Relazione di Roberto Vezzelli Presidente Legacoop Modena

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Relazione di Roberto Vezzelli Presidente Legacoop Modena"

Transcript

1 Relazione di Roberto Vezzelli Presidente Legacoop Modena Sommario Scenari economici e sociali pag. 4 Il modello cooperativo e il mercato pag. 6 L andamento dei Settori cooperativi modenesi pag. 7 Cooperative di Abitanti pag. 7 Cooperative di Costruzioni e di Progettazione pag. 8 Cooperative Industriali pag. 10 Cooperative dei Servizi all impresa e alla persona pag. 13 Cooperative Sociali pag. 17 Cooperative Agroalimentari pag. 20 Cooperative di Consumatori e di Dettaglianti pag. 22 Il Territorio modenese: analisi e indirizzi di sviluppo pag. 26 Attualizzazione dell identità cooperativa e riforma delle forme organizzative pag. 29 Conoscenza e Formazione pag. 31 Conclusioni pag. 33 Allegati Report sull attività del Servizio Finanziario pag. 35 Report sull attività del Servizio Fiscale e Societario pag. 36 Report sull attività dei Servizi Legislazione Lavoro e Relazioni Sindacali e Industriali pag. 37

2 2

3 Un saluto di benvenuto alle Autorità, alle Cooperatrici e ai Cooperatori delegati e a tutti gli invitati. Siamo oggi riuniti per dare vita alla XXII Assemblea Congressuale delle Cooperative aderenti a Legacoop Modena. Essa è la premessa, nonché la tappa territoriale di avvicinamento e preparazione, del Congresso Regionale previsto a Bologna il prossimo 11 Marzo e del Congresso Nazionale che avrà luogo a Roma nei giorni 6, 7 e 8 Aprile Da poche settimane, il 27 gennaio scorso, è avvenuto un passaggio importante, fondamentale, del percorso verso l Unità Cooperativa: la creazione del coordinamento nazionale tra le Centrali associative: Legacoop, Confcooperative e AGCI. L Alleanza delle Cooperative Italiane è lo strumento che riafferma la volontà dell universo cooperativo italiano di consolidare il proprio ruolo e i propri valori, le specifiche strategie di sviluppo e dare il proprio contributo a questa difficile fase della storia della società nazionale, in autonomia e con alto spirito unitario. Il 2011 è l anno del 150 Anniversario dell Unità d Italia: unità che resta il valore fondante di questo Paese, in un collegamento stretto e denso di significati tra gli ideali del primo Risorgimento, il pensiero e le azioni dei padri fondatori della Nazione con gli ideali politici e sociali del secondo Risorgimento, la lotta di Liberazione, la Resistenza che ci ha condotto alla Repubblica, alla Costituzione repubblicana ed alla democrazia nella sue forme moderne, in cui ci riconosciamo pienamente. Centocinquant anni di storia strettamente intrecciati con la storia della Cooperazione. Una navigazione lunga, a tratti difficile, complessa ma sempre propositiva ed afferente accrescimento in senso lato per la comunità. 3

4 Scenari economici e sociali Oggi stiamo attraversando un momento difficile per le Istituzioni, per la credibilità dell azione politica, per i rapporti tra i poteri dello Stato. Siamo di fronte ad un pericolo di svuotamento progressivo delle prassi democratiche ed alla messa in discussione della Costituzione formale e materiale. E inaccettabile la caduta dell etica e della morale nei comportamenti di chi porta grandi responsabilità pubbliche e di governo. Fatti pesanti che ledono la fiducia dei cittadini, l immagine e la credibilità del nostro Paese nel mondo. Gli anni recenti sono profondamente segnati dalla crisi economica e sociale. Crisi economica che ha accentuato e stressato, rafforzandoli, i cambiamenti strutturali derivanti dai processi innestati dalla globalizzazione e le conseguenze da essi originate. Si modificano i rapporti: tra le aree del mondo; tra i modelli economici; tra gli Stati; tra i sottosistemi all interno degli Stati; tra gli strati sociali e le forze produttive, le generazioni e i generi. Si allargano le differenze, l insicurezza e la povertà. In questo quadro si inseriscono le difficoltà che sta vivendo il nostro Paese ed il problema della crescita della economia italiana: crescita senza la quale sarà impossibile dare risposte positive alle vecchie e nuove criticità presenti. Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale la quota dell area dell Euro nel PIL mondiale, pari nel 2000 al 18% a parità di potere di acquisto, scenderà nel 2015 al 13%. Nello stesso periodo la quota dei Paesi emergenti asiatici raddoppierà, dal 15% al 29%. Non tanto a causa della crescita della popolazione, quanto per l aumento del PIL per abitante che passerà nel 2015 al 20% di quello dell area dell Euro, dall 8% del Tre miliardi di persone si sono affacciate al mondo della produzione e dei consumi in una cornice di mercati liberi per la finanza, i prodotti, gli uomini e il lavoro; in presenza di sistemi sociali e di garanzie democratiche e per il lavoro fortemente asimmetriche; in presenza di una mutazione radicale del paradigma tecnologico indotto dalle nuove tecnologie della informazione e della comunicazione. Popoli e Paesi soffocati dall autocrazia rivendicano il diritto alla democrazia ed allo sviluppo. 4 Sono mutati radicalmente gli equilibri economici mondiali. Avanzano Paesi nuovi: India, Brasile, la Cina è ormai la seconda economia mondiale. La nostra economia risente dei cambiamenti in essere più di altre. Essa manifesta da anni una incapacità a crescere a tassi sostenuti. L ultima recessione ha fatto diminuire il PIL italiano di quasi 7 punti percentuali. Abbiamo subito una evidente perdita di competitività rispetto ai nostri principali partner europei. Tra il 1998 ed il 2008 il costo del lavoro per unità di prodotto nel settore privato è aumentato del 24% in Italia, del 15% in Francia ed è addirittura diminuito in Germania. Questi divari riflettono soprattutto i diversi andamenti della produttività del lavoro. In quel decennio la produttività è aumentata del 22% in Germania, del 18% in Francia, solo del 3% in Italia. Nello stesso periodo il costo mondiale di un ora lavorata è cresciuto in Italia del 29%, in Germania del 20%, in Francia del 37%; ma in Germania ed in Francia le retribuzioni orarie medie reali sono nettamente più alte e sono aumentate in termini reali. In Italia no. Anzi, la redistribuzione ha penalizzato i redditi da lavoro dipendente, creando una concreta consistente questione salariale.

5 Le cause di tale deludente andamento della produttività sono molteplici. Il permanente dualismo territoriale Nord/Sud. Il dualismo nella dimensione delle imprese, con una dimensione media delle imprese italiane ridotta nel confronto internazionale, in cui la maggiore flessibilità del sistema produttivo italiano perde di valore oggi quando l innovazione riguarda principalmente i prodotti e la loro diversificazione. E per le imprese minori è sempre più difficile sfruttare le economie di scala e gli effetti della introduzione delle tecnologie della informazione e comunicazione e raggiungere con efficacia il massimo dei contatti. Il dualismo accresciuto del mercato del lavoro. Resta diffusa la occupazione irregolare. L Istat la misura nel 12% del totale delle unità di lavoro. La diffusione abnorme dei contratti a termine e delle forti spinte di flessibilità/precarietà hanno incoraggiato l impiego del lavoro, portando ad aumentare l occupazione negli anni precedenti la crisi. Senza la prospettiva di una pur graduale stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari si indebolisce l accumulazione di capitale umano specifico, con effetti alla lunga negativi su produttività e profittabilità. Si aggiunge un problema di concorrenza nei servizi. Si evidenzia da tempo come la mancanza di concorrenza nel settore terziario ne ostacoli lo sviluppo ed incida anche sulla produttività e competitività del settore manifatturiero. Dopo una prima positiva stagione, l impegno a liberalizzare il settore dei servizi si è da tempo interrotto. Le carenze infrastrutturali si confermano pesantemente decisive per i costi di sistema. Il peso della burocrazia ed i suoi tempi gravano sui cittadini e le imprese: vita civile ed attività economica. Queste debolezze strutturali impongono di affrontare in modo positivo nuovi aspetti interni alle imprese: capacità innovativa; internazionalizzazione; governance efficace. E impongono di affrontare fattori di contesto: un quadro giuridico sovrabbondante ed instabile; una regolamentazione non ancora sufficientemente orientata alla concorrenza; una nuova politica tributaria e patto fiscale; insufficienti infrastrutture; il capitale umano. Occorrerebbe, quindi, una stagione di riforme reali. Sarebbero urgenti una politica economica industriale ed una politica sociale orientate allo sviluppo e alla equità. E indispensabile rafforzare formazione e ricerca investendo sul futuro, sulla scuola e l università. Tutto questo manca. Siamo in un momento difficile di passaggio, ancora irrisolto e penalizzante. 5 Si conferma una nostra storica convinzione: lo sviluppo non può essere fine a se stesso e tanto meno perseguito per massimizzare la ricchezza o la speculazione. Lo sviluppo per essere vero e duraturo deve potere produrre benessere diffuso nella società. Solo lo sviluppo accompagnato da equità distributiva può produrre democrazia reale, partecipazione, strutture sociali, relazioni positive, comunità coese. A questo riguardo è utile considerare e riflettere sui contenuti della Enciclica papale Caritas in veritate, del libro L economia giusta di Edmondo Berselli e del volume Il volo del calabrone di Ivano Barberini. Pensieri tra loro in sintonia nella visione di un economia utile e sostenibile.

