L INDUSTRIA CHIMICA IN CIFRE 2013

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1 L INDUSTRIA CHIMICA IN CIFRE 2013

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3 L INDUSTRIA CHIMICA IN CIFRE Dati e analisi per conoscere meglio l industria chimica L obiettivo è rendere disponibili, in modo semplice, le informazioni necessarie per la comprensione delle problematiche dell'industria chimica, del suo ruolo e dei suoi trend evolutivi nel mondo e in Italia. Ogni sezione tratta un argomento specifico accompagnando al testo alcune tavole. Indice Chimica e qualità della vita pag. 3 Scenario mondiale e chimica europea pag. 10 Il volto della chimica in Italia pag. 18 La performance sui mercati internazionali pag. 30 La centralità di ricerca e innovazione pag. 36 Occupazione e responsabilità sociale pag. 42 Sicurezza e sostenibilità ambientale pag. 50 Fattori competitivi e Sistema Paese pag. 58 1

4 A cura della Direzione Centrale Analisi Economiche-Internazionalizzazione telefono: mail: aei@federchimica.it La pubblicazione e altri approfondimenti sono disponibili e costantemente aggiornati sul sito internet di Federchimica ( In copertina: immagine di Henry Matchvariani per Federchimica Aggiornato nel mese di aprile Finito di stampare nel mese di maggio 2013

5 Chimica e qualità della vita Scienza chimica Industria chimica Ricerca e Innovazione Tecnologie e Prodotti Gomma-plastica Tessile-cuoio Arredamento Carta Auto Metalli Meccanica Elettrotecnica Largo consumo Agricoltura Costruzioni Servizi Tempo libero Benessere e qualità della vita Ambiente Comunicazione Igiene e salute Mobilità Casa La chimica è l unica industria che condivide il suo nome con una scienza. La scienza chimica studia le proprietà e la trasformazione della materia, l industria chimica acquisisce le conoscenze scientifiche e attraverso l attività di ricerca e innovazione le rende disponibili sotto forma di tecnologie e prodotti che contribuiscono a migliorare il benessere e la qualità della vita. Spesso non si percepisce il valore della chimica perché normalmente non si utilizzano direttamente i suoi prodotti, eppure la chimica pervade tutti gli aspetti della vita, dal tempo libero alla mobilità, dalla comunicazione all igiene e salute. In effetti tutti i prodotti di uso comune esistono e hanno costi accessibili proprio grazie alla chimica. Per queste sue caratteristiche, l industria chimica ha un ruolo centrale nel soddisfare i bisogni di una parte sempre più ampia della popolazione mondiale che sta conquistando o migliorando il suo benessere. I prodotti chimici sono essenzialmente beni intermedi che trovano impiego in tutte le attività economiche e, in particolare, nell industria. La chimica trasferendo ai settori utilizzatori la tecnologia e innovazione incorporata nei suoi prodotti sostiene la competitività dell industria, genera e difende tanti posti di lavoro, in Italia e in Europa. 3

6 Chimica e qualità della vita L albero della petrolchimica carburante per un viaggio di 1200 Km etilene glicoletilenico polietilene poliestere 21 magliette 260 m di tubi di protezione per cavi elettrici 240 bottiglie per detersivo (2L) 2 paraurti per auto polipropilene 2 valigie propilene acrilonitrile 3 sedie da giardino 21 maglioni 5 coperte 72 litri di virgin nafta butadiene buteni aromatici elastomeri caprolattame 1 pneumatico da auto 13 pneumatici da bici 17 camere d aria da bici 500 paia di collant Fonte: Federchimica, BP chemicals Attraverso successive trasformazioni, la chimica consente di ottenere tantissimi prodotti. La chimica ricerca continuamente nuove strade per realizzare prodotti in modo sempre più efficiente e più conveniente, riducendo al minimo gli sprechi nel rispetto della salute e dell ambiente. I prodotti della chimica di base sono i costituenti fondamentali degli altri prodotti chimici che, a loro volta, trovano impiego nei diversi settori industriali. A seconda delle materie prime utilizzate, si distingue tra chimica di base organica e inorganica. La chimica organica utilizza la virgin nafta, un derivato del petrolio, non come fonte di energia ma come materia prima. Dalla virgin nafta si ottengono, ad esempio, tutte le materie plastiche. Nella chimica inorganica riveste grande importanza l industria del cloro dal quale si ottengono moltissimi prodotti come - ad esempio - la gran parte dei medicinali, inclusi molti farmaci salvavita. Innumerevoli utilizzi ha anche l acido solforico dalla depurazione delle acque ai fertilizzanti, solo per citare alcuni esempi. 4

7 L albero del cloro + etilene dicloro etano PVC + propilene allilcloruro ossido di propilene epicloridina poliuretano + butadiene cloroprene mute da sub Chimica e qualità della vita tubature, cavi serramenti, infissi resine epossidiche imbottiture aeronautica cloro + metano fosgene + bisfenolo A monoclorodifluorometano policarbonato teflon caschi monocloro metano metilcellulosa alimentari + aromatici clorobenzene agrofarmaci ipoclorito di sodio + composti inorganici cloruro di fosforo sbiancamento della carta trattamento e purificazione delle acque candeggina agrofarmaci Fonte: Federchimica L albero dell acido solforico + ferro metallico solfato di ferro depurazione + idrato d alluminio solfato d alluminio dell acque + scorie titanifere biossido di titanio + minerale di cromo solfato di cromo ossidi di cromo + solfato di ferro ossidi di ferro + soda solfato di sodio (additivo) carta pigmenti acido solforico + sostanze organiche ad alto peso molecolare tensioattivi + soda solfato di sodio + fosforiti perfosfati + ammoniaca solfato di ammonio + cloruro di potassio solfato di potassio + minerali di cromo solfato basico di cromo detersivi fertilizzanti concia + acetoncianidrina metilmetacrilato plastica soluzione acquosa al 31 Bé ossidazione molecole organiche accumulatori farmaceutica Fonte: Federchimica 5

