Business Plan I 2013/2014

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Business Plan I 2013/2014"

Transcript

1 Business Plan I 2013/2014 Lezione 04 Competitive Scenario Prof. Paolo Di Marco

2 Agenda Competitive scenario Analisi dell ambiente competitivo Settori concentrati e frammentati Offerta differenziata e diversificata L arena competitiva e le 5 forze di Porter Prof. Paolo Di Marco Presentazione 2

3 Analisi dell ambiente competitivo La struttura competitiva rappresenta il quadro all interno del quale l impresa deve riuscire a raggiungere i suoi obiettivi di sviluppo e redditività. L attrattività intrinseca di un settore è in stretta correlazione alle forze competitive e alla capacità di gestire la concorrenza. Cosa posso indagare analizzando l ambiente competitivo? Quale tipo di figura competitiva è predominante (leader, follower, sfidante) Da cosa deriva il vantaggio competitivo dei miei competitor? Ci sono barriere all entrate nel settore? Ci sono prodotti sostitutivi? Quanto è forte l immagine di marca dei miei competitor? Qual è il livello di potere contrattuale dei fornitori? Qual è il grado di concentrazione dei miei concorrenti principali? Prof. Paolo Di Marco Presentazione 3

4 Settori frammentati e concentrati Settori frammentati -Molte imprese -Piccole dimensioni -Quote di mercato basse -Familiari -Mercati locali Settori concentrati -Poche imprese -Grandi dimensioni -Quote di mercato alte -Internazionalizzazione Esempi Distretti industriali Servizi di estetica Artigianato Agricoltura (non estensiva) Attività e servizi artistici Settori spesso instabili Esempi Settore automobilistico e telefonia Prof. Paolo Di Marco Presentazione 4

5 Cause e «cure» della frammentazione Basse barriere all entrata o alte barriere all uscita (imprese familiari) Economie di scala e di esperienza assenti Costi di trasporto e magazzino alti Basso potere contrattuale con i fornitori Diseconomie di scala in alcune attività critiche o rilevanti nella catena del valore Bisogni del mercato differenziati (offerte differenziate e bassi lotti di produzione) Legislazione antitrust (preserva artificialmente il settore dalla concentrazione) Come superare la frammentazione? Creare economie di scala (se non ci sono sulla produzione, le posso cercare su altre attività) Standardizzare la domanda (es. fast-food nella ristorazione Distinguere e neutralizzare le cause della frammentazione (a volte legate a fattori psicologici o culturali) Concentrazione attraverso fusioni e acquisizioni Prevedere le tendenze del settore (a volte si creano opportunità per aumentare la concentrazione) Prof. Paolo Di Marco Presentazione 5

6 Offerta diversificata e differenziata Una impresa è diversificata quando opera in più di un business ed ha un portafoglio di attività correlate quando esistono legami significativi tra le attività della catena del valore dei diversi business che lo compongono. E' invece un portafoglio non correlato quello che non presenta legami fra le attività Differenziare significa invece proporre ai propri clienti qualcosa di diverso rispetto all offerta dei concorrenti, a cui essi attribuiscano un valore. Coinvolge tutti gli aspetti relativi al modo in cui l'impresa svolge la propria attività e gestisce le proprie relazioni Unicità!! Comprensione bisogni e preferenze dei clienti Assoluta dedizione verso i clienti Conoscenza delle proprie competenze Innovazione (tecnologica, pubblicitaria, organizzativa) Prof. Paolo Di Marco Presentazione 6

7 Offerta differenziata e diversificata Basso grado di diversificazione: Attività monobusiness (oltre il 95% del fatturato proviene da un singolo business) Attività a business dominante (tra il 70 e il 95% del fatturato proviene da un singolo business) Grado di diversificazione medio - alto Attività fortemente correlate (meno del 70% del fatturato proviene dal business dominante e tutti i business presentano interrelazioni a livello di prodotto, tecnologia e distribuzione Attività moderatamente correlate (meno del 70% del fatturato proviene dal business dominante e le interrelazioni tra i business sono limitate) Grado di diversificazione molto elevato Attività non correlate (meno del 70% del fatturato proviene dal business dominante e tra gli altri business non esistono interrelazioni) = Impresa conglomerata Perché diversificare? Crescita Riduzione del rischio Profitto Prof. Paolo Di Marco Presentazione 7

8 Aspetti dell analisi competitiva Numero concorrenti Grado diversificazione Mappa concorrenziale Segmentazione e posizionamento Livello specializzazione Copertura mercato Prodotti concorrenziali Prof. Paolo Di Marco Presentazione 8

9 L arena competitiva È possibile individuare l arena competitiva utilizzando alcuni criteri che permettono di definire: L ampiezza della gamma di prodotti/servizi offerti I segmenti di clienti L orizzonte geografico Il numero di attività che compongono la catena del valore Uno strumento efficace per lo studio e l analisi dell ambiente competitivo è proposto ancora una volta da Michael J. Porter e prende il nome di modello delle 5 forze competitive. Secondo tale impostazione teorica l ambiente competitivo in cui l impresa si trova a svolgere la sua attività non è delineato solo dai competitor diretti ma anche da altri 4 soggetti Prof. Paolo Di Marco Presentazione 9

10 La concorrenza allargata Potenziali entranti Pressione competitiva determinata dalle minaccia di nuovi entranti che potrebbero erodere quote di mercato o ridefinire gli asset competitivi Pressione competitiva determinata dal potere contrattuale del fornitore Fornitori Concorrenti diretti: Pressione competitiva derivante dalle politiche per il miglioramento del posizionamento, per l incremento delle vendite o delle quote di mercato e per il conseguente mantenimento di un vantaggio competitivo. Pressione competitiva determinata dal potere contrattuale del cliente Clienti Prodotti sostitutivi Pressione competitiva determinata dal tentativo di altre imprese esterne al settore di riferimento i attrarre i miei clienti con i loro prodotti Prof. Paolo Di Marco Presentazione 10

