Dir. DB20.00 Sett. DB20.17 allegato n. 13 di 29 Allegato 7.1
|
|
- Gaetano Fedele
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Dir. DB20.00 Sett. DB20.17 allegato n. 13 di 29 Allegato 7.1 ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITÀ DI CONTROLLO UFFICIALE SULLA CORRETTA APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI CE/1069/2009 E UE/142/2011. PIANO Con l entrata in applicazione del Reg. CE/1069/2009 e del suo documento applicativo, il Reg. UE/142/2011 (entrambi in vigore applicativo dal 4/3/2011), ha preso l avvio una nuova fase storica riguardante i sottoprodotti di origine animale (SOA) ed loro prodotti derivati. Conseguentemente, anche le attività di controllo ufficiale necessitano di un aggiornamento che tenga in considerazione l evoluzione normativa, i suoi principi innovativi e le nuove tipologie di attività ricomprese nell ambito applicativo. L attività di controllo ufficiale sulla corretta gestione dei sottoprodotti di origine animale ha assunto negli ultimi anni una notevole importanza e non si disgiunge dalle altre attività di controllo previste dal Piano regionale integrato sulla sicurezza alimentare, riguardando in modo trasversale tutte le Aree funzionali veterinarie. La recente normativa comunitaria in tema di SOA ha introdotto nuovi concetti di analisi del rischio relativi ai sottoprodotti, in particolare i concetti di starting point, di end point e, analogamente al settore degli alimenti, di registrazione di talune attività considerate a minor rischio sanitario. Il Reg. CE/1069/2009 e il Reg. UE/142/2011, concorrono, tra l altro, a risolvere i problemi legati a: mancanza di certezze in merito al campo d'applicazione. In precedenza non era chiaro a partire da quale punto della filiera i prodotti non fossero più considerati SOA e quindi non si applicassero più le prescrizioni del Regolamento; categorizzazione dei SOA, non sempre proporzionata ai rischi ad essi connessi; disciplina autorizzativa di taluni locali, che pur rientrando nell'ambito d'applicazione del Regolamento devono ottenere un doppio riconoscimento (a norma della legislazione sui SOA e della legislazione ambientale); alcune deroghe importanti che il Regolamento attuale non prende in considerazione (impatto SOA per la ricerca, catastrofi naturali, ecc.). Sono state recentemente approvate in Conferenza Unificata le nuove linee guida nazionali, concordate tra le Regioni ed il Ministero della Salute (Rep. Atti 20/CU del 07/02/2013), che dovranno assolvere allo scopo di fornire indicazioni operative utili a rendere omogenea sul territorio italiano l applicazione della nuova normativa comunitaria, in sostituzione del precedente Accordo Stato Regioni del 1 luglio In ogni caso, il Ministero della Salute, in accordo con le Regioni, anche per il 2013 ha ravvisato la necessità di continuare a pianificare i controlli ufficiali secondo una preventiva valutazione e analisi del rischio degli stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. CE 1069/2009. Si rende quindi necessario mantenere una puntuale classificazione in base al rischio degli impianti presenti sul territorio, in funzione alle diverse tipologie di attività svolte, in modo da: determinare la frequenza dei controlli sulla base di elementi predefiniti ed oggettivi; controllare gli stabilimenti con valutazione del rischio sovrapponibile, utilizzando parametri di valutazione omogenei. Si riconferma, pertanto, lo strumento utilizzato finora per la classificazione degli stabilimenti in base al rischio (foglio di calcolo in excel, completato da un intestazione che deve riportare i dati anagrafici identificativi dello stabilimento). Lo stabilimento è posto in una delle tre classi di rischio individuate: <30: rischio basso, da 30 a < 45: rischio medio, da 45: rischio alto I criteri e le istruzioni operative di dettaglio ai fini di ottenere un classificazione omogenea sono descritte nell Allegato B alla nota regionale di trasmissione prot /20.04 del 02/07/2008. Tuttavia, le novità introdotte dal Reg. CE/1069/2009, in materia di riconoscimento e di registrazione degli stabilimenti e delle attività, richiedono una revisione delle attività di controllo ufficiale. In particolare, talune attività precedentemente soggette ad obbligo di riconoscimento (es. gli impianti tecnici e farmaceutici, le tassidermie, le concerie), sono state portate ad un livello di rischio più basso dal Regolamento medesimo, che le ha sottoposte al semplice regime della registrazione. Si rende, inoltre, necessario valutare ipotesi di controllo ufficiale per quelle attività che il Reg. CE/1774/2002 non teneva in alcuna considerazione (es. commercianti, trasportatori). Le tabelle seguenti evidenziano le frequenze dei controlli in funzione del nuovo quadro regolamentare.
