARTE DI GLUCAGONE, ADRENALINA E INSULINA QUESTI ORMONI REGOLANO IL FLUSSO DEI METABOLITI NELLA GLICOLISI, NELLA GLICOGENO-SINTESI, NELLA GLIGENO-LISI E

Dettagli

STEATOSI EPATICA: malattia emergente CORSO ECM

STEATOSI EPATICA: malattia emergente CORSO ECM 10 MAGGIO 2014, ore 08:30 Centro Analisi Monza MONZA (MB) STEATOSI EPATICA: malattia emergente CORSO ECM Specialista in Medicina Interna Numero pazienti esaminati 340 15,88 84,12 Maschi Femmine Analisi

Dettagli

CONTROLLO DELL ASSUNZIONE DI CIBO. Segnali periferici TEORIA TERMOSTATICA TEORIA GLUCOSTATICA TEORIA LIPOSTATICA

CONTROLLO DELL ASSUNZIONE DI CIBO. Segnali periferici TEORIA TERMOSTATICA TEORIA GLUCOSTATICA TEORIA LIPOSTATICA CONTROLLO DELL ASSUNZIONE DI CIBO Segnali periferici TEORIA TERMOSTATICA TEORIA GLUCOSTATICA TEORIA LIPOSTATICA Sensazioni Gastrointestinali (meccanismo nervoso/ormonale) TEORIA TERMOSTATICA Rapporto tra

Dettagli

Capitolo 1. Dimagrimento e calo ponderale

Capitolo 1. Dimagrimento e calo ponderale Introduzione Numerosi anni di esperienza nel settore Fitness come Personal Trainer mi hanno consentito di assistere ai meravigliosi e strabilianti mutamenti fisici di centinaia di persone; le loro manifestazioni

Dettagli

TIREOPATIE e DIABETE Raccomandazioni per la pratica clinica

TIREOPATIE e DIABETE Raccomandazioni per la pratica clinica TIREOPATIE e DIABETE Raccomandazioni per la pratica clinica PERCHÉ UN DOCUMENTO DI CONSENSO SU TIREOPATIE E DIABETE MELLITO? Le malattie della tiroide e il diabete mellito sono le endocrinopatie di più

Dettagli

ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 6 GHIANDOLE SURRENALI ZONE

ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 6 GHIANDOLE SURRENALI ZONE ENDOCRINOLOGIA E NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 6 GHIANDOLE SURRENALI ZONE Struttura La porzione più esterna della corticale, la zona glomerulare, è costituita da piccole cellule mentre la porzione centrale,

Dettagli

GLI ALIMENTI FUNZIONALI A BASE LATTE:LEGISLAZIONE ITALIANA, EUROPEA E I FUTURI HEALTH CLAIMS

GLI ALIMENTI FUNZIONALI A BASE LATTE:LEGISLAZIONE ITALIANA, EUROPEA E I FUTURI HEALTH CLAIMS GLI ALIMENTI FUNZIONALI A BASE LATTE:LEGISLAZIONE ITALIANA, EUROPEA E I FUTURI HEALTH CLAIMS Avv. Neva Monari Studio Avv.Corte e Andreis Cremona, 1 dicembre 2006 1 DEFINIZIONE (Linee guida Min. Salute

Dettagli

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas

Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas 1 Tratto dal libro Come vivere 150 anni Dr. Dimitris Tsoukalas Capitolo 7 Enzimi, le macchine della vita Piccole macchine regolano la funzione del corpo umano in un orchestrazione perfetta e a velocità

Dettagli

Maria Antonietta Lepore LIPIDI E LIPOPROTEINE

Maria Antonietta Lepore LIPIDI E LIPOPROTEINE A06 108 Maria Antonietta Lepore LIPIDI E LIPOPROTEINE Correlazione con patologie cardiovascolari Copyright MMIX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo,

Dettagli

Il sistema endocrino

Il sistema endocrino Il sistema endocrino 0 I messaggeri chimici 0 I messaggeri chimici coordinano le diverse funzioni dell organismo Gli animali regolano le proprie attività per mezzo di messaggeri chimici. Un ormone è una