6 Il modello cooperativo e il mercato In questa accezione ed in questa difficile fase il modello cooperativo appare più che mai attuale, valido e vitale. Esso è sinonimo di sviluppo, produce coesione sociale ed una più equa distribuzione delle risorse, mantiene in equilibrio la funzione imprenditoriale e quella sociale, efficienza e valori, valorizza il buon lavoro, ha una visione di lungo periodo, sa fare rete, sistema, si impernia su uno stretto e virtuoso rapporto col territorio. I valori di mutualità e solidarietà, perno e cardine del bisogno di cooperare, sono alla base da sempre della nostra contrapposizione agli eccessi del mercantismo e della competizione sfrenata e si propongono ancora per il futuro come nostro contributo distintivo allo sviluppo ed alla coesione sociale. Il movimento cooperativo, come gli altri soggetti economici e sociali, fa i conti con le difficoltà odierne puntando sulle qualità distintive del proprio modello, ritenendosi e proponendosi come risorsa per le comunità oltre che per le proprie basi sociali. Lo sforzo è di rispondere alla pressione della crisi e dei processi di globalizzazione mantenendo e rilanciando l identità cooperativa, rinnovando un modello originale cooperativo di produzione del valore. Esso richiede, a cornice, un mercato competitivo e ben regolato in cui si superino i dualismi territoriali, in cui non sia compromessa la legalità, non si evada il fisco, si rispettino i diritti dei lavoratori, si combattano il lavoro nero e le altre forme distorsive di abuso. Un modello che intende valorizzare con il lavoro la partecipazione dei lavoratori nelle imprese, con l ambizione di trovare un punto di caduta originale e non avvilente delle forme e strumentazioni contrattuali. Un lavoro faticoso che non vuole adeguarsi in modo supino a visioni semplificatorie e demolitrici del tessuto di relazioni sindacali, pur in una visione del loro ammodernamento. Ciò richiede una autonoma e propositiva visione dei processi e dei ruoli, culturalmente alta. A distanza di quasi tre anni dall inizio dei venti di crisi l analisi ci dice che il sistema cooperativo ha retto nel suo insieme e sta reggendo meglio di altri modelli e sistemi di impresa. Abbiamo saputo difendere i ricavi, il lavoro, i redditi dei soci e dei lavoratori. Ciò è avvenuto anche gestendo contraddizioni e tensioni, in modo non sempre omogeneo in relazione ai settori, alla solidità delle cooperative ed alle pressioni del mercato, ma comunque nella media con una buona capacità reattiva. 6 Per affrontare una nuova stagione di sviluppo occorre però affiancare al lavoro sulla efficienza dell impresa, sui costi, un lavoro su progetti che portino ad un riposizionamento imprenditoriale più alto e competitivo. Esso deve trovare forza nella capacità di innovazione, nella internazionalizzazione e nella capacità di dare risposte ai nuovi bisogni della società: risposte ad una domanda più complessa e strutturata, nelle sue componenti finanziarie, realizzative e gestionali. Occorrono allo scopo: dimensione imprenditoriale; capacità patrimoniale; capacità di attrazione delle migliori competenze umane; capacità di fare sistema, fare rete nei settori e tra i settori. Andrà orientato in questa direzione il lavoro delle strutture associative, dei servizi, degli strumenti finanziari di movimento, anche attraverso il loro rinnovamento. Occorre sapere interpretare i bisogni nuovi della società. Bisogni che nascono dai suoi cambiamenti strutturali e dal mutare progressivo del ruolo dello Stato, del rapporto tra pubblico e privato. Crescono i bisogni di sicurezza, di salute, di assistenza, di formazione, di consumi sostenibili, di buon abitare, a cui la forma cooperativa può dare risposte importanti, aprire nuove aree di attività e svilupparne altre già presenti e visibili.

7 Va comunque sottolineato che ai bisogni di ieri e di oggi le Cooperative modenesi hanno saputo rispondere, sviluppando, anche nelle difficoltà degli ultimi anni, ricchezza, occupazione e solidarietà. Lo documentano gli andamenti che tratteggerò insieme ai responsabili di Settore di Legacoop Modena. L andamento dei Settori Cooperativi modenesi Cooperative di Abitanti Il Settore delle Cooperative di abitanti di Legacoop è composto da Unicapi, la cooperativa unitaria a proprietà indivisa, che con 865 alloggi e soci rappresenta la principale realtà provinciale del comparto, e da Abitcoop, la cooperativa-settore a proprietà divisa che oggi conta su una base di soci. Il numero degli associati informa con linguaggio eloquente che quello della casa è in provincia ancora un bisogno primario, facendo giustizia di opinioni elitarie e avulse dalla realtà. Nonostante la crisi, Abitcoop è riuscita nell ultimo triennio ( ) a consegnare 442 alloggi, incrementando significativamente anche la quota degli alloggi ceduti con la formula del godimento temporaneo, passati da 109 alla fine del 2008 agli attuali 153. La politica di attenzione alle fasce più deboli della popolazione, una costante della cooperativa, rappresenta una delle prime sfide che Abitcoop si trova ancora oggi ad affrontare. E una sfida che può raccogliere perché forte della sua convenienza e della solidità patrimoniale, che ha raggiunto un valore di 42 milioni di euro, pari a circa 1,4 volte il valore della propria produzione. L altra sfida su cui è fortemente impegnata la cooperativa in questi anni riguarda il fronte della sostenibilità ambientale, che l ha condotta ad investire ed innovare i suoi interventi verso la più moderna qualità dell abitare, tanto da essere stata a livello locale l antesignana della certificazione energetica, adottando i più rigorosi criteri dell Agenzia Casa Clima di Bolzano. La sua caratterizzazione sociale ne ha fatto un punto di riferimento certo per le centinaia di persone (600 di media) che ogni anno chiedono di aderire alla cooperativa, contribuendo a mantenere tuttora elevata la domanda di case, soprattutto in Città. Per questo nel futuro si auspica che le Amministrazioni comunali non rinuncino ad esercitare una azione promotrice per il diritto alla casa, reso finora possibile grazie alla politica dei PEEP. Questa politica appare ancora come l iniziativa urbanistica più efficace ed utile per la ripresa del settore delle costruzioni e per tracciare per Modena uno sviluppo all insegna dell innovazione e delle compatibilità ambientali. 7

8 Cooperative di Costruzioni e Progettazione Il settore delle costruzioni è interessato da una crisi strutturale di ampia portata dopo un lungo ciclo di sviluppo durato oltre 10 anni. Una indagine comparata del FMI sui dati del 2009 dimostra come il rapporto tra i nuovi investimenti pubblici in costruzioni e il PIL è stato per l Italia enormemente inferiore a quello della media dei paesi del G20: 0,2% contro 1,4%. In Italia il mercato pubblico ed il mercato immobiliare non potranno tornare per un lungo periodo ai livelli degli ultimi 4/5 anni, sia in termini di dimensioni che in termini di redditività. In particolare si vanno consolidando alcuni fattori negativi difficilmente superabili nel brevemedio periodo: - la finanza pubblica, dovendo progressivamente rientrare dall eccessivo debito, non sarà in grado di sostenere i piani nazionali e locali di infrastrutturazione e di ammodernamento del Paese; - la finanza di progetto sarà sempre più onerosa in termini di investimento diretto, a causa delle mutate condizioni imposte dal sistema bancario, sempre più costoso e rigido; - il mercato immobiliare resterà generalmente asfittico ancora per diversi anni, nonostante la funzione di bene rifugio e l alta propensione al risparmio delle famiglie italiane. A conferma di questo contesto il mercato pubblico in Italia nel 2010 ha segnato una decisa flessione con un calo dei bandi stimabile attorno al -10%, successivo e assommabile a cali già intervenuti negli anni precedenti. Molto rilevante l apporto degli appalti di servizi che hanno ormai raggiunto il 30% dei bandi pubblicati. Anche le gare nell ambito della finanza di progetto, pur aumentate considerevolmente come numero, vedono una riduzione dell importo complessivo di circa il 25%. Nel risultante clima di esasperata competizione la media dei ribassi è aumentata in un anno di altri 2 punti ed in 8 anni si è passati dal 14,7% del 2002 al 23,7% del Il sistema delle costruzioni italiano sta generalmente rispondendo alla crisi con: - riduzione del fatturato e dei margini in Italia; - aumento della quota fatturato all estero. Dal rapporto 2010 dell ANCE sulle imprese italiane nel mondo (campione delle prime 30 imprese con fatturato estero) risulta che le imprese stanno affrontando la crisi investendo all estero, non potendo contare sul mercato nazionale. Per queste imprese oggi il fatturato estero rappresenta oltre la metà del fatturato globale (54%), mentre nel 2004 era inferiore ad un terzo del totale. 8 L analisi del mercato locale non si discosta in modo apprezzabile da quella del mercato nazionale. Anche sul nostro territorio i fattori di compressione della spesa pubblica e degli investimenti privati hanno prodotto effetti riduttivi sulla attività del settore ed innalzato la competitività tra le imprese, con effetti comunque generalizzati sui prezzi. Vi è stata flessione nel numero delle imprese e dell occupazione. La tendenza alla crescita della irregolarità nel diffuso ed articolato sistema produttivo ha sottoposto a sfida sia le metodologie di attribuzione degli appalti che gli strumenti di controllo durante l esecuzione dei lavori. Mi sembra di poter sostenere che la tenuta di questo fronte è stata sufficiente, anche se non esaustiva dei problemi. Il lavoro in stretta connessione tra Istituzioni, organi preposti alla vigilanza, imprese ed organizzazioni sindacali va comunque riaffermato ed intensificato. Il settore per la sua naturale conformazione è uno dei veicoli principali d infiltrazione dell economia criminale sul territorio, sia nelle forme tradizionali degli appalti che in quelle più sofisticate dell attività di investimento e sviluppo immobiliare, che della acquisizione di imprese locali in

9 difficoltà o di dismissione da parte d imprenditori con desiderio di smobilizzo. L attività della Procura di Modena, delle Forze dell Ordine ed anche dell Osservatorio Provinciale sull ordine pubblico hanno dimostrato come il fenomeno non sia marginale, ma strutturale, ed in crescita, seppure in una economia ed in una comunità ancora sana e reattiva. Va riaffermato un sostegno deciso ed offerta una collaborazione concreta. La presenza cooperativa nel settore è ricca ed articolata. Vi sono le grandi cooperative nazionali di costruzioni. La CMB di Carpi, più dimensionata e differenziata in modo innovativo con presenza dall immobiliare retail e in grandi complessi, dalle infrastrutture sia in appalto tradizionale che in projet financing, alla costruzione e gestione dei servizi. La Cooperativa di Costruzioni, più focalizzata nelle attività tradizionali edili infrastrutturali e di prefabbricazione pubbliche, private ed immobiliari. Vi è la CPL di Concordia, cooperativa nazionale nel settore della realizzazione delle reti e nella distribuzione del gas, operante sul versante delle energie rinnovabili, del fotovoltaico, della cogenerazione, della gestione calore: azienda in forte sviluppo e dalla base sociale molto giovane e di alta specializzazione professionale. La cooperativa intermedia ICEA di Castelfranco, oggi in grave difficoltà sulla quale si sta costruendo un piano di intervento di movimento per evitare una crisi irreversibile. Le cooperative più piccole e territoriali di Soliera e di San Possidonio con caratterizzazioni tradizionali e immobiliari. La cooperativa CET specializzata nelle piccole infrastrutture ed arredo urbano. In generale, con l eccezione di ICEA in negativo e di CPL in positivo, anche nelle nostre cooperative la tendenza più recente è di difficoltoso consolidamento dei ricavi e di riduzione della marginalità e della redditività finale del conto economico. I piani triennali rielaborati in questi mesi confermano un medio periodo di tenuta, ma suggeriscono anche la necessità di innovazione e riposizionamento imprenditoriale sulle fasce alte di mercato e sull estero. Appaiono necessarie politiche strutturate di alleanze settoriali ed infrasettoriali. Così come appare evidente la necessità di percorsi aggregativi in grado di razionalizzare la presenza sul territorio. A tale riguardo, sulla base di una ripetuta esperienza personale (ho vissuto direttamente quattro processi di integrazione tra cooperative), mi preme sottolineare il concetto che per portare a termine con successo unificazioni tra cooperative occorre una cultura della integrazione. Essa presuppone la capacità di valorizzazione e di promozione a sintesi delle diverse esperienze imprenditoriali e cooperative ed è fondata sul rispetto, sulla pari dignità e non sulla forza del dominus. Inoltre i processi non si definiscono scolasticamente a tavolino, ma si devono basare sulla compromissione responsabile e convinta dei gruppi dirigenti e delle basi sociali in una logica di orientamento partecipato e non di imposizione. Credo che partendo da un simile presupposto e dalle buone relazioni esistenti tra le cooperative del settore si possa pensare di aprire un tavolo di confronto nel merito. Auspico che chi verrà se ne faccia carico. 9 Così come sarà importante farsi carico del supporto alla cooperativa Politecnica Ingegneria ed Architettura per la sua qualità professionale, la sua dimensione imprenditoriale e la complessa fase in cui vive il settore della progettazione, anch esso in forte tensione nei volumi e nella competitività interna, forieri di processi in trasformazione e razionalizzazione.

