Ordine degli Psicologi della Toscana

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1 Ordine degli Psicologi della Toscana PROGETTO LA PSICOLOGIA AL SERVIZIO DELLO SPORTIVO Lo psicologo che opera nel settore sportivo: dalla situazione della Toscana alla definizione di un profilo professionale A cura di: Pietro Bianchini, Simona Pecchioli, Viviana Pistolesi Referente per l Ordine degli Psicologi: Consigliere Viviana Pistolesi

2 Indice Scenario di partenza.... pag. 3 Strumento e tempistica dell indagine... pag. 3 Risultati emersi... pag. 4 Profili operanti ed età... pag. 4 Target di utenza... pag. 5 Livello di professionalizzazione e target di riferimento.. pag. 5 Formazione... pag. 6 Anni di attività, impegno orario e reddito ricavato... pag. 7 Colleghi e intrusione professionale... pag. 7 Definizione del profilo e dei campi di applicazione... pag. 8 Che cos è la psicologia dello sport?... pag. 8 Con chi lavora lo psicologo che opera in contesti sportivi?... pag. 9 Su quali variabili/abilità interviene lo psicologo che opera in contesto sportivo?.. pag. 10 Che requisiti deve possedere lo psicologo che opera in contesto sportivo?... pag. 12 Quali sono gli strumenti utilizzati in psicologia dello sport?...pag. 12 Considerazioni finali... pag. 13 Bibliografia. pag. 14 2

3 SCENARIO DI PARTENZA La necessità di avviare una riflessione sullo stato dell arte della psicologia applicata allo sport in Toscana è scaturita dalla rilevanza mediatica che nell ultimo periodo ha caratterizzato questo argomento. È ormai frequente, in occasione di manifestazioni sportive nazionali e internazionali, sentir nominare le parole psicologo dello sport 1, oppure coach e motivatore. Ciò sta favorendo la presa di coscienza da parte dell opinione pubblica di una nuova figura professionale (ancora multiforme), perlomeno giovane rispetto al campo di applicazione e ad altri settori in cui storicamente la psicologia si posiziona (pensiamo, ad esempio, alla psicologia clinica o a quella educativa). L idea di partenza è stata pertanto quella di esplorare tale ambito, chiedendo ai colleghi quale fosse il loro rapporto con la psicologia applicata allo sport, ovvero se vi lavorassero o avessero lavorato, in quali forme e modalità, se conoscessero qualcuno, psicologo o non psicologo, che vi operasse. Quest ultimo punto proprio perché, come accennato sopra, non è raro incontrare professionisti non psicologi che, utilizzando denominazioni varie (coach mentale, motivatore, preparatore mentale e via dicendo), si trovano ad operare in ambiti attigui ai nostri (se non attuando vere e proprie invasioni di campo, per utilizzare una terminologia sportiva). STRUMENTO E TEMPISTICA DELL INDAGINE Lo strumento che si è utilizzato è stato un questionario composto da 14 domande, tese a raccogliere, oltre ai dati anagrafici e di anzianità di iscrizione, alcune informazioni utili a delineare il grado di operatività degli psicologi iscritti all Ordine della Toscana nel settore sportivo. Il questionario è stato inserito on-line a Giugno 2012 e tramite newsletter è stato richiesto ai colleghi di compilarlo tenendo presente come anno di riferimento il Nello specifico si è indagato se il collega avesse o meno lavorato nel settore sportivo, con che ruolo, a che tipo di utenza avesse prestato i suoi servizi, il tipo di formazione posseduta, l anzianità di lavoro nell area, l impegno dedicato e il guadagno ricavato. Inoltre si è indagata anche la conoscenza di altri colleghi, professionisti in ulteriori discipline o altre figure presenti ed operanti nel settore di indagine e la formazione posseduta. 1 Per semplicità si indicherà psicologo dello sport il professionista che opera nel settore sportivo come psicologo, ancorché non sia la dicitura più corretta, non esistendo un riconoscimento formale del titolo. 3

