IL COLLEGIO DI MILANO. - Prof. ssa Antonella Maria Sciarrone Alibrandi Membro designato dalla Banca d'italia

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1 IL COLLEGIO DI MILANO composto dai signori: - Prof. Avv. Antonio Gambaro Presidente - Prof. ssa Antonella Maria Sciarrone Alibrandi Membro designato dalla Banca d'italia - Prof. Avv. Emanuele Cesare Lucchini Guastalla Membro designato dalla Banca d'italia - Dott. Mario Blandini Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario - Prof. Avv. Andrea Tina Membro designato dal C.N.C.U. (Estensore) nella seduta del 12 giugno 2012, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente ha acceso presso l odierno resistente un rapporto di conto corrente sul quale viene addebitato il saldo mensile relativo all utilizzo della propria carta di credito, pure emessa dalla banca convenuta. A tale conto corrente, per cui non è prevista alcuna remunerazione, è collegato anche un conto deposito remunerato, per una più proficua gestione della liquidità giacente. Nel reclamo inviato in data 10 giugno 2011, il ricorrente lamenta due inadempimenti dell intermediario relativi alla contabilizzazione delle spese effettuate dal cliente con la carta di credito collegata al conto corrente attivato presso l intermediario, spese che, secondo le condizioni economiche previste dalle Condizioni generali di Carta di Credito, vengono addebitate in conto corrente con valuta 15 del mese successivo : i) nel maggio 2011, trovandosi all estero, il ricorrente chiedeva, mediante il servizio chat dell intermediario, conferma dei tempi di addebito in conto corrente delle spese effettuate con carta di credito, ricevendo conferma dall operatore che l addebito sarebbe avvenuto il 16, ma che i soldi devono essere in conto il 15 in quanto la valuta sarà il 15. Il cliente verificava, tuttavia, che l addebito, pur con valuta 15 maggio, avveniva in realtà in data 13 maggio 2011, anziché il 16 maggio successivo; ii) successivamente, il cliente verificava che, a causa di un disservizio dell intermediario, il 7 giugno 2011 erano state nuovamente addebitate sul proprio Pag. 2/6

2 conto correte le spese della carta di credito già addebitate con valuta 15 maggio 2011, con l effetto di determinare un saldo negativo del conto corrente. Nel riscontrare il reclamo, l intermediario evidenziava che come specificato dalle Condizioni generali della Carta di Credito, la data di valuta dell addebito della rata mensile della Carta [...] corrisponde sempre con il 15 giorno di ogni mese e che la nuova procedura operativa della Banca prevede che qualora tale data coincidesse con un giorno festivo, la contabilizzazione dell addebito avverrà il primo giorno lavorativo precedente al 15 giorno del mese. Ricordiamo, inoltre, che tale modalità operativa non è disciplinata dalle Condizioni generali della Carta di Credito, che fanno riferimento esclusivamente alla data di valuta degli addebiti in esame. Per quanto concerne, invece, l addebito della rata di maggio 2011 della Carta [...], erroneamente ripetutosi in data 7 giugno 2011, Le confermiamo che tale anomalia, tempestivamente sanata dagli uffici di competenza della Banca, non ha comportato alcun conteggio di eventuali interessi negativi a carico del Cliente. In un successivo reclamo, ribaditi i fatti di cui al precedente reclamo, il ricorrente precisava che contrattualmente non sono indicate le modalità di contabilizzazione dell addebito della Carta di Credito e, avendo dovuto anticipatamente trasferire liquidità dal conto deposito al conto corrente in ragione dell addebito delle spese della carta di credito di aprile 2011 avvenuto 2 giorni prima rispetto al 15 maggio 2011, chiedeva il ricalcolo di tutti i mancati interessi oltre al risarcimento di un danno di Euro 1.000,00 per il disagio derivante da una limitazione della disponibilità sul conto, che ha determinato la rinuncia a partecipare ad escursioni durante le ( ) vacanze estive all estero nonché [ad] alcuni ultimi acquisti. Inoltre, in riferimento al secondo ed erroneo addebito delle spese della carta di credito al 7 giugno 2011, il ricorrente chiedeva un risarcimento danni a titolo equitativo di 500 euro, per il disagio dovuto all impossibilità di effettuare una prestazione medica presso professionisti di mio gradimento in quanto dovevo pagare in contanti, dovendo ripiegare su altra struttura non di mio gradimento, presso cui non ho neanche completato i trattamenti, perdendo anche una mattinata di lavoro nella speranza di riuscire a prelevare i contanti. Con raccomandata A.R. del 21 ottobre 2011, la banca ribadiva il contenuto della propria precedente comunicazione e, conseguentemente, respingeva le richieste del cliente. Nel ricorso presentato il 30 novembre 2011 il ricorrente chiede all Arbitro Bancario Finanziario ( ABF ), di disporre [...]: [(i)] il ricalcolo di tutti i mancati interessi[; (ii)] un risarcimento danni [...] a titolo equitativo di 1000 euro [...] per aver dovuto rinunciare a partecipare ad escursioni all estero nonché alcuni ultimi acquisti[; (iii)] un risarcimento danni [...] a titolo equitativo di 500 euro [...] per non aver potuto effettuare una prestazione medica presso professionisti di mio gradimento in quanto dovevo pagare in contanti, dovendo ripiegare su altra struttura non di mio gradimento, presso cui non ho neanche completato i trattamenti, perdendo anche una mattinata di lavoro nella speranza di riuscire a prelevare i contanti. Nelle proprie controdeduzioni, l intermediario sostiene che non risulta possibile riscontrare alcuna inadempienza della banca che possa aver oggettivamente causato un pregiudizio economico di tale rilevanza; con riferimento agli asseriti interessi attivi non maturati ( ) nelle circostanze oggetto del ricorso, non si sono verificate anomalie che possano aver comportato l addebito di interessi a carico del [cliente] ovvero il mancato riconoscimento di interessi attivi a lui spettanti. L intermediario precisa inoltre che, come specificato dalle Condizioni generali della Carta di Credito ( ), la data di valuta dell addebito della rata mensile della Carta ( ) corrisponde sempre col 15 giorno di ogni mese e qualora tale data coincidesse con un giorno festivo, la contabilizzazione dell addebito avviene (sulla base delle prassi operative del sistema bancario) il primo giorno lavorativo antecedente ovvero precedente al 15 Pag. 3/6