2 Programmazione dell attività di controllo sull applicazione del Regolamento CE/1069/ Controlli da effettuare nelle fasi di produzione dei sottoprodotti di origine animale Queste verifiche completano i normali controlli in materia di requisiti igienico sanitari, strutturali, gestionali e di autocontrollo, svolti negli impianti all ingrosso di produzione e commercializzazione di prodotti alimentari di origine animale o contenenti prodotti di origine animale (macelli, sezionamenti, laboratori di prodotti a base di carne, preparazioni, caseifici, depositi frigoriferi, ecc.), nonché negli esercizi al dettaglio in sede fissa o su aree pubbliche. La frequenza minima dei controlli è pertanto riconducibile alle frequenze stabilite nel Piano regionale integrato di sicurezza alimentare per il personale dei Servizi di Area B delle ASL. In particolare la vigilanza sulla corretta gestione dei sottoprodotti nei luoghi di loro produzione deve riguardare almeno: la verifica dell esistenza, nel piano di autocontrollo, di una specifica procedura per la gestione dei sottoprodotti di origine animale; la corretta identificazione dei contenitori (da ricordare il cambiamento del codice colore per i materiali di Categoria 1, da rosso a nero, in tutte le fasi di raccolta, deposito e trasporto); le modalità di raccolta e conservazione dei sottoprodotti di origine animale in attesa del loro smaltimento; il controllo dei documenti commerciali e del registro delle partite spedite, di cui all art. 22 del Reg. CE/1069/2009, qualora previsto (nelle nuove linee guida applicative del 07/02/2013, vengono, infatti, mantenute le deroghe già previste dalla Accordo Stato Regioni del 1/7/2004). 2. Controlli in fase di trasporto, deposito, trasformazione, utilizzo o smaltimento dei sottoprodotti di origine animale e dei prodotti derivati. Obiettivi annuali: - DI AUMENTO DELL EFFICIENZA: al fine di armonizzare l attività di controllo è necessario modulare l attività di controllo ufficiale in funzione dei rischi potenziali per la salute pubblica ed animale, collegati alle singole tipologie di impianti riconosciuti e registrati ai sensi del Reg. CE/1069/2009. Uno specifico gruppo di lavoro (composto da esperti nella materia), si prenderà carico di elaborare il documento di recepimento delle nuove linee guida nazionali approvate il 07/02/2013, ad integrazione delle Prime indicazioni regionali relative al riconoscimento ed alla registrazione delle imprese del settore dei sottoprodotti di origine animale, inviate alle ASL in data 22/6/ DI AUMENTO DELL EFFICACIA: estensione dei controlli ufficiali alle attività soggette al regime di registrazione (compatibilmente con le risorse umane disponibili). Incremento dell attenzione sugli impianti di biogas che utilizzano SOA tra i materiali introdotti (in sensibile aumento in Piemonte). Mantenimento dell attenzione sugli impianti di produzione e magazzinaggio fertilizzanti organici a base di farine di carne ed aumento della tracciabilità delle fasi successive di commercializzazione. Riduzione delle non conformità e delle criticità riscontrate con maggior frequenza durante il controllo ufficiale in tutte le tipologie di impianti. Maggiore capacità di individuare preventivamente e di rimuovere le non conformità da parte dell impresa. 2
3 3) Unità soggette a controllo (al 31/12/2012) CAT. TIPOLOGIE DI IMPIANTI RICONOSCIUTI Reg. CE/1069/2009 N IMPIANTI 1 Transito con manipolazione di sottoprodotti freschi 5 1 Transito senza manipolazione di sottoprodotti freschi 7 1 Trasformazione 2 1 Inceneritore bassa capacità Produzione fertilizzanti e ammendanti Biogas 2 3 Transito con manipolazione di sottoprodotti freschi 13 3 Transito senza manipolazione di sottoprodotti freschi 8 3 Magazzinaggio di prodotti derivati 9 3 Trasformazione 6 3 Produzione petfood (solo da SOA trasformati) 2 3 Produzione petfood (anche da SOA non trasformati) 4 TOTALE IMPIANTI RICONOSCIUTI 65 di cui comprensivi di attività di Combustione grasso in caldaia 2 CAT. TIPOLOGIE DI ATTIVITA REGISTRATE Reg. CE/1069/2009 N ATTIVITA 3 Lavorazione lane e peli pettinature 6 3 Farmaceutici e dispositivi medici Trofei di caccia e tassidermia 6 3 Manipolazione prodotti intermedi (per la chimica e la farmaceutica) 3 3 Concerie 2 2 Altri impianti tecnici (produzione estintori) 1 3 Altri impianti tecnici (prodotti apicoltura) Utilizzatori per alimentazione in canili e gattili Utilizzatori per alimentazione in zoo e/o circhi 5 3 Utilizzatori per alimentazione rettili e rapaci 2 3 Utilizzatori per alimentazione animali selvatici 2 Utilizzatori per scopi didattici, diagnostici e di ricerca Commercianti e intermediari Trasportatori conto terzi 15 3 Altri operatori registrati 1 TOTALE ATTIVITA REGISTRATE 65 Lo schema seguente stabilisce le frequenze annuali dei controlli in relazione alle categorie di rischio dei singoli stabilimenti, preventivamente calcolate con le modalità citate nei precedenti paragrafi e conformi alle frequenze minime previste dal Ministero della Salute. 3
4 Dir. DB20.00 Sett. DB20.17 allegato n. 13 di 29 Allegato 7.1 FREQUENZE ANNUALI MINIME DEI CONTROLLI SUGLI IMPIANTI RICONOSCIUTI ISPEZIONI AUDIT CAT. Tipologia impianto riconosciuto 1069 Alto Medio Basso Alto Medio Basso 1-2 Transito con manipolazione mensile bimestrale trimestrale biennale 1-2 Transito senza manipolazione bimestrale trimestrale quadrimestrale biennale 1-2 Trasformazione quindicinale mensile bimestrale annuale biennale 1-2 Magazzinaggio semestrale annuale annuale biennale 1-2 Inceneritore bassa capacità quadrimestrale semestrale annuale biennale 2-3 Produzione fertilizzanti e ammendanti mensile bimestrale trimestrale biennale 3 Transito con manipolazione mensile bimestrale quadrimestrale biennale 3 Transito senza manipolazione bimestrale trimestrale semestrale biennale 3 Trasformazione quindicinale mensile bimestrale annuale biennale 3 3 Produzione petfood che introducono solo SOA trasformati Produzione petfood che introducono anche SOA freschi trimestrale mensile quadrimest rale bimestrale semestrale trimestrale annuale biennale 3 Magazzinaggio semestrale annuale annuale biennale 3 Biogas/Compostaggio quadrimestrale semestrale annuale biennale biennale
