Andrea Rossi 1, Paolo Ferrari 2, Michelangelo Bruno Bossio 3, Francesco Monaco 3, Aldo Fusaro 3

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1 RICERCA SUMMARY Many chain agreements for Dop or Igp products exclude the use of Gmo feed; moreover the ban on animal protein meals for animal feeding increased the use of different protein sources, paying attention to farm costs. In recent years the Regional agency for agricultural development services (Arssa) of Calabria has been promoting outdoor pig production to increase pig farming within the regional territory and to develop the chain of traditional products including those based on pork meat of Calabrese breed. The main aim of this study was to compare different Gmo free diets for pigs of Calabrese breed using local feed and taking into account on-farm and slaughtering performances. Key words: pig feeding, Gmo, pork quality, Calabrese pig breed. 1 Centro Ricerche Produzioni Animali SpA - Reggio Emilia 2 Fondazione CRPA Studi e Ricerche onlus - Reggio Emilia 3 Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo ARSSA - Cosenza Impiego di materie prime non Ogm nell allevamento dei suini di razza Calabrese RIASSUNTO Andrea Rossi 1, Paolo Ferrari 2, Michelangelo Bruno Bossio 3, Francesco Monaco 3, Aldo Fusaro 3 Molti contratti di filiera e disciplinari di prodotti tutelati a marchio Dop e Igp prevedono oggi l esclusione di materie prime e alimenti ottenuti da organismi geneticamente modificati (Ogm) a garanzia del consumatore; inoltre la messa al bando dell impiego delle farine di carne nell allevamento degli animali da reddito, ha comportato la crescente esigenza di utilizzare fonti proteiche alternative ed economicamente compatibili con i costi di produzione aziendali. L Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo (Arssa) della Calabria, promuove da diversi anni il sistema di allevamento all aperto dei suini allo scopo di incrementare il numero di allevamenti in ambito regionale e di potenziare la filiera dei prodotti tradizionali tra cui, in particolare, quelli ottenuti da suini di razza Calabrese. Nel presente lavoro, sono presentati i risultati di una ricerca volta a definire piani alimentari non Ogm per suini di razza Calabrese, con l impiego di materie prime di produzione locale. Sono state valutate le principali performances di allevamento e di macellazione. Parole Chiave: alimentazione dei suini, Ogm, qualità della carne suina, razza suina Calabrese. PREMESSA Il Centro sperimentale dimostrativo Salvaguardia e valorizzazione suino nero di Calabria dell Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo (Arssa), promuove da alcuni anni il sistema di allevamento all aperto dei suini allo scopo di incrementare il numero di allevamenti in Calabria e di potenziare la filiera dei prodotti tradizionali tra cui, in particolare, quelli ottenuti da suini di razza Calabrese. Allo scopo di promuovere l allevamento dei suini di razza Calabrese alimentati con diete non Ogm a base di materie prime di produzione locale l Arssa ha evidenziato l esigenza di approfondire