Rischio per categorie
|
|
- Severino Palla
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Rischio per categorie 14/2/2005
2 Il rischio si può misurare Rischio in termini proporzionali o non proporzionali ossia come rapporto tra due valori La differenza è importante perché nelle proporzioni il numeratore è contenuto nel denominatore [a/(a+c)] e quindi il risultato può variare da 0 a 1 mentre nei rapporti non proporzionali non lo è (a/b) e quindi il risultato può variare da 0 a
3 Rischi proporzionali La prevalenza è una proporzione il numero di persone che hanno una malattia a un dato tempo è rapportato al totale degli individui a quel dato tempo: (malati) / (malati + sani) Il rischio incidente è pure una proporzione numero di pazienti che sviluppano la malattia rapportato al totale dei pazienti a rischio (*) all inizio dell osservazione (*) somma di quelli che si ammaleranno e di quelli che rimarranno sani
4 Rischi non proporzionali Il tasso di incidenza è un rapporto non proporzionale il numero di pazienti che sviluppano la malattia in un certo intervallo di tempo non è contenuto nel denominatore (cioè nel prodotto persone x tempo) ma è un operazione su un campione della popolazione L odds (che descrive le probabilità a favore) è il rapporto (non proporzionale) tra chi ha la malattia e chi non ha la malattia a differenza del rischio incidente, qui il numeratore è però formalmente escluso dal denominatore
5 Variabili categoriche L associazione fra due variabili continue può essere valutata con i metodi di correlazione e regressione che ci dicono quanto una delle due variabili cambia al variare dell altra Tuttavia nella ricerca clinica sia i fattori di rischio sia l esito vengono espressi con variabili categoriche Il rapporto diabete (fattore di rischio) e infarto (esito) è un rapporto tra due variabili categoriche Allo stesso modo è un rapporto tra due variabili categoriche quello che intercorre tra fumo e cancro del polmone (o tra fumo e cardiopatia ischemica)
6 Tabelle di rischio Se i dati sono espressi come variabili categoriche i casi sono classificati a secondo della contemporanea presenza/assenza del fattore di rischio e dell esito in quattro gruppi collocando i dati in una tabella 2x2 esito favorevole esito sfavorevole fattore di rischio presente a c assente L esito è favorevole quando si verifica l evento sintomo, malattia, decesso, ricaduta. b d
7 Caratteristiche Studi epidemiologici esito favorevole esito sfavorevole Studi di intervento esito favorevole esito sfavorevole fattore di rischio presente assente a b c d fattore di rischio farmaco placebo a b c d
8 Calcolo del rischio esito favorevole (malati) esito sfavorevole (sani) fattore di rischio presente assente a b c d Rischio di incidente R esposti = a / (a + c) Rischio relativo R non_esposti = b / ( b + d) RR = [a / (a + c)] / [b / (b + d)] = a (b + d) / b (a + c) Odds ratio OR = (a / c) / (b / d) = (a d) / (b c)
9 Analisi dei dati Dipende dallo scopo dello studio! negli studi prospettici i gruppi vengono definiti a priori sulla base della presenza del fattore di rischio! negli studi retrospettivi la selezione dei soggetti avviene sulla base dell esito Il rischio relativo è la misura di associazione del rischio che si applica negli studi prospettici L equivalente misura negli studi retrospettivi è invece espressa dall odds ratio che sviluppa il concetto di rischio attribuibile
10 Studi prospettici Due coorti di pazienti vengono seguite nel tempo gli epidemiologi preferiscono "sorvegliare" per sottolineare il fatto che il ricercatore non interviene sui fenomeni ma si limita solo a registrarli per verificare se un evento si presenti oppure no studi epidemiologici di osservazione trial clinici randomizzati
11 Studi prospettici Studi epidemiologici di osservazione La divisione dei pazienti in gruppi si decide in base alla presenza o all assenza del fattore di rischio Ad esempio se si sospetta che un basso apporto alimentare di fibre di cellulosa possa facilitare l insorgenza del cancro del colon: vengono formate due cooorti con pazienti che abitualmente hanno un alto/basso apporto di fibre Si registrano, nel tempo, i casi di cancro del colon senza intervenire, senza cioè influenzare le abitudini alimentari dei pazienti
12 Trial random Studi prospettici di intervento Nei trial clinici randomizzati, che sono è invece lo sperimentatore a stabilire (secondo un criterio casuale o random) a quale paziente somministrare un farmaco e a quale un placebo registrando l esito nei pazienti che hanno assunto il farmaco e in quelli che hanno assunto il placebo Una volta che l osservazione è stata condotta a termine bisogna analizzare i risultati e trarre le conclusioni
13 Rischio relativo Bisogna verificare se l ipotesi che il fattore di rischio sospettato (o il farmaco che si è testato ) hanno realmente influenzato l esito nelle coorti che sono state messe a confronto Il modo per esprimere i risultati è quello di confrontare la proporzione di pazienti che presentano l evento nel gruppo esposto al fattore di rischio con la corrispondente proporzione dell altro gruppo Il rapporto tra queste due proporzioni altro non è che il rapporto tra due rischi assoluti (o incidenti) e viene definito rischio relativo
14 Calcolo rischio Fattore di rischio esito favorevole esito sfavorevole presente a c assente b d Il rischio relativo si ottiene dividendo il rischio assoluto nel gruppo dei pazienti esposti [a / (a + c)] per quello dei pazienti non esposti [b / (b + d)] RR = [a / (a + c)] / [b / (b + d)] = a (b + d) / b (a + c)
15 Studi di intervento Se il rischio dei soggetti esposti è uguale a quello dei non esposti il rischio relativo è uguale all unità Negli studi osservazionali se il rischio relativo RR = 1 la conclusione che traiamo è che il fattore da noi sospettato come agente di malattia (nel nostro esempio la scarsa introduzione di fibre) non influenza la morbilità della popolazione Al contrario, per valori di RR superiori all unità la probabilità che il fattore di rischio sia implicato come fattore causale o concausale sarà tanto più alta quanto più alto è il valore ottenuto
16 Esempio In uno studio osservazionale finalizzato a stabilire se un basso apporto di sale si associa a una più alta morbilità cardiovascolare Alderman [1] ha trovato un rischio di infarto a 1 anno dell 1.154% nei pazienti con un basso apporto di sale (sodiuria:<89 mmol/die) e del 0.253% nei pazienti con un alto apporto di sale (sodiuria: >175 mmol/die) Rischio relativo = 4.5 La (controversa) conclusione di questo studio era: Basso apporto di sale facilita l infarto!
