Area della Salute Mentale

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1 Area della Salute Mentale Pagina n. 101

2 Introduzione Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM) della ASSL n. 6 Vicenza è il complesso di tutte le attività socio-sanitarie territoriali e sanitarie ospedaliere che riguardano l assistenza psichiatrica nel territorio della stessa. Il DSM è costituito da una rete complessa di strutture e servizi differenziati (ospedalieri e territoriali) e ne garantisce il funzionamento integrato e coordinato sulla base dei principi della continuità terapeutica e della metodologia di lavoro tramite l equipe psichiatrica multiprofessionale. Riferimenti normativi Legge n. 180 del , che rappresenta la legge di riforma dell Assistenza Psichiatrica in Italia, con particolare riferimento a: accertamenti e Trattamenti Sanitari Volontari e Obbligatori. Tale legge ha introdotto profondi cambiamenti culturali e organizzativi nel settore dell assistenza psichiatrica e fondamentalmente a un diverso approccio nei confronti della malattia mentale. I suoi punti fondamentali sono la chiusura degli ospedali psichiatrici e lo spostamento dell assistenza psichiatrica da quella centrata sull ospedale psichiatrico a quella inserita nel Sistema Sanitario Nazionale. Legge n. 833 (del ) Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, che ha recepito la legge 180 del Decreto Presidente Repubblica Progetto Obiettivo tutela della salute mentale rappresenta il più importante intervento legislativo in psichiatria dopo la legge 180 che completa ed integra tale legge. Punti fondamentali del provvedimento sono: A. La Realizzazione in ogni ULSS di una rete di strutture diversificate e Servizi Psichiatrici (Territoriali residenziali, semiresidenziali e ospedalieri) necessari per la promozione della Salute Mentale nei tre ambiti: Preventivo Terapeutico Riabilitativo B. La costituzione in ogni ULSS del Dipartimento di Salute Mentale che è il complesso di strutture proprie di Assistenza Psichiatrica la forma organizzativa che garantisce il funzionamento integrato e continuativo dei Servizi (cioè di tutta la rete complessa e diversificata di struttura/servizi. Il Progetto Obiettivo costituisce adempimento prioritario previsto dal Piano sanitario nazionale , che individua la salute mentale fra le tematiche ad elevata complessità, per le quali si ritiene necessaria l elaborazione di specifici atti in indirizzo. D.G.R N Progetto Obiettivo per la tutela della salute mentale : tale Progetto Obiettivo si conferma asse portante della organizzazione regionale per la promozione della salute mentale della popolazione. Il Modello Regionale Veneto configura il DSM come insieme di equipe psichiatriche pluriprofessionali con competenza territoriale definita e conferma come centro strategico di attività dell equipe psichiatriche il Centro di Salute Mentale. Tale modello sostanzia il cardine della qualità dell assistenza nella continuità e completezza del ciclo prevenzione / terapia /riabilitazione garantito, tra le dimensioni distrettuale e ospedaliera, da equipe pluriprofessionali stanziali. Pagina n. 102

3 Dati epidemiologici - Attività territoriale del DSM anno 2006 A livello territoriale sono stati contattati utenti in totale, con un incremento di circa 300 unità rispetto all anno precedente. Similmente sono aumentate le prime visite (nuovi utenti o utenti non più contattati da più di due anni), rispetto a poco meno di mille. Si è mantenuta l attività domiciliare, 277 pazienti sono seguiti anche a domicilio. Nonostante il turnover dei medici psichiatri e una sostanziale diminuzione annua del monte ore territoriale dei medici del DSM le visite specialistiche di controllo o facenti parte di un progetto individualizzato territoriale sono salite a Sono stati 661 gli interventi psicologici e 997 le psicoterapie individuali, mentre ammontano a quelle di gruppo. Anche l attività infermieristica ha avuto un incremento: somministrazioni depot, terapie infusive, contatti infermieristici per dispensa farmaci o somministrazione per os, i colloqui di sostegno o informativi. Circa la tipologia e la distribuzione territoriale degli utenti è in corso una elaborazione più dettagliata anche se al momento non sembrano emergere differenze statisticamente significative rispetto all anno precedente. Per quanto riguarda i principali gruppi diagnostici, comunque risultano 745 pazienti con diagnosi di disturbo d ansia o distimia, 563 con diagnosi di disturbo schizofrenico, 349 con disturbi deliranti o altre psicosi non organiche, 557 affetti da disturbo bipolare, 55 con diagnosi di psicosi organica (demenze o sindromi psico-organiche post traumatiche), 279 seguiti per disturbo di personalità, 138 affetti da oligofrenia, per un totale di Per la distribuzione territoriale va precisato che è in corso una verifica dei dati inseriti circa l appartenenza ai vari distretti degli utenti in carico al momento sui 3884 utenti in carico al DSM 3275 risultano così distribuiti: Vicenza 1455 Ovest 559 Est 401 Sudest 850. Valutazione fine percorso anno Il Dipartimento di Salute Mentale ha presentato 8 progetti nel Piano di Zona : 1. attivazione di n. 5 appartamenti protetti; 2. attivazione di un centro intermedio socio riabilitativo propedeutico all inserimento lavorativo; 3. attivazione della comunità terapeutico riabilitativa attiva nella 2^ Unità Operativa di Psichiatria; 4. Davide & Golia di Vicenza L auto aiuto nella Salute Mentale; 5. Definizione di un modello integrato per la valutazione, classificazione e presa in carico del soggetto con problematiche psichiatriche e risvolti sociali; 6. Formazione degli Operatori per la Gestione dell urgenza e dell emergenza nella Salute Mentale; 7. Integrazione fra i servizi del Dipartimento di Salute Mentale e delle Neuropsichiatria infantile per adolescenti con disturbo psicopatologico; 8. Interventi e corsi di psico-educazione per famigliari attivati presso i CSM. Alcuni dei progetti sopra descritti non sono stati realizzati per la mancanza di copertura finanziaria e in particolare il Progetto n. 2 e il Progetto n. 8. Altri invece sono stati effettuati in parte e sono tuttora in corso, come, per esempio, il Progetto n. 7 nel quale è prevista l integrazione fra i servizi del DSM e della Neuropsichiatria Infantile soprattutto per quel che riguarda i disturbi psichiatrici nell adolescenza. Inoltre il Progetto n. 3, che prevedeva l attivazione di una Comunità Terapeutico Riabilitativa attiva, non è ancora completamente decollato a causa delle difficoltà connesse con la dimissione degli utenti psico-geriatrici in essa ospitati, difficilmente collocabili altrove. I Progetti n. 1, 4, 5, 6 invece sono stati realizzati. Da un analisi delle schede di monitoraggio dei progetti si possono individuare alcune criticità nella realizzazione di alcune progettualità: si è evidenziato soprattutto che alcuni progetti non hanno avuto il finanziamento richiesto necessario per la loro realizzazione, nonostante siano stati formulati dopo un attenta valutazione dei bisogni relativi agli utenti psichiatrici e che ancor oggi restano in attesa di adeguata risposta (v. Progetti Centro intermedio socio riabilitativo propedeutico all inserimento lavorativo e Interventi e corsi di psicoeducazione per famigliari attivati presso i CSM ). Altri Progetti invece, poiché implicano la partecipazione di più servizi, sono stati solo parzialmente realizzati in quanto è stata difficoltosa la collaborazione e soprattutto la messa a disposizione di risorse aggiuntive (v. CTRP Attiva e Comunità Alloggio per adolescenti). Tra i Progetti realizzati il più significativo, è stato quello relativo al Progetto che riguarda la residenzialità e l attivazione di 4 Appartamenti in Convenzione con il Comune di Vicenza. Pagina n. 103

