Scheda descrittiva del progetto

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1 Scheda descrittiva del progetto 1. Anagrafica di progetto Titolo Amministrazione digitale (senza carta!) Acronimo (se esiste) FlowER Data Inizio Data Fine 05/09/ /12/2014 Budget totale (migliaia di euro) 2.250,00k Responsabile di Progetto Organizzazione: Lepida Spa Linea guida Selezionare una delle seguenti linee guida del PiTER a cui appartiene il progetto: Linea guida 1: Diritto di accesso alle reti tecnologiche Linea guida 2: Diritto di accesso all informazione e alla conoscenza Linea guida 3: Diritto di accesso ai servizi alla persona e alle imprese Linea guida 4: Diritto di accesso ai dati Linea guida 5: Intelligenza diffusa nel territorio urbano. Natura del progetto Selezionare la tipologia di progetto più opportuna (è possibile anche effettuare una scelta multipla): progetto di ricerca applicata o studio di fattibilità progetto finalizzato alla realizzazione di un prototipo o all avvio di piloti progetto per la realizzazione di una infrastruttura/servizio/prodotto progetto per il dispiegamento e/o attivazione dell infrastruttura/servizio/prodotto progetto di comunicazione/sensibilizzazione/formazione progetto di riuso Descrizione sintetica del progetto (abstract) Descrivere in estrema sintesi nel seguente riquadro (non oltre caratteri) il contesto di riferimento, i bisogni da soddisfare, gli obiettivi e gli impatti che il progetto produce sui beneficiari. Questi concetti saranno successivamente ripresi e opportunamente dettagliati. Il progetto Amministrazione Digitale (senza carta!) - FlowER nasce con l obiettivo di incentivare i processi di dematerializzazione su tutto il territorio regionale, a partire dal ripensamento delle logiche e delle modalità di gestione dei documenti in ottica digitale. Per supportare tale approccio sono previste la definizione e la diffusione di metodologie e strumenti che consentano di affrontare in maniera organica e condivisa il tema della dematerializzazione dell azione amministrativa delle PA del territorio regionale, consolidando e valorizzando gli investimenti compiuti sinora e, al tempo stesso, ampliando e rafforzando il processo di innovazione negli enti. Verrà quindi sperimentato, presso i territori Pilota di Parma e Ravenna e presso la Regione Emilia-Romagna, il Sistema Doc/ER, un infrastruttura evoluta in grado di supportar gli enti nella realizzazione di un effettiva gestione documentale digitale e nel presidio dell intero ciclo di vita del documento, dalla sua formazione al suo invio in conservazione. Tale soluzione sarà poi resa disponibile, a riuso, all intero Sistema regionale (in particolare si prevede di avere, in prima battuta, circa 80 enti dispiegatori). Infine sarà avviato un percorso di analisi dei procedimenti amministrativi al fine di costruire un flusso standard dematerializzato, con focus specifico sui documenti/fascicoli coinvolti, e saranno offerti agli enti metodologie e strumenti per replicare questa analisi in n ambiti investiti dal processo di dematerializzazione. Obiettivo complessivo progetto è contribuire a realizzare, attraverso i processi di dematerializzazione, la semplificazione delle procedure intra ente e inter ente, aumentando, quindi, l efficacia dell azione amministrativa. 1 di 19

2 Descrizione generale La descrizione del progetto parte dalla definizione dei bisogni e delle esigenze che il progetto intende soddisfare. Bisogni rilevati/problemi che si vogliono risolvere 1. Evidenziare, nel contesto di riferimento, i bisogni/gap che si vogliono soddisfare/colmare con il progetto 2. Riportare per ogni bisogno/gap le evidenze empiriche necessarie a giustificarlo (es. tempi di attesa, mancanza di servizi in aree disagiate, oneri amministrativi per le imprese, ) 3. Spiegare come il progetto intende soddisfare/colmare un dato bisogno/gap 4. Indicare l eventuale livello di urgenza nel soddisfare i bisogni evidenziati. L azione di innovazione nella pubblica amministrazione è, in ultima analisi, finalizzata al miglioramento continuo dei servizi resi a cittadini, imprese e professionisti. Da questo punto di vista la dematerializzazione dei flussi documentali è uno dei tasselli strategici e indispensabili a garantire questo salto in avanti, perché offre enormi potenzialità in termini di risparmio di tempi, ottimizzazione dei processi, efficacia dell azione amministrativa, miglioramento della trasparenza e dell accesso alle informazioni. Tuttavia, ciò è possibile solo se si ripensano le modalità di gestione dei documenti, spesso condizionate da strumenti e regole pensate per il cartaceo e da sistemi di gestione documentale inadeguati a gestire in maniera efficace, economica ed efficiente flussi documentali ibridi, dove convivono problematicamente, spesso nell ambito dello stesso procedimento, documenti cartacei e documenti informatici. Per questo motivo quando si affronta il tema della dematerializzazione è necessario concentrarsi non solo sugli aspetti più strettamente connessi alla gestione dell archivio, ma anche alle necessarie e indispensabili integrazioni con le filiere verticali di produzione e gestione dei documenti nell ambito delle funzioni attribuite agli enti, nonché su un analisi attenta e puntuale dei flussi documentali che accompagnano i procedimenti, con l obiettivo di ripensarli in una logica completamente digitale. Un approccio di questo tipo fa emergere l esigenza di disporre di modelli, metodologie e strumenti che consentano di affrontare in maniera organica e condivisa il tema della dematerializzazione dell azione amministrativa delle PA del territorio regionale, consolidando e valorizzando gli investimenti compiuti sinora e, al tempo stesso, ampliando e rafforzando il processo di innovazione negli enti. Va configurandosi quindi il bisogno di un modello e linee guida che indirizzino le azioni compiute dall ente (visto nella sua interezza), di metodologie per l analisi dei flussi documentali che tengano conto dei dettami documentaliarchivistici, di strumenti che consentano la costruzione di un vero e proprio sistema di gestione documentale. Si tratta di un esigenza proclamata in modo esplicito dagli Enti che hanno già iniziato a cimentarsi nella dematerializzazione a 360 gradi dei flussi documentali, sia a livello nazionale che regionale, che si sono scontrati la necessità di ampliare la visuale, superando la logica del nucleo minimo di protocollo (su cui si sono necessariamente concentrati finora gli sforzi), favorendo l integrazione delle filiere verticali di produzione documentale con l archivio corrente dell ente, in una logica unitaria e completamente digitale, con l obiettivo di erogare servizi a cittadini/imprese e professionisti integrati ed evoluti e garantendo, al tempo stesso, la corretta gestione dei documenti nell archivio dell ente per tutto il loro ciclo di vita. Per rispondere a tale bisogno, è stata progettata un infrastruttura definita Sistema DOC/ER - in coerenza con quanto definito nel più ampio progetto di Sistema a rete, e in linea con il novellato codice dell amministrazione digitale, che garantisca, il più possibile nativamente, l integrazione con quanto già dispiegato sugli enti. Si tratta di un middleware di servizi (realizzato in evoluzione all eredità di DOCAREA, progetto finanziato nella prima fase di e-gov) in grado di interfacciare sia sistemi di protocollo (attraverso specifiche interfacce), sia sistemi che gestiscono le produzione di documenti nelle diverse filiere (atti, contabilità, personale, etc.) con qualsiasi repository documentale, al fine di costruire e gestire in modo integrato l intero archivio dell ente. Il Sistema permette di accedere ad un catalogo di servizi funzionali alla gestione documentale che verrà sviluppato ulteriormente nell ambito del progetto. Con la realizzazione di tale catalogo di servizi, il sistema potrà gestire l intero ciclo di vita del documento, dalla sua formazione al suo invio in conservazione (esigenza sempre più pressante nel momento in cui ci sia appresta a gestire una mole crescente di documenti digitali). L infrastruttura DOC/ER sarà quindi sperimentata attraverso specifiche azioni di Pilotaggio sui territori di Parma e Ravenna e presso la Regione Emilia-Romagna, e successivamente resa disponibile, a riuso, all intero Sistema regionale (in particolare si prevede di avere, in prima battuta, circa 80 enti dispiegatori). Come detto prima, non è tuttavia sufficiente predisporre una soluzione software, ma è necessario rispondere anche al bisogno di indicazioni e linee guida, espresso dagli Enti partecipanti alla CN-ER attraverso il Sistema delle Comunità Tematiche, che orientino l azione di dematerializzazione. Per questo motivo, sarà avviato un percorso di analisi dei procedimenti amministrativi al fine di costruire un flusso standard dematerializzato, con un focus specifico sui documenti/fascicoli coinvolti e saranno offerti agli enti metodologie e strumenti per replicare questa analisi in n ambiti investiti dal processo di dematerializzazione. Il percorso, costruito in collaborazione con gli enti che detengono la necessaria conoscenza di materia, offrirà agli enti importanti punti di riferimento, condivisi a livello regionale, per la dematerializzazione corretta del flusso documentale in esame e permetterà di orientare al meglio l azione di sviluppo/evoluzione delle soluzioni coinvolte nella gestione del flusso. Obiettivo di tale azione è agire in una logica di semplificazione delle procedure intra ente e inter ente, aumentando, quindi, l efficacia dell azione amministrativa. 2 di 19

