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1 Questo contenuto ti è offerto da: Articolo tratto da: Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.

2 ANALISI DI UNA STALLA ESEMPLARE Come arrivare a produrre 40 kg di latte per vacca Una stalla vicino a Bergamo ha raggiunto tra maggio e giugno i 40 kg/capo. L allevatore ci spiega come ha migliorato la gestione, le performance produttive e la riproduzione della propria stalla aumentando il fatturato del 25% in due anni Alla domanda su come gestire al meglio il personale, l allevatore ritiene che un passo importante sia quello di delegare alcune mansioni e, soprattutto, addottare protocolli di lavoro semplici e ripetibili di Michele Campiotti In un recente articolo pubblicato su L Informatore Agrario n. 32/2012 Supplemento Stalle da latte a pag. 17 sono stati pubblicati i dati relativi al lavoro svolto in un allevamento della provincia di Bergamo. Tutta l attenzione era puntata sulla costanza del lavoro quotidiano. Con quell allevatore, i suoi fratelli e i collaboratori si era scommesso che lavorare bene, applicare metodi di precisione al sistema alimentare e alla gestione avrebbe portato a risultati eccellenti. Nell articolo si raccontava che tali risultati erano stati raggiunti durante il primo anno di lavoro. Ora, a distanza di un altro anno, vogliamo confermare quei risultati avendo raggiunto nei mesi di maggio e giugno 2013 la produzione di 40 kg di latte venduto per vacca in lattazione, cogliendo di conseguenza tutti gli obiettivi di redditività aziendale. Mosè Leoni, insieme ai suoi due fratelli Zaccheo e Arrigo, dirige la società agricola Leoni Galimberti a Brignano Gera d Adda (Bergamo), ed è il responsabile della stalla, che a oggi conta circa vacche in lattazione che vengono munte tre volte al giorno. A tu per tu con l imprenditoreallevatore Innanzitutto, vorrei che ci raccontassi brevemente la storia della vostra azienda, una realtà ora giovane e lanciata, trasformata in pochi anni, ma che viene da lontano. La nostra azienda nasce con i nostri genitori che, nel 1973, da affittuari diventano proprietari di un terreno di 40 pertiche (1 ha = 15 pertiche bergamasche) con una casa colonica e una stalla con 8 vacche. Da quella piccola realtà ha avuto inizio tutto, i nostri genitori ci hanno cresciuto, insieme alle nostre sorelle, trasmettendoci la passione per questo lavoro. Da nostro padre abbiamo imparato l umiltà, il rispetto e l impegno sul lavoro, mentre nostra madre ci ha sempre incitato al miglioramento, all aggiornamento, all istruzione e ad avere una visione futura delle scelte: lei è stata senza dubbio una donna molto intraprendente e coraggiosa. Come succedeva in altre famiglie contadine, anche noi siamo stati coinvolti fin da piccoli nelle attività lavorative e nelle decisioni che riguardavano l azienda. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di avere un azienda ben strutturata e ben organizzata, in grado di competere con la realtà del mercato. Da qui la voglia di crescere, così, mentre aumentavamo il numero dei capi (sempre con rimonta interna), investivamo nelle quote latte, nelle strutture, nei macchinari e in tutti gli strumenti che potevano migliorare l efficienza dell azienda, compresa la ricerca di terreno per abbassare i costi di produzione. I risultati sono stati molto soddisfacenti: da una produzione di quintali di quota nel abbiamo chiuso la scorsa campagna con quintali e 170 vacche mediamente presenti. Nel frattempo, la conduzione famigliare è passata nelle mani di noi tre figli maschi, che nel 2004 abbiamo costituito una società ritagliandoci dei ruoli ben precisi all interno dell organizzazione aziendale. Questa divisione di ruoli è stata importante perché ci ha permesso di specializzarci ognuno nel proprio ambito, an- 18 supplemento a L Informatore Agrario 29/2013