11 I concorrenti diretti Il livello di intensità della concorrenza tra imprese esistenti dipende da: Dimensione delle stesse Tasso di sviluppo del settore di riferimento Capacità di gestire la capacità produttiva Diversità intrinseca dei concorrenti (costi, obj, strategie) La concorrenza fra imprese di un settore si manifesta con comportamenti ben noti: Ricerca economie di scala Manovre sui prezzi Alleanze e partnership Battaglie pubblicitarie Nuovi prodotti Perfezionamento servizio Prof. Paolo Di Marco Presentazione 11

12 I concorrenti diretti Fattori che influenzano l intensità competitiva tra le imprese concorrenti: Tasso di sviluppo del settore Grado di concentrazione Diversità tra imprese e priorità strategiche Differenziazione tra prodotti Eccesso di capacità produttiva Strutture dei costi ed economie di scala Sunk cost (barriere all uscita) Prof. Paolo Di Marco Presentazione 12

13 I potenziali entranti Rispetto ai concorrenti diretti, il potenziale entrante è un soggetto che rimane «nascosto» all impresa e che non essendo direttamente individuabile non può essere contrastato direttamente o con azioni frontali. La forze o la debolezza di un potenziale entrante dipendono dalla presenza o meno di barriere all entrata, che possono classificarsi in: Brevetti Fabbisogno di capitali Curva d esperienza o effetto esperienza Economie di scala Accesso ai canali distributivi Costi di trasferimento Brand Equity Possono rappresentare ulteriori barriere all entrata la presenza di particolari vincoli di natura istituzionale e legale e la minaccia di ritorsioni attese. Prof. Paolo Di Marco Presentazione 13

14 I prodotti sostitutivi I prodotti sostitutivi pongono un tetto al prezzo del prodotto, e la loro assenza comporta una relativa insensibilità al prezzo da parte dei clienti. Per prodotto sostitutivo si intende un prodotto che svolge una funzione simile (risponde al medesimo bisogno quindi) utilizzando una tecnologia differente. Sono minacce di tipo permanente poiché la sostituzione possibile in qualsiasi momento a causa ad esempio di: Cambiamento tecnologico Variazione del rapporto qualità/prezzo di prodotto sostitutivo o prodotto di riferimento Prof. Paolo Di Marco Presentazione 14

15 I prodotti sostitutivi Fattori che influenzano la rilevanza della pressione competitiva rappresentata dai prodotti sostitutivi Rapporto qualità-prezzo (l evoluzione tecnologica potrebbe portare beni con rapporto Q_P più vantaggioso) Propensione degli acquirenti (pionieri vs. tradizionalisti propensione al cambiamento) Costi di riconversione (costi che il cliente deve sostenere per rivolgersi ai prodotti sostitutivi) Pensiamo ad esempio al settore energetico dove il progressivo aumento del prezzo del petrolio ha facilitato lo sviluppo del nucleare prima e del solare poi, fino alle più recenti forme di energie rinnovabili (ritroviamo i fattori influenzanti quali evoluzione tecnologica, propensione al cambiamento degli utenti e costi di riconversione via via decrescenti. Prof. Paolo Di Marco Presentazione 15

16 Potere contrattuale dei clienti In che modo i clienti possono essere competitor indiretti di un impresa? Essi possono «ostacolarne» l autonomia grazie al potere contrattuale di cui godono, ed in particolare possono: Influenzare la redditività potenziale di un attività costringendo l impresa a concedere riduzioni di prezzo Chiedendo un maggior livello di servizio Pretendendo condizioni di pagamento vantaggiose (dilazioni solitamente) Agendo sulla rivalità tra competitor per trarne beneficio Prof. Paolo Di Marco Presentazione 16

17 Potere contrattuale dei clienti I clienti sono una forza concorrenziale in quanto premono per diminuire il prezzo, per una maggior qualità e per un più alto livello di servizio. Criteri fondamentali per la selezione dei clienti Confronto tra i bisogni d'acquisto e la capacità impresa di fornire un prodotto con quelle caratteristiche Potenziale di sviluppo (quali clienti potenziali e con un maggior potenziale di sviluppo) Costi del servizio offerto al cliente Propensione strutturale Potere contrattuale Propensione ad utilizzarlo Prof. Paolo Di Marco Presentazione 17

18 Potere contrattuale dei fornitori In che modo i fornitori possono essere competitor indiretti di un impresa? Il potere contrattuale dei fornitori deriva dalla possibilità di agire sui prezzi delle forniture (aumentandoli ovviamente), di ridurre la qualità del prodotto/servizio o di imporre dei limiti alle quantità proposte sul mercato. Casi in cui il fornitore ha molto potere: Il prodotto venduto dal fornitore è basilare per la produzione dell impresa di riferimento Il fornitore stato in grado di creare costi di trasferimento che «vincolano» il cliente L impresa non è un cliente «vitale» (in termini i fatturato) per il fornitore Il gruppo fornitori è più concentrato di quello clienti Il fornitore non è minacciato da prodotti sostitutivi Prof. Paolo Di Marco Presentazione 18

19 Potere contrattuale dei fornitori Dinamiche del rapporto con i fornitori: da semplice approvvigionamento a rapporti di partnership collaborativa Prof. Paolo Di Marco Presentazione 19

20 Potere contrattuale dei fornitori Strategie di Acquisto Vs Costi del servizio -Stabilità e competitività parco fornitori -Livello ottimale di integrazione verticale -Fornitori qualificati -Posizioni di forza -Dimensione dell'ordine -Tempi di consegna -Regolarità ordini -Costi di vendita -Modifiche e adattamenti richiesti Prof. Paolo Di Marco Presentazione 20

IL CRITERIO DEL MERCATO OBIETTIVO Presuppone lo sviluppo di 3 fasi principali

IL CRITERIO DEL MERCATO OBIETTIVO Presuppone lo sviluppo di 3 fasi principali IL CRITERIO DEL MERCATO OBIETTIVO Presuppone lo sviluppo di 3 fasi principali 1. Identificazione delle basi e segmentazione del mercato 2. Definizione dei profili dei segmenti SEGMENTAZIONE DEL MERCATO