8 Chimica e qualità della vita L albero della chimica da fonti rinnovabili SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI MATERIE PRIME: biomasse agricoltura scarti alimentari rifiuti organici alghe microorganismi IMPIANTO CHIMICO: bioraffineria chimica di base plastiche e fibre catalizzatori e additivi oleochimica e lubrificanti solventi amidi e derivati chimica fine e specialità agrofarmaci tensioattivi e detergenti cosmetici e farmaci BIOCARBURANTI Fonte: Federchimica L industria chimica sostiene forti investimenti per la sostenibilità: in ricerca e innovazione, per trovare soluzioni tecnologiche adeguate, ma anche in formazione e comunicazione, per garantire una corretta gestione da parte di lavoratori, clienti industriali e consumatori finali. I modi in cui l innovazione chimica contribuisce alla sostenibilità sono tantissimi, ad esempio attraverso processi e prodotti sempre più sicuri e più puliti lungo tutto il ciclo di vita e attraverso la gestione dei rifiuti secondo una logica di minimizzazione e riutilizzo. La chimica da fonti rinnovabili utilizza materie prime di origine biologica per produrre prodotti chimici e biocarburanti. Essa contribuisce alla sostenibilità in modo duplice: attraverso l uso di materie prime che comportano minori emissioni di gas serra e attraverso l offerta di prodotti chimici biodegradabili o biocompostabili. La frontiera tecnologica si orienta sempre di più all utilizzo di materie prime prive di usi alternativi come colture agricole dedicate in aree a scarsa produttività, scarti e rifiuti dell industria alimentare e dell allevamento, biomasse di origine forestale o comunque non agricola (potature), alghe, microorganismi coltivati in condizioni artificiali. La chimica da fonti rinnovabili può consentire la riconversione di siti industriali dismessi o degradati e contribuire al rilancio dell agricoltura italiana. 6

9 Chimica e qualità della vita Chimica italiana, leader nella classifica del Prodotto Interno di Qualità (% PIQ nei settori manifatturieri)!"!# $" $# #" ## %" Chimica e farmaceutica Meccanica Mezzi di trasporto Gomma e plastica Carta e stampa Elettronica - elettrotecnica TOTALE MANIFATTURIERO Alimentare Tessile e abbigliamento Cuoio Metalli Minerali non metalliferi Legno Mobili - altre manifatturiere Indicatori alla base del PIQ Formazione Competenze e abilità Imprenditoria giovanile Parità di genere Stabilità occupazionale Produttività Apertura commerciale Sicurezza e salute Ricerca e innovazione Efficienza energetica Gestione dei rifiuti Riduzione inquinamento Marketing e comunicazione Aggregazioni e reti Circolazione conoscenze Fonte: Fondazione Symbola, Unioncamere, Istituto Tagliacarne, 2012 La chimica italiana guida la classifica dei settori industriali in base al Prodotto Interno di Qualità, ossia alla produzione di ricchezza nazionale - elaborata da Symbola, la Fondazione per le Qualità Italiane - secondo tutti gli aspetti qualificanti dello Sviluppo Sostenibile che sfuggono alla tradizionale misura del PIL. La chimica gioca un ruolo fondamentale nel trovare soluzioni tecnologiche alle grandi sfide del futuro dell umanità, tanto che l'onu ha proclamato il 2011 Anno Internazionale della Chimica nell'ambito del decennio dedicato all'educazione allo Sviluppo Sostenibile. Lo Sviluppo Sostenibile nella definizione formulata dalle Nazione Unite nel 1987 e valida ancora oggi si propone di soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri e richiede l attenzione equilibrata a tre dimensioni tutte egualmente importanti identificate da 3 P: Persone, Pianeta e Prosperità. La dimensione economica (Prosperità) non deve essere trascurata né considerata in conflitto con le altre due con le quali al contrario ha un rapporto sinergico. Senza sviluppo, infatti, non si creano posti di lavoro, né si hanno le risorse per investire nella tutela dell ambiente. 7

10 Chimica e qualità della vita La chimica per la casa del futuro turbina eolica pannelli solari sistema di circolazione dell aria sistema di recupero del calore nuovi materiali isolanti sistemi di trasformazione dell energia (da cinetica a elettrica) sensori per accendere/spegnere luce o riscaldamento OLED bianchi per la luce materiali a cambiamento di fase isolamento delle finestre finestre e vernici autopulenti vernici di facciata foto-voltaiche e autopulenti celle a combustibile o altri sistemi di immagazzinamento e conversione dell energia fornitura locale di calore idrogeno o altra fonte di energia finestre elettrocromiche (fotovoltaiche) Fonte: Cefic Per far fronte al riscaldamento globale e alla limitata disponibilità di risorse energetiche, l industria chimica ha sviluppato numerose tecnologie volte ad abbattere il consumo energetico delle abitazioni. Il caso dell automobile è emblematico del vasto numero di prodotti chimici presenti in ogni oggetto di uso quotidiano. C è tanta chimica nelle automobili di oggi e sempre di più ce ne sarà in quelle del futuro. Pensiamo solo all auto elettrica! Anche nell ambito della mobilità, infatti, il contributo della chimica allo Sviluppo Sostenibile è centrale grazie a soluzioni che rendono le auto sempre più sicure ed eco-compatibili. Ad esempio, pneumatici che diminuiscono l'attrito, plastiche più leggere e performanti che permettono un minore consumo di energia, additivi per carburanti e vernici all acqua che riducono le emissioni inquinanti. La chimica è protagonista anche in tema di sicurezza alimentare e di lotta alla fame e alla sete nel mondo. Nuove tecnologie e prodotti sempre più avanzati, sicuri e rispettosi dell ambiente garantiscono i raccolti anche in condizioni avverse e quantità assai più rilevanti, difendono gli animali dalle malattie, migliorano la conservazione e la qualità dei prodotti alimentari, consentono la depurazione e la distribuzione di acqua potabile. 8

11 Chimica e qualità della vita Tanta chimica nell automobile di oggi e di domani CARROZZERIA Vernici Pigmenti e Coloranti Plastificanti Cere Prodotti antirombo TRATTAMENTO METALLI Additivi Acidi e solventi Gas tecnici MARMITTA CATALITICA Catalizzatori Materiali ceramici VETRI E FARI Sali silicati Soda Film polimerici Detergenti Gas tecnici Adesivi per il fissaggio BATTERIA E CAVI Elettroliti Materiali polimerici per rivestimento additivi e catalizzatori che abbattono le emissioni inquinanti 4 5 vernici che si rimarginano da sole in caso di graffi vernici all acqua che sostituiscono quelle a solvente 3 6 pneumatici in materiali che riducono l attrito CINTUREDI SICUREZZA E SEDILI Fibre sintetiche Poliuretano espanso Ausiliari per cuoio 2 parabrezza in plastica indistruttibile 1 parti del motore in plastica, più leggera del metallo AIRBAG Inneschi Polimeri Gas tecnici Fibre sintetiche PNEUMATICI Elastomeri Nero di carbonio Ausiliari per gomma Fibre artificiali Gas tecnici GUARNIZIONI Gomme siliconiche Fluoropolimeri Poliolefine PARAURTI, GRIGLIE, VOLANTE, CRUSCOTTO, ARREDO INTERNO Plastiche Fibre sintetiche Tecnopolimeri Poliuretano Additivi Vernici per plastiche CARBURANTE Gas tecnici speciali Antidetonanti Fonte: Federchimica Grazie alla chimica, sicurezza alimentare per tutti agrofarmaci contro le malattie delle piante biotecnologie per raccolti abbondanti anche in condizioni atmosferiche sfavorevoli fertilizzanti per raccolti ricchi di elementi nutritivi medicinali veterinari contro le malattie degli animali prodotti e tecnologie per la depurazione e la distribuzione di acqua potabile ingredienti specialistici per la conservazione, l appetibilità e l alto valore nutrizionale degli alimenti 9

