Elaborazione del lutto / perdita
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- Amedeo Papa
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1 Elaborazione del lutto / perdita Scienze Umane II - Infermieristica
2 La gestione delle emozioni si fonda su schemi innati, ma per divenire operante necessita di uno specifico apprendimento, che si realizza nelle relazioni fondanti di base Se questo apprendimento, per qualunque motivo, è inadeguato, si può avere un'incapacità di elaborare il lutto La capacità di elaborare il lutto può essere strutturata anche dall'adulto, ma soltanto in una relazione che aiuti a delimitare uno spazio adeguato ad accogliere e riconoscere il dolore mentale depressivo
3 Una delle cose più importanti per realizzare una vita sufficientemente felice è la strutturazione della capacità di elaborare il lutto Per vivere bene, questa capacità (che, fondamentalmente, fa parte di quella più generale di tollerare e gestire il dolore mentale) paradossalmente é ancora più importante che non la capacità di riconoscere, cercare e procurarsi il piacere
4 Dissipare il campo da un grossolano equivoco, molto diffuso: non è vero che il dolore faccia bene, che, di per sé, "tempri il carattere" o sia "formativo" Il dolore fa male. Fa sempre male. Ed evitare il dolore, se possibile, o attenuarlo, non soltanto è sano, ma è parte integrante della saggezza.
5 Ma non tutto il dolore è evitabile, né tutto il dolore è attenuabile Molti modi per cercare di evitarlo, annullarlo o attenuarlo sono spesso inefficaci o, addirittura, dannosi, perché conducono a restrizioni, invece che non a realizzazioni, del Sé
6 La vita già solo nel suo normale dipanarsi comporta inevitabilmente l'esperienza del dolore in generale, e in particolare quella del dolore mentale specifico per la perdita di qualcosa di buono (vedi i normali processi di crescita) La base della saggezza sta nella capacità di elaborare il lutto. É questa capacità acquisita che "fa bene". Sono le vie che portano alla sua piena strutturazione che sono "formative", non il dolore di per sé.
7 Viversi il proprio dolore inevitabile è una cosa che si apprende, principalmente attraverso le esperienze relazionali: apprendiamo i modi per rendere più tollerabile il dolore mentale Dolore mentale depressivo = quel particolare dolore mentale che è proprio dell esperienza di perdita di qualcosa di buono che avevamo o eravamo (es. persona o cosa amata / qualcosa che sentivamo facente parte della nostra identità incidente > camminare / un nostro stato licenziamento / una nostra qualità o una nostra semplice possibilità)
8 Difficoltà a riconoscere nella nostra cultura così superficiale e frettolosa e tesa al successo, che il dolore mentale si presenta sempre quando percepiamo di aver perduto qualche cosa di buono, ed è normale che si presenti, è segno di buon funzionamento mentale Il dolore mentale depressivo è l emozione adeguata che ad un tempo realizza e ci segnala la percezione della perdita di qualcosa di prezioso Si tratta di ascoltare e comprendere, di creare un adeguato spazio mentale che possa contenere anche quel dolore
9 L elaborazione del lutto è quel particolare processo mentale, lungo e complesso, che conduce a un consapevole rassegnarsi alla perdita patita (messa in opera di un insieme di modi per rendere più tollerabile il dolore depressivo) Ciò significa: - una progressiva piena consapevolezza emotivocognitiva della perdita subita - una sua accettazione profonda (maturata attraverso l integrazione di ogni aspetto di sé implicato nella perdita) - una stabile ristrutturazione del sé che tenga pienamente conto della perdita - un riconoscimento schietto, senza infingimenti, del dolore che si sta vivendo, nella sua sensatezza e legittimità (riuscire a voler bene al se stesso sofferente che ci si ritrova ad essere)
10 L elaborazione del lutto è quel particolare processo che porterà a collocare mentalmente nel passato ciò che nella realtà è passato: a lasciarlo, in definitiva All interno si verificano grandi trasformazioni delle immagini mentali sia di sé, sia della cosa perduta, la quale potrà venir conservata soltanto in quanto sarà trasformata in ricordo Il legame con la cosa perduta si trasforma da a attaccamento lacerato, a rimembranza dell attaccamento (ricomposizione) Per poter lasciare andare via il passato senza perdere l integrazione di sé è indispensabile ricordare