Dettagli

Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand

Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand Analisi didattica della distribuzione e della strategia multibrand L olio è uno dei principali prodotti dell industria agroalimentare italiana nonché uno dei simboli del made in Italy, infatti l Italia

Dettagli

3) L IMPRENDITORE O IL NUCLEO IMPRENDITORIALE

3) L IMPRENDITORE O IL NUCLEO IMPRENDITORIALE Business Plan guida al piano industriale Cominciamo dalla parte descrittiva, spesso trascurata perchè è diffusa l opinione che ritiene il Business Plan composto solo dai numeri, cioè dalle previsioni sulle

Dettagli

Vantaggio competitivo

Vantaggio competitivo Vantaggio competitivo 1 Il vantaggio competitivo è il risultato di una strategia che consente all impresa di mantenere una posizione favorevole nell ambiente in cui opera Delineare i confini dell area

Dettagli

La Competitive Intelligence

La Competitive Intelligence La Alessandro De Nisco Università del Sannio Corso Strategico OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO DELLA LEZIONE APPROFONDIRE IL CONCETTO E GLI OBIETTIVI DELLA COMPETITIVE INTELLIGENCE (C.I.) ANALIZZARE LA SEQUENZA

Dettagli

ALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5

ALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5 giunta regionale 10^ legislatura ALLEGATOB alla Dgr n. 827 del 31 maggio 2016 pag. 1/5 POR, parte FESR, 2014-2020 ASSE 1 RICERCA, SVILUPPO TECNOLOGICO E INNOVAZIONE OBIETTIVO SPECIFICO AUMENTO DELL INCIDENZA

Dettagli

Economia e Organizzazione aziendale. L analisi funzionale delle attività interne all impresa. Funzioni gestionali

Economia e Organizzazione aziendale. L analisi funzionale delle attività interne all impresa. Funzioni gestionali Economia e Organizzazione aziendale L analisi funzionale delle attività interne all impresa Funzioni gestionali 1 Attività in gruppi omogenei DIREZIONALI: attuate dai componenti della direzione dell impresa.

Dettagli

Parte Prima La gestione strategica

Parte Prima La gestione strategica Introduzione pag. XI Parte Prima La gestione strategica 1 Il concetto di strategia e il processo di gestione strategica Il caso: Nokia way Atto secondo. «No magic bullet» Il caso: Microsoft-Nokia: distruzione

Dettagli

I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento.

I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. I macro temi segnalati nella mappa sono trattati nella presentazione e fruibili attraverso schede di approfondimento. 2 L Unione Europea nel 2008 ha fissato, con il pacchetto 20-20-20, degli obiettivi

Dettagli

Il piano di marketing di Idea Casa s.r.l.

Il piano di marketing di Idea Casa s.r.l. Il piano di marketing di Idea Casa s.r.l. Un piano di marketing 1. L impresa: IDEA CASA s.r.l. storia struttura missione Fondata nel 1975 a Milano Settore: tendaggi, tappezzerie e relativi accessori Espansione

Dettagli

MARKETING STRATEGICO

MARKETING STRATEGICO MARKETING STRATEGICO Chiara Giachino La presente documentazione è ad esclusivo uso didattico. Al di fuori del corso nessuna parte può essere riprodotta in qualsiasi forma a stampa, fotocopia o altri sistemi

Dettagli

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA

LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA LE RISORSE E LE COMPETENZE COME BASE DELLA STRATEGIA CAPITOLO QUINTO Grant R. L analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, Bologna, 1999 1 DAL SETTORE ALL IMPRESA Fino agli anni Novanta:

Dettagli

IL PIANO MARKETING. www.impresaefficace.it

IL PIANO MARKETING. www.impresaefficace.it IL PIANO MARKETING IL PIANO MARKETING IN 7 PASSI 1. INDIVIDUA UNA NICCHIA DI MERCATO 2. DEFINISCI IL TARGET DEI CLIENTI 3. DEFINISCI LA TUA IDENTITA 4. DEFINISCI GLI OBIETTIVI 5. DEFINISCI IL POSIZIONAMENTO

Dettagli

COMUNICAZIONE D IMPRESA

COMUNICAZIONE D IMPRESA COMUNICAZIONE D IMPRESA Marketing 3ae strategia Definizione di Marketing Leve del marketing strategico Il marketing MIX Sviluppo della definizione di marketing Definizione di strategia Momenti del pensiero

Dettagli

L analisi dell offerta (ambiente esterno e settore)

L analisi dell offerta (ambiente esterno e settore) L analisi dell offerta (ambiente esterno e settore) Prof. Marco Mutinelli Università degli Studi di Brescia (marco.mutinelli@unibs.it) L ANALISI DELL AMBIENTE ESTERNO Una tecnica spesso utilizzata per

Dettagli

7. 7. S E S LEZI Z ONE D ELLE OPP P O P RTU T NITA T A Fabio Cassia

7. 7. S E S LEZI Z ONE D ELLE OPP P O P RTU T NITA T A Fabio Cassia 7. SELEZIONE DELLE OPPORTUNITA Fabio Cassia Introduzione Dopo avere individuato e segmentato le opportunità, l impresa deve selezionare quelle sulle quali competere In particolare l impresa deve scegliere

Dettagli

Perche le banche soddisfano il fabbisogno delle imprese

Perche le banche soddisfano il fabbisogno delle imprese Perche le banche soddisfano il fabbisogno delle imprese 1 ATTENZIONE: La presente dispensa contiene materiale messo a disposizione per gli utenti del sito www.bilancioutile.com Essendo materiale didattico

Dettagli

CREARE UNA NUOVA IMPRESA

CREARE UNA NUOVA IMPRESA CREARE UNA NUOVA IMPRESA Pianificare la gestione con il Business Plan Dott. Patron Daniele Pianificare la gestione con il Business Plan - pagina 1 IL BUSINESS PLAN DI UN IMPRESA COS E E un documento che