17 Significatività In un trial finalizzato a stabilire se la trombolisi indotta dal trattamento con streptochinasi influenza la mortalità dopo un infarto del miocardio venne registrata una mortalità del 17.2 % nei pazienti trattati con questo farmaco 1008 decessi / 5860 pazienti = e del 19.0 % (1112 / 5852) nel gruppo di controllo Il rischio relativo (0.172 / = 0.90) è indicato come "altamente significativo" (p = ) Che vuol dire rischio relativo significativo?
18 Calcolo significatività Quando calcoliamo il rischio relativo in realtà noi facciamo solo una stima del "vero" rischio relativo quello che idealmente otterremmo se riuscissimo a effettuare le nostre rilevazioni sulle vere popolazioni I limiti di confidenza al 95% sono: Se l errore su RR è s RR = ( ) < RR < ( ) (ossia test a due code = 1.96) L intervallo è quindi compreso tra a limite di confidenza superiore rimane al di sotto di 1!
19 Numerosità Negli studi retrospettivi i pazienti sono classificati in base all esito (vivo/morto, affetto/non affetto) si effettuano in genere quando la probabilità di sviluppare la malattia è bassa (malattie rare) o quando l intervallo che separa l esposizione al fattore di rischio dall esordio clinico della malattia è molto lungo (malattie a lunga incubazione) Il rischio relativo non si può utilizzare come misura dell associazione tra l esito e l esposizione al fattore di rischio perché influenzati dalla numerosità dei gruppi
20 Esempio di calcolo Studio su rischio di cancro renale a pazienti in dialisi in rapporto alla presenza di cisti renali multiple "su 32 pazienti in dialisi con adenocarcinoma renale, 29 hanno cisti renali multiple " su 96 pazienti senza adenocarcinoma (i controlli) 38 hanno cisti renali multiple rischio presente assente sfavorevole 29 (a) 3 (c) 32 esito favorevole 38 (b) 58 (d) 96 rischio a / (a+b) c / (c+d) valore
21 Risultati Il rischio relativo di avere cisti multiple nei pazienti con adenocarcinoma è 0.43 /0.051 = 8.43 Se non ci ritenessimo soddisfatti delle dimensioni del gruppo di controllo potremmo decidere di allargare l osservazione ad altri 96 pazienti senza tumore renale Se in questi trovassimo la stessa frequenza di cisti renali riscontrata nei primi 96 (frequenza stabile!) I dati nelle caselle b e d sarebbero 72 e 116 Ricalcoliamo il rischio relativo (29:72 / 3:116) RR = 16, il doppio del precedente! Sorpresi?
22 Soluzione del problema Esprimere il rischio non in termini di proporzione ma come rapporto all interno di ciascun gruppo Si effettua il calcolo nel gruppo con esito sfavorevole si divide cioè il numero di pazienti che hanno avuto un esito sfavorevole e che risultano essere stati esposti al fattore di rischio (a: n = 29) per quelli che hanno avuto lo stesso esito e non sono stati esposti al fattore di rischio (c: n = 3) Questo rapporto è l odds OR = a / c Nel nostro esempio l odds è OR = 29 / 3 = 9.66
23 Scommessa Nel linguaggio delle scommesse i pazienti con tumore renale e cisti multiple avrebbero una quotazione 9.66 a 1 (rispetto a quelli con tumore ma senza cisti) Ripetendo lo stesso calcolo nel gruppo di controllo (pazienti senza tumore) OR = b / d = 38 / 58 = 76 / 116 = Concettualmente analogo al rischio assoluto (che è un rapporto proporzionale) Invece l odds è un rapporto non proporzionale tra due frequenze (numero di pazienti esposti sul numero di pazienti non esposti) nello stesso gruppo
24 Odds relativo Come si ottiene il rischio relativo dividendo il rischio assoluto del gruppo dei pazienti esposti al fattore di rischio per quello dell altro gruppo dividendo i due odds si ottiene l odds relativo (odds ratio) che è un equivalente del rischio relativo ma non è tuttavia influenzato dalla numerosità del campione e aiuta ad analizzare gli studi retrospettivi risolvendo il nostro problema In entrambi gli esempi sopra analizzati l odds relativo risulta identico: 9.66 / = 14!