3 Obiettivi del progetto e coerenza con i bisogni dichiarati Indicare in tabella gli obiettivi del progetto che rispondono ai bisogni che il progetto intende soddisfare (riprendo quelli dichiarati nella precedente sezione e le relative evidenze empiriche atte a giustificarli). E possibile associare diversi obiettivi allo stesso bisogno. Obiettivo di progetto indicare da 2 a 5 obiettivi Bisogno/Gap a cui l obiettivo di progetto intende rispondere Evidenza empirica/ pratica/ sperimentale del bisogno 1. Realizzare il catalogo servizi dell infrastruttura DOC/ER 2. Predisporre la metodologia funzionale all analisi dei flussi documentali al fine di realizzarne la piena e corretta dematerializzazione 3. Sperimentare il sistema Doc/Er presso la Regione Emilia-Romagna Necessità di affrontare il tema della dematerializzazione dell azione amministrativa in modo organico e condiviso a livello di territorio regionale Bisogno di disporre di modelli e linee guida di riferimento Gli enti che in questi anni si sono cimentati nei processi di dematerializzazione hanno manifestato, anche grazie alla comunità tematica, la necessità di ampliare la visuale e affrontare il tema in modo più articolato superando la logica del nucleo minimo di protocollo (su cui si sono necessariamente concentrati finora gli sforzi), favorendo l integrazione delle filiere verticali di produzione documentale con l archivio corrente dell ente, in una logica unitaria e completamente digitale. Gli Enti del territorio hanno effettuato numerosi investimenti nell ambito della dematerializzazione, ma dopo la fine del progetto DOCAREA- hanno proceduto al di fuori di un framework condiviso. Questa modalità di sviluppo dei sistemi aumenta le possibilità di giungere a modelli che rendono difficile poi l integrazione e il dialogo tra più amministrazioni (elemento chiave per l efficace implementazione della maggior parte dei procedimenti amministrativi). Inoltre, gli Enti di dimensioni più piccole, che non dispongono di competenze adeguate, hanno manifestato l esigenza di disporre di punti di riferimento e indicazioni a livello regionale. 3 di 19

4 4. Sperimentare il Sistema DOC/ER e la metodologia nei territori Pilota di Parma e Ravenna. 5. Dispiegare il Sistema DOC/ER e la metodologia d analisi sugli enti interessati (80 circa). Necessità di affrontare il tema della dematerializzazione dell azione amministrativa in modo organico e condiviso a livello di territorio regionale Gli enti che in questi anni si sono cimentati nei processi di dematerializzazione hanno manifestato, anche grazie alla comunità tematica, la necessità di ampliare la visuale e affrontare il tema in modo più articolato superando la logica del nucleo minimo di protocollo (su cui si sono necessariamente concentrati finora gli sforzi), favorendo l integrazione delle filiere verticali di produzione documentale con l archivio corrente dell ente, in una logica unitaria e completamente digitale. 4 di 19

