MYNETWORKCAFE Il Network Professionale per espandere il Tuo Business
|
|
- Rita Marrone
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 MYNETWORKCAFE Il Network Professionale per espandere il Tuo Business Significato del Piano Industriale per la Piccola e Media Impresa Ing. Vincenzo D Appollonio
2 il piano industriale Il piano industriale è il documento stru2urato che illustra le intenzioni strategiche del management rela6ve alle strategie compe66ve dell azienda, le azioni che saranno realizzate per il raggiungimento degli obie;vi strategici, l evoluzione dei key value driver e dei risulta6 a2esi. La redazione del piano industriale è una a;vità, opportunamente pilotata, che deve coinvolgere tu2e le funzioni aziendali, e deve essere accompagnata da una sistema6ca a;vità di pianificazione strategica: in questo modo contribuisce a migliorare la qualità delle intenzioni strategiche del management e ad indirizzare le successive azioni realizza6ve, migliorando, in defini6va, le performance aziendali. Il piano industriale deve essere visto come uno strumento per ges6rne la realizzazione, monitorando e misurando la sua efficacia nel tempo.
3 gli obie;vi del piano industriale Il principale obie;vo di un piano industriale è di consen6re al management di definire in che modo l azienda intende accrescere il suo valore. Il suo sviluppo dovrà perme2ere: 1. la focalizzazione sulla creazione di Valore nell ambito di una strategia di lungo periodo Spesso le esigenze opera6ve di breve periodo non perme2ono ai manager di dedicare tempo all analisi delle dinamiche se2oriali, ai comportamen6 dei compe6tor e all individuazione di valide opportunità. 2. la creazione di una guida opera9va per la ges9one dell a;vità aziendale L Ac6on Plan - con la definizione delle azioni e delle rela6ve tempis6che - cos6tuisce lo strumento che guida le principali scelte opera6ve: l entrata in nuovi merca6, l introduzione di nuovi prodo; e servizi, l u6lizzo di nuovi canali distribu6vi, l ampliamento del portafoglio clien6 e il reperimento di tu2e le risorse - finanziarie, umane, organizza6ve e tecnologiche - necessarie al raggiungimento degli obie;vi strategici. 3. lo sviluppo di un u9le processo di apprendimento interno all azienda L esplicitazione delle scelte strategiche e delle azioni realizza6ve in un documento implica un impegno cri6co da parte di tu2o il management: in questa maniera, il processo di stru2urazione del piano diventa uno strumento di apprendimento che consente di verificare la qualità di certe intuizioni manageriali e di ridurre quindi i rischi correla6. 4. la preparazione al confronto con il mercato finanziario Un Piano Industriale ben mo6vato è la miglior credenziale per o2enere finanziamen6
4 cosa fare: piano strategico La strategia realizzata iden6fica il posizionamento formatosi per effe2o delle scelte e delle azioni del passato, consolidatosi nel tempo a seguito del crearsi di una stru2ura, di meccanismi opera6vi e di una cultura aziendale coerente. Le intenzioni strategiche rappresentano, invece, le scelte dichiarate del management rela6vamente al campo di a;vità dell impresa, alla crescita dimensionale da perseguire e al ruolo che si intende rives6re nell arena compe66va. Le intenzioni strategiche cos6tuiscono quindi la sintesi del ruolo a2eso della società nel se2ore di riferimento, della value proposi6on e delle modalità con cui l impresa intende acquisire un sostenibile vantaggio compe66vo rispe2o ai concorren6 a2uali e potenziali. La Value Proposi9on dell azienda è iden6ficata nelle mo6vazioni per cui i clien6 dovrebbero scegliere i prodo;/servizi della società piu2osto che quelli dei compe6tor. Una solida Value Proposi6on è espressione di un vantaggio compe66vo sostenibile. L esistenza del vantaggio compe66vo - che un azienda può dire di avere quando riesce ad offrire alla clientela prodo; e servizi migliori a parità di costo oppure prodo; e servizi allinea6 a quelli dei concorren6 a costo inferiore - dovrebbe essere valutata, per quanto possibile, riferendosi al divario o al rapporto fra il valore dell output per l acquirente e i cos6 della sua realizzazione, e non al divario o al rapporto fra prezzi e cos6 (Market minus vs Cost plus).
5 come fare: piano opera6vo L Ac9on Plan opera9vo deve enunciare in termini sinte6ci le principali dire;ve tramite cui dare a2uazione al proge2o strategico: 1. L insieme di azioni che consentono la realizzazione delle intenzioni strategiche, con la specifica dell impa2o in termini economico- finanziari e della tempis6ca s6mata per l implementazione. 2. La descrizione degli inves6men6 che saranno realizza6, evidenziandone l ammontare, la 6pologia, gli esercizi di riferimento e le voci patrimoniali su cui andranno ad impa2are. 3. L impa2o organizza6vo delle singole azioni in termini di Business Model, stru2ura manageriale, organico aziendale, aree geografiche da coprire, canali distribu6vi e stru2ura commerciale. 4. Gli eventuali interven6 sul portafoglio prodo;/servizi/brand offer6 alla clientela e le azioni con le quali si intende realizzare un eventuale mutamento del target di clientela da servire 5. Il sistema di responsabilità ovvero l indicazione dei manager responsabili delle azioni programmate. 6. Le condizioni/vincoli che possono influenzare la realizzabilità delle azioni.