25 Eventi rari Quando l evento terminale è raro, a e b sono molto piccoli e l odds tende a coincidere con il rischio! Se un evento ha un rischio incidente del 2% 2 su 100 casi osservati i 100 casi essendo rappresentati dai 2 casi esposti al fattore di rischio più 98 casi non esposti l odds corrispondente è 2/98 = Ovvero il rapporto tra i 2 casi che sono stati esposti e i 98 casi che non sono stati esposti Per un evento raro il rischio incidente (0.02 o 2%) è molto vicino all odds ( o 2.04%)
26 Rischio attribuibile In misura percentuale un basso apporto di sale quanto contribuisce al rischio di morte per infarto? Calcoliamo il rischio attribuibile (attributable risk) RA = (R esposti R non_esposti ) / R esposti Nell esempio tratto da Alderman [1] RA = (1.154% %) / 1.154% = 0.901% indicando che lo 0.9% della mortalità (popolazione) può essere attribuito a un basso apporto di sodio Lo studio di Alderman è stato molto contestato: un opinione contraria a molte altre pubblicazioni
27 Conclusione La conclusione formale da trarre da questo studio è che circa 1 morte su 100 potrebbe essere evitata se tutti i soggetti con apporto di sodio inferiore a 89 mmol/die aumentassero l introduzione alimentare di sodio al sopra di questa soglia questa misura dovrebbe essere usata più frequentemente nella letteratura scientifica [1] Alderman MH, Madhavan S, Cohen H, Sealey JE, Laragh JH, Low urinary sodium is associated with greater risk of myocardial infarction among treated hypertensive men. Hypertension 1995; 25:
Elementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito
Elementi di Epidemiologia per la Valutazione Comparativa di Esito La valutazione della qualità dell assistenza: quali domande? L incidenza di alcuni esiti negativi dell assistenza ospedaliera (come la
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici!
Classificazione degli studi epidemiologici! STUDI DESCRITTIVI - DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI - CASE REPORT/SERIES - DI PREVALENZA O TRASVERSALI STUDI ANALITICI O OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO
DettagliEsercizi sull associazione di variabili categoriche
Dipartimento di Fisica SMID a.a. 004/005 Esercizi sull associazione di variabili categoriche Prof. Maria Antonietta Penco penco@fisica.unige.it tel. 003536404 7//005 Esercizio Tra i 40 e 50 anni la probabilità
DettagliDisegni di studio nella ricerca epidemiologica
Disegni di studio nella ricerca epidemiologica Dott. Pamela Di Giovanni Disegni epidemiologici La ricerca epidemiologica utilizza, per i suoi scopi, diverse strategie di studio che vengono distinte in
DettagliRischio relativo e Odds Ratio
Scuola di specializzazione In Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Rischio relativo e Odds Ratio Prof. Maria Antonietta Penco penco@fisica.unige.it 20/03/2006 Rischio Relativo Il Rischio è la probabilità che
DettagliMisure epidemiologiche di rischio!
Misure epidemiologiche di rischio! Individuali (e di popolazione) Rischio Relativo (RR) Odds Ratio (OR) = Stima del rischio relativo Calcolo Incidenza: riepilogo! Le persone sono tutte sane all inizio
DettagliSTATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE
1 STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE La presentazione dei dati per molte ricerche mediche fa comunemente riferimento a frequenze, assolute o percentuali. Osservazioni cliniche conducono
Dettagli16/04/2015. L epidemiologia osservazionale può essere classifica anche in base al tipo di dati che raccoglie. Studi osservazionali: studi analitici
Le inchieste epidemiologiche, a seconda della posizione assunta dal ricercatore nei confronti della realtà allo studio, possono essere distinte in osservazionali e sperimentali EPIDEMIOLOGIA Studi osservazionali:
DettagliSimulazione di esercizi su test di significatività e 95%CI
Simulazione di esercizi su test di significatività e 95%CI 1) In un trial clinico vennero trattati 10 pazienti ipertesi con un preparato di Rawolfia. I valori pressori (in mmhg) riscontrati prima del trattamento
DettagliScuola di specializzazione In Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Epidemiologia Prof. Maria Antonietta Penco
Scuola di specializzazione In Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Epidemiologia Prof. Maria Antonietta Penco penco@fisica.unige.it 20/03/2006 Sensibilità e specificità di un test Consideriamo la seguente tabella:
DettagliLE MISURE DI EFFETTO NELLA RICERCA CLINICA
Giornale Italiano di Nefrologia / Anno 27 n. 3, 2010 / pp. 296-300 MASTER IN EPIDEMIOLOGIA CLINICA LE MISURE DI EFFETTO NELLA RICERCA CLINICA Fabio Provenzano, Giovanni Tripepi, Carmine Zoccali CNR-IBIM,
DettagliMetodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1. L analisi dei dati
Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1 L analisi dei dati Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 2 Quali soggetti analizzare? Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 3
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. G. La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof.ssa Alice Mannocci Prof. Giuseppe Catalano carolina.marzuillo@uniroma1.it
Dettagli13/04/2015. x k (X + Y) Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore. Tassi standardizzati
Relazione tra quantità indipendenti tra loro È il quoziente di due numeri Il numeratore non è necessariamente incluso nel denominatore Suddividere una popolazione in due gruppi di soggetti con differenti
DettagliLe Misure di Associazione Esercizio 3. Paolo Villari
Le Misure di Associazione Esercizio 3 Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Negli anni 20, sulla base di osservazioni
DettagliTUTORATO 2 Test di significatività e intervalli di confidenza
TUTORATO 2 Test di significatività e intervalli di confidenza 1) Nel corso della sperimentazione del farmaco si rilevò la frequenza cardiaca in 9 pazienti, prima e dopo il trattamento, riscontrando i valori
DettagliErrori (o bias) negli studi epidemiologici
Errori (o bias) negli studi epidemiologici Errore casuale o random: sono i più pericolosi perché i più difficili da individuare e per questo motivo non è possibile tenerne conto in fase di analisi Variazione
DettagliMisure di frequenza in epidemiologia. Rapporti Proporzioni Tassi
Misure di frequenza in epidemiologia Rapporti Proporzioni Tassi Cosa c è nel numeratore? Cosa c è nel denominatore? Rapporto Esempi E il quoziente di due numeri Il numeratore non è necessariamente incluso
DettagliMISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) LA PREVALENZA. Quale è il CASO? Come viene definito?