5 FREQUENZE ANNUALI MINIME DEI CONTROLLI SULLE ATTIVITA REGISTRATE ISPEZIONI AUDIT CAT. Tipologia attività registrata 1069 Alto Medio Basso Alto Medio Basso 3 Lavorazione lane e peli, pettinature quadrimestrale semestrale annuale biennale 3 Farmaceutici, dispositivi medici quadrimestrale semestrale annuale biennale 2-3 Trofei di caccia, tassidermie quadrimestrale semestrale annuale biennale 3 Manipolazione prodotti intermedi quadrimestrale semestrale annuale biennale 3 Concerie quadrimestrale semestrale annuale biennale 2-3 Altri impianti tecnici semestrale non previsto 2-3 Utilizzatori per alimentazione in canili e gattili semestrale non previsto 2-3 Utilizzatori per alimentazione in zoo e/o circhi semestrale non previsto 2-3 Utilizzatori per alimentazione rettili e rapaci semestrale non previsto 2-3 Utilizzatori per alimentazione animali selvatici semestrale non previsto Utilizzatori scopi didattici, diagnostici, ricerca semestrale non previsto Commercianti e intermediari (con trasporto) random (automezzi a campione) non previsto Trasportatori conto terzi random (automezzi a campione) non previsto Altri operatori registrati semestrale non previsto 5
6 Queste frequenze rappresentano un indicazione di minima, suscettibile di variazioni nell ambito della programmazione aziendale dell attività di controllo dei Servizi Veterinari territorialmente competenti, in funzione delle dimensioni dell impianto o dell attività, della valutazione e dell analisi dei rischi, nonché delle garanzie offerte dall impresa in base ai contenuti ed all applicazione del piano di autocontrollo aziendale. Al fine di consentire di verbalizzare/evidenziare i principali risultati del controllo posto in essere, in attesa di una prossima revisione ed aggiornamento ai sensi del Regolamento CE/1069/2009, si continuerà ad utilizzare due tipologie di verbali, che dovranno essere controfirmati dal personale dell impresa presente all ispezione al termine di ogni intervento di controllo (Mod. Vis1774 e Vaudit1774 presenti nell Allegato A alla nota regionale di trasmissione prot /20.04 del 02/07/2008). In ogni caso di rilevamento di non conformità, dovrà, inoltre, essere sempre compilata l apposita scheda, riportante modalità e tempi di risoluzione (Mod. NC) Per quanto attiene le attività di ispezione, qualora le stesse abbiano una frequenza superiore a quadrimestrale, non è obbligatorio che ad ogni accesso vengano effettuate tutte le verifiche indicate nel verbale Vis1774. Tuttavia si ritiene necessario svolgere sistematicamente le seguenti verifiche: a. Verifica corretta gestione materiali in ingresso b. Verifica corretta gestione prodotti finiti o dei materiali/prodotti depositati c. Verifica del rispetto dei parametri di processo d. Verifica del registro delle partite di sottoprodotti In merito alle modalità di effettuazione degli audit, si rimanda a quanto previsto nel Manuale delle Procedure allegato al Piano Controllo Alimenti, allegato E Procedura operativa per l effettuazione degli audit sugli operatori del settore alimentare, preferibilmente tramite uno specifico gruppo di audit (compatibilmente con le risorse disponibili). Si rimanda alle singole programmazioni aziendali, la scelta della modalità operativa più opportuna e compatibile con le esigenze del Servizio. 4) Indicatori - DI EFFICACIA (evidenza di raggiungimento dell obiettivo previsto): rispetto delle frequenze minime di controllo previste. Rapida e duratura correzione delle non conformità. Prevenzione di ulteriori casi. - DI ATTIVITÀ (individuazione dei livelli minimi di attività e delle eventuali flessibilità locali): numero di attività svolte e motivazione degli scostamenti dal numero di attività programmate nel PAISA per ciascun impianto nel PAISA. - DI EFFICIENZA (evidenza di riduzione di spesa): ottimizzazione dell utilizzo delle risorse umane. 6
SORVEGLIANZA SU SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE NON DESTINATI AL CONSUMO UMANO
DIR. A14000 - SETT. A1409A ALLEGATO 14.1 PRISA 2017 REG. 1069 SOTTOPRODOTTI SORVEGLIANZA SU SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE NON DESTINATI AL CONSUMO UMANO (Livello Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica
DettagliCodice A1401A D.D. 3 novembre 2015, n. 714 Parziale modifica della Determinazione Dirigenziale n. 472 del
REGIONE PIEMONTE BU3 21/01/2016 Codice A1401A D.D. 3 novembre 2015, n. 714 Parziale modifica della Determinazione Dirigenziale n. 472 del 16.07.2015. Vista la d.d. n. 472 del 16.07.2015 avente per oggetto
Dettagli"Impianti a biomasse in Emilia-Romagna. Aspetti autorizzativi e di controllo 1-2 Ottobre 2013
"Impianti a biomasse in Emilia-Romagna Aspetti autorizzativi e di controllo 1-2 Ottobre 2013 Tipologie di Materiali utilizzati negli impianti di Biogas Sottoprodotto: D.Lgs 152/2006 modficato dal D.Lgs
DettagliDott.ssa Fiorella Patrassi ANCONA 18 OTTOBRE 2013
Dott.ssa Fiorella Patrassi ANCONA 18 OTTOBRE 2013 Novità.. Ma a che punto eravamo???? Reg 1774/2002 :norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano Reg CE 1069
DettagliDisciplina sottoprodotti O.A. rev1_as 1
NUOVA DISCIPLINA DELLA RACCOLTA E TRASPORTO DEI SOTTOPRODOTTI NON DESTINATI AL CONSUMO UMANO PROVENIENTI DALLE ATTIVITÀ DI SEZIONAMENTO, RIFILATURA, MONDATURA E LAVORAZIONI VARIE DI CARNI, PRODOTTI DELLA
DettagliControlli ufficiali per la sicurezza alimentare Attività anno 2010 Obiettivi anno 2011
Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Varese DIREZIONE SANITARIA Controlli ufficiali per la sicurezza alimentare Attività anno 2010 Obiettivi anno 2011 Sicurezza Alimentare www.asl.varese.it Varese,
DettagliPRODUZIONE, TRASFORMAZIONE O ELIMINAZIONE DEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
PRODUZIONE, TRASFORMAZIONE O ELIMINAZIONE DEI SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE L anno 2009 ha confermato il quadro relativo alla produzione, trasformazione ed eliminazione dei sottoprodotti di origine
DettagliSicurezza alimentare
Sicurezza alimentare - Assicurare cibo per il sostentamento - Preservare la qualità organolettica e microbiologica degli alimenti, oltre che la loro tipicità e tradizione Coinvolge tutti gli operatori
DettagliLa D.G.R. n g del 24 dicembre 2014 definisce le linee guida per l applicazione del Regolamento (CE) n. 1069/2009.
SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE Descrizione IL Regolamento (CE) n. 1069/2009 e il Regolamento (CE) 142/2011 stabiliscono le norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al
DettagliV Convegno Nazionale degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sull alimentazione animale: qualità e sicurezza nel pet food
V Convegno Nazionale degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali sull alimentazione animale: qualità e sicurezza nel pet food Alimenti per animali da compagnia : attività di controllo ufficiale negli stabilimenti
DettagliREGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1097/2012 DELLA COMMISSIONE
24.11.2012 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 326/3 REGOLAMENTO DI ESECUZIONE (UE) N. 1097/2012 DELLA COMMISSIONE del 23 novembre 2012 che modifica il regolamento (UE) n. 142/2011 recante disposizioni
DettagliVERIFICHE ANALITICHE. VALIDAZINE E VERIFICA DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO E DI PROCESSO. IL VI PRINCIPIO CODEX
VERIFICHE ANALITICHE. VALIDAZINE E VERIFICA DEL SISTEMA DI AUTOCONTROLLO E DI PROCESSO. IL VI PRINCIPIO CODEX Inquadramento normativo SICURA 28/05/2009 Autocontrollo Il sistema normativo richiede la stesura
DettagliCodice Fiscale Sesso M. Data di nascita Cittadinanza. Residenza: Via/Piazza N... C.A.P
Marca da bollo da euro 16,00 AZIENDA U.S.L. DELLA VALLE D AOSTA S.C. IGIENE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Località Amérique, n.7/ L 11020 QUART AO OGGETTO: ISTANZA DI REGISTRAZIONE NOTIFICA DI INIZIO O VARIAZIONE
DettagliIL SIERO DI LATTE: RIFIUTO, PRECURSORE DI MANGIMI O MATERIA PRIMA PER ALTRI DERIVATI DEL LATTE?
VETMARE 2012. DALLA STALLA ALLA STALLA. L ANELLO BIANCO DEL LATTE. IL SIERO DI LATTE: RIFIUTO, PRECURSORE DI MANGIMI O MATERIA PRIMA PER ALTRI DERIVATI DEL LATTE? Prof. Pasquale DE Palo Professore Aggregato
DettagliRegolamento CE 852/2004, requisiti generali in materia di igiene nel settore alimentare
2 Giornata 11.12.09 Regolamento CE 852/2004, requisiti generali in materia di igiene nel settore alimentare Dott. Ciro Russo PACCHETTO IGIENE «I NUOVI REGOLAMENTI» Reg.852/04 Reg.853/04 Reg.854/04 Reg.882/04
DettagliDETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO PRO GRAMMAZIONE ASSISTENZA TERRITORIALE E PRE VENZIONE 27 ottobre 2014, n. 331
41989 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO PRO GRAMMAZIONE ASSISTENZA TERRITORIALE E PRE VENZIONE 27 ottobre 2014, n. 331 Modifiche ed integrazioni allegato A alla D.G.R. 928 del 13/05/2013 Piano Regionale
DettagliDIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE PREVENZIONE E SICUREZZA IN AMBIENTI DI VITA, ALIMENTI E VETERINARIA
REGIONE TOSCANA DIREZIONE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE SETTORE PREVENZIONE E SICUREZZA IN AMBIENTI DI VITA, ALIMENTI E VETERINARIA Responsabile di settore: BALOCCHINI EMANUELA Decreto non
DettagliRegolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore
Regolamenti comunitari riguardanti la sicurezza alimentare ( 2^ parte ) Relazione della Dott.ssa Candida Fattore I regolamenti contenuti nel pacchetto igiene rivedono un po tutte le regole della sicurezza
DettagliCorso di formazione Il controllo ufficiale presso Operatori del settore sottoprodotti di origine animale. Silvia Scaioli - AUSL Ferrara UOAV
Corso di formazione Il controllo ufficiale presso Operatori del settore sottoprodotti di origine animale Il trasporto dei S.O.A Silvia Scaioli - AUSL Ferrara UOAV NORMATIVA: Reg. (CE) 1069/2009 Reg. (UE)
DettagliDOC 11 MODELLO N. 1 programma annuale di audit. SUPERVISIONE TECNICI di PREVENZIONE
1. OBIETTIVI GENERALI Descrizione DOC 11 SUPERVISIONE TECNICI di PREVENZIONE verifica del rispetto delle norme e disposizioni interne relative al controllo ufficiale effettuato da parte dei Tecnici di
DettagliIl Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
DECRETO 8 agosto 2008 n. 2551 Modalita applicative dei regolamenti (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, e n. 566/2008 della Commissione, recante l organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno 2012, n. 525
27.6. - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 26 DELIBERAZIONE 18 giugno, n. 525 Linee di indirizzo per il controllo ufficiale delle soggette a registrazione ai sensi del regolamento emanato
DettagliArticolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate:
SCHEDA AUDIT N : 04/2010 Azienda USL auditata: USL 10 Firenze Articolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate: Settore Igiene e Sanità Pubblica Settore Sanità Pubblica Veterinaria
DettagliIL CONTROLLO UFFICIALE OPERATO DALLE AUTORITÀ COMPETENTI LOCALI: L ESEMPIO DEL S.I.A.N. DELL A.S.L. DI NOVARA
ASSOGASTECNICI IL CONTROLLO UFFICIALE OPERATO DALLE AUTORITÀ COMPETENTI LOCALI: L ESEMPIO DEL S.I.A.N. DELL A.S.L. DI NOVARA Giornata formativa Assogastecnici sui Gas Alimentari Aspetti normativi, autorizzativi
DettagliPRODOTTI LATTIERO CASEARI
PRODOTTI LATTIERO CASEARI conferma l incremento del numero di attività produttive legate alla raccolta, trattamento e trasformazione Si del latte in prodotti derivati, iniziato con l applicazione del DPR
DettagliObblighi di pubblicazione concernenti i controlli sulle imprese (art.25) - Servizio Veterinario di Igiene degli Allevamenti e Produzioni zootecniche
allevamenti vitelli a carne bianca, tutti minime per la protezione dei vitelli D.Lvo 7 luglio 2011, n.126 - Piano Nazionale Benessere Animale nota Ministero della Salute prot. 0013029 - P- 13/07/2010 -