Dettagli

Fonti alimentari di Inositolo

Fonti alimentari di Inositolo Fonti alimentari di Inositolo Agrumi Cereali integrali Frutta secca(arachidi) Semi(germe di grano) Legumi(fagioli) Lievito di birra Gli alimenti freschi contengono molto più Inositolo rispetto ai prodotti

Dettagli

LEPTINA CONTROLLO ASSUNZIONE DI CIBO (SEGNALI A LUNGO TERMINE) CONTROLLO ORMONALE DEL GRASSO CORPOREO. Ormoni coinvolti

LEPTINA CONTROLLO ASSUNZIONE DI CIBO (SEGNALI A LUNGO TERMINE) CONTROLLO ORMONALE DEL GRASSO CORPOREO. Ormoni coinvolti CONTROLLO ASSUNZIONE DI CIBO (SEGNALI A LUNGO TERMINE) CONTROLLO ORMONALE DEL GRASSO CORPOREO Bilancio metabolico Assunzione di cibo Dispendio energetico Ormoni coinvolti Insulina Progesterone Glucocorticoidi

Dettagli

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali Tumore Cos è il tumore? Il tumore o neoplasia (dal greco neo,, nuovo, e plasìa,, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune

Dettagli

Fabbisogno energetico e sue componenti

Fabbisogno energetico e sue componenti Fabbisogno energetico e sue componenti WHO (1985) come: l apporto di energia di origine alimentare necessario a compensare il dispendio energetico di individui che mantengano un livello di attività fisica

Dettagli

Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica

Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica Questo modulo è proposto in versione ridotta a scopi dimostrativi! e non rappresenta l effettiva durata del prodotto finale Il counting dei Carboidrati: dalla teoria alla pratica clinica Stefania Agrigento

Dettagli

ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI

ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI Sistemi biologici: soggetti a complessi processi di trasformazione e scambio di energia; I sistemi biologici sono costituiti perlopiù da quattro elementi: H,

Dettagli

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze.

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze. I L I P I D I ASPETTI GENERALI I Lipidi o grassi sono la riserva energetica del nostro organismo; nel corpo umano costituiscono mediamente il 17% del peso corporeo dove formano il tessuto adiposo. In generale

Dettagli

NEUROGASTRONOMIA IL CERVELLO ALIMENTARE

NEUROGASTRONOMIA IL CERVELLO ALIMENTARE NEUROGASTRONOMIA IL CERVELLO ALIMENTARE Vittorio A. Sironi Professore di Storia della medicina e della sanità Direttore Centro studi sulla storia del pensiero biomedico Università degli studi di Milano

Dettagli

Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso

Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso Descrivere la struttura e la funzione di un fuso neuromuscolare. Che cosa si intende per coattivazione alfa-gamma? Differenziare fra riflesso miotatico fasico e riflesso miotatico tonico. Inibizione dell

Dettagli

ALIMENTAZIONE NELL UOMO

ALIMENTAZIONE NELL UOMO ALIMENTAZIONE NELL UOMO Alimentazione e Nutrizione Corpo umano come macchina chimica che utilizza l energia chimica degli alimenti (quando si spezzano i legami chimici tra gli atomi che formano le macromolecole

Dettagli

la bilancia energetica

la bilancia energetica la bilancia energetica Definizione di bilancia energetica Il primo principio della termodinamica sancisce l equivalenza fra materia ed energia e si può tradurre in termini semplificati nell asserzione

Dettagli

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma SEBASTIANO FILETTI Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche Università di Roma Sapienza, Roma La malattia tiroidea è in aumento negli ultimi anni. Quali le ragioni? Dati epidemiologici provenienti

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE STUCCHI, REGUZZONI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE STUCCHI, REGUZZONI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2548 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI STUCCHI, REGUZZONI Disposizioni per assicurare l informazione dei consumatori sul livello

Dettagli

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati.

L Insulina è un ormone prodotto dal pancreas implicato nel metabolismo dei carboidrati. DIABETE E RISCHIO CANCRO: RUOLO DELL INSULINA Secondo recenti studi sono più di 350 milioni, nel mondo, gli individui affetti da diabete, numeri che gli regalano il triste primato di patologia tra le più

Dettagli

MH e imaging cerebrale

MH e imaging cerebrale Novità dalla ricerca sulla Malattia di Huntington In un linguaggio semplice. Scritto da ricercatori. Per la comunità mondiale MH. La MH fa si che il cervello si sviluppi in modo diverso Volumi cerebrali

Dettagli

La Fosfatidilserina (PS) è uno dei fosfolipidi contenuti nella struttura della membrana cellulare.