4 La rete territoriale dei servizi nell area salute mentale I Servizi di Salute Mentale del D.S.M. (Dipartimento di Salute Mentale) si possono distinguere in: 1. Servizi Ospedalieri : è il Reparto psichiatrico o S.P.D.C. (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) nell Ospedale Generale per pazienti con patologie psichiatriche gravi in fase acuta che richiedono Trattamento Ospedaliero. Obiettivo principale del servizio ospedaliero è il contenimento della crisi (degenza media breve gg.) finalizzato a consentire il rientro nel proprio ambiente di vita sociale ( familiare lavorativo) con un programma di Cura gestito poi dal Centro di Salute Mentale. 2. Servizi Territoriali: il Centro di Salute Mentale (C.S.M.) è il Servizio Territoriale fondamentale, centrale. Centro di Salute Mentale - Sede di Equipe pluriprofessionale integrata: psichiatri, psicologi, assistenti sociali ed infermieri - Funzione di Coordinamento e programmazione, tutte le attività/interventi nel territorio. - Centro di riferimento per tutti gli utenti del territorio Distretti Socio Sanitari. - Tipologia di pazienti in trattamento, affetti dalle seguenti patologie psichiatriche: disturbi psicotici, disturbi dell Umore (varie forme depressione) disturbi di Personalità, di Ansia, disturbi del comportamento Alimentare - Modalità di funzionamento. Al C.S.M. si accede principalmente tramite l invio del Medico di Medicina Generale, ma può rivolgersi ad esso anche direttamente il paziente stesso, o tramite i suoi familiari, l assistente sociale del comune ecc. Lì, viene effettuata una prima valutazione da parte del medico specialistica il quale arriverà a formulare una diagnosi e definire un progetto terapeutico. La presa in carico viene quindi effettuata con le seguenti modalità: - L attività Ambulatoriale, la più importante, consiste in: o visite specialistiche (diagnostiche e terapeutiche) o varie forme di Terapia: farmacologia terapeutica individuale/gruppi/famiglia - Intervento domiciliare: in casi in cui è ritenuto opportuno o per impossibilità che il paziente si rechi al C.S.M.; - Attività e Interventi di tipo Socio Riabilitativo (inserimenti lavoro, ecc. presso Cooperative Privato Sociale o presso Aziende) Nell U.L.S.S. 6 ci sono 3 C.S.M. aperti per 10 ore al giorno. Gli altri servizi territoriali, collegati al C.S.M., sono i servizi semiresidenziali e quelli residenziali. I Servizi Semiresidenziali sono di due tipi: Day Hospital, per utenti che necessitano di una Ospedalizzazione parziale e giornaliera. Si tratta di pazienti con patologie subacute necessitanti di interventi di breve, medio termine. Centro Diurno. Accoglie pazienti con tendenza alla cronicizzazione e con gravi difficoltà nelle interpersonali. É orientato più in senso riabilitativo. La durata di degenza è di medio lungo termine. Utilizza anche l attività di gruppo espressivo occupazionale per il recupero delle capacità della persona. I Servizi Residenziali, concepiti per pazienti con bisogni di lungo assistenza (terapeutica e riabilitativa prolungate) extraospedaliera, sono di tre tipi: Comunità. Accolgono il paziente per periodi prolungati (mesi-anni) a causa di disturbi gravi e cronici, con carenza o assenza di un supporto familiare, in presenza di disabilità che diminuiscono l autonomia e le capacità sociali (abitazione, lavoro, rapporti interpersonali) C.T.R.P.: Comunità Terapeutica Residenziale Protetta: strutture sanitarie con Attività Terapeutiche e Riabilitative per 12 utenti e per Operatori 24/24 ore = protezione continua. Comunità Alloggio e Gruppi Appartamento: strutture miste di tipo socio sanitario. Accolgono persone con maggiori capacità vita autonoma personale sociale (Max 6 utenti). Si tratta di piccole Comunità semiprotette con operatori (solo alcune ore/giorno). Svolgono un azione di risocializzazione. Pagina n. 104

5 Organizzazione del D.S.M. Il D.S.M. Vicenza è strutturato in tre Unità (vedi organigramma successivo) 1. Strutture afferenti alla I Unità Operativa Psichiatrica del Dipartimento di Salute Mentale. I C.S.M. Attività psichiatrica territoriale relativa ai Distretti Socio Sanitari: VICENZA (Circoscrizioni 1, 2, 3, 4); OVEST Sede: Contrà Mure Corpus Domini, 13 - Vicenza I S.P.D.C. (n. 15 posti letto) Ricovera i pazienti che fanno capo territorialmente al I CSM e quelli dei Comuni di Asigliano, Orgiano, Campiglia dei Berici, Agugliaro, Sossano, Arcugnano, Longare, Castegnero, Zovencedo, Montegalda, Montegaldella, Grisignano di Zocco, Poiana Maggiore. Sede: Ospedale Civile S. Bortolo Viale Rodolfi, 37 Vicenza C.T.R.P. Attiva La Villetta n. 12 posti letto. Sede: Via Volpato Vicenza I e II C.T.R.P. Sede: Complesso S. Felice - Corso SS. Felice e Fortunato n. 229 Vicenza Comunità Alloggio Il Roseto n. 6 posti letto. Sede: Viale Trento Vicenza Gruppi Appartamento n. 12 posti letto. Sede: Via dei Mille Vicenza Centro Diurno n. 15 posti. Sede: Complesso S. Felice Corso SS. Felice e Fortunato Vicenza 2. Strutture afferenti alla II Unità Operativa Psichiatrica del Dipartimento di Salute Mentale: II C.S.M. Attività psichiatrica territoriale relativa ai Distretti Socio Sanitari: VICENZA (Circoscrizioni n ) e Distretto Socio Sanitario EST Sede: Contrà Mure Corpus Domini, 13 Vicenza III C.T.R.P. Sede: Complesso S. Felice Corso SS. Felice e Fortunato n. 229 Vicenza Day Hospital Psichiatrico n. 15 posti. II S.P.D.C. (n. 15 posti letto) Ricovera i pazienti che fanno capo territorialmente al II CSM e agli utenti dei Comuni di San Germano dei Berici, Villaga, Albettone, Barbarano, Mossano, Nanto, Noventa. Sede: Ospedale Civile S. Bortolo Viale Rodolfi, 37 - Vicenza Comunità Alloggio Il Cammino n. 10 posti letto. Sede: Complesso S. Felice Corso SS. Felice e Fortunato n. 229 Vicenza Gruppi Appartamento n. 11 posti letto. Pagina n. 105

