BANCA D ITALIA. Imprese femminili e credito. Donne, banche e sviluppo ABI, settembre 2012
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- Patrizia Salvi
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1 BANCA D ITALIA E U R O S I S T E M A Imprese femminili e credito Juri Marcucci Banca d Italia Donne, banche e sviluppo ABI, settembre 2012
2 I lavori Che Genere di impresa? Differenziali di performance tra imprese maschili e femminili Domenico Depalo e Francesca Lotti Do women pay more for credit? Evidence from Italy Alberto Alesina, Francesca Lotti, Paolo Emilio Mistrulli Female firms and bank s lending behavior: what happened after the crisis? Francesca M. Cesaroni, Francesca Lotti, Paolo Emilio Mistrulli Women entrepreneurs in bad shape: Is the duration of their bad loans more persistent? Juri Marcucci e Paolo Emilio Mistrulli
3 Donne e credito: alcuni fatti stilizzati L accesso alle risorse finanziarie è uno dei problemi più sentiti dalle imprese, soprattutto se di piccole dimensioni e di recente fondazione Esiste un effetto di genere nella struttura finanziaria delle imprese, nell accesso al credito e nell utilizzo di risorse finanziarie Le imprese F: Fanno ricorso al capitale proprio più spesso Usano poco alcune forme di finanza (avversione al rischio) Usano finanziamenti bancari in misura inferiore rispetto alle imprese M 3
4 Domanda o offerta? DOMANDA Donne più avverse al rischio Le donne chiedono meno perché preferiscono non sopportare il peso del debito o perché temono un rifiuto della loro richiesta Le imprese F tendono a essere più piccole e a rimanere tali OFFERTA Probabilità di ottenere credito più bassa Importi più bassi di quanto richiesto Tassi di interesse più alti Questi comportamenti sono attribuibili a una performance peggiore delle imprese F? 4
5 Dati Esistono differenze di performance tra imprese a seconda del genere? Definizione di impresa femminile mutuata dalla L.215/92, recante Incentivi per l imprenditoria femminile Registro delle imprese, Infocamere per le caratteristiche anagrafiche delle imprese, CERVED per i dati di bilancio Panel di imprese (società di persone e di capitali, altre forme giuridiche sono escluse):
6 Distribuzione settoriale (2011) Maschili Femminili Agricoltura Pesca Estr. di minerali Manifattura Energia elettr., gas e acqua Costruzioni Commercio Alberghi, ristoranti Trasporti Attività finanzarie Servizi alle imrpese Istruzione Sanità e assistenza sociale Altri servizi 6
7 Risultati In generale La ricchezza dei dati ha permesso di tenere conto della presenza di caratteristiche individuali non osservabili (es. abilità manageriali, livello di istruzione) attraverso stime ad effetti fissi A parità di caratteristiche di impresa, non emergono differenze significative tra imprese femminili e maschili in termini di redditività e produttività A livello settoriale Anche ripetendo le stime a livello di singolo settore, non emergono differenze significative tra imprese maschili e femminili 7
8 Quale effetto sui tassi in Italia? Le imprese F pagano un tasso di interesse fino a 30 punti base in più rispetto alle imprese M (9% in media; 9,3% per le imprese F) Discriminazione statistica o taste-based? Ditte individuali censite nella CR (oltre 150 mila imprese) Prestiti in conto corrente; periodo (> 1 milione di linee di credito) Analisi di regressione su caratteristiche osservabili Rischiosità, dimensione, credit history Inefficienze mercato del credito, capitale sociale Tipo di banca, richiesta di garanzie ( cherchez l homme ) Non bastano a spiegare il differenziale 8
9 Quale effetto sui tassi in Italia? Scomposizione Oaxaca-Blinder: usata in letteratura per quantificare l effetto discriminazione In questo caso serve per capire quanta parte del differenziale dipende da caratteristiche oggettive La differenza (residuo) è una approssimazione dell effetto discriminazione Oltre il 70 per cento del differenziale non dipende da caratteristiche osservabili Differenze settoriali rilevanti 9
10 0.8 Differenziale per settore Differenziale Spiegato Residuo Manifattura Costruzioni Commercio Hotel e ristoranti Intermediari finanziari e assicurativi Servizi alle imprese 10
11 Imprese femminili e crisi economica Durante la crisi le banche hanno dovuto affrontare una crisi di liquidità e una riduzione della dotazione di risorse patrimoniali A fronte di questi shock, il credito concesso dalle banche ha rallentato fino a contrarsi in alcuni casi In questo contesto, è possibile che le banche abbiano ridotto il credito nei confronti di quei settori ritenuti meno importanti Le banche hanno penalizzato in misura maggiore le imprese femminili rispetto a quelle maschili? 11
12 Dati L analisi Centrale dei rischi (CR): informazioni riferite al complesso delle linee di credito dell impresa Imprese con meno di 20 addetti (quasi un milione di imprese; circa il 10% femminili) Tasso di crescita del credito totale Tasso di crescita del credito a breve Periodo