La Fosfatidilserina (PS) è uno dei fosfolipidi contenuti nella struttura della membrana cellulare. FOSFATIDILSERINA La Fosfatidilserina (PS) è uno dei fosfolipidi contenuti nella struttura della membrana cellulare. I Fosfolipidi sono dei grassi simili ai trigliceridi, hanno quindi una struttura di glicerolo

Dettagli

DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI

DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI DIABETE MELLITO DISORDINE CRONICO DEL METABOLISMO DEI CARBOIDRATI CHE DETERMINA ALTERAZIONI ANCHE NEGLI ALTRI METABOLISMI CARATTERIZZATO DA: IPERGLICEMIA STABILE GLICOSURIA PREDISPOSIZIONE A COMPLICANZE

Dettagli

Azioni neuroendocrine Apparato riproduttivo Sistema nervoso centrale

Azioni neuroendocrine Apparato riproduttivo Sistema nervoso centrale 1 I progestinici sono composti con attività simile a quella del progesterone e includono il progesterone e agenti simili come il medrossiprogesterone acetato (pregnani), agenti simili al 19-nortestosterone

Dettagli

PROGETTO PIEDIBUS : PUO FUNZIONARE?

PROGETTO PIEDIBUS : PUO FUNZIONARE? http://digilander.libero.it/riminisportmedicina riminisportmedicina@libero.it MEDICINA dello SPORT e PROMOZIONE dell ATTIVITA FISICA PROGETTO PIEDIBUS : PUO FUNZIONARE? dr. Eugenio Albini Tutte le più

Dettagli

Scuola Universitaria Interfacoltà per le Biotecnologie Primo anno della Laurea specialistica in Biotecnologie molecolari Anno Accademico 2004-2005

Scuola Universitaria Interfacoltà per le Biotecnologie Primo anno della Laurea specialistica in Biotecnologie molecolari Anno Accademico 2004-2005 Scuola Universitaria Interfacoltà per le Biotecnologie Primo anno della Laurea specialistica in Biotecnologie molecolari Anno Accademico 2004-2005 ALESSIA PERINO La leptina è una piccola proteina non glicosilata

Dettagli

Cosa è il diabete mellito

Cosa è il diabete mellito Cosa è il diabete mellito Il diabete mellito è una malattia a carico del metabolismo. L'origine del nome diabete mellito è greca, e fa riferimento alla caratteristica del miele di essere particolarmente

Dettagli

ATTIVITA FISICA E SPORT IN ETA EVOLUTIVA

ATTIVITA FISICA E SPORT IN ETA EVOLUTIVA ATTIVITA FISICA E SPORT IN ETA EVOLUTIVA Principali fattori che influiscono lo sviluppo generale FATTORI INTRINSECI Genetici: genitori, sesso, razza Neuroendocrini: : ghiandola ipofisi, tiroide, gonadi.

Dettagli

Diabete e attività fisica

Diabete e attività fisica Diabete e attività fisica Dott. Francesco Costantino Clinica Pediatrica Servizio di Diabetologia Infantile Università La Sapienza Roma Tipologia del Diabete Diabete mellito tipo 1 E caratterizzato dalla

Dettagli

La digestione degli alimenti

La digestione degli alimenti La digestione degli alimenti Le sostanze alimentari complesse (lipidi, glucidi, protidi) che vengono introdotte nell organismo, devono subire delle profonde modificazioni che le trasformano in sostanze

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE 1 PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

Le proteine. Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi.

Le proteine. Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi. Le proteine Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi. Per avere un idea più precisa, basti pensare che tutti i muscoli del nostro corpo sono composti da filamenti di proteine

Dettagli

PERCHE DIABETE MELLITO?