Dettagli

PARTE PRIMA GUIDA STRATEGICA

PARTE PRIMA GUIDA STRATEGICA PARTE PRIMA GUIDA STRATEGICA 1. STUDIO DI FATTIBILITÀ 1.1. Finalità pag. 5 1.2. L approccio adottato pag. 5 2. LA FATTIBILITÀ DI MARKETING 2.1. Definizione dell area strategica di affari pag. 11 2.2. La

Dettagli

Facoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti

Facoltà di Ingegneria. prof. Sergio Mascheretti UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Sistemi i di controllo di gestione prof. Sergio Mascheretti STRATEGIA E SCG-L02 Pagina 0 di 15 A) OBIETTIVI DELLA LEZIONE B) BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO C) KEY WORDS Pagina

Dettagli

XI Introduzione XIX Curatori e autori

XI Introduzione XIX Curatori e autori Indice XI Introduzione XIX Curatori e autori 1 Capitolo primo Capacità, Processi e Competitività di Rosario Faraci, Daniela Baglieri e Giovanni Battista Dagnino 2 1.1 Il management in tempo di crisi 4

Dettagli

32 L influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata

32 L influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata 32 L influenza della politica monetaria e fiscale sulla domanda aggregata 1 La domanda aggregata è influenzata da molti fattori, inclusi i desideri di spesa delle famiglie e delle imprese Quando i desideri

Dettagli

MASTER in FASHION MANAGEMENT In aula a Milano dal 05/11/2016

MASTER in FASHION MANAGEMENT In aula a Milano dal 05/11/2016 Executive Master MASTER in FASHION MANAGEMENT In aula a Milano dal 05/11/2016 MILANO - Programma Dettagliato delle Lezioni Modulo: STORIA E CONTESTO Storia e contesto attuale della moda Lezione 1, Sabato

Dettagli

La formazione delle nuove professionalità nel mercato liberalizzato del gas

La formazione delle nuove professionalità nel mercato liberalizzato del gas Competitività e specializzazione del lavoro nei servizi pubblici La formazione delle nuove professionalità nel mercato liberalizzato del gas Firenze 28 novembre 2008 CHI SIAMO Toscana Energia è stata costituita

Dettagli

La gestione del magazzino per l e-commerce

La gestione del magazzino per l e-commerce La gestione del magazzino per l e-commerce 1 PRESENTAZIONE 2 IL GRUPPO FRANCESCHELLI GROUP S.P.A. 3 IDENTITA Due Torri è un azienda italiana fondata nel 1974 e che da più 40 anni opera nel business della

Dettagli

L ambiente organizzativo e le risposte all incertezza ambientale

L ambiente organizzativo e le risposte all incertezza ambientale e le risposte all incertezza ambientale Corso di Organizzazione Aziendale Obiettivi di apprendimento Bibliografia Etimologia e significato Definizione, riflessioni essenziali sul concetto e possibili distinzioni

Dettagli

L energia. In futuro solo risorse rinnovabili. In un mercato efficiente il passaggio sarebbe graduale e armonioso

L energia. In futuro solo risorse rinnovabili. In un mercato efficiente il passaggio sarebbe graduale e armonioso L energia Il fabbisogno energetico dei paesi industrializzati è attualmente soddisfatto con ricorso al petrolio e al gas naturale (in Italia per l 80% nel 2001). [Fig. 7.1 e 7.2] In futuro solo risorse

Dettagli

FURNITURE SUSTAINABILITY TOOLS

FURNITURE SUSTAINABILITY TOOLS FURNITURE SUSTAINABILITY TOOLS Consulenza innovativa e Strumenti software avanzati per la concreta Federico sostenibilità Brugnoli del mondo del legno arredo Federico Brugnoli IL CONTESTO Cercando sustainability

Dettagli

COMUNICAZIONE D IMPRESA

COMUNICAZIONE D IMPRESA COMUNICAZIONE D IMPRESA - La Comunicazione d Impresa - Overview ALESSANDRA POGGIANI - COMUNICAZIONE D IMPRESA LA COMUNICAZIONE D'IMPRESA La comunicazione d impresa consiste principalmente in un attività

Dettagli

Corso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N.

Corso di Analisi Strategiche. Analisi di Settore. Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Analisi di Settore Prof. V.Maggioni Facoltà di Economia S.U.N. Il settore è il luogo economico delle imprese che esercitano reciprocamente la concorrenza (Guido, 2000). Il confine settoriale è definito

Dettagli

Corso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE. Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015

Corso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE. Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015 Corso di Marketing DIPARTIMENTO SCIENZE SOCIALI, POLITICHE E COGNITIVE Gaetano Torrisi SIENA a.a 2014-2015 Lezione 11 Il processo di marketing management IL PROCESSO DI MARKETING MANAGEMENT PIANI DI MARKETING

Dettagli

Corso di REVISIONE AZIENDALE

Corso di REVISIONE AZIENDALE Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-1 Corso di REVISIONE AZIENDALE - Modulo VI - Prof. Fabio Fortuna ffortuna@unich.it Anno accademico 2004- Corso di REVISIONE AZIENDALE a.a. 2004-2 La revisione gestionale

Dettagli

Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese

Programmazione unitaria 2014-2020. Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese Programmazione unitaria 2014-2020 Strategia 2 Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese Programma di intervento 3 Competitività delle imprese PROMOZONE NE MERCAT ESTER DELLE

Dettagli

Corso di Marketing 2015-2016 DEM UNIFE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA

Corso di Marketing 2015-2016 DEM UNIFE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA Corso di Marketing 2015-2016 DEM UNIFE CORSO DI LAUREA IN ECONOMIA fulvio fortezza politiche prezzo 1. DEFINIZIONE DEL PREZZO SOMMARIO 2. MESSA A PUNTO STRATEGIA DI PREZZO 3. GESTIONE DEI PREZZI A. COSTI