12 Scenario mondiale e chimica europea Produzione chimica mondiale (indici 2000=100) Mondo UE USA Scenario 2030 (var. % media annua in volume) PIL mondiale Chimica mondiale Note: inclusa farmaceutica ,5% 3,9% 3,0% 4,5% Fonte: VCI, 2012 Quota sul valore della produzione chimica mondiale 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Paesi emergenti % 47% Paesi avanzati Fonte: elaborazioni su Cefic, ACC L industria chimica continua ad essere uno dei settori trainanti a livello mondiale. Nonostante la crisi del , il consumo mondiale di chimica è aumentato a ritmi intensi negli anni Duemila (+3,9% medio annuo). La domanda di chimica cresce molto soprattutto nei Paesi emergenti, dove è trainata dai processi di sviluppo che vedono affiancarsi ad un estesa base industriale, nuove infrastrutture e consumi sempre più consistenti di beni durevoli e non. Dal 2000 i Paesi emergenti hanno visto una forte crescita della produzione chimica, superando rapidamente anche la crisi del I Paesi avanzati hanno incontrato più difficoltà nel ripristinare i livelli pre-crisi, di conseguenza nel 2011 la quota dei Paesi emergenti sul valore della produzione chimica mondiale (53%) ha superato quella dei Paesi avanzati (47%). In una prospettiva di medio-lungo termine la domanda mondiale di chimica è attesa continuare a crescere più dell economia in generale e a tassi anche maggiori rispetto al (+4,5% medio annuo nel ). - Da un lato, continueranno a correre i consumi di chimica dei Paesi emergenti; - dall altro lato, la spinta verso lo Sviluppo Sostenibile stimolerà i consumi di chimica anche nei Paesi avanzati non solo in valore (per il crescente contenuto tecnologico dei prodotti chimici), ma anche in volume (per l aumento della penetrazione dei prodotti chimici nei settori utilizzatori). 10

13 Scenario mondiale e chimica europea Destinazione dei prodotti chimici (%) Agricoltura Industria - Plastica e gomma - Farmaceutica - Tessile e cuoio - Carta - Metalli - Costruzioni - Altri settori industriali - Vetro e materiali per edilizia - Mobili e legno - Elettronica ed elettrotecnica - Alimentare - Macchinari - Mezzi di trasporto Consumi finali Servizi 3,5 71,5 19,6 6,9 6,7 6,5 6,5 5,4 3,6 3,4 3,4 3,1 2,3 2,2 1,9 17,0 8,0 Note: stime basate sui consumi di chimica in Italia Fonte: Istat Incidenza dell industria e della chimica nell economia europea (% in termini di valore aggiunto) Industria europea / PIL 18,5 15,5 Chimica / industria europea 6,8 7,0 Fonte: Istat, Eurostat Catena del valore dell industria chimica Chimica di base Chimica fine e specialistica Industria FLUSSI Acquisti Innovazione Sostenibilità Il prodotto chimico può essere considerato il bene intermedio per eccellenza, infatti, una quota preponderante dei prodotti chimici è destinata agli altri settori industriali (72%). Di conseguenza, la chimica europea risente inevitabilmente del ridimensionamento dell industria manifatturiera europea, che per effetto dei processi di delocalizzazione e della crisi ha visto ridursi la sua incidenza sul PIL dal 18,5% del 2000 al 15,5% del Il forte orientamento ai mercati esteri ha consentito alla produzione chimica una performance migliore rispetto all andamento della domanda interna, infatti il suo peso sull industria manifatturiera è leggermente aumentato. D altro canto, l industria chimica rappresenta un elemento chiave per mantenere una base industriale forte in Europa in quanto attraverso i suoi beni intermedi trasferisce tecnologia e innovazione ai settori utilizzatori, contribuendo anche alla loro sostenibilità. 11

14 Scenario mondiale e chimica europea Distribuzione geografica della produzione chimica mondiale (miliardi di euro) 735 Totale Mondo miliardi di euro Ue Ue Resto Nord Cina UE Asia Giappone America America Latina Note: UE12 = Paesi membri dell UE27 appartenenti all Europa centro-orientale Nord America = USA, Canada e Messico Resto Asia = Asia esclusi Cina e Giappone Europa non UE = Svizzera, Norvegia, Europa centro-orientale esclusi paesi UE12 Fonte: Cefic, 2011 Europa non UE Altri La chimica mondiale realizza un valore della produzione prossimo ai miliardi di euro. Nonostante la rapida ascesa della Cina, prima in classifica con 735 miliardi di euro, la chimica europea continua a rivestire un ruolo di primo piano nel panorama mondiale: con 539 miliardi di euro, rappresenta il 20% del valore della produzione mondiale. L industria chimica europea garantisce posti di lavoro altamente qualificati e occupa oltre 1,2 milioni di addetti. Considerando anche l occupazione attivata indirettamente, si stima che ben 3,4 milioni di lavoratori in Europa abbiano un impiego collegato alla chimica. Dagli anni Duemila l occupazione chimica è tendenzialmente diminuita, in parte anche per effetto dell outsourcing di attività prima svolte all interno delle imprese chimiche con conseguente miglioramento dell efficienza. I primi tre produttori europei (Germania, Francia e Italia) rappresentano da soli più della metà del totale del valore della produzione europea. L Italia decimo produttore chimico mondiale ricopre il terzo posto nel panorama europeo e posizioni anche più rilevanti per alcune produzioni della chimica fine e specialistica. 12