PERCHE DIABETE MELLITO? PERCHE DIABETE MELLITO? La definizione di Diabete Mellito la si deve al medico inglese Willis, che nella seconda metà del XVIII secolo, scoprì, assaggiando l urina dei diabetici, che essa era dolce come

Dettagli

CHE COS E L OBESITA E COME SI PUO CURARE

CHE COS E L OBESITA E COME SI PUO CURARE Lega Friulana per il Cuore CHE COS E L OBESITA E COME SI PUO CURARE Materiale predisposto dal dott. Diego Vanuzzo, Centro di Prevenzione Cardiovascolare, Udine a nome del Comitato Tecnico-Scientifico della

Dettagli

IPERPLASIA SURRENALICA CONGENITA LATE-ONSET: CORRELAZIONE FRA ANALISI GENETICA E VALUTAZIONE ORMONALE

IPERPLASIA SURRENALICA CONGENITA LATE-ONSET: CORRELAZIONE FRA ANALISI GENETICA E VALUTAZIONE ORMONALE IPERPLASIA SURRENALICA CONGENITA LATE-ONSET: CORRELAZIONE FRA ANALISI GENETICA E VALUTAZIONE ORMONALE Motta C, Wolosinska DT, Vottari S, Morgante S, Proietti-Pannunzi L, Caprioli S, Toscano V, Monti S.

Dettagli

Bioenergetica e fisiologia dell esercizio 8. Risposte all allenamento: adattamenti biochimici e effetti sulla resistenza

Bioenergetica e fisiologia dell esercizio 8. Risposte all allenamento: adattamenti biochimici e effetti sulla resistenza Bioenergetica e fisiologia dell esercizio 8. Risposte all allenamento: adattamenti biochimici e effetti sulla resistenza Prof. Carlo Capelli, Fisiologia Generale e dell Esercizio, Facoltà di Scienze Motorie,

Dettagli

logo.jpg 18F-FDG Vari lavori hanno dimostrato che l accumulo di FDG correla con il Ki-67 MARKER DI PROLIFERAZIONE

logo.jpg 18F-FDG Vari lavori hanno dimostrato che l accumulo di FDG correla con il Ki-67 MARKER DI PROLIFERAZIONE logo.jpg 18F-FDG 18F-FDG Entrata glucosio nelle cellule Segue due vie: diffusione facilitata (in presenza di eccesso) trasporto attivo Na-dipendente (richiede energia) logo.jpg FDG si accumula in base

Dettagli

Department of Biomedical Sciences, University of Catania and. Department of Biomedical Sciences and Morpho-functional Imaging, University of Messina

Department of Biomedical Sciences, University of Catania and. Department of Biomedical Sciences and Morpho-functional Imaging, University of Messina 1 Department of Biomedical Sciences, University of Catania and 2 Department of Biomedical Sciences and Morpho-functional Imaging, University of Messina Sebbene in letteratura siano presenti numerosi risultati

Dettagli

DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA. Informazioni per i giovani. www.droganograzie.it

DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA. Informazioni per i giovani. www.droganograzie.it DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA? y s a t ecs Informazioni per i giovani www.droganograzie.it ECSTASY Anno 2009 A cura di: Dipartimento Politiche Antidroga - Presidenza del Consiglio dei Ministri Tratto

Dettagli

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle

La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle Trento, 23 gennaio 2012 La popolazione residente in provincia di Trento attraverso l anagrafe e i flussi demografici anche in un ottica di Comunità di Valle La popolazione residente in provincia di Trento

Dettagli

Tipi di neurotrasmettitori

Tipi di neurotrasmettitori Tipi di neurotrasmettitori Neurotrasmettitori classici: molecole a basso peso molecolare, di varia natura: acetilcolina amine biogene (dopamina, adrenalina, noradrenalina) istamina aminoacidi (GABA, glicina,

Dettagli

FARMACODINAMICA RECETTORI ED EFFETTORI

FARMACODINAMICA RECETTORI ED EFFETTORI FARMACODINAMICA I recettori per i farmaci Prof. Renato Bernardini RECETTORI ED EFFETTORI Farmaco (Φαρµακον) = principio attivo Recettore = macromolecole deputate alla trasmissione di un segnale chimico

Dettagli

Aspettative, Produzione e Politica Economica

Aspettative, Produzione e Politica Economica Aspettative, Produzione e Politica Economica In questa lezione: Studiamo gli effetti delle aspettative sui livelli di spesa e produzione. Riformuliamo il modello IS-LM in un contesto con aspettative. Determiniamo