13 L evidenza Tenendo conto delle caratteristiche osservabili delle imprese, di effetti di settore, di provincia e di coorte, per le imprese il cui titolare è una donna il credito, sia totale che a breve, avrebbe rallentato in misura più marcata, in particolare dell 1% in meno per il credito totale e del 3% in meno per il credito a breve rispetto alle imprese maschili Sottostima: le imprese del campione sono imprese buone sono quelle presenti nel 2007 e nel 2009 non vengono considerate quelle uscite dal mercato e quelle i cui prestiti sono entrati in sofferenza 13
14 Imprenditoria femminile e qualità del credito Le imprese femminili sono più o meno rischiose di quelle maschili? Diversi aspetti del rischio di credito: Probabilità di insolvenza delle imprese (non significativamente diversa, anzi durante la crisi, imprese F mostrano indici di deterioramento più contenuti) Gli effetti dell insolvenza delle imprese sui bilanci bancari (tempi e modalità di estinzione delle sofferenze bancarie) 14
15 Tempi e modalità di estinzione delle sofferenze Il merito di credito delle imprese non dipende solamente dalla probabilità di ingresso in sofferenza ma anche dai tempi e modi con cui le sofferenze si estinguono Dati Centrale dei rischi (CR) Ditte individuali (numero molto elevato in Italia: 3,4 mln pari al 55,3 per cento del totale delle imprese italiane alla fine del 2010) Sofferenze nate a partire da gennaio 1997 fino a novembre 2010 Dati riferiti alle singole relazioni di credito: ditte individuali, prestiti in sofferenza; prestiti erogati sia da banche sia da società finanziarie ex art.107 TUB
16 Tempi di estinzione delle sofferenze Analisi univariata La durata mediana delle sofferenze è di circa 41 mesi Non si rilevano differenze significative di genere Analisi multivariata La durata delle sofferenze è più elevata per le ditte individuali femminili (a parità di settore, provincia di residenza, coorte, ammontare del prestito, dimensione dell intermediario) è Una durata più lunga riflette: maggiori ostacoli nel processo di recupero del credito? aspettative più favorevoli delle banche in termini di tasso atteso di recupero del credito?
17 Modalità di estinzione delle sofferenze Le modalità di estinzione delle sofferenze (cartolarizzazioni, altre cessioni, passaggi a perdita, rimborsi, rientri in bonis), danno indicazioni utili per interpretare i risultati sulla durata delle sofferenze Per le ditte individuali femminili si riscontra una durata più elevata delle sofferenze, ma considerando i casi di passaggio a perdita (rinuncia alle attività di recupero del credito da parte della banca), le banche proseguono più a lungo nell attività di recupero, prima di rinunciarvi, quando la sofferenza riguarda una impresa femminile à tassi di recupero più elevati per le donne? I tempi di rientro in bonis sono più brevi per le ditte individuali femminili
18 Tempi e modalità di estinzione delle sofferenze La durata delle sofferenze delle ditte individuali femminili è più elevata rispetto a quelle di imprese simili maschili Tale risultato non dipende dalla specifica modalità di estinzione delle sofferenze Una maggiore durata delle sofferenze delle imprese femminili è verosimilmente connessa con attese più favorevoli di recupero del credito
19 Conclusioni Esistono differenze strutturali tra imprese M e F e queste hanno effetto sulle relazioni con il sistema finanziario sia dal lato della domanda, sia dal lato dell offerta Controllando per caratteristiche delle imprese osservabili, non esistono differenze di performance tra imprese M e F. Quando il credito viene concesso, il tasso di interesse è più alto e più spesso vengono richieste garanzie Si osservano differenze settoriali importanti: in quei settori caratterizzati da una bassa concentrazione di imprese femminili, il livello di discriminazione è più alto (stereotipi) 19
20 Conclusioni Durante la crisi economica si osserva una riduzione del credito più forte per le imprese femminili, cui non corrisponde un peggioramento della qualità del credito per le ditte individuali, i tassi di ingresso in sofferenza non sono significativamente diversi la permanenza in sofferenza delle imprese femminili è più elevata rispetto a quelle maschili, verosimilmente per effetto di attese più favorevoli in termini di recupero del credito 20
21 Grazie per l attenzione! juri.marcucci@bancaditalia.it 21
22 Si definiscono femminili - le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne, - le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne, - le imprese individuali gestite da donne, che operino nei settori dell industria, dell artigianato, dell agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi; - in caso di consorzio si riterrà femminile quello che sarà costituito per almeno il 51% da cooperative femminili. 22
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