Quali sono? Da dove iniziamo? La diagnosi. Transizioni evolutive. shock rifiuto senso di colpa e d inadeguatezza. La comunicazione della diagnosi
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- Federico Mauro
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1 Dipartimento di Scienze Pediatriche Mediche e Chirurgiche U.O.C Clinica Pediatrica Università di Messina SUPPORTO PSICOLOGICO Psicologa Dott.ssa Maria Pecoraro Da dove iniziamo? La diagnosi La diagnosi di diabete mellito-insulino insulino- dipendente (DMID) è vissuta come un trauma: shock rifiuto senso di colpa e d inadeguatezza 04 Aprile 2009 La comunicazione della diagnosi Emergono vissuti angosciosi Negazione, rimozione, isolamento che non favoriscono L ACCETTAZIONE DELLA MALATTIA L insorgenza della malattia cronica rompe degli equilibri in particolare di natura psicologica. Tali difficoltà assumono la forma di disagi che richiedono un nuovo assetto e necessitano la messa in campo di risorse ampie. INTERVENTO PSICOLOGICO FACILITAZIONE Transizioni evolutive Si riferisce ai cambiamenti (a livello individuale, interpersonale, gruppale e sociale) implicati nei processi evolutivi che caratterizzano lo sviluppo dei sistemi umani: Quali sono? Le trasformazioni relative all avvicendarsi avvicendarsi delle fasi di sviluppo che scandiscono il ciclo di vita I mutamenti suscitati dalle oscillazioni tra vecchie e nuove modalità di comportamento, nelle microtransizioni quotidiane volte a definire e ridefinire i modelli interattivi Repentine riorganizzazioni a seguito di eventi critici improvvisi o attesi di piccola, media e grande entità. 1
2 la gestione della malattia Il diabete si inserisce nella l adesione al trattamento (insulina, alimentazione e attività fisica). DIMENSIONE DEL QUOTIDIANO Ridistribuzione di risorse, compiti, responsabilità ruoli e funzioni MICROTRANSIZIONI FAMILIARI OBIETTIVO L obiettivo si raggiunge lavorando in equipè: TEAM DIABETOLOGICO svolgono un ruolo cruciale nell assistenza e nella gestione del diabete Educazione Istruzione Autogestione Educazione 1. Totale dipendenza dai genitori per quel che riguarda le iniezioni, l alimentazione e il controllo glicemico. 2. Alimentazione irregolare e livelli di attività imprevedibili. 3. L ipoglicemia è più frequente. IMPORTANZA PRIMARIA PREVENIRE RICONOSCERE GESTIRE Educazione Imparare e migliorare le tecniche di iniezione e di controllo. Riconoscere i sintomi dell ipoglicemia e comprendere il significato dell autogestione. Adattare il diabete ai programmi scolastici, all attivit attività fisica e allo sport. Consigliare i genitori sullo sviluppo graduale dell indipendenza del bambino e sul passaggio di mano delle responsabilità. 2
3 Educazione Promuovere l indipendenza l e l autogestione responsabile rapportandole al livello di maturità del ragazzo. Discutere dei conflitti emozionali e generazionali. Prevedere obiettivi e priorità Adolescenza e diabete 1 Il contesto psicologico di un adolescente deve essere in grado di adattarsi ai cambiamenti di umore, alle idee, al comportamento, al nuovo vocabolario. ENERGIE SPESE PER CAPIRE E SCOPRIRE IL MONDO!!! Superare lo stadio adolescenziale non e e né veloce nén facile L ottica è fare da supporto a questo processo di crescita e di scoperta. Adolescenza e diabete 1 I conflitti sono più accentuati Esigenza di sentirsi normale e uguale ai coetanei Bisogno di autonomia-dipendenza Autogestione Fondamentale ottenerla!!!! Aspetto primario del pz. con diabete Organizzarsi e attrezzarsi di: Tempo Calma Serenità Disponibilità Il ruolo della famiglia nell autocontrollo del bambino/ragazzo con diabete Un buon autocontrollo presuppone una buona conoscenza della malattia nei suoi diversi aspetti da parte di entrambi i genitori. Un sereno clima familiare (Se il clima familiare è sereno è più facile che i bambini acquisiscano lo spirito giusto per convivere con la malattia e si mettono gradualmente nelle condizioni di autogestirla) Ruolo di supervisori Essere una FAMIGLIA EDUCATIVA 3