4 RISULTATI EMERSI I questionari validi compilati in modo completo sono stati 422. Il numero è sicuramente esiguo rispetto al numero di iscritti all Albo regionale (un 10% circa), ma ci permette di avere comunque una fotografia di cui tener conto come punto di partenza. o Profili operanti ed età Di coloro che rispondono al questionario solo l 11,2% (47 colleghi su 422) dichiara di operare nel settore sportivo; questo dato evidenzia la peculiarità di quest area di applicazione, essendo una delle molteplici aree di intervento dello psicologo. Entrando nello specifico si evidenzia come i profili agiti in questo settore siano plurimi: infatti, poco meno della metà dei colleghi lavorano come psicologi dello sport (46,8%); sono presenti psicologi che, pur operando nel settore sportivo, lo fanno come psicologi dell età evolutiva (23,4%) e/o come istruttori/allenatori (19,1%). Pochi si definiscono coach/preparatori mentali (4,3%) oppure operatori della formazione (6,4%). Sarebbe interessante a questo proposito approfondire le motivazioni per le quali alcuni psicologi operanti in ambito sportivo si dichiarano coach/preparatore mentale oppure psicologi dell età evolutiva: esistono differenze fattive di attività erogate e abilità utilizzate o, più probabilmente, vengono utilizzati termini differenti per indicare attività in realtà affini fra loro? Psicologo dello sport Psicologo età evolutiva Istruttore/ allenatore Coach/ preparatore mentale Operatori della formazione Totale ,8% 23,4% 19,1% 4,3% 6,4% 100% Tab. 1 Profili professionali operanti nel settore sportivo La fascia d età di questi colleghi è prevalentemente rappresentata da giovani (il 40,4% è sotto i 40 anni), anche se c è una buona percentuale di colleghi che non hanno indicato il dato (23,4%). Ciò conferma presumibilmente la relativa novità della materia trattata, materia che coinvolge in modo più evidente le fasce d età più basse. 4

5 o Target di utenza Per quello che riguarda il target degli utenti a cui sono rivolti i servizi, emerge che chi dichiara di lavorare come psicologo dello sport si rivolge ad un pubblico molto vario, toccando tutti i possibili fruitori di servizi specialistici, eccezion fatta per le scuole e la disabilità. Vengono infatti dichiarati come clienti i singoli atleti, le squadre, le società sportive, le federazioni, il corpo tecnico (allenatori/istruttori) etc. Al contrario chi opera con altro profilo è molto più settorializzato, riducendo ad un minor numero di categorie di utenti la propria consulenza. Da sottolineare comunque come il 23,4% dei professionisti lavori con le federazioni sportive. Questo dato, tenendo presente che queste ultime rappresentano le istituzioni che organizzano e disciplinano lo svolgimento dell attività agonistica di un determinato sport (pertanto referenti obbligati), fa pensare ad un grande spazio bianco in cui il ruolo dello psicologo è ancora poco conosciuto. o Livello di professionalizzazione e target di riferimento Chi lavora come psicologo dello sport si divide fra ambito dilettantistico (23,4%), ambito professionistico (10,6%) e chi lavora in entrambi i settori (12,8%). Risulta molto evidente altresì come per la maggior parte degli altri professionisti l ambito di applicazione delle loro competenze sia riferito al settore dilettantistico (rispettivamente 19,1% e 21,3% del totale per gli psicologi dell età evolutiva e per gli altri congiuntamente). Psicologo dello sport Psicologo età evolutiva Altri (istruttore/ allenatore; coach/ preparatore mentale; operatori della formazione) Dilettantistico 23,4% 19,1% 21,3% Professionistico 10,6% 4,2% 6,4% Entrambi 12,8% 0,0% 2,2% Totale 46,8% 23,3% 29,9% Tab. 2 Livello di professionalizzazione Ciò permette di ipotizzare lo psicologo ben posizionato nel settore sportivo in entrambe le aree, anche se, come vedremo più avanti, incrociando questo dato con i livelli retributivi pare che il lavoro svolto non sia del tutto riconosciuto, infatti più del 75% di coloro che 5