Quale è il CASO? Come viene definito? MISURE di FREQUENZA (CONTINUAZIONE) Il caso (di ) di cui si sta valutando la frequenza deve essere definito in modo univoco perché i criteri usati per identificare
DettagliIL DISEGNO DELLO STUDIO
IL DISEGNO DELLO STUDIO Studi epidemiologici Per identificare delle cause di malattia, abbiamo bisogno di metodi e strategie che ci consentano di evidenziare delle relazioni e stabilire l esistenza di
DettagliInfermieristica basata sulle prove di efficacia
Corso di Laurea in: Infermieristica (Presidente Prof. Giuseppe La Torre) Infermieristica basata sulle prove di efficacia Prof.ssa Carolina Marzuillo Prof. Giuseppe La Torre Prof. Volpe carolina.marzuillo@uniroma1.it
DettagliERRORI IN EPIDEMIOLOGIA
ERRORI IN EPIDEMIOLOGIA Errori in Epidemiologia Accuratezza (o validità) Errori sistematici Confondimento Misclassificazione Selezione Precisione Errori random Errore Errore random Errore sistematico Numerosità
DettagliSMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Prognosi clinica 28/2/2005
SMID a.a. 2004/2005 Corso di Metodi Statistici in Biomedicina Prognosi clinica 28/2/2005 Formulazione La prognosi non è altro che la stima della probabilità di un certo esito Quando il medico fa una previsione
DettagliEpidemiologia analitica
Epidemiologia analitica DISEGNO DI UNO STUDIO TRASVERSALE (CROSS-SECTIONAL) TEMPO DIREZIONE DELL INDAGINE Popolazione Persone con una determinata esposizione Persone senza una determinata esposizione
DettagliEPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA, NEUROSCIENZE, MEDICINA SPERIMENTALE E FORENSE SEZIONE DI IGIENE EPIDEMIOLOGIA: DALLA TEORIA ALLA PRATICA CORSO DI IGIENE Prof.ssa Marisa
DettagliMisure di frequenza in epidemiologia
Misure di frequenza in epidemiologia rapporti proporzioni tassi Misure di frequenza in epidemiologia Cosa c è nel numeratore? Cosa c è nel denominatore? Rapporto = 5 / 2 = 2,5 / 1 è il quoziente di due
DettagliLa misura della frequenza di malattia nelle popolazioni. Popolazione e casi
La misura della frequenza di malattia nelle popolazioni Popolazione e casi 1) Tutti gli studi epidemiologici sono basati su una particolare popolazione ( popolazione sorgente o base dello studio) che viene
DettagliMarika Vezzoli. Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia
Marika Vezzoli Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia Quando X e Y hanno 2 modalità (ovvero sono entrambe binarie) ci troviamo dinanzi al caso particolare
Dettagli1. Introduzione ai disegni sperimentali. 5. Analisi della regressione lineare. 6. Confronto tra proporzioni di due o più campioni indipendenti
BIOSTATISTICA 1. Introduzione ai disegni sperimentali 2. Un carattere quantitativo misurato in un campione: elementi di statistica descrittiva e inferenziale 3. Confronto tra medie di due campioni indipendenti
DettagliModificazione d effetto (interazione) Confounding (confusione)
Modificazione d effetto (interazione) e Confounding (confusione) Lorenzo Monasta Servizio di Epidemiologia e Biostatistica IRCCS Burlo Garofolo, Trieste COMBINAZIONE DI TABELLE DI CONTINGENZA 2X2 Per studiare
DettagliMisure di frequenza di malattia
Misure di frequenza di malattia la malattia come stato: prevalenza la malattia come evento: incidenza, incidenza cumulativa Docente: Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica,
DettagliMetodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari
Metodologie e strumenti dell epidemiologia analitica Le misure di associazione Paolo Villari paolo.villari@uniroma1.it Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive Sapienza Università di Roma CONTENUTI
DettagliEPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE
università degli studi di padova CICLO DI LEZIONI SCIENZE DI BASE PER I DOTTORATI DI RICERCA DELL AREA MEDICA anno accademico 2005/2006 EPIDEMIOLOGIA DESCRITTIVA: INDICATORI E MODELLI D INDAGINE Francesco
Dettagli20/04/2015. Retrospettivi Caso-controllo. Prospettici Per Coorte
OSSERVAZIONALI DATI AGGREGATI DATI INDIVIDUALI ECOLOGICI TRASVERSALI ANALITICI CASO-CONTROLLO PER COORTE malattia Retrospettivi Caso-controllo studio malattia Prospettici Per Coorte Un gruppo di persone
DettagliClassificazione degli studi epidemiologici
Classificazione degli studi epidemiologici STUDI DESCRITTIVI -DI CORRELAZIONE O ECOLOGICI -CASE REPORT/SERIES -TRASVERSALI STUDI OSSERVAZIONALI - A COORTE - CASO-CONTROLLO -SPERIM. CLINICHE STUDI SPERIMENTALI
DettagliVALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CIVITAVECCHIA
Roma, 24 marzo 2009 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI CIVITAVECCHIA Introduzione L obiettivo di questo rapporto è la valutazione delle condizioni
DettagliIl χ 2 (Pearson, 1900)