Dettagli

PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO

PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO PERCORSO DI TECNICO DEI SERVIZI DI ANIMAZIONE TURISTICO SPORTIVA IeFP - ISIS MAMOLI BERGAMO AMBITO COMPETENZE DI BASE N. Abilità del triennio 1A Comprendere testi di diversa tipologia e complessità N.1

Dettagli

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori

Webinar. Una ipotesi di Piano di sviluppo culturale: la segmentazione della domanda dei visitatori PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA 2007-2013 ASSE E - PIANO FORMEZ 2013 Progetto pilota Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale del ministero dei beni e delle attività culturali

Dettagli

AIUTI ALLA DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE NELLE PMI SCHEDA CONOSCITIVA MODULO 5

AIUTI ALLA DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE NELLE PMI SCHEDA CONOSCITIVA MODULO 5 22085 ALLEGATO N. 6 UNIONE EUROPEA FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE. MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO REGIONE PUGLIA Area Politiche per lo Sviluppo, il Lavoro e l Innovazione REGIONE PUGLIA Programma Operativo

Dettagli

Rino Ghelfi La competitività gestionale: strumenti di analisi e di intervento

Rino Ghelfi La competitività gestionale: strumenti di analisi e di intervento Rino Ghelfi La competitività gestionale: strumenti di analisi e di intervento ROMA, 24 MARZO 2010 gestionale la competitività delle singole imprese è condizione necessaria per la competitività del sistema

Dettagli

PROGETTO FORMATIVO SPECIFICO PER I PUBBLICI ESERCIZI. Suggestive Selling La maggiore redditività per l azienda è la soddisfazione del cliente

PROGETTO FORMATIVO SPECIFICO PER I PUBBLICI ESERCIZI. Suggestive Selling La maggiore redditività per l azienda è la soddisfazione del cliente PROGETTO FORMATIVO SPECIFICO PER I PUBBLICI ESERCIZI Suggestive Selling La maggiore redditività per l azienda è la soddisfazione del cliente Il suggestive selling è una tecnica di vendita molto efficace

Dettagli

Evoluzione del ruolo professionale nel settore Tessile-abbigliamento-calzaturiero

Evoluzione del ruolo professionale nel settore Tessile-abbigliamento-calzaturiero 2.5.5.1.2 Disegnatori artistici e illustratori Le professioni comprese in questa unità utilizzano tecniche, conoscenze e capacità artistiche per creare prodotti artistici a fini decorativi, illustrativi

Dettagli

Organizzazione Aziendale

Organizzazione Aziendale Organizzazione Aziendale Organizzazione Funzioni Organigrammi aziendali e modelli di organizzazione produttiva Presentazione multimediale di Economia Aziendale per le classi prime ITC indirizzo AFM - Turismo

Dettagli

a cura di Luisella Lovecchio

a cura di Luisella Lovecchio a cura di Luisella Lovecchio Il contesto delle imprese italiane 4,4 ml le imprese attive dell'industria e dei servizi che operano in Italia 95% 206.000 64,9 % la percentuale di microimprese (meno di 10

Dettagli

Falegnameria Fantin. L esperienza. della. di Istrana (Tv) L INTRODUZIONE DEL PIANO DI MARKETING PER SVILUPPARE NUOVI APPROCCI ALLA CLIENTELA

Falegnameria Fantin. L esperienza. della. di Istrana (Tv) L INTRODUZIONE DEL PIANO DI MARKETING PER SVILUPPARE NUOVI APPROCCI ALLA CLIENTELA Camera di Commercio IAA di Treviso Progetto LISP- 9 Marzo 2007 L anticipazione del cambiamento come leva essenziale della competitività d impresa testimonianza di Ettore Fantin Falegnameria Fantin srl

Dettagli

POLIBA Ilaria Giannoccaro

POLIBA Ilaria Giannoccaro POLIBA Ilaria Giannoccaro Logistica di magazzino e Supply Chain Management Prof. Ilaria Giannoccaro Dip. Meccanica, Matematica e Management Politecnico di Bari Confindustria Bari e BAT Bari, 26 gennaio

Dettagli

Risorse e competenze 1

Risorse e competenze 1 Risorse e competenze 1 ELEMENTI IDENTIFICATIVI DELL ORGANIZZAZIONE FINI RISORSE SOGGETTI RETE NORMATIVO COMPORTAMENTALE 2 Definizione di Impresa L impresa è un sistema socio-economico costituito da un

Dettagli

Domanda individuale e domanda di mercato (Frank, Capitolo 4)

Domanda individuale e domanda di mercato (Frank, Capitolo 4) Domanda individuale e domanda di mercato (Frank, Capitolo 4) GLI EFFETTI DELLE VARIAZIONI DI PREZZO: CURVE PREZZO CONSUMO La curva prezzo-consumo per l abitazione rappresenta i panieri ottimali corrispondenti

Dettagli

Capitolo 18. Il modello di Bertrand. Il modello di Bertrand 02/05/2011. L oligopolio e la teoria dei giochi

Capitolo 18. Il modello di Bertrand. Il modello di Bertrand 02/05/2011. L oligopolio e la teoria dei giochi L oligopolio e la teoria dei giochi Capitolo 18 Oligopolio Uso della teoria dei giochi per analisi dell oligopolio Individuare i prezzi o le quantità scelte da ciascuna impresa, date le decisioni su prezzi

Dettagli

Economia Industriale e Settoriale

Economia Industriale e Settoriale Master in Analisi dei Mercati e Sviluppo Locale Modulo di Economia Industriale e Settoriale Dott.ssa Marcella Scrimitore Parte prima Economia Industriale e Settoriale Identificazione dei caratteri distintivi

Dettagli

Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali

Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali Corso di Economia e tecnica degli scambi internazionali Lezione 9 Le strutture organizzative per le imprese internazionalizzate Cenni sulle tipologie di strutture organizzative 2 La struttura organizzativa