3 Le buone performance riproduttive aziendali vengono ottenute anche grazie alla sincronizzazione dei calori e al massimo comfort in asciutta e post-parto che secondo attitudini e passioni personali; io stesso ho potuto concentrare tutte le attenzioni sulla stalla perché ero consapevole che la campagna e la parte amministrativa erano ben gestite dai miei fratelli. Negli anni seguenti abbiamo introdotto gradualmente manodopera esterna e, attualmente, abbiamo in forza 3 dipendenti e 2 avventizi, 3 dei quali rientrano nella routine della stalla e 2 si occupano del lavoro in campagna. Anche il gruppo di lavoro in azienda è molto preciso e affiatato. Qual è il segreto, secondo te, della gestione del personale? Naturalmente, il fatto di delegare delle mansioni che prima venivano svolte da noi è stato un passo impegnativo: è sempre difficile demandare e ciò implica una buona conoscenza e fiducia nelle persone con cui lavori; tuttavia, l introduzione di personale esterno si è rivelata una scelta positiva e fondamentale per l organizzazione del lavoro, che è notevolmente aumentato. Con l assunzione di manodopera esterna è stato necessario adottare dei protocolli di lavoro semplici e ripetibili che hanno garantito un metodo di lavoro uguale per tutti. Con l esperienza ci siamo accorti che nella gestione del personale è molto importante il coinvolgimento attivo dei ragazzi nel perseguire gli obiettivi prefissati, è necessario dare sempre spunti di aggiornamento e naturalmente non deve mai mancare il nostro costante supporto e affiancamento. In due anni l andamento produttivo della stalla è aumentato di 10 kg/capo In questi anni insieme abbiamo fatto diversi passi, per me un esperienza preziosissima, introducendo in azienda sempre nuovi strumenti di analisi e di controllo: Dairy Comp, Dairy Economics e infine il SATA con. Cosa vuol dire, nel tuo lavoro, la disponibilità di questi strumenti? Com è cambiato il tuo modo di lavorare aggiungendo via via all esperienza osservazioni sempre più oggettive in campo gestionale, alimentare e ora economico? In questi anni di lavoro è stata fondamentale la collaborazione con il SATA, in particolar modo nelle figure dell alimentarista, consulente tecnico ed economico, e del medico veterinario. L ausilio di nuovi strumenti di analisi e di controllo ci ha permesso, come azienda, un notevole miglioramento. Il Dairy Comp semplifica senza dubbio il lavoro gestionale, permettendo di avere una visione oggettiva dell andamento della mandria, e consente di prendere decisioni basate su dati reali e non più su impressioni o calcoli approssimativi; inoltre fornisce indici tecnici che permettono di fissare degli obiettivi e di confrontarci con altre realtà produttive. Nel 2011, su suggerimento (e direi su pressione) del nostro alimentarista, abbiamo iniziato a utilizzare il Dairy Economics e a tener monitorata l umidità degli alimenti. Con grande sorpresa questo metodo di lavoro si è rivelato estremamente efficace, in quanto la riduzione della variabilità della sostanza secca ha portato una maggiore costanza nell unifeed; inoltre la somministrazione di foraggi di alta qualità e l attenzione alla gestione della mangiatoia hanno contribuito ad avere un incremento graduale della produzione. Infine il Sata con, un altro strumento che si sta rivelando necessario per pianificare le scelte economiche di medio e lungo termine e per interfacciarsi adeguatamente con gli enti di credito, essendo bene a conoscenza della pro- Secondo l allevatore le figure dell alimentarista e del veterinario sono state di fondamentale importanza 29/2013 supplemento a L Informatore Agrario 19

4 COME SI ARRIVA A 25 KG DI INGESTIONE Durante l ultimo anno il sistema alimentare prevedeva la definizione della sostanza secca di tutti gli alimenti umidi ogni settimana e la ridefinizione della razione sul tal quale. È stato messo molto impegno sulla qualità e sulla gestione degli alimenti per gestire una razione che fosse più stabile possibile (tabella A), con buoni livelli di concentrazioni proteiche ed energetiche. La razione a base di silomais, medica fieno e fasciata, sorgo insilato, come foraggi (che complessivamente rappresentavano dal 45 al 52% della razione) e mais, soia, colza, cotone e melasso più qualche chilo di un nucleo aziendale contenente le integrazioni, grassi e proteine bypass come concentrati dava come produzione raggiungibile i 41 kg di latte a 25 kg di ingestione di sostanza secca. Tutta l attenzione si è concentrata nel migliorare al massimo la gestione aziendale, l ambiente, il benessere animale, affinché gli animali arrivassero a mangiare di media quella quantità di sostanza secca: l ambiente, l alto livello e la continuità di gestione e alimentazione permettevano alle bovine di esprimersi al meglio, come nelle loro potenzialità naturali. TABELLA A - Composizione della razione (kg/capo) Silomais 14 Sorgo insilato 5 Medica fieno 3,3 Medica fasciata 5 Paglia 0,4 Mais farina 5,5 Mais fiocco 2,5 Cotone seme 1,5 Colza farina 0,8 Melasso di canna 1,5 Soia farina 1 Acqua 3 Nucleo formula aziendale 3 Totale s.s. ingerita 25,078 s.s. = sostanza secca. Produzione per vacca e s.s. ingerita (kg) È un importante risultato arrivare a questi traguardi, sia da un punto di vista produttivo ma anche di efficienza riproduttiva, rimonta, patologie post-parto, cellule e qualità del latte. Merito di tutto questo va al direttore aziendale e al suo staff, che hanno preso con precisione e dedizione tutte le decisioni. Perché non basta fare le scelte giuste, è necessario applicarle e imparare a migliorarsi continuamente. Nel grafico A si può vedere l andamento produttivo dell azienda da luglio 2011 a giugno 2013: la produzione è salita di circa 10 kg/capo. Come è cambiato l andamento economico dell azienda? Il fatturato è aumentato del 25%, a fronte di una fortissima marginalità sulle spese. È interessante notare come la chiave di lettura sia l ingestione di sostanza secca ottenuta e il fatto che affrontare l estate con un livello di benessere e gestione aziendale elevato ha permesso all azienda di perdere poco latte e di riuscire, dopo l estate, a continuare il trend di miglioramento. GRAFICO A - Andamento della sostanza secca ingerita e della produzione di latte da luglio 2011 a giugno 2013 Estate Giorni (n.) Sostanza secca ingerita (kg) Lineare (kg s.s. ingerita) s.s. = sostanza secca. Produzione (kg latte/vacca) Lineare (kg latte/vacca) pria redditività, e dei punti di forza e di debolezza dell azienda. Già da diversi anni si è deciso per la terza mungitura. A oggi, secondo te quali sono i grossi vantaggi di questa scelta? La valutazione tecnica ed economica dei dati a disposizione ci ha spinto, nel 2004, a introdurre la terza mungitura. Scelta senza dubbio impegnativa, soprattutto all inizio, quando non avevamo ancora la manodopera esterna, ma, a conti fatti, è stata sicuramente una scelta decisiva che ha portato a notevoli miglioramenti sia a livello produttivo sia dal punto di vista del benessere dell animale. In primo luogo, l incremento produttivo per vacca è di almeno 3 kg, si tratta prevalentemente di latte marginale che viene prodotto togliendo semplicemente pressione alla mammella e portando, quindi, l animale a riposare di più e a disperdere meno latte nell ambiente. È chiaro che la mungitura non deve durare più di 45 Nei primi dieci giorni di lattazione la stalla applica un protocollo di monitoraggio per febbri e chetosi minuti-1 ora per gruppo produttivo, in modo che l animale non stia troppo tempo in piedi e la routine sia fatta alla perfezione. Inoltre, sempre dal punto di vista produttivo, abbiamo constatato che si sono raggiuti picchi di lattazione più elevati e, di conseguenza, una curva di lattazione che si mantiene alta più a lungo rispetto alle bovine con due mungiture. La terza mungitura ha portato dei migliora- 20 supplemento a L Informatore Agrario 29/2013