Il χ 2 (Pearson, 1900) Relazioni tra variabili: le tabelle di contingenza "The Physicians' Health Study" è uno studio clinico randomizzato condotto allo scopo di valutare il possibile eetto di riduzione
Dettaglip = p q OR = p q Misura l esistenza di una malattia. E legato alla incidenza in quanto - Prevalenza = Incidenza x tempo medio di durata della malattia
- Prevalenza (prevalence) è una misura della proporzione di persone ammalate in un certo periodo. Può essere misurata in modo puntiforme (point prevalence) oppure su un periodo (period prevalence). - Prevalenza
DettagliLezione 2 Come leggere l articolo scientifico
Analisi critica della letteratura scientifica Lezione 2 Come leggere l articolo scientifico Struttura dell articolo Introduzione Metodi Risultati e Discussione Perché è stato fatto? Come è stato condotto?
DettagliLEZIONI DI STATISTICA. Elaborazione dei dati
CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA LEZIONI DI STATISTICA Elaborazione dei dati Rapporti statistici Elaborazione dei dati: rapporti statistici I RAPPORTI STATISTICI (FREQUENZA RELATIVA QUOZIENTE - TASSO)
DettagliMetodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1. L analisi statistica
Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 1 L analisi statistica Metodo epidemiologici per la clinica _efficacia / 2 Esempio (de Gans et al. NEJM 2002, 347: 1549-56) Esito Desametazone Trattamento
Dettagli11/03/2014. Esempio. Il P-esimo percentile di una variabile ordinata è quel valore sotto il quale si trova il P % delle osservazioni
Principali misure in epidemiologia Tassi Tassi di mortalità Curva di Lexis Piramidi delle età Tassi di incidenza e prevalenza Densità di incidenza Misure di posizione e di dispersione Media Mediana Moda
DettagliSMID a.a. 2005/2006 Corso di Statistica per la Ricerca Sperimentale Test sopravvivenza 20/3/2006
SMID a.a. 25/26 Corso di Statistica per la Ricerca Sperimentale Test sopravvivenza 2/3/26 Rischio assoluto Valutare il rischio è un elemento chiave per predire gli eventi futuri Al medico interessa poco
DettagliScreening oncologico di popolazione: principi e valutazione
Screening oncologico di popolazione: principi e valutazione Screening oncologico organizzato: definizione Somministrazione attiva e periodica di un test diagnostico di provata efficacia ad una popolazione
DettagliMortalità e Incidenza patologie cardiovascolari e respiratorie nei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Castegnato e Ospitaletto - Settembre
Mortalità e Incidenza patologie cardiovascolari e respiratorie nei comuni di Rodengo Saiano, Gussago, Castegnato e Ospitaletto - Settembre 2012 - A cura dell Osservatorio Epidemiologico, ASL di Brescia
DettagliUniversità del Piemonte Orientale. Corsi di Laurea Triennale. Corso di Statistica e Biometria. Elementi di Epidemiologia
Università del Piemonte Orientale Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria Elementi di Epidemiologia Corsi di Laurea Triennale Corso di Statistica e Biometria: Elementi di epidemiologia
DettagliEPIDEMIOLOGIA. Epidemiologia EPIDEMIOLOGIA
EPIDEMIOLOGIA Le malattie croniche costituiscono il principale problema sanitario nei paesi sviluppati e lo stanno diventando nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo La maggior parte delle malattie
DettagliScelta del disegno dello studio
Scelta del disegno dello studio La scelta del disegno dipende da: 1) Tipo di domanda a cui vogliamo rispondere determinare il livello di malattia in una popolazione identificare cause di malattia o sottogruppi
DettagliEpidemiologia (3) Bruno Federico
Università degli Studi di Cassino Università La Sapienza di Roma Corso di Laurea Triennale in Infermieristica Anno accademico 2008/2009 Epidemiologia (3) Bruno Federico Cattedra di Igiene - Università
DettagliSeconda Parte Specifica per la tipologia di scuola - Statistica sanitaria e Biometria - 22/07/2016
Domande relative alla specializzazione in: Statistica sanitaria e Biometria Scenario 1: In uno studio prospettivo condotto per valutare la relazione tra l'uso di estrogeni e rischio di cancro alla mammella,
DettagliTEST SULLE CONOSCENZE ED ESERCIZI DEL MANUALE 2 SUGLI INDICATORI
TEST SULLE CONOSCENZE ED ESERCIZI DEL MANUALE 2 SUGLI INDICATORI 2.1 TEST DI CONOSCENZA SUGLI INDICATORI 1) Nella tripartizione delle dimensioni della qualità, quale manca? (completare): a) qualità b)
DettagliEpidemiologia e disegni di studio
Epidemiologia e disegni di studio L epidemiologia valuta le associazioni tra fattori di esposizione ed esiti di salute all interno di predefinite cornici logico-formali Esposizione X Malattia Y Tali cornici
DettagliDisegno dello studio
Disegno dello studio Prof. Giuseppe Verlato Sezione di Epidemiologia e Statistica Medica Università di Verona Osservazionale Epidemiologia Sperimentale Descrittiva Analitica Valutativa Epidemiologia Clinica
DettagliSTANDARDIZZAZIONE DEI TASSI.
STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI annarita.vestri@uniroma1.it Metodi di standardizzazione Il confronto tra due quozienti di mortalità non è corretto. Si possono confrontare i quozienti specifici sesso ed età
DettagliMEDICINA BASATA SULL EVIDENZA (EBM)
www.fisiokinesiterapia.biz MEDICINA BASATA SULL EVIDENZA (EBM) JAMA 1992;268:2420-2425 Evidence-Based Medicine Working Group Evidence-based medicine. A new approach to teaching the practice of medicine.
DettagliEsercizi di statistica
Esercizi di statistica Test a scelta multipla (la risposta corretta è la prima) [1] Il seguente campione è stato estratto da una popolazione distribuita normalmente: -.4, 5.5,, -.5, 1.1, 7.4, -1.8, -..
DettagliConoscere per scegliere: orientarsi in sanità Pistoia, 25 febbraio 2012
Conoscere per scegliere: orientarsi in sanità Pistoia, 25 febbraio 2012 Dal rischio assoluto al rischio relativo, al numero di persone da trattare: come lavorare sui numeri Monia Puglia Settore Servizi
DettagliGli oggetti della ricerca osservazionale
Gli oggetti della ricerca osservazionale Outcome (endpoint; variabile di risposta) Parametro d outcome (misura di frequenza o sintesi) Determinante (fattore, esposizione, trattamento) Relazione di occorrenza
DettagliGli studi longitudinali (o di coorte) sono utilizzati: per la stima dell incidenza delle patologie per la stima della mortalità
Prof.ssa G. Serio, Prof. P. Trerotoli, Cattedra di Statistica Medica, Università di Bari /6 Gli studi longitudinali (o di coorte) sono utilizzati: per la stima dell incidenza delle patologie per la stima
DettagliCenni all interpretazione di un Test d ipotesi
Cenni all interpretazione di un Test d ipotesi Quando utilizzare un test d ipotesi Fonti di variabilità nei sistemi biologici Il test d ipotesi: passaggi principali della sua effettuazione esempio interpretazione
DettagliStatistica. Lezione 1
Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 1 a.a 2011-2012 Dott.ssa Daniela
DettagliSTATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE
1 STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE La presentazione dei dati per molte ricerche mediche fa comunemente riferimento a frequenze, assolute o percentuali. Osservazioni cliniche conducono
DettagliProf.ssa G. Serio, Prof. P. Trerotoli, Cattedra di Statistica Medica, Università di Bari 1/16. Malato vs non malato. Esposto vs non esposto
Prof.ssa G. Serio, Prof. P. Trerotoli, Cattedra di Statistica Medica, Università di Bari 1/16 Malato vs non malato Esposto vs non esposto Quanti sono stati esposti? Quanti si ammalano? Prof.ssa G. Serio,
DettagliMONITORAGGIO E STUDI EPIDEMIOLOGICI NEI COMUNI DEL CUV (CONSORZIO URBANISTICO VOLONTARIO MALPENSA) A CURA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE
MONITORAGGIO E STUDI EPIDEMIOLOGICI NEI COMUNI DEL CUV (CONSORZIO URBANISTICO VOLONTARIO MALPENSA) A CURA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE L epidemiologia, com è noto, si occupa dei fenomeni sanitari
DettagliUniversità del Piemonte Orientale. Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia. Corso di Statistica Medica. I modelli di studio
Università del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Corso di Statistica Medica I modelli di studio Corso di laurea in medicina e chirurgia - Statistica Medica Disegno dello studio
DettagliEpidemiologia. Vittorio Krogh S.C. Epidemiologia e Prevenzione Fondazione IRCSS, Istituto Nazionale Tumori - Milano
Epidemiologia Nutrizionale Vittorio Krogh S.C. Epidemiologia e Prevenzione Fondazione IRCSS, Istituto Nazionale Tumori - Milano "Strumenti di Sorveglianza Nutrizionale: luci ed ombre 28 Novembre 2014,
DettagliFREQUENZA DI MALATTIA IN UNA POPOLAZIONE
MISURE di FREQUENZA FREQUENZA DI MALATTIA IN UNA POPOLAZIONE la malattia come evento: frequenza di comparsa di nuovi casi >> misure di incidenza. la malattia come stato: frequenza dell essere malati >>
Dettaglirischio cardiovascolare