3 giorno del mese, anche se non espressamente disciplinato. In riferimento, invece, all erroneo addebito della rata di maggio 2011 ripetutosi in data 7 giugno 2011, l intermediario conferma che tale anomalia, tempestivamente sanata dagli uffici di competenza della banca, non ha comportato alcun conteggio di eventuali interessi negativi a carico del cliente. Tale anomalia non è peraltro nemmeno rilevabile dall estratto conto del mese di giugno ( ), non essendosi concretizzata in un effettivo movimento di addebito sul conto corrente ( ); tale anomalia ha avuto durata di circa 4 ore. Facendo presente che, pur non risultando agli atti che il ricorrente abbia documentato un danno oggettivamente conseguente al predetto disguido, la banca ha ritenuto tuttavia di rimborsare al cliente 20 euro, a titolo di rimborso per le spese sostenute per il presente ricorso, l intermediario chiede infine il rigetto del ricorso. Nella successiva replica dell 8 febbraio 2012, il ricorrente, ribadite le proprie richieste, precisa in particolare che quanto asserito da[lla banca] riguardo la contabilizzazione, sulla base delle prassi operative del sistema bancario, non è assolutamente veritiero, in quanto: contabilizzazione è avvenuta il 15 maggio con valuta 15 ( ); contabilizzazione è avvenuta il 16 agosto con valuta 15 ( ); il 15 gennaio 2011 (sabato), la contabilizzazione è avvenuta il 15 gennaio con valuta 15 ( ); Da quanto riportato sopra, non risulta assolutamente che quando il 15 del mese capita con un giorno festivo, la contabilizzazione dell addebito avviene il primo giorno lavorativo antecedente al 15 del mese. Anzi, diversamente accade che quando il 15 capita un giorno festivo, la contabilizzazione avviene il giorno stesso della valuta o al più il primo giorno lavorativo successivo come tra l altro confermato anche da un operatore [dell intermediario] in chat. Repliche in seguito alle quali il resistente ha precisato che che fino al mese di febbraio 2011 incluso la banca, in caso di coincidenza della data valuta con un giorno festivo, seguiva la prassi di addebitare il conto corrente il giorno successivo; in seguito, a fronte del cambiamento del sistema di legacy, la banca ha iniziato a seguire la prassi di addebitare il conto corrente il giorno precedente. Si rammenta che ( ) entrambe le modalità risultano conformi alle prassi operative del sistema bancario. Infine, nella sua ultima comunicazione del 19 marzo 2012, il ricorrente ha ulteriormente replicato che la procedura relativa alla contabilizzazione delle spese della carta di credito il giorno successivo al festivo (qualora il 15 fosse un festivo), era consolidato sia nei confronti del cliente, che anche dagli stessi operatori [della banca], come si evince palesemente dalla chat con operatore [...] dell 11 maggio 2011 già allegata in precedenza. Questo denota che gli operatori di banca avrebbero dovuto recepire tale nuova procedura e renderla nota al cliente, soprattutto se esplicitamente richiesta. Risulta pertanto una cattiva informazione fornita dall operatore della chat dell 11 maggio 2011 che avrebbe dovuto conoscere, in riferimento a quanto affermato dallo stesso intermediario, già dal febbraio 2011 (ben TRE mesi prima del verificarsi della circostanza), aspetto di mancata/errata informazione che l intermediario trascura e sminuisce nell intera questione. Pag. 4/6