6 lavorano anche o solo con i professionisti fanno corrispondere a quest impegno meno del 10% del proprio guadagno. Relativamente ai destinatari degli interventi in base all età, la suddivisione è simile a quella relativa alla professionalizzazione: gli psicologi dello sport infatti si distribuiscono in modo uniforme sui settori giovanili, su quelli per gli adulti e in entrambi i settori. Come è logico invece gli psicologi dell età evolutiva si dovrebbero occupare esclusivamente del settore giovanile. Psicologo dello sport Psicologo età evolutiva Altri (istruttore/ allenatore; coach/ preparatore mentale; operatori della formazione) Giovanili 17,0% 21,2% 8,6% Adulti 10,6% 0,0% 12,7% Entrambi 19,2% 2,1% 8,6% Totale 46,8% 23,3% 29,9% Tab. 3 Target di riferimento Sempre incrociando i dati, si evidenzia come, fra coloro che lavorano solo con le giovanili o in entrambi i settori, più del 60% lavorino a livello esclusivamente dilettantistico. Di questi inoltre quasi la totalità ne traggono un guadagno inferiore al 10% del reddito maturato. Sintetizzando appare chiaro come lo psicologo trovi impiego principalmente in settori giovanili e dilettantistici (il cosiddetto sport di base) ma con poco riconoscimento del ruolo e del valore aggiunto apportato. o Formazione Relativamente alla formazione si osserva come buona parte di chi opera come psicologo dello sport si sia formato in modo specifico nel settore, attraverso vari percorsi formativi; rilevante è altresì il numero di coloro che lavorano in ambito sportivo possedendo esclusivamente una formazione derivante dal lavoro stesso, come per buona parte degli psicologi dell età evolutiva, dei coach e degli operatori della formazione, o dall approfondimento personale non formalizzato. 6

7 Formazione post-lauream e/o corsi di formazione Psicologo dello sport Psicologo età evolutiva Altri (istruttore/ allenatore; coach/ preparatore mentale; operatori della formazione) 31,8% 4,5% 8,4% Solo esperienza sul campo 10,5% 12,7% 17,0% Altro (esami, studio personale etc.) 4,5% 6,1% 4,5% Totale 46,8% 23,3% 29,9% Tab. 4 Formazione o Anni di attività, impegno orario e reddito ricavato L anzianità lavorativa nel settore è relativamente bassa ed appare trasversale a tutti i colleghi che entrano in contatto con il mondo sportivo: è osservabile difatti come circa il 75% dei colleghi sul totale operino da meno di 5 anni in questo settore. Insieme a questo dato, emerge che le ore settimanali che i colleghi dedicano a quest area di lavoro è di meno di 5 ore per oltre il 75% di loro. Ne consegue che anche per il reddito la situazione è similare: ancora una volta, circa il 75% dei colleghi fanno derivare da questo settore meno del 10 % del proprio guadagno. Due considerazioni, seppur parziali, possono però essere ricavate dall incrocio di questi dati: a coloro che operano da più tempo nel settore sportivo corrisponde una formazione elevata e, parallelamente, ad un impegno orario più esteso, un reddito maggiore. In sintesi pare ragionevole affermare che la formazione e l impegno continuato favoriscano un buon posizionamento nel settore. o Colleghi e intrusione professionale Nel questionario era presente inoltre una parte che chiedeva ai colleghi di descrivere la conoscenza di altre figure operanti nel settore e la formazione posseduta. Da quanto dichiarato da 153 colleghi sui 422 intervistati, è emerso che solo il 37,2% degli operatori conosciuti ed operanti nel settore sportivo sono psicologi con formazione specialistica, a cui si somma il 39,2% di psicologi, senza formazione (76,4%). La restante percentuale, ovvero quasi un operatore su quattro, applica abilità, capacità e competenze potenzialmente assimilabili a quelle dello psicologo senza tuttavia essere qualificato. 7