rischio cardiovascolare rischio cardiovascolare 30 ipertensione arteriosa 31 ipercolesterolemia 32 calcolo del rischio cardiovascolare 33 29 Rischio cardiovascolare Le malattie cardiovascolari rappresentano
DettagliVALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI ANAGNI
Roma, 20 aprile 2010 VALUTAZIONE EPIDEMIOLOGICA DELLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE NEL COMUNE DI ANAGNI Obiettivo Valutare le condizioni di salute della popolazione residente nel comune
DettagliFondamenti di Psicometria. La statistica è facile!!! VERIFICA DELLE IPOTESI
Fondamenti di Psicometria La statistica è facile!!! VERIFICA DELLE IPOTESI INFERENZA STATISTICA Teoria della verifica dell ipotesi : si verifica, in termini probabilistici, se una certa affermazione relativa
DettagliMetodi statistici per la ricerca sociale Capitolo 7. Confronto tra Due Gruppi Esercitazione
Metodi statistici per la ricerca sociale Capitolo 7. Confronto tra Due Gruppi Esercitazione Alessandra Mattei Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni (DiSIA) Università degli Studi di Firenze
DettagliFumare fa male alla salute, ma quanto fa bene smettere? Alessandra Tavani
Fumare fa male alla salute, ma quanto fa bene smettere? Alessandra Tavani Dipartimento di Epidemiologia Scopo della epidemiologia Individuare i fattori di rischio delle malattie Ottenere stime quantitative
DettagliPrefazione. Presentazione dell edizione italiana
Glantz_2007.book Page VII Monday, February 5, 2007 12:53 PM Indice Prefazione Presentazione dell edizione italiana XV XIX Capitolo 1 Biostatistica e pratica clinica 1 Medicina scientifica 1 Cosa rivelano
DettagliCarico di cura dei figli e rischio di malattia coronarica in donne occupate a Torino
Carico di cura dei figli e rischio di malattia coronarica in donne occupate a Torino Angelo d Errico 1, Roberta Onorati 1, Elena Gelormino 1, Giuseppe Costa 1,2 1 Servizio Sovrazonale di Epidemiologia
DettagliLETTURA CRITICA DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA
LA STATISTICA NELLA RICERCA Raccolta dei dati Elaborazione Descrizione Una raccolta di dati non corretta, una loro presentazione inadeguata o un analisi statistica non appropriata rendono impossibile la
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI BRESCIA-FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA SEDE DI DESENZANO dg STATISTICA MEDICA LEZIONE 5
LEZIONE 5 Distribuzione T di Student E la distribuzione di densità di probabilità della variabile: t x μ = s m Che corrisponde all errore commesso utilizzando una stima della media x in luogo della media
DettagliCopyright Esselibri S.p.A.
70 3000 500 000 1500 1000 500 A B C D (a) Capitolo Terzo A B C D 500 1000 1500 000 5003000 3500 Fig. 1 - Ortogramma a colonne (a) e ortogramma a nastri (b) 4. MISURE DI ASSOCIAZIONE E DI COGRADUAZIONE
DettagliTitolo: Ambiente e Tumori. nome e cognome: Dr. Paolo Collarile. Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS
Titolo: Ambiente e Tumori nome e cognome: Dr. Paolo Collarile affiliazione: SOC Epidemiologia Oncologica Centro di Riferimento Oncologico di Aviano - IRCCS Monfalcone, 07/06/2017 1 IARC LIONE, 2015 INQUINAMENTO
DettagliStatistica. Lezione 8
Università degli Studi del Piemonte Orientale Corso di Laurea in Infermieristica Corso integrato in Scienze della Prevenzione e dei Servizi sanitari Statistica Lezione 8 a.a 2011-2012 Dott.ssa Daniela
DettagliLa verifica delle ipotesi
La verifica delle ipotesi Se abbiamo un idea di quale possa essere il valore di un parametro incognito possiamo sottoporlo ad una verifica, che sulla base di un risultato campionario, ci permetta di decidere
DettagliPrincipali misure in epidemiologia
Principali misure in epidemiologia Tipi di variabili Qualitative Nominali presentano un numero finito, generalmente piccolo, di osservazioni alle quali si assegna un etichetta Ordinali consentono di ordinare
DettagliE possibile identificare pazienti affetti da scompenso cardiaco a partire dai SIS?
