Impresa sociale e sviluppo umano nella nuova politica per il Mezzogiorno

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1 Workshop Iris Network, Trento 1 Luglio 2009 Impresa sociale e sviluppo umano nella nuova politica per il Mezzogiorno Margherita Scarlato Università di Roma Tre

2 Impresa sociale e sviluppo umano Sviluppo come espansione delle libertà sostanziali Contributo dell impresa sociale: Fornisce servizi associati ai funzionamenti di base (istruzione, salute, cura, assistenza) Genera beni relazionali (funzionamenti non materiali) Rafforza il processo di scelta e azione individuale collective agency Realizza il principio di sussidiarietà Accresce consapevolezza, empowerment Stimola il miglioramento delle istituzioni locali

3 Impresa sociale e Fondi Strutturali (Ricerca ISFOL) Ciclo di programmazione : formazione di figure professionali del sociale Ciclo di programmazione : servizi sociali, politiche occupazionali, politiche della formazione, attività produttive Sostegno diretto allo sviluppo imprenditoriale (start-up, finanziamento di progetti) Sostegno diretto: programmi di formazione Sostegno indiretto: servizi per l inserimento lavorativo Sostegno indiretto: servizi alla persona e alla collettività Sostegno indiretto: promozione delle PMI

4 Criticità dell impresa sociale nel Mezzogiorno Difficoltà di avvio/start-up Scarse capacità di management Difficoltà di accesso al credito Dipendenza dalla P.A. Bassa qualità dei servizi erogati Difficoltà di coniugare la mission sociale con la logica di impresa

5 Criticità nella programmazione e attuazione degli interventi Difficoltà d integrazione tra le politiche regionali per lo sviluppo e altre politiche nazionali/regionali (sociali, occupazionali formative e produttive) Scarsa attenzione alla produzione di beni e servizi in nuovi settori (ambientale, culturale, turistico) Scarto tra interventi programmati e interventi effettivamente realizzati

6 Ciclo di programmazione : lo scenario (I) Bassa qualità delle amministrazioni locali meridionali (indicatore di buon governo FORMEZ) Marcato divario del Mezzogiorno rispetto al Centro- Nord per indicatori relativi alla qualità della vita e ai servizi pubblici (variabili di rottura e ricerca biennale Banca d Italia): istruzione, giustizia, sanità, servizi pubblici locali (trasporti, settore idrico, rifiuti urbani) servizi sociali (servizi all infanzia e servizi di cura)

7 Ciclo di programmazione : lo scenario (II) Nel Mezzogiorno le famiglie relativamente povere rappresentano il 65% delle famiglie povere italiane (ISTAT 2008) L incidenza della povertà assoluta nel Mezzogiorno (6%) è due volte superiore rispetto al resto del Paese (ISTAT 2009)

8 Indicatori dei servizi per la qualità della vita: istruzione, servizi alla persona, sanità Ripartizione Abbandonano Studenti con Studenti con Diffusione servizi Presa in carico premat. scuola scarse compet. scarse compet. per l'infanzia per anziani geografica quota % in lettura in mat. per ADI Anno 2007 Anno 2006 Anno 2006 Anno 2005 Anno 2007 Abruzzo 15,0 26,2 3,6 Molise 16,4 2,9 3,7 Campania 29,0 36,1 44,3 39,2 1,6 Puglia 25,1 36,3 43,0 27,5 1,6 Basilicata 14,1 34,0 38,4 32,8 4,3 Calabria 21,3 7,8 2,7 Sicilia 26,1 40,8 48,9 33,3 1,0 Sardegna 21,8 37,2 45,3 17,2 1,2 Nord-ovest 17,9 18,5 22,2 47,0 3,0 Nord-est 15,0 15,7 18,3 59,9 5,8 Centro 13,8 20,2 28,2 49,8 3,3 Mezzogiorno 24,9 37,0 45,7 25,1 1,8 Sud 24,8 35,1 41,8 24,9 2,2 Isole 25,1 39,5 50,7 25,4 1,1 ITALIA 19,7 26,4 32,8 42,8 3,2 Fonte: ISTAT-DPS (2009), Variabili di rottura e di contesto.

9 Ciclo di programmazione : sviluppo umano e Obiettivi di servizio Il nuovo approccio catalizza risorse e sforzi degli enti locali sugli avanzamenti nei servizi essenziali I progressi sono misurati rispetto a target fissati dal DPS per 11 indicatori relativi a: istruzione di base servizi di cura per l infanzia e la popolazione anziana ciclo integrato dei rifiuti urbani e risorse idriche Cambiamento in linea con le prospettive di riforma della politica di coesione: focus su offerta di beni pubblici e servizi collettivi

10 Obiettivi di servizio, indicatori e target al 2013 INDICATORI VALORE TARGET ATTUALE 2013 OBIETTIVO I - ELEVARE LE COMPETENZE DEGLI STUDENTI E LA CAPACITA' DI APPRENDIMENTO DELLA POPOLAZIONE S.01. Giovani che abbandonano prematuramente gli studi: % della popolazione in età anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai due anni 26% 10% S.02. Studenti con scarse competenze in lettura: % di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza in lettura secondo la scala del test OCSE-PISA 35% 20% S.03. Studenti con scarse competenze matematiche: % di 15-enni con al massimo il primo livello di competenza matematica secondo la scala del test OCSE-PISA 47% 21%