DettagliDelibera della Giunta Regionale n. 377 del 31/07/2012
Delibera della Giunta Regionale n. 377 del 31/07/2012 A.G.C. 20 Assistenza Sanitaria Settore 2 Veterinario Oggetto dell'atto: NUOVE PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO DEGLI STABILIMENTI DISCIPLINATI DAL REGOLAMENTO
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 44 DEL 25 SETTEMBRE 2006
BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CAMPANIA - N. 44 DEL 25 SETTEMBRE 2006 REGIONE CAMPANIA - Giunta Regionale - Seduta del 6 settembre 2006 - Deliberazione N. 1361 - Area Generale di Coordinamento N. 20
DettagliPROGRAMMAZIONE 2014 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE CRITERI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO
PROGRAMMAZIONE 2014 UNITA OPERATIVA IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE CRITERI DI PIANIFICAZIONE E CONTROLLO Competenza su: alimenti di origine animale. La pianificazione annuale dell attività dell
DettagliL informazione ai consumatori in materia di alimenti e bevande. Verona 19/06/2014
L informazione ai consumatori in materia di alimenti e bevande Verona 19/06/2014 Regolamento (CE) n. 767/2009 Regolamento (CE) n. 767/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, sull'immissione
DettagliI Nuovi Regolamenti comunitari
I Nuovi Regolamenti comunitari Conferenza organizzativa del Dipartimento di Prevenzione Lido di Camaiore 30 marzo 2005 1 Obiettivi della legislazione alimentare Assicurare un alto livello di sicurezza
DettagliDIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA FIERE, FESTE E SAGRE PAESANE ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE e PRICIPALI NON CONFORMITA RILEVATE DURANTE IL CONTROLLO UFFICIALE CONDOTTO NEL 2016
DettagliSSICA. - Regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015 relativo ai "Nuovi alimenti"
Normativa Regolamento (UE) 2015/2283 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 novembre 2015 relativo ai "Nuovi alimenti" Regolamento (UE) N. 1019/2013 della Commissione del 23 ottobre 2013 che modifica
DettagliASL 3 Genovese. Cognome nome. Data di nascita cittadinanza. Residenza: Via/Piazza N Cap.
Al Dipartimento di Prevenzione ASL 3 Genovese S.C. Sanità Animale Il sottoscritto Cognome nome Codice Fiscale sesso M F Data di nascita cittadinanza Luogo nascita: Comune Provincia ( ) Stato Residenza:
DettagliMilena Mazzocchi. Reggio Emilia 5 novembre 2015
Protocollo Tecnico per la Categorizzazione del rischio degli Operatori del Settore Alimentare (OSA) in Emilia - Romagna ai fini dell organizzazione del controllo ufficiale Reggio Emilia 5 novembre 2015
DettagliDirezione Sanità Settore Prevenzione Veterinaria
Direzione Sanità Settore Prevenzione Veterinaria Data 22/06/2011 Protocollo n. 17437 /DB/2002 Classificazione 014.140.020 Ai Responsabili Area C Ai Presidi Multizonali di Prevenzione e Profilassi Veterinaria
DettagliATTIVITA DI DEPOSITO ALL INGROSSO
Allegato A Intestazione ASL Scheda controllo produzione/distribuzione/utilizzo di materiali ed oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) Data ora Operatori ASL Ditta stabilimento: Comune Via
Dettaglinorme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine animale;
50714 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SEZIONE PROMOZIONE DELLA SALUTE E DEL BENESSERE 11 ottobre 2016, n. 1002 Direttive per il controllo sanitario nell ambito della gestione del rischio Trichine in suini
DettagliArea B Igiene degli Alimenti di Origine Animale
Area B Igiene degli Alimenti di Origine Animale Vigilanza e controllo sulla produzione, lavorazione, commercializzazione dei prodotti di origine animale Il controllo degli alimenti di origine animale,
DettagliESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 15-04-2002 (punto N. 17 ) Delibera N.371 del 15-04-2002 DIPARTIMENTO DIRITTO ALLA SALUTE E DELLE POLITICHE DI
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 15-04-2002 (punto N. 17 ) Delibera N.371 del 15-04-2002 Proponente ENRICO ROSSI DIPARTIMENTO DIRITTO ALLA SALUTE E DELLE POLITICHE
Dettagli1 Introduzione. 2 Scopo
Titolo: Indicazioni operative riguardo le modalità per il rilascio dei riconoscimenti CE per stabilimenti di produzione di alimenti di cui al Regolamento CE n. 853/2004 INDICE 1 Introduzione 2 Scopo 3
DettagliRintracciabilità nella filiera del latte alimentare
Rintracciabilità nella filiera del latte alimentare Produzione Agricola Reg. CE 852/04 Reg. CE 178/02 Reg. CE 178/02 Mangimificio Produzione zootecnica Reg. CE 852/04 Reg. CE 178/02 Prima trasformazione
DettagliL ESPERIENZA DELLA MACELLAZIONE SUINA
1 REGOLAMENTO 2075/2005: TRICHINELLA L ACCREDITAMENTO DEI LABORATORI E DEGLI ALLEVAMENTI L ESPERIENZA DELLA MACELLAZIONE SUINA LAURA SASSI RESPONSABILE CONTROLLO QUALITÀ SASSI F.LLI S.P.A. Castelnuovo
DettagliDIPARTIMENTO PER LA SALUTE E IL WELFARE SERVIZIO SANITA VETERINARIA IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
Pag. 102 Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Anno XLVII - N. 3 Ordinario (18.01.2017) DIPARTIMENTO PER LA SALUTE E IL WELFARE SERVIZIO SANITA VETERINARIA IGIENE E SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DETERMINAZIONE
DettagliDELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: SAN. PUBBL., PROM. SALUTE, SIC. ALIM.
REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 703 09/12/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 18479 DEL 24/11/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA Area: SAN. PUBBL., PROM.