8 Laurea in psicologia (con formazione specialistica in psicologia dello sport) Laurea in psicologia (senza formazione specialistica in psicologia dello sport) Altro (laurea in materie umanistiche, scienze motorie/isef, formazione sportiva, counselor etc.) N. % 57 37,3% 60 39,2% 33 21,6% Non indicato 3 1,9% Totale % Tab. 5 Tipo di formazione Questi dati aprono inevitabilmente una riflessione sulla situazione attuale; appare necessario fare chiarezza sulla figura dello psicologo dello sport e quale possano essere gli ambiti di applicazione delle competenze specialistiche, così come appare urgente per tutta la categoria far fronte ad un fenomeno che potremmo definire di intrusione professionale. È pertanto con questo fine che nella seconda parte si tenterà di delineare più precisamente chi è, cosa fa e in quali contesti lo psicologo opera nel settore sportivo. DEFINIZIONE DEL PROFILO E DEI CAMPI DI APPLICAZIONE Che cos è la psicologia dello sport? È una branca della psicologia che si occupa di studiare il comportamento umano legato all attività sportiva, intervenendo sugli aspetti psicologici, sociali, pedagogici e psicofisiologici. In particolare la psicologia dello sport ha come oggetto di studio e di applicazione i processi cognitivi, le abilità psicologiche, le reazioni emotive, i processi motivazionali, le abilità interpersonali, le dinamiche di gruppo, i processi di autoregolazione. Altresì si occupa di fornire strategie di intervento in ambito organizzativo e gestionale relativamente agli enti ed organizzazioni sportive. 8

9 Con chi lavora lo psicologo che opera in contesti sportivi? Si può parlare di psicologia dello sport ogniqualvolta un professionista psicologo utilizza abilità, conoscenze e strumenti specifici in ambito sportivo al fine di migliorare il funzionamento e/o il rendimento di individui, gruppi e organizzazioni. Nel tentativo di esplicitare i principali campi di applicabilità e di destinatari potremmo individuare sei macroaree. Avviamento allo sport Con questo termine ci si riferisce a bambini che si avvicinano per la prima volta a un attività sportiva. In questo contesto l intervento del professionista rappresenta una risorsa fondamentale, ad esempio nel supporto e affiancamento al corpo tecnico, principalmente a fini pedagogici, di orientamento sportivo e di sviluppo di abilità. Sport per giovani In questo ambito le potenzialità di intervento sono molteplici, sia individualmente sia in gruppo. Lo psicologo può intervenire con funzioni di supporto alla programmazione educativa, di gestione del gruppo, di miglioramento delle prestazioni e del benessere sia dei membri dell organizzazione sportiva (atleti, istruttori etc.), sia delle figure che gravitano attorno all organizzazione stessa (ad esempio familiari, stampa e media etc.). Sport professionistico In quest area lo psicologo lavora prevalentemente alla ricerca della performance, intervenendo su variabili complesse quali motivazione, attivazione, abilità cognitive etc. Anche nell ambito professionistico è possibile rivolgersi sia all atleta sia alle altre figure/organizzazioni che gli ruotano attorno, avendo sempre come focus la persona/atleta in un ottica di ottimizzazione benessere/rendimento. Sport dilettantistico In quest area lo psicologo dello sport si può occupare principalmente del buon funzionamento delle organizzazioni sportive e del benessere degli atleti, apportando competenze e capacità tipiche del suo profilo declinate attraverso interventi di counseling individuale e collaborazione a livello organizzativo. Benessere/wellness In quest area lo psicologo può avere un ruolo consulenziale all interno di strutture che si occupano di tenere in forma il corpo, quali palestre, centri benessere etc.; le sue competenze possono essere messe a disposizione sia a fini migliorativi dei servizi offerti (consulenza su come erogare le attività in un ottica di customer satisfaction, miglioramento capacità relazionali degli operatori etc.), sia ai fruitori in forma di consulenza personalizzata per l equilibrio mente-corpo (gestione dell immagine di sé, dell ansia etc.). 9