5 menti anche in campo sanitario, la sistemazione e il rinnovo della lettiera sono pratiche che vengono svolte più frequentemente nel corso della giornata, lo stesso vale per i capezzoli che vengono igienizzati tre volte al giorno, infine essendoci meno dispersione di latte nella lettiera, c è meno substrato di crescita per i batteri. Un altro vantaggio che ha comportato la terza mungitura è stato quello di poter controllare, e all occorrenza intervenire, in maniera più assidua nel caso di mastiti cliniche e di conseguenza ciò comporta anche una più veloce guarigione. Infine, ma non meno importante, la terza mungitura implica la presenza costante del personale in stalla e, quindi, un controllo maggiore della situazione degli animali, in particolar modo dei calori e dei parti. Attualmente, le tre mungiture vengono svolte da tre dipendenti secondo una programmazione mensile di turni, che alterna in maniera equilibrata momenti di riposo e di lavoro. Anche sulla riproduzione ottieni buone performance e applichi diversi metodi, utilizzando sincronizzazione e gessi colorati. Quale ti sembra la cosa più importante in questo settore? Per quanto riguarda l aspetto riproduttivo la cosa importante su cui focalizziamo l attenzione è il periodo di asciutta e il post-parto. Durante queste due fasi molto delicate le vacche godono del massimo comfort riposando su lettiera; nel periodo di asciutta cerchiamo di massimizzare l ingestione fornendo alimenti di alta qualità e poveri di potassio; nel post-parto, invece, la razione alimentare è la stessa che viene somministrata alle altre bovine in produzione. Durante i primi dieci giorni di lattazione applichiamo un protocollo che consiste nel monitorare soprattutto la febbre e la chetosi. La riproduzione viene gestita utilizzando il metodo della sincronizzazione, che ci permette di fecondare tutte le vacche entro 70 giorni dal parto e di rimettere prontamente in ciclo le vacche diagnosticate «vuote». Recentemente abbiamo introdotto la rilevazione dei ritorni in calore con l uso dei gessi, pratica ancora in via di sperimentazione ma che sembra iniziare a dare i primi risultati. L azienda è cambiata negli anni: i continui investimenti e cambiamenti hanno Di recente nella stalla bergamasca è stato introdotto l uso dei gessi per i ritorni in calore, pratica ancora in via di sperimentazione che sembra dare buoni frutti Durante l asciutta si cerca di massimizzare l ingestione con alimenti di alta qualità e poveri di potassio chiesto molto dal punto di vista gestionale e operativo. Ora si iniziano a raccogliere i frutti. Per il futuro vorreste aumentare ancora le vacche e portare le produzioni a livelli ancora più alti? Quali obiettivi per il futuro dell azienda? Gli investimenti e i cambiamenti hanno chiesto molto dal punto di vista economico, tecnico e operativo. Raccogliere i frutti? Non sappiamo se ci sarà tempo ma sicuramente crediamo che questa sia la strada giusta, per il futuro ci auguriamo di tenere fede agli impegni presi e di essere pronti a sostenere le variabilità di un mercato che è sempre più instabile. Poi, sicuramente, se ci saranno delle opportunità per migliorare l efficienza della nostra azienda perché non coglierle? Michele Campiotti Tecnico specialista gestione aziendale ed economia SATA Capo servizio tecnico, Apa Bergamo Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivi a: redazione@informatoreagrario.it 29/2013 supplemento a L Informatore Agrario 21

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