10 Cooperative Industriali (Relatore: Gianluca Verasani) Le 13 cooperative industriali aderenti a Legacoop Modena rappresentano un insieme di imprese con alcuni aspetti caratteristici, che le differenziano notevolmente tra loro, ed altri elementi invece comuni che spesso rappresentano i loro punti di forza, rafforzando la loro capacità di affrontare cicli sfavorevoli. Il settore sviluppa complessivamente circa 240 milioni di Euro e raggruppa cooperative di dimensioni molto diverse tra loro, con un numero di soci totale che supera le 670 unità. La situazione dei settori. Il ciclo economico in corso ha fortemente penalizzato diversi settori. L industria dei serramenti, legata alle costruzioni, ha registrato cali della produzione molto significativi: la Cooplegno ha ridotto il numero delle porte prodotte del 50% nel corso di due anni. Un incidenza ancora maggiore si è registrata, nel corso del 2009, nel settore siderurgico e metalmeccanico. Le Fonderie Cooperative hanno subito una contrazione del fatturato di oltre il 60% tra il 2008 ed il Il comparto dei beni strumentali, dove opera Coop Bilanciai, ha riportato riduzioni di oltre il 20% nel 2009, flessione decisamente più accentuata in Italia, mentre all estero il mercato tiene meglio, specchio fedele della situazione più complessiva del nostro Paese in rapporto con le altre economie europee. Tiene l area della cartotecnica con Coptip e Coop Cartai, mentre si registra una flessione del -20% tra il 2008 ed il 2009 della stampa di qualità a bassa tiratura, mercato caratteristico di Nuovagrafica di Carpi. Un discorso a parte merita il mondo dell auto dove è presente La Carpi, concessionaria FIAT e Lancia. A parte il crollo degli ordinativi registrato dopo la fine degli incentivi statali, si registra una marginalità sulla vendita degli autoveicoli insufficiente a supportare strutture di medie dimensioni: il mercato modenese è stato teatro di diverse chiusure di concessionarie (Ford, Mercedes, Peugeot). Anche in questo caso occorre quindi pensare ad alleanze più ampie e mantenere, un aspetto che potremmo generalizzare, un attenzione fortissima al contenimento dei costi di struttura. Una strada sicuramente da percorrere, almeno per diverse realtà, è il riposizionamento su settori innovativi a maggiore valore aggiunto. CSC di San Cesario opera nella produzione di articoli per la pulizia della casa, un settore che risente fortemente dell arrivo sul mercato di prodotti asiatici a basso prezzo. La cooperativa si sta orientando verso un impiego sempre maggiore di materiali riciclati (materie plastiche derivanti da selezione spinta, ecoallene proveniente dal riciclaggio dalle confezioni di Tetrapak), cercando una nuova collocazione su mercati diversi rispetto a quelli di riferimento. Coop Cartai si sta impegnando anch essa su questo versante, lavorando sulla produzione di packaging ottenuto da scarti di cellulosa e da bioplastiche come il Mater-Bi. La recente introduzione del divieto di utilizzo di shopper in plastica nella distribuzione sta spingendo i produttori ed i distributori a cercare soluzioni alternative che vanno dal tradizionale sacchetto di carta alla borsa riutilizzabile fino agli shopper in bioplastica. 10 Diverso è il discorso per le cooperative che operano nel campo delle energie rinnovabili. Il settore sta registrando una forte espansione legata agli incentivi statali per la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici, dai certificati verdi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico) fino ai certificati bianchi, o Titoli di Efficienza Energetica, che premiano le azioni volte al risparmio energetico. Non è certamente un caso che negli ultimi tre anni abbiano aderito a Legacoop tre cooperative di nuova costituzione, Energiamo, EXA, Coop Energy Modena, che si occupano di produzione di energia da fonti rinnovabili e di diagnosi energetica. L anno Nell anno appena trascorso si è generato un leggero e diffuso incremento dei volumi di vendita, collegato però ad una diminuzione diffusa della marginalità, dovuta spesso ad una concorrenza sempre più spinta sui prezzi ed una richiesta media del cliente più povera. Le strategie difensive messe in atto nelle cooperative si sono concentrate sulla compressione dei

11 costi generali, compreso il costo del lavoro. Diverse cooperative hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, dalla cassa integrazione ordinaria fino a quella straordinaria e successivamente a procedure di mobilità. In alcuni casi (Bilanciai, Fonderie) si è applicato l art. 6 della legge 142/2001, riducendo così per un periodo definito le retribuzioni dei Soci a fronte di uno stato di crisi. Le cooperative hanno previsto riduzioni percentuali diversificate in funzione dell inquadramento e delle retribuzioni, penalizzando maggiormente i livelli più alti. I processi sono stati gestiti con criteri che permettessero di contenere i danni per i lavoratori: in accordo con le organizzazioni sindacali si sono effettuate rotazioni nella riduzione dell orario di lavoro, fino agli accordi di mobilità volontaria siglati in tre cooperative. Tra gli interventi difensivi c è sicuramente il ricorso alle riserve. La patrimonializzazione è un elemento comune che rappresenta la principale difesa rispetto alla crisi, a patto che diventi una risorsa utile per rilanciare l impresa. Occorre saper passare dalle azioni di difesa agli interventi attivi. Nel corso dell ultimo biennio alcune cooperative come Cartai e CSC si sono impegnate in acquisizioni di società private, con lo scopo di allargare il proprio raggio d azione in termini di prodotto e di mercato. Coptip si è impegnata in un investimento di grandi dimensioni, il maggiore nella propria storia con oltre 20 milioni di euro investiti in un immobile ed una nuova rotativa, mentre Nuovagrafica ha acquisito quella che diventerà la propria sede. Cooplegno ha acquisito partecipazioni in settori di complemento (ferramenta per serramenti) o sinergici (porte d arredo, portoncini blindati). La Carpi ha realizzato uno scambio di quote con un importante presenza nel settore della ricambistica auto, già partecipata dal movimento cooperativo reggiano, mentre Coop Bilanciai e Cooplegno stanno dando il via a forme di collaborazione tra cooperative che rappresenteranno una svolta importante rispetto ai modelli di business fin qui sviluppati. I processi di internazionalizzazione. Uno dei punti di forza è sicuramente rappresentato dalle competenze e dalle conoscenze presenti all interno delle nostre cooperative. Molto spesso il know how viene sviluppato internamente. La delega all esterno di una parte del processo produttivo viene infatti interpretata come una logica rinunciataria, anche se ciò provoca un dispendio di risorse che, se invece indirizzato opportunamente al core business, renderebbe più efficace la ricerca di nuove soluzioni. La capacità di internazionalizzazione delle cooperative industriali modenesi è limitata ed occorre ricondurre questa scelta alla vera ragione che riduce fortemente la presenza delle nostre associate sui mercati mondiali. Si tratta di un problema culturale (la Baviera è più vicina della Campania), eppure risulta meno problematico inviare i prodotti al sud del nostro Paese che oltre confine. Sono pochissime le realtà industriali che si rivolgono all estero in modo continuativo. Tra queste contiamo la Coop Bilanciai, la CSC, in parte la Cooplegno. La Coop Bilanciai in particolare ha realizzato una holding che raggruppa società presenti in 10 Paesi in Europa, Nord Africa, Stati Uniti e sta realizzando uno stabilimento produttivo in Cina per soddisfare le esigenze di quel mercato. 11 Proprio il know how può essere l arma migliore da utilizzare in processi di internazionalizzazione che prevedono il coinvolgimento di realtà straniere, perché non basta sbandierare il made in Italy come garanzia di qualità, ma occorre dimostrare quanto le competenze pesino nella sfida globale. Rivolgersi all estero significa comprendere i mercati, le reti di vendita, i prodotti, ma significa soprattutto mettere in discussione la propria organizzazione e la propria capacità di sviluppare nuovi modelli di comportamento. Non si può perdere questa opportunità solo perché, molto banalmente, non si parla una lingua diversa dall italiano. Le aggregazioni. Le dimensioni medie delle nostre cooperative sono decisamente maggiori rispetto alla maggioranza delle imprese italiane, ma sono inferiori a quelle delle imprese tedesche oppure di altre economie europee forti.

12 Una struttura articolata, se da un lato comporta certamente costi maggiori, dall altro offre opportunità di sviluppo sicuramente precluse alle piccole imprese. Occorre insistere di più sulle ipotesi di aggregazione, spesso richiamate durante i nostri momenti di confronto, ma nonostante questo i processi sono lenti e a volte si bloccano senza ragioni valide. La motivazione principale deve essere quella della convenienza reciproca, basata sullo sviluppo di sinergie concrete e sulla complementarietà delle risorse che si mettono in comune. Una grossa opportunità può venire dalla realizzazione di filiere in grado di soddisfare bisogni diversi. Gli esempi sono diversi: Cooplegno sta realizzando un processo di aggregazione della propria rete commerciale con quelle di due cooperative di altri territori (Ferrara ed Ancona); Coop Bilanciai sta sviluppando prodotti innovativi con CPL di Concordia (misuratori elettronici e correttori di volume per gas metano), Coop Cartai ha messo a punto con una cooperativa di Firenze un prodotto per il packaging completamente compostabile ed ha iniziato una collaborazione commerciale con CSC. Coptip e Nuovagrafica stanno lavorando su ipotesi di sviluppo comune. Altre collaborazioni sono possibili: CA-AB realizza materiali di complemento per impianti fotovoltaici e quindi di potenziale interesse per le cooperative impegnate in questo settore; MCM di Fiorano ha messo a punto un innovativo sistema di packaging che potrebbe coinvolgere le cooperative operanti in queste attività e quelle che realizzano macchine automatiche; La Carpi opera già in collaborazione con le società di autonoleggio a lungo termine e nella ricambistica della cooperazione reggiana e potrebbe estendere la relazione alla rete commerciale. Nuova cooperazione. Dall ultimo congresso hanno aderito a Legacoop Modena 5 nuove cooperative operanti nel settore industriale e della progettazione. Realizzare una nuova cooperativa significa prima di tutto avere soci dotati di grande determinazione, ma serve anche una forte disponibilità dell Associazione a supportare questi processi, mettendo a disposizione risorse a tutto campo, dall organizzazione alla finanza fino alle possibili sinergie con le cooperative esistenti. Per ogni cooperativa che si realizza ci sono decine di tentativi andati a vuoto, per i quali spesso è la stessa Associazione a suggerire il fermo dell iniziativa, stante le scarse probabilità di successo. Tutta la struttura di Legacoop è fortemente impegnata sull attività di promozione cooperativa. Quando una nuova cooperativa parte è un successo per tutti, per tutta la Cooperazione. E la realizzazione di uno dei principi fondanti e soprattutto una risposta concreta alla crisi ed alla perdita di posti di lavoro. 12