6 Sede: Complesso S. Felice Corso SS. Felice e Fortunato n. 229 Vicenza Comunità Alloggio Geranio n. 4 posti letto più 2 pronte accoglienze. Sede: Contrà Mure Corpus Domini n. 13 Vicenza Sede: Complesso S. Felice Corso SS. Felice e Fortunato n. 229 Vicenza Gruppi Appartamento n. 16 posti letto più 4 pronte accoglienze, in fase di attivazione Via Divisione Julia Vicenza 3. Strutture afferenti alla III Unità Operativa Psichiatrica del Dipartimento di Salute Mentale: III C.S.M. Attività psichiatrica territoriale relativa al Distretto SUD-EST. Vengono inoltre effettuati 2 ambulatori distrettuali: Ambulatorio di Barbarano, la sede di Ponte di Barbarano Ambulatorio di Longare, presso l ex sede del Distretto Sede: Ospedale di Noventa Vicentina Via Capo di Sopra Noventa Vicentina C.T.R.P. Attiva La Fenice n. 11 posti letto + n. 1 di pronta accoglienza. Sede: Via Fontana 32 Noventa Vicentina Comunità Alloggio Casa Bianca n. 11 posti letto. Sede: Via Fontana 32 Noventa Vicentina Gruppi Appartamento n. 11 posti letto. Sede: Via Cero Noventa Vicentina Centro Diurno n. 6 posti. Sede: Via Fontana 32 Noventa Vicentina Presso la Direzione del Dipartimento di Salute Mentale, è attiva l équipe Integrazione Lavorativa del Dipartimento di Salute Mentale, articolazione del S.I.L. aziendale (delibera U.L.S.S. n 287/2004), che opera per le tre équipe psichiatriche del Dipartimento. Inoltre, il D.S.M. collabora con le associazioni dei familiari Diapsigra, Aitsam e l Associazione di volontariato Davide Golia. Pagina n. 106

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8 Il compito ed il mandato Il compito ed il mandato del DSM è quello di garantire la promozione e la tutela della salute mentale della popolazione e la cura di ogni forma di malattia mentale, tramite interventi di prevenzione, cura, e riabilitazione. Il centro strategico di attività delle équipe psichiatriche è il Centro di Salute Mentale - CSM (Polo Territoriale del DSM), struttura organizzativa che trova la sua naturale collocazione nell ambito territoriale dell area distrettuale. Il DSM garantisce anche la dimensione della cura ospedaliera mediante i Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura - SPDC (Polo Ospedaliero del DSM) e la funzione di legame delle équipe e del DSM con le altre branche specialistiche in ospedale generale e all esterno in particolare con i Medici di Medicina Generale (MMG). Integrazione socio-sanitaria L area delle patologie psichiatriche è individuata tra quelle che necessitano di un intervento integrato tra le competenze sanitarie e le competenze sociali, essendo questo il modello privilegiato di risposta in grado di assicurare la continuità tra le azioni di prevenzione, cura e riabilitazione e reinserimento sociale. Per attuare tale integrazione funzionale è necessario il raccordo operativo fra il Dipartimento di Salute Mentale ed i Distretti Socio-Sanitari (Protocollo operativo fra Distretti Socio-Sanitari e Servizi Psichiatrici del DSM) attraverso il Referente Psichiatra nominato per ogni Distretto e il Distretto stesso, sulla base di linee-guida di collaborazione per la partecipazione alla UVMD, al collegamento con i Medici di Medicina Generale, con i vari servizi distrettuali interessati (NPI, Disabili, Anziani), nonché con i servizi sociali comunali e territoriali presenti. Gli obiettivi Gli obiettivi primari del DSM sono quelli indicati dal Progetto Obiettivo Tutela della Salute Mentale e dal Progetto Prevenzione, Cura e Riabilitazione dei Disturbi Mentali nei 3 ambiti Prevenzione Primaria, Prevenzione Secondaria, Prevenzione Terziaria, in particolare: Prevenzione Primaria: sviluppare la collaborazione e l integrazione con i Distretti Socio-Sanitari, i Medici di Medicina Generale, con la Neuropsichiatria Infantile, le Associazioni di Volontariato e con le Associazioni dei Familiari. Prevenzione Secondaria: attuata tramite il supporto alle famiglie e ai pazienti, mediante interventi e corsi di psicoeducazione, interventi nel momento della crisi mediante prestazioni ambulatoriali e domiciliari da parte di Medici e Infermieri dei Centri di Salute Mentale allo scopo di prevenire le ricadute e ridurre il numero di richieste di interventi urgenti anche attraverso la Pronta Accoglienza. Prevenzione Terziaria: attuata tramite formazione degli operatori e progetti di intervento individualizzati nei confronti di utenti finalizzati al passaggio degli stessi dalle C.T.R.P. alla Comunità Sociale di appartenenza anche mediante protocolli operativi con le Associazioni di Volontariato e con il Privato Sociale per l utilizzo di alloggi (Gruppi Appartamento) e per gli Inserimenti Lavorativi. Emerge la necessità di soddisfare in particolare il bisogno di residenzialità - alloggio (è necessario coinvolgere i Comuni perché mettano a disposizione appartamenti per utenti psichiatrici). Pagina n. 108