DettagliLa normativa vigente per la protezione degli animali negli allevamenti ai fini della condizionalità
Ministero della Salute DIREZIONE GENERALE DELLA SANITA ANIMALE E DEI FARMACI VETERINARI Dr. Ugo Santucci Direttore Ufficio VI Benessere animale La normativa vigente per la protezione degli animali negli
DettagliConferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte
Conferenza dei Servizi di Prevenzione della Regione Piemonte a cura di Marcello Caputo,, Giuliana Moda, Giuseppe Ru Villa Gualino, Torino, 9 dicembre 2009 Piano Regionale di Prevenzione 2010- OBIETTIVI
DettagliDIPARTIMENTO DI PREVENZIONE AREA DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA
Audit DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE AREA DI SANITA PUBBLICA VETERINARIA Obblighi di pubblicazione concernenti i sulle imprese (art. 25 D.lgs n.33/2013) effettuati dal Servizio Igiene degli Allevamenti e
DettagliDIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI
Ministero della Salute DIPARTIMENTO PER LA SANITA PUBBLICA VETERINARIA, LA NUTRIZIONE E LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI DIREZIONE GENERALE DELLA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE (ex D.G.S.V.A. -
DettagliCorso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro
Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO SCIENZE DELLA PREVENZIONE APPLICATE ALL IGIENE DEGLI ALIMENTI (11 CFU) AREA DI APPRENDIMENTO
DettagliAUDIT FOCUS SINDACO - REVISORE
AUDIT FOCUS SINDACO - REVISORE Caro Collega, Dopo aver affrontato nella circolare precedente le principali novità introdotte dal recente D.Lgs n. 135 del 17 luglio 2016, che ci riguardano direttamente,
DettagliBollettino ufficiale della Regione Puglia n. 90 del 25/06/2015
Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 90 del 25/06/2015 DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE SERVIZIO PROGRAMMAZIONE ASSISTENZA TERRITORIALE E PREVENZIONE 16 giugno 2015, n. 220 Programmazione regionale
DettagliALLEGATOH alla Dgr n. 391 del 31 marzo 2015 pag. 1/6
giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOH alla Dgr n. 391 del 31 marzo 2015 pag. 1/6 PIANO REGIONALE BENESSERE ANIMALE (PRBA) PROGRAMMAZIONE REGIONALE DEI CONTROLLI IN ALLEVAMENTO, ALLA MACELLAZIONE, DURANTE
DettagliREACh: l esperienza l settore conciario
UNIONE NAZIONALE INDUSTRIA CONCIARIA REACh: l esperienza l del settore conciario III Conferenza nazionale REACh Roma, 14 novembre 2011 Attività REACh 2001-2011 Revisione del documento in ambito Confindustriale
DettagliArticolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate:
SCHEDA AUDIT N : 03/2010 Azienda USL auditata: USL 2 Lucca Articolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate: U.F. Sicurezza Alimentare e Nutrizione Data esecuzione audit: 26-27-Aprile
DettagliIl decreto D.lgs. 148/2008 ha voluto completare il quadro interno dal punto di vista della polizia sanitaria includendo nuove specie di animali, in
Il decreto D.lgs. 148/2008 ha voluto completare il quadro interno dal punto di vista della polizia sanitaria includendo nuove specie di animali, in particolare marine, allevate dal settore dell acquacoltura
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO SICUREZZA ALIMENTARE Il quadro normativo tra regolamenti comunitari e legislazione regionale SICUREZZA ALIMENTARE La garanzia che l alimento non provochi
DettagliArticolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate:
SCHEDA AUDIT N : 05/2011 Azienda USL auditata: USL 1 Massa e Articolazioni alimentare auditate: Strutture organizzative dipartimentali U.F. Gestione Imprese Alimentari U.F. Igiene degli Allevamenti e delle
DettagliApplicazione tecnica ispezione da parte degli operatori delle ACT verso OSA Valutazione dell efficacia dell attività di controllo ufficiale
Applicazione tecnica ispezione da parte degli operatori delle ACT verso OSA Valutazione dell efficacia dell attività di controllo ufficiale 23-24/Gennaio/2014 Genova 1 Scopo della presentazione Fornire
DettagliALLEGATO A. Linee guida regionali per l applicazione del Regolamento comunitario 183/05 in materia di requisiti per l igiene dei mangimi.
ALLEGATO A Linee guida regionali per l applicazione del Regolamento comunitario 183/05 in materia di requisiti per l igiene dei mangimi. INTRODUZIONE Il Regolamento (CE) 183/2005 (di seguito denominato
DettagliCarni avicole. Per le carni di pollame fresche, il termine minimo di conservazione è sostituito dalla data di scadenza.