5 Organizzazioni coinvolte nel progetto Indicare le organizzazioni coinvolte ed il relativo ruolo (è possibile selezionare anche più ruoli): 1. (C)-Coordinatore: Ente del responsabile di progetto 2. (P)-Partner: Soggetti che partecipano alla realizzazione del progetto con proprie risorse umane o economiche 3. (B)-Beneficiario: Soggetti utilizzatori del progetto o che beneficiano degli output del progetto stesso 4. (F)-Fornitore: Soggetti che forniscono un servizio/ prodotto/ prestazione finalizzata alla realizzazione dell output del progetto. Denominazione Tipologia [Pubblica o Privata] Ruolo RER- Servizio Sviluppo Amministrazione Digitale Pubblica (C) (P) (B) (F) Lepida spa Pubblica (C) (P) (B) (F) IBACN- Polo Archivistico Regionale Pubblica (C) (P) (B) (F) RER-Servizio Sistema informativo-informatico Regionale Pubblica (C) (P) (B) (F) Enti della Community Network Emilia-Romagna Pubblica (C) (P) (B) (F) Centro di Competenza per il Dispiegamento Privata (C) (P) (B) (F) Fornitori di soluzioni software Privata (C) (P) (B) (F) Beneficiari e partner attivati con le risorse del progetto 1. Sulla base delle risorse di progetto indicare quanti beneficiari potranno essere coinvolti durante il progetto 2. Indicare quanti/quali di questi sono già stati (o saranno) coinvolti nella stesura del progetto 3. Indicare quali sono (o saranno) partner di progetto e come sono stati (o verranno) coinvolti 4. Indicare infine se esistono (o esisteranno) partner di progetto che sono a loro volta anche beneficiari ed in che modo sono stati coinvolti nella predisposizione di questa proposta; in particolare indicare se esistono accordi formalizzati di collaborazione. In coerenza con quanto definito nell ambito della CN-ER, si lavorerà per consentire il dispiegamento della soluzione sul maggior numero di enti possibile (a partire dal primo set di Enti interessati al dispiegamento), sostenendo i costi di sviluppo/evoluzione e manutenzione a livello di Sistema regionale, nonché la predisposizione di azioni e strumenti di accompagnamento. In particolare si cercherà di raggiungere i comuni di dimensioni più piccole attraverso le forme associate. Gli Enti del territorio regionale sono stati coinvolti attraverso gli strumenti e gli ambienti messi a disposizione dalla CN-ER, con particolare riferimento alla Comunità Tematica Gestione Documentale, nella definizione del modello di riferimento che sottende lo sviluppo del progetto n questione e, con la stessa dinamica, gli Enti beneficiari saranno coinvolti nelle successive fasi, potendo così seguire (e contribuire) passo passo alla realizzazione dell intero progetto. Partner fondamentale di progetto è il Polo Archivistico Regionale, sia perché è erogatore di un servizio indispensabile per gli enti, quale il servizio di conservazione, a cui si potrà accedere grazie al Sistema DOC/ER, sia per le competenze detenute in ambito documentale/archivistico fondamentali nella costruzione del modello di riferimento e ancor di più per la sua implementazione e diffusione. Gli enti Pilota (Provincia di Parma e Provincia di Ravenna) saranno al tempo stesso partner del progetto (contribuendo allo sviluppo e possibile evoluzione del sistema, nonché a definire gli strumenti a supporto del dispiegamento) e primi beneficiari, ossia primi enti utilizzatori del sistema. Anche la Regione Emilia-Romagna sarà sperimentatore della soluzione e contribuirà allo sviluppo e possibile evoluzione del sistema e all individuazione di linee guida per la definizione di un modello di gestione di flussi documentali tipici della PA, nonché a definire gli strumenti a supporto del dispiegamento. 5 di 19

6 Committenti e stakeholder 1. Indicare i committenti del progetto ed in che modo hanno promosso l idea progettuale 2. Indicare gli stakeholder del progetto ed in che modo potranno influenzare (negativamente o positivamente) i risultati attesi del progetto; indicare inoltre in che modo saranno coinvolti. I principali committenti del progetto sono gli Enti stessi della CN-ER che attraverso i tavoli e gruppi di lavoro a ciò preposti hanno più volte espresso l esigenza di procedere in maniera più spedita sul tema della dematerializzazione, salvaguardando gli investimenti pregressi ma al tempo stesso superando le prime esperienze nel campo (più strettamente limitate alla gestione del protocollo) a favore di una vera gestione documentale digitale a 360 gradi. La CN-ER promuove la logica di condivisione con i destinatari dei servizi della progettazione e realizzazione dell iniziative, pertanto in questo caso i principali committenti sono anche i destinatari, nonché stakeholder del progetto che, evidentemente, attraverso un azione più o meno efficace di sperimentazione e dispiegamento della soluzione e dei modelli condivisi, possono influenzare in maniere positiva o negativa la riuscita del progetto medesimo. Per garantire i risultati attesi sarà pertanto necessario proseguire con efficacia nel coinvolgimento continuo e costante degli enti medesimi, in particolare attraverso la Comunità Tematica Gestione Documentale. Risultati attesi (output) 1. Indicare in relazione agli obiettivi di progetto, quale sarà il risultato finale del progetto in termini di output: (servizio, prodotto, infrastruttura, ) 2. Indicare se il risultato finale potrà essere direttamente utilizzabile dai beneficiari. In caso contrario, indicare quali ulteriori attività dovranno essere previste, al di fuori del progetto, per un suo pieno utilizzo 3. Indicare se il risultato finale potrebbe essere direttamente trasferibile in altri ambiti. In caso affermativo, specificare in quali ambiti, perché, quali potrebbero essere orientativamente l investimento e le tempistiche necessarie. I risultati finali di progetto saranno: Sistema DOC/ER testato presso gli enti Pilota ed arricchito nel catalogo servizi, metodologia di analisi dei flussi documentali consolidata, declinata su due ambiti di particolare interesse degli enti legati ai flussi documentali dello Sportello Unico delle Attività produttive e lo Sportello unico dell Edilizia e sperimentata sugli Enti Pilota; dispiegamento sugli Enti interessati (circa 80), anche tramite le loro forme associate, del sistema Doc/er e della metodologia di analisi e ridisegno Il Sistema DOC/ER sarà direttamente utilizzabile dai beneficiari, ossia dagli enti locali. Quanto sviluppato potrà inoltre essere messo a disposizione, in ottica di riuso, delle Aziende Sanitarie Locali e delle Università, nonché di altre Pubbliche Amministrazione regionali e non. Si prevede, anche alla luce dei risultati dell analisi, l integrazione del sistema Doc/er con alcuni applicativi verticali di produzione documentale, con particolare riferimento, appunto, a quelli relativi alle pratiche autorizzatorie. 6 di 19