9 I Distretti Socio-Sanitari L area delle patologie psichiatriche è individuata tra quelle che necessitano di un intervento integrato tra le competenze sanitarie e le competenze sociali, essendo questo il modello privilegiato di risposta in grado di assicurare la continuità tra le azioni di prevenzione, cura e riabilitazione e reinserimento sociale. Per attuare tale integrazione funzionale è necessario il raccordo operativo fra il Dipartimento di Salute Mentale ed i Distretti Socio-Sanitari (Protocollo operativo fra Distretti Socio-Sanitari e Servizi Psichiatrici del D.S.M.) attraverso il Referente Psichiatra, individuato per ogni Distretto, e il Distretto stesso, sulla base di linee-guida di collaborazione per la partecipazione alla Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D.), al collegamento con i Medici di Medicina Generale, con i vari servizi distrettuali interessati (Neuropsichiatria, Disabili, Anziani), nonché con i servizi sociali comunali e territoriali presenti. Le criticità attuali Le Aree di confine con il D.S.M. É da tener presente che la salute mentale dell adulto può confinare in maniera longitudinale nel corso della vita con le aree della neuropsichiatria infantile e dell area anziani; in senso trasversale, invece, può confinare con l area della disabilità e delle tossicodipendenze. Si delineano in tal modo le aree di confine con la Salute Mentale che sono: Minori Anziani Disabili Tossicodipendenze Lo strumento per affrontare le relative problematiche e criticità è la Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D.), dove competenze e operatori di aree diverse si confrontano per individuare un progetto individualizzato condiviso e integrato rispondente alla risoluzione dei problemi/ bisogni dell utente. Alcune criticità rilevanti e da affrontare sono: 1. Area minori / neuropsichiatria infantile: premesso che la gestione delle problematiche connesse alla salute mentale dei minori è di competenza fino ai 18 anni di età della Neuropsichiatria Infantile, le criticità riguardano alcuni aspetti: a) Situazioni familiari complesse, in cui, oltre ai problemi dell adolescente, si evidenziano anche problemi legati alle figure genitoriali per disagio o disturbo psichico di uno dei genitori o della coppia; b) La valutazione delle capacità genitoriali (se sono o meno adeguati a svolgere il ruolo di genitori ad es. per problemi di allontanamento e/o affido dei minori) c) problemi legati ad adolescenti prossimi all ingresso nell età adulta che presentano disturbi psichici e comportamentali gravi; d) Situazioni di urgenza ed emergenza nell adolescente con proposta di ricovero in S.P.D.C. (si pensi all inadeguatezza, dal punto di vista ambientale, del ricovero in un servizio psichiatrico di degenza per adulti con patologie psichiatriche acute). 2. Area Anziani (persone ultrasessantacinquenni). Va precisato che non sono di competenza del Dipartimento di Salute Mentale, in quanto area prevalente è quella Anziani, tutte le situazioni di patologia organica cerebrale, ovvero le diverse tipologie di demenza, nonché i disturbi comportamentali derivanti da queste. In questi casi però va comunque garantita la consulenza psichiatrica. Solo dove esiste uno stato patologico psichiatrico precedente o comunque un disturbo in atto di chiara pertinenza psichiatrica si prevede il coinvolgimento come competenza sanitaria, del Dipartimento di Salute Mentale cercando di prevenire ricoveri prolungati o impropri nei servizi afferenti alla rete psichiatrica. 3. Area Disabili: la principale problematica, criticità, riguarda la gestione dei cosiddetti casi misti, portatori sia di patologia psichiatrica diagnosticata che di disabilità / handicap. In tal senso vanno escluse le persone con diagnosi primaria di disabilità psico-organica e con secondari problemi comportamentali: in questi casi la competenza primaria è dell area disabili con eventuale consulenza psichiatrica. Pagina n. 109

10 La gestione invece dei casi misti di competenza sia del Dipartimento di Salute Mentale che dell area disabili avviene tramite l integrazione dei due servizi (DSM e area disabili) attraverso la valutazione multiprofessionale della UVMD che definisce l area prevalente, sulla base del piano individualizzato, e i livelli di responsabilità operativa dei singoli servizi. 4. Area Tossicodipendenze. In quest area, le problematiche e le criticità si sono molto ridotte a seguito dell applicazione del Protocollo di collaborazione tra Dipartimento di Salute Mentale e Dipartimento Dipendenze secondo le linee guida Regionali e che riguarda gli utenti con doppia diagnosi (cioè di dipendenza ed anche di grave disturbo psichiatrico in senso psicotico). Le strategie del Dipartimento di Salute Mentale Partendo da quanto esposto sopra e dagli obiettivi che la Conferenza dei Sindaci si è data per il prossimo triennio, le strategie declinate successivamente rispecchiano il tentativo di rafforzare maggiormente la presenza del Servizio Psichiatrico nel territorio, nonostante la già ragguardevole attività clinico, terapeutico, riabilitativa svolta attraverso i suoi 3 centri. Il sostegno alla famiglia, la residenzialità territoriale, le aree di confine, con particolare riferimento alle problematiche comportamentali degli adulti disabili, l inserimento lavorativo, sono le linee conduttrici del piano di zona per la psichiatria relativo agli anni Pagina n. 110

11 Prima Strategia 1. Area di intervento Dipartimento di Salute Mentale 2. Titolo del progetto POTENZIAMENTO STRUTTURE RESIDENZIALI SOCIO-RIABILITATIVE NEL TERRITORIO DELL ULSS: GRUPPO APPARTAMENTI 3. Politica di riferimento Azione n. C02 - progetto SM Analisi del bisogno Si rileva una parziale carenza di strutture residenziali di tipo socio-sanitarie e in particolare Gruppi Appartamento che diano risposta ad esigenza di tipo abitativo per utenti psichiatrici inseriti in programmi di riabilitazione nel territorio dell ULSS, e particolarmente in alcune zone che ne risultano sprovviste. 5. Obiettivi Il Dipartimento di Salute Mentale in collaborazione con i DSS e i Comuni del territorio e il Privato Sociale e Associazione dei Familiari propone l attivazione di alcuni Gruppi Appartamento per rispondere ai bisogni di tipo riabilitativo e di residenzialità socio-sanitaria psichiatrica della popolazione locale. I Gruppi appartamento accoglieranno persone con problematiche psichiatriche, con parziali livelli di autonomia che necessitano di sostegno per la gestione della propria autosufficienza, oppure sono prive di nucleo familiare o sono temporaneamente o permanentemente impossibilitate a rimanere nel nucleo familiare di provenienza. 6. Azione A. DESCRIZIONE mappatura delle strutture residenziali già presenti e funzionanti sia a diretta gestione del Dipartimento di Salute Mentale che del Privato Sociale individuazione dei bisogni del territorio in particolare in quello extra urbano attivazione in collaborazione con il Privato Sociale di Gruppi Appartamento nel territorio individuato; analisi di un piano di fattibilità per l attivazione in collaborazione con il Privato Sociale di una Comunità Alloggio per utenti psico-geriatrici definizione di percorsi socio-riabilitativi nella successione (dopo l acuzie): Comunità Terapeutica Residenziale Protetta, Comunità Alloggio, Gruppi Appartamento, fino alla possibilità di abitazione autonoma definizione e riferimento al concetto di temporaneità dell inserimento che deve comunque essere sempre connesso alle esigenze individuali della persona: storia, patologia, evoluzione, ambiente, famiglia valutazione e possibile quantificazione del problema del dopo di noi B. SOGGETTI COINVOLTI: Referente Soggetto istituzionale ULSS 6 Vicenza Nominativo Direttore del DSM (cui compete la responsabilità dell organizzazione) Coattori Soggetto istituzionale Nominativo Livello di responsabilità ULSS 6 Vicenza Distretto Socio Sanitario Pagina n. 111

