Latte e formaggi ovini
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- Pietro Giusti
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1 Latte e forgi ovini Report realizzato da ISMEA Laore Sardegna estre Numero 9/14 - gio Il mercato nazionale IL MERCATO ALL'ORIGINE: GLI INDICI Ine dei all origine (2000=100) gen- Pecorino Romano Forgi duri Latte e derivati Anche nel primo trimestre, è proseguita la dinamica decisamente contrapposta tra il segmento dei forgi duri complessivamente considerato e il Pecorino Romano. L ine Ismea dei all origine ha palesato, infatti, un andamento solo leggermente crescente il totale dei forgi duri (+1,6% rispetto agli ultimi tre mesi del 20), a causa della flessione esercitata dai forgi grana (in particolare, l ine del Grana Padano che ha segnato -0,7%). Per il Pecorino Romano, invece, l ine ha evidenziato un trend più che positivo sia rispetto a doi mesi fa (+27,8%) sia rispetto alla fase conclusiva del 20 (+11,1%), prevalentemente come conseguenza di una rida disponibilità di prodo. Nel 20, in base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela, la produzione di Pecorino Romano è calata del 4,5% e nei primi due mesi del nuovo anno la flessione si è attestata al 6,1%. IL MERCATO ALL'ORIGINE: I PREZZI Prezzo medio del latte ovino ( /100 hl Iva inclusa) Regioni Lazio Sardegna Toscana Sicilia 20 83,08 90,08 8,4% 70,44 85,06 20,8% 89,00 89,54 % 68,00 74,00 8,8% La campagna del latte ovino sardo si è ata con un netto recuo dei, determinato da un lato da una minore diponibilità di latte (causa epizoozie) dall altro dal buon andamento delle quotazioni del Pecorino Romano. Si evince una situazione analoga anche le altre aree produttive, sia dal punto di vista dei sia le dinamiche di produzione. In dettaglio, la remunerazione del latte ovino in Sardegna ha fatto registrare un aumento di oltre 14 euro ettolitro rispetto allo stesso iodo dello scorso anno, mostrando la variazione centuale più consistente rispetto alle altre regioni monitorate. Aumentano anche le quotazioni del latte ovino nel Lazio e in Sicilia, in entrambi i casi con oltre l 8% in più rispetto ai primi tre mesi del 20. A mantenere il valore assoluto più alto è la Toscana, nonostante il prezzo pagato agli allevatori abbia mostrato una crescita limitata. 1
2 Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini Prezzi medi alla produzione dei principali forgi ovini (euro/kg - Iva esclusa) Pecorino Romano (naz.) Pecorino Romano (exp.) Pecorino Toscano (3 mesi) Pecorino locale (6 mesi) Fiore Sardo Cacia ovina (20-40 gg) Rica di pecora I II IV trim 14 var. % 14 / 5,90 6,10 6,20 6,53 6,50 7,36 7,25 29,0% 27,2% IV trim 12,7% 11,5% 9, -0,3% 0,0% 6,15 8,61 6,24 8,65 6,18 8,86 6,30 9,15 7,24 8,62 17,9% 0,1% 15,0% -5,8% 6,65 6,65 6,68 6,83 7, 7,3% 4,5% 4,15 4,15 4,16 4,26 4,84 16,6%,6% Ovini e cini Allevamenti Agricoltura gen- Ine dei dei mezzi correnti di Ine dei dei mezzi correnti produzione l allevamento ovicino dell allevamento ovicino voce di (2000=100) spesa (2000=100) gen- I COSTI DI PRODUZIONE: GLI INDICI Nel primo trimestre i forgi ovini hanno evidenziato un sensibile aumento delle quotazioni sia su base connturale che tendenziale. Hanno fatto eccezione al generalizzato trend rialzista solo il Fiore Sardo, in forte calo soprattutto rispetto alla fase finale del 20, e il Toscano i cui listini sono rimasti pressoché invariati. Il Romano non ha mostrato nessuna battuta d arresto anche in atura del nuovo anno: in doi mesi il prodo destinato all export ha recuato 1,55 euro al chilo (+27,2%) e quello il mercato nazionale è cresciuto con un intensità giore (1,66 euro al chilo in più pari al +29% rispetto al primo trimestre 20). Anche il pecorino generico (6 mesi di stagionatura) ha potenziato le sue quotazioni sia a livello connturale che tendenziale. La dinamica crescente dei listini è continuata anche