7 Impatto di progetto: ricadute sui beneficiari, sul territorio regionale, sulla comunità, sulla PA (outcome) In relazione ai beneficiari attivati con le risorse di progetto ed agli obiettivi progettuali indicare quali siano i possibili impatti (outcome del progetto), ossia gli effetti prodotti dal progetto, una volta realizzato, sui beneficiari e più in generale sul territorio regionale, sulla comunità e sulla PA. Indicare infine gli impatti organizzativi più significativi. Es. di outcome: riduzione dei tempi di attesa per usufruire di un servizio o riduzione del digital divide. Gli impatti descritti saranno misurati con opportuni indicatori associati agli obiettivi di progetto, pertanto si raccomanda concretezza per poter valutare ex-ante ed ex-post gli impatti indicati. La realizzazione del progetto descritto può avere ricadute estremamente importanti sul territorio regionale in ottica di standardizzazione degli strumenti (software e non) a disposizione degli enti per proseguire con efficacia nel processo di dematerializzazione, ma anche di prassi e pratiche per la gestione efficace dell azione amministrativa. Il dispiegamento del Sistema DOC/ER offrirà importanti strumenti per la gestione documentale efficace, sia in fase corrente che per la conservazione a lungo termine, ampliando il numero di enti aderenti al Polo Archivistico regionale. Al tempo stesso la diffusione su un numero elevato di enti della metodologia di analisi dei flussi documentali permetterà agli enti di compiere, in modo guidato e coeso, tutti i passi che, nel tempo, possono attivare processi di semplificazione e omogeneizzazione dei flussi interni alle PA e tra il sistema della PA coinvolte nell erogazione di servizi - con particolare riferimento, ad esempio, ai processi autorizzatori e concessori che generalmente coinvolgono una pluralità di amministrazioni nel loro svolgimento istruttorio. In Rer in particolare il dispiegamento del progetto rende possibile la sperimentazione diretta delle soluzioni di standardizzazione negoziate in CNER e la redazione di linee guida di integrazione e utilizzo della gestione documentale all interno dei processi dell ente, fondata sulla revisione del modello attuale dell Amministrazione e sulla metodologia di analisi dei flussi documentali. Tutto ciò contribuisce in modo sostanziale a perseguire l obiettivo di una piena integrazione informativa a beneficio dell utente finale (cittadino, impresa, professionista) che potrà quindi disporre di una vista unitaria delle pratiche di proprio interesse, nonché della propria posizione nei confronti della PA (cosiddetto fascicolo: del cittadino, dell impresa, del fabbricato), consentendo un risparmio di tempo per gli utenti (cittadini ed imprese) e per i dipendenti delle amministrazioni, ma anche risparmio di costi ICT delle amministrazioni conseguente alla condivisione ed alla razionalizzazione delle infrastrutture. Sinergie ed integrazioni 1. Indicare quali siano le sinergie e le integrazioni del progetto rispetto al PiTER , indicando relazioni e motivazioni 2. Indicare quali siano le sinergie e le integrazioni del progetto rispetto al PiTER , indicando relazioni e motivazioni 3. Indicare infine quali siano le sinergie e le integrazioni con altri progetti (internazionali, nazionali o locali). Il progetto Amministrazione digitale si inserisce in piena continuità ed evoluzione del Progetto DOCAREA e delle azioni da esso derivanti relative al Polo Archivistico Regionale e al Progetto DOCAREA+, finanziate nell ambito del PiTER Grazie infatti alla diffusione degli elementi minimi per la gestione del protocollo resi disponibili da DOCAREA e da DOCAREA+, nonché all esistenza prima esperienza in Italia di un polo archivistico regionale preposto alla conservazione del patrimonio documentale degli enti, è oggi possibile compiere il passo ulteriore per garantire una gestione documentale unitaria e integrata all interno degli enti quale elemento infrastrutturale abilitante l erogazione di servizi a cittadini/imprese e professionisti, in piena coerenza con il disegno previsto nel Sistema a rete regionale. Per questo motivo l azione qui descritta si integra e dovrà necessariamente relazionarsi in modo sinergico con quanto previsto nell altre iniziative progettuali derivanti dalla linea guida 3 del PiTER Infine Amministrazione digitale è stato pensato e si svilupperà in piena coerenza con quanto previsto nell ambito del Progetto Interregionale sulla Dematerializzazione (ProDe), cui partecipano 10 regioni italiane e nell ambito del quale la regione Emilia-Romagna svolge un ruolo di coordinamento generale dell iniziativa, nonché di capofila dei task relativi al Sistema di conservazione e alla dematerializzazione dei flussi documentali relativi all erogazione dei servizi degli enti locali. 7 di 19

8 Costi e fonti di finanziamento Indicare per ogni fonte di finanziamento il budget in migliaia di (impegni previsti nello specifico anno) e la relativa percentuale di finanziamento a bilancio. Il budget è riferito alla durata del progetto e serve a produrre i benefici preventivati dal progetto, pertanto è coerente con gli obiettivi e con la baseline degli indicatori di valutazione. Fonti di finanziamento Regione Emilia- Romagna Finanziamenti 2011 (migliaia di ) Finanziamenti 2012 (migliaia di ) Finanziamenti 2013 (migliaia di ) Finanziamenti 2014 (migliaia di ) Totale Percentuale di finanziamento già stanziata nel bilancio pluriennale 525,00 975,00 0,00 300, ,00 100% Enti locali 150,00 120,00 93,11 86,89 450,00 100% AUSL Stato Unione Europea Privati ( ) Altre ( ) Totale (in migliaia di ) 675, ,0 93,11 386, ,00k 100% Ripartizione del budget Indicare per ogni fase progettuale la percentuale di ripartizione del budget totale di progetto.. Quota percentuale Fasi progettuali (totale 100%) Progettazione 0% Realizzazione 20% Verifica di funzionamento del pilota 10% Passaggio in esercizio/ dispiegamento 70% Sostenibilità economica in esercizio Indicare quali siano le condizioni che rendono sostenibile il progetto in fase di esercizio (a regime), indicando chi sosterrà economicamente il servizio realizzato dal progetto e come il servizio sarà reso sostenibile senza ulteriori costi da parte dell amministrazione regionale. Le condizioni che rendono sostenibili un progetto che prevede la diffusione di un infrastruttura progettata e realizzata in modo condiviso nell ambito della PA regionale, sono essenzialmente legate alla possibilità di potere garantire la sua gestione, manutenzione ed evoluzione nel tempo, nonché la necessaria assistenza (tecnologica, ma non solo) e l affiancamento (in termini di formazione, comunicazione e azioni che favoriscono il cambiamento organizzativo) agli enti direttamente coinvolti. In questo senso è stato progettato e costruito il Centro di Competenza per il Dispiegamento (che affianca i dispiegatori nel corso del processo attraverso diversi servizi messi a disposizione) e con questa logica verrà costruito il percorso di sperimentazione delle soluzione nei territori Pilota, con l obiettivo di mettere a disposizione degli enti tutti gli strumenti necessari a dispiegare e mantenere in esercizio la soluzione. 8 di 19