10 Disabilità e inclusione sociale In quest area lo psicologo può operare come facilitatore dei processi riabilitativi o abilitativi, attraverso la collaborazione con società o associazioni sportive che svolgono attività sportiva per disabili, fisici o mentali. Su quali variabili/abilità interviene lo psicologo che opera in contesto sportivo? Le variabili/abilità su cui lo psicologo può intervenire sono differenti a seconda del target di destinazione e degli obiettivi che lo psicologo vuole perseguire. Ad esempio possiamo elencarne alcune, specificando alcune tecniche, relativi obiettivi e conseguenti esempi pratici: - livello di attivazione/ansia ad es. utilizzo di tecniche di rilassamento e attivazione al fine di ottimizzare le risposte emotive/fisiologiche e/o di preparazione alla gara/prestazione etc. Lo psicologo prepara, raccordandosi con l istruttore, un programma di rilassamento per una giovane pattinatrice che deve affrontare per la prima volta un ciclo di gare nazionali, con l obiettivo di neutralizzare eventuali reazioni ansiose o di tensione. - attenzione/concentrazione ad es. utilizzo di tecniche di imagery e di autoistruzione al fine di focalizzare l attenzione su determinati aspetti e promuovere l apprendimento di sequenze motorie corrette. Lo psicologo accompagna un tuffatore nel perfezionamento in vista di una competizione; fornisce tecniche e supporto nell attività di visualizzazione del tuffo, focalizzando l attenzione sulla sequenza dei movimenti e sulle sensazioni muscolari al rallentatore, con l obiettivo di aumentare la consapevolezza ed il controllo del gesto atletico. - abilità cognitive ad es. utilizzo del dialogo interno positivo per favorire l apprendimento e la presenza di pensieri utili e positivi. 10

11 Lo psicologo si affianca nel training ad un maratoneta per fornire esempi di dialogo interno positivo che supportino l atleta nella preparazione alla gara e nella performance, favorendo pensieri utili al mantenimento dello sforzo e al controllo delle risposte fisiologiche del proprio corpo. - abilità emotive ad es. l attuazione di un training di autocontrollo per la gestione delle emozioni negative in occasione di avversità e difficoltà sportive, come può succedere in caso di infortunio. Lo psicologo lavora in un team multidisciplinare medico che si occupa di riabilitazione post-infortunio; nel recupero di un calciatore professionista con una storia di infortunio ripetuto e localizzato lo psicologo rappresenta una risorsa per la valutazione e il controllo dell arousal emozionale, attraverso la costruzione di strumenti specifici di valutazione e monitoraggio emotivo. - abilità di comunicazione ad es. utilizzo di strategie comunicative rinforzanti per favorire l apprendimento di comportamenti positivi e l estinzione di comportamenti disfunzionali. Lo psicologo fornisce consulenza e supporto ad un istruttore di tennis che lavora con bambini in età scolare al fine di promuovere atteggiamenti e comportamenti positivi, attraverso un sistema comunicativo premiante e non punitivo. - motivazione ad es. miglioramento dell autoefficacia attraverso una buona gestione degli obiettivi stabiliti, altresì denominato goal setting. Lo psicologo è parte integrante dello staff di un centro di atletica e, congiuntamente alle altre figure professionali, redige i programmi di allenamento e gli obiettivi da raggiungere, sia come gruppo sia individualmente; in seguito condivide con gli atleti gli obiettivi e li supporta nel raggiungimento degli stessi. - abilità sociali ad es. miglioramento della coesione del gruppo attraverso attività specifiche tese a consolidare le relazioni intergruppo. 11

12 Lo psicologo, in collaborazione con l allenatore, affronta l inizio stagione di un team di basket professionistico, momento in cui si integreranno in squadra sei nuovi membri provenienti da realtà differenti a fronte di altrettante cessioni; prepara attività ed esercizi finalizzati alla conoscenza reciproca, alla creazione dello spirito di squadra e alla cooperazione. - fiducia ad es. realizzazione di un ambiente che fornisca supporto emotivamente e socialmente al fine di infondere fiducia nelle proprie capacità. Lo psicologo che opera in un contesto sportivo di disabili psichici, assieme allo staff, definisce, programma e monitora interventi individualizzati, finalizzati alla rimozione di ostacoli all apprendimento e al potenziamento delle abilità, attraverso azioni e attività che prevedano un supporto continuo da parte degli attori coinvolti. Che requisiti deve possedere lo psicologo che opera in contesto sportivo? Lo psicologo che voglia operare in questo contesto, oltre ad essere specializzato in psicologia dello sport, deve avere solide basi di psicologia generale (motivazione, attenzione, attivazione sono alcune delle componenti che entrano in gioco in ambito sportivo), di psicologia sociale e dei gruppi, di psicologia del lavoro e delle organizzazioni, di psicologia clinica (in modo da diagnosticare eventuali disturbi precocemente), psicologia dello sviluppo e dell educazione. Altre competenze e conoscenze devono essere possedute a seconda del target, pensiamo ad esempio a competenze di marketing per chi opera in ambito benessere/wellness o a competenze di psicologia della disabilità per coloro che lavorano nel settore dell handicap. È utile precisare che attualmente in Italia non esiste un percorso formale che riconosca una specializzazione in psicologia dello sport, bensì sono presenti diversi percorsi formativi (master, perfezionamento etc.), pubblici e privati, che forniscono conoscenze e competenze specifiche. Per questo è più corretta la definizione di psicologo che opera in contesto sportivo rispetto a psicologo dello sport, utilizzata più frequentemente per motivi di semplicità. 12