le conoscenze delle relative performance produttive, in particolare, di quelle di crescita e di macellazione dei suini di tale razza allevati all aperto. La formulazione dei mangimi zootecnici da sempre è molto condizionata dalla disponibilità, e quindi dal costo, della soia. In effetti, su una produzione mondiale di leguminose da granella pari a circa 240 milioni di tonnellate, il 75% è rappresentato dalla soia ma, a livello europeo, molto interesse si è concentrato su materie prime alternative, quali il pisello proteico, il favino e il lupino. In realtà, il fabbisogno dell industria mangimistica europea di materie prime proteiche eccede largamente la produzione, creando un bilancio negativo pari al 74% (Fonte: Unip, ). La situazione italiana non si discosta mediamente da quella europea, anche se con differenze sostanziali. L Italia infatti è un produttore marginale di pisello, mentre in Europa l 85% delle produzioni di leguminose da granella è SUINICOLTURA

2 Tabella 1 - Apporti mangime, magronaggio (% su t.q.) No soia Energia digeribile (ED) (kcal/kg) Umidità 12,3 11,8 Lisina 0,75 0,77 Proteine gregge 15,4 15,5 Lipidi greggi 2,2 2,4 Fibra greggia 7 4,9 Ceneri 5,3 5,6 Tabella 2. Apporti mangime, ingrasso (% su t.q.) No soia Energia digeribile (ED) (kcal/kg) Umidità 11,9 12,6 Lisina 0,64 0,64 Proteine gregge 14,2 14,2 Lipidi greggi 2,1 2,8 Fibra greggia 4,6 3,9 Ceneri 5,1 5,2 rappresentata da questa specie; il nostro Paese, però, contribuisce per il 75% alla produzione europea di soia, ma con quantità nettamente inferiori ai fabbisogni interni, mentre copre il 45% della produzione europea di erba medica. La recente maggiore sensibilità relativa al background territoriale e ambientale dei prodotti tipici tutelati e di quelli ottenuti con metodo di produzione biologico, spinge a considerare con maggior attenzione la possibilità di valorizzare appieno altri prodotti agricoli ad uso zootecnico, cercando di massimizzare e ottimizzare il loro di inserimento nelle diete degli animali in allevamento. A questo si aggiunge la crescente esigenza di garantire filiere di qualità, con l esclusione di materie prime e alimenti ottenuti da organismi geneticamente modificati (Ogm), con l obiettivo di preservare peculiarità di prodotto e sicurezza per il consumatore. Una precisa limitazione legislativa in questo senso è sancita con il Reg. CE 50/2000 e con il Reg. CE 1830/2003, il primo relativo all etichettatura di prodotti e ingredienti alimentari contenenti additivi Tabella 3. Razione no soia % s.s. (30-70 kg p.v.) Mat. Prima t.q % S.S.% P.G. CE E.I. F.G. L.G. Mais Acri 34,05 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23 Grano t. Acri 14,5 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75 Orzo Acri 14, ,61 2,58 78,33 5,39 2,09 Girasole, f.e. 14, ,78 6,91 28,87 29,44 2 Fava, seme int ,34 3,89 55,66 8,62 1,49 Pisello p. Acri 7 86,2 27,26 3,7 62,8 6,1 1,5 Ca carbonato 1,2 99, Fosfato bicalcico 1, , Sodio cloruro 0,31 99, L-Lisina 0, , Rame solfato 0, , Zinco ossido 0,1 99,8 0 96, P.G.: proteine gregge; CE: ceneri; E.I.: estrattivi