15 Occupazione nella chimica europea (UE, milioni di addetti) 1,50 Scenario mondiale e chimica europea 1,45 1,40 1,35 1,30 1,25 1,20 1,15 1, Occupazione chimica 2011 : 1,2 milioni di addetti Occupazione chimica diretta e indiretta 2011 : 3,4 milioni di addetti Fonte: elaborazioni su Cefic Produzione chimica dell UE per Paese Quota sul totale UE Miliardi di euro Belgio 6,4% Spagna 7,2% Regno Unito 8,6% Altri 13,9% Paesi Bassi 9,4% ITALIA 10,1% Germania 29,0% Francia 15,4% Germania Francia ITALIA Paesi Bassi Regno Unito Spagna Belgio 156,4 83,1 54,3 50,6 46,3 39,0 34,4 UE15 500,5 Polonia Rep. Ceca Ungheria 13,5 6,8 4,6 Romania 2,7 UE 539,1 Fonte: Cefic, Federchimica,

16 Scenario mondiale e chimica europea Saldo commerciale della chimica europea (UE, miliardi di euro) Fonte: Cefic, Eurostat Saldo commerciale della chimica europea per settore e area geografica (UE, miliardi di euro) Chimica di base Agrofarmaci Vernici e adesivi Detergenti e cosmetici ,5 1,1 2,4 6, ,7 2,8 6,0 14,6 Altre specialità 4,3 14,5 Fibre chimiche -1,3-1,0 Totale chimica 21,3 49, Europa non UE Nord America America Latina Asia Medio Oriente 2,1 5,0 3,0 3,5 2,2 15,2 11,3 5,5 4,6 2,4 Africa 2,8 7,5 Oceania 1,2 1,8 Resto del Mondo 1,5 1,3 Totale chimica 21,3 49,6 Fonte: Cefic L'industria chimica europea genera un surplus commerciale consolidato e molto elevato, pari a 50 miliardi di euro nel Tutti i comparti, tranne le fibre chimiche, realizzano saldi commerciali positivi. Particolarmente rilevante e in espansione è il contributo della chimica delle specialità (14,5 miliardi di euro nel 2012) e della chimica per il consumo (14,6 miliardi di euro). La chimica europea presenta un saldo positivo rispetto a tutte le aree del Mondo. 14

17 Le prime società chimiche nel mondo Fatturato 2011 (miliardi di ) Sede casa madre BASF 68,4 UE Sinopec ExxonMobil Dow Chemical LyondellBasell Ind. 47,2 46,5 43,1 36,7 Cina USA USA USA Sabic Shell 36,4 33,7 AS UE Mitsubishi Chemical Du Pont 27,8 27,3 JP USA INEOS Total 19,8 19,3 UE UE Bayer 17,9 UE Sumitomo Chemical Akzo Nobel 16,9 14,6 JP UE LG Chem 14,1 SK Johnson Matthey 13,8 UE Toray 13,8 JP Air Liquide 13,5 UE Evonik 13,2 UE Linde Group 12,8 UE Scenario mondiale e chimica europea Sede in: UE USA Giappone Altri Totale Numero di società Fatturato mondiale (miliardi di ) Quota su prime 20 società (%) Quota su fatturato mondiale (%) Note: JP = Giappone; SK= Sud Korea; AS= Arabia saudita Fonte: ICIS, Cefic, 2012 La classifica delle principali imprese chimiche nel Mondo segnala il primato dell'europa con 10 fra le prime 20 società, che rappresentano l 8% del fatturato mondiale. Negli ultimi anni si sono affermati nuovi player provenienti da Paesi emergenti come Sinopec (Cina) e Sabic (Arabia Saudita). In un contesto caratterizzato dalla crescente competizione globale, è stato tendenzialmente abbandonato il modello dei grandi gruppi attivi in tutti i settori della chimica e il processo di specializzazione ha portato all affermarsi di imprese leader su singoli segmenti produttivi. Questa tendenza si è ulteriormente intensificata dopo la crisi. In Italia prevale da sempre il modello dell impresa chimica specializzata. 15

18 Scenario mondiale e chimica europea Quota di addetti destinati alla R&S nella chimica e nell industria europee (%) Industria chimica 5,8% Industria manifatturiera 3,1% Fonte: Cefic, 2010 Spese di R&S sul valore della produzione nella chimica europea (%) 2,8 2,6 2,4 2,2 2,0 1,8 1,6 1,4 1, Fonte: Cefic La chimica è un settore ad elevata intensità di ricerca: in Europa la quota di addetti dedicati alla R&S nel settore è quasi il doppio della media manifatturiera. L incidenza delle spese di R&S sul fatturato mostra tuttavia un andamento cedente non solo in Europa, ma anche nelle altre principali aree avanzate (USA e Giappone). Non si tratta comunque di una tendenza generalizzata a tutti i prodotti chimici né inarrestabile. Al contrario, le nuove frontiere tecnologiche - dalla sostenibilità alla chimica da fonti rinnovabili, dalle nanotecnologie alle biotecnologie potrebbero dare nuovo slancio alla R&S nell industria chimica. 16

19 Scenario mondiale e chimica europea Materie prime alternative per la produzione di etilene (%) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Europa Fonte: IHS, EIA, 2012 Medio Oriente Virgin nafta e altri derivati del petrolio Gas naturale Nord America Virgin nafta Gas naturale Rapporto tra prezzo del petrolio e del gas naturale (Brent, Henry Hub, in $/Million BTU) aromatici propilene etilene butadiene propilene etilene Esiste una varietà elevatissima di prodotti chimici, ma essi derivano attraverso innumerevoli trasformazioni da un numero piuttosto ristretto di prodotti di chimica di base (i cosiddetti building blocks) la cui competitività dipende in modo critico dal costo delle materie prime. Nell ambito della petrolchimica, l etilene è il prodotto principale in termini di volumi ma il processo produttivo (cracking) genera anche diverse altre sostanze. L etilene può essere ottenuto a partire dalla virgin nafta (o da altri derivati del petrolio), come avviene prevalentemente negli impianti europei (circa l 80%), oppure dal gas naturale, come avviene prevalentemente in Medio Oriente e in Nord America (in entrambi i casi quasi il 90%). Il Medio Oriente gode di un notevole vantaggio di costo legato all abbondante disponibilità di fonti energetiche. In Nord America l impiego di una nuova tecnologia di estrazione del gas non convenzionale (shale gas) ha sganciato il prezzo del gas naturale da quello del petrolio, migliorando significativamente la competitività degli impianti alimentati a gas. Ciò può rappresentare una minaccia per gli impianti europei, anche se contano in misura rilevante anche le dimensioni, le tecnologie adottate e gli aspetti di logistica. Gli impianti alimentati a gas naturale generano una minore disponibilità di prodotti diversi dall etilene, in particolare con riferimento al butadiene e agli aromatici. Di conseguenza, lo spostamento verso l uso di gas naturale potrebbe portare alla scarsità di alcuni prodotti chimici di base che hanno importanti applicazioni (ad esempio pneumatici). 17