13 Quali sono gli strumenti utilizzati in psicologia dello sport? Gli strumenti possono essere molto diversi a seconda del contesto di applicazione: pensiamo alla differenza di variabili operanti in ambito avviamento allo sport rispetto, ad esempio, a quello professionistico di alto livello. Ad ogni modo lo strumento principe è il colloquio, individuale e di gruppo, così come il supporto consulenziale ad ampio spettro rivolto a varie figure (atleti, istruttori, dirigenti, familiari etc.). Risorse molto utili sono rappresentate da questionari, test, schede di osservazione, valutazione e autovalutazione, sia standardizzate sia, molto più spesso, individualizzate. È altresì frequente l utilizzo di ausili multimediali che possono fornire informazioni di ritorno fondamentali (registrazioni audio/video, misuratori frequenza cardiaca, pressione etc.) così come, in ambito di gruppo, l erogazione di interventi d aula a fini informativi/formativi o di team building. CONSIDERAZIONI FINALI In conclusione, avendo avuto come base di partenza una fotografia parziale di cosa accade in Toscana, e avendo tentato di delineare più precisamente chi è e cosa fa lo psicologo dello sport, è opportuno fare alcune considerazioni. Appare evidente la necessità di promuovere la conoscenza della figura dello psicologo dello sport, sia fra gli stessi colleghi nel tentativo di uniformare le definizioni e valorizzare l importanza della formazione, sia negli ambiti sportivi dilettantistico e professionistico. A questo proposito i referenti istituzionali, ovvero le federazioni, appaiono come il destinatario prioritario di una possibile attività di marketing che rappresenti meglio il ruolo ed i servizi specialistici erogabili. Ciò per due motivi fondamentali: il primo al fine di rendere meno eccezionale la presenza dello psicologo nei contesti sportivi, ad oggi frequentemente presente solo nei contesti top level o in ambienti particolarmente avanzati culturalmente. Il secondo per cercare di riguadagnare il terreno nei confronti del fenomeno dell intrusione professionale, elemento di riduzione di spazi lavorativi quanto mai utili in un momento di crisi come quello attuale. In estrema sintesi potremmo dire che la partita da giocare è complessa, ma altrettanto stimolante è la sfida di aprire nuove strade per la professione, vie che possono risultare feconde e gratificanti sia per i singoli sia per l intera categoria. Senza contare i benefici che la diffusione dello psicologo in ambito sportivo potrebbe apportare alle varie discipline sportive ed a tutti gli individui, che a vario livello, ogni giorno vi si dedicano. 13

14 BIBLIOGRAFIA - Psicologia dello sport, di Cei A., 1998 Il Mulino - La preparazione mentale nello sport, di Robazza C., Bortoli L. e Gramaccioni G., 1994 Pozzi Edizioni - Foundations of Sport and Exercise Psychology, Weinberg R.S. e Gould D., Human Kinetics, La pancia degli atleti, di Rossi B., 2007 Nuova Prhomos - Disabilità e sport. Dall'integrazione all'inclusione, a cura di Buonocore M., Mastromattei D. e Tosarello M., 2011 Nuova Cultura 14

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