13 Cooperative dei Servizi all impresa e alla persona (Relatore: Luigi Manfredi) Il settore delle Cooperative dei Servizi all impresa ed alla persona è quello più complesso e variegato in termini di tipologie di cooperative e quindi di scambio mutualistico, di ambiti di attività e, di conseguenza, di specifiche problematicità dei diversi comparti. Essendo un settore difficilmente riassumibile in una breve relazione, cercherò almeno di tracciarne in modo sintetico le articolazioni, il peso, alcune peculiarità ed i problemi trasversali. I comparti che compongono il settore vanno dall autotrasporto alla movimentazione merci, dalle pulizie alla ristorazione, dalla comunicazione ai servizi ambientali, dalla gestione dei beni culturali alla consulenza, sino ad arrivare alla cooperazione di utenza (che supporta le famiglie nella ricerca di colf e badanti) ed alla SMA, la Società di Mutua Assistenza. Al 31 dicembre 2010, escludendo le polisportive (sono 25) e le società dei servizi finanziari, assicurativi e immobiliari (sono 7), le 37 cooperative associate hanno sviluppato un valore della produzione di quasi 262 milioni di euro, occupando tra soci e lavoratori. Gli andamenti dei diversi comparti, sino al 2008 tutti in crescita riguardo il fatturato e l occupazione, hanno invece dimostrato tendenze contrastanti in quest ultimo biennio di crisi. Tuttavia, hanno comunque confermato sino ad oggi sul fronte del lavoro la validità del modello cooperativo, che con chiarezza, pur confrontandosi con un mercato che guarda in primis al ROE e al ROS, ha sempre puntato sulla crescita dell intensità del lavoro, ritenendo la risorsa umana e professionale fattore fondamentale per il consolidamento e lo sviluppo dell impresa. E proprio per questo che riteniamo che la madre di tutte le battaglie che accomunano il settore sia il contrasto all illegalità e al lavoro nero: fenomeni diffusi in tutti i mercati del settore e che rischiano anche di compromettere l immagine delle vere Cooperative, quelle genuine e rispettose delle norme, che a causa di una cronaca generica e di una lettura superficiale possono essere confuse con quella false, spesso spurie, cioè non aderenti e non controllate nei loro requisiti mutualistici dalle Centrali cooperative. Per contrastare questo rischio di inquinamento Legacoop Modena ha sempre individuato come alleati le Organizzazioni Sindacali e le altre Centrali Cooperative (Confcooperative e Agci) con le quali nel tempo ha promosso diverse iniziative, in collaborazione con le pubbliche Istituzioni: in primis la Direzione Provinciale del Lavoro, che va ringraziata per l impegno profuso nell affrontare questa piaga, nonostante la scarsità di mezzi sia finanziari che legislativi a disposizione. Occorre però intensificare ulteriormente l azione dell Osservatorio sulla Cooperazione verso quei settori maggiormente coinvolti, che sono sicuramente l autotrasporto e la movimentazione merci. Qui, da tempo, denunciamo anche l infiltrazione della criminalità organizzata: fenomeno che si sta acuendo ancora di più in questi momenti di crisi. Inoltre vanno sempre più sensibilizzate le stazioni appaltanti, affinché evitino di ricorrere agli appalti al massimo ribasso che spesso fanno da apripista all ingresso nel territorio di imprese illegali o che utilizzano contratti cosiddetti pirata, come quello dell Unci nella logistica, che ledono la dignità e i diritti dei lavoratori e l immagine della Cooperazione, che invece è nata con obiettivi opposti. Altro problema trasversale al settore, a cui va trovata una soluzione definitiva, è quello dei ritardi di pagamento delle Pubbliche Amministrazioni. Non sono più accettabili e sostenibili tempi di pagamento che in alcuni casi oscillano fra 300/350 giorni. Perché a rischio non è solo la corretta e leale concorrenza tra imprese, ma la stessa tenuta sul mercato di quelle più leali e più corrette. 13 La logistica ed il trasporto merci sono i comparti che hanno risentito più di altri degli effetti della crisi e della concorrenza sleale, particolarmente intensa in alcuni comprensori come quello della ceramica, della lavorazione carni, ma anche nel settore metalmeccanico, dove le imprese committenti spesso riescono a stare sul mercato e ad essere competitive solo perché esternalizzano parte della loro produzione ad imprese di servizio non sempre legali. Nella movimentazione merci (5 cooperative, con 40 milioni di di fatturato e quasi soci lavoratori), al contrario di altre Province della nostra Regione, abbiamo registrato, nonostante un calo medio del fatturato di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2008, una generale tenuta delle coopera-

14 tive associate sia in termini di occupazione che di marginalità. Va qui dato risalto ad una operazione significativa, ovvero alla fusione tra le due maggiori cooperative nel comparto: la CFP (Cooperativa Facchini Portabagagli) e Movitrans CTF. Dal 1 gennaio 2011 è nata una cooperativa (CFP), con dimensione regionale (oltre 900 soci lavoratori e 40 milioni di di fatturato), che cercherà di svilupparsi anche nel comparto delle pulizie: attività che vede nel modenese la presenza di due grandi e consolidate cooperative di altre provincie, come Manutencoop e Coopservice. Questa operazione, di lunga e complessa gestazione, è un indicatore importante. Non solo perché la nuova cooperativa unificata sta dimostrando che nel settore si può competere anche rispettando le regole ed i contratti collettivi di lavoro al 100%, ma perché esempio di felice aggregazione da additare come efficace strategia ai soci di altre cooperative. Unificarsi vuol dire concentrare risorse per investire in tecnologie e innovazione. Vuol dire sopravvivere. L altro settore che dovrebbe da subito porsi il problema delle integrazioni è quello dell autotrasporto: 5 cooperative, 75 milioni di di fatturato, 530 tra soci e lavoratori. E il comparto più in difficoltà (tra gli esercizi 2007 e 2009 il fatturato è diminuito del 25% e la marginalità operativa del 78%) e il biennio sarà fondamentale per capire la reale capacità di tenuta delle cooperative del settore. Sono necessarie aggregazioni, almeno per arrivare a due sole cooperative di riferimento nei due diversi comparti, che sono quelli del trasporto di linea (Movitrans Group, Movitrans Line e Unitrans) e del movimento terra e piccole infrastrutture (Cma Cilsea). Legacoop e l Associazione di riferimento da tempo stanno proponendo schemi di integrazione alle imprese. Continueranno a rilanciarli, stimolando la riflessione e, qualora utile o necessario, facendo da collegamento fra le imprese stesse e gli strumenti finanziari del sistema, che possono sostenere i processi di crescita delle Cooperative. Sulla delicata tematica delle unificazioni si sono sempre incontrate difficoltà, anche per la natura di queste cooperative, i cui soci imprenditori hanno sempre manifestato timore ad affrontare operazioni di integrazione, ritenendo di entrare in strutture troppo grandi in cui in sostanza non si conta più. Questo atteggiamento, purtroppo, è stato anche favorito dall incapacità dei vari Governi di intervenire con incisività nel settore. Si continua da anni nella pratica, ma semplicistica, politica degli interventi a pioggia e non strutturali, mettendo risorse, poche, senza avviare un percorso di concreta e reale riforma del settore. Ma come ben sappiamo le risorse pubbliche a disposizione ormai sono scarse: quindi occorre procedere ad una semplificazione attraverso aggregazioni tra imprese del settore. 14 Il settore della ristorazione è invece rappresentato dalla Cooperativa CIR food che solo a Modena (a cui fa capo anche l area di Bologna) sviluppa un fatturato di quasi 74 milioni di euro con tra soci lavoratori e occupati. Va sottolineata la vitalità dimostrata da CIR in questi anni nel tentativo di crescere, ritenendo l aumento della dimensione aziendale non solo elemento strategico per lo sviluppo, ma anche per la stessa sopravvivenza della cooperativa. Da qui l attenzione nel cogliere per tempo i repentini cambiamenti delle dinamiche del mercato accentuate dalla crisi. Con questa filosofia CIR si è sviluppata all estero (Belgio, Bulgaria, Stati Uniti e Vietnam) ed ha positivamente completato un processo di unificazione con una forte cooperativa toscana della ristorazione, SIR Eudania. Con questo processo di integrazione (iniziato con la costituzione del Gruppo Cooperativo Paritetico, uno dei primi esempi) CIR punta ad essere leader in Italia nel mercato della ristorazione organizzata. Aggiungo che il 3 febbraio scorso CIR food è stata premiata a Bruxelles per la crescita costante del suo personale nel corso degli anni. Anche nel 2010 CIR ha incrementato la forza lavoro del 5,7%, salendo a occupati. Dal prossimo 1 marzo, per effetto della fusione con SIR Eudania, opererà con addetti (per il 90% donne) e produrrà 76 milioni di pasti, con un fatturato previsto di 470 milioni. Sono aumenti che esprimono in pieno il modello cooperativo d impresa, dove a crescere sono le persone e i soci, non soltanto i profitti. Ma ovviamente, anche in questo caso, le sfide della cooperativa non sono finite. Infatti, anche nel settore cominciano a farsi sentire i tagli della Spesa Pubblica, mentre aumenta l aggressività dei concorrenti. Ormai si cresce sottraendo quote di mercato ai competitori; la competizione è sempre più sui prezzi, mentre crescono le attese di qualità e salubrità dell alimentazione.

