PIGNOLATA SICILIANA. Questo dolce mi ricorda la mia infanzia.

Transcript

1 PIGNOLATA SICILIANA Questo dolce mi ricorda la mia infanzia. Da piccola, mi divertivo a guardare mia madre prepararla, pregandola ogni volta di lasciarmene un pezzetto perchè potessi provare a farla anch'io. Lei sorrideva e staccava una pallina dall'impasto. Me la metteva davanti e mi suggeriva di allargare bene le manine e di lavorare bene la pasta fino ad allungarla. Solo che non era facile..così mi faceva vedere lei come fare e quando i serpentelli erano pronti mi divertivo a tagliarli in tanti piccoli pezzettini che lanciavo in mezzo alla farina. Adesso, lavoriamo insieme. E mi fa strano che questi ricordi siano così vividi..come se la mia "prima pignolata" fosse stata ieri. La cosa buffa, però, è che certe cose non sono cambiate molto. Mia mamma spunta sempre all'improvviso dietro le mie spalle, borbottando "impasta bene, mi raccomando!" oppure "ma non vedi che è piena di grumi!?" e soprattutto - mentre cucina - ruba ancora, senza ritegno, come un gabbiano al mare. Se friggo 100 palline, quelle che effettivamente arrivano a comporre il dolce sono quasi sempre la metà. E se oso sgridarla, ne ruba un'altra, ricordandomi che tutto quello che so l'ho imparato da lei. In realtà, sono molte le cose che ignoravo e che ho scoperto ora, scrivendo questo post. Sapevo che la pignolata è un dolce siciliano, tipico di carnevale. E' originario di Messina, dove i pasticceri insegnano però una ricetta piuttosto diversa. Lo stesso dolce si presenta in modo molto particolare, ovvero ricoperto da due differenti tipi di glassa: metà bianca, al limone, metà scura al cioccolato, spesso aromatizzata al cedro o bergamotto. Ci sono ricette e ricette, ovviamente. Quella che vi mostrerò io è la versione propria della Sicilia "orientale" o palermitana: una serie di palline di pasta, impignate e ricoperte con il miele. Ecco la novità! Ho scoperto solo ora, infatti, che la pignolata glassata descritta sopra deriva proprio da questa al miele, la corrispondente versione "povera" di un tempo. Venne andonata durante la dominazione spagnola, quando su richiesta delle famiglie nobili dell'epoca si decise di sostituire il nettare delle api con una glassa al limone e al cioccolato. A sua volta, esistono diverse ricette per questo tipo di pignolata. Quella di mia madre è molto sana, perchè prevede l'utilizzo di soli 3 ingredienti: uova, farina (quindi niente burro o strutto nè zucchero) e miele. Per questo, è un dolce molto leggero e che non sazia, a meno che non lo mangiate tutto insieme, come si fa nella mia famiglia! Vediamo come realizzarla, allora.

2 ******************************************************************************* INGREDIENTI 2 uova Farina "oo" q.b. (circa 450 g) Miele DECORAZIONE Codette/palline di zucchero colorate Scaglie di cioccolato fondente ******************************************************************************** Come vedete, non sono stata molto precisa con gli ingredienti. Ma perchè? Perchè quello che è importante è amalgamare uova e farina, perciò non c'è una quantità standard: ve ne servirà quanto basta a far assorbire completamente le uova, così da ottenere un impasto compatto, omogeneo e piuttosto elastico. Ripeto, in questa ricetta non ci sono ne burro nè strutto. Quindi non otterrete una pasta simile al biscotto. Il burro rende l'impasto morbido, ma anche pesante. Siccome andremo a ricoprire il dolce con il miele, vi assicuro che il risultato sarà squisito e soprattutto molto, ma molto leggero. Iniziate quindi mescolando insieme le uova (intere) con la farina, finchè quest'ultima non viene completamente assorbita. Se l'impasto dovesse risultare troppo appiccicoso o umido, aggiungete ancora farina. Viceversa, se dovesse risultare troppo asciutto, aggiungete un altro uovo e ri-bilanciate il composto. Quanto al movimento, una volta amalgamati gli ingredienti, schiacciate la pasta, tiratela bene e poi ricompattatela. E continuate così fino ad ottenere una palla elastica. A questo punto inizia il bello. Staccate dal vostro impasto un pezzo di pasta alla volta e allungatelo. Dovete formare tanti serpentelli dello spessore di un millimetro, come i grissini. Dopodichè tagliateli in tante piccole palline, anch'esse piuttosto piccole - tipo 1 cm x 1 cm - come vedete nella foto (ma potete farle anche più grandi, se volete). Distanziatele e ricopritele di farina, così da evitare che si attacchino.

3 Intanto, iniziate a riscaldare l'olio su una padella, meglio se anti-aderente e larga. Friggete le vostre palline, raccogliendole con una schiumarola quando diventano dorate e croccanti (a me piacciono anche così!). Prima di proseguire, fatele asciugare su un paio di fogli di carta assorbente. In un tegame, fate sciogliere a fuoco lento il miele. Quindi, versate le palline e amalgamate bene per qualche minuto. Togliete il tegame dal fuoco e impignate il vostro dolce su un piatto largo o su piccole ciotoline. A questo punto non vi resta che decorare a piacimento: codette colorate e/o scaglie di cioccolato fondente.

4

5

6