6 con quali risorse: piano finanziario Il piano industriale deve pertanto contenere un insieme di prospe; economico- patrimoniali- finanziari reda; in piena coerenza con le scelte strategiche e con l Ac6on Plan: 1. Le ipotesi di fondo riguardan6 grandezze macroeconomiche (tasso di inflazione, tassi di cambio, ecc.); 2. Le ipotesi alla base dello sviluppo dei ricavi e per le variabili ges6onali rilevan6; 3. Le ipotesi alla base dei cos6 dire;, dei cos6 indire; (ad esempio spese generali, cos6 di comunicazione, ammortamen6), degli oneri finanziari e della fiscalità; 4. Le ipotesi alla base dell evoluzione del capitale inves6to, sia fisso sia circolante 5. Le ipotesi alla base dell evoluzione della stru2ura finanziaria e della copertura dell eventuale fabbisogno finanziario generato dalla realizzazione dell Ac6on Plan.
7 Cristoforo Colombo, Isabella e le tre caravelle Cristoforo Colombo aveva so2oposto il suo piano di circumnavigare la terra, per arrivare all'india, al Re del Portogallo Giovanni II, ma quest'ul6mo non era rimasto convinto che il proge2o da lui seguito di doppiare l'africa avrebbe portato a risulta6 sicuri. Colombo si rivolse così ai Re Ca2olici, guadagnandosi le simpa6e di Isabella che, dopo lunga a2esa, acce2ò il proge2o di Colombo assieme al marito, e il navigatore par^ in nome di Isabella e Ferdinando. I mo6vi dell'appoggio erano mol6; infa; con la conquista del regno di Granada (1491), l'ul6mo territorio iberico ancora in mano ai musulmani, la Cas6glia aveva libero accesso alle coste atlan6che, ma si trovava la costa africana e le isole atlan6che sbarrate dai portoghesi: c era dunque in primo luogo il bisogno di consolidare le finanze del regno, unito alla speranza di trovare nuove ricchezze nelle lontane terre di cui si cominciava a favoleggiare; inoltre, il costo per l'impresa era rela6vamente contenuto (tre navi, viveri, uomini, armi...), e non si poteva certo correre il rischio che il navigatore si rivolgesse al re di Francia Carlo VIII, che avrebbe potuto soffiare un grosso affare ai coniugi spagnoli. Proprio per questo i sovrani Ferdinando II d'aragona e Isabella I di Cas6glia acce2arono l'impresa proposta dal genovese Cristoforo Colombo. In realtà essa si basava su un errore di calcolo: Colombo era convinto che la circonferenza terrestre fosse molto minore di quanto non sia effe;vamente e credeva di riuscire a raggiungere in tempi rela6vamente brevi l'oriente descri2o da Marco Polo, ovvero intendeva buscar el Levante por el Poniente. Questo errore e l'aiuto dei ven6 alisei permisero a Cristoforo Colombo di scoprire l'america il 12 o2obre 1492, di venerdì, e sbarcare il giorno seguente su una delle isole Lucaie, che venne ba2ezzata San Salvador in onore di Gesù Cristo Salvatore, per poi toccare altre isole tra cui l'isola Santa Maria, Grande Exuma, Grandi An6lle, Hai6, dopo se2anta giorni di navigazione su le tre piccole caravelle, la Niña, la Pinta e la Santa Maria, messe a disposizione da Isabella. Da quel momento, quella parte di mondo divenne terra spagnola, almeno secondo la volontà di Colombo stesso che ne prese possesso a nome dei reali di Spagna. La spedizione di Colombo risultò un impresa di grande successo, e dopo la scoperta dell'america Isabella si preoccupò di sfru2arne le risorse, non senza impegnarsi a cris6anizzare gli indigeni.
8 il piano industriale di Cristoforo Colombo Obie;vo: ricerca Partner finanziario per impresa Scoperta dell America Strategia: buscar el Levante por el Poniente, riuscire a raggiungere in tempi rela6vamente brevi l'oriente descri2o da Marco Polo Piano Opera6vo: circumnavigare la terra, per arrivare all'india, doppiando l Africa Tempi previs6: 90 giorni lavora6vi Value Proposi6on: la strada più veloce per arrivare a territori ricchi Management track record: Cristoforo Colombo, navigatore genovese crea6vo, di lunga e provata esperienza internazionale, CV dis6n6vo Analisi Mercato: mappe geografiche, esperienze/tes6monial di viaggi internazionali (Marco Polo) Inves6men6 richies6: navi, viveri, uomini, armi per affrontare il viaggio Rischio di Impresa: ven6, tempeste, imprevis6 durante la ro2a (Alisei) Ges6one, monitoraggio, controllo: Cristoforo Colombo ed il suo staff tecnico, al 6mone, vele, sestante Partner Intelligence: Re del Portogallo, Reali di Spagna, Re di Francia Ritorno dall Inves6mento: sfru2are le enormi ricchezze delle lontane terre, possibili inizia6ve di Cris6anizzazione degli indigeni
9 il piano industriale: significato il Piano Industriale cos6tuisce la 'mappa di navigazione' per l'impresa, ed indica la ro2a per raggiungere gli obie;vi strategici di sviluppo previs6 nei tempi a2esi (1-3 anni) il Piano Industriale deve avere requisi6 di Sostenibilità finanziaria, Coerenza ed A2endibilità delle ipotesi, e deve rappresentare l'espressione di un processo aziendale opera6vo integrato (Strategia, Pianificazione, Produzione, Marke6ng e Vendite) il Piano Industriale diventa così lo strumento fondamentale per il confronto con il mercato finanziario (ricerca finanziamen6), assicurando il Ritorno dall Inves6mento (RoI) La Scoperta dell America ne è chiara tes9monianza!!!