inazotati; F.G.: fibre gregge; L.G.: lipidi greggi. Tabella 4 - Razione soia % s.s. (30-70 kg p.v.) Mat. Prima t.q. % S.S. % P.G. CE E.I. F.G. L.G. Mais Acri 22,71 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23 Grano t. Acri 21,50 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75 Orzo Acri 21,50 90,0 11,61 2,58 78,33 5,39 2,09 Crusca frumento t. 18,00 88,00 17,44 5,74 61,83 10,63 4,36 f.e. 13,30 87,50 49,94 7,43 32,69 8,57 1,37 Ca carbonato 1,20 99,8 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 Fosfato bicalcico 1,20 95,0 0,0 86,32 0,0 0,0 0,0 Sodio cloruro 0,35 99,8 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0 L-Lisina 0,22 98,0 97,55 0,0 0,0 0,0 0,0 Rame solfato 0,01 71,0 0,0 88,73 0,0 0,0 0,0 Zinco ossido 0,01 99,8 0,0 96,99 0,0 0,0 0,0 Tabella 5 Razione no soia % s.s. ( kg) Mat. Prima t.q. % S.S. % P.G. CE E.I. F.G. L.G. Grano t. Acri 42,27 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75 Orzo Acri ,61 2,58 78,33 5,39 2,09 Fava, seme int ,34 3,89 55,66 8,62 1,49 Crusca frumento t ,44 5,74 61,83 10,63 4,36 Mais Acri 13 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23 Pisello p. Acri 7 86,2 27,26 3,7 62,8 6,1 1,5 Fosfato bicalcico 1, , Sodio cloruro 0,35 99, L-Lisina 0, , Rame solfato 0, , Zinco ossido 0,1 99,8 0 96, Ca carbonato 1,2 99, Tabella 6. Razione soia % s.s. ( kg) Mat. Prima t.q. % S.S. % P.G. CE E.I. F.G. L.G. Mais Acri 49,45 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23 Orzo Acri ,61 2,58 78,33 5,39 2,09 f.e. 12,7 89,5 49,94 7,43 32,69 8,57 1,37 Crusca frumento t ,44 5,74 61,83 10,63 4,36 Grano t. Acri 10 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75 Fosfato bicalcico 1, , Ca carbonato 1 99, Sodio Cloruro 0,33 99, L-Lisina 0, , Rame solfato 0, , Zinco ossido 0,1 99,8 0 96, SUINICOLTURA

3 RICERCA e aromi geneticamente modificati, il secondo circa la tracciabilità e l etichettatura di alimenti e mangimi Ogm. In questo quadro, non va da ultimo sottovalutato l andamento dei prezzi delle granaglie e dei prodotti amidacei e dell alimentazione animale, che nel 2006 hanno fatto registrare aumenti di prezzo molto forti rispetto al 2005, e pari all 11,8% e 5,6% rispettivamente (Fonte: Assica, 2007). OBIETTIVI Obiettivo generale del progetto è lo sviluppo in Calabria di una filiera per la produzione di carne suina non Ogm, ottenuta da suini di razza Calabrese, eliminando la presenza di materie prime che potenzialmente possano essere geneticamente modificate (in particolare la soia). Questo può essere perseguito mediante l impiego di proteaginose di produzione locale diverse dalla soia e la verifica degli effetti sulle performances di allevamento e sulla qualità delle carcasse e delle carni. L attività si inserisce all interno del Piano nazionale per la produzione di proteine vegetali, funzionale a soddisfare almeno parzialmente la domanda italiana, offrire prodotti non Ogm, per i quali si sta consolidando una crescente richiesta, e qualificare le filiera produttive. MATERIALI E METODI È stata condotta una prova sperimentale di allevamento all aperto di