4 DIRITTO La questione sottoposta all esame del Collegio attiene alla valutazione della condotta tenuta dalla Banca nella contabilizzazione in conto corrente delle spese effettuate con carta di credito collegata al conto medesimo. Nel valutare la condotta dell intermediario, oltre a quanto previsto dall art c.c. che impone alle parti di un rapporto obbligatorio un comportamento secondo correttezza, occorre tenere presente il principio altrettanto generale della diligenza professionale di cui all art. 1176, secondo comma, c.c., che, in particolare, secondo quanto stabilito anche dalla Corte di Cassazione, implica che la banca ( ) svolgendo attività professionale, deve adempiere tutte le obbligazioni assunte nei confronti dei propri clienti con la diligenza particolarmente qualificata dell accorto banchiere, non solo con riguardo all attività di esecuzione di contratti bancari in senso stretto, ma anche in relazione ad ogni tipo di atto o di operazione oggettivamente esplicati (Cass., 12 giugno 2007, n ). Nel caso in esame occorre, anzitutto, rilevare che i termini e le modalità relativi alla contabilizzazione delle spese effettuate con carta di credito non sono disciplinate dalle Condizioni generali Carta di Credito, che si limitano a prevedere che il pagamento degli importi dovuti, indipendentemente dalla modalità di rimborso prescelta, deve avvenire nel termine, che deve ritenersi essenziale, indicato nelle condizioni economiche che regolano il presente contratto, ovvero con valuta di addebito 15 del mese successivo. Ad eccezione dell erroneo addebito della rata di maggio 2011 ripetutosi in data 7 giugno 2011, non è, quindi, possibile ravvisare nelle modalità di contabilizzazione utilizzate dall intermediario e contestate dal ricorrente una violazione degli obblighi negoziali a carico dello stesso intermediario. Inoltre, pur sussistendo una non completa e puntuale trasparenza e informazione da parte dell intermediario sulle modalità di contabilizzazione dallo stesso seguite, il ricorrente non ha comunque fornito alcuna prova dei danni asseritamente subiti, neppure nei limiti di quelli parzialmente riconosciuti dall intermediario (Euro 20,00) a titolo di rimborso per le spese sostenute per il presente ricorso. Più in particolare, con riferimento al primo episodio lamentato dal ricorrente, da un lato, se si considera che la data di valuta dell addebito delle spese della carta di credito era comunque fissata al 15 maggio, il saldo passivo del conto corrente ( il mio conto era in rosso ) non comportava comunque alcuna effettiva necessità di un anticipato disinvestimento di liquidità dal conto deposito, contrariamente a quanto riferito dal ricorrente ( ho dovuto disinvestire anzitempo la somma necessaria a coprire il conto ), con la conseguenza che nessun danno può essere rinvenuto a titolo di mancati interessi ( ) derivanti dal disinvestimento ); dall altro lato, proprio perché il ricorrente ha comunque potuto provvedere ad un trasferimento di liquidità (per Euro 2.620,00) il giorno stesso (13 maggio) in cui è stato contabilizzato l addebito acquisti effettuati con carta di credito (per Euro 2.611,52), la mancanza di una sufficiente capienza nel conto è evidentemente riconducibile o ad una decisione dello stesso ricorrente (che avrebbe potuto effettuare un trasferimento maggiore) o ad una sua oggettiva indisponibilità di ulteriori risorse, che avrebbe quindi determinato in ogni caso quel disagio, comunque non provato, legato alla rinuncia a delle escursioni che avrei voluto fare non potendo prelevare e pagare in contanti dal momento che non accettavano la carta di credito. Per quanto riguarda, invece, il secondo episodio lamentato, relativo all erroneo addebito della rata di maggio 2011 ripetutosi il data 7 giugno 2011, il ricorrente si è semplicemente limitato a riferire, del tutto genericamente, di non aver potuto effettuare trattamenti medici Pag. 5/6

5 ai quali h[a] dovuto rinunciare e di aver dovuto ripiegare su di un altra struttura, senza fornire, tuttavia, alcun riscontro oggettivo delle lamentele e dei danni riferiti. P.Q.M. Il Collegio, preso atto di quanto dichiarato dalla resistente, non accoglie la parte residua del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6