20 Il volto della chimica in Italia Dimensioni della chimica in Italia, anno 2012 (miliardi di euro, salvo diversa indicazione) Industria Chimica chimica e farmaceutica Produzione Esportazioni Importazioni Saldo commerciale Domanda Interna 52,8 25,3 35,6-10,3 63,1 79,0 42,6 55,4-12,8 91,8 Imprese (numero) Occupati (migliaia) Investimenti 113,2 1,7 176,3 2,5 Spese R&S 0,6 1,2 Incidenza sull industria manifatturiera Fatturato 6% 9% Export 7% 11% Note: spese R&S e investimenti, ultimo anno disponibile 2010 Fonte: elaborazioni e stime su Istat Posizione italiana nell ambito della chimica europea Produzione chimica Domanda interna di chimica Domanda interna di materie plastiche Domanda interna di chimica fine e specialistica Personale R&S/ addetti (%) Fonte: Cefic, Federchimica 2011 Intensità di ricerca nella chimica e nell industria Industria chimica Industria manifatturiera 4,3 1,9 Fonte: elaborazioni su Istat, 2010 In Italia sono attive quasi 3 mila imprese chimiche che occupano circa 113 mila addetti. Considerando anche l occupazione indiretta, i posti di lavoro attivati in Italia dalla chimica sono circa 320 mila. Con un valore della produzione prossimo ai 53 miliardi di euro, l'italia è il terzo produttore chimico europeo - dopo Germania e Francia - e il decimo a livello mondiale. In ambito europeo l Italia è anche il terzo mercato di utilizzo di prodotti chimici e addirittura il secondo per consumo di materie plastiche e di chimica fine e specialistica. Ciò riflette la forte vocazione industriale del Paese. Il settore copre il 6% del fatturato dell industria manifatturiera, ma il suo ruolo va ben al di là della dimensione: i prodotti chimici trovano impiego in tutti i settori industriali e grazie al loro contenuto tecnologico - ne alimentano la competitività. La chimica è un settore ad elevata intensità di ricerca : la quota di addetti dedicati alla R&S nella chimica (4,3%) è più del doppio della media manifatturiera (1,9%). 18

21 Il volto della chimica in Italia Parametrici caratteristici nell industria italiana Valore aggiunto per addetto (indice manifattura =100) Spese del personale per addetto (indice manifattura =100) farmaceutica coke e petrolio chimica elettronica mezzi di trasporto meccanica elettrotecnica gomma e plastica alimentare IND. MANIFATTURIERA carta e stampa minerali non metalliferi metalli cuoio e calzature tessile e abbigliamento mobili legno 267,7 farmaceutica 217,8 coke e petrolio 158,3 chimica 123,2 elettronica 120,3 meccanica 119,6 mezzi di trasporto 116,5 elettrotecnica 105,8 gomma e plastica 103,4 IND. MANIFATTURIERA 100,0 minerali non metalliferi 94,6 carta e stampa 93,4 metalli 91,2 alimentare 84,4 mobili 68,0 cuoio e calzature 59,3 legno 58,5 tessile e abbigliamento 172,1 168,3 132,9 121,5 116,5 110,5 106,1 100,8 100,0 99,3 98,9 96,4 93,9 79,8 78,3 75,5 74,2 Fonte: Federchimica su Istat, 2010 Innovazione e risorse umane altamente qualificate rendono la chimica uno dei settori a maggiore produttività nel panorama industriale italiano. Lo dimostra il confronto con gli altri settori industriali : il valore aggiunto per addetto nella chimica è tra più i elevati ed è più del doppio rispetto alla media dell industria manifatturiera. Anche le spese del personale per addetto collocano la chimica ai vertici tra i settori industriali, indicando che la chimica è un settore adatto a un Paese avanzato come l Italia perché in grado di garantire occupazione di qualità. 19

22 Il volto della chimica in Italia Produzione chimica in Italia per settore (quote % in valore) Chimica per il consumo 17,8% Detergenti per la casa 8,7% Agrofarmaci 1,8% Intermedi e principi attivi farmaceutici 7,0% Profumi e cosmetici 9,1% Gas industriali 4,0% Inorganici di base 5,2% Organici di base 13,3% Chimica di base e fibre 41,1% Fertilizzanti 2,4% Chimica fine e specialistica 41,1% Fonte: Istat, 2010 Altri prodotti di chimica fine Vernici, adesivi e specialità 20,0% e inchiostri 12,2% Plastica e gomme sintetiche 14,3% Fibre chimiche 2,0% Andamento dell occupazione chimica per macro comparti (%) Chimica di base e fibre ,5 36,8 Chimica fine, specialistica e per il consumo ,2 68,5 Fonte: Istat L Italia è presente in tutte le aree della chimica. - La chimica di base produce i costituenti fondamentali della filiera per le imprese chimiche a valle ed è un settore costituito da un numero limitato di grandi produttori. Ricopre circa il 41% della produzione chimica italiana e il 32% in termine di addetti. - La chimica fine e specialistica rappresenta circa il 41% del totale, è molto articolata e fornisce agli altri settori industriali beni intermedi fortemente differenziati in grado di garantire la performance desiderata. - Detergenti e cosmetici, oltre ad alcune tipologie di pitture e vernici, sono destinati al consumatore finale e rappresentano il restante 18% della produzione. La chimica a valle che comprende la chimica fine e specialistica e la chimica per il consumo ha visto aumentare la sua quota sugli occupati dal 63% al 69% nel periodo

