BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: andare oltre la normativa per una didattica dell inclusione con l aiuto delle nuove tecnologie
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- Elisabetta Di Mauro
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1 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI: andare oltre la normativa per una didattica dell inclusione con l aiuto delle nuove tecnologie Come gestire la classe complessa? Aggiornamento Istituto Comprensivo di ISEO PAOLA BELLANDI MARILENA EGERMINI ISEO 13 MARZO
2 Come gestire la classe e i suoi bisogni 2
3 Come gestire la classe e i suoi bisogni STRATEGIE DIDATTICHE: E' semplice reperire e raccogliere un'ampia varietà di strategie didattiche, ma la questione chiave non è conoscerle, quanto sapere perché il docente/l'educatore andrà ad utilizzarne una anziché un'altra DOMANDE CHIAVE: Quali sono gli obiettivi della nostra pratica educativa? Quali sono le nostre convinzioni sull'insegnamento e l'apprendimento? Quali sono i reali bisogni dei nostri ragazzi in uno specifico ambiente formativo? 3
4 STRATEGIE DIDATTICHE Gli insegnanti e gli educatori hanno a disposizione una molteplicità di metodi didattici che vanno intesi un po' come gli attrezzi "tool box" del proprio repertorio professionale tra i quali scegliere. La varietà dei metodi di insegnamento viene spesso implementata con le nuove tecnologie ed in particolare con programmi free. 4
5 STRATEGIE DIDATTICHE FRA LE STRATEGIE EURISTICHE DELL IMPARARE FACENDO ANALIZZEREMO IN PARTICOLARE DIDATTICA PER PROGETTI DIDATTICA PER PROBLEMI 5
6 TECNICHE APPRENDIMENTO COOPERATIVO, APPRENDIMENTO FRA PARI CLASSE ROVESCIATA 6
7 Come gestire la classe e i suoi bisogni dinamiche Le competenze sono dinamiche e in evoluzione, si manifestano in un compito per poter essere verificate devono essere messe in atto, poste in azione. Per valutare le competenze occorre rifarsi a situazioni complesse reali in cui si attivano le diverse capacità e risorse necessarie per raggiungere un obiettivo. 7
8 Come gestire la classe e i suoi bisogni La DIDATTICA PER PROGETTI prevede di predisporre attività didattiche: disciplinari interdisciplinari complementari integrative Con i seguenti OBIETTIVI: offrire situazioni di apprendimento in contesti reali favorire lo sviluppo di competenze trasversali, favorire lo sviluppo di competenze di cittadinanza agevolare l inserimento nel mondo del lavoro 8
9 DIDATTICA PER PROGETTI MODALITA DI RICERCA AZIONE COINVOLGIMENTO ATTIVO DEGLI STUDENTI NEL PROCESSO EDUCATIVO 9
10 DIDATTICA PER PROGETTI IL PROGETTO: Analisi di fattibilità per stabilire le competenze utili ad affrontarlo I compiti da affidare agli insegnanti e/o ad esperti esterni Modalità e tempi di attuazione Le risorse necessarie I tempi di verifica Documentazione Le modalità di comunicazione dei risultati prodotti 10
11 DIDATTICA PER PROGETTI La metodologia della didattica per progetti, basata sulla risoluzione di problemi reali, permette agli alunni di essere protagonisti del processo educativo e favorisce la valorizzazione di capacità spesso sottovalutate consente l acquisizione di competenze operative. Richiede agli alunni di: Assumersi delle responsabilità Prendere delle decisioni Raggiungere un buon livello di autonomia e autostima Abitua al lavoro di gruppo collaborativo Abitua alla ricerca di informazioni Abitua alla pianificazione Abitua alla comunicazione 11
12 DIDATTICA PER PROBLEMI Un buon apprendimento è legato alla risoluzione di problemi, più soluzioni si trovano, più si impara a trovarne, un po perché ci si rende davvero conto di come funzionano le cose (le leggi di natura che le governano), un po perché si diventa più esperti sul come si possono risolvere. Spesso la difficoltà che si incontra nella risoluzione del problema nasce dal coinvolgimento emotivo che porta a perdere la lucidità d interpretazione; da situazioni che impediscono di trovare nuove strategie risolutive, creando comportamenti negativi e pessimistici. Per poter migliorare la capacità risolutiva, un metodo che si è rivelato molto efficace è quello del problem solving che trae il suo significato, non solo dal fatto che assume una valenza formativa, ma anche perché NASCE DA UNA DOMANDA. Un problema generalmente trae origine da una domanda e la scuola deve configurarsi come luogo delle domande. Domande che provengono non solo dai docenti ma anche dagli alunni. 12
13 DIDATTICA PER PROBLEMI Se si presta attenzione alle varie job description in circolazione, si vedrà che uno dei requisiti indispensabili che la persona ricercata, soprattutto in ambito tecnico, deve possedere è appunto il problem solving. Va ricordato però che il problem solving non è solo il saper risolvere i problemi, ma anche (detto sinteticamente) l insieme di attività volte a migliorare il funzionamento di un processo. Così una volta individuato il problema vanno analizzate nel dettaglio, le possibili soluzioni che andranno condivise mettendo alla fine in pratica la soluzione definitiva. 13