E possibile identificare pazienti affetti da scompenso cardiaco a partire dai SIS? Belleudi V 1, Kirchmayer U 1, Agabiti N 1, Bauleo L 1, Cascini S 1, Fusco D 1, Arca M 1, Ferroni E 1, Di Domenicantonio
DettagliGli studi epidemiologici
ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE: Gli studi epidemiologici Età Sesso Razza Luogo di nascita Caratteristiche familiari Stato di nutrizione Rappresentazione cartografica della mortalità per
DettagliDifferenze di genere in salute
Differenze di genere in salute dati provinciali Aldo De Togni, Paolo Pasetti Differenze biologiche e funzionali un approccio di genere non è un approccio per sesso Il genere è una costruzione sociale sesso
DettagliTest d Ipotesi Introduzione
Test d Ipotesi Introduzione Uno degli scopi più importanti di un analisi statistica è quello di utilizzare i dati provenienti da un campione per fare inferenza sulla popolazione da cui è stato estratto
DettagliSTATISTICA BIVARIATA: ALCUNI STIMOLI DI APPROFONDIMENTO (Tecn. Lab. Biomedico e Tecn. Fisiop. e Perfus. Cardiovascolare 3 Anno)
STATISTICA BIVARIATA: ALCUNI STIMOLI DI APPROFONDIMENTO (Tecn. Lab. Biomedico e Tecn. Fisiop. e Perfus. Cardiovascolare 3 Anno) 1) ASSOCIAZIONE TRA DUE CARATTERI RISCHIO RELATIVO E ODDS RATIO In uno studio
DettagliAspetti metodologici nella valutazione del rischio cardiovascolare
Aspetti metodologici nella valutazione del rischio cardiovascolare Roberto D Amico Roberto.damico@unimore.it Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Obiettivo ultimo è di identificare pazienti
DettagliMONITORAGGIO E STUDI EPIDEMIOLOGICI NEI COMUNI DEL CUV (CONSORZIO URBANISTICO VOLONTARIO MALPENSA) A CURA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE
MONITORAGGIO E STUDI EPIDEMIOLOGICI NEI COMUNI DEL CUV (CONSORZIO URBANISTICO VOLONTARIO MALPENSA) A CURA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE L epidemiologia, com è noto, si occupa dei fenomeni sanitari
DettagliSTATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE
STATISTICA INFERENZIALE PER VARIABILI QUALITATIVE La presentazione dei dati per molte ricerche mediche fa comunemente riferimento a frequenze, assolute o percentuali. Osservazioni cliniche conducono sovente
DettagliStatistica inferenziale. La statistica inferenziale consente di verificare le ipotesi sulla popolazione a partire dai dati osservati sul campione.
Statistica inferenziale La statistica inferenziale consente di verificare le ipotesi sulla popolazione a partire dai dati osservati sul campione. Verifica delle ipotesi sulla medie Quando si conduce una
Dettaglicontrollo delle malattie dei pesci
Epidemiologia nel controllo delle malattie dei pesci Dr Ignacio de Blas Facoltà di Veterinaria Università di Zaragoza (Spagna) Erice, 24 ottobre 2008 Workshop Acquacoltura mediterranea: aspetti normativi
DettagliStatistica in biomedicina
Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria a.a. 2005/2006 Corso di Informatica e Statistica Medica Statistica in biomedicina 14/3/2006 Caratteristiche peculiari Difficoltà ad interfacciarsi con i medici
DettagliI tumori emergenti e quelli sommersi.
I tumori emergenti e quelli sommersi. Paolo Crosignani, Roberto Audisio, Giovanni Chiappino, Plinio Amendola UO Registro Tumori ed Epidemiologia Ambientale Fondazione IRCCS Istituto dei Tumori, Milano
DettagliL epidemiologia nei secoli
Epidemiologia Studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni ed i fattori che ne influenzano l insorgere e la diffusione. L epidemiologia nei secoli V sec. A.C.: Ippocrate osserva che alcune
DettagliObiettivo: confrontare due proporzioni, studiare il legame in presenza di un fattore di stratificazione
Prof.ssa G. Serio, Prof. P. Trerotoli, Cattedra di Statistica Medica, Università di Bari 1/13 Il chi-quadro di Mantel-Haenszel Obiettivo: confrontare due proporzioni, studiare il legame in presenza di
Dettaglimacrovascolari del diabete: insulina umana vs analoghi
Complicanze metaboliche, micro- e macrovascolari del diabete: insulina umana vs analoghi Giuseppe Roberto XXIV Seminario Nazionale di Farmacoepidemiologia Roma, 14-15 dicembre 2015 Dichiarazione di conflitto
DettagliIn alternativa all intervallo di riferimento. VALORI o LIVELLI DECISIONALI
In alternativa all intervallo di riferimento VALORI o LIVELLI DECISIONALI Valori sopra o sotto i quali è raccomandabile seguire un determinato comportamento clinico: - Instaurare o modificare un regime
DettagliOSSERVATORIO ONCOLOGICO. [D.G.M. n. 317 del 4/5/2012 ]
OSSERVATORIO ONCOLOGICO [D.G.M. n. 317 del 4/5/2012 ] 1 Associazione Napoletana Giovani Ricercatori Costituita da 14 Soci: 2 Medici Oncologi 1 Statistico; 4 Sociologi; 2 Ingegneri Informatici; 3 Chimica
DettagliMETODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE. Indicatori sanitari. Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene
METODOLOGIA GENERALE DELLA RIABILITAZIONE Indicatori sanitari Bruno FEDERICO Cattedra di Igiene 1 Anno Accademico 2009/2010 2 Misure di frequenza Frequenza in Epidemiologia L epidemiologia studia la frequenza
DettagliSede legale ARPA PUGLIA
Sede legale ARPA PUGLIA Corso Trieste 27, 70126 Bari Agenzia regionale per la prevenzione Tel. 080 5460111 Fax 080 5460150 e la protezione dell ambiente www.arpa.puglia.it C.F. e P.IVA. 05830420724 Direzione
Dettagli