23 Distribuzione della produzione chimica in Italia Il volto della chimica in Italia Piccole e medie imprese italiane 38% Imprese a capitale estero 36% Medio-grandi gruppi italiani (*) 26% Note: (*) vendite mondiali superiori a 100 milioni di euro Fonte: stime Federchimica, 2012 Rilevanza dei gruppi di imprese nell industria chimica e dimensione media aziendale effettiva Totale imprese Imprese autonome e gruppi di imprese Addetti (migliaia) Dimensione media effettiva Totale di cui: - gruppi a capitale estero - gruppi a capitale italiano - altre imprese a capitale italiano Fonte: stime Federchimica su Istat, 2012 In Italia l industria chimica vede la presenza bilanciata di 3 tipologie di attori: le imprese a capitale estero (36% del valore della produzione), i medio-grandi gruppi italiani (26%) e le PMI (38%). Circa il 31% degli addetti del settore lavora nelle oltre 250 imprese chimiche a capitale estero, che fanno normalmente parte di grandi gruppi internazionali. Sono inoltre presenti circa 350 gruppi chimici a capitale italiano che complessivamente occupano il 40% degli addetti chimici e la cui dimensione media è pari a 127 addetti. Esiste quindi di un nucleo non ristretto di realtà a capitale italiano che anche se non grandi nel confronto con gli attori della chimica internazionale hanno la massa critica per affrontare le sfide più impegnative della ricerca e dell internazionalizzazione produttiva. Le restanti imprese chimiche italiane occupano in media 18 addetti, caratterizzandosi effettivamente come di piccola dimensione (nel complesso rappresentano il 29% degli addetti chimici). 21

24 Il volto della chimica in Italia Incidenza delle PMI chimiche in Europa (% sugli addetti) UE Totale chimica 44 Chimica fine e specialistica 55 Parametri caratteristici delle PMI chimiche e industriali in Italia (migliaia di euro) chimica industria Valore aggiunto per addetto Spese personale per addetto Divario di valore aggiunto per addetto nelle PMI rispetto alla media settoriale (in Italia, indici totale settore = 100) PMI CHIMICA 94% PMI INDUSTRIALE 85% Fonte: Eurostat, 2010 Nella chimica europea le PMI rappresentano ben il 44% dell occupazione e una quota ancora più alta nella chimica fine e specialistica (55%) dove sono meno rilevanti le economie di scala. In Italia il ruolo delle PMI chimiche è ancora più significativo (66% dell occupazione, anche se si può stimare pari al 52% se si escludono le filiali di gruppi esteri con meno di 250 addetti). L importanza delle PMI nell industria chimica italiana ed europea ha conseguenze spesso sottovalutate in tema di regolamentazione su sicurezza, salute e ambiente a causa del preconcetto che considera tutte le imprese chimiche caratterizzate da grandi dimensioni e grandi impianti : a parità di obiettivi, gli extra-oneri penalizzano tutta l industria chimica ma ancora di più le PMI in quanto incidono come costo fisso. Le PMI chimiche sono imprese di qualità, come dimostrano i dati per addetto del valore aggiunto e delle spese del personale decisamente più elevati rispetto alle PMI industriali. Lo conferma anche il confronto in termini di produttività rispetto alla media di settore: nella chimica, infatti, il valore aggiunto per addetto delle PMI è pari al 94% della media settoriale mentre per le PMI industriali si ferma all 85% della media di tutta l industria. 22

25 Il volto della chimica in Italia Demografia delle medie imprese (indici 2000=100) % 130 CHIMICA 125 (esclusa cosmetica) % INDUSTRIA Quota della chimica in termini di fatturato (%, esclusa cosmetica) sul totale delle imprese industriali sulle medie imprese industriali 4,7% 9,5% N medie imprese chimiche (esclusa cosmetica) N medie imprese chimiche, cosmetiche e farmaceutiche N medie imprese industriali Incidenza della chimica sulle medie imprese industriali ,3% ,2% ,1% Note: medie imprese = milioni di euro di fatturato; dipendenti Fonte: Mediobanca-Unioncamere, Le medie imprese industriali italiane - edizione 2012 Nell ambito delle medie imprese considerate come elemento di vitalità dell industria italiana quelle chimiche rivestono un ruolo di primo piano. In termini di fatturato, la chimica ha un incidenza sull industria del 4,7% (esclusa la cosmetica), ma sfiora il 9,5% se si considera l insieme delle medie imprese. Il nucleo delle medie imprese chimiche si è ampliato fino al 2007, anno nel quale superava le 400 imprese (quasi 500 includendo anche cosmetica e farmaceutica), e ha mostrato una dinamica più vivace dell industria in generale (+29% a fronte di +16%). La crisi del ha visto ridimensionarsi questo gruppo anche perché il criterio definitorio utilizza un soglia di fatturato fissa negli anni, indipendentemente dalle condizioni di mercato tuttavia nella chimica le medie imprese sembrano avere mostrato una maggiore tenuta. Infatti la loro incidenza sul totale delle medie imprese industriali ha raggiunto il 10%, con una crescita di due punti percentuali rispetto al

26 Il volto della chimica in Italia I 50 principali gruppi chimici italiani Risultati 2012 (milioni di euro) vendite mondiali produzione in Italia (milioni di euro) vendite mondiali produzione in Italia (milioni di euro) vendite mondiali 1. Versalis Gruppo Zobele Gruppo Chromavis Gr. Mossi & Ghisolfi FIS Sinterama Gruppo Mapei Intercos Group I.C.R Radici Group Gruppo Desa Fluorsid Gruppo Bracco 6. COIM Group Sadepan Chimica 23. Euticals Silvateam 40. Paglieri Polynt Group 8. Gruppo SOL FACI 25. Reagens Zach System 42. Gruppo Bozzetto Gruppo Colorobbia Montefibre Index Gruppo Aquafil V Partecipaz. Industriali Cosmint Gruppo SIAD Indena/Gr. IdB Holding Gruppo SOL.MAR Gruppo P & R Mirato Bottega Verde Gruppo Lamberti Inver Micys Company Gruppo Sapio Gruppo Isagro Deborah Group Gr. Sipcam-Oxon Italmatch Chemicals ICAP-SIRA ACS Dobfar Novamont Lechler Esseco Group SABO Note: imprese con capitale a maggioranza italiano; i valori si riferiscono ai prodotti chimici (esclusi farmaci); classifica basata sui dati forniti dalle imprese - associate e non - che hanno aderito all'indagine di Federchimica; risultati del Gruppo Zobele relativi all anno 2011 Fonte: Federchimica produzione in Italia Quota di produzione estera (% su vendite mondiali) Vendite mondiali e produzione in Italia, var. % Anno 2007 Anno % 42% Vendite mondiali +11% Valore produzione in Italia -2% Note: analisi a campione chiuso, vendite mondiali superiori a 100 milioni di euro nel 2012 Fonte: elaborazioni sui dati forniti dalle imprese che aderiscono all indagine di Federchimica Tra i principali gruppi chimici a capitale italiano figurano grandi realtà della chimica di base e gruppi medio-grandi poco conosciuti al grande pubblico, ma spesso leader nel loro segmento di specializzazione a livello mondiale o europeo. Una parte predominante di queste imprese è dotata di presenza produttiva internazionale. Negli anni della Grande Crisi i maggiori gruppi chimici a capitale italiano hanno visto le vendite mondiali crescere dell 11% e la quota di produzione estera aumentare dal 34 al 42%. La presenza produttiva internazionale non deriva quasi mai da logiche di pura delocalizzazione, al contrario sostiene anche le produzioni italiane: infatti il valore della produzione in Italia dei maggiori gruppi chimici italiani (quasi tutti internazionalizzati) risulta complessivamente solo del 2% inferiore al livello pre-crisi (2007) e quest ultimo è già stato ripristinato nel 69% dei casi. 24