Dettagli

Offerta in concorrenza perfetta: Cap.6

Offerta in concorrenza perfetta: Cap.6 Offerta in concorrenza perfetta: il lato dei costi Cap.6 Curva di offerta Per capire meglio le origini della curva di offerta consideriamo ora una impresa che debba decidere quale livello di produzione

Dettagli

Il marketing strategico e il suo ambiente

Il marketing strategico e il suo ambiente PARTE PRIMA Il marketing strategico e il suo ambiente L a Parte Prima introduce il marketing e offre un ampio punto di vista da cui esplorarne e analizzarne le varie componenti. Nel Capitolo 1 definiremo

Dettagli

PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE

PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE PROPOSTA REGOLATIVA DEL DIPARTIMENTO SVILUPPO ECONOMICO - SERVIZIO COMMERCIO E COOPERAZIONE REGOLE DI AMMODERNAMENTO DELLA RETE DI DISTRIBUZIONE DEI CARBURANTI Il processo di razionalizzazione e di riqualificazione

Dettagli

Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti

Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti Capitolo 3 L organizzazione e i suoi ambienti Le tre dimensioni dell organizzazione Relazioni Ambiente Attori Adesso siamo qui Contenuti del capitolo L ambiente e i suoi confini L ambiente economico L

Dettagli

Management insites. Company Profile

Management insites. Company Profile Management insites Company Profile 1704 East Blvd., Suite 101 Charlotte, NC 28203 Tel. +1-704-373-1505 info@managementinsites.com www.managementinsites.com Introduzione Chi Siamo Management insites (MI)

Dettagli

Marketing delle imprese turistiche Lezione 1 prof. Simoni michele.simoni@uniparthenope.it Ricevimento: venerdì ore 12:00 via Acton

Marketing delle imprese turistiche Lezione 1 prof. Simoni michele.simoni@uniparthenope.it Ricevimento: venerdì ore 12:00 via Acton Marketing delle imprese turistiche Lezione 1 prof. Simoni michele.simoni@uniparthenope.it Ricevimento: venerdì ore 12:00 via Acton Articolazione del corso Inquadramento concettuale del marketing turistico

Dettagli

gine sulla stagione 2012]

gine sulla stagione 2012] ] gine sulla stagione 2012] Parchi di divertimento Indagine sull andamento della stagione 2012 1 La stagione 2012 I parchi di divertimento italiani quasi 200 strutture tra parchi tematici o meccanici,

Dettagli

CAPITOLO 4. L ambiente esterno

CAPITOLO 4. L ambiente esterno CAPITOLO 4 L ambiente esterno Agenda L ambiente dell organizzazione Influenze ambientali Incertezza ambientale Approccio tradizionali Differenziazione ed integrazione Management meccanico ed organico La

Dettagli

Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 5

Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 5 Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 5 Il monopolio Mankiw, Capitolo 15 Definizione e caratteristiche Il monopolio è una forma di mercato in cui esiste un unico venditore di un prodotto, per il

Dettagli

Indice. 2 La struttura finanziaria dell economia 15. xiii. Presentazione

Indice. 2 La struttura finanziaria dell economia 15. xiii. Presentazione Indice Presentazione xiii 1 Le funzioni del sistema finanziario 1 1.1 Che cos è il sistema finanziario 2 1.2 La natura e le caratteristiche degli strumenti finanziari 2 1.3 Quali funzioni svolge il sistema

Dettagli

Anno Accademico 2009/2010. La comunicazione esterna

Anno Accademico 2009/2010. La comunicazione esterna Anno Accademico 2009/2010 La comunicazione esterna 7 e 8 lezione 8 ottobre 2009 PUBBLICITA SUI MEDIA COMUNICAZIONE ON LINE RELAZIONI PUBBLICHE PROMOZIONI PRODUZIONI EDITORIALI COMUNICAZIONE INTEGRATA SPONSORIZZAZIONI

Dettagli

MEDIOLANUM AMERIGO VESPUCCI

MEDIOLANUM AMERIGO VESPUCCI MEDIOLANUM AMERIGO VESPUCCI RELAZIONE SEMESTRALE AL 29/06/2007 92 MEDIOLANUM AMERIGO VESPUCCI NOTA ILLUSTRATIVA SULLA RELAZIONE SEMESTRALE DEL FONDO AL 29 GIUGNO 2007 Signori Partecipanti, il semestre

Dettagli

DESCRIZIONE SINTETICA

DESCRIZIONE SINTETICA TECNICO DEL MARKETING TURISTICO DESCRIZIONE SINTETICA Il Tecnico del marketing turistico è in grado di analizzare il mercato turistico, progettare un servizio sulla base della valutazione della domanda

Dettagli

LA VALUTAZIONE DEI QUADRI AZIENDALI

LA VALUTAZIONE DEI QUADRI AZIENDALI LA VALUTAZIONE DEI QUADRI AZIENDALI Il personale incaricato delle posizioni di quadro aziendale fruisce di un trattamento economico accessorio composto di due sole voci: la retribuzione di posizione e

Dettagli

STRATEGIE E POLITICHE DI PREZZO. Prof. Antonio Iazzi Researcher of Business Management Università del Salento

STRATEGIE E POLITICHE DI PREZZO. Prof. Antonio Iazzi Researcher of Business Management Università del Salento STRATEGIE E POLITICHE DI PREZZO Prof. Antonio Iazzi Researcher of Business Management Università del Salento Il prezzo e la gestione del valore La definizione del prezzo ha natura complessa: Economico-finanziaria

Dettagli

BUSINESS PLAN. Programma di formazione per i tirocinanti. 24 gennaio 2013

BUSINESS PLAN. Programma di formazione per i tirocinanti. 24 gennaio 2013 Programma di formazione per i tirocinanti BUSINESS PLAN 24 gennaio 2013 diritti riservati - riproduzione citando la fonte docente: Nicolò Renna dottore commercialista revisore contabile Programma IL BUSINESS

Dettagli

La vendita e la gestione della rete di vendita CAP 9

La vendita e la gestione della rete di vendita CAP 9 La vendita e la gestione della rete di vendita CAP 9 La vendita e la gestione della rete di vendita 1. Il ruolo della vendita e le varie tipologie di forza vendita 2. Il cliente 3. Il processo di vendita