suini alimentati con razioni vegetali non Ogm in confronto a suini alimentati con razioni convenzionali a base di soia; la prova è stata condotta nel Centro sperimentale dimostrativo Salvaguardia e valorizzazione del Suino Nero di Calabria, sito nei pressi di Acri, in provincia di Cosenza, ad un altitudine di circa 700 m sul livello del mare. Sono stati utilizzati due gruppi di 36 suini ciascuno di razza Calabrese, alimentati con due diverse diete, di cui una a base di soia e una a base di proteaginose di produzione locale. I capi sono stati accasati in 3 recinti per tesi, dimensionati per ospitare 12 capi ciascuno. Ciascun recinto, di forma rettangolare e ubicato su terreno pianeg- Tabella 7. Performances di allevamento fase I (febbraio-marzo) No Capi (n.) Peso 1 box (kg) 482,9 ± 134,9 405,3 ± 120,6 Peso 1 capo (kg) 40,2 ± 9,5 A 33,8 ± 8,7 B Peso 2 box (kg) 866,7 ± 96,7 752,3 ± 105,9 Peso 2 capo (kg) 72,2 ± 7,8 A 62,7 ± 8,6 B IPG 1 capo (g) 769,1 ±89,9 A 697,8 ± 94,5 B Consumo 1 box (kg) 1.144,3 ± 74, ,3 ± 108,2 Consumo 1 capo/die (kg) 2,3 ± 0,3 2,1 ± 0,3 IC 1 box 3,0 ± 0,3 3,0 ± 0,2 Lettere diverse indicano differenze per P<0,1 Tabella 8. Performances di allevamento fase II (marzo-maggio) No Capi (n.) Peso 3 box (kg) 1.382,6 ± 84, ,3 ± 147,0 Peso 3 capo (kg) 115,2 ± 9,2 A 105,4 ± 9,7 B IPG 2 capo (g) 767,1 ± 107,5 757,0 ± 113,8 Consumo 2 box (kg) 2.193,2 ± 70, ,7 ± 55,9 Consumo 2 capo/die (kg) 3,3 ± 0,1 3,3 ± 0,1 IC 2 box 4,3 ± 0,3 4,5 ± 0,2 Lettere diverse indicano differenze per P<0,1 Tabella 9 - Performances di allevamento fase III (maggio-giugno) No Capi (n.) Peso 4 box (kg) 1.669,3 ± 87, ,2 ± 161,7 Peso 4 capo (kg) 139,1 ± 11,6 135,2 ± 11,0 IPG 3 capo (g) 5.43,6 ± 125,9 B 673,3 ± 94,8 A Consumo 3 box (kg) 1.975,7 ± 24, ,7 ± 83,2 Consumo capo/die (kg) 3,7 ±0,1 3,5 ± 0,2 IC 3 box 7,0 ± 0,9 b 5,4 ± 0,0 a Lettere maiuscole diverse indicano differenze per P<0,1 Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05 Tabella 10 - Performances di allevamento totale (febbraio-giugno) No Capi (n.) Consumo T box (kg) 5.313,2 ± 158, ,7 ± 213,1 Consumo T capo/die (kg) 3,1 ± 0,2 3,0 ± 0,2 IPG T capo (g) 698,0 ± 68,7 714,7 ± 66,1 IC T box 4,5 ± 0,2 4,4 ± 0,1 Tabella 11 - Performances di macellazione: pesi carcassa e resa No Peso vivo finale (kg) 150,6 ± 10,9 147,4 ± 10,3 Peso carcassa calda (kg) 122,6 ± 9,9 121,3 ± 8,7 Peso carcassa fredda (kg) 120,1 ± 9,7 118,9 ± 8,5 Resa calda di macellazione (%) 81,7 ± 2,6 82,6 ± 2,1 Resa fredda di macellazione (%) 80,0 ±2,6 80,9 ± 2,0 SUINICOLTURA

4 Tabella 12 - Performances di macellazione: tagli magri No Peso coscia (kg) 14,9 ± 1,4 14,9 ± 1,2 Resa coscia (%) 24,3 ±1,2 24,5 ± 1,2 Peso coscia rifilata (kg) 11,1 ±1,1 10,9 ± 0,8 Resa coscia rifilata (%) 19,0 ± 1,8 18,8 ± 1,3 Peso lombo (kg) 17,2 ± 1,4 a 16,4 ± 1,5 b Resa lombo (%) 29,6 ± 2,4 a 28,2 ± 2,6 b Peso filetto (kg) 6,3 ± 0,8 6,2 ± 0,8 Resa filetto (%) 10,9 ± 1,3 10,6 ± 1,3 Peso capicollo (kg) 4,1 ± 0,4 3,9 ± 0,5 Resa capicollo (%) 7,0 ± 0,8 6,7 ± 0,8 Peso capicollo disossato (kg) 3,1 ± 0,6 2,9 ± 0,3 Resa capicollo disossato (%) 5,3 ±1,0 4,9 ± 0,6 Peso spalla (kg) 8,9 ± 0,7 8,7 ± 0,6 Resa spalla (%) 15,3 ± 1,2 15,0 ± 1,0 Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05 Tabella 13 - Performances di macellazione: tagli grassi No Peso pancetta (kg) 9,4 ± 1,3 9,4 ± 1,6 Resa pancetta (%) 16,1 ± 2,3 16,1 ± 2,8 Peso pancetta rifilata (kg) 3,7 ± 0,6 b 4,3 ± 0,5 a Resa pancetta rifilata (%) 6,4 ± 1,0 b 7,4 ± 0,8 a Peso guanciale(kg) 1,3 ±0,2 1,3 ± 0,2 Resa guanciale(%) 2,3 ±0,4 2,2 ± 0,3 Peso lardo(kg) 6,8 ± 0,9 6,3 ± 1,2 Resa lardo(%) 11,7 ± 1,6 10,9 ± 2,1 Peso lardo rifilato(kg) 2,00 ± 0,5 2,00 ± 0,3 Resa lardo rifilato(%) 3,4 ± 0,8 3,4 ± 0,4 Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05 giante, presentava una superficie disponibile di m 2 (100 m 2 /capo) ed era provvisto di mangiatoie, abbeveratoi e ricoveri mobili coibentati. Gli animali, nati nella settimana dal 19 a 25/09/05, sono stati introdotti nei recinti il medesimo giorno. Nel periodo di allevamento si sono rilevati i dati meteorologici relativi a temperatura, umidità e pluvimetrici, ad opera del Servizio agrometeorologia dell Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in agricoltura (Arssa). Gli animali sono stati alimentati ad libitum con razioni isoproteiche ed isoenergetiche (tabelle 1, 2, 3, 4, 5, 6). Su tutti i suini in prova sono stati rilevati il peso vivo (iniziale, fine fase di magronaggio e finale) e il consumo di mangime per box, allo scopo di determinare l incremento ponderale giornaliero (Ipg) e l indice di conversione alimentare (Ic). Tutti i capi sono stati macellati a età frazionata ma in coppia per tesi alimentare: due recinti a 9 mesi; due a 10 mesi; due a 11 mesi. Alla macellazione, personale opportunamente addestrato ha rilevato una serie di parametri qualitativi: carnosità di carcassa (con strumento Fat-O-Meater); peso di carcassa; peso dei tagli magri e grassi; Figura 1 - Suini riproduttori di razza Calabrese 76 SUINICOLTURA

5 spessore del grasso di copertura dorsale a livello di muscolo Gluteo medio, in posizione caudale, media e craniale, massimo alla spalla e medio al dorso; ph della carne con ph-metro ad infissione, rilevato a 45 e 24 ore post mortem a livello dei muscoli della coscia (muscolo Semimembranoso) e del lombo (muscolo Longissimus dorsi). I dati raccolti nel corso della sperimentazione sono stati elaborati statisticamente dal Centro ricerche produzioni animali spa con l analisi della varianza, test Anova e test di Duncan, del pacchetto statistico SPSS per windows. RISULTATI Allevamento Nelle tabelle seguenti sono riportati gli indici produttivi di allevamento, suddivisi nelle diverse fasi (tabelle 7, 8, 9) e complessivi (tabella 10). Nella prima fase (tabella 7), è evidente come le due tesi siano partite con peso/capo significativamente diverso (P < 0,01), differenza che si amplifica a fine fase. Infatti, la tesi no soia è caratterizzata da un incremento ponderale giornaliero (Ipg) migliore rispetto alla tesi soia (P < 0,01). Nessuna differenza, per contro, emerge per il consumo di mangime e l indice di conversione alimentare. Relativamente alla