La filiera del frumento
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- Elena Giglio
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1 La filiera del frumento Frumento tenero: pane, grissini, focaccia, paste secche ecc. Frumento duro(trascurabile in Piemonte): pasta. Aree Produzione (t) Superficie (ha) Resa (t/ha) Mondo* ,02 Italia ,18 Piemonte ,49 Cuneo ,50 * Dato riferito al totale di frumento tenero e duro
2 FILIERA DEL FRUMENTO: numero di imprese Voci UE Italia Piemonte Aziende agricole Centri di stoccaggio n.d. n.d. n.d. Molini Trasformatori: - panifici artigianali - panifici industriali - biscottifici e altre aziende dolciarie n.d. n.d. n.d
3 L INDUSTRIA MOLITORIA 59 molini esistenti in Piemonte (57 a tenero e 2 a duro) da103a57unitànegliultimi10anni eccessivi adempimenti legislativi insostenibilidai molini di piccole dimensioni (< 30 t granella macinata/giorno) che sono costretti a cessare l attività
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5 L INDUSTRIA MOLITORIA 21 molini a frumento tenero in provincia di Cuneo resa di macinazione del 74% (farina ottenuta); un 24% è rappresentato dalla quota di sottoprodotti per il settore mangimistico (crusca) e il 2% è rappresentato dalle impurità 4 molini di grandidimensioni ( t macinate al giorno), 6 medi (50-70 t macinate), 11 piccoli (< 50 t macinate)
6 L INDUSTRIA MOLITORIA La granella è spesso acquistata all estero (Francia, Austria, USA, Canada) per sopperire alla carenza quantitativa e qualitativa del nostro paese Appezzamenti con superfici limitate ed eccessiva polverizzazione territoriale Assenza di cooperative di riferimento (a differenza della vicina Francia) in grado di indirizzare l agricoltore nella scelta varietale e dei fattori produttivi Mancanza di costanza qualitativa delle produzioni (eccessivo numero di varietà usate come riferimento) I contratti di coltivazioni sono ancora poco diffusi nella nostra regione(5% del totale prodotto)
7 L INDUSTRIA MOLITORIA MOLINI PIEMONTESI: PROVENIENZA DEL FRUMENTO Extra UE; 8,9% Piemonte; 18,8% Altre regioni italiane; 10,4% UE; 61,9%
8 FILIERE BASE E OPPORTUNITA
9 ANALISI SWOT (1/4) FORZA -Il frumento è l alimento base per la produzione di pane, grissini, prodotti da forno, largamente consumati a livello nazionale e regionale. -Il grano rappresenta una fonte di reddito per molti attori della filiera regionale (agricoltori, stoccatori, molitori etc.). -Presenza di grandi impianti di trasformazione industriale con macchinari aggiornati, in grado di ottenere produzioni standardizzate (farine e prodotti finiti con caratteristiche qualitative costanti nel tempo). -Presenza di piccoli impianti molitori caratterizzati da un forte legame con il territorio, che acquistano la granella interamente dagli agricoltori locali. - Le aziende di seconda trasformazione acquistano farine provenienti da un processo di molitura che ha reso il prodotto conforme alla legislazione vigente e lo ha dotato di buone caratteristiche qualitative.
10 DEBOLEZZA ANALISI SWOT (2/4) -La produzione regionale di frumento non è sufficiente a livello quantitativo per soddisfare la richiesta di granella degli impianti molitori. -La qualità e sanità del frumento non è stabile e quindi adatta per l ottenimento di farine dagli elevati standard qualitativi: contenuto proteico, glutine e parametri alveografici non soddisfano le richieste degli impianti di trasformazione. -Eccessiva frammentazione dei terreni che non permette una buona coordinazione produttiva. -Insufficiente capacità negoziale e organizzativa di cooperative e consorzi preposti alla gestione di coltivazioni specializzate e al ritiro della granella dagli agricoltori. -Scarsa integrazione e comunicazione fra le diverse fasi della filiera, in particolare tra fase agricola e settore della trasformazione. -Scarsa presenza di contratti di coltivazione/acquisto concordati tra agricoltori e molini. -Eccessiva complessità delle norme sanitarie e gestionali che rende problematica la sopravvivenza di molti impianti e in particolare quelli di piccole dimensioni. -Difficoltà nel risalire alle informazioni identificative per il frumento acquistato (lotto, trattamenti, conformità, provenienza etc.), in particolare per quanto riguarda il prodotto importato dall estero tramite commercianti. - Eccessiva difficoltà per i molitori ad incassare i pagamenti dovuti dagli acquirenti delle farine.