Carni avicole Il Regolamento (CE) 543/2008, recante le modalità di applicazione del Regolamento (CE) 1234/2007 e s.m.i., ha stabilito le norme di commercializzazione per le carni di pollame (pollo, tacchino,
DettagliRACCOLTA NORMATIVA AGGIORNATA
PIANO DI INTERVENTO PER IL CONTROLLO DI ADDITIVI, AROMI, ENZIMI ALIMENTARI RACCOLTA NORMATIVA AGGIORNATA DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE L. 30.4.1962, n 283 e s.m.i. Disciplina igienica della produzione
DettagliArticolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate:
SCHEDA AUDIT N : 04/2013 Azienda USL auditata: USL 6 Livorno Articolazioni organizzative che si occupano di sicurezza alimentare auditate: Strutture organizzative del Dipartimento di Prevenzione della
Dettaglida Euro 1500,00 a 9000, ,00 da Euro 500, 00 a 3000,00 da Euro 500, 00 a 3000,00
VIOLAZIONI FATTO DISPOSIZIONE VIOLATA SANZIONE Omessa notifica all autorità competente di attività temporanea di alimenti e bevande. Art. 6, comma 2 del Reg. CE da Euro 1500,00 a 9000,00 DISPOSIZIONE di
DettagliSICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA. Area Sicurezza Alimentare e Produttiva
SICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Area Sicurezza Alimentare e Produttiva I Regolamenti comunitari sulla sicurezza alimentare e dei mangimi Regolamento 178/2002 Reg.854/2004 Alimenti
DettagliLE LINEE GUIDA NAZIONALI per L APPLICAZIONE del REGOLAMENTO (CE) n 1069/2009
BIRORI (NU) 13 e 14 ottobre 2011 SICUREZZA dei SOTTOPRODOTTI di ORIGINE ANIMALE: SCENARI e NUOVE PROSPETTIVE LE LINEE GUIDA NAZIONALI per L APPLICAZIONE del REGOLAMENTO (CE) n 1069/2009 Ugo Baldi-Regione
DettagliATTIVITA DI MONITORAGGIO SUI DISPOSITIVI E DI VALUTAZIONE CLINICA
LEGENDA: questo facsimile di procedura di base Attività di monitoraggio aftermarket e di valutazione clinica è rivolto ai laboratori odontotecnici. In esso sono riportate le attività da effettuare; attività
DettagliAnalisi delle principali problematiche emerse nel corso dell ispezione
Analisi delle principali problematiche emerse nel corso dell ispezione premessa Dal 14 al 25 Maggio 2012 il Servizio Federale per il Controllo Veterinario e Fitosanitario (Rosselkhoz-nadzor), ha condotto
DettagliATTIVITÀ DI CONTROLLO UFFICIALE SUGLI STABILIMENTI DI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE. Introduzione
ATTIVITÀ DI CONTROLLO UFFICIALE SUGLI STABILIMENTI DI PRODUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE Introduzione La sicurezza alimentare è l obiettivo primario per i Servizi Veterinari e,
DettagliProduzione primaria per uso domestico. privato. che Preparazione, esegua manipolazione e. destinati al consumo domestico privato e
Ogni operatore del settore alimentare notifica Produzione primaria per uso domestico alimenti di privato origine animale che Preparazione, esegua manipolazione e (eccetto miele) conservazione produzione
Dettagli1. Abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti (art. 8, comma 2, del DLgs n. 150/2012)
Linee guida per il rilascio e il rinnovo delle abilitazioni alla vendita, all acquisto e all uso e all attività di consulenza sull impiego dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti Premessa La direttiva
DettagliSICUREZZA ALIMENTARE: medici e veterinari per la salute dei cittadini
SICUREZZA ALIMENTARE: medici e veterinari per la salute dei cittadini ATS Città Metropolitana di Milano Dipartimento di Prevenzione Medico Dirigente Medico Linda Mantia Sicurezza alimentare La SICUREZZA
DettagliI controlli per il Novel Food
I controlli per il Novel Food Integratori Alimentari Autorizzazione alla produzione, piani di campionamento e risultati Dr.ssa Amalia Vitagliano Il riconoscimento ai sensi dell art. 6 Regolamento CE 852/04
DettagliTracciabilità e Rintracciabilità a garanzia della qualita` e sicurezza dei prodotti alimentari
Specialisti della Codifica, marcatura ed etichettatura Tracciabilità e Rintracciabilità a garanzia della qualita` e sicurezza dei prodotti alimentari SICUREZZA ALIMENTARE La garanzia della sicurezza degli
DettagliDIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA Direttore Dott. Giuseppe Cosenza IL TRASPORTO DI ALIMENTI: ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA Direttore Dott. Giuseppe Cosenza IL TRASPORTO DI ALIMENTI: ADEMPIMENTI NORMATIVI IN MATERIA DI SICUREZZA ALIMENTARE Protocollo Tecnico per la Categorizzazione del rischio
DettagliL autocontrollo e la possibilità di semplificazione, per ridurre i costi e migliorare la competitività. Clelia Lombardi
L autocontrollo e la possibilità di semplificazione, per ridurre i costi e migliorare la competitività Clelia Lombardi Alessandria - 26 giugno 2014 OBIETTIVO DELL AUTOCONTROLLO: GARANZIA DELLA SICUREZZA
DettagliESAMI DI STATO TECNOLOGO ALIMENTARE I SESSIONE 2000
ESAMI DI STATO I SESSIONE 2000 1. Il candidato descriva i parametri di processo e le soluzioni impiantistiche più idonee per la realizzazione di un prodotto di qualità di propria scelta. 2. Nel corso delle
DettagliArea Territoriale Veterinaria di Verbale di Ispezione Operatore del Settore dei Mangimi/Laboratorio In data...alle ore... il/i sottoscritto/i : Nome
Verbale di Ispezione Operatore del Settore dei Mangimi/Laboratorio In data...alle ore... il/i sottoscritto/i : Nome. Pag. 1 di 6 n del.. Qualifica/Ente di appartenenza............. Ha/Hanno effettuato
DettagliAZIENDA ULSS 20 Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale Dott. Riccardo MURARI
AZIENDA ULSS 20 Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale Dott. Riccardo MURARI Rintracciabilità dei Prodotti Alimentari Art 18 del Reg. 178/2002 stabilisce la rintracciabilità, in tutte le fasi
DettagliTRASPORTO SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE. Testi e immagini a cura di Maurizio Poli, Francesco Sartori, in parte tratti da ASL 2 Savonese
Dipartimento di Prevenzione Servizio di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche 36100 Vicenza V.le Camisano 61/69 Tel. 0444 202127 Fax. 0444 202111 TRASPORTO SOTTOPRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE
DettagliCARATTERISTICHE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA. OBBLIGATORIO PER ATTIVITA IN ARTICOLO 6 E 8 DEL D.Lgs. 334/99
Riesame della Direzione MIGLIORAMENTO CONTINUO Modello Proattivo Sistemi di Gestione Controlli e azioni correttive Implementazione Pianificazione Impegno e Politica Aziendale CARATTERISTICHE DEL SISTEMA
DettagliSC IGIENE ALIMENTI ORIGINE ANIMALE ATTIVITA 2014
La Struttura Complessa di Igiene degli Alimenti di Origine Animale svolge i controlli ufficiali in qualsiasi fase della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti di origine.