11 INDICATORI VALORE TARGET ATTUALE 2013 OBIETTIVO II - AUMENTARE I SERVIZI PER INFANZIA E CURA PER ANZIANI E ALLEGGERIRE I CARICHI DI FAMIGLIA, PER INNALZARE LA PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL MERCATO DEL LAVORO S.04. Diffusione dei servizi per l'infanzia: % di Comuni che hanno attivato servizi per l'infanzia sul totale Comuni della Regione 21% 35% S.05. Presa in carico degli utenti dei servizi per l'infanzia: % bambini fino ai tre anni che hanno usufruito di servizi per l'infanzia sul totale della popolazione di riferimento 4% 12% S.06. Presa in carico degli anziani per l'assistenza Domiciliare Integrata (ADI): % di anziani assistiti in ADI rispetto al totale della popolazione anziana (65 anni e oltre) 2% 3,50%

12 INDICATORI VALORE TARGET ATTUALE 2013 OBIETTIVO III - MIGLIORARE LA QUALITA' DELL'AMBIENTE IN RELAZIONE AL SISTEMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI S.07. Rifiuti urbani smaltiti in discarica: kg di rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante l'anno 395kg 230kg S.08. Raccolta differenziata dei rifiuti urbani: % di rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani raccolti 9% 40% S.09. Quantità di frazione umida trattata in impianti di compostaggio per la produzione di composti di qualità: quota di frazione umida trattata in impianti di compostaggio su frazione di umido del rifiuto urbano totale 3% 20%

13 INDICATORI VALORE TARGET ATTUALE 2013 OBIETTIVO IV - TUTELARE E MIGLIORARE LA QUALITA' DELL'AMBIENTE IN RELAZIONE AL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO S.10. Efficienza nella distribuzione dell'acqua per il consumo umano: % di acqua erogata sul totale dell'acqua immessa nelle reti di distribuzione comunale 63% 75% S.11. Quota di popolazione equivalente servita da depurazione: abitanti equivalenti effettivi serviti da impianti di depurazione delle acque reflue, con trattamento secondario o terziario, in % degli abitanti equivalenti totali urbani per Regione 56% 70% Fonte: DPS (2008).

14 L impresa sociale: uno strumento per realizzare gli Obiettivi di servizio (I) in linea con la risoluzione 19/2/09 dell Intergruppo sull economia sociale del Parlamento Europeo: l economia sociale diventi parte integrante delle politiche comunitarie e nazionali di sviluppo regionale La ricaduta sull empowerment dei cittadini è coerente con il QSN : Controllo sulle istituzioni locali Informazioni sulle esigenze della collettività Feedback rispetto all azione della P.A. per verificare i progressi compiuti

15 L impresa sociale: uno strumento per realizzare gli Obiettivi di servizio (II) impatto su capitale sociale, diffusione di valori: sussidiarietà orizzontale come antidoto alla intermediazione impropria (Barucci 2008) tra ceto politico e società contributo ai problemi di sostenibilità finanziaria del welfare procedere del federalismo fiscale (legge 42/2009) l ISAE (2009) stima che i Comuni della Campania dovranno effettuare in media una riduzione del 13,4% della spesa pro capite per rispettare il fabbisogno di spesa standard

16 Programmazione regionale (I) Piani di azione e POR Programmazione per raggiungere i target degli Obiettivi di servizio Spazi potenziali per l impresa sociale: dispersione scolastica, successo scolastico, cultura e tempo libero, pari opportunità, servizi di cura, sostenibilità ambientale P r o g r a m m a z i o n e specifica regionale, all interno della cornice nazionale definita nel QSN Assi prioritari di rilevanza per l impresa sociale: Inclusione sociale + Sviluppo urbano + Occupabilità

17 Programmazione regionale (II) Nuovo strumento: iniziativa comunitaria JEREMIE (Joint European Resources for Micro to Medium Enterprises) Utilizza i Fondi Strutturali + risorse e consulenza del Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) accesso ai finanziamenti per le PMI (microcredito, capitale di rischio e garanzie) Sostiene la ricapitalizzazione/start-up di PMI attraverso una gestione mediata da una società finanziaria regionale Potrebbe essere utilizzato per promuovere lo startup/consolidamento delle imprese sociali

18 Regioni obiettivo Competitività REGIONI Piano di azione POR ABRUZZO - servizi socio-educativi - banche etiche/microcredito per occupazione - servizi agli anziani donne - sistema di accreditamento - reiserimento lavoro di persone svantaggiate - assegno di cura - valutazione dei servizi legata anche alla soddisfazione MOLISE - richiamo alle reti sociali - azioni di reinserimento lavorativo - sistema di accreditamento SARDEGNA - sistema di accreditamento - riqualificazione risorse umane delle imprese soc. - assegno di cura - incentivi al networking, progetti, stabilizzazione - voucher per i servizi per l'infanzia del personale - servizi di cura (volontariato) - sensibilizzazione gestione dei rifiuti - valutazione della qualità dei servizi