11 Gestire il dolore mentale depressivo rientra nelle capacità di gestire le emozioni La possibilità di gestire le nostre emozioni richiede un apprendimento speciale, un apprendimento relazionale Tale apprendimento non può realizzarsi se non all interno di esperienze relazionali significative, nelle quali è più importante ciò che l altro è e fa, piuttosto che ciò che dice (Analfabetismo emozionale: non saper riconoscere le emozioni, non sapere che farsene: vivere come emozionalmente appiattiti non per repressione o inibizione emotiva, ma per mancato o incongruo apprendimento
12 Teoria dell attaccamento Secondo la Teoria dell attaccamento - una teoria sulla relazione (cfr. Jhon Bolwlby) - lo stile di personalità si struttura nei primi 3 anni di vita di ogni persona, con modi relazionali specifici In base al tipo di relazione o legame che si crea tra genitore (figura affettiva di riferimento) e figlio, il bambino sviluppa un sistema di costrutti mentali e di schemi comportamentali Pare che lo scopo che accomuna il pensiero e l agire del bambino sia la sicurezza, da raggiungere attraverso la ricerca di vicinanza più o meno stretta con chi si occuperà di lui (ricerca di cura figura d accudimento)
13 Teoria dell attaccamento Il comportamento d attaccamento spinge a ricercare attivamente la vicinanza di un altro individuo, differenziato e preferito, e ad interagirvi, allo scopo di suscitarne le cure Il comportamento d attaccamento porta allo sviluppo di legami affettivi o attaccamenti tra bambino e genitore, poi tra adulto e adulto, che sono in stretta relazione alle prime esperienze d attaccamento Molte emozioni tra le più intense insorgono durante il formarsi, il persistere, il rompersi e il rinnovarsi dei rapporti di attaccamento
14 Teoria dell attaccamento Nelle situazioni di minaccia o di stress (minacce di separazioni o separazioni reali), il sistema comportamentale dell attaccamento si attiva e il bambino va immediatamente alla ricerca di un contatto con la figura affettiva di riferimento Queste situazioni di cambiamento sono responsabili delle emozioni più forti che l essere umano possa sperimentare: la gioia, la paura, la rabbia e la disperazione (Bowlby, 1973)
15 Teoria dell attaccamento In base al tipo e alla qualità del legame relazionale (attaccamento) che si instaura tra il bambino e la figura affettiva di riferimento, questa teoria descrive 4 modalità d attaccamento: - Sicuro (B) - Insicuro ambivalente o resistente (C) - Insicuro evitante (A) - Disorganizzato (D)
16 Teoria dell attaccamento A seconda della tipologia di attaccamento/relazione che si crea, il bambino può sviluppare un modo specifico di vedere se stesso, di porgersi verso gli altri e un modo particolare di vedere gli altri Può inoltre assumere particolari atteggiamenti e comportamenti (esplorazione)
17 Teoria dell attaccamento Stili di Personalità Secondo la Teoria dell Attaccamento ogni uomo ha un suo stile di personalità in base al tipo di relazioni che ha instaurato nei momenti sensibili del suo sviluppo, crescita e maturazione Lo stile di personalità si esplica e si manifesta in modo specifico al momento di relazionarsi (interpella e coinvolge tutti gli attori della relazione stessa) Avere un certo stile di personalità implica avere una determinata visione di sé, degli altri, del mondo (e della vita), determinati scopi e strategie
18 Teoria dell attaccamento Stile di attaccamento, stile cognitivo e stile di personalità Attaccamento Stile cognitivo & personale Sicuro(A): genitori che favoriscono l autonomia del bambino, rimanendo sempre disponibili Insicuro ambivalente (C): genitori discontinui, non prevedibili nel rapporto con il bambino Insicuro evitante (A): genitori scontenti, poco accettanti, frequenti rifiuti alle richieste del bambino Disorganizzato (D): genitori impauriti, incapaci di capire e di rispondere ai bisogni del bambino Curioso, aperto, pieno di interessi Dipendente, ossessivo: bisogno di conferme Evitante, sospettoso, introverso, poco aperto agli altri Disorientato, incostante, ostile, istrionico
19 Teoria dell attaccamento TIPO DI ATTACCAMENTO STILI DI ATTACCAMENTO DISTURBI FIGURA DI ATTACCAMENTO STRATEGIA RELAZIONALE SICURO (B) Accessibile Fidarsi INSICURO RESISTENTE (C) INSICURO EVITANTE (A) DISORGANIZZATO (D) Imprevedibile Inaccessibile Minacciosa Controllare Farne a meno Annientare DI PERSONALITÀ (CLUSTER) Assenti o Contenuti in espressioni poco o non patologiche Anxious-fearfulcluster ansia, evitamento e insicurezza Odd-eccentriccluster Comportamento Eccentrico e Bizzarro Dramatic-cluster Comportamenti imprevedibili, impulsivi e traumatici DISTURBI DI PERSONALITÀ Evitante Dipendente Compulsivo Paranoide Schizoide Schizotipico Istrionico Narcisista Antisociale Borderline