4 Che significa Famiglia Educativa? E evidente la vitalità Dimostrazione dell affetto e dell amore Capacità di ascolto Propositività nel fare progetti Prevalenza dei sentimenti Senso di humour Chiarezza ( chiedono informazioni, ascoltano, contatto fisico, consapevolezza dello stato d animo d altrui ) Affrontare i problemi con soluzioni creative ed ottimismo Il cambiamento è inevitabile e si affronta (Virginia Satir) Cosa bisogna sviluppare? 1. La responsabilizzazione 2. Il processo di autostima 3. Il controllo emotivo 4. Far superare ogni sensazione di isolamento e di diversità AUTOSTIMA L obiettivo principale è: lo SVILUPPO verso una maggiore autoconsapevolezza e autodeterminazione, ed inoltre, di una migliore capacità di selezionare ed attivare le proprie risorse personali e relazionali. AUTONOMIA E un concetto, un atteggiamento, un sentimento, un immagine ed è rappresentata dal comportamento. Capacità di valutare sé stessi e di trattarsi con dignità, amore e realismo lo sviluppo dell autostima 1 I sentimenti di autostima fioriscono in un atmosfera nella quale: si apprezzano le differenze individuali dove l amore l è mostrato apertamente dove gli errori servono per imparare dove la comunicazione è aperta le regole sono flessibili la responsabilità è il modello lo sviluppo dell autostima 2 neutralizzare i vissuti di fragilità personale e di scarsa stima di sés RICONOSCIMENTO DELLE COMPETENZE Focalizzarsi sui bisogni e sulle risorse La relazione con il paziente si deve costruire con empatia e rispetto 4
5 lo sviluppo dell autostima 3 Più forte è la propria autostima, più facile è avere e mantenere il coraggio di cambiare il proprio comportamento. Più ci si relaziona con gli altri più si riesce a conoscerli e più ci si conosce. ACCETTARE LA NOSTRA UNICITA è fondamento dell autostima ALTA AUTOSTIMA elimina l isolamento PSICOLOGA Oltre alle competenze tecniche, Bisogna avere altre competenze: motivazione capacità di valutare l apprendimento DISPONIBILITÀ ALL ASCOLTO ALLA COMUNICAZIONE ALL OSSERVAZIONE PSICOLOGA È responsabile dell individuazione, della valutazione dei vissuti di malattia e del conseguente intervento di riflessione Comprendere la personalità e le motivazioni del paziente Cogliere i segni di disagio: Suscettibilità emotiva Irritabilità Svogliatezza Isolamento Mancanza di fiducia in sé stessi Scoraggiamento Stabilire una relazione di collaborazione e di fiducia. Una relazione sperimentata come base sicura, in quanto si garantisce non solo protezione ma anche esplorazione. Base sicura Chiarire. Esplorare.. Valutare Al fine di collegare le esperienze e le emozioni vissute, valorizzando e facilitando lo sviluppo e l utilizzo l delle risorse e competenze personali. Come costruirla? La sicurezza si costruisce aiutando a gestire le emozioni che la famiglia o l individuo l porta. Caratteristiche dello psicologo: Franchezza, chiarezza e completezza e capacità critica Disponibilità intesa come rassicurazione Autorevolezza Calore umano CONTESTO SICURO PALESTRA EMOTIVA 5
6 ASCOLTO ATTIVO Significa accompagnare il paziente attenzionando alle emozioni e ai vissuti, rendendo consapevole tutto ciò che viene espresso. SPAZIO CONTENIMENTO ASCOLTO ATTIVO 2 Ascoltare liberamente richiede: Dare piena attenzione a chi parla Mettere da parte ogni idea preconcetta Eliminare il giudizio Cogliere ogni tipo di confusione e chiarire Accoglienza Come? la riformulazione e la ristrutturazione Empatia Comunicazione verbale e analogica coordinare eventi, significati ed emozioni nuovi punti di vista facilitare i processi autoriflessivi nuovi cornici e nuovi significati risonanza empatica la capacità di guardare il mondo esterno dalla pro-spettiva dell altro. Empatia la capacità di calarsi nel sentire del paziente e successivamente di rientrare in se stessi ovvero la comprensione reale della problematica globale del paziente L empatia nasce dalla condivisione di qualcosa. La nostra grande sorpresa siamo noi stessi. Noi ci incontriamo sulla base delle nostre uguaglianze e cresciamo sulla base delle nostre differenze 6
7 GRAZIE 7
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