9 Valutazione del rischio e dell impatto di progetto Valutazione del rischio Indicare per ogni fase progettuale da 0 a 3 fattori di rischio indicando il livello di importanza (alta, media o bassa) e la probabilità di accadimento (alta, media o bassa). Per ogni fase non è più necessario differenziare il livello di importanza e la probabilità di accadimento per i distinti fattori. Fornire inoltre una spiegazione delle contromisure che si intendono adottare per ridurre la probabilità di accadimento dei fattori di rischio indicati. Fasi progettuali Fattori di rischio Importanza dei primi tre fattori [alta media bassa] Probabilità di accadimento [alta media bassa] Contromisure che si intendono adottare per ridurre la probabilità di accadimento Progettazi one Realizzazi one Verifica di funzionam ento del pilota Difficoltà di strutturare il progetto su ipotesi attendibili e verificabili Mancato coinvolgimento dei beneficiari nella fase di progettazione Elevato grado di multidisciplinarietà Elevata incidenza sull'assetto tecnologico esistente delle tecnologie introdotte dal progetto Elevata durata del progetto (superiore alla durata del PiTER ) Basso livello di formalizzazione del PM e del gruppo di progetto Elevata dipendenza dall'output di altri progetti da realizzare o in corso di realizzazione Bassa affidabilità delle fonti di finanziamento Altro (specificare) Presenza di vincoli esterni che possono ostacolare la realizzazione del progetto Elevato numero di prodotti/servizi da realizzare Elevato numero di partner di progetto Elevato grado di multidisciplinarietà Mancanza di specifiche progettuali adeguate alla realizzazione del prodotto/servizio Mancato coinvolgimento dei beneficiari nella fase di esecuzione Elevata dipendenza dall'output di altri progetti da realizzare o in corso di realizzazione Scarsa possibilità di determinare con chiarezza tempi e costi di realizzazione Altro (specificare) Scarso livello di committment dei beneficiari Fase di test in condizioni reali di utilizzo non presente o limitata nella durata e/o dimensione Elevato grado di multidisciplinarietà Basso livello di maturità, robustezza, affidabilità della soluzione tecnologica sviluppata Mancanza di un piano di formazione e comunicazione adeguato 9 di 19

10 Passaggio in esercizio/ dispiegam ento Mancanza di risorse economiche/umane/tecnologiche da impegnare da parte dei beneficiari coinvolti nella fase di test Elevata resistenza culturale delle persone/enti che dovrebbero sperimentare i risultati del progetto Elevata dipendenza dall'output di altri progetti da realizzare o in corso di realizzazione Altro (specificare) Presenza di vincoli esterni che possono ostacolare la realizzazione del progetto Mancanza di un piano di sostenibilità in esercizio Quantità di popolazione/aziende interessate Business plan non strutturato e basato su ipotesi validate e verificabili Alto livello di modifica degli assetti organizzativi interni alla PA e dei partner di progetto Basso livello di committment dei beneficiari Elevato numero di prodotti/servizi da dispiegare Mancanza di un piano di formazione e comunicazione adeguato Altro (specificare) Alto Medio Media Alta Gli Enti beneficiari, nell ambito della loro autonomia, possono nel corso degli anni mutare le priorità o ritrovarsi impossibilitati, per scarsità di risorse a completare il percorso intrapreso. Il successo dei processi di dematerializzazione è legato alla capacità da parte degli attori coinvolti (in primo luogo gli enti) di riorganizzazione la propria attività e i propri servizi per sfruttare al pieno le potenzialità insite nell Amministrazione Digitale. Al tempo stesso, sono proprio i processi di riorganizzazione che costituiscono, in genere, una delle attività a più alto rischio, sia per resistenze di tipo culturale, sia per la complessità dell assetto organizzativo tipica delle pubbliche amministrazioni 10 di 19

11 Valutazione dell impatto di progetto: l effetto prodotto dal progetto sui beneficiari Indicare in tabella gli obiettivi del progetto, gli obiettivi di linea che questi contribuiscono a realizzare ed i relativi criteri di valutazione (tra quelli indicati in appendice) sulla base dei quali si valuta sia l obiettivo di linea che l obiettivo di progetto scelto. Spiegare inoltre la relazione esistente tra obiettivi di progetto e criteri di valutazione. In appendice è riportato il modello del PiTER: obiettivi di linea, criteri di valutazione ed indicatori di riferimento. Si precisa che è possibile associare al medesimo obiettivo di progetto anche più criteri di valutazione. Obiettivi di progetto copiare ed incollare gli obiettivi della tabella a pag Realizzare il catalogo servizi dell infrastruttura DOC/ER 2. Predisporre la metodologia funzionale all analisi dei flussi documentali al fine di realizzarne la piena e corretta dematerializzazione Obiettivo di linea che il progetto (nello specifico l obiettivo di progetto indicato) contribuisce a realizzare, scegliendo l obiettivo di linea più coerente dalla tabella in appendice Incremento di soluzioni per la gestione documentale e semplificazione gestionale Incremento di soluzioni per la gestione documentale e semplificazione gestionale Criteri di valutazione selezionare il criterio prioritario tra quelli associati all obiettivo di linea indicato, scegliendo dalla tabella in appendice Efficienza Efficienza Spiegare la relazione esistente tra obiettivi di progetto e criteri di valutazione Lo sviluppo del catalogo servizi dell infrastruttura DOC/ER consente di ampliare la gamma dei servizi di natura documentale accessibile tramite la piattaforma, con risparmio dei tempi legati alla gestione della documentazione e aumento della produttività. La metodologia di analisi è funzionale alla dematerializzazione dei flussi documentali di interesse per gli enti. Se compiuto correttamente, una volta implementato attraverso soluzioni applicative idonee, questo processo consente all ente di gestire in maniera integrata la documentazione proveniente da diverse filiere produttive, agevolando notevolmente la creazione e gestione dei fascicoli informatici (e, di conseguenza, la gestione dei procedimenti e delle relative pratiche), migliorando l accesso della documentazione (trasversale a più settori), facilitando i processi di conservazione della documentazione digitale, con conseguente risparmio di tempo e risorse destinate alla ricerca. 11 di 19