Dettagli

LA STRATEGIA. MARKETING EDITORIALE Valentina Cecconi

LA STRATEGIA. MARKETING EDITORIALE Valentina Cecconi LA STRATEGIA IL PROCESSO DI MARKETING MANAGEMENT FASE OPERATIVA FASE STRATEGICA LA STRATEGIA FASE ANALITICA I LIVELLI DI STRATEGIA FUNZIONE EDITORIALE FUNZIONE MARKETING FUNZIONE FINANZA FUNZIONE PRODUZIONE

Dettagli

Progettazione e gestione del passaggio generazionale

Progettazione e gestione del passaggio generazionale Progettazione e gestione del passaggio generazionale Parte 1 Il modello di riferimento Paolo Gubitta (Università di Padova e Fondazione CUOA) Riflessioni, 1/2012, marzo Il passaggio generazionale come

Dettagli

I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10)

I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10) I costi d impresa (R. Frank, Capitolo 10) COSTI Per poter realizzare la produzione l impresa sostiene dei costi Si tratta di scegliere la combinazione ottimale dei fattori produttivi per l impresa È bene

Dettagli

Università di Roma Sapienza IL CRM Con il termine Customer Relationship Management, il cui acronimo è CRM, si intendono un insieme di approcci, tecniche e tecnologie orientate alla gestione con il cliente.

Dettagli

IL TUO PARTNER PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE

IL TUO PARTNER PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE IL TUO PARTNER PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE PROMOEST Promoest è attiva nei servizi di comunicazione e internazionalizzazione. Alle Divisioni Eventi e congressi e Servizi linguistici, dopo l'esperienza

Dettagli

Servizi Tecnici nel settore

Servizi Tecnici nel settore Servizi Tecnici nel settore Finanziario e del Terziario Presentazione attività Indice pag. - Chi siamo e cosa facciamo [ 2 ] - Servizi tecnici nel settore Finanziario e del Terziario [ 3 ] - Servizi tecnici

Dettagli

I canali distributivi

I canali distributivi Lezione AdC I canali distributivi Massimo Caratelli, marzo 2004 ma.caratelli@uniroma3.it 1 ! Introduzione Contenuti! Definizione di servizio finanziario! Sistema di erogazione del servizio! Catena del

Dettagli

Lezioni di Economia Politica

Lezioni di Economia Politica Università degli Studi di Roma TRE - Dipartimento di Giurisprudenza Lezioni di Economia Politica Principi fondamentali dell economia e strumenti per lo studio Testi http://www.maggiolieditore.it/9788891605061-economia-politica.html

Dettagli

Pianificazione e marketing

Pianificazione e marketing Pianificazione e marketing Prof. Amedeo Maizza Ordinario di Economia e gestione delle imprese Il processo di pianificazione nelle imprese La pianificazione aziendale è un processo sistematico di formulazione

Dettagli

CHIMICA FINE E DELLE SPECIALITA

CHIMICA FINE E DELLE SPECIALITA CHIMICA FINE E DELLE SPECIALITA PRODOTTI FITOFARMACI VERNICI ADESIVI - INCHIOSTRI AUSILIARI E INTERMEDI (es: addittivi per polimeri, elastomeri; trattamento e depurazione acque; addittivi e ausiliari per

Dettagli

PENETRAZIONE DEI MERCATI ESTERI

PENETRAZIONE DEI MERCATI ESTERI PENETRAZIONE DEI MERCATI ESTERI Il programma di penetrazione dei mercati esteri è uno degli incentivi a favore delle imprese che investono in strutture commerciali in paesi al di fuori dell Unione Europea

Dettagli

Laboratorio di Urbanistica. Introduzione alle lezioni frontali. Prof. Ignazio Vinci

Laboratorio di Urbanistica. Introduzione alle lezioni frontali. Prof. Ignazio Vinci Università di Palermo - Scuola Politecnica Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura Anno accademico 2013-2014 Laboratorio di Urbanistica Prof. Ignazio Vinci Introduzione alle lezioni frontali Il

Dettagli

www.pikkart.com mattia.baroni@pikkart.com

www.pikkart.com mattia.baroni@pikkart.com www.pikkart.com mattia.baroni@pikkart.com L opportunità di business Difficoltà a differenziarsi e ad attirare l attenzione dei consumatori Perdita di efficacia dei meccanismi di fidelizzazione legati al

Dettagli

Belowthebiz idee in rete

Belowthebiz idee in rete Le 5 forze di Porter Nella formulazione di una strategia un passo fondamentale è la definizione e lo studio delle principali caratteristiche del settore in cui si opera. Lo schema di riferimento più utilizzato

Dettagli

Internazionalizzazione e servizi SACE per le imprese

Internazionalizzazione e servizi SACE per le imprese Internazionalizzazione e servizi SACE per le imprese Giorgio Tellini Amministratore Delegato SACE Forum Internazionalizzazione Roma, 26 giugno 2006 I cambiamenti del mercato dell assicurazione ai finanziamenti

Dettagli

Economia e gestione delle imprese

Economia e gestione delle imprese Economia e gestione delle imprese Le funzioni di gestione dell impresa: la gestione della produzione e la gestione finanziaria dott. Matteo Rossi Benevento, 27 aprile 2007 La funzione produzione La produzione

Dettagli

Soluzioni meccaniche di alta precisione: un business in continua evoluzione. Acquisizione di TTL. Conference Call

Soluzioni meccaniche di alta precisione: un business in continua evoluzione. Acquisizione di TTL. Conference Call Soluzioni meccaniche di alta precisione: un business in continua evoluzione Acquisizione di TTL Conference Call Milano, 1 Ottobre 2008 Termini dell acquisizione Target Tecno Tempranova Lombarda S.r.l.