12 Comuni Privato Sociale Regione Comuni del Distretto Socio Sanitario Privato Sociale Associazione dei Familiari 7. Utenti Numero di utenti complessivo previsto Tipo di utenti (Target) Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Triennio Utenti psichiatrici in carico al DSM altro 8. Temporizzazione Anno Fase Descrizione Anno Mappatura dell attuale rete Giugno Incontro con Distretto Socio Sanitario per rilevazione bisogni (in base alla mappatura e sviluppo di un piano di fattibilità declinato sul triennio, compreso lo studio della compartecipazione in base ai livelli essenziali di assistenza) 3 Incontri con i Comuni del Distretto Socio Sanitario individuato per la condivisione del processo e con il Privato Sociale per la fattibilità del progetto ed inizio dell individuazione graduale delle strutture. Termine per la realizzazione Luglio-novembre 2007 Settembre-dicembre Valutazione piano fattibilità Comunità alloggio Psicogeritrici Anno Incontri con i Comuni per la definizione del livello di compartecipazione; Individuazione lista persone inseribili Da gennaio Graduale inizio dell attività 1 semestre Risorse (indicare le fonti di finanziamento) Fonti di finanziamento/enti finanziatori Quota 2007 Quota 2008 Quota 2009 Triennio Regione Comuni Aulss Utenti (vitto e utenze varie) vitto e utenze varie vitto e utenze varie Altri contributi finalizzati Altre istituzioni coinvolte Altro ULSS DSM per attivazione appartamenti (specificare)_per il personale: 1 educatore e 2 Operatori Socio-sanitari per una previsione di attivazione di 3 gruppi appartamento che accoglieranno 12 utenti per arredi 30 al giorno per ogni utente 30 al giorno per ogni utente Totali Pagina n. 112

13 10. Risultati attesi (cambiamenti misurabili sullo stato di salute dell utenza) Facilitare l accesso e l utilizzo ai servizi psichiatrici residenziali socio-riabilitativi a pazienti che risiedono lontani dalla Rete dei servizi esistenti. Valutare l ipotesi del trasferimento della gestione di circa 17 utenti psico-geriatrici attualmente inseriti nelle C.T.R.P. del San Felice in Comunità alloggio in convenzione con il Privato Sociale. Indicatori di output (es. n. di utenti, n. di accessi ai servizi ) aumentare il n. di persone che possono accedere alla rete dei servizi anche per dare sollievo alle famiglie attivazione di una Comunità Alloggio per utenti psico-geriatrici tramite riconversione di una C.T.R.P. Indicatori di outcome (cambiamento ) diminuire il numero di utenti inseriti nelle Comunità Alloggio e nelle C.T.R.P. del Dipartimento di Salute Mentale. Diminuire in tempi rapidi il numero di pazienti psico-geriatrici tuttora impropriamente inseriti nelle tre C.T.R.P. del San Felice 11. Tempi per la verifica semestrale x annuale 12. Strumenti per l attuazione del progetto accordo di programma (specificare ) X convenzione (specificare ) protocollo (specificare ) altro (specificare ) linee guida 13. Note Pagina n. 113

14 Seconda Strategia 1. Area di intervento Dipartimento di Salute Mentale 2. Titolo del progetto STUDIO DI FATTIBILITA PER UN AZIONE COMPLESSIVA DI TIPO PREVENTIVO NELL AREA SALUTE MENTALE PSICHIATRIA TERRITORIALE:PER LA COMUNITA, PER LA FAMIGLIA E NELLA SCUOLA Premessa: un programma complessivo di prevenzione, per essere efficace richiede impegni ed azioni coordinate in diversi settori: Settore Sanitario, Sociale e di Politica Sanitaria. Ciò non di meno possono realizzare interventi ed attività di prevenzione anche con obiettivi parziali nell ambito di un piano generale di Prevenzione (per es. ridurre la disabilità cronica) 3. Politica di riferimento Progetto di sistema SM Analisi del bisogno 1. Importanza di attuare programmi/interventi di prevenzione per favorire l educazione sanitaria sulla salute mentale della popolazione. 2. Favorire l accesso ai servizi da parte dell utenza. 3. Ridurre lo stigma nei confronti dei malati mentali. In generale dare risposta al crescente bisogno di Salute Mentale e di Assistenza Socio-Sanitaria (domanda espressa o meno) dalla popolazione/comunità con riferimento ai più recenti dati epidemiologici (aumento dei disturbi depressivi, aumento del disagio giovanile ecc) 5. Obiettivi Promozione della Salute Mentale tramite interventi di prevenzione nei confronti della comunità Riduzione dello stigma nei confronti delle malattie mentali 6. Azione A. DESCRIZIONE Tramite il coinvolgimento da parte del Dipartimento di Salute Mentale, di altri servizi dell ULSS ed il collegamento anche con agenzie esterne, sviluppare attività di informazione ed educazione sanitaria della popolazione. Tramite strumenti quali: Carta dei servizi aggiornata per migliorare la conoscibilità e l accessibilità della popolazione ai servizi. Opuscolo informativo sulla salute mentale, sui principali disturbi e sulle possibilità di cura. Incontri del gruppo di lavoro dei soggetti coinvolti (formazione di un gruppo di lavoro interdisciplinare). Iniziative di educazione sanitaria con diffusione di campagne di sensibilizzazione, informazione e formazione su singoli problemi. Per esempio campagna contro la depressione, in particolare la depressione post-partum (sempre più frequente e sottovalutata- corsi gruppi per donne in gravidanza) o sui disturbi dell alimentazione, in continuo aumento negli adolescenti Potenziamento delle attività e interventi, in primo luogo diagnostico, in età infantile e sugli adolescenti (vedi progetto adolescenti) Corsi di psicoeducazione per familiari di utenti psichiatrici B. SOGGETTI COINVOLTI: Referente Soggetto istituzionale Nominativo ULSS 6 Vicenza Direttore del DSM (cui compete la responsabilità dell organizzazione) Pagina n. 114