12 3. Sperimentare il sistema Doc/Er presso la Regione Emilia-Romagna 4. Sperimentare il Sistema DOC/ER e la metodologia nei territori Pilota di Parma e Ravenna. 5. Dispiegare il Sistema DOC/ER e la metodologia d analisi sugli enti interessati (80 enti). Incremento di soluzioni per la gestione documentale e semplificazione gestionale Incremento di soluzioni per la gestione documentale e semplificazione gestionale Incremento della diffusione di soluzioni di cooperazione applicativa, gestione documentale e semplificazione gestionale, attraverso l incremento ed il consolidamento di esperienze di dematerializzazione e digitalizzazione. Efficienza La sperimentazione del sistema DOC/ER e della metodologia di de materializzazione relativa permetterà di testarne, rispettivamente, funzionalità ed efficacia, e di rivedere il modello dell impianto dell attuale sistema documentale dell Ente, sostituendo l integrazione delle applicazioni verticali con il sistema di protocollo, attualmente deputato anche alla conservazione, con l integrazione con il sistema Doc/er. Efficienza La sperimentazione del sistema DOC/ER e della metodologia permetterà di testarne, rispettivamente, funzionalità e efficacia, ed individuare eventuali ulteriori migliorie, scaturite dall esperienza del Pilota. Questo si troverà per primo a disporre di un sistema per la gestione informatica dell intero ciclo di vita del documento e di un con un conseguente aumento dell efficienza (grazie all automatizzazione dei workflow documentali sottesi alla gestione dei procedimenti amministrativi) con risparmio dei tempi legati alla gestione della documentazione procedimentale e aumento della produttività. Efficienza Il dispiegamento dell infrastruttura DOC/ER negli enti consentirà l integrazione con i sistemi in uso (o scelti) per la gestione documentale (sia a livello di repository documentale che di produzione verticale) e con il Polo Archivistico Regionale per i servizi di conservazione, accelerando il processo di gestione integrata del patrimonio documentale dell Ente. 12 di 19

13 Indicatori del progetto Indicare in tabella gli indicatori per la valutazione dell impatto di progetto, selezionando ed eventualmente adattando gli indicatori riportati nella tabella in fondo alla scheda (in appendice). Gli indicatori sono relativi agli obiettivi di linea e pertanto da adattare sulla base degli specifici obiettivi di progetto. Per chiarezza indicare anche l obiettivo di progetto (basta indicare il numero di riferimento) ed il relativo criterio di valutazione sopra individuato. Indicatore Numero obiettiv o di progett o Criteri di valutazione Unità di misura /anno FTE/ann o, Tipo Percent uale o Numero Valore attuale baselin e Target di progetto 1 valore stimato ex-ante Target assoluto 2 valore stimato exante Giorni risparmiati nel gestire il documento digitale rispetto al cartaceo - Lato PA 3 * 1,2,5 Efficienza gg/anno Numero Risparmio di costi nel gestire il documento digitale rispetto al cartaceo - Lato PA 4 ** 1,2,5 Efficienza Euro/an no Numero , , , 84 *L'indicatore tempo è stato calcolato dettagliando i tempi di gestione delle singole azioni documentali sui documenti in arrivo, partenza, interno, nel caso di documenti cartacei e nel caso di documenti informatici. **L'indicatore costi è stato calcolato considerando i costi per la gestione delle azioni documentali (considerato il valore economico di un fte medio) e i costi vivi, nel caso di documenti cartacei e nel caso di documenti informatici. Il risparmio, in termini di tempi e costi, è stato valutato sulla base di dati reali analizzati per tre categorie di enti: capoluogo, ente piccolo in unione, ente piccolo non in unione. 1 Nel target di progetto sono considerati gli enti locali (Comuni e Province) e Regione 2 Nel target assoluto sono considerati gli enti locali (Comuni e Province) e Regione 3 I valori sono stimati per difetto 4 I valori sono stimati per difetto 13 di 19

14 2. Appendice Il modello di valutazione: obiettivi, criteri di valutazione ed indicatori associati alle linee guida Criteri di valutazione Di seguito sono descritti sinteticamente i criteri di valutazione dei progetti e, più in generale, delle linee guida e del Piano Telematico dell Emilia-Romagna. Criteri di valutazione Descrizione 3. Efficacia outcome/ input: livello di raggiungimento degli outcome che il progetto deve perseguire 4. Efficienza (della PA): output/ input: maggiore produttività o economicità 5. Sostenibilità utilizzo razionale delle risorse nel lungo periodo 6. User-centricity concreta interpretazione delle esigenze del cittadino 7. Integrazione dei servizi delle PA interoperabilità dei processi 8. Allineamento strategico allineamento istituzionale 9. Valore sociale inclusività, accessibilità e riduzione dell impatto ambientale 10. edemocracy partecipazione del cittadino alla vita politica 11. Empowerment rafforzare le capacità di auto-sviluppo dell individuo e della comunità 14 di 19