Il Piano Industriale
LE CARATTERISTICHE DEL PIANO INDUSTRIALE 1.1. Definizione e obiettivi del piano industriale 1.2. Requisiti del piano industriale 1.3. I contenuti del piano industriale 1.3.1. La strategia realizzata e
DettagliCORSO E-COMMERCE. Lezione 2. Copyright 2015 / Ogni diritto d uso è riservato La riproduzione e divulgazione anche parziali sono vietate
CORSO E-COMMERCE Lezione 2 INDICE DEI CONTENUTI PARTE 1 INTRODUZIONE L ECOMMERCE > LA PIANIFICAZIONE DI UN ATTIVITA E-COMMERCE IL CONSUMATORE ON-LINE LA PROGETTAZIONE DELL ATTIVITA E-COMMERCE LA REALIZZAZIONE
DettagliINTRODUZIONE ALLA SSL (StrategiaSviluppoLocale) e PdA (Pianod Azione)
INTRODUZIONE ALLA SSL (StrategiaSviluppoLocale) e PdA (Pianod Azione) I Workshop Ancona, 26 Agosto 2016 Pio Vallorani Project Manager SSL Strategia di Sviluppo Locale COSA E Lo strumento a,raverso il quale
DettagliPianificazione opera.va e ges.one dell azienda. Martedì 3 novembre 2015
Pianificazione opera.va e ges.one dell azienda Martedì 3 novembre 2015 S o m m a r i o Creare il proprio piano di marke.ng {+ Ricerca fornitori} Manager DistreHo Ges.one del negozio (da. su incassi, ingressi,
DettagliIL BUSINESS PLAN DI RETE. Paolo Di Marco, Pd For Brescia, 5 novembre 2015
IL BUSINESS PLAN DI RETE Paolo Di Marco, Pd For Brescia, 5 novembre 2015 1 Agenda Perché redigere un business plan di Rete? Obiettivi e destinatari della Guida Gruppo di lavoro Rapporto Rete d Impresa
DettagliINTRODUZIONE E COORDINAMENTO
INTRODUZIONE E COORDINAMENTO Enrico Moscoloni Consigliere Segretario dell Ordine degli Avvocati di 1 LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE, L INDIVIDUAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO E LA GESTIONE DEL
DettagliLE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE ED I PRIMI IMPERI COLONIALI
LE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE ED I PRIMI IMPERI COLONIALI Cause delle scoperte geografiche e nuove vie marittime per l occidente 1. La caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi che provoca difficoltà
DettagliSistema Integrato di MANUTENZIONE, INGEGNERIA, PRODUZIONE PIANO DI FORMAZIONE AZIENDALE
Sistema Integrato di MANUTENZIONE, INGEGNERIA, PRODUZIONE PIANO DI FORMAZIONE AZIENDALE Un piano di inves,mento sul capitale umano Un Piano Forma+vo si iden+fica in un piano organico di azioni che, nel
DettagliGestione dell innovazione
Economia e Gestione dell Innovazione Gestione dell innovazione Focus su Business Model Innovation Cosa è un Business Model? A business model describes the ra3onale of how an organiza3on creates, delivers,
DettagliDefinizione e contenuti del Business Plan L idea di business L analisi competitiva La strategia ipotizzata Le iniziative da realizzare Le risorse da i
IL Business Planning Definizione e contenuti del Business Plan Il modello di Business Budgeting Definizione e contenuti del Business Plan L idea di business L analisi competitiva La strategia ipotizzata
DettagliIL MARKETING NELL'ERA DIGITALE: LE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE CHE VOGLIONO CRESCERE. Massimo Giordani 25 febbraio 2016
IL MARKETING NELL'ERA DIGITALE: LE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE CHE VOGLIONO CRESCERE Massimo Giordani 25 febbraio 2016 2 Un mondo in evoluzione MarkeEng Web MarkeEng Social Media MarkeEng 3 MarkeEng e Web
DettagliCORSO DI ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE E MARKETING A. A
Prof.ssa Elena Cedrola elena.cedrola@unimc.it http://docenti.unimc.it/docenti/elena-cedrola Lezione 9 L orientamento strategico della gestione. I percorsi di sviluppo aziendale CORSO DI ECONOMIA E GESTIONE
DettagliIL BILANCIO D ESERCIZIO
IL BILANCIO D ESERCIZIO funzione,analisi equilibri e attestazioni 1 L AZIENDA COME SISTEMA DI RISCHI LA GESTIONE AZIENDALE: - si svolge in un contesto di incessante cambiamento in presenza di RISCHI (esterni
DettagliProf. Giuseppe Sancetta. La pianificazione del risanamento
Prof. Giuseppe Sancetta La pianificazione del risanamento Sommario Introduzione Macro fasi progetto di risanamento Stakeholders e crisi Le professionalità coinvolte nella soluzione delle crisi La ristrutturazione
DettagliPLANS ARE NOTHING... PLANNING IS EVERYTHING
PIANIFICAZIONE VS PIANO PLANS ARE NOTHING... PLANNING IS EVERYTHING MARKETING IN ITALIA, DI CHERUBINI S., EMINENTE G., FRANCOANGELI EDITORE Programmazione (O) 1 IL PIANO DI MARKETING IL PIANO DI MARKETING
DettagliUTILIZZO DEL BUSINESS PLAN
IL BUSINESS SS PLAN UTILIZZO DEL BUSINESS PLAN 1. Valutazione progetti di ampliamento e/o ristrutturazione imprese esistenti 2. Valutazione progetti di creazione nuove iniziative imprenditoriali 3. Definizione
DettagliControllo di Gestione
