REALIZZAZIONE DEL VIGNETO: Scelta della densità di Piantagione Giancarlo Scalabrelli

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1 REALIZZAZIONE DEL VIGNETO: Scelta della densità di Piantagione Giancarlo Scalabrelli Problematiche relative alla scelta delle distanze di piantagione in viticoltura Scelta del modello di impianto: distanza di piantagione Crescita apparati radicali forma di allevamento Portinnesto Vitigno clone

2 Aspetti decisionali al momento dell impianto Scelta del livello qualitativo Il terroir frutto dell interazione tra fattori ecopedologici ed il vitigno a cui si sommano gli interventi tecnici e tecnologici Fattori: Scelte tecniche in fase di impianto: Terreno: ben drenato, poco fertile, analisi geomorfologica e chimico - analitica. Portinnesto: in funzione del tipo di terreno e della vigoria desiderata; Vitigno = in funzione del terreno e dell indirizzo aziendale Clone = tendenza alla mescolanza policlonale Modello Viticolo (distanze e forme) Attitudine del modello d impianto alla meccanizzazione della gestione

3 LO SVILUPPO DELL APPARATO RADICALE DELLA VITE La distribuzione dell apparato radicale è concentrata nei primi 90 cm (in peso = a), mentre la lunghezza (b) è maggiormente dispersa

4 LO SVILUPPO DELL APPARATO RADICALE DELLA VITE

5 SVILUPPO DELL APPARATO RADICALE a distanza ravvicinata sulla fila : 0,5 m A Distanze molto ravvicinate sulla fila l apparato radicale si espande in largo e in profondità in funzione del terreno e del genotipo

6 LO SVILUPPO DELL APPARATO RADICALE DELLA VITE in funzione della densità di piantagione All aumentare della densità di piantagione aumenta la densità dell apparato radicale per unità di superficie (n e peso di radici) determinando un aumento dell esplorazione del suolo

7 SVILUPPO DELL APPARATO RADICALE DELLA VITE in funzione della disposizione delle piante: 2500 viti /ha Distanze 2,5x 1,6 non diverso da 3x1,33 La disposizione in quadro (equidistanza) rende possibile un incremento della esplorazione radicale

8 SVILUPPO DELL APPARATO RADICALE DELLA VITE in funzione della disposizione delle piante: a circa 2500 viti /ha La disposizione in quadro (equidistanza) rende possibile un incremento della esplorazione radicale Distanze 2,5x 1,6 non diverso da 3x1,33 Distanza tra le file (m) Distanza sulla fila (m) n. Viti/ha Peso fresco radici (kg/vite) ,5 1, ,5 1,

9 Densità di Piantagione Attività Vegetativa e Produzione

10 Disposizione in quadrato- rettangolo

11 Disposizione a quinconce- settonce

12 Sviluppo radicale/aereo e profondità del suolo

13 Disposizione a settonce

14 Scelte tecniche d impianto e di gestione Modello viticolo (distanze e forme di allevamento); Distanze: Sviluppo metri lineari di chioma, e altezza della chioma Es.: m 2 tra i filari = ml; m 2,5 tra i filari = ml (-25 %) Altezza della chioma minima m 1,00 (a seconda del vitigno) Tipo di meccanizzazione Meccanizzazione specifica (dimensione ottimale) Meccanizzazione polifunzionale Tendenza: distanze più ravvicinate, Principi: aumento della superficie fogliare per ettaro Diminuzione della resa produttiva per pianta Equilibrio fisiologico ed efficienza dell apparato fogliare (evitare l eccesso di vigoria)

15 La ripartizione degli assimilati ENERGIA CHIOMA STRUTTURA PERMANENTE SUPERFICIE FOTOSINTETICA FIORI FRUTTI RIPARTIZIONE POOL DI ASSIMILATI PRODUZIONE DI QUALITA APPARATO RADICALE ACQUA TESSUTI MORTI NUTRIENTI

16 Fattori nell ecosistema vigneto Modello di impianto Clima Componente genetica Terreno Tecnica di gestione Il risultato produttivo è condizionato dal peso e dal grado di rigidità di tali fattori.

17 Interazioni tra le componenti d impianto Genotipo Caratteristiche vegeto-produttive della pianta Densità di piantagione. Forma di allevamento Caratteristiche qualitative dell uva: Macrostruttura (Zuccheri- Acidi organici Cationi, Sost.- proteiche) Componenti secondari: Sost. fenoliche, aromi, vitamine ecc.,

18 Relazione Superficie fogliare/qualità delle uve Qualità dell'uva scala arbitraria Modello probabile relazione tra la qualità delle uve e il rapporto tra la superficie fogliare totale e la produzione ( mq/kg). (Fonte: Kliewer e Doozlian, 2005; Poni, 2005) zona critica 6 4 soglia di sufficienza ,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 Superficie fogliare totale/produzione (mq/kg)

19 Esempio di calcolo della superficie fogliare esposta (SFE) CONTROSPALLIERA = m 3x1 m 0.30 CHIOMA = m lineari ALTEZZA = m 2 ALTEZZA UTILE = m 1,40 LARGHEZZA = m 0,3 m 1,40 x 2 +0,3 x = mq