DettagliComune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000
Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato
DettagliSERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE
SERVIZIO DI IGIENE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE RESPONSABILE DR GIUSEPPE CANNAS ATTIVITA DI CONTROLLO UFFICIALE EFFETTUATE NELL ANNO Il Piano di ispezione e controllo - Anno del SIAOA sostanzialmente
DettagliResponsabile Dott.ssa Ida Aragona RELAZIONE ANNUALE RIESAME ATTIVITA DI AUDIT
Pag 1 di 5 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE U.F.C. Sicurezza Alimentare e Sanità Veterinaria Via Martiri di S. Anna, 12 55045 Pietrasanta (LU) Tel.: 0584-6058910/11/12/13 Fax: 0584-6058926 C.F. P.I. 00523180461
DettagliBozen / Bolzano Agli indirizzi elencati sul retro
Prot. Nr. 31.12/86.32/1406 - CIRCOLARE N. 16 Bozen / Bolzano 20.06.2002 Agli indirizzi elencati sul retro Norme e disposizioni di interesse veterinario riguardanti le TSE - Nota del Ministero della Salute
DettagliPOLITICA QUALITA -AMBIENTE- SICUREZZA ALIMENTARE Revisione: 01
La Qualità, l attenzione per l ambiente e la Sicurezza alimentare, la soddisfazione del cliente, l etica e la responsabilità nei confronti del personale per INDUSTRIA SALUMI S. ANGELO S.R.L., non costituiscono
DettagliPROCEDURA PER LA MACELLAZIONI DI SUINI PER USO DOMESTICO PRIVATO
PROCEDURA PER LA MACELLAZIONI DI SUINI PER USO DOMESTICO PRIVATO A livello nazionale la macellazione dei suini a domicilio è ancora regolamentata dall art. 13 del R. D. del 1928 n. 3298, che stabilisce
DettagliGLI ASPETTI SANZIONATORI NEL SETTORE DEI MOCA TIZIANO VECILE SIAN ASL CN 1
GLI ASPETTI SANZIONATORI NEL SETTORE DEI MOCA TIZIANO VECILE SIAN ASL CN 1 L ASPETTO SANZIONATORIO RELATIVO ALLE VIOLAZIONI IN TEMA DI MOCA REGOLAMENTI COMUNITARI NON PREVEDONO SANZIONI PREVEDONO PERO
DettagliREGISTRAZIONE DELLE IMPRESE ALIMENTARI (Regolamento CE 852/2004) Il/La sottoscritto/a (indicare Cognome e Nome) nato a il residente a in via/p.
REGISTRAZIONE DELLE IMPRESE ALIMENTARI (Regolamento CE 852/2004) S.C.I.A. IMPRESE ALIMENTARI (EX DIA DIFFERITA) All Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Distretto: Il/La sottoscritto/a (indicare
DettagliLa semplificazione dell haccp nelle piccole imprese del settore alimentare. Marina Fridel
La semplificazione dell haccp nelle piccole imprese del settore alimentare Marina Fridel Orientamenti della Regione Emilia - Romagna nella applicazione dei principi sanciti dai regolamenti Progetto regionale
DettagliUso sicuro delle macchine alimentari
Uso sicuro delle macchine alimentari la manutenzione e l'aggiornamento dei requisiti di sicurezza Convegno INAIL BOLOGNA 19 ottobre 2016 Ing. Abdul Ghani Ahmad Ministero del Lavoro Le opinioni espresse
DettagliAntonella Del Fiore ENEA Roma 2 Febbraio 2015
SICUREZZA ALIMENTARE E GESTIONE DELLA QUALITÀ NEL SETTORE DELLA PRODUZIONE TRADIZIONALE Antonella Del Fiore ENEA Roma 2 Febbraio 2015 Per verificare se un sistema di gestione è stato correttamente implementato
DettagliIndice generale. Prefazione
Indice generale Prefazione Autori XI XIII Capitolo 1: Contesto istituzionale e normativo dell Unione Europea 1 1 Trattati e Stati membri 1 2 Le istituzioni dell Unione Europea 3 2.1 Parlamento Europeo
DettagliINDICE. Capo 1. Specie animali allevate in azienda ai fini della macellazione. Capo 2. Quantità massime consentite
Allegato A LINEE GUIDA PER LA FORNITURA DI PICCOLI QUANTITATIVI DI CARNI, PROVENIENTI DA POLLAME E LAGOMORFI MACELLATI NELL AZIENDA AGRICOLA, DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE FINALE O AI LABORATORI ANNESSI
DettagliAREA C: SISTEMI INTEGRATI
AREA C: SISTEMI INTEGRATI Codice Titolo Ore C01 Formazione in merito al Sistema di Gestione per la Qualità UNI EN 28 ISO 9001 C02 Internal Auditing secondo la linea guida UNI EN ISO 19011:2012 28 C03 Formazione
DettagliAUDIT INTERNI AUDIT INTERNI
del 01/02/2016 Pag. 1 di 8 INDICE DELLE REVISIONI Numero Data Descrizione Paragrafi Pagine Variati Variate 00 01/02/2016 Prima emissione Tutti Tutte RESPONSABILITA ELABORAZIONE VERIFICA APPROVAZIONE DATA
DettagliProgramma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare
Programma 9 Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare Programmazione annuale regionale anno 2015 Azioni previste nel periodo - Sintesi complessiva Gran parte delle azioni previste dal programma
DettagliProtocollo data. SEDE LEGALE O AMMINISTRATIVA Via C.A.P. Comune Località Telefono Fax. Legale rappresentante Sig. nato a il e residente a Prov.
Protocollo data RAGIONE SOCIALE (timbro) SEDE LEGALE O AMMINISTRATIVA Via C.A.P. Comune Località Telefono Fax Legale rappresentante Sig. nato a il e residente a Prov. in Via SEDE PRODUTTIVA: Via C.A.P.
DettagliREGIONE VENETO Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione GLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (O.S.A.) E I CONTROLLI SULLE LORO IMPRESE
REGIONE VENETO Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione GLI OPERATORI DEL SETTORE ALIMENTARE (O.S.A.) E I CONTROLLI SULLE LORO IMPRESE Dott. Giambattista Montanari gbmontanari@ulss22.ven.it Bardolino 04/03/2015
Dettagli