15 La dimensione aziendale sarà sempre più decisiva se coniugata con il controllo dei costi, così come lo sviluppo continuo è una condizione di sopravvivenza. Perché, se è vero che anche in questo settore la crisi ha deteriorato la redditività delle imprese, è anche vero che resisterà di più chi è più strutturato e chi esprimerà migliore qualità professionale e di servizio. Il settore dei servizi culturali e di comunicazione (15 milioni di di fatturato e 340 tra dipendenti e soci) è costituito da cooperative medio piccole. Tra queste: Consenso nella grafica pubblicitaria ed editoriale; Mediagroup98 nell informazione al cittadino, nella comunicazione integrata e gestione eventi; La Lumaca nella comunicazione e nei servizi ambientali; Centro Studi e Ricerche nella gestione di archivi e biblioteche. Sono cooperative altamente specializzate e qualificate, con base sociale prevalentemente giovanile e di genere. Come altre imprese dei servizi, vivono in una situazione di incertezza. Il rischio è che, data l attuale crisi economica, parte del loro mercato pubblico e privato si orienti semplicisticamente verso tagli o ridimensionamenti dei servizi, per recuperare costi. Sarebbe una scelta sbagliata. Non solo perché indebolirebbero una rete di lavoro, di coesione sociale, di continuità e di garanzia di servizi, di innovazione culturale e tecnologica (ricordo, ad esempio, che i sistemi informativi di Mediagroup98 sono stati esportati nelle città di mezz Italia), ma perché anche la crisi offre opportunità per crescere e affermarsi. Bisogna saperle cogliere. A testimoniarlo sono le grandi imprese e le multinazionali, come le regioni europee più sviluppate, che proprio in tempi di crisi aumentano servizi e comunicazione sulla loro offerta, investono in cultura e conoscenza, informano sui caratteri qualitativi e distintivi delle imprese e del territorio, per allargare la competizione su nuovi mercati. L Associazione, comunque, oltre a stimolare le imprese alla continua ricerca della migliore ed innovativa qualità dei servizi offerti e a riflettere, se utile e significativo, su operazioni di aggregazione, continuerà a vigilare affinché il mercato pubblico, in modo semplicistico, non vada verso una riduzione dei servizi offerti dalle cooperative, o ancor peggio, sia tentato dal percorrere la strada della reinternalizzazione dei servizi a suo tempo esternalizzati. Inoltre si sta diffondendo, nei bandi di appalto, la pratica di mettere in competizione queste cooperative con Associazioni culturali che non applicano contratti di lavoro e quindi utilizzano questo fattore come leva competitiva. Il settore dei servizi ha inoltre lavorato per la costituzione e la crescita di una delle prime esperienze in Italia di cooperative di utenza che supportano le famiglie bisognose dell aiuto di una colf o di una badante. La cooperativa Badabene opera rispettando le regole e i contratti di lavoro e anche in questo ambito non è un comportamento scontato. L idea sino ad oggi si è dimostrata vincente. Infatti la cooperativa, attiva da poco più di due anni, ha già oltre 600 soci e un bilancio in equilibrio. Anche in questo caso la Cooperazione si è dimostrata efficace nell affrontare in modo corretto il fenomeno, fornendo delle soluzioni ad un problema non certo di poco conto della nostra società. Concludendo, mi sembra opportuno rendere conto dell attività di Generazioni Legacoop Emilia Romagna. Per chi ancora non lo sapesse, Generazioni è un coordinamento permanente delle risorse under 42 delle cooperative e del sistema cooperativo complessivo. Generazioni è il luogo dove le giovani esperienze cooperative possono conoscersi e soprattutto riconoscersi in un progetto imprenditoriale, politico e valoriale comune, ed è diventato un soggetto politico ed istituzionale credibile come interlocutore, sia all interno che all esterno della Cooperazione. Generazioni, oltre ad aver coinvolto sino ad oggi un buon numero di giovani cooperatori che attraverso questo coordinamento si sono meglio conosciuti e misurati, sta contribuendo a rafforzare all interno dell Associazione e delle Cooperative la consapevolezza di non dover sottovalutare il fenomeno del ricambio generazionale. Attraverso Generazioni i giovani cooperatori hanno lavorato per promuovere e sostenere sia nelle imprese che nelle Associazioni percorsi di assunzione di responsabilità delle nuove generazioni o di coloro che entrano nel movimento cooperativo provenendo da altri percorsi professionali. Questo perché si ritiene che il trasferimento dei valori, il passaggio del testimone, la valoriz- 15

16 zazione del patrimonio storico e delle esperienze professionali di cui le imprese cooperative sono portatrici deve essere un imperativo morale ed etico a cui i cooperatori non possono sottrarsi: non si tratta di dare spazio ai giovani o alle donne perché esiste un astratto concetto di quote o di percentuali, ma di interrogarsi su come e chi porterà avanti le imprese del movimento cooperativo, con quali forme e con quali strumenti possa avvenire questo passaggio. Per esistere oggi tutte le forme di imprese hanno sempre più bisogno di disporre di competenze e risorse molto qualificate e di reagire in tempi sempre più brevi a mutamenti di mercato e della società. Hanno bisogno di una classe dirigente qualificata, con forti competenze tecniche, ma anche dotata di visione, con uno sguardo proiettato al futuro. Favorire il ricambio della classe dirigente attuale è importante per dotare le nostre cooperative di queste caratteristiche. Il coordinamento di Generazioni ha sempre ribadito che non ha senso il rottamare, poiché si dà grande valore all esperienza, non va dispersa, ma messa a disposizione: l ottica non è di sostituzione, ma di ri-equilibrio fra le generazioni e di apporto che ciascuna di esse può fornire, in modo che l esperienza cooperativa esca rafforzata, avendo al proprio interno nuove competenze e idee da portare avanti con la forza dell esperienza. Generazioni ha lavorato e continuerà a lavorare per costruire un nuovo patto generazionale, basato sull effettiva volontà dell attuale classe dirigente a concretizzare percorsi per il ricambio e la qualificazione dei gruppi dirigenti e sull assunzione diretta di responsabilità da parte dei giovani cooperatori, sia nelle imprese che nel sistema cooperativo nel suo complesso, al cui futuro sono chiamati a contribuire con idee nuove ed energie per realizzarlo. In questi anni Generazioni ha lavorato su alcuni aspetti (riassunti in un documento inserito nella cartella congressuale) che chiede oggi all Assemblea di fare propri. 1 Una riflessione su un nuovo modello di sviluppo, a partire da tre temi chiave: welfare, mercato, ambiente. 2 Sulla base dell assunto che il ricambio generazionale è un percorso che non può essere lasciato al caso, abbiamo creato un osservatorio per tenere monitorata l evoluzione del fenomeno e per definire gli obiettivi per governarlo e indirizzarlo. 3 Sulla base del precedente assunto, Generazioni ha identificato le buone pratiche realizzate da alcune cooperative, mettendole a disposizione. 4 Infine l impegno da parte di Generazioni e dei giovani cooperatori a continuare a confrontarsi, come fatto fino ad oggi, e a ideare e codificare possibili azioni che i nuovi soci e i lavoratori delle cooperative possono adottare per portare avanti le proprie idee, sottolineando la responsabilità individuale al cambiamento. 16 Per quanto riguarda la Provincia di Modena, inoltre, ritengo opportuno segnalare la nascita del G.I. 11, ovvero del Coordinamento Giovani Imprenditori Modenesi, composto dai rappresentanti degli 11 Gruppi Giovani delle Associazioni imprenditoriali della provincia di Modena: uno dei primi esempi in Italia. Il Coordinamento, che unisce le forze dei Gruppi aderenti per essere soggetto di riferimento per le Istituzioni, si propone di individuare tematiche trasversali da approfondire attraverso studi, attività formativa, convegni e confronti con gli Enti locali e l Università. Nella Cooperazione modenese Generazioni ha trovato attenzione, sensibilità, adesioni e impegno. Ora occorre consolidare le fondamenta del progetto, perché è importante che ai primi giovani ne succedano altri, per alimentare nel concreto uno dei più importanti valori cooperativi: l intergenerazionalità.

17 Cooperative Sociali (Relatore: Albano Dugoni) Vent anni di Cooperazione Sociale. La legge 381, quella che ha dato anima e gambe alla Cooperazione Sociale, nel 2011 compie 20 anni. L impegno profuso ha portato anche le Cooperative Sociali aderenti a Legacoop Modena a risultati importanti e al pieno riconoscimento, sia da parte del committente pubblico (che per l 80% dei servizi rimane il cliente principale), sia da parte del mercato privato. A sostegno di questa tesi citeremo due esempi che vedono oggi le cooperative protagoniste: - i percorsi di accreditamento dei servizi alla persona; - l inserimento lavorativo di disabili in aziende profit. Con l attuazione dei percorsi di accreditamento l ente pubblico (l accountable: quello che non tradisce la fiducia, che è riferimento) chiede ai suoi fornitori di soddisfare determinati requisiti qualitativi e solo con chi è in grado di soddisfare questi requisiti predispone contratti di servizio. Questo nuovo sistema, che al momento riguarda comunità terapeutiche, centri diurni e residenziali per anziani e disabili, assistenza domiciliare, di fatto supera l attuale sistema di selezione dei fornitori, basato su appalti, che non valorizza la specificità dei servizi alla persona. Consideriamo l accreditamento premiante per chi fino ad oggi ha lavorato con professionalità, trasparenza e rispetto delle regole. Gulliver, Lag, Sofia sono le cooperative aderenti a Legacoop che al momento sono rientrate a pieno titolo in questo percorso. Nella condivisione del percorso intrapreso dall accountable, le Cooperative Sociali sono pronte per affrontare il percorso di accreditamento anche per altri servizi: prima Infanzia, Comunità per minori, Comunità per pazienti psichiatrici. Sono servizi alle persone a cui le esperienze delle cooperative sociali Gulliver ed Aliante hanno anche tracciato vie innovative. Nel campo dell inserimento lavorativo le cooperative modenesi hanno dato vita ad un consorzio unitario, il Consorzio di Solidarietà Sociale, attivo su tutta la provincia e sufficientemente strutturato per rispondere a tutta la sua compagine societaria, composta da oltre trenta cooperative sociali. La specializzazione e i risultati raggiunti dal Consorzio nel campo dell inclusione lavorativa possono essere sintetizzati, ad oggi, in più di 450 persone svantaggiate che lavorano nelle cooperative aderenti a CSS: risultati che non sono passati inosservati neanche nel mondo profit. Recentemente CSS è stato uno dei partner della Ferrari di Maranello per un importante progetto di inserimento lavorativo, conclusosi con successo. Il progetto ha riguardato l inserimento lavorativo di 4 lavoratori con disabilità fisica, non in attività impiegatizie o a margine della produzione, ma nel cuore della produzione stessa: la catena di montaggio. Sicuramente una catena di montaggio affascinante e ad altissima tecnologia, ma che deve pur sempre rispettare determinati tempi di esecuzione e scrupolosi controlli di qualità. Anche con le competenze cooperative si è riusciti a far incontrare le priorità di chi è abituato a correre con chi è spesso rassegnato a rimanere indietro. Presente e futuro. Questi sono fatti che danno credibilità alle cooperative sociali e su questo concetto torneremo alla fine. E il raccolto di chi non ha seminato nel vento. Ci dice che abbiamo i piedi ben piantati in terra e una buona storia alle spalle. Spalle robuste che ancora ci possono sostenere per guardare con fiducia al futuro. Per dare il nostro contributo alla realizzazione della sussidiarietà orizzontale (trasferire funzioni pubbliche a chi è più vicino alle persone, ai loro bisogni e alle loro risorse) che per noi viaggia insieme alla responsabilità collettiva e alla partecipazione democratica. Oggi si parla molto di big society. 17 Le cooperative sociali sono ONLUS di diritto, ma prima di tutto sono imprese cooperative. Nella sola provincia di Modena le Cooperative sociali contano oltre 1500 soci lavoratori e altrettanti dipendenti che, a volo di calabrone, mirano al consolidamento della propria attività, al miglioramen-

