La fase di Ricerca: caratteristiche delle imprese eccellenti. SEMINARIO FINALE Roma 26 novembre CLAUDIO BIASETTI

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1 La fase di Ricerca: caratteristiche delle imprese eccellenti SEMINARIO FINALE Roma 26 novembre

2 Dal disegno di ricerca alle implicazioni formative Finalità e limiti della ricerca Definizione di eccellenza La costruzione del campione Caratteristiche del campione osservato: posizionamento e fattori chiave di competitività Fattori determinanti dell eccellenza Schemi cognitivi alla base dell eccellenza Implicazioni per la leva formativa

3 Finalità e limiti della ricerca Comprendere i processi di attivazione cognitiva (apprendimento e gestione della conoscenza) sottesi ai determinanti il comportamento di eccellenza di piccole e medie imprese Fornire riferimenti alla progettazione formativa per interventi di supporto alla riproducibilità e alla trasferibilità dei determinanti

4 Definizione di eccellenza Eccellenza come capacità di produrre/intercettare valore all interno del sistema competitivo, reggendone la pressione in forza di equilibrio dinamico fra la strategia e gli elementi di struttura L eccellenza richiede il presidio minimo (competenze soglia) dei processi fondamentali della creazione del valore + presidio specifico e selettivo (competenze distintive) di alcuni processi

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7 La costruzione del campione Piccole e medie imprese appartenenti a Sistemi Produttivi Territoriali (riferimento al modello storico della terza Italia ) Varietà di collocazione dei casi indagati nella catena del valore territoriale (modello a rete di divisione e coordinamento del lavoro) Selezione in base al prestigio attribuito (casi di successo come proxy dell eccellenza)

8 Il campione osservato: SPT Sistema Produttivo Territoriale Distretto metalmeccanico di Lecco SPT Meccanica di Pianezza-Pinerolo (TO) Distretto Rubinetteria Cusio-Valsesia (NO) SPT Termotecnica di Verona SPT delle plastiche di Varese SPT delle plastiche di Correggio (RE) Distretto Biomedicale di Mirandola (MO) Distretto Biomedicale di Padova SPT Nautica del Tigullio (GE) Regione Lombardia Piemonte Piemonte Veneto Lombardia Emilia-Romagna Emilia-Romagna Veneto Liguria Maturità del prodottotipo Medio-alta Medio-alta Alta Medio-alta Media Media Medio-bassa Medio-bassa Media

9 Il campione osservato: i casi SPT -0 Classi di n di addetti Totale casi Distretto metalmeccanico di Lecco 4 7 SPT Meccanica di Pianezza-Pinerolo (TO) 4 7 Distretto Rubinetteria Cusio-Valsesia (NO) SPT Termotecnica di Verona SPT delle plastiche di Varese SPT delle plastiche di Correggio (RE) 4 7 Distretto Biomedicale di Mirandola (MO) Distretto Biomedicale di Padova SPT Nautica del Tigullio (GE) Totale casi validi

10 Caratteristiche del campione: posizionamento dei casi Il 75% dei casi ha come mercato di sbocco altre imprese di trasformazione (fornitori di tecnologia, di materie prime/semilavorati; di lavorazioni speciali, di componentistica) Nell 80% dei casi il principale cliente incide per non più del 20-25% sul fatturato totale (bassa dipendenza) Nel 50% dei casi la quota export è significativa (eccetto i subfornitori) L 80% dei casi ha competitor su scala globale (ma bassa pressione degli emergenti) 20% dei casi innova in modo radicale il prodotto; 60% dei casi innova in modo incrementale il processo

11 La pressione competitiva: fattori chiave di competitività Servizio al cliente : concezione condivisa del prodotto-servizio (codesign) Servizio al cliente 2: produzione guidata/tirata dal cliente (comakership) oltre la differenziazione dell offerta e l ampliamento della gamma per la personalizzazione Servizio al cliente 3: post-vendita (messa in funzione chiavi in mano e assistenza in loco)

12 La pressione competitiva: fattori chiave di competitività Riduzione del costo del prodotto (eccettuata l innovazione radicale) Gestione fattori produttivi interni per l ottimizzazione del trade off costo-servizio (riduzione degli scarti-sprechi; innovazione incrementale del processo; apprendimento dall esperienza) Gestione fattori produttivi esterni : riorganizzazione a livelli della catena di fornitura e capacità dinamiche di rete

13 Determinanti dell eccellenza: politiche finanziarie Risposta nel breve al cliente: fare da magazzino e condizioni di pagamento Risposta nel medio al mercato: innovazione di prodotto e di processo Risposta nel lungo all idea di business: corporate financing come metabolismo senza sbilanciamenti per l equilibrio dinamico strategia-struttura

14 Determinanti dell eccellenza: gestione delle relazioni Superamento delle mere economie da esternalità spontanee, da contiguità territoriale (per rischio di eccessiva chiusura involutiva delle dinamiche di apprendimento) Progettazione intenzionale e dinamica di reti (verso un capitale sociale di forma evoluta, reciprocità/contratto prevalgono su solidarietà/fiducia ) Integrazione versatile locale-globale previo ricorso a legami deboli e su rete lunga

15 Determinanti dell eccellenza: logiche organizzative Prevalenza dell azione sulla forma (organizing > organization) Evoluzione processiva e matriciale della forma (per l orientamento al cliente) Apertura dei confini organizzativi (scelte di make or buy come catena integrata di risorse, l azienda-reparto gestito direttamente dal cliente)

16 Determinanti dell eccellenza: uso delle tecnologie Combinazione distintiva di risorse HW e SW (capacità d uso come settaggio evolutivo di tecnologia e sapere professionale al lavoro) Superamento di una visione labour killing dell automazione industriale Capitalizzazione dell esperienza d uso attraverso una memoria della fabbrica (layout, attrezzature personalizzate) funzionale al sistema di sapere aziendale

17 Schemi cognitivi alla base dell eccellenza Comprare problemi per vendere soluzioni (innovazione continua market pull) Applicare soluzioni già acquisite a nuovi problemi (riuso dei saperi) Superare la dipendenza dal proprio passato (disapprendimento creativo delle routines comportamentali) Sfruttare le situazioni di crisi come generatore del cambiamento (capacità negativa) Apprendere dalle relazioni e previa condivisione delle esperienze la parte più analogica dei saperi Estrarre conoscenza dalle informazioni gestite

18 Implicazioni per la leva formativa Favorire la congruenza fra dispositivo produttivo e dispositivo cognitivo, fra tempo del produrre e tempo dell apprendere Integrare l apprendimento esogeno (saperi codificati, di tipo tecnico-scientifico) con l apprendimento endogeno (saperi taciti, di tipo pratico ed euristico) Attivare e gestire il cambiamento (attivazione cognitiva, disapprendimento creativo e ancoraggio a nuove mappe) Gestire la conoscenza assumendo a riferimento il sapere nei processi strategici e operativi (rappresentazione dei saperi e capacitazione del lavoratore, no solo tecniche di KM)

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