15 Modello del PiTER La seguente tabella definisce gli obiettivi di linea, i criteri di valutazione dei tali obiettivi ed i relativi indicatori di impatto. Tale tabella serve per definire gli obiettivi di linea che il progetto contribuisce a realizzazione (attraverso la realizzazione degli obiettivi di progetto), i criteri di valutazione degli obiettivi di progetto (scelti tra quelli indicati per la valutazione dei relativi obiettivi di linea) e gli indicatori per la valutazione di impatto del progetto, ossia serve per compilare la tabella prevista nella sezione Valutazione dell impatto di progetto. Gli obiettivi di progetto saranno valutati rispetto ai criteri di valutazione scelti tra quelli della linea guida cui appartiene il progetto e che di fatto il progetto contribuisce a realizzare. E evidente che un obiettivo di linea possa avere uno o più criteri di valutazione. Si precisa che gli indicatori possono essere eventualmente personalizzati sulla base dell impatto che lo specifico progetto apporta. OBIETTIVI della linea 1: Diritto di accesso alle reti tecnologiche 1. Sviluppo della banda larga per tutti i cittadini e accesso di almeno il 40% di essi alle NGN, identificando opportune soluzioni neutrali di gestione. 2. Definizione di condizioni di accesso uniformi ai servizi di connettività per tutto il territorio regionale, indipendentemente dalla loro redditività per area geografica, con particolare riferimento alle Istituzioni Scolastiche. 3. Sviluppo di sinergie tra pubblico e privato che consentano l ampliamento della fruizione della banda larga e la diffusione delle NGN per cittadini e imprese. 4. Definizione di regole comuni tra tutti gli EELL a favore della connettività, anche riguardo agli interventi di riqualificazione urbana o nuova urbanizzazione. 5. Semplificazione normativa atta a favorire la sinergia tra pubblico e privato per la fruizione della banda larga e la diffusione delle NGN. 6. Incremento dell utilizzo sinergico di tutti gli asset a disposizione della PA locale, anche potenziando le infrastrutture pubbliche ed il loro utilizzo a favore di cittadini, imprese e scuole. 7. Diffusione dei sistemi di accesso ad Internet in modalità free wi-fi CRITERI (obiettivi di linea) ALLINEAMENTO STRATEGICO (4, 5) EFFICACIA (1, 2, 3, 6,7) INTEGRAZIONE (6) SOSTENIBILITA (2, 3, 6) VALORE SOCIALE (2) INDICATORI a. Grado di aderenza all iter di semplificazione normativa che favorisca sinergie tra operatori pubblici e privati per la diffusione della larga banda e le NGN (5) b. % di EELL che aderiscono a regole comuni in favore della connettività (4) c. Grado di semplificazione normativa atta a favorire la sinergia tra pubblico e privato realizzata (5) a. Grado di coperture netta in banda larga/ngn della cittadinanza (1) sono due indicatori una BL uno NGN) b. Grado di copertura netta in banda larga delle imprese (3) c. Grado di copertura netta in banda larga degli istituti scolastici (2) d. Grado di copertura del territorio in funzione della larghezza di banda (1) e. Grado di utilizzo delle infrastrutture pubbliche da operatori di mercato (6) f. Grado di copertura netta in larga banda gestita con partnership di tipo pubblico-privato (3) g. Grado di copertura free wi-fi delle aree ad alta aggregazione (7) a. Grado di copertura del territorio di servizi di connettività erogati con infrastrutture condivise (6) a. Grado di risparmio per la PA grazie agli investimenti infrastrutturali (2, 6) b. # di PPP/P: partnership di tipo pubblico-privato sul totale delle partnership avviate nel triennio (3) c. # di interventi di project financing avviate nel triennio (3) d. Rapporto tra risorse private attratte dall intervento pubblico e risorse pubbliche utilizzate per favorire la connettività in zone a fallimento di mercato (2) a. qualità delle condizioni di accesso alla larga banda, in aree a bassa o nulla redditività, rispetto a quelle ad alta redditività (2) per: Scuole Cittadini Imprese 15 di 19

16 OBIETTIVI della linea 2 Diritto di accesso all informazione e alla conoscenza 1. Incremento della presenza, consolidamento e messa in rete di strutture territoriali che si occupino dell alfabetizzazione informatica. 2. Aumento della capacità dei cittadini e delle imprese di fruire della Rete e delle tecnologie dell informazione e della comunicazione a fini professionali e ludici, anche attraverso l incremento della disponibilità delle informazioni tramite strumenti di social networking e WEB Aumento della capacità dei cittadini di partecipare alle decisioni di politica locale e regionale, attraverso le tecnologie dell informazione e della comunicazione. 4. Sviluppo di azioni di inclusione che mirano a favorire un uso consapevole e attivo del web e delle risorse che lo abilitano, con particolare riferimento alle fasce più deboli e alla loro accessibilità WEB. 5. Sviluppo di un network territoriale a supporto dell uso delle nuove tecnologie nella didattica, con particolare riferimento alle scuole di montagna. 6. Consolidamento delle competenze, presenti sul territorio regionale, in materia di tecnologie e soluzioni software non escludenti (web accessibility) e non esclusive (open source software), anche attraverso la costruzione di un modello di cooperazione partecipativa tra i diversi EELL, imprese e sistema universitario. 7. Regolamentazione dell uso di codice sorgente aperto tra gli EELL. CRITERI (obiettivi di linea) ALLINEAMENTO STRATEGICO (7) edemocracy (3) EFFICACIA (1, 5, 6) EFFICIENZA (6) EMPOWERMENT (2, 6) VALORE SOCIALE (4) INTEGRAZIONE (6) INDICATORI a. Grado di attuazione della regolamentazione sull uso di codice sorgente aperto (7) b. % di EELL che aderiscono alla regolamentazione all uso di codice sorgente aperto (7) a. Incremento % nell uso degli strumenti informatici a supporto della partecipazione (3) a. % di scuole/docenti aderenti a network territoriali a supporto dell uso delle tecnologie nella didattica sul totale (5) b. % di scuole/docenti di montagna che utilizzano i servizi del network territoriale a supporto dell uso delle nuove tecnologie nella didattica (5) c. % di EELL che hanno siti accessibili sul totale (6) d. # di cittadini che hanno usufruito di servizi di alfabetizzazione (1) e. % di cittadini formati, rispetto alla richiesta potenziale (1) scegliere in modo esclusivo questo o il precedente (non tutti e 2 per evitare il doppio conteggio) f. % di strutture territoriali messe in rete (per tipologia: es. scuole, centri di formazione/ educazione, ), rispetto al totale delle strutture territoriali (per tipologia) presenti sul territorio (1) g. Incremento del numero di PA che utilizzano SW libero per la gestione di funzioni/servizi sul totale (6) h. Incremento nell intensità di utilizzo da parte delle PA di SW libero per la gestione di funzioni/servizi sul totale (6) a. % di risparmio nel mantenimento e gestione di software open source degli EELL, ottenuto dall utilizzo di un modello di gestione cooperativo a. Incremento % imprese che fanno uso intenso di ICT nei processi chiave della produzione (2) b. Incremento del numero di imprese che offrono servizi ICT in prevalenza basati su SW libero (6) c. % di cittadini/imprese che utilizzano strumenti (c.d. social networking e web 2.0) per i loro fini professionali e ludici (2) a. Incremento % utenti internet nelle fasce deboli (4) a. % di soluzioni software non esclusivi oggetto di cooperazione partecipativa tra EELL, imprese e sistema universitario (6) 16 di 19