20 Densità di impianto Distanza filari e Altezza filari Lunghezza filari (ml/ha) SFE Alta m m 1, m Media m 2,5 m

21 MODELLI VITICOLI Distanza filari Altezza filari Lunghezza filari (ml/ha) SFE Carica gemme/ha ,5 1, , , Ipotesi con distanza sulla fila m 1, carica di gemme = 10/ml Si ipotizza una carica di 10 gemme per metro lineare

22 Obiettivo produttivo Condizioni per ottenere vini di qualità in condizioni remunerative Viti deboli Suoli poveri Buona illuminazione Disponibilità idrica limitata Temperature elevate in maturazione (+ escursione) Bassa produzione per ceppo Equilibrio vegeto-produttivo Completa maturazione delle uve

23 PRINCIPALI INDICI DI EFFICIENZA VITICOLA Indice vegeto produttivo o di Ravaz Produzione/ peso tralci asportati con la potatura invernale Valori: <3,5 molto basso ; >3,5-5 basso; >5-8 medio > 8 elevato Rapporto superficie fogliare/produzione (m 2 sup. fogliare/kg uva) Valori <0,7 = molto basso >0,7-0,9 = basso 1-1,6 = medio >1,6 = elevato

24 Il Paradigma di Fregoni per la qualità dell uva 1 grammo = peso di un singolo acino 100 grammi = il peso di 100 acini 1000 grammi = la produzione a pianta Significato teorico, valido in linea di principio, a cui tendere Rilettura: Collegare tale affermazione al vitigno e l ambiente ecopedologico considerato

25 Microclima della chioma e ripercussioni fisiologiche Efficienza Fotosintetica Traspirazione, Respirazione Biosintesi dei composti primari e secondari Numero di strati fogliari Valori <2 = molto illuminata >2-3 = ben illuminata >3-5 = illuminazione poco efficiente > 5 = inefficiente Presenza di vuoti

26 Microclima della chioma: luce ricevuta da strati successivi di foglie e attività di fotosintesi

27 Distanza minima tra i filari (D) uguale o maggiore (1-1,2 ) dell altezza (H) NO! SI! H> D H < D H D D

28 Scelta dell orientamento dei filari Corretto orientamento dei filari Superficie fogliare esposta Condizioni climatiche e orografiche Forma di allevamento adottata Vitigno e attitudine tecnologica Intercettazione solare e variazione durante la giornata Efficienza fotosintetica

29 QUALITA DELL INTERCETTAMENTO DELL ENERGIA LUMINOSA DI UNA PARCELLA DI VITE A SECONDA DELL ORIENTAMENTO DELLE FILE ORE NORD-SUD EST-OVEST EST-OVEST + 20 EST-OVEST BUONA SCARSA SCARSA BUONA 9-11 MEDIA MEDIA BUONA BUONA SCARSA BUONA BUONA BUONA MEDIA MEDIA BUONA BUONA BUONA SCARSA BUONA SCARSA

30 INTERCETT. ENERGIA LUMINOSA: GIUSTA DISTANZA TRA LE FILE E ALTEZZA DEI FILARI

31 Difetto di Intercett. Luminosa in filari troppo vicini Esp. N/S

32 Radiazione intercettata in diverse ore del giorno da Controspalliera

33 DENSITA MINIMA E PRODUZIONI MASSIME DI UVA PER CEPPO PREVISTI DAI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE NEI NUOVO IMPIANTI PIANTE/HA DISTANZE UVA/PIANTA (Kg) DENOMINAZIONE DI ORIGINE > X 0,95 < 4 DOC MONTECARLO DOC COLLIO DOC COLLINE LUCCHESI >4000 2,5 X 1 < 2,5 < 1,5 DOCG ASTI DOC BOLGHERI DOC BOLGHERI SASSICAIA DOCG VALTELLINA SUPERIORE >5000 2,5 X 0,8 DOC COLLI DI LEVANTO < 4,5 Doc Pomino < 3 Doc Rosso di Montalcino < 5 Doc Rosso di Montepulciano < 5,0-3,0 DOCG CHIANTI

34 DENSITA MINIMA E PRODUZIONI MASSIME DI UVA PER CEPPO PREVISTI DAI DISCIPLINARI DI PRODUZIONE NEI NUOVO IMPIANTI PIANTE/HA DISTANZE UVA/PIANTA (Kg) DENOMINAZIONE DI ORIGINE > ,5 X 2 DOC CASTELLI ROMANI >1350- > X Kg/m parete 3,7-4,9 Kg/m par. <7(r )-8 (b) Doc Colli di Scandiano DOC REGGIANO DOC COSTA D AMALFI > X 1,5 < 6-6,5 DOC FRIULI GRAVE DOC VAL DI CORNIA > X 1,3 DOC BIANCO DI VALDICHIANA > X 1,1 < 5,0 < 2,7 DOCG VERNACCIA DI S. Gemignano DOC S. ANTIMO DOCG BRUNELLO DI Montalcino > X 1 < 3,5 < 3-4 < 3 3,3 < 2 2,7 < 3,0 DOC ANSONICA DOC VIN SANTO Chianti, Chianti Classico e Montepulciano DOC MONTEREGIO DOC ELBA DOC Barco reale di Carmignano DOCG FRANCIACORTA

35 Equilibrio del vigneto Portinnesti Vitigno / Clone Gestione del suolo terreno-clima Gestione della chioma

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