18 to delle proprie condizioni lavorative ed alla piena realizzazione dello scambio mutualistico che, per i soci lavoratori, si concretizza con il ristorno, la prova tangibile dell efficacia e dell efficienza delle nostre imprese. I segnali dell inversione li abbiamo colti ormai da alcuni anni. I tagli annunciati dalle Pubbliche Amministrazioni si incaricano solo di accelerare un processo di trasformazione che è inevitabile. In uno spazio pubblico che si allarga a nuovi bisogni e dal quale emergono nuove domande, nasce una sfida epocale: inventare ricette di sviluppo che non siano subordinate alla spesa pubblica. Chi vincerà la sfida avrà più da occuparsi che da preoccuparsi del futuro. I dati dei bilanci economici ci indicano una tendenza così riassumibile. Le 23 Cooperative aderenti a Legacoop Modena tengono su fatturati (70 milioni nel 2010), occupazione (3.668 lavoratori) e patrimoni (12,7 milioni), ma sono in crescente difficoltà sui margini e sulla redditività. Ci si indebita di più. Nelle relazioni sindacali siamo sempre più prudenti e vischiosi sui rinnovi dei contratti di lavoro. Fortunatamente nessun cooperatore pensa che è solo il caso di fare passare la nottata. 18 Fare Rete. Come Associazione provinciale abbiamo sempre sostenuto che una maggiore integrazione fra le cooperative del settore, e non solo, potesse essere una strada innovativa e in tal senso continueremo a sostenere i percorsi che vanno in questa direzione. C è di fatto un problema dimensionale che insiste su tutto il settore della Cooperazione Sociale nazionale, che prevalentemente è composto da piccole e piccolissime imprese. Solo il 5% supera la soglia dei 5 milioni di euro di fatturato ed il 60% appartiene alla classe di imprese compresa tra i 50 mila euro e il milione di euro. I processi di integrazione, quando sono ben maturati nei gruppi dirigenti e portati all attenzione delle Assemblee dei soci, attraverso percorsi condivisi, portano ad una maggiore efficienza delle strutture ed ad un considerevole incremento delle competenze e della capacità di risposte al mercato delle imprese. Su questa strada alcune cooperative sociali hanno realizzato e concluso i loro percorsi di fusione: L Ontano con Il Faggio (Cooperativa forestale), Aliante con L isola che c è. Alcuni sono in cammino. Altri sono già a buon punto: Aliante con Laser; Gulliver con Integra. Finwelfare, la finanziaria unitaria locale, appositamente dedicata al settore delle Cooperative sociali, ha predisposto un nuovo regolamento per sostenere, anche economicamente, le cooperative che intraprendono percorsi di integrazione o progetti di collaborazione per lo sviluppo di nuove attività. Sempre con l ausilio della struttura associativa, Aliante ed Oltre il blu stanno valutando le opportunità di collaborazione e sinergia tramite la creazione di un Gruppo cooperativo paritetico. Gulliver, attraverso la partecipazione al Consorzio in rete (insieme alle maggiori cooperative sociali di tipo A della Regione: Coopelios, Pro.ges, Cidas e Cadiai), ha avviato nuove strutture e servizi sia fuori provincia (a Bologna) che fuori regione, a Torino. Cambiare, integrarsi, fondersi, rischiare la certezza per l incertezza è sempre difficile, richiede molto di più di una semplice strategia di sviluppo, uno sforzo maggiore. Richiede la piena consapevolezza che le cooperative in cui lavoriamo, magari anche da tanti anni, le abbiamo in prestito dai cooperatori che verranno. Ed è anche per loro che vanno innovate e rafforzate le imprese. Welfare nel territorio. Il documento di indirizzo per l attività della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena sulle priorità del territorio (sottoscritto dal Sindaco di Modena, dal Presidente della Provincia, dal Rettore dell Università e dagli altri Enti cui compete la nomina del nuovo Consiglio di indirizzo della Fondazione CRMO) ha posto come centrali le questioni legate al Welfare, terreno nel quale quotidianamente operano le nostre cooperative. In un interessante dibattito su Welfare locale al tempo della crisi svoltosi all interno della cornice degli Stati generali di Modena, con la partecipazione del Prof. Paolo Bosi e della Prof.ssa Chiara Saraceno, è stata fatta un analisi attuale e di prospettiva sullo scenario che dovremo affrontare. Nella nostra regione si è sviluppato in questi ultimi trent anni un Welfare locale, molto virtuoso, altrimenti noto come Welfare Mix. Il Pubblico, continuando a mantenere una quota ragionevole di servizi, ha stabilito criteri di qualità e contemporaneamente ha fatto crescere un privato sociale che

19 è stato capace di raggiungere gli standard definiti. Il problema, al tempo della crisi, è che non si può pensare che questo patrimonio, di cui tutti abbiamo usufruito fino ad oggi, si trasformi in un modello residuale destinato solo alle fasce più povere della popolazione. Sosteniamo chi combatte il falso convincimento che i diritti sociali, quelli appunto legati alle politiche di welfare, nei momenti di crisi siano un impedimento a quelli civili: vita, libertà, proprietà. Vogliamo recepire gli stimoli di chi (Pubbliche Amministrazioni) ci invita e vuole innovare tenendo conto del capitale sociale esistente e creato. Ci piace questo pensiero, questo sguardo strabico. Ci è stato insegnato che difficilmente costruiremo qualcosa di importante camminando sulle orme di chi ci ha preceduto, ma solo se, percorrendo le nostre strade, ne conserveremo i principi e valori. I problemi possono anche essere sempre gli stessi, ma se siamo sempre più in difficoltà a dare risposte, è perché dobbiamo pensare anche a nuove soluzioni. Considerato l ordine dei problemi, da soli siamo poca cosa, insieme ad altri si può fare. La Cooperazione Sociale modenese insieme al Volontariato ed alle Associazioni di promozione sociale del territorio è parte integrante del Terzo settore. Molte cooperative della nuova Alleanza delle Cooperative italiane sono attive all interno del Forum Provinciale, che è l organismo di rappresentanza del Terzo settore. Dicevamo all inizio della credibilità che le nostre cooperative si sono conquistate operando quotidianamente sul territorio e su questo vorremmo concludere. Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e del gruppo Abele, Associazione e Gruppo che notoriamente hanno scelto la forma della cooperativa sociale per gestire diverse attività economiche, ama ripetere una frase del giudice Rosario Livatino: Alla fine della vita non ci verrà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili. In una recente intervista, pubblicata nel libro Cooperare per Crescere gli è stato chiesto in che modo queste parole possono essere di ispirazione al movimento cooperativo. Così ha risposto, con parole che vorremo fare nostre: Possono esserlo non solo per il movimento cooperativo, ma per ogni realtà e per ogni persona. La credibilità nasce dai fatti, dalla coerenza e dal senso di responsabilità. Credibili sono le persone che tengono fede ai propri impegni e non tradiscono le domande degli altri. Domande di attenzione, di dignità, di libertà certo impegnative, ma senza le quali saremmo tutti più vuoti ed aridi. 19

20 Cooperative Agroalimentari (relatore: Franco Michelini) Negli ultimi quattro anni le imprese del settore Agroalimentare di Legacoop hanno continuato il loro percorso di trasformazione e adeguamento a mercati sempre più competitivi: mercati caratterizzati da un evoluzione nei consumi alimentari indotti dal cambiamento demografico, con nuovi bisogni da soddisfare in un contesto di crisi economica che ha ridotto sensibilmente il potere d acquisto della maggior parte dei consumatori. Dal 2007 ad oggi il numero delle imprese aderenti è diminuito da 43 a 29, per effetto dei processi di unificazioni aziendali, come testimoniano le posizioni sociali passate da a , registrando un calo del -2,7%. Dato che però nel comparto ortofrutticolo andrebbe integrato con i produttori residenti in altre province, che già prima dell unificazione di Agra in Apofruit conferivano negli impianti di San Martino Spino e Vignola e qui per semplificazione non vengono considerati. Con la riorganizzazione di alcuni comparti, nello stesso periodo gli occupati sono diminuiti di 59 unità, corrispondenti a -1,7%, passando da a essenzialmente per trasferimenti nelle limitrofe province, mentre il valore della produzione riconducibile al solo territorio provinciale è invece aumentato da a milioni di euro. Quest ultimo dato, se integrato con gli altri territori su cui operano le nostre imprese, supera i milioni di euro, a sottolineare la reale consistenza delle cooperative del settore Agroalimentare. Lo scambio Mutualistico con la base sociale (le aziende agricole conferenti) si concretizza principalmente nella trasformazione e/o commercializzazione delle produzioni conferite, determinando nel settore un ulteriore suddivisione fra le aziende nei comparti: Carni, Ortofrutticolo, Vitivinicolo, Lattiero Caseario, Forestali, Servizi alle imprese agricole. Rimandando alla lettura di un documento inserito in cartella per una analisi più approfondita delle imprese agroalimentari e dei diversi mercati di riferimento, ci sembra opportuno soffermarci sulla nostra base sociale, che attraverso l impresa cooperativa accede al mercato per aggiungere valore alle produzioni agricole e contenerne i costi. I dati pubblicati da Eurostat, relativi al reddito 2010 degli agricoltori nei 27 Stati della Comunità Europea, indicano un aumento medio del 12,3% rispetto all annata precedente. Capofila dei più virtuosi è la Danimarca con un +54,8%, mentre a chiudere l elenco è il Regno Unito con un 8,2%. In questa classifica, che vede detratti dalla Produzione Lorda Vendibile i costi dei mezzi produttivi, si evidenzia per l agricoltore italiano una diminuzione media del -3,3%. Fatto 100 il reddito agricolo del 2005 preso a riferimento da Eurostat, l indice degli agricoltori italiani è sceso a 83,1, mentre la media dell Europa a 27 paesi è salita a 110, con Francia a 113,8 e Germania a 125. In questo pessimo quadro nazionale, i dati provvisori presentati dall Assessorato Provinciale all Agricoltura sembrano andare in altra direzione, evidenziando un aumento della Produzione Lorda Vendibile complessiva superiore al 10%, soprattutto per la ripresa dei prezzi del Parmigiano Reggiano. 20 L ortofrutta, pur presentando prezzi superiori allo scorso anno, ha sostanzialmente recuperato i livelli del 2008, accompagnati però talvolta da cali produttivi, determinati dall andamento stagionale a cui queste produzioni sono maggiormente soggette. La nostra impresa presente nel settore, Apofruit Italia sca, ha aumentato il valore del fatturato di circa il 10%, anche grazie all aumento nelle vendite di prodotti biologici e di quarta gamma. Inoltre, la specializzazione produttiva dei 12 stabilimenti in proprietà all azienda ha portato ad un aumento dell occupazione media del 4% nei due impianti modenesi. Il settore Lattiero caseario registra un aumento di circa il 20% delle quotazioni del Parmigiano Reggiano, realizzate quest anno dai caseifici, che si ripercuoterà positivamente sulle quote riparto liquidate agli allevatori al netto dei costi di trasformazione. Per contenere questo importante costo, il Settore Agroalimentare di Legacoop ha proseguito nel percorso di favorire la razionalizzazione degli impianti produttivi delle imprese associate, accompagnando con il Gruppo Granterre la costituzione di due nuove cooperative, Bonlatte sca e AlbaLat sca, ed integrando nella Cooperativa Casearia Castelnovese due impianti produttivi precedentemente gestiti direttamente da Granterre.