11 OPPORTUNITA -La domanda di farina, espressa da parte di operatori alla trasformazione regionali ed extraregionali, risulta in crescita. -Favorire la diffusione dei contratti di coltivazione ANALISI SWOT (3/4) -Migliorare la comunicazione tra fase agricola e molitoria al fine di stabilire a priori le carattersistiche che il frumento deve avere -Alla componente agricola e molitoria della filiera è richiesta la produzione e l uso di granella dalle elevate caratteristiche qualitative per rispondere a consumatori che domandano prodotti trasformati più salubri, associati al principio del wellness, derivante da una sana ed equilibrata alimentazione. -Il diffondersi a livello regionale di un sistema di pagamenti della granella incentivante la qualità. -Incrementare la gestione degli agricoltori tramite cooperative. -Scegliere un numero inferiore di varietà usate come riferimento in modo da favorire la costanza qualitativa delle produzioni. -Le tecnologie degli impianti industriali si evolvono, permettendo di ampliare, diversificare e segmentare le produzioni dei molini. - Il mondo della ricerca industriale e universitaria è in continua evoluzione e ciò rende disponibili innovazioni tecnologiche di notevole interesse per acquisire, mantenere e accrescere la competitività.
12 ANALISI SWOT (4/4) MINACCE -Incremento qualitativo del frumento proveniente dall estero (in particolare per la tipologia di forza ) con conseguente svalutazione delle produzioni locali. -Chiusura di piccoli impianti molitori con conseguente difficoltà di molti agricoltori non associati in cooperative a collocare validamente il frumento prodotto in loco. -La crisi economica ha fortemente ridotto l accesso al credito per le imprese molitorie: ulteriori difficoltà di disporre di liquidità indispensabile per la gestione corrente. -Inasprimento della legislazione vigente in materia di parametri igienici (es. micotossine) e gestionali (es. norme in materia di ambienti di lavoro) che porterebbe ad una maggiore difficoltà da parte dei molitori di adempiere alle disposizioni con conseguente rischio di cessazione dell attività. - Il mondo della cerealicoltura regionale dovrà misurarsi a breve con le richieste della PAC , potenzialmente molto vincolanti in termini di greening e ciò potrà causare ripercussioni importanti sulla produzione e sulla qualità tecnologica del frumento tenero. Impegnativa potrebbe rivelarsi inoltre la competizione della SAU destinata alle energy crops rispetto alla coltivazione del frumento. Probabile l impatto sulla possibilità di approvvigionamento per le imprese alimentari molitorie locali.
13 CASO DISTUDIO: E POSSIBILE L INSTAURAZIONE DIUN PANIFICIO INDUSTRIALE NELLA NOSTRA ZONA? ALCUNI ESEMPI: panificio di piccole dimensioni: capacità di lavorazione farina 28 t/anno, prodotti finiti venduti 26 t/anno, fatturato /anno, 2 dirigenti + 5 dipendenti panificio di medie dimensioni: capacità di lavorazione farina 100 t/anno, prodotti finiti venduti 146 t/anno, fatturato 3,5 milioni di /anno, 6 dirigenti + 16 dipendenti panificio di grandi dimensioni: capacità di lavorazione farina t/anno, prodotti finiti venduti t/anno, fatturato 40 milioni di /anno, 10 dirigenti dipendenti
14 CASO DISTUDIO: E POSSIBILE L INSTAURAZIONE DIUN PANIFICIO INDUSTRIALE NELLA NOSTRA ZONA? FASE AGRICOLA: La provincia di Cuneo produce circa t di frumento tenero all anno, con la resa di macinazione del 74% nei molini corrispondono a t tramite l utilizzo di appositi contratti con i molini, i quantitativi sono ampiamente sufficienti per alimentare la fornitura di un panificio industriale di medio-grandi dimensioni
15 CASO DISTUDIO: E POSSIBILE L INSTAURAZIONE DIUN PANIFICIO INDUSTRIALE NELLA NOSTRA ZONA? FASE MOLITORIA: I 21 molini esistenti in provincia producono t di farina all anno (una parte del frumento macinato arriva dall estero) i quantitativi sono ampiamente sufficienti per alimentare la fornitura di un panificio industriale di grandi dimensioni
16 CASO DISTUDIO: E POSSIBILE L INSTAURAZIONE DIUN PANIFICIO INDUSTRIALE NELLA NOSTRA ZONA? Esempio: panificio con capacità lavorativa di t di farina all anno (circa 26 milioni di di fatturato) considerando che in provincia di Cuneo la resa di produzione per il frumento tenero è di 4,5 t/ha, occorrerebbero circa ha coltivati ( ha attuali); il costo di produzione del frumento panificabile è pari a circa 700 /ha o 220 /t
17 CASO DISTUDIO: E POSSIBILE L INSTAURAZIONE DIUN PANIFICIO INDUSTRIALE NELLA NOSTRA ZONA? 100 kg di frumento = kg di farina = 90 kg di pane = 270
18 CASO DISTUDIO: E POSSIBILE L INSTAURAZIONE DIUN PANIFICIO INDUSTRIALE NELLA NOSTRA ZONA? Possibilitàconcretadirealizzarel impianto Superfici sufficienti se vengono convertite a frumento altre aree investite a seminativi/prati L attuale disponibilità di superficie destinata a frumento nel nostro areale copre circa 900 ha,parial45%(dei2.000hanecessari)
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