27 Imprese a controllo estero nella chimica in Italia Il volto della chimica in Italia Imprese con produzione in Italia (numero) Valore della produzione in Italia (miliardi di euro) Export (miliardi di euro) Imprese estere Quota su totale chimica in Italia 9% 36% 45% Spese di R&S (milioni di euro) % Investimenti fissi (milioni di euro) Addetti (migliaia) % 31% Note: Tutte le elaborazioni escludono le imprese estere attive in Italia solo a livello commerciale. Le spese di R&S escludono quelle extra-muros Fonte: Federchimica su Istat, 2012 Imprese chimiche a controllo estero in Italia per area geografica della casa madre (%) Nord America 25,1% Asia 4,6% Altri 0,4% Altri Paesi europei 7,7% Ue 27 62,2% Fonte: Federchimica su Istat, 2010 Nella chimica le imprese estere dotate di una presenza produttiva in Italia sono 259 e sono attive in tutti i settori. Sono soprattutto gli altri Paesi dell Unione Europea a investire in Italia (62% delle imprese estere). Queste imprese ricoprono il 36% della produzione chimica realizzata in Italia (circa 19 miliardi di euro) e una quota anche maggiore dell export (45%). In molti casi, infatti, la localizzazione in Italia non è orientata solo alla domanda interna, ma anche ai mercati esteri. Molte di queste imprese realizzano in Italia anche attività di R&S: le loro spese di ricerca rappresentano il 37% di quelle complessivamente effettuate nella chimica italiana. 25

28 Il volto della chimica in Italia Imprese a capitale estero in Italia e in Europa (quota % sul totale degli addetti) Italia Ind. manifatturiera 11 UE 22 Chimica Incidenza delle imprese estere per classe dimensionale (% in termini di addetti) Evoluzione della presenza estera nella chimica italiana (quota % sul totale degli addetti) 33% 31% PMI (< 250 addetti) Grandi imprese (>250 addetti) 19% 55% Totale 31% Fonte: Eurostat, Istat, Nel manifatturiero italiano solo l 11% degli addetti lavora in imprese estere a fronte di una media europea pari al 22%. Nonostante le gravi inefficienze del Sistema Paese, nella chimica l Italia mostra una capacità di attrazione degli investimenti esteri più elevata e in linea con la media europea. Le indagini condotte presso i top manager delle imprese a capitale estero evidenziano quali maggiori punti di forza della realtà italiana l elevata qualità delle risorse umane, che uniscono competenze tecniche e scientifiche ad una elevata flessibilità e capacità di problem solving, e una ampia base industriale caratterizzata da tante imprese aperte all innovazione e disponibili a testare nuovi prodotti chimici. Le imprese a capitale estero sono una risorsa importante per la chimica italiana anche perché una parte rilevante delle imprese chimiche di grandi dimensioni operanti in Italia è a proprietà estera: rappresentano infatti il 55% degli addetti impiegati nelle grandi imprese. La crisi ha comportato un ridimensionamento della presenza estera in Italia ma si tratta di un fenomeno piuttosto circoscritto: la quota di addetti chimici presso le filiali a proprietà estera è calata solo di 2 punti percentuali tra il 2006 e il

29 Il volto della chimica in Italia Distribuzione geografica dei principali poli chimici Distribuzione dell occupazione chimica (%) 0.0 1,6 1,2 39,9 10,3 9,3 11,9 1,8 5,6 1,5 1,4 4,5 1,3 0,5 1,8 2,3 1,8 0,1 Nord Centro Sud ITALIA Quota % 75,9 13,1 11,0 100,0 0,5 2,5 Fonte: Federchimica, Istat, 2010 In Italia sono presenti diversi e importanti poli chimici. La distribuzione dell occupazione chimica nelle regioni italiane evidenzia però che in Italia assumono grande rilevanza anche tessuti produttivi non localizzati intorno ai poli chimici a causa della forte presenza della chimica fine e specialistica che, diversamente dalla chimica di base, non si caratterizza per le elevate economie di scala e, di conseguenza, non richiede necessariamente grandi impianti. Nel Nord Italia si trova il 76% dell occupazione settoriale e da sola la Lombardia conta per il 40%. 27

30 Il volto della chimica in Italia Quota della Lombardia sull Italia (%) INDUSTRIA CHIMICA CHIMICA E FARMACEUTICA TOTALE INDUSTRIA Imprese (unità locali) 31,1 32,1 20,6 Addetti 39,9 40,3 24,3 Indice di specializzazione della Lombardia nei settori industriali Farmaceutica 1,70 Chimica 1,64 Gomma e plastica 1,32 Elettrotecnica 1,29 Elettronica 1,25 Metalli 1,23 Meccanica 1,19 Tessile e abbigliamento 1,14 Carta e stampa 1,05 Mobili e altri 0,83 Legno 0,74 Alimentare 0,65 Mezzi di trasporto 0,64 Minerali non metalliferi 0,55 Cuoio, calzature 0,37 Note: indice di specializzazione calcolato come il rapporto tra la quota di addetti che lavorano in un certo settore in Lombardia e la stessa in Italia Fonte: Istat, 2010 E noto che una parte rilevante dell industria manifatturiera italiana è localizzata in Lombardia (24% in termini di addetti). Tale concentrazione è assai più significativa con riferimento alla chimica (40%). In effetti la Lombardia ha una vera e propria vocazione nei confronti della chimica. Non si può parlare di distretto in quanto il settore non assume tale forma organizzativa tipicamente caratterizzata da un forte ricorso alla subfornitura. Nella regione esistono, però, le condizioni ottimali per lo sviluppo di attività sofisticate e ad alto contenuto tecnologico, in particolare un network efficiente tra le imprese del settore e altri attori quali le Università e le imprese di servizi avanzati e di impiantistica. La specializzazione della Lombardia nel settore chimico risulta seconda solo alla farmaceutica, con la quale condivide la matrice scientifica, ed è immediatamente seguito dalla gomma e plastica che, non a caso, è uno dei suoi principali clienti. Tale indice è quindi superiore a comparti da sempre considerati di punta come la meccanica. 28