Dettagli

Audizione Paolo Scaroni

Audizione Paolo Scaroni Audizione Paolo Scaroni Amministratore Delegato Eni Strategia Energetica Nazionale Roma, 10 ottobre 2012 L Italia si assicura le forniture di gas attraverso i contratti ToP xx Entrata in esercizio delle

Dettagli

Fare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it

Fare impresa nel turismo. a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Fare impresa nel turismo a cura di Prof. Matteo Caroli mcaroli@luiss.it Il tavolo ha l obiettivo di identificare le strategie e gli strumenti per accrescere la competitività, qualità e produttività del

Dettagli

VI Bando Bersani. Profilo di impresa (Business Plan)

VI Bando Bersani. Profilo di impresa (Business Plan) VI Bando Bersani Profilo di impresa (Business Plan) DENOMINAZIONE IMPRESA Allegato 2 Business Plan Nome impresa Indirizzo (sede legale) Forma giuridica Data di costituzione Numero dei soci Capitale sociale

Dettagli

Nuovo orientamento e strategia 2025

Nuovo orientamento e strategia 2025 Nuovo orientamento e strategia 2025 Come si è evoluta la nostra situazione I cambiamenti sul mercato hanno lasciato tracce evidenti prezzo elettr. CHF/MWh) cambio (CHF/EUR) fatturato (mln CHF) 3000 EBIT

Dettagli

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE PRIMA TECNICO GRAFICO GEOGRAFIA Anno Scolastico 2015/2016 CLASSI 1^ Tecnico Grafico

PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE PRIMA TECNICO GRAFICO GEOGRAFIA Anno Scolastico 2015/2016 CLASSI 1^ Tecnico Grafico PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE PRIMA TECNICO GRAFICO CLASSI 1^ Tecnico Grafico. antropica e riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e complessità dell Italia e dell Europa attraverso il confronto

Dettagli

"Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo"

Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo Seminario APAT Sala Conferenze Via V. Brancati, 48 00144 Roma - 23 Maggio 2008 "Bio-Combustibili per Autotrazione: Tecnologie di Produzione ed Utilizzo" Ing. Giovanni Pino Responsabile Settore Innovazione

Dettagli

Presentazione dell Operazione

Presentazione dell Operazione Presentazione dell Operazione Acquisizione dell Azienda Manutencoop Servizi Ambientali Milano 7 settembre 2009 Gruppo Biancamano 1. Contenuti 2. Gruppo Biancamano 3. Azienda Manutencoop Servizi Ambientali

Dettagli

Capitolo 6. Il processo decisionale delle imprese: la massimizzazione del profitto

Capitolo 6. Il processo decisionale delle imprese: la massimizzazione del profitto Capitolo 6 Il processo decisionale delle imprese: la massimizzazione del profitto Per raggiungere l'obiettivo del massimo profitto, le imprese devono risolvere una serie di problemi. Dove produrre? Quanti

Dettagli

LA SEGMENTAZIONE E IL POSIZIONAMENTO

LA SEGMENTAZIONE E IL POSIZIONAMENTO LA SEGMENTAZIONE E IL POSIZIONAMENTO Barbara Francioni LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA DELL INTERNAZIONALIZZAZIONE COMMERCIALE Obiettivi Vincoli e risorse disponibili Specifici mercati verso i quali indirizzare

Dettagli

Occupazione e disoccupazione

Occupazione e disoccupazione Lezione 20 1 Occupazione e disoccupazione L occupazione ha una fortissima importanza sociale, e pone molti problemi di rilevazione. In questa lezione vediamo come la definizione di occupazione fa emergere

Dettagli

IL MERCATO DEI BENI E LE SUE REGOLE ( sintesi)

IL MERCATO DEI BENI E LE SUE REGOLE ( sintesi) IL MERCATO DEI BENI E LE SUE REGOLE ( sintesi) 1. NOZIONE Il mercato è l insieme delle contrattazioni tra compratori e venditori, indipendentemente dal luogo in cui si svolgono: in altre parole l insieme

Dettagli

EMEA LEADERSHIP SERIES 2015

EMEA LEADERSHIP SERIES 2015 EMEA LEADERSHIP SERIES 2015 Ennio Favarato Managing Director Artax Consulting Group La gestione dei Canali Indiretti e delle Partnership come chiave di successo per la crescita aziendale % delle organizzazioni

Dettagli

Griglia del Questionario di Valutazione Idee di business - DINTEC -

Griglia del Questionario di Valutazione Idee di business - DINTEC - PUNTEGGIO TOTALE CALCOLATO IN MODO AUTOMATICO SULLA BASE DELLE VALUTAZIONI E PESI (MAX) =, Cap.1 - Analisi tecnica del Prodotto/Servizio e Identificazione della domanda di mercato (Qual è l oggetto della

Dettagli

Programmazione 2014-2020

Programmazione 2014-2020 Centro di Iniziativa per l Europa del Piemonte, Via G. B. La Salle 17, Torino. Programmazione 2014-2020 1 Possibilità di finanziamento Autofinanziamento Fund raising Crowd funding Fondazioni bancarie,

Dettagli

Tecnica e metodologia delle attività motorie adattate

Tecnica e metodologia delle attività motorie adattate Corsi di Insegnamento Università degli Studi di Verona Corso di Laurea Specialistica in Scienze delle attività motorie e sportive A.A. 2006/2007 Tecnica e metodologia delle attività motorie adattate Crediti

Dettagli

IL TIME MANAGEMENT: ORGANIZZARE IL TEMPO E GOVERNARLO

IL TIME MANAGEMENT: ORGANIZZARE IL TEMPO E GOVERNARLO Idee e metodologie per la direzione d impresa Giugno - Luglio 2003 Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. : ORGANIZZARE

Dettagli

Gli Obiettivi della Politica Monetaria

Gli Obiettivi della Politica Monetaria Gli Obiettivi della Politica Monetaria Obiettivi Finali delle Banche Centrali Gli obiettivi delle banche centrali sono cambiati nel corso del tempo. La Federal Reserve ha come obiettivi il controllo della

Dettagli