15 Coattori Soggetto istituzionale Nominativo Livello di responsabilità ULSS Direttore Distretti Socio-Sanitari Direttore SERT Direttore Neuropsichiatria infantile Comuni Privato Sociale Volontariato Regione Scuola Medico Medicina Generale Associazione dei familiari e altre Associazioni di volontariato 7. Utenti: Numero di utenti complessivo previsto Tipo di utenti (Target) Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Triennio Utenti psichiatrici Comunità / popolazione 8. Temporizzazione Anno Fase Descrizione Anno 2007 Anno 2008 Anno Carta servizi aggiornata Giugno 2007 Termine per la realizzazione 2 Opuscolo Dicembre Inizio corsi psicoeducazione- Dipartimento di Salute Menata/Associazione dei familiari 4 Altre iniziative (giornata della prevenzione) 1 Campagna contro la depressione. Giornata della Prevenzione Collaborazione ed integrazione tra medici di Medicina Generale e Dipartimento di Salute Mentale 2 Corsi di Psicoeducazione 3 Giornata della Salute Mentale 1 Giornata della Prevenzione 2 Giornata della Salute Mentale 3 Corsi di Psicoeducazione Ottobre 2007 Gennaio 2008 Dicembre Risorse (indicare le fonti di finanziamento) Previsione di monte ore per la psicoeducazione, per la campagna contro la depressione e per la formazione ecc. Per il notevole impegno richiesto dai diversi interventi, programmi, campagne. Fonti di finanziamento/enti finanziatori Quota 2007 Quota 2008 Quota 2009 Triennio Regione Comuni Aulss Utenti Altri contributi finalizzati Altre istituzioni coinvolte Altro (specificare) Pagina n. 115

16 Totali Risultati attesi (cambiamenti misurabili sullo stato di salute dell utenza) Maggiore conoscenze sulla salute mentale e consapevolezza di malattia ed esigenza di cura da parte di persone con disagio psichico (prevedibile conseguenza di aumento delle richieste di cura rivolte a MMG e CSM aumento della partecipazione/collaborazione alla cura da parte di utenti con disturbo mentale identificazione precoce degli eventi critici per prevenire il disturbo mentale giovanile (esordi studi attuali Centro OMS di Verona e Milano). Coinvolgimento necessario dei Medici di Medicina Generale. coinvolgimento dei familiari per la comprensione del disturbo psichico (sia come sintomo che come diversità esistenziale) per affrontare meglio le situazioni di crisi nell ambiente familiare favorire lo sviluppo dei gruppi di auto mutuoaiuto Indicatori di output (es. n. di utenti, n. di accessi ai servizi ) aumentare il numero di persone che possono accedere alla rete dei servizi anche per semplice consultazione ed eventuali cure. tendente diminuzione degli eventi acuti che comportano il ricovero in SPDC e gli interventi d urgenza per la possibilità di diagnosi e cura precoci. Aumento del numero di contatti realizzati. Indicatori di outcome (cambiamento ) Sensibilizzazione e coinvolgimento non solo rivolta agli utenti, ma anche ai diversi servizi coinvolti, allo scopo di condividere ed adottare un modello comune culturale di comprensione ed intervento sul disturbo psichiatrico (per esempio nell adolescente). 11. Tempi per la verifica x semestrale annuale 12. Strumenti per l attuazione del progetto X accordo di programma (specificare ) X convenzione (specificare ) protocollo (specificare ) X altro (specificare ) linee guida Pagina n. 116

17 Terza Strategia 1. Area di intervento Dipartimento di Salute Mentale / Area Disabilità 2. Titolo del progetto PROGETTO DI COLLABORAZIONE INTEGRATA TRA DISTRETTI AREA DISABILITA NEUROPSICHIATRIA DSM PER SOGGETTI ADULTI CASI LIMITE CON PROBLEMATICHE DI CONFINE Va premesso rispetto a questo progetto la problematica evidenziata nell area della Salute Mentale dal DGR n / 2000 : Progetto Obiettivo Regionale Tutela della Salute Mentale Nei casi di incerta competenza, nei quali di norma nono sussista diretta e primaria competenza specialistica psichiatrica (aree handicap, anziani, tossicodipendenti, ecc.), il Responsabile del Distretto convocherà gli specialisti competenti per la presa in carico del paziente che dovrà comunque essere garantita e realizzarsi in rapporto alla patologia stabilmente prevalente anche per le eventuali esigenze residenziali e semiresidenziali in tale situazioni la funzione organizzativa integrata del DSM garantisce il supporto di consulenza specialistica richiesta 3. Politica di riferimento Azione di sistema SM Analisi del bisogno Soggetti disabili adulti/casi limite con necessità di consulenza e valutazione integrata per riabilitazione e integrazione socio-sanitarie e risposta alle difficoltà dei familiari quando oltre alla disabilità psichica si presentano nel disabile sintomi psichici acuti o cronicizzati in malattia 5. Obiettivi Azione di collaborazione tra DSM, Neuropsichiatria Infantile (NPI), Distretti per soggetti che presentino problematicità in cui è difficile stabilire con chiarezza le competenze specialistiche dei servizi sopraelencati. Rispondere a bisogni reali di consulenza, valutazione specialistica integrata e progettazione di riabilitazione ed integrazione socio-sanitario per persone con patologia di confine. 6. Azione A. DESCRIZIONE Rilevare dal punto di vista epidemiologico utenti adulti con deficit intellettivo limite e presenza di eventuali problemi comportamentali; utenti adulti con Autismo Infantile senza gravi deficit mentali che al 18esimo anno di età non sono più di competenza del servizio di Neuropsichiatria (NPI). Protocollo di valutazione diagnostica Valutazione della storia clinica pregressa con documentazione già attribuite al caso, ad esempio precedente presa in carico della NPI, certificazioni scolastiche ecc. Valutazione testistica di eventuali deficit cognitivi; bilancio delle abilità e capacità adattive Valutazione di problematiche cliniche di tipo psichiatrico, anche con testistica specifica Definizione dell area prevalente di problematicità Cura Pagina n. 117

18 B. SOGGETTI COINVOLTI: a. Referenti ULSS Soggetto istituzionale Nominativo DIREZIONE DEI DISTRETTI DIREZIONE SALUTE MENTALE -AREA DISABILITA ADULTA b. Coattori Soggetto istituzionale Nominativo Responsabilità ULSS NNPI Fase di invio e/o passaggio Area Disabilità Referente organizzativo clinico (psicologo) SIL Distrettuale DSM Aspetti medico-psichiatrici (psichiatra referente per territorio) MMG Competenza propria Privato sociale Eventuali inserimenti Va sottolineato, prima di procedere su questo progetto che non sono primariamente di competenza del DSM: a. tutti i ritardi mentale senza significativi e persistente disturbi psichiatrici; b. l autismo adulto, se associato a significativo deficit intellettivo; c. problematiche derivanti da traumi cronici; d. le demenze dell adulto e dell anziano, la cui competenza è primariamente neurologica 7. Temporizzazione Anno Fase Descrizione Anno 2007 Anno Inizio gruppo di lavoro interdisciplinare per formulazione diagnostiche con incontri periodici Entro 30 settembre identificazione e monitoraggio dei casi limite dal punto di vista epidemiologico Dal 30 settembre al 31 dicembre formulazione di un protocollo integrato tra DSM Area Disabilità e Distretti Applicazione progetto integrato e proposte di verifica da parte del gruppo interdisciplinare 2 Realizzazione progetto integrato Termine per la realizzazione 8. Strumenti per l attuazione del progetto mappatura del bisogno inizio gruppo di lavoro interdisciplinare per formulazioni diagnostiche con incontri periodici) 9. Risultati attesi Soddisfazione dei bisogni di assistenza socio-sanitaria di un numero significativo di utenti con problematiche di confine Diminuzione di scompensi critici a livello sociale e della comunità Diminuzione e prevenzioni di situazioni evolutive con complicanze dal punto di vista psichiatrico (disturbi comportamentali, disturbi ad auto-etero aggressività Pagina n. 118