20 Teoria dell attaccamento Il modo di concepire se stesso e di guardare all altro contribuisce a creare nel bambino la strutturazione di un modello o schema di riferimento (Modello Operativo Interno=IWM) L IWM costituisce una sorta di schema interno in base al quale categorizzare se stessi, gli altri, gli eventi e le reazioni comportamentali relative Il modello operativo relativo all attaccamento non riflette un immagine obiettiva del genitore, quanto la rappresentazione che il bambino ha delle modalità di reazione del genitore alle sue richieste di accudimento
21 Teoria dell attaccamento I modelli relativi all attaccamento governano i sentimenti verso se stesso e verso i propri genitori, le sue aspettative di relazione e il suo comportamento nei loro confronti. Tali modelli tenderanno a persistere e ad operare ad un livello inconscio Da tali rappresentazioni precoci, relative all attaccamento, deriveranno quindi aspetti fondanti l identità e le capacità di relazione interpersonale
22 Teoria dell attaccamento Se la figura d attaccamento riconosce i bisogni di protezione e di autonomia del bambino, quest ultimo svilupperà una fiducia in se stesso come capace e degno di considerazione Attraverso i modelli operativi interni il bambino può prefigurarsi il comportamento e le strategie della figura d attaccamento e pianificare le proprie risposte
23 Teoria dell attaccamento RELAZIONARSI CON GLI ALTRI Internal Working models IWM DARE SIGNIFICATO AL MONDO COSTRUIRE UN IMMAGINE DI SÈ AGIRE TROVARE SOLUZIONI AI PROBLEMI POSTI DALL AMBIENTE
24 Nella costruzione del profilo dello stile di personalità sono determinanti le figure genitoriali Il sistema dell attaccamento che si attiva nelle relazioni non è però rigido e deterministicamente condizionato e condizionante: altre figure possono cioè supplire o complementare le carenze dei genitori (parenti, insegnanti, amici, colleghi, ) C è pertanto una possibilità di flessibilità e una modulabilità (soprattutto se accettata e voluta)
25 Ogni persona che si trova in una situazione che percepisce come minacciosa, pericolosa, difficile o impegnativa (stress), può sperimentare ansia e/o paura (attivazione del sistema d attaccamento) A seconda del tipo di attaccamento che ha sviluppato, tenderà ad inquadrare la situazione in un certo modo in base al concetto di sé, degli altri e del mondo che si è costruito
26 John Bowlby (1983), in "Attachment and Loss, descrive l'elaborazione del lutto come un processo suddivisibile in alcune sottofasi Inizialmente c'è un periodo di shok e di incredulità, che può essere associato ad un meccanismo difensivo di negazione ("Non è possibile che sia successo..") La fase successiva è invece caratterizzata da un intenso dolore psichico, con sentimenti di rabbia verso il mondo esterno e verso il defunto stesso che ci ha abbandonato, di angoscia da separazione, di senso di colpa per non aver fatto tutto il possibile per il defunto o per aver lasciato questioni irrisolte con lui
27 Rabbia e senso di colpa trovano spesso una riparazione attraverso un meccanismo difensivo di idealizzazione, per cui idealizzando la persona defunta è come se lo si ripagasse di tutti i sentimenti aggressivi che abbiamo avuto verso di lui In questo periodo si possono avere anche episodi allucinatori per cui ci sembra di vedere tra la folla la persona defunta oppure sentirne i suoi passi nel silenzio della casa: questi fenomeni trovano un senso se si pensa che la materializzazione della persona morta potrebbe avere una funzione di mantenimento del legame con lei e persuaderci che la persona che abbiamo perso è ancora presente
28 Stesso significato potremmo attribuire ai sogni notturni: un tentativo di mantenere il legame almeno a livello mentale e inconscio Il compimento del lutto si ha con il superamento del dolore acuto (nonostante episodi di tristezza e senso di perdita si potranno ripresentare ancora per moltissimo tempo) e con l'accettazione che quella persona non tornerà più attraverso un meccanismo di interiorizzazione, per cui quella persona diventa parte del nostro mondo interno e quindi, in un certo senso, non la perderemo mai
29 Il concetto di lutto, poi, può essere esteso a tutti gli episodi di perdita che subiamo nel corso di una vita: anche l'esser lasciati dal proprio partner è una forte esperienza di lutto che necessita una elaborazione In adolescenza si parla di lutto anche quando il ragazzo, separandosi dall'infanzia e quindi dall'egocentrismo e dall'onnipotenza, si trova a ridefinire la propria identità accettando l'esperienza del limite ed intregandovi, poi, tutti i cambiamenti della propria immagine corporea che lo sviluppo sessuale puberale porta con sé: in adolescenza l'accettazione del lutto è sinonimo di crescita
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