Dettagli

Adattamenti del muscolo scheletrico all allenamento aerobico: ruolo dei radicali

Adattamenti del muscolo scheletrico all allenamento aerobico: ruolo dei radicali Adattamenti del muscolo scheletrico all allenamento aerobico: ruolo dei radicali Marina Marini Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale Cosa sono i radicali? I radicali liberi

Dettagli

CANNABIS : ABUSO & DANNI NEUROPSICOLOGICI IN ADOLESCENTI

CANNABIS : ABUSO & DANNI NEUROPSICOLOGICI IN ADOLESCENTI CANNABIS : ABUSO & DANNI NEUROPSICOLOGICI IN ADOLESCENTI 1. La Cannabis ed il suo funzionamento La Cannabis da molti anni è diventata una sostanza psicoattiva molto popolare, in particolar modo tra giovani

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

Presentazione, Francesco Totti Prefazione alla seconda edizione Prefazione alla prima edizione

Presentazione, Francesco Totti Prefazione alla seconda edizione Prefazione alla prima edizione Indice VII Presentazione, Francesco Totti Prefazione alla seconda edizione Prefazione alla prima edizione XIII XV XVII parte prima Alimentazione, benessere e salute 1. Le regole fondamentali 3 Perché bisogna

Dettagli

Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento

Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento Protocollo n. 26/DDA/2012 Oggetto: progettualità per la valutazione, formazione, educazione alimentare e motoria Educazione alla Salute Alimentazione e Movimento nella Scuola Primaria: Misurare il cambiamento

Dettagli

Una caloria è una caloria! sarà poi vero??? Da un punto di vista ormonale NON TUTTE LE CALORIE SONO UGUALI!!!

Una caloria è una caloria! sarà poi vero??? Da un punto di vista ormonale NON TUTTE LE CALORIE SONO UGUALI!!! Una caloria è una caloria! sarà poi vero??? Il concetto che una caloria è una caloria sta alla base di molte delle strategie proposte per perdere peso In accordo al principio: si mangia troppo ci si muove

Dettagli

Il flusso dell informazione genetica. DNA -->RNA-->Proteine

Il flusso dell informazione genetica. DNA -->RNA-->Proteine Il flusso dell informazione genetica DNA -->RNA-->Proteine Abbiamo visto i principali esperimenti che hanno dimostrato che il DNA è la molecola depositaria dell informazione genetica nella maggior parte

Dettagli

L a p a p p r p oc o ci c o o al a l Con o c n o c r o so s p r e S ed e i d i Fa F r a mac a e c u e t u i t che

L a p a p p r p oc o ci c o o al a l Con o c n o c r o so s p r e S ed e i d i Fa F r a mac a e c u e t u i t che L approccio al Concorso per Sedi Farmaceutiche dalla Preparazione all Esposizione Antidiabetici ANTIDIABETICI Totale: 33 ANTIDIABETICI 427 441 518 586 651 668 718 942 952 1072 1082 1092 1102 1112 1122

Dettagli

RISULTATO DEL TEST GENETICO GENO NIGEF 1. Rapporto n. DATA DI NASCITA: RICHIEDENTE: Dott. DATA CAMPIONAMENTO: 20.02.2013

RISULTATO DEL TEST GENETICO GENO NIGEF 1. Rapporto n. DATA DI NASCITA: RICHIEDENTE: Dott. DATA CAMPIONAMENTO: 20.02.2013 RISULTATO DEL TEST GENETICO GENO NIGEF 1 Rapporto n. NOME: DATA DI NASCITA: RICHIEDENTE: Dott. DATA CAMPIONAMENTO: 20.02.2013 CODICE CAMPIONE: RICEVUTO DAL LABORATORIO IL: TIPO DI ANALISI: Discriminazione

Dettagli

Induzione della Fame

Induzione della Fame Induzione della Fame IPOTALAMO Mesencefalo Fame Sazietà NTS Eminenza Mediana Area Postrema? Sistema Simpatico Nervo Vago Grelina Stomaco Svuotamento Gastrico Intestino Ipoglicemia Calo [Acidi Grassi] Recettori