19 10. Risorse (indicare le fonti di finanziamento) É essenziale la presenza di un referente clinico (psicologo) in ogni distretto dedicato allo scopo a tempo parziale: almeno 9 ore mensili nel 2008 e 18 ore mensili nel Fonti di finanziamento/enti finanziatori Quota 2007 Quota 2008 Quota 2009 Triennio Regione Comuni Aulss - Distretto Utenti Altri contributi finalizzati Altre istituzioni coinvolte Altro (specificare) Totali Pagina n. 119

20 Quarta Strategia 1. Area di intervento Dipartimento di Salute Mentale / Area Disabilità / Distretti Socio Sanitari 2. Titolo del progetto PROGETTO PER DISABILI ADULTI CON PATOLOGIA SPICHIATRICA (CASI MISTI) Va premesso rispetto a questo progetto la problematica evidenziata nell area della Salute Mentale dal DGR n / 2000 : Progetto Obiettivo Regionale Tutela della Salute Mentale Nei casi di incerta competenza, nei quali di norma nono sussista diretta e primaria competenza specialistica psichiatrica (aree handicap, anziani, tossicodipendenti, ecc.), il Responsabile del Distretto convocherà gli specialisti competenti per la presa in carico del paziente che dovrà comunque essere garantita e realizzarsi in rapporto alla patologia stabilmente prevalente anche per le eventuali esigenze residenziali e semiresidenziali in tale situazioni la funzione organizzativa integrata del DSM garantisce il supporto di consulenza specialistica richiesta 3. Politica di riferimento Azione di sistema SM Analisi del bisogno Problematiche della disabilità con importanti problematiche psichiatriche e /o comportamentali aggiuntive. La scelta di tale protocollo nasce dalla necessità di rispondere ad alcuni bisogni del disabile adulto, soprattutto alle difficoltà che si presentano a lui ed ai suoi familiari, quando oltre alla disabilità si trova anche disturbato per sintomi psichici acuti o cronicizzati in malattia. 5. Obiettivi Dare una risposta efficace, attraverso a professionalità integrate tra Area Disabilità nel rispetto delle reciproche competenze Distretti Socio Sanitari. DSM Definizione dei livelli di responsabilità tra servizi. Favorire la collaborazione tra DSSB DSM Area Disabilità 6. Azione a. DESCRIZIONE 1. Definizione di linee guida per la gestione dei processi di presa in carico e trattamento 2. Qualificare e potenziare le U.O. Disabilità Distrettuale di uno psicologo a tempo parziale al fine di creare una equipe in grado di farsi carico della persona disabile e della sua famiglia come previsto dal DGR 1859/06 e come descritto nel Piano Locale della Disabilità 3. Attivazione: di un gruppo di lavoro multidisciplinare tra l équipe disabilità distrettuale e lo specialista/psichiatra competente per territorio per le fase di valutazione, definizione diagnostica e di presa in carico integrata. N.B. Compete all Unità Distrettuale Disabilità la valutazione del livello intellettivo e delle abilità, mentre gli aspetti più attinenti a problematiche psichiche sono a carico del DSM. b. SOGGETTI COINVOLTI: Referente DSM Soggetto istituzionale ULSS 6 Vicenza DSM - DSSB Nominativo Direttore di Distretto Direttore Area Disabilità Pagina n. 120

21 Coattori Soggetto istituzionale Nominativo Livello di responsabilità ULSS 6 Vicenza Direttore Struttura complessa DSM Psichiatra referente per territorio Responsabile Area Disabilità Comuni Privato Sociale Regione 7. Utenti: Numero di utenti complessivo previsto Tipo di utenti (Target) Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Triennio Disabili gravi componente psichiatrica Altro Numero casi misti già in carico Numero casi misti + nuovi casi 8. Temporizzazione Anno Fase Descrizione Anno Anno Mappatura dei casi misti esistenti: mappatura da parte del DSM e mappatura da parte dell Area Disabilità. Analisi e confronti entro Formazione di gruppo di lavoro interdisciplinare e definizione protocollo per i casi misti Termine per la realizzazione 9. Risorse (indicare le fonti di finanziamento) Qualificare e potenziare le U.O. Disabilità Distrettuale di uno psicologo a tempo parziale al fine di creare una equipe in grado di farsi carico della persona disabile e della sua famiglia come previsto dal DGR 1859/06 e come descritto nel Piano Locale della Disabilità (9 ore mensili nel 2008 e 18 ore mensili nel 2009). ripristinare organico del DSM Fonti di finanziamento/enti finanziatori Quota 2007 Quota 2008 Quota 2009 Triennio Regione Comuni Aulss - Distretto Utenti Altri contributi finalizzati Altre istituzioni coinvolte Altro (specificare) Totali Risultati attesi (cambiamenti misurabili sullo stato di salute dell utenza) Diminuzione e abbattimento dei tempi di attesa per la doppia presa in carico di soggetti con grave disabilità e disturbi psichici Integrazione in rete con DSM, Area Disabilità Adulti, Servizi del Privato Sociale per persone affette da disabilità e patologia psichiatrica concomitante. Indicatori di output (es. n. di utenti, n. di accessi ai servizi ) Domande appropriate di consulenza presso i CSM Indicatori di outcome (cambiamento ) Pagina n. 121

22 Diminuzione di scompensi psichici in soggetti con grave disabilità Diminuzione delle situazioni di criticità istituzionali (Comunità) o familiari 11. Tempi per la verifica X Semestrale annuale 12. Strumenti per l attuazione del progetto X accordo di programma (specificare ) X gruppi di lavoro pluriprofessionale X edizione di linee guida X altro (specificare ) linee guida Pagina n. 122