Controllo di Gestione Controllo di gestione (CdG) o Controllo dei risultati Il controllo di gestione si sostanzia nella misurazione delle performance interne e nella responsabilizzazione su parametri-obiettivo,
DettagliPRESENTAZIONE AEFFEMANAGEMENT.it IN PDF
PRESENTAZIONE AEFFEMANAGEMENT.it IN PDF Per il download, da leggere e stampare www.aeffemanagement.it - info@aeffemanagement.it Aeffe Management reserved. Tutti i diritti riservati SOMMARIO 1. CHI SIAMO
DettagliLe opportunità offerte dai programmi UE
STRUMENTI COMPETENZE PIANI DI SVILUPPO Le opportunità offerte dai programmi UE Paolo Paganelli CEO Bluegreen Strategy Argomen( tra,a( Ricerca e Innovazione nei programmi comunitari Strumenti specifici
DettagliCorso di Finanza aziendale
Corso di Finanza aziendale Gli indici di bilancio Sviluppo Commenteremo solo i principali. 4 Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale
DettagliUN IMPRESA CHE FA SCUOLA
Il proge2o sostenuto con i fondi O2o per Mille della Chiesa Valdese UN IMPRESA CHE FA SCUOLA IL BUSINESS MODEL Cosa è il business plan? È un documento strutturato secondo uno schema preciso Criteri di
DettagliIl governo manageriale degli Atenei
Agenda Il ruolo dei sistemi informa0vi contabili a supporto del governo di un Ateneo La contabilità economico patrimoniale. Le principali classi di operazioni di ges0one I due aspe; di osservazione delle
DettagliApproccio alla gestione del rischio
Patrocinio Il futuro dei sistemi di gestione, la nuova ISO 9001 per una qualità sostenibile Approccio pratico alla gestione del rischio Castel San Pietro Terme, 20 ottobre 2016 1 Agenda 1 ISO 9001:2015
DettagliBusiness Plan. Luca Fores0, 12 Novembre 2011 Cernusco sul Naviglio Cernusco Family Friendly
Business Plan Luca Fores0, 12 Novembre 2011 Cernusco sul Naviglio Cernusco Family Friendly Cosa é è il documento di pianificazione complessiva che descrive l idea imprenditoriale e ne consente una valutazione
DettagliIndice. Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XV XXI XXIII XXV
Indice Prefazione alla seconda edizione Autori Ringraziamenti dell Editore In questo volume... XV XXI XXIII XXV Introduzione Origini ed evoluzione del controllo direzionale nella letteratura italiana e
DettagliLe Politiche del Credito attraverso il ciclo economico
BOZZA PRELIMINARE Le Politiche del Credito attraverso il ciclo economico Convegno ABI Basilea 3 Banche e imprese verso il 2012 Intervento del dott. Marco Stella Responsabile Ufficio Strategie Creditizie
DettagliLa fattibilità del piano e la relazione del professionista ex art. 161 L.F. Forlì 11 dicembre 2009
La fattibilità del piano e la relazione del professionista ex art. 161 L.F. Università degli studi di Bologna, Facoltà di Economia di Forlì Procedure di composizione negoziale della crisi d impresa Caratteristiche
DettagliUN GRANDE SOGNO Cristoforo Colombo voleva tracciare una nuova rotta per le Indie navigando a ponente. Da tempo si pensava che la Terra fosse sferica;
CRISTOFORO COLOMBO CRISTOFORO COLOMBO NACQUE A GENOVA NEL 1451. SUO PADRE ERA UN POVERO CARDATORE DI LANA. GIOVANISSIMO SCELSE LA CARRIERA DEL MARE. NEI SUOI NUMEROSI VIAGGI MATURÒ UNA GRANDE ESPERIENZA
DettagliALLEGATOC alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5
giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOC alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5 POR, parte FESR, 2014-2020 ASSE 1 RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE OBIETTIVO SPECIFICO AUMENTO DELL INCIDENZA
DettagliGiuseppe Pernice LA PESCA SICILIANA AL 31 DICEMBRE 2014: DATI, ANALISI E PROSPETTIVE ALLA LUCE DELLA PCP E DEL FEAMP
LA PESCA SICILIANA AL 31 DICEMBRE 2014: DATI, ANALISI E PROSPETTIVE ALLA LUCE DELLA PCP 2014-2020 E DEL FEAMP Giuseppe Pernice Coordinatore dell Osservatorio della Pesca del Mediterraneo Partendo dall
DettagliIl Master Plan: programmazione, controllo strategico e operativo. Paolo Corvini
Il Master Plan: programmazione, controllo strategico e operativo Paolo Corvini i Definizione e obiettivi del Master Plan Definizione e obiettivi del Master Plan STRATEGIA REALIZZATA INTENZIONI STRATEGICHE
DettagliLa balanced scorecard
La balanced scorecard Prof. Domenico Nicolò domenico.nicolo@unirc.it 1) TRADURRE LA VISION E LA STRATEGIA 2) COMUNICARE E COLLEGARE DEFINIRE GLI OBIETTIVI BALANCED SCORE-CARD 4) FEEDBACK E APPRENDIMENTO
DettagliIl Patto dei Sindaci e il PAES Un impegno per l energia sostenibile
Febbraio 2014 n.b. il documento del PAES è in fase di valutazione da parte del CCR della Commissione Europea. 1 Il Patto dei Sindaci e il PAES Un impegno per l energia sostenibile Comune di Latina - Servizio
DettagliDOVE SI COLLOCA IL PIANO DI MARKETING?
DOVE SI COLLOCA IL PIANO DI MARKETING? Pianificazione strategica (Definizione degli obiettivi strategici a livello corporate) Business Plan (Pianificazione a livello di divisione, di SBU, di prodotto,
DettagliProgettare per competenze
Progettare per competenze Per incrementare la qualità delle proposte Per allineare le impostazioni dei Piani alle Raccomandazioni europee Per sostenere le imprese in una più efficace modalità di gestione
DettagliMappa del Posizionamento Internazionale. Un nuovo strumento per l analisi ed il posizionamento dell Impresa sui mercati esteri
Mappa del Posizionamento Internazionale Un nuovo strumento per l analisi ed il posizionamento dell Impresa sui mercati esteri Mappa del Posizionamento Internazionale COSA È E uno strumento informativo
DettagliPIACENZA SMART CITY Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile Piacenza 20 aprile 2012
PIACENZA SMART CITY 2020 Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile Piacenza 20 aprile 2012 ObieLvi della ricerca 1. Iden5ficare un modello strategico per un progeco che individui gli
DettagliLa strategia aziendale. Ing. Renato Giacobbo Scavo
La strategia aziendale Ing. Renato Giacobbo Scavo r.giacobboscavo@qualitekna.it Somma Lombardo, 24 Settembre 2012 COS È LA STRATEGIA La strategia di un impresa è il piano d azione elaborato dal management
DettagliPROJECT WORK. Dall analisi imprenditoriale alla proposta d investimento (sintesi del progetto) Economia Aziendale Dott.
Economia Aziendale Dott. Stefano Colombo PROJECT WORK Dall analisi imprenditoriale alla proposta d investimento (sintesi del progetto) Stefano Colombo per Milano-Bicocca University Milano, 11 ottobre 2011
DettagliFacoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Sistemi i di controllo di gestione prof. Sergio Mascheretti STRATEGIA E SCG-L02 Pagina 0 di 15 A) OBIETTIVI DELLA LEZIONE B) BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO C) KEY WORDS Pagina
DettagliTecnica bancaria programma II modulo
Tecnica bancaria programma II modulo Università degli Studi di Trieste Facoltà di Economia e Commercio Deams Dipartimento di Economia Aziendale Matematica e Statistica Tecnica Bancaria 520EC Marco Galdiolo
DettagliUBI WORLD Il supporto del Gruppo UBI Banca alle imprese che guardano lontano. Paolo Vitali - UBI Banca Servizio Estero Commerciale 15 giugno 2016
UBI WORLD Il supporto del Gruppo UBI Banca alle imprese che guardano lontano Paolo Vitali - UBI Banca Servizio Estero Commerciale UBI WORLD UBI World una gamma completa di servizi per l internazionalizzazione
DettagliLezione 3. La pianificazione strategica (segue)
Lezione 3 La pianificazione strategica (segue) Analisi del divario strategico Quali risorse sono necessarie? Quali risorse non sono sfruttate al meglio? Valutazione quali-quantitativa Valutazione delle
DettagliLA SELEZIONE D INVESTIMENTO SU MISURA PER TE.
GP TOP SELECTION LA SELEZIONE D INVESTIMENTO SU MISURA PER TE. GP Top Selection è la gestione patrimoniale offerta da UBI Pramerica e contraddistinta dalla possibilità di creare linee d investimento estremamente
DettagliAgricoltura: salute, sicurezza e ambiente
Agricoltura: salute, sicurezza e ambiente MILANO, 15 LUGLIO 2015 Il Piano Nazionale della Prevenzione Rep.Atti n. 156/CSR del13.11.2014 Il Piano Nazionale della Prevenzione è fru2o di una visione di sistema
DettagliPiano Industriale. Logiche di costruzione e strutturazione dei contenuti. Guida Operativa
Piano Industriale Logiche di costruzione e strutturazione dei contenuti Guida Operativa Indice 1. Premessa 2. Le componenti del Piano Industriale 3. La strategia realizzata 4. Le intenzioni strategiche
DettagliMERCATI PRINCIPALI UNITA A UN TREND MOLTO POSITIVO NELLE ALTRE AREE GEOGRAFICHE E IN PARTICOLARE IN CINA, RUSSIA E UK.
COMUNICATO STAMPA - RICAVI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2016 RICAVI IN AUMENTO DEL 4,3% TRAINATI DALLA SOLIDA CRESCITA DEL CANALE MULTIMARCA CHE REGISTRA UN AUMENTO DEL 11,3% E DALLE VENDITE ON-LINE CHE SALGONO
DettagliALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5
giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5 POR, parte FESR, 2014-2020 ASSE 1 RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE OBIETTIVO SPECIFICO AUMENTO DELL INCIDENZA
DettagliQualità La Qualità delle Persone per un Azienda Eccellente
Qualità La Qualità delle Persone per un Azienda Eccellente La persona al centro Produrre e vendere a clien7 esigen7 richiede stru:ure, tecnologie e persone con competenze e mo7vazioni. Coerentemente a
DettagliI sistemi di Pianificazione e Controllo. Emilio Botrugno
1 I sistemi di Pianificazione e Controllo 1 2 3 4 3 L azienda come generatrice di VALORE Fornitori Clienti INPUT ATTIVITÀ 1 ATTIVITÀ 2 ATTIVITÀ n OUTPUT RISORSE utilizzate: - materiali - persone - servizi
DettagliDal Capital Budgeting. all Expenditure
Dal Capital Budgeting all Expenditure Budgeting Silvio Rubbia Convegno ABI COSTI & BUSINESS 2005 1 Roma, 22 Settembre 2005 Contenuti 1. Perché il Capital Budgeting come metodologia 3 decisionale è poco
DettagliINDICATORI ECONOMICI PREGI: CAPACITA DI SINTESI DIFFUSIONE DI UN APPROCCIO ECONOMICO AI PROBLEMI SI FONDANO SU METODI DI MISURAZIONE CONSOLIDATI
INDICATORI ECONOMICI PREGI: CAPACITA DI SINTESI DIFFUSIONE DI UN APPROCCIO ECONOMICO AI PROBLEMI SI FONDANO SU METODI DI MISURAZIONE CONSOLIDATI LIMITI: INCAPACITA DI COGLIERE ALCUNI ASPETTI (QUALITA,
DettagliANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI. Indagine sulle esigenze formative dei dirigenti del settore assicurativo
ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI Indagine sulle esigenze formative dei dirigenti del settore assicurativo Il campione. Le aziende intervistate Struttura organizzativa 3 45 12.125 1.006 Aziende Dipendenti
DettagliLe categorie logiche di operazioni
Le categorie logiche di operazioni Le operazioni di ges.one esterna devono essere osservate da un duplice punto di vista: 1. L aspe7o originario o numerario è una misura certa, ogge;va o7enuta tramite
DettagliCONTRATTO DI FIUME PER L'ASTICO-TESINA
PROVINCIA DI VICENZA SERVIZIO BENI AMBIENTALI E RISORSE IDRICHE CONTRATTO DI FIUME PER L'ASTICO-TESINA ELABORATO N. TITOLO SCALA 4 Programma di azione Struttura preliminare CODICE DOCUMENTO 0573SP04 FILE
DettagliRealizzazione di prodo- combina1 Offset + Digitale. L esperienza di CSQ. IFRA ITALIA 2013 Bergamo 26 giugno 2013
Realizzazione di prodo- combina1 Offset + Digitale. L esperienza di CSQ. IFRA ITALIA 2013 Bergamo 26 giugno 2013 LO SCENARIO DI RIFERIMENTO. Negli ul(mi anni il sistema industriale dei quo(diani e dei
DettagliSAP MATERIAL LEDGER. Migliora il calcolo del costo di prodotto e la valorizzazione dei magazzini
Solution Brief Chi siamo Obiettivi Soluzione Vantaggi In breve SAP MATERIAL LEDGER Migliora il calcolo del costo di prodotto e la valorizzazione dei magazzini Solution Brief Qintesi - Uso interno - Riproduzione
DettagliALTIS. per la Pubblica Amministrazione
ALTIS per la Pubblica Amministrazione La divisione Public Management La Divisione "Public Management" si pone come un centro di ricerca e di studio su temi gestionali di forte rilevanza ed attualità per
DettagliProcedure relative al sistema di controllo interno sull informativa finanziaria
ALLEGATO RICHIESTE INSERITE NELLA SCHEDA DI CONTROLLO CON RIFERIMENTO AL CONTROLLO INTERNO SULL INFORMATIVA FINANZIARIA Premessa. Le risposte alle domande della presente sezione Controllo interno sull
DettagliLa dimensione organizza.va
SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO La dimensione organizza.va Prof.ssa Monia Castellini Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 Obie9vi forma.vi 1. Saper individuare le finalità del controllo
DettagliAcquisto di azienda, Management buy in, Management buy out
Acquisto di azienda, Management buy in, Management buy out DOCFIN SRL Tel. 02 450 73 213 Sito: www.doc-fin.com, E-Mail: info@doc-fin.com Blog: www.docserroni.com M&A PER LE PICCOLE E MEDIE AZIENDE AGENDA
DettagliIl sistema di controllo direzionale
SISTEMI DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO Il sistema di controllo direzionale Prof.ssa Monia Castellini Copyright Sistemi di programmazione e controllo 1 Obie&vi forma-vi 1. Delineare le cara4eris-che della
Dettaglicomingreen la comunicazione sostenibile è un progetto di
comingreen la comunicazione sostenibile è un progetto di 2 cos è comingreen Raggiungere lo status di realtà green è un impegno. L'agenzia AdaRosaBalzan ne progetta sviluppo e comunicazione fra versanti
DettagliAccount manager. Percorso. Percorsi. Industrial Management School. Interpretare in modo nuovo la relazione con il cliente
Industrial Management School Account manager Interpretare in modo nuovo la relazione con il cliente Percorsi area Marketing & Sales nei mercati industriali Account manager Una volta si diceva: impara l
DettagliProgrammazione e Controllo
Programmazione e Controllo A.A. 2013-2014 Dott.ssa Alessandra Stefanoni 2 Pianificazione La PIANIFICAZIONE è il processo mediante il quale l azienda determina gli obiettivi di medio lungo termine, stabilisce
DettagliBusiness Plan: aspetti applicativi
Business Plan: aspetti applicativi ALESSIO BERARDINO commercialista, aziendalista, pubblicista Le presenti slides integrano il video tutorial disponibile sul web non possono pertanto essere considerate
DettagliCEM. lavorazioni stradali. costruzioni civili. ristrutturazioni. manutenzioni. movimento terra CEM.
lavorazioni stradali costruzioni civili ristrutturazioni manutenzioni movimento terra CEM www.rentalweb.it www.rentalweb.it L azienda La RENTAL-CEM è un azienda attenta alla Qualità come caratteristica
DettagliI FABBISOGNI FORMATIVI DELLE
FAPI, una risorsa concreta per le aziende Pesaro, 18 marzo 2016 I FABBISOGNI FORMATIVI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Il ruolo dei formatori per la competitività delle aziende e lo sviluppo dei saperi Fabio
DettagliIl cambiamento come opportunità Innovazione Tecnologica e Terre Alte. 5 Maggio 2016
Il cambiamento come opportunità Innovazione Tecnologica e Terre Alte 5 Maggio 2016 Obie=vi del Piano Nazionale BUL e obie=vi comunitari OBIETTIVI NAZIONALI - - - Copertura ad almeno 100 Mbps fino all 85%
DettagliProgrammazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese
Programmazione unitaria 2014-2020 Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese Programma di intervento 3 Competitività delle imprese PROMOZONE NE MERCAT ESTER DELLE
DettagliCentro Ingegneria Servizi Industriali Avanzati
PRESENTAZIONE SOCIETA L AZIENDA CISIA S.r.l., Centro Ingegneria Servizi Industriali Avanzati, nasce nel 1998 da una idea imprenditoriale l obiettivo sinergia che di tra aveva realizzare le la competenze
DettagliCRISTOFORO COLOMBO BUSCAR EL LEVANTE POR EL PONIENTE
CRISTOFORO COLOMBO CRISTOFORO COLOMBO NACQUE A GENOVA NEL 1451. SUO PADRE ERA UN POVERO CARDATORE DI LANA. GIOVANISSIMO SCELSE LA CARRIERA DEL MARE. NEI SUOI NUMEROSI VIAGGI MATURÒ UNA GRANDE ESPERIENZA
DettagliPROPOSTE FORMATIVE LINEE ADA
ANNO 2016 PROPOSTE FORMATIVE LINEE ADA CRESCITA DELL ADATTABILITÀ DEI LAVORATORI ATTRAVERSO LA FORMAZIONE CONTINUA - REGIONE LAZIO: ASSESSORATO FORMAZIONE, RICERCA, SCUOLA E UNIVERSITÀ ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA
DettagliBusiness Excellence. Modena Giovanni Tagliaferri 19 aprile 2016
Business Excellence Modena Giovanni Tagliaferri 19 aprile 2016 Lo scenario MIGLIORARE LE PERFORMANCE IN UN MERCATO SEMPRE PIU COMPETITIVO PRESENZA IN DIVERSI SEGMENTI DI MERCATO/ DIVERSE AREE GEOGRAFICHE
DettagliCOURSE PLAN. Percorso di accelerazione post-startup Weekend. Corso Startup Development Referente: Ing. Salvatore Modeo
COURSE PLAN Percorso di accelerazione post-startup Weekend Corso Startup Development Referente: Ing. Salvatore Modeo Tempo 15h (5 incontri x 3h) Unità Preparazione Necessaria 1. Analisi dell ecosistema
DettagliKPI 4 MANAGERS Una palestra di allenamento nella quale apprendere in modo esperienziale ed interattivo
KPI 4 MANAGERS Una palestra di allenamento nella quale apprendere in modo esperienziale ed interattivo IL CONTESTO In uno scenario in rapidissimo mutamento, che provoca alle aziende momenti di crisi ma
DettagliL innovazione e le start up
L innovazione e le start up Il modello di valutazione di Invitalia Roma, 25 novembre 2015 SMART & START 2 Invitalia e il sostegno all imprenditorialità: gli incen2vi Smart&Start Smart&Start nasce con l
DettagliCORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE
CORSO DI ECONOMIA E AMMINISTRAZIONE AZIENDALE ORGANIZZAZIONE E PERSONALE 1 a) L organizzazione: concetti generali b) La struttura organizzativa c) I principali modelli di struttura organizzativa a) La
DettagliCorso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE. Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015
Corso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015 Lezione 11 Il processo di marketing management IL PROCESSO DI MARKETING MANAGEMENT PIANI DI MARKETING
DettagliPARTE PRIMA GUIDA STRATEGICA
PARTE PRIMA GUIDA STRATEGICA 1. STUDIO DI FATTIBILITÀ 1.1. Finalità pag. 5 1.2. L approccio adottato pag. 5 2. LA FATTIBILITÀ DI MARKETING 2.1. Definizione dell area strategica di affari pag. 11 2.2. La
DettagliEMEA LEADERSHIP SERIES 2015
EMEA LEADERSHIP SERIES 2015 Ennio Favarato Managing Director Artax Consulting Group La gestione dei Canali Indiretti e delle Partnership come chiave di successo per la crescita aziendale % delle organizzazioni
DettagliCREARE UNA NUOVA IMPRESA
CREARE UNA NUOVA IMPRESA Pianificare la gestione con il Business Plan Dott. Patron Daniele Pianificare la gestione con il Business Plan - pagina 1 IL BUSINESS PLAN DI UN IMPRESA COS E E un documento che
Dettagliprovenienti da tutto il territorio nazionale aderiscono all iniziativa grazie ad accordi e collaborazioni con aggregatori
Alcuni numeri al 22/07/15 Aziende 3.500 AZIENDE ITALIANE 1.950 AZIENDE ATTIVE 400 DA DELEGAZIONI provenienti da tutto il territorio nazionale aderiscono all iniziativa grazie ad accordi e collaborazioni
DettagliLa strategia aziendale (il Piano Strategico aziendale) scelte di lungo periodo di complessivo adeguamento strutturale dell azienda
7 La strategia aziendale (il Piano Strategico aziendale) scelte di lungo periodo di complessivo adeguamento strutturale dell azienda 1 La strategia aziendale è costituita dall insieme di decisioni che
DettagliEnergie rinnovabili in Italia Il Private Equity Borsa Italiana, 8 Marzo 2011
Energie rinnovabili in Italia Il Private Equity Borsa Italiana, 8 Marzo 2011 Amber Capital Societa di Gestione con sede a New York focus principale su Europa continentale, quota molto rilevante in Italia
Dettaglipp. vii-xii - Indice 20-08-2003 15:59 Pagina VII Indice
pp. vii-xii - 20-08-2003 15:59 Pagina VII Prefazione Capitolo 1 Capitolo 2 XIII Elementi di economia e organizzazione aziendale di Fabio Antoldi 1 1.1 La natura e il fine economici dell impresa 1 1.1.1
DettagliANALISI DEL CONTESTO E DEFINIZIONE DI INTERVENTI A SUPPORTO DELL ORGANIZZAZIONE
ANALISI DEL CONTESTO E DEFINIZIONE DI INTERVENTI A SUPPORTO DELL ORGANIZZAZIONE Direzione Risorse Umane Novembre 2011 AGENDA 1 Valentino Fashion Group Struttura Dimensoni Visione Approccio al progetto
DettagliPUBBLICAZIONI EFQM IN ITALIANO
PUBBLICAZIONI EFQM IN ITALIANO Copertina Codice ISBN Titolo Scopo Destinatari Soci AICQ Prezzo in Euro Non soci AICQ 9052365466 Introduzione all Eccellenza Illustrare in generale il Modello, ai Concetti,
DettagliSOCIETA XYZ ANALISI PRELIMINARE. Da# riserva# e confidenziali per consiglieri ed azionis# Aprile Stre%amente riservato e confidenziale
SOCIETA XYZ ANALISI PRELIMINARE Da# riserva# e confidenziali per consiglieri ed azionis# Aprile 2016 PREMESSA Il nostro punto di partenza è lo score aziendale (ancora con da= del 2014) e ci concentriamo
Dettaglischermi olografici per fronte- retroproiezione e capaci4vi servizio completo showroom
CHI SIAMO Siamo un azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di schermi olografici per fronteretroproiezione e capaci4vi di qualsiasi dimensione, ad alta risoluzione e luminosità. Offriamo
DettagliOggetto: gestione razionale del fattore capitale
FUNZIONE FINANZIARIA Oggetto: gestione razionale del fattore capitale TEORIA DELLA FINANZA: Modelli di comportamento volti a razionalizzare le decisioni gestionali QUALI SONO I VALORI IN GIOCO? La solidita
DettagliUNA STRATEGIA ITALIANA PER LA FABBRICA INTELLIGENTE
UNA STRATEGIA ITALIANA PER LA FABBRICA INTELLIGENTE Leda Bologni Associazione Cluster Fabbrica Intelligente ASTER Fieramilano Rho, 3 Ottobre 2012 AGENDA Perché la Fabbrica Intelligente Cos è I soggetti
DettagliVendita Pilota e monitoraggio dei risultati. Gestione del Punto Vendita Pilota nello start up della rete.
Confronto costante con i partner e condivisione delle strategie con i propri clienti: sono queste le parole d ordine di ISG per affrontare le sfide del presente e del futuro nel complesso mondo retail,
DettagliIl business plan. Il business plan
Il business plan Il business plan a. Cos è b. Oggetto c. Funzioni d. Presupposti e. Limiti f. Processo di redazione g. Forma e contenuti h. Caratteristiche i. Struttura 2 a. Cos è il business plan Strumento
DettagliNel suo adattamento alla Garanzia Giovani è enfatizzato maggiormente l aspetto
Gallura Il modello IMPRENDIAMOCI nasce con l obiettivo di promuovere la cultura d impresa attraverso la realizzazione di un percorso guidato che approfondisce le varie fasi necessarie per l avvio di una
DettagliC.R.M. dispense coperte da copyright. Project by Prof. Lino Barbasso
C.R.M. dispense coperte da copyright Project by Prof. Lino Barbasso Customer Relationship Management Project by Prof. Lino Barbasso Customer Relationship Management il CRM è un sistema di interazione con
DettagliL orientamento della cultura aziendale verso gli obiettivi di compliance.
L orientamento della cultura aziendale verso gli obiettivi di compliance. La leva della formazione per promuovere una cultura improntata ai principi di onestà, correttezza e rispetto delle norme Carlo
DettagliFormazione, consulenza e comunicazione. In testa.
Formazione, consulenza e comunicazione. In testa. L u c a G i o v a n n e t t i e. luca@brinc.it m. +39 3496342485 Via Accademia Albertina, 34 10123 Torino (TO) P. IVA 05701680968 Aiutiamo i nostri clienti
DettagliLa formazione che entra in azienda
Crescita del personale: TI FORMO La formazione che entra in azienda Da settembre 2016 il martedì e il giovedì si parla di I percorsi formativi di Clelia che si svolgeranno da settembre a dicembre sono
DettagliEvoluzione del modello organizzativo di Poste Italiane. 27 Luglio 2005
Evoluzione del modello organizzativo di Poste Italiane 27 Luglio 2005 2 AGENDA Collegamento tra piano triennale e organizzazione Principali driver del cambiamento organizzativo Focalizzazione sui processi
Dettagli