seconda fase, pur rimanendo una differenza per peso capo medio di circa 10 kg (P < 0,01), la tesi soia riguadagna in termini di IPG anche se peggiora per l in- Figura 2 - Recinto sperimentale del CSD Salvaguardia e Valorizzazione del Suino Nero di Calabria di Acri (Cs) Tabella 14 - Performances di macellazione: totale tagli No Peso testa(kg) 8,7 ± 0,9 8,5 ± 0,6 Resa testa, % 15,0 ±1,6 14,7 ± 1,1 Totale tagli magri(kg) 44,1 ± 3,4 44,0 ± 2,8 Resa totale tagli magri(kg) 73,1 ± 2,1 73,2 ± 2,6 Totale tagli grassi(kg) 16,6 ± 1,9 16,2 ± 2,4 Resa totale tagli grassi (%) 26,9 ± 2,1 26,8 ± 2,6 dice di conversione alimentare. Nella terza fase la tesi soia recupera completamente rispetto alla tesi no soia, facendo registrare un incremento ponderale giornaliero/capo P < 0,01) e un indice di conversione alimentare/box migliori (P < 0,05). RICERCA Tabella 15 - Performances di macellazione: FOM e spessori di carcassa No Peso carcassa calda(kg) 122,6 ± 9,9 121,3 ± 8,7 Peso carcassa fredda(kg) 120,1 ± 9,7 118,9 ± 8,5 Spessore lardo dorsale tra fl-ultima v. lombare (SL) (mm) 49,5 ± 9,5 45,4 ± 9,3 Spessore lardo dorsale tra fl-ultima costa (SR) (mm) 35,3 ± 7,6 36,1 ± 7,8 Spessore lombo tra fl-ultima costa (L) (mm) 56,3 ± 9,2 56,6 ± 6,7 Riflettanza (RW) 38,5 ± 13,0 34,8 ± 10,4 Carne magra (%) 44,9 ± 4,3 44,7 ± 3,6 Lardo medio al m. GM (cm) 4,8 ± 1,2 4,7 ± 0,8 Lardo craniale al m. GM (cm) 6,0 ± 0,9 5,7 ± 1,1 Lardo caudale al m. GM (cm) 5,7 ± 1,1 5,5 ± 0,8 Lardo massimo alla spalla (cm) 6,8 ± 0,6 6,7 ± 0,9 Lardo minimo al dorso (cm) 4,0 ± 0,7 4,0 ± 0,6 Tabella 16 - Qualità della carne alla macellazione No soia Casi ph 45 m. Semimembranoso 6,4 ± 0,3 6,3 ± 0,2 ph 45 m. Longissimus dorsi 6,3 ± 0,4 6,3 ± 0,3 ph 24h m. Semimembranoso 5,9 ± 0,2 5,9 ± 0,2 ph 24h m. Longissimus dorsi 5,8 ± 0,2 5,9 ± 0,3 Considerando il complesso dei valori dell intero periodo di prova, le due tesi alimentari sono perfettamente sovrapponibili, con parametri molto positivi per il tipo di allevamento considerato. Macellazione Alla macellazione, le due tesi sono caratterizzate da pesi di carcassa e resa di macellazione (peso morto/peso vivo) non diversi (tabella 11). Relativamente ai tagli (tabelle 12 e 13), la tesi soia si distingue per una maggiore adiposità con maggior peso e resa di pancetta (P < 0,015), e minor peso e resa di lombo. Nel complesso, non emergono differenze tra le due tesi per totale tagli magri e grassi (tabella 14) e per gli spessori di carcassa (Tabella 15). Anche la qualità delle carni non evidenzia differenze tra le due tesi alimen- SUINICOLTURA

6 Tabella 17 - Misure morfometriche per tesi alimentare No Altezza al garrese (cm) 71,2 ± 4,1 69,4 ± 3,8 Circonferenza stinco(cm) 17,3 ± 0,9 17,6 ± 1,0 Larghezza torace (cm) 36,0± 2,0 36,3 ± 2,3 Larghezza groppa (cm) 32,9 ± 2,0 32,7 ± 1,6 Lunghezza tronco (cm) 110,3 ± 4,5 110,0 ± 4,2 Circonferenza torace(cm) 128,3 ± 6,4 129,8 ± 4,4 Altezza alla groppa (cm) 76,5 ± 4,6 76,0 ± 4,1 Lunghezza corpo(cm) 137,4 ± 5,6 137,8 ± 5,2 80,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0 Grafico 1 - Dati meteorologici Tabella 