la cacia ovina, che ha evidenziato un recuo sia connturale che tendenziale rispettivamente pari al +4,5% e al +7,3%. Il Toscano (3 mesi) ha continuato la fase stazionaria che ha caratterizzato l intero 20, confermando una sostanziale tenuta dei listini anche nei primi tre mesi del. Mangimi Prod. Energetici Salari Nel estre, l ine dei dei mezzi correnti alla produzione, relativo agli allevamenti ovini e cini ha proseguito il trend flessivo iniziato la scorsa estate, facendo registrare una contrazione del 4,7% rispetto a un anno fa. Il giore contributo alla diminuzione dei costi totali è da attribuire al calo dei dei mangimi, il cui ine rispetto al primo trimestre dello scorso anno ha fatto registrare una flessione del 10,7%. Non accenna ad arrestarsi, invece, la salita dei dei prodi energetici, il cui trend già in recuo alla fine del 20 ha mostrato un ulteriore impennata a partire dal mese di gennaio. 2
3 Ine della ragione di scambio allevamenti ovini(2000=100) Grazie al buon andamento del mercato all origine e alla contemporanea contrazione dei gli costi di produzione, la redditività degli allevamenti ovini si è riposizionata su livelli di ginalità positiva. In particolare, nel estre l ine della ragione scambio degli allevamenti ovini (calcolato come il rapporto tra l ine dei all origine del Pecorino franco caseificio e l ine dei dei mezzi correnti di produzione) ha registrato un aumento del 34,1% rispetto allo stesso iodo del Il comparto ovino, grazie alla componente casearia, rappresenta attualmente l unico comparto della zootecnia caratterizzato da un valore dell inatore suiore a 100, segnale che i di vendita dei prodi stanno crescendo ad un ritmo decisamente suiore ai quello dei degli input produttivi. gen- REDDITIVITA AGRICOLA: INDICE Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini ragione di scambio costi I CONSUMI DOMESTICI Nel 20 gli acquisti di latte e derivati delle Dinamica degli acquisti domestici e della spesa famiglie italiane presso il canale retail sono calati rispetto allo scorso anno (-0,9%) a fronte i prodi lattiero caseari () di una contrazione della spesa di intensità giore (-3,4%), ad inare in parte un 20/12 rallentamento dei medi al consumo, in parte un orientamento dei consumatori verso q.tà val. prodi di fascia bassa o in promozione. Il tore lattiero caseario risulta penalizzato Latte e derivati -0,9-3,4 soprattutto dalla contrazione dei consumi di latte, mentre i forgi si registra una Forgi, di cui: -2,0 leggera crescita (+% in volume), in corrispondenza di un calo della spesa (-1,3%). - Forgi duri, di cui -1,3 Scendendo nel dettaglio dei vari segmenti merceologici si evidenziano dinamiche di - - Pecorini 0,2 acquisto abbastanza simili tra loro, soprattutto dal punto di vista dei volumi. - Forgi semiduri -1,3 - Forgi molli 0,3-3,7 - Forgi freschi 0,9-0,3 Per quanto riguarda i forgi pecorini, la domanda delle famiglie è apparsa in lieve crescita nel 20 sia in termini di volumi ma sostanzialmente stabile dal punto di vista della spesa. L aumento dei verificatosi all origine non si è traslato, quindi, nella fase al consumo non appesantire la già rida capacità di spesa delle famiglie. Fonte: Panel famiglie ISMEA- Gfk Eurisko 3
4 Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini Il mercato internazionale Export italiano destinazione Nel 20 le esportazioni italiane di forgio di pecorino sono calate del 6,4% in volume. Ciononostante la formance dell annata sui mercati esteri è da considerarsi.000 euro complessivamente soddisfacente: il livello delle 20 var /12 vendite, pari a 16,8 mila tonnellate, è risultato suiore a quello medio del triennio ,4% e, grazie ai sostenuti, è stato realizzato il ,0% fatturato all export (122,6 milioni di euro) più ,8% alto di sempre (+4,4% rispetto al 2012). pecorini1 di tonnellate 20 var /12 Export tot ,4% - USA -11,3% paese - Germania ,0% - Francia ,5% ,5% - UK 651-9,5% ,7% - Canada 493-6,1% ,8% ,2% ,3% - Altri paesi (1) coe doganale Pecorino/Fiore Sardo su dati ISTAT LA DOMANDA ESTERA Import USA di forgi pecorini da grattugia1 (tonnellate) Paesi Italia gennaio-zo / ,8% Spagna ,8% Grecia ,0% Bulgaria Francia ,8% ,5% MONDO 14,3% Import USA di forgi pecorini grattugia1 (tonnellate) gennaio-zo Paesi Spagna Bulgaria Francia Italia Grecia Turchia MONDO (1) coe doganale su dati GTA All opposto, il mercato comunitario sta continuando a crescere, registrando una variazione del +2,0% in volume nel 20 e assumendo un peso sempre giore sul totale dei volumi esportati. In soli cinque anni, infatti, l incidenza dei paesi UE è passata dal 20 al 31% e i consumatori tedeschi paiono sempre più interessati al pecorino e nell ultimo anno le nostre esportazioni sono cresciute di ben 6 punti centuali in volume. Dal punto di vista degli Stati Uniti, il si è ato con una significativa contrazione dell import di forgi pecorini da grattugia NON da (-8,5% rispetto al iodo gennaio-zo del 20), che ha interessato soprattutto i fornitori minori (soprattutto Grecia). Per quanto riguarda l Italia, che detiene la leadership nel segmento, le importazioni statunitensi si sono mantenute 14/ leggermente suiori a quelle dello stesso iodo dello scorso anno (+1,8%). 51,0% Trend in crescita, invece, le importazioni -17,8% USA di pecorini non da grattugia, che hanno registrato un aumento dell 11,4% rispetto ai 6,2% primi tre mesi del 20. La Spagna, con una 31,3% crescita del 51%, è divenuta leader di questo -25,5% segmento assumendo una quota di mercato pari al 30% in volume, principalmente a discapito 1639,6% della Bulgaria. Anche le forniture dall Italia 11,4% stanno crescendo rapidamente (+31% nel primo trimestre ) e sembrerebbe irsi una buona opportunità di mercato i forgi pecorini a breve stagionatura. (1) coe doganale su dati GT su dati GTA La contrazione dei volumi continua ad interessare soprattutto le destinazioni extracomunitarie (-9,7%) ed è prevalentemente attribuibile alle minori vendite negli Stati Uniti (11,3% rispetto al 2012). Nonostante la progressiva erosione della quota di mercato detenuta dall Italia, il mercato statunitense rappresenta ancora lo sbocco principale della produzione nazionale di pecorino. 4
5 Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini I del latte (euro/ettogrado) ovino in SPAGNA 10 I (euro/kg) del latte ovino in TURCHIA 0, 0,75 9 0, ,55 6 gen- Nota: le quotazioni sono espresse in euro/ettogrado, ossia in rapporto al grado di sostanza secca del latte pari alla somma del tenore proteico e del tenore lipio (%TP+%TG). latte ovino senza DO gen- latte ovino DO 0,50 I PREZZI ESTERI: SPAGNA E TURCHIA 8 Nota: la quotazione media nazionale è calcolata come media aritmetica dei listini di quattro zone produttive su dati ITAP - Lonja de Albacete Nei primi tre mesi del il mercato spagnolo del latte ovino è stato caratterizzato da andamenti simili, seppure di intensità differenti, le due principali destinazioni della materia prima. Per il latte ovino destinato a prodi a denominazione d origine è proseguita la ripresa iniziata alla fine dello scorso anno, con il prezzo aumentato del 3% rispetto al primo trimestre 20; in dettaglio le quotazioni medie, un contenuto in grasso pari al 6,5% e un contenuto proteico pari al 4,5% (valori la produzione del Manchego), si sono attestate a oltre 1 euro litro. Per il latte ovino destinato a prodi convenzionali, il prezzo pagato agli allevatori ha evidenziato nel primo trimestre un incremento medio del 4,5%. Per quanto concerne i del latte ovino in Turchia, è proseguita la flessione rilevata lo scorso anno e nei primi tre mesi del le quotazioni sono scese mediamente a 0,55 euro/kg (circa cent in meno) ovvero il -20% rispetto allo stesso iodo del 20. 5
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