14 DIDATTICA PER PROBLEMI l concetto stesso di "problema" ha subìto continue trasformazioni passando da strumento di valutazione per alcune discipline (i "problemi" di matematica o di fisica, ad esempio) a metodologia di sviluppo per l'apprendimento integrato del sapere scientifico o per l'area delle scienze letterarie, storiche e filosofiche. L'approccio scientifico alla risoluzione dei problemi inizialmente era sviluppata secondo uno schema intuitivo: percezione dell'esistenza di un problema definizione del problema analisi del problema e divisione in sottoproblemi formulazione di ipotesi per la risoluzione del problema verifica della validità delle ipotesi valutazione delle soluzioni applicazione della soluzione migliore 14
15 DIDATTICA PER PROBLEMI Didattica laboratoriale La didattica laboratoriale non è necessariamente quella che si fa in laboratorio ma è quella in cui si parte da un problema cognitivamente interessante e lo si affronta insieme, in un ottica di ricerca e di cooperazione tra studenti e insegnanti e tra pari. La didattica laboratoriale: procede per problemi e per ricerca; è attiva e centrata sullo studente; è un fare insieme per imparare; si basa sulla co-costruzione (ovvero elaborazione in comune) delle conoscenze; segue specifiche fasi di lavoro (posizione del problema, ricerca e discussione, presentazione di ipotesi di soluzione, messa in comune delle ipotesi, generalizzazione e formalizzazione finale); porta alla elaborazione / costruzione di un prodotto (cognitivo o materiale). 15
16 DIDATTICA PER PROBLEMI FARE Focalizzare Creare un elenco di problemi Selezionare il problema Verificare e definire il problema Descrizione scritta del problema 16
17 DIDATTICA PER PROBLEMI FARE Analizzare Decidere che cosa è necessario sapere Raccogliere i dati di riferimento Determinare i fattori rilevanti Valori di riferimento Individuazione fattori critici 17
18 DIDATTICA PER PROBLEMI FARE Risolvere Generare soluzioni alternative Selezionare una soluzione Sviluppare un piano di attuazione Scelta della soluzione del problema Piano di attuazione 18
19 DIDATTICA PER PROBLEMI FARE Eseguire Eseguire il piano Monitorare i passaggi Impegno organizzativo Completare il piano Autovalutazione Valutazione finale 19
20 la tecnologia applicata all intervento scolastico 20
21 TECNOLOGIE E DIDATTICA Gli strumenti informatici, se utilizzati nella loro giusta dimensione, possono - essere versatili, grazie all aiuto di software didattici ben strutturati, che sostengono la motivazione; - aiutare a costruire apprendimenti significativi e condivisi, ad esempio attraverso la ricerca di informazioni nella rete di internet; - fornire un valido aiuto a tutti gli studenti, e non solo a quelli con BES, per raggiungere obietti-vi previsti, seppur a livelli diversi, per tutta la classe. 21
22 Gli strumenti informatici funzione di facilitatori nell apprendime nto non devono essere una barriera 22
23 nel tool box.. PRIMO ESEMPIO PROGRAMMI PER LE MAPPE - Blumind - Mindmapple - Prezi (on line) - Mindomo (on line) 23
24 SECONDO ESEMPIO Programmi per leggere e per studiare LeggiXme jr LeggiXmeSP 24
25 TERZO ESEMPIO Programmi per la matematica MateXMe Labirinti Percorsi Geometria 25
26 QUARTO ESEMPIO PROGRAMMI PER COMUNICARE ARASUITE Araword Tico 26
27 LA CLASSE ROVESCIATA Siamo nell ambito dell APPRENDIMENTO ATTIVO e la classe rovesciata o flipped classroom (to flip = capovolgere) è una proposta molto nuova e seria di trasformazione della didattica sulla base dell esperienza di alcuni docenti per cambiare attivamente la scuola prezi.com/gadzueswoyf6/flipped-classroom-con-testo-di-commento/ 27
28 LA CLASSE ROVESCIATA La lezione frontale si sposta a casa con le NT e lo studio individuale a scuola 28
29 LA CLASSE ROVESCIATA COME? Videolezioni e videotutorial (youtube) Piattaforme on line (Edmodo Moodle) Karan Academy Italia Open educational resources Teachers pay teachers 29
30 LA CLASSE ROVESCIATA youtube COME? DA SCUOLA A CASA uno strumento di interazione didattica che presenta materiali che prevedono anche la partecipazione attiva degli studenti Screencasting preparazione di videolezioni da mettere su youtube 30
31 LA CLASSE ROVESCIATA COME? DA CASA A SCUOLA al centro ci sono i processi, applicando al contesto le conoscenze Classe complessa come comunità di ricerca? (Don Milani?) apprendimento Attivo Esperienziale Collaborativo Contestualizzato Guidato dall interesse Pone problemi 31
32 LA CLASSE ROVESCIATA IMPARARE E ESPERIENZA..QUALSIASI ALTRA COSA E SOLO INFORMAZIONE A. EINSTEIN 32
33 Grazie per l attenzione! 33
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