31 Il volto della chimica in Italia Principali regioni chimiche europee addetti chimica e farmaceutica % sulla popolazione % sugli addetti chimici UE 1. Renania(D) ,86 4,9 2. Ile de France (F) ,63 4,3 3. Lombardia ,73 4,2 4. Assia (D) ,12 4,0 5. Baden-Wuttemberg (D) ,60 3,8 6. Baviera (D) ,51 3,7 7. Palatinato (D) ,53 3,6 8. Catalogna (E) ,73 3,1 9. Fiandre (B) ,67 2,5 10. Westfalia (D) ,45 2,2 11. Rodano-Alpi (F) ,60 2,2 Fonte: Eurostat, 2010 Lombardia 1 a regione per n di imprese 3 a regione per n di addetti Unione Europea 54 regioni su 152 con più di 10 mila addetti 108 regioni su 152 con più di 100 unità locali Fonte: Eurostat, 2010 La Lombardia è una regione chimica di vitale importanza non solo per l Italia, ma anche nel panorama europeo: includendo anche la farmaceutica (principi attivi e specialità medicinali), è la prima regione europea per numero di imprese e la terza per numero di addetti. Tutta Europa vede una forte presenza chimica: ben 54 regioni, localizzate in molti diversi Paesi, contano nel settore più di 10 mila addetti e questa presenza - diffusa sul territorio - favorisce le interazioni con tutto il tessuto industriale europeo. 29

32 La performance sui mercati internazionali Quote di mercato italiane sul commercio mondiale tra il 2001 e il 2011 (%) Export chimico italiano e dei principali Paesi europei (in valore, indici 2000=100) 4,5 3, Germania 3,0 2,6 170 Italia 150 Francia -0,4 Chimica -0,8 Industria manifatturiera Differenza Regno Unito Fonte: ICE Istat, Eurostat La quota della chimica italiana sul commercio mondiale è pari al 2,6% (a fronte del 3,7% dell industria manifatturiero). La chimica ha difeso meglio di altri settori la sua quota di mercato mondiale: negli anni Duemila è calata solo di 0,4 punti percentuali contro una perdita di 0,8 punti percentuali dell industria manifatturiera. La performance è buona anche nel confronto europeo, risultando migliore di Francia e Regno Unito (ma non della Germania). La chimica ha complessivamente un deficit commerciale pari ai 10,3 miliardi di euro (anno 2012), ma risulta concentrato nella chimica di base e nelle fibre. Si evidenziano, invece, da diversi anni avanzi significativi e crescenti nella chimica fine e specialistica (1.128 milioni di euro nel 2012). Nel commercio con i Paesi extra-ue la chimica italiana presenta un saldo positivo per 966 milioni di euro (anno 2012), il che testimonia la capacità delle imprese di sfruttare il dinamismo dei Paesi emergenti. I surplus nella cosmetica (1.140 milioni di euro), nelle vernici e adesivi (986) e nella detergenza (511) testimoniano una forte specializzazione della chimica in Italia in questi settori. Da un analisi più dettagliata emergono altri segmenti della chimica delle specialità che godono di surplus importanti. In particolare si distinguono gli additivi per oli lubrificanti e cementi, gli antiossidanti e stabilizzatori per plastica, gli ausiliari per cuoio, tessile e carta. Inoltre, l Italia è leader nel settore dei principi attivi per farmaci generici con l 80% della produzione destinata all estero. 30

33 La performance sui mercati internazionali Saldo commerciale (anno 2012, milioni di euro) Totale Extra UE Intra UE Chimica di base Fibre chimiche Chimica di base e fibre Pitture, vernici e inchiostri Agrofarmaci Altre specialità Detergenti Cosmetici Chimica fine e specialistica Industria chimica Chimica e farmaceutica Fonte: Istat Micro-settori di specializzazione delle chimica in Italia (saldi commerciali, anno 2012, milioni di euro) DETERGENTI Detergenti e cura casa = 381 Agenti organici tensioattivi = 112 Deodoranti e profumi per ambienti = 18 COSMETICI Prodotti per capelli = 367 Eau de toilette = 264 Trucco per gli occhi = 177 Profumi = 123 Ciprie = 80 Trucco per labbra = 32 Sali per il bagno = 30 Prodotti per rasatura = 26 Creme = 17 Altro = 24 PITTURE, VERNICI E INCHIOSTRI Pitture e vernici= 735 Smalti e colori per ceramica = 114 Solventi e diluenti = 56 Mastici e stucchi= 47 Inchiostri da stampa = 11 Altro = 23 SPECIALITA Additivi per oli lubrificanti = 398 Catalizzatori = 219 Colle e adesivi = 201 Antiossidanti e stabilizzatori per gomma e plastica = 145 Ausiliari per cuoio, tessile, carta = 90 Additivi per cementi = 81 Preparazioni disincrostanti e simili = 77 Gelatine e loro derivati = 35 Oli essenziali = 33 Altro = 50 Fonte: Istat 31

34 La performance sui mercati internazionali Quota di export sul fatturato nell industria chimica (%) 50 48% p.p Fonte: elaborazioni su Istat L industria chimica mostra una propensione all export elevata e crescente: la quota dell export sul fatturato è cresciuta di 30 punti percentuali dal 1990 e di 11 punti percentuali nei soli anni Duemila, caratterizzati da una domanda interna poco dinamica e più recentemente in caduta. Nel 2012 ha raggiunto il 48% contro una media manifatturiera del 43%. Si stima che circa il 20% delle esportazioni di prodotti chimici viene intermediato da imprese di distribuzione. La consapevolezza dell importanza di catturare la domanda mondiale riguarda sempre più anche le PMI. La chimica, dopo la farmaceutica, è il settore italiano con la più elevata incidenza di imprese esportatrici (54%) e la quota di export chimico effettuato dalle PMI è fortemente aumentata (+15 punti percentuali rispetto al 1999). Il processo di diversificazione degli sbocchi ha ridimensionato il peso dei primi 15 mercati di destinazione sul totale dell export chimico dal 72% al 66% tra il 1999 e il La quota rivestita da alcuni Paesi è più che raddoppiata: è il caso di Polonia (3,1%), Russia (2,1%) e Romania (1,7%). I mercati più importanti rimangono comunque quelli tradizionali dell Europa occidentale - Germania, Francia, Spagna, Regno Unito - e gli USA. 32

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