18 - Misure morfometriche per sesso Maschio Femmina Capi (n.) Altezza al garrese (cm) 71,7 ± 4,2 a 69,5 ± 3,7 b Circonferenza stinco (cm) 17,5 ± 1,2 17,3 ± 0,8 Larghezza torace (cm) 35,7± 2,1 36,4 ± 2,1 Larghezza groppa (cm) 32,9 ± 1,6 32,7 ± 1,9 Lunghezza tronco (cm) 111,7 ± 4,0 a 109,2 ± 4,2 b Circonferenza torace (cm) 127,5 ± 7,1 129,9 ± 4,1 Altezza alla groppa (cm) 78,4 ± 4,2 A 75,0 ± 4,0 B Lunghezza corpo (cm) 138,3 ± 5,1 137,1 ± 5,5 Lettere maiuscole diverse indicano differenze per P<0,1 Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05 Tabella 19 - Dati meteorologici Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno T. min ( C) 1,8 ± 3,8 C 3,4 ± 3,5 C 8,0 ± 2,6 B 12,2 ± 4,5 A 14,6 ± 6,7 A T. max ( C) 7,6 ± 3,9 C 10,7 ± 5,3 C 17,1 ± 3,5 B 21,6 ± 5,3 A 23,9 ± 7,2 A T. media ( C) 4,4 ±3,6 C 6,8 ± 4,2 C 12,3 ±2,9 B 16,8 ± 4,9 A 19,1 ± 7,0 A Umidità media (%) 64,6 ± 17,5 A 63,5 ± 20,8 A 53,1 ± 21,2 AB 41,4 ± 16,8 B 40,3 ± 22,7 B Pluvimetria (mm) 4,8 ± 8,9 A 3,9 ± 6,3 AB 2,0 ± 3,2 AB 0,2 ± 0,9 B 2,7 ± 5,8 AB Lettere maiuscole diverse indicano differenze per P<0,1 T min T max T media U media Plv. Media febbraio marzo aprile maggio giugno tari, con ph misurato a 45 e 24 h post mortem sempre nei range di normalità (Tabella 16). Misure in vivo Un ultimo parametro raccolto è quello relativo alle misure morfometriche degli animali. Come atteso, la tesi alimentare non influenza in generale questo indice (Tabella 17), ma se considerato per sesso (tabella 18) le femmine appaiono più basse sia al garrese (P < 0,05) sia alla groppa (P < 0,01), oltre che più corte (P < 0,05). Dati climatici In tabella 19 e nel grafico 1 sono riportate le medie dei dati meteorologici raccolti nel periodo di prova. Dagli andamenti è chiaro come febbraio e marzo siano stati i mesi più freddi, umidi e piovosi. CONCLUSIONI I dati raccolti in questa esperienza non evidenziano particolari differenze tra le due tesi alimentari adottate, confermando la possibilità di utilizzare fonti proteiche vegetali alternative alla soia. In allevamento, dopo una prima fase in cui la tesi no soia ha fatto registrare migliori performance, nel secondo periodo la tesi soia recupera per poi risultare migliore nella terza fase; complessivamente, però, le due tesi si equivalgono. Dagli indici qualitativi raccolti in macello, le uniche differenze emergono a carico del lombo e nella pancetta con la tesi soia che appare più adiposa. Anche per quanto riguarda la qualità della carne, mediamente non emergono differenze tra le tesi. La prova ha evidenziato, inoltre, una buona capacità di adattamento alle condizioni di allevamento all aperto del suino Calabrese, sia in termini produttivi che qualitativi in sede di macellazione. Le indicazioni emerse assumono pertanto notevole interesse per un tipo di allevamento marginale, che offre una reale possibilità di integrazione aziendale, anche in considerazione del fatto che l impiego di materie prime locali può offrire maggiore peculiarità ai prodotti trasformati. 78 SUINICOLTURA

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