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Costruzioni, investimenti in ripresa? Costruzioni, investimenti in ripresa? Secondo lo studio Ance nelle costruzioni c'è ancora crisi nei livelli produttivi ma si riscontrano alcuni segnali positivi nel mercato immobiliare e nei bandi di gara

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014 Roma 28 novembre 2013 - Nel 2012 il volume economico generato dal sistema italiano delle costruzioni, compresi i servizi, è stato

Dettagli

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella

Dettagli

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche Osservatorio24 def 27-02-2008 12:49 Pagina 7 Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO 2.1 La produzione industriale e i prezzi alla produzione Nel 2007 la produzione industriale

Dettagli

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano

Dettagli

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

SUMMARY REPORT MOPAmbiente. I principali risultati della ricerca

SUMMARY REPORT MOPAmbiente. I principali risultati della ricerca SUMMARY REPORT MOPAmbiente I principali risultati della ricerca VI Rapporto Periodo di rilevazione: 3 9 Novembre 2010 Metodologia: CATI; campione n=1000 casi, rappresentativo degli italiani dai 18 anni

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

Premessa. Relazioni Industriali

Premessa. Relazioni Industriali Piattaforma per il rinnovo contrattuale del CCNL Trasporti e Onoranze Funebri private (FENIOF) 2012 2014 1 Premessa Il settore delle imprese esercenti attività di servizi e trasporto funebre composto da

Dettagli

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile 2013. regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a GIORNATA DEL VOLONTARIATO Torino 7 aprile 2013 Desidero porgere un caloroso saluto a nome dell intera Assemblea regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a partecipare a questa

Dettagli

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni

Milano, 9 novembre 2013. Vincenzo Saturni Milano, 9 novembre 2013 Vincenzo Saturni 1 La carta etica: perché e per chi? Avis opera da 86 anni per diffondere una cultura solidale tra i cittadini su tutto il territorio nazionale. E sin dal momento

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO

Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente. U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO Dipartimento Ambiente e Sviluppo Servizio Ambiente U.O. C. Sviluppo Sostenibile, Agenda XXI, Comunicazione SINTESI PROGETTO ATTUAZIONE DEL PROGETTO REBIR Risparmio Energetico, Bioedilizia, Riuso Data 29.01.2009

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

BCC Business Community Confindustria SVILUPPARE IL BUSINESS RISPARMIARE NEGLI ACQUISTI

BCC Business Community Confindustria SVILUPPARE IL BUSINESS RISPARMIARE NEGLI ACQUISTI BCC Business Community Confindustria SVILUPPARE IL BUSINESS RISPARMIARE NEGLI ACQUISTI RELAZIONE DEL PRESIDENTE ALBERTO SCANU (12 giugno 2008) Ancora una volta Confindustria ci da l'opportunità di presentare

Dettagli

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Le evidenze dell analisi del patrimonio informativo di EURISC Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF Barometro CRIF della domanda di credito da parte delle famiglie: a ottobre ancora vivace la domanda di mutui (+42,5%) e prestiti finalizzati (+17,8%). In controtendenza, si consolida la flessione dei prestiti

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it

CHI SIAMO. Viale Assunta 37 20063 Cernusco s/n Milano 02-92107970 info@cimscarl.it CHI SIAMO C.I.M. non è un comune consorzio ma una società consortile creata dopo approfonditi studi ed esperienze maturate da un gruppo di specialisti in grado di operare in molte aree geografiche del

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico.

Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Alpiq EcoServices Con sicurezza verso l obiettivo energetico. Assumersi responsabilità. Con provvedimenti energeticamente efficienti. L efficienza energetica è una strategia efficace per la protezione

Dettagli

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e Centro Studi COSTRUZIONI: ANCORA IN CALO I LIVELLI PRODUTTIVI MA EMERGONO ALCUNI SEGNALI POSITIVI NEL MERCATO RESIDENZIALE, NEI MUTUI ALLE FAMIGLIE E NEI BANDI DI GARA I dati

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop Note e commenti n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop 1 L analisi sullo stock fa riferimento al totale delle imprese (coopera ve e non) a ve al 31 Dicembre

Dettagli

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze

RETI D IMPRESA. Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo la propria individualità e le proprie competenze 110 BUSINESS & IMPRESE Maurizio Bottaro Maurizio Bottaro è family business consultant di Weissman Italia RETI D IMPRESA Un alternativa a società e consorzi per integrare e valorizzare in modo innovativo

Dettagli

Nata nel CONSIAG PRATO INTESA SIENA COINGAS AREZZO gas metano GPL energia elettrica telecomunicazioni gas naturale servizi energetici

Nata nel CONSIAG PRATO INTESA SIENA COINGAS AREZZO gas metano GPL energia elettrica telecomunicazioni gas naturale servizi energetici Nata nel DALL ACCORDO TRA CONSIAG DI PRATO, INTESA DI SIENA E COINGAS DI AREZZO, che hanno scelto di aggregarsi per creare un soggetto a partecipazione pubblica di grandi dimensioni, è oggi una multiutility

Dettagli

TECO 13 Il Tavolo per la crescita

TECO 13 Il Tavolo per la crescita Componenti TECO 13 Il Tavolo per la crescita Assiot, Assofluid e Anie Automazione, in rappresentanza di un macro-settore che in Italia vale quasi 40 miliardi di euro, hanno deciso di fare un percorso comune

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE ha interpretato e sostenuto negli anni lo sviluppo della mutualità, l affermazione dei principi solidaristici e la responsabilità sociale dell Impresa Cooperativa che ottiene benefici tramite la costituzione

Dettagli

Gestione delle entrate e rilevanza dei modelli organizzativi e gestionali adottati dai comuni

Gestione delle entrate e rilevanza dei modelli organizzativi e gestionali adottati dai comuni Oltre la logica dei tagli: una politica per la crescita Viareggio 17 e 18 ottobre 2011 Centro Congressi Principe di Piemonte Viale Marconi, 130 DOCUMENTAZIONE Gestione delle entrate e rilevanza dei modelli

Dettagli

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

L internazionalizzazione del sistema economico milanese L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)

La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

Capitale Intangibile. Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare. LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat

Capitale Intangibile. Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare. LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat Capitale Intangibile Le Le Competenze e l Esperienza al al Servizio del Fare LA MULTICOMPETENZA del Gruppo dirigenti Fiat 1 Introduzione L Impresa deve affrontare sfide sempre più complesse e spesso l

Dettagli

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR

LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Le sfide all'orizzonte 2020 e la domanda di competenze delle imprese LE COMPETENZE CHE VALGONO UN LAVORO LE INDICAZIONI FORNITE DALLE IMPRESE ATTRAVERSO IL SISTEMA INFORMATIVO EXCELSIOR Domenico Mauriello

Dettagli

schede di approfondimento.

schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 è l insieme delle attività volte a smaltirli, riducendo lo spreco(inparticolaredirisorsenaturaliedienergia)elimitandoipericoliperlasalutee

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Gabriele Cappellini Milano, 18 ottobre 2011 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita patrimoniale

Dettagli

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI

Perfare MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Perfare Perfare Percorsi aziendali di formazione e assistenza operativa MASSIMIZZARE IL VALORE DELL ATTUALE GAMMA DI PRODOTTI Costruire un piano di azioni concrete per ottenere il massimo valore dall attuale

Dettagli

FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande

FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande FARE COOPERATIVA La cooperativa in 10 domande 1. Quali sono le caratteristiche distintive dell impresa cooperativa? L impresa cooperativa è un impresa costituita da almeno 3 soci e può avere la forma della

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO

ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO ANIE ENERGIA: 2015 ANNO DEL RILANCIO PER IL SETTORE ELETTRICO Un indagine di ANIE Energia analizza le possibili evoluzioni del mercato interno di inverter, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica.

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

OSSERVATORIO PERMANENTE

OSSERVATORIO PERMANENTE DIPARTIMENTO DI SCIENZE STATISTICHE PAOLO FORTUNATI UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ALMA MATER STUDIORUM OSSERVATORIO PERMANENTE SUL TRASPORTO CAMIONISTICO IN INTERPORTO BOLOGNA INDAGINE CONGIUNTURALE - I SEMESTRE

Dettagli

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it

Bandi 2015 ARTE E CULTURA. Protagonismo culturale dei cittadini. www.fondazionecariplo.it Bandi 2015 ARTE E CULTURA Protagonismo culturale dei cittadini BENESSERE COMUNITÀ www.fondazionecariplo.it BANDI 2015 1 Bando senza scadenza Protagonismo culturale dei cittadini Il problema La partecipazione

Dettagli

L ENERGIA PER IL MONDO CHE CAMBIA

L ENERGIA PER IL MONDO CHE CAMBIA L ENERGIA PER IL MONDO CHE CAMBIA PRESENTAZIONE BiSTUDIO Via Arona 11 47838 Riccione (RN) Tel. 0541643881 Fax 0541663476 e-mail: info@bistudio.it internet: www.bistudio.it Partita Iva Codice Fiscale Iscrizione

Dettagli

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 75 i dossier www.freefoundation.com COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE NEL RAPPORTO CONCLUSIVO DELLA MISSIONE IN ITALIA DEL 3-16 MAGGIO 17 maggio 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

RILANCIO, GOVERNO E RAPPRESENTANZA DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE La scuola è un Istituzione della Repubblica che garantisce, insieme al valore legale

RILANCIO, GOVERNO E RAPPRESENTANZA DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE La scuola è un Istituzione della Repubblica che garantisce, insieme al valore legale RILANCIO,GOVERNOERAPPRESENTANZADELLEAUTONOMIESCOLASTICHE Lascuolaèun IstituzionedellaRepubblicachegarantisce,insiemealvalorelegaledeititolidistudiosu tutto il territorio nazionale, pari opportunità a tutti

Dettagli

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza)

UN FARO A SALVAGUARDIA DELL INFANZIA (Diritti dell infanzia e dell adolescenza) IO, NOI Associazione di Volontariato per la Solidarietà e l integrazione Sociale Sede legale - Sede Operativa: via delle Meduse, 63a 00054 Fiumicino Tel. 3208594921 066520591 Fax: 0665499252 E.Mail: infoline@ionoi.org

Dettagli

LAB. Dalle startup la spinta alla crescita IL TEMA DEL MESE I SETTORI DI ATTIVITÀ PREVALENTI IL FATTURATO DEL 2014. A piccoli passi verso il successo

LAB. Dalle startup la spinta alla crescita IL TEMA DEL MESE I SETTORI DI ATTIVITÀ PREVALENTI IL FATTURATO DEL 2014. A piccoli passi verso il successo IL TEMA DEL MESE I SETTORI DI ATTIVITÀ PREVALENTI IL FATTURATO DEL 2014 Dalle startup la spinta alla crescita Dall informatica alla ricerca scientifica A piccoli passi verso il successo 2 4 5 Imprese che

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE

PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE PROGETTO CITTADINANZA E COSTITUZIONE SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE FINALITA e OBIETTIVI DEL PROGETTO Le direttive comunitarie in tema di salute e sicurezza sul luogo di lavoro sottolineano la necessità