23 Area Dipendenze Pagina n. 123

24 Introduzione Il fenomeno dell uso di droghe, legali e non, è in costante trasformazione. Vengono di seguito evidenziati alcuni aspetti tipici : - le sostanze in assoluto più consumate sono l alcol ed i cannabinoidi e si nota, dopo una lieve flessione anche l aumento del consumo di tabacco, soprattutto tra le donne; - l età d inizio dell assunzione è sempre più bassa e nel caso dell alcol e delle sigarette si registrano situazioni di inizio già verso gli undici - tredici anni; - circa il 45-50% dei giovani (e in altre rilevazioni il 70%) ha almeno una volta sperimentato l uso di uno spinello mentre la percentuale aumenta all 80% nel caso del consumo alcolico; - alcol, tabacco e cannabis rappresentano la porta di accesso al consumo di altre droghe (come l eroina, la cocaina, le amfetamine) anche se solo un % dei consumatori è poi destinato a sviluppare una dipendenza; - spesso vengono sottovalutati i rischi da intossicazione per gli effetti farmacologici delle sostanze ritenendo che l assenza di dipendenza sia una condizione che permetta l uso delle stesse e a non considerarle pericolose; - vi è stata in questi anni una progressiva caduta d interesse nei confronti del problema che rischia di normalizzarsi come un fatto accettato ed inevitabile nella nostra società; - nonostante le campagne informative moltissimi consumatori non conoscono gli effetti dannosi delle droghe utilizzate e molti pensano (come nel caso degli spinelli) che alcune droghe siano non solo innocue ma addirittura utili in determinate circostanze; - la diffusione delle sostanze è molto influenzata dal mercato secondo la causalità circolare offerta domanda; - L eroina sembra essere in calo, mentre è in forte aumento il consumo di cocaina, che ha raggiunto sul mercato prezzi molto bassi e quindi accessibili a tutte le classi sociali; - non è possibile fare delle differenziazioni nel consumo in base alle tipologie familiari, il ceto sociale o le caratteristiche socio ambientali, fatta eccezione per le situazioni di dipendenza nelle quali, da un punto di vista clinico, si riscontrano fattori di vulnerabilità nella vita personale e familiare dei pazienti con problematiche spesso risalenti alla prima infanzia; - sta scomparendo il tossicomane tipico ed anche gli stili di vita sono variegati e diversificati; - sempre più spesso l uso di droghe può, per molto tempo, risultare compatibile con attività scolastiche e lavorative; - sul piano della prevenzione si constata la scarsa incidenza delle sole campagne informative sui danni nel modificare i comportamenti collettivi. Gli interventi preventivi nel contrastare in tempo i fattori di rischio e vulnerabilità e la promozione dei fattori protettivi dovrebbero subire un notevole incremento nella programmazione e nei finanziamenti; - con la nuova legge si è inteso dare un maggiore impulso alle strategie repressive e di controllo; - vi è una crisi generalizzata della agenzie educative primarie: famiglia e scuola, con notevoli problemi di reciproca fiducia e collaborazione con un sempre maggiore distacco generazionale; - L uso di droghe non è più riferibile solamente alle fasce giovanili e l interpretazione che l uso di droghe sia associato al disagio adolescenziale è ormai obsoleta; - Sempre di più si intravedono fattori causali e matrici sociali nella genesi e nello sviluppo del fenomeno: consumismo, edonismo esasperato, caduta della tradizione e dei valori, incertezza per il futuro, disagio esistenziale diffuso caratterizzato sempre di più da una desertificazione emozionale e dal venir meno della cooperazione della solidarietà sociale. Pagina n. 124

25 Riferimenti Normativi D.P.R n. 309 e aggiornamenti legislativi (SCHEDA SINTETICA) Testo Unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza. (GU n.62 del Suppl.Ordinario n.62) 1) Tutte le droghe diventano uguali davanti alla legge senza più distinzione tra leggere e pesanti. La cannabis (spinelli) è trattata allo stesso modo di eroina e cocaina. 2) Tutte le sostanze sono raggruppate in 2 Tabelle e non più in 4 come nella legge precedente. 3) Viene reintrodotto il concetto quantitativo per distinguere tra consumo personale e spaccio. 4) Viene punito chi acquista, riceve a qualsiasi titolo o comunque illecitamente detiene sostanze stupefacenti che appaiono destinate ad un uso non esclusivamente personale, o per quantità (in particolare se è superiore ai limiti massimi indicati nelle apposite Tabelle del Ministero della Salute ) o per modalità di presentazione (avuto riguardo al peso lordo complessivo o al confezionamento frazionato) o per altre circostanze dell azione. 5) Per il consumo personale sono sempre previste le sanzioni amministrative che ora possono arrivare fino ad 1 anno. 6) Le attuali pene previste sono: a. per il reato di spaccio o detenzione di una quantità di sostanza superiore a quella indicata nelle Tabelle Ministeriali pene da sei a venti anni e multa da a euro. In particolari condizioni (valutazione dei fatti di lieve entità) le pene detentive sono ridotte da 1 a 6 anni. In questi casi (fatti di lieve entità), nell impossibilità di fruire della sospensione condizionata della pena, può essere chiesto il lavoro di pubblica utilità per un periodo corrispondente alla pena inflitta. b. per il consumo personale sono sempre previste le sanzioni amministrative per un periodo non inferiore a un mese e non superiore a un anno. c. sospensione della patente di guida o divieto di conseguirla; d. sospensione della licenza di porto d armi o divieto di conseguirla; e. sospensione del passaporto e di ogni altro documento equipollente o divieto di conseguirli; f. sospensione del permesso di soggiorno per motivi di turismo o divieto di conseguirlo se cittadino extracomunitario 7) Per il consumatore che sia socialmente pericoloso sono previste misure di sicurezza quali l obbligo di presentazione alla PG, il divieto di frequentare locali pubblici, il divieto di condurre veicoli a motore. 8) Gli arresti domiciliari sostituiscono la custodia cautelare per il tossicodipendente che sia in trattamento o ad esso intenda sottoporvisi. 9) L affidamento in prova terapeutico viene esteso alle pene fino a sei anni anche se tale periodo è residuo di maggior pene. L attuale norma prevede che l istanza, pena la sua inammissibilità contenga: 1. certificazione rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o da una struttura privata accreditata per l attività di diagnosi prevista dal comma 2, lettera d), dell articolo 116 attestante lo stato di tossicodipendenza o di alcool dipendenza; 2. la procedura con la quale è stato accertato l uso abituale di sostanze stupefacenti, psicotrope o alcoliche; 3. l andamento del programma concordato eventualmente in corso e la sua idoneità, ai fini del recupero del condannato. 10) L attuale normativa continua a mantenere il diritto all anonimato per i pazienti che lo richiedono e in merito agli operatori cita quanto segue: Gli operatori del servizio pubblico per le tossicodipendenze e delle strutture private autorizzate ai sensi dell articolo 116, salvo l'obbligo di segnalare all'autorità competente tutte le violazioni commesse dalla persona sottoposta al programma terapeutico alternativo a sanzioni amministrative o ad esecuzione di pene detentive, non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione della propria professione, né davanti all'autorità giudiziaria né davanti ad altra autorità. Pagina n. 125

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