Dettagli

Impara a riconoscere i segni e i fattori di rischio del diabete

Impara a riconoscere i segni e i fattori di rischio del diabete Diabete anche loro possono ammalarsi Impara a riconoscere i segni e i fattori di rischio del diabete Il diabete Il diabete mellito è una malattia caratterizzata da un aumento dei livelli di zucchero (glucosio)

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti

BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello. Drssa Grazia Foti BELLI DI DENTRO Stili di vita e stili alimentari per mantenere giovani cuore e cervello Drssa Grazia Foti MALATTIE CARDIOVASCOLARI Più importante causa di morte nel mondo, (17.3 milioni di morti ogni anno)

Dettagli

1 Accesso. 2 Accesso. Note 1-2. Nota 3. (dopo 15-30 giorni) STOP. Nota 4

1 Accesso. 2 Accesso. Note 1-2. Nota 3. (dopo 15-30 giorni) STOP. Nota 4 1 Accesso Note 1-2 1. Individua i pazienti affetti da Sindrome Metabolica utilizzando l algoritmo per la diagnosi secondo l ATP III fra tutti i pazienti con BMI > 27 o affetti da uno dei disordini che

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI. www.fisiokinesiterapia.biz

DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI. www.fisiokinesiterapia.biz DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI www.fisiokinesiterapia.biz sito dell NIH sulle cellule staminali in genere http://stemcells.nih.gov/info/basics/basics4.asp sito completo

Dettagli

Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore

Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_raccomandazioni progetto cuore Attività fisica_esercizio aerobico Aiuta mantenere peso ideale

Dettagli

http://sds.coniliguria.it 1

http://sds.coniliguria.it 1 Aspetti metabolici dell esercizio fisico Genova 22 gennaio 2011 A cura di Attilio TRAVERSO http://sds.coniliguria.it 1 L allenamento produce modificazioni fisiologiche (adattamenti) in quasi tutti i sistemi

Dettagli

Adipo metria. Le stratigrafie. Oltre la stima della percentuale di massa grassa

Adipo metria. Le stratigrafie. Oltre la stima della percentuale di massa grassa Plico-metria, bioimpedenzio-metria, assorbimetria (a doppio raggio X) sono misure di altro dal grasso, ricondotte tramite formule alla stima della percentuale di massa grassa. Ora è finalmente disponibile

Dettagli

MODULO 2 NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 2 CALCOLO DEL DISPENDIO ENERGETICO GIORNALIERO

MODULO 2 NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 2 CALCOLO DEL DISPENDIO ENERGETICO GIORNALIERO MODULO 2 NUTRIZIONE UMANA LEZIONE 2 CALCOLO DEL DISPENDIO ENERGETICO GIORNALIERO FABBISOGNO ENERGETICO Apporto di energia, di origine alimentare, necessario a compensare il dispendio energetico di individui

Dettagli

GLUCONEOGENESI. Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio

GLUCONEOGENESI. Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio GLUCONEOGENESI Sintesi (GENESI) di nuove (NEO) molecole di glucosio CATABOLISMO ANABOLISMO OSSIDAZIONI Produzione di ATP RIDUZIONI Consumo di ATP La GLUCONEOGENESI è un PROCESSO ANABOLICO La gluconeogenesi

Dettagli

Sistema endocrino 5. Pancreas endocrino. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Generale e dell Esercizio Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona

Sistema endocrino 5. Pancreas endocrino. Prof. Carlo Capelli Fisiologia Generale e dell Esercizio Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona Sistema endocrino 5. Pancreas endocrino Prof. Carlo Capelli Fisiologia Generale e dell Esercizio Facoltà di Scienze Motorie, Università di Verona Obiettivi Pancreas endocrino: anatomia fisiologica delle

Dettagli

ALIMENTAZIONE E SALUTE

ALIMENTAZIONE E SALUTE Istituto Arrigo Serpieri BOLOGNA Franco Minardi ALIMENTAZIONE E SALUTE 27 aprile 2013 BOLOGNA Definizione di tumore Cos è il tumore: proliferazione a partire da una cellula Tipi di proliferazione: controllata

Dettagli

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali

Nota interpretativa. La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Nota interpretativa La definizione delle imprese di dimensione minori ai fini dell applicazione dei principi di revisione internazionali Febbraio 2012 1 Mandato 2008-2012 Area di delega Consigliere Delegato

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli