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1 PSICOLOGIA DELLE SCELTE mod. 2 - le scelte di carriera Paola Magnano paola.magnano@unikore.it LEZ. 2 nel processo decisionale la scelta delle strategie dipende: dalle caratteristiche specifiche del problema decisionale dalle caratteristiche del decisore

2 familiarità caratteristiche del problema decisionale riguarda le scelte quotidiane che si ripetono con una certa frequenza avere familiarità con un certo processo decisionale significa poter utilizzare schemi già usati in passato con successo oppure apportare dei correttivi a piani che non hanno avuto successo ambiguità caratteristiche del problema decisionale è dovuta alla mancanza o alla carenza di informazioni chiave necessarie per assumere la decisione la disponibilità dell informazione rende la condizione in cui si trova il decisore o gestibile oppure piena di rischi (se si conoscono le probabilità di accadimento degli eventi) o di incognite (se non si hanno neanche informazioni per stabilire le probabilità associate alle diverse opzioni) secondo la disponibilità dell informazione cambia il livello di definizione delle alternative: in alcuni casi queste sono chiaramente esplicitate, in altri non sono né definibili né valutabili

3 complessità caratteristiche del problema decisionale riguarda due condizioni: scelte che coinvolgono un elevato numero di alternative, ciascuna delle quali è caratterizzata da un elevato numero di attributi scelte che hanno implicazioni importanti per il futuro che potrebbero condizionare la vita del decisore stabilità caratteristiche del problema decisionale dipende dalla tendenza a mutare del problema decisionale: se i fattori in gioco sono in continua evoluzione, diventa difficile soppesarli e ponderare la scelta reversibilità riguarda la possibilità di tornare indietro sui propri passi

4 rilevanza caratteristiche del problema decisionale riguarda il significato che le decisioni hanno per il decisore e vanno dalle decisioni di routine a scelte che condizionano la vita a seconda della rilevanza variano il tempo e le risorse che il soggetto impegna in esse possono essere: ponderate, che richiedono un maggiore investimento automatiche, assunte con un livello di consapevolezza molto basso aspetti cognitivi caratteristiche del decisore Beach & Mitchell, 1998 possiamo distinguere stili differenti che dipendono dalle modalità di ricerca, organizzazione ed elaborazione delle informazioni relative alle alternative di scelta gli stili possono essere delineati sulla base di due direttrici: la quantità di informazioni necessarie su ciascuna alternativa, che richiede una ricerca preliminare e un accuratezza di analisi numero di alternative che il decisore ritiene importante analizzare (ampiezza della gamma di scelte)

5 stili cognitivi nelle decisioni caratteristiche del decisore quantità di informazioni numero di alternative DECISIONISTA poche poche FLESSIBILE poche molte GERARCHICO molte poche INTEGRATIVO molte molte SISTEMATICO molte molte caratteristiche ripropone schemi già utilizzati agisce sempre nella stessa direzione prende in considerazione più opzioni e adatta la sua modalità di azione alla situazione arriva ad una scelta ben ponderata, ma con tempi molto lunghi pondera in maniera attenta e analitica le scelte e produce molteplici alternative integrativo+gerarchico: analizza il problema decisionale da più punti di vista; procede alla gerarchizzazione delle informazioni CARATTERISTICHE DEL DECISORE: aspetti emotivo-affettivi

6 L AUTOSTIMA È una valutazione realistica del concetto di sé, dei propri punti di forza e di debolezza Si costruisce sulla base dei feedback ottenuti dagli altri significativi Si sviluppa in maniera strutturata secondo i principi dell apprendimento L AUTOSTIMA Persona con buona autostima: ha fiducia in sé, valuta se stessa positivamente ed intraprende azioni per migliorare i propri lati deboli Persona con bassa autostima: ha poca fiducia in sé ed è convinta di non avere molte risorse per intraprendere azioni di miglioramento

7 obiettivi di riuscita (Dweck, 1986; Dweck e Leggett, 1988) lo scopo per cui uno studente affronta una situazione di apprendimento obiettivi di prestazione gli studenti che si pongono... obiettivi di padronanza cercano di ottenere risultati derivati dalle aspettative sociali associate al compito (cercano di ottenere l approvazione) mostrano maggiore vulnerabilità e di fronte alle difficoltà tendono a scoraggiarsi tendono ad utilizzare strategie più rigide e ripetitive sono centrati sul compito (motivati a capire ciò che fanno e farlo bene) persistono nel compito anche se incontrano difficoltà utilizzano strategie cognitive più flessibili hanno fiducia in se stessi e nelle proprie capacità 13 obiettivi di riuscita (Dweck, 1986; Dweck e Leggett, 1988) lo scopo per cui uno studente affronta una situazione di apprendimento gli studenti che si pongono... obiettivi di prestazione sviluppano una concezione stabile e unitaria dell intelligenza e delle abilità definiscono il successo in termini di bei voti, superiorità rispetto ai compagni, riconoscimento da parte degli altri obiettivi di padronanza sviluppano una concezione incrementale dell intelligenza e dell abilità l obiettivo, e il successo è il miglioramento delle proprie competenze 14

8 cercano di ottenere valutazioni positive e di evitare quelle negative utilizzano criteri di valutazione in rapporto agli altri gli errori rappresentano un insuccesso e la dimostrazione di scarsa capacità obiettivi di riuscita (Dweck, 1986; Dweck e Leggett, 1988) lo scopo per cui uno studente affronta una situazione di apprendimento gli studenti che si pongono... obiettivi di prestazione obiettivi di padronanza valutano se stessi in relazione al raggiungimento o meno dei propri obiettivi e al miglioramento delle proprie conoscenze e abilità utilizzano criteri di valutazione in rapporto a sé gli errori rappresentano tappe necessarie all apprendimento 15 Il Senso di Autoefficacia nelle scelte

9 IL SENSO DI AUTOEFFICACIA credenze nutrite dalla persona a proposito delle proprie capacità di attuare i comportamenti necessari per raggiungere determinati risultati ed obiettivi (Bandura, 1977) credenze delle persone a proposito delle proprie capacità di aumentare i livelli di motivazione, di attivare risorse cognitive e di eseguire le azioni necessarie per esercitare controllo sulle richieste di un compito (Bandura, 1990) è la convinzione nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che si incontreranno in modo da raggiungere i risultati prefissati. Le convinzioni di autoefficacia influenzano il modo in cui le persone pensano, si sentono, trovano delle fonti di motivazione personali e agiscono (Bandura, 1995) IL SENSO DI AUTOEFFICACIA fa riferimento alle convinzioni che ognuno ha sulle proprie abilità di controllare il comportamento e quindi di determinare il successo o il fallimento nelle varie prestazioni. Un individuo con alta self-efficacy è come se dicesse: sono sicuro di potercela fare a risolvere questo problema Di Nuovo, Giovannini, Loiero, 1999, p. 15

10 DIFFERENZE TRA AUTOEFFICACIA E AUTOSTIMA Bandura, 1997 riguarda giudizi di capacità personale riguarda giudizi di valore personale non c è una relazione definita tra le convinzioni circa le proprie capacità e il fatto di piacersi o non piacersi: una persona può giudicarsi irrimediabilmente inefficace in una data attività senza che questo abbia influenza sui livelli di autostima, se non investe tale attività del senso di valore personale l autoefficacia è una delle fonti dell autostima, insieme al possesso o meno di attributi culturalmente investiti di valore positivo o negativo LE FONTI DELL AUTOEFFICACIA Bandura, 1996, pp Le convinzioni delle persone riguardo la propria efficacia si possono originare da quattro fonti principali: 1. le esperienze di gestione efficace, cioè quelle in cui una persona affronta effettivamente con successo una determinata situazione; i successi determinano una solida fiducia nella propria efficacia personale, i fallimenti invece la indeboliscono; 2. l esperienza vicaria, fornita dall osservazione di modelli; il fatto di vedere persone simili a sé che raggiungono i propri obiettivi attraverso l impegno e l azione personale incrementa nell osservatore la convinzione di possedere anch egli le capacità per riuscire in situazioni analoghe;

11 LE FONTI DELL AUTOEFFICACIA Bandura, 1996, pp la persuasione: le persone che sono state convinte verbalmente di essere in possesso delle capacità necessarie per compiere efficacemente determinate attività hanno più probabilità di attivare un impegno maggiore e più prolungato di quante non ne avrebbero se nutrissero dubbi su di sé e restassero passive quando sorgessero dei problemi; 4. gli stati emotivi e fisiologici: spesso le reazioni di stress e la tensione vengono interpretati come segnali che fanno presagire cattive prestazioni; le persone con buona autoefficacia considerano il proprio stato di attivazione emotiva come qualcosa che facilita l azione dando energia, mentre quelle sfiduciate vivono la stessa attivazione come debilitante. Migliorare le condizioni fisiche, ridurre la propensione allo stress e ad emozioni negative e correggere le interpretazioni scorrette delle condizioni corporee può modificare le convinzioni di efficacia. IL LOCUS OF CONTROL E LA TEORIA DELL ATTRIBUZIONE

12 DEFINIZIONE è il luogo in cui ogni persona colloca la responsabilità di ciò che gli accade, nel bene e nel male Rotter, 1966 DEFINIZIONE Le persone che si percepiscono come agenti causali delle mete da raggiungere hanno la tendenza a mettere in atto delle azioni che contribuiscono a rinforzare questo sentimento: chi attribuisce alta importanza all'impegno è più motivato al successo, ottiene prestazioni superiori; chi, invece, ritiene che i successi o i fallimenti siano attribuibili ad eventi al di fuori del proprio controllo è poco probabile che si sforzi in situazioni ad alto carico cognitivo.

13 TEORIA DELLE ATTRIBUZIONI Weiner, 1985 le attribuzioni sono i processi attraverso i quali le persone interpretano le cause degli eventi, delle azioni e dei fatti che si verificano nel loro ambiente (Kelley, 1967) sono denominate "autoattribuzioni" le spiegazioni che una persona fornisce riguardo ai risultati delle proprie azioni; in queste spiegazioni è sottesa una serie di concettualizzazioni che riguardano se stessi e il rapporto col mondo. TEORIA DELLE ATTRIBUZIONI stile attributivo (De Beni, Zamperlin, 1997) Weiner, 1985 schema di attribuzioni dato da un insieme di credenze e cognizioni che viene adottato come modello per spiegare la realtà è un insieme sufficientemente stabile di categorie causali a cui le persone abitualmente fanno riferimento

14 TEORIA DELLE ATTRIBUZIONI Weiner, 1985 dimensioni causali locus stabilità interno Heider, 1958 esterno temporanee che durano nel tempo Weiner e al., 1971 controllabilità possono essere modificate dalla volontà individuale incontrollabili TIPI DI STILI ATTRIBUTIVI Weiner, 1985 ATTRIBUZIONE Stabile Instabile Controllabile Incontrollabile Controllabile Incontrollabile Interna Tenacia Abilità Impegno Sforzo Umore Esterna Pregiu dizio Facilità del compito Aiuto Raccoman dazioni Caso Fortuna

15 TIPI DI STILI ATTRIBUTIVI aspettative sono determinate dalla percezione della propria abilità e da quanto si è disposti ad impegnarsi in base alla difficoltà del compito, alla percezione del proprio controllo della situazione e alle precedenti esperienze proprie ed altrui. TIPI DI STILI ATTRIBUTIVI aspettative sono influenzate dalla dimensione di stabilità, in particolare l attribuzione a cause stabili (abilità/ inabilità, facilità/difficoltà del compito) porta ad aspettarsi, in casi di successo un ulteriore successo e, in caso di fallimento, un ulteriore fallimento.

16 attribuzione impegno abilità TIPI DI STILI ATTRIBUTIVI emozioni situazione di successo soddisfazione fiducia in sé situazione di fallimento senso di colpa vergogna depressione, apatia, vergogna difficoltà del compito sorpresa pietà caso aiuto di altri sorpresa gratitudine sorpresa, pietà rabbia De Beni, Pazzaglia, Molin, Zamperlin, 2003 TIPI DI STILI ATTRIBUTIVI emozioni helplessness è il senso di impotenza appresa si riferisce ad un atteggiamento rinunciatario, poco propenso a cercare di modificare il corso degli eventi (che viene accettato passivamente) in seguito alla ripetuta esposizione a situazioni incontrollabili

17 TIPI DI STILI ATTRIBUTIVI emozioni empowerment è il senso personale di potere. Vuol dire: automotivarsi anche dopo gli insuccessi possedere convinzioni e percezioni di sé adeguate che sostengono l intero processo di risollevarsi dopo il fallimento ANSIA DA PRESTAZIONE Borkovec et al., 1998; Stöber e Pekrun, 2004 (Dutke e Stöber, 2001)

18 ANSIA DA PRESTAZIONE (Carver e Scheier, 1984) (Stöber, 2004)

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