Dettagli

Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia

Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Quello che pensano le imprese della crisi: un indagine della CNA di Roma sulle imprese della Provincia Roma, 12 novembre 2008 La CNA di Roma ha condotto dal 29 ottobre al 4 novembre 2008 un indagine tra

Dettagli

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015

Famiglie e welfare comunitario. Stefania Mazza 11 febbraio 2015 Famiglie e welfare comunitario Stefania Mazza 11 febbraio 2015 LE COMPETENZE A) Analizzare I bisogni B) Creare C) Progettare D) Realizzare E) Valutare IL FARE QUALE SENSO DELLA PROGETTAZIONE Che cosa ci

Dettagli

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN

REALIZZARE UN BUSINESS PLAN Idee e metodologie per la direzione d impresa Ottobre 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. REALIZZARE UN

Dettagli

Democratica del Congo

Democratica del Congo Progetti scuole Proposta di gemellaggio Italia - Repubblica Democratica del Congo a cura di AMKA Onlus Chi siamo? Amka è un Organizzazione no profit nata nel 2001 dall incontro di due culture differenti

Dettagli

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013

I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale. Roma, 17 settembre 2013 I sistemi di accumulo di energia elettrica nel residenziale Roma, 17 settembre 2013 Intervento di Claudio Andrea Gemme, Presidente ANIE Confindustria Signore e Signori, buongiorno. Grazie a tutti voi per

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi

Dettagli

Export manager per il settore della nautica da diporto

Export manager per il settore della nautica da diporto PROGETTO COFINANZIATO DALL UNIONE EUROPEA Progetto formativo per Export manager per il settore della nautica da diporto FORMAZIONE SUPERIORE Progetto formativo per Export manager per il settore della nautica

Dettagli

COMUNICATO STAMPA PRICE SENSITIVE AI SENSI DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA E DEL REGOLAMENTO CONSOB

COMUNICATO STAMPA PRICE SENSITIVE AI SENSI DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA E DEL REGOLAMENTO CONSOB COMUNICATO STAMPA PRICE SENSITIVE AI SENSI DEL TESTO UNICO DELLA FINANZA E DEL REGOLAMENTO CONSOB Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L Espresso: approvati i risultati consolidati del primo

Dettagli

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane L importanza delle risorse umane per il successo delle strategie aziendali Il mondo delle imprese in questi ultimi anni sta rivolgendo

Dettagli

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00

Convegno. Aree industriali e politiche di piano. Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione sostenibile. Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Roma 30 gennaio 2014 ore 14,00 Università Roma Tre, Dipartimento di Architettura Via della Madonna dei Monti, 40 Convegno Aree industriali e politiche di Tra deindustrializzazione e nuova industrializzazione

Dettagli

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma

Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma Febbraio 2012 Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma PARTE 1: RIFORME DI IERI E PROBLEMI DI OGGI di Stefano Caria e Paolo Lucchino In questi giorni si parla molto di riforma del

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014 (art. 14 comma 5 - d.lgs 150/2009) sintesi dati Generali, per Area e tipologia di dipendente Le Amministrazioni pubbliche, nella prospettiva di

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

IL FONDO OGGI E DOMANI

IL FONDO OGGI E DOMANI IL FONDO OGGI E DOMANI Lo schema di gestione che ha caratterizzato il Fondo fin dalla sua origine nel 1986 prevede un unico impiego delle risorse su una linea assicurativa gestita con contabilità a costi

Dettagli

nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard

nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard nuove dimensioni della performance aziendale: la Balanced Scorecard Prospettiva conoscenza e competenze Prospettiva dei processi Prospettiva dei clienti Prospettiva economico finanziaria le relazioni causa-effetto

Dettagli

Il noleggio crea ricchezza ed aiuta le vendite. Il noleggio dei beni strumentali.

Il noleggio crea ricchezza ed aiuta le vendite. Il noleggio dei beni strumentali. Il noleggio crea ricchezza ed aiuta le vendite. Il noleggio dei beni strumentali. Franco De Michelis - Direttore Generale Assodimi Assonolo Il noleggio dei beni strumentali. Una nuova opportunità di business,

Dettagli

Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti

Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti Un manifesto di Cna per dare più forza e più voce ai nuovi professionisti Sono circa 10.000 in provincia di Bologna Sondaggio tra gli iscritti Cna: sono laureati e soddisfatti della loro autonomia Rivendicano

Dettagli

FORMAZIONE E PUBBLICA SEGI REAL ESTATE SEGI REAL ESTATE

FORMAZIONE E PUBBLICA SEGI REAL ESTATE SEGI REAL ESTATE ADVASORY La SEGI REAL ESTATE AZIENDA LEADER NEL SETTORE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI GRAZIE AD UNA RETE CAPILLARE DI CONSULENTI ACCREDITATI IN EUROPA E NEL MONDO PUO ESSERE PATNER NELLA VENDITA E CARTOLARIZZAZIONE

Dettagli

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLE RETI D IMPRESA In data tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio premesso che Con l'art. 3, comma 4-ter, del

Dettagli

FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR

FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR FILIPPO MARIA CAILOTTO SOLDI DAGLI SPONSOR Strategie di Marketing e Segreti per Negoziare con Successo le Sponsorizzazioni per i Tuoi Eventi 2 Titolo SOLDI DAGLI SPONSOR Autore Filippo Maria Cailotto Editore

Dettagli

CHI SIAMO ESTRA ENERGIE S.R.L. È LA SOCIETÀ DEL GRUPPO ESTRA ATTIVA SUL MERCATO DELLA VENDITA DI GAS NATURALE ED ENERGIA ELETTRICA.

CHI SIAMO ESTRA ENERGIE S.R.L. È LA SOCIETÀ DEL GRUPPO ESTRA ATTIVA SUL MERCATO DELLA VENDITA DI GAS NATURALE ED ENERGIA ELETTRICA. CHI SIAMO ESTRA ENERGIE S.R.L. È LA SOCIETÀ DEL GRUPPO ESTRA ATTIVA SUL MERCATO DELLA VENDITA DI GAS NATURALE ED ENERGIA ELETTRICA. NATA NEL 2008 DALLA FUSIONE DI TRE IMPORTANTI AZIENDE DEL SETTORE, CONSIAGAS

Dettagli

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili

Il servizio di registrazione contabile. che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Il servizio di registrazione contabile che consente di azzerare i tempi di registrazione delle fatture e dei relativi movimenti contabili Chi siamo Imprese giovani e dinamiche ITCluster nasce a Torino

Dettagli

organizzazioni di volontariato

organizzazioni di volontariato Il bilancio sociale per le organizzazioni di volontariato Modena, 1 Ottobre 2009 Bilancio sociale Cosa ci viene in mente? Rendere conto Perché fare un bilancio? La relazione di fiducia Ti dico chiaramente

Dettagli

Bando senza scadenza SVILUPPO DELL IMPRESA SOCIALE PER INSERIRE AL LAVORO PERSONE IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO

Bando senza scadenza SVILUPPO DELL IMPRESA SOCIALE PER INSERIRE AL LAVORO PERSONE IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO Bando senza scadenza SVILUPPO DELL IMPRESA SOCIALE PER INSERIRE AL LAVORO PERSONE IN CONDIZIONI DI SVANTAGGIO IL PIANO DI AZIONE: PROBLEMA E OBIETTIVI le politiche del lavoro risultano insufficienti a

Dettagli

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione MACCHINE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione Nel primo grafico viene rappresentata la crescita del settore dell industria dell elettronica;

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE IMPRESE CORPORATE SOCIAL RESPONSABILITY Attenzione: la Guida che state stampando è aggiornata al 10/10/2007. I file allegati con estensione.doc,.xls,.pdf,.rtf, etc. non verranno stampati automaticamente; per averne copia cartacea è necessario

Dettagli

Piattaforma per il rinnovo del contratto autoscuole e agenzie automobilistiche 2012-2015

Piattaforma per il rinnovo del contratto autoscuole e agenzie automobilistiche 2012-2015 Piattaforma per il rinnovo del contratto autoscuole e agenzie automobilistiche 2012-2015 Premessa Il contesto nel quale avviene il rinnovo del contratto nazionale di lavoro delle autoscuole e agenzie è

Dettagli

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE un PROTOCOLLO D INTESA tra CONSIGLIERA PARITÀ PROVINCIALE DONNE

Dettagli

Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord

Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord Rassegna Stampa 17/04/2013 Franchising Nord Testata: AGENORD data: 17 aprile 2013 FRANCHISING: LAVORO PER 5000 NUOVI OCCUPATI NEL 2013 aprile 17, 2013 agenord (AGENORD) Milano, 17 apr. La creazione di

Dettagli

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti

(15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti (15) Le nostre idee per un programma per l Europa. Leader, candidati e programma vincenti 61 I. L Europa che vogliamo II. III. IV. I valori del Partito popolare europeo L Europa delle libertà L Europa

Dettagli

Mani Tese 2013. www.manitese.it u n i m p e g n o d i g i u s t i z i a

Mani Tese 2013. www.manitese.it u n i m p e g n o d i g i u s t i z i a u n i m p e g n o d i g i u s t i z i a MANI TESE ONG/ONLUS Da 49 anni verso un mondo più giusto Mani Tese è un Organizzazione Non Governativa nata in Italia nel 1964 per combattere la fame e gli squilibri

Dettagli

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo

I modelli di qualità come spinta allo sviluppo I modelli di qualità come spinta allo sviluppo Paolo Citti Ordinario Università degli studi di Firenze Presidente Accademia Italiana del Sei Sigma 2005 1 Si legge oggi sui giornali che l azienda Italia

Dettagli

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI Pag.1 di 5 SOMMARIO 4.2 Politica Aziendale 2 Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI. Pag.2 di 5 4.2 Politica Aziendale La Direzione della FOMET SpA adotta e diffonde ad ogni livello della

Dettagli

Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale

Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale Ingegneri, Industria: creazione di valore tecnologico sociale Venezia, 30 settembre 2015 La Tavola Rotonda si pone l obiettivo di analizzare i nuovi orientamenti che il sistema produttivo italiano può

Dettagli

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI

NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NUMANI PER CHI AMA DISTINGUERSI NuMani è una realtà e nasce dall unione d esperienza di persone che da 11 anni si occupano a tempo pieno dell applicazione e decorazione unghie con l ambiziosa idea delle

Dettagli

La domanda aumenta inevitabilmente la spesa ( aging, veloce diffusione di conoscenza delle soluzioni disponibili, innovazione tecnologica sono i

La domanda aumenta inevitabilmente la spesa ( aging, veloce diffusione di conoscenza delle soluzioni disponibili, innovazione tecnologica sono i Tra costi elevati e difficoltà nella cura: riabilitazione ed assistenza domiciliare e protesica. Il tema della cronicità. 21 maggio 2014 Sala MELODIA Centro Servizi Blocco B Fiera EXPOSANITÀ Bologna Ore

Dettagli

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica 19-05-2014 Innovare in Filiere Tradizionali Federchimica 19-05-2014 Icap Leather chem L Azienda, fondata nel 1944, a seguito di espansione e di variazioni nell assetto societario acquisisce la denominazione di Icap

Dettagli

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni. La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane

Dettagli