17 OBIETTIVI della linea 3: Diritto di accesso ai servizi alla persona e alle imprese 1. Sviluppo e diffusione di strumenti unitari (portale del cittadino; portale dell impresa; fascicolo sanitario elettronico; fatturazione elettronica) di fruizione di servizi integrati ed omogenei a livello regionale, basati standard comuni. 2. Incremento della diffusione di soluzioni di cooperazione applicativa, gestione documentale e semplificazione gestionale, attraverso l incremento ed il consolidamento di esperienze di dematerializzazione e digitalizzazione. 3. Aumento della gamma dei servizi digitali per cittadini e imprese al fine di ampliare la base degli utilizzatori. 4. Incremento degli interventi di coprogettazione dei servizi, rendendoli realmente usabili e a valore aggiunto per l utenza coinvolta, anche attraverso il coinvolgimento della cittadinanza, delle associazioni, gestioni di categoria e intermediari. 5. Incremento della diffusione di soluzioni di identità digitale integrata e federata. CRITERI (obiettivi di linea) EFFICACIA (1, 3, 5) EFFICIENZA (1, 2) INTEGRAZIONE (1, 2) VALORE SOCIALE (1) USER-CENTRICITY (4) INDICATORI a. % di nuovi utenti per servizio (1) b. % di nuovi procedimenti per servizio (1) c. % di nuove transazioni per servizio (1) d. % di utenti che utilizzano soluzioni di identità digitale integrata e federata (5) e. Grado di copertura territoriale delle soluzioni di identità digitale integrata e federata (5) f. % di popolazione su cui vengono dispiegati i nuovi servizi, per tipologia di servizio (3) a. dei costi di gestione (1, 2) b. delle risorse umane impiegate nella gestione dei servizi/procedimenti (1,2) c. dei tempi di processo (1, 2) d. del numero di servizi on line rispetto a quelli tradizionali (2) a. servizi integrati attivi sul territorio, offerti sul portale del cittadino (1) b. servizi integrati attivi sul territorio offerti sul portale dell impresa (1) c. servizi integrati attivi sul territorio offerti sul fascicolo sanitario elettronico (1) d. # di servizi in cooperazione applicativa sul totale di quelli disponibili per tipologia di servizio (2) a. Grado di omogeneità territoriale dell offerta e della modalità di fruizione dei servizi (1) b. dei tempi/costi per i cittadini che accedono ai servizi on line della PA (1) c. dei tempi/costi per le imprese che accedono ai servizi on line della PA (1) a. Grado di soddisfazione per target di utenza (4) b. Livello di personalizzazione del servizio (4) 17 di 19

18 OBIETTIVI della linea 4: Diritto di accesso ai dati 1. Incremento dei processi decisionali trasparenti e chiari. 2. Incremento della disponibilità on line dei dati detenuti dalla PA, in formati standard aperti e liberi di essere riutilizzati da cittadini e imprese. 3. Incremento delle azioni di supporto a favore di cittadini ed imprese interessati all uso e messa a valore di dati aperti (open data), posseduti della PA locale e dalla Regione, al fine di sviluppare nuovi servizi per la collettività. 4. Abilitazione di processi di fruizione del dato (anagrafi della popolazione, imprese e territorio) in cooperazione applicativa attraverso sistemi di consultazione via web, valorizzando la rete d interconnessione e le infrastrutture abilitanti e costituendo standard a valenza regionale e nazionale (tecnici, normativi e organizzativi). 5. Predisposizione di linee guida che garantiscano il riuso dei dati a disposizione della PA, definendo procedure, formati aperti, standard di cessione dei dati pubblici, licenze e modelli di cooperazione tra i diversi livelli di governo (accordi e convenzioni). CRITERI (obiettivi di linea) ALLINEAMENTO STRATEGICO (5) edemocracy (1, 2) EFFICACIA (2) EFFICIENZA (2, 4) INTEGRAZIONE (4, 5) EMPOWERMENT (3) INDICATORI a. % di attuazione delle linee guida che garantiscono il riuso dei dati a disposizione della PA (5) b. % EELL che applicano le linee guida (5) a. Variazione % del # di processi decisionali partecipati (trasparenti e chiari) avviati da EELL (1, 2) a. % di download degli OPENDATA per target di utenza (2) b. Numero di basi di dati accessibili dal portale dati pubblici regionale, rispetto alla basi dati che potenzialmente contengono OPENDATA (2) a. di tempi e costi di gestione del processo di fornitura del dato anagrafico (popolazione, imprese, territorio) in cooperazione applicativa rispetto alla modalità corrente (4) a. di amministrazioni che espongono dati sul portale dei dati pubblici regionale (4) b. di servizi anagrafici (popolazione, imprese, territorio) in cooperazione applicativa (4) a. di servizi realizzati da soggetti terzi e censiti sul portale dei dati pubblici regionale (3) b. Numero di analisi autentiche prodotte dagli utenti e acquisite dai servizi delle PA (3) 18 di 19

19 OBIETTIVI della linea 5: Intelligenza diffusa nel territorio urbano 1. Messa in rete e integrazione di reti tecnologiche, dati, strumenti, al fine di offrire nuovi servizi utili a migliorare il rapporto con l ambiente urbano circostante. 2. Riduzione dell inquinamento e del consumo energetico. 3. Incremento di servizi intelligenti integrati a favore della collettività. 4. Incremento di pratiche di gestione compatibile con l ambiente delle infrastrutture informatiche della PA locale. 5. Incremento della diffusione di soluzioni pubblico-private di identità digitale integrata e federata. 6. Definizione di meccanismi di regolamentazione e forme di condivisione delle informazioni relative al territorio. 7. Definizione di un modello normativo e autorizzativo di riferimento per le infrastrutture intelligenti. CRITERI (obiettivi di linea) ALLINEAMENTO STRATEGICO (6, 7) EFFICIENZA (1, 3, 4, 5) EFFICACIA (1, 3) SOSTENIBILITA (2, 4) INTEGRAZIONE (1, 3, 5) INDICATORI a. % di attuazione del modello autorizzativo/normativo di riferimento per le infrastrutture intelligenti (7) b. % di EELL che aderiscono ai meccanismi di regolamentazione e condivisione delle infrastrutture intelligenti (6) a. % di risparmio complessivo di tempi e costi per target di utenza (1, 3, 4, 5) a. grado di soddisfazione del cittadino (3) b. % di utilizzo di soluzioni intelligenti per target di utenza (1, 3) a. grado di vantaggio per l ambiente (in termini di CO2 equivalente) (2) b. % dei servizi intelligenti integrati rispetto a quelli tradizionali (2) c. % di EELL che adottano soluzioni di gestione, delle infrastrutture informatiche, compatibile con l ambiente (4) a. Grado di integrazione tra le infrastrutture preesistenti (1) b. Grado di integrazione tra i servizi preesistenti (3) c. % di città che aderiscono al modello PP di identità digitale integrata e federata sul totale delle città (5) d. Grado di copertura della popolazione rispetto al modello PP di identità digitale integrata e federata sul totale della popolazione (5) 19 di 19

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