19 Regioni obiettivo Convergenza (I) REGIONI Piano di azione POR BASILICATA - servizi all'infanzia - reinserimento lavorativo di fasce svantaggiate - servizi anziani e non autosufficienti - microcredito all'impresa sociale - assegno di cura - aiuti ad hoc per l'impresa soc. (modelli innova- - voucher tivi di organizzazione e investimenti) - sensibilizzazione ambiente - monitoraggio e valutazione della qualità dei servizi CALABRIA - dispersione scol., cultura della legalità - servizi alle imprese sociali - servizi all'infanzia (volont./fasce deboli) - incentivi per l'adozione di modelli organizzativi - servizi di cura (volont./fasce deboli) innovativi di impresa sociale - sistema di accreditamento - programma JEREMIE - valutazione dei servizi legata anche alla soddisfazione SICILIA - convenzioni con il privato sociale per - servizi per il reinserimento lavorativo i servizi di cura - servizi per le imprese sociali - buoni socio-sanitari - prevenzione e riduzione dei rifiuti

20 Regioni obiettivo Convergenza (II) REGIONI Piano di azione POR PUGLIA - servizi all'infanzia, bando ad hoc per - aiuti per servizi di cura offerti dal privato sociale le imprese sociali - incentivi alla gestione di immobili recuperati/ - servizi agli anziani realizzati dal privato sociale - sistema di accreditamento - programma JEREMIE - voucher - assegno di cura - sistema informativo, monitor. e premialità CAMPANIA - servizi per l'infanzia - voucher alle donne per servizi di cura - servizi di assistenza - voucher per la formazione - sistema di accreditamento - microcredito per le imprese, incluse le coop. - voucher sociali - assegni di cura - aiuti ad hoc per le imprese sociali - carta dei servizi - programma JEREMIE - valutazione dei servizi legata anche alla soddisfazione

21 Piani di azione e POR: commento Sensibile eterogeneità nei livelli di attenzione e sostegno all impresa sociale Le Regioni più propositive sono: l Abruzzo, tra le Regioni dell obiettivo Competitività ; Basilicata, Campania e Puglia tra le Regioni dell obiettivo Convergenza La Calabria mostra un deciso interesse all impresa sociale.ma l offerta di servizi sociali da parte del Terzo Settore assume una netta connotazione assistenziale

22 Piani di azione e POR: spiegazioni dei diversi livelli di sostegno Vincolo dovuto alla presenza del Terzo Settore? la rilevanza assegnata alle imprese sociali solo in parte rispecchia il peso del non profit nel territorio Nesso con lo stato di attuazione della legge 328/2000 sulle politiche sociali integrate? mostra gravi lacune in tutte le Regioni del Mezzogiorno Relazione con il livello della spesa dei Comuni per la politica sociale?..con l eccezione della Sardegna, la spesa pro capite è sempre largamente al di sotto della media nazionale

23 Cooperative sociali nel Mezzogiorno. Anno 2005 Ripartizione geografica Numero Cooperative ogni 100mila abitanti Abruzzo ,4 Molise 67 20,9 Campania 235 4,1 Puglia ,4 Basilicata ,1 Calabria ,7 Sicilia ,7 Sardegna ,2 Mezzogiorno ,0 Nord-Ovest ,7 Nord-Est ,2 Centro ITALIA ,5 Fonte: Istat (2007b).

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25 Punti deboli della programmazione (I) Problema di comprensione dell identità dell impresa sociale: le Regioni meridionali tendono ad identificare il Terzo Settore con le associazioni di volontariato o con un indefinito privato sociale Prevale la logica dell esternalizzazione residuale dei servizi pubblici o la logica di ricorrere ad attività assistenziali E assente una strategia unitaria che integri i diversi piani della politica di sviluppo, la normativa nazionale e quella regionale

26 Punti deboli della programmazione (II) Mancano riferimenti concreti alla coprogettazione degli interventi con il Terzo Settore Monitoraggio e valutazione sono definiti con scarsa attenzione agli indicatori di empowerment dei beneficiari e del grado di soddisfazione dei cittadini fruitori dei servizi Sono trascurati i nuovi settori di intervento, ad esempio riqualificazione di quartieri urbani degradati, interventi per l ambiente e lo sviluppo sostenibile, cultura e tempo libero

27 Conclusioni sulla programmazione delle Regioni del Mezzogiorno Si registrano progressi apprezzabili a favore del radicamento del Terzo Settore. ma è ancora sottostimato il contributo che le imprese sociali possono fornire alle politiche di welfare e sviluppo umano.la programmazione rappresenta un opportunità (l ultima?) per realizzare un salto di qualità e m a n c i p a z i o n e d e l l a società civile dai flussi di spesa pubblica

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