IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Prof. avv. Gustavo Olivieri Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario. categoria

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1 composto dai Signori: Dott. Giuseppe Marziale IL COLLEGIO DI ROMA Presidente Avv. Bruno De Carolis Prof. Avv. Vincenzo Meli Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Prof. avv. Gustavo Olivieri Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Prof. avv. Federico Ferro-Luzzi Membro designato dalle associazioni di categoria nella seduta del 19/09/2013, dopo aver esaminato il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO Con ricorso pervenuto il 18/04/2013, la società ricorrente, esercente un agenzia di viaggi, espone di essere titolare dal 2002 di un conto corrente presso la resistente, con affidamento per euro. Essa lamenta l illegittimità del recesso comunicatole dall intermediario con riguardo a taluni contratti di credito in essere. Riferisce che in data 23/08/12 aveva ricevuto una mail dalla resistente, con la quale veniva richiesto urgentemente un contatto. A tale mail aveva risposto che la responsabile amministrativa era in ferie e sarebbe ritornata il giorno 11/09/12. Il 21/09/12 trasferiva la propria sede legale. In data 8/10/12 riceveva dalla resistente una ulteriore comunicazione, con una nuova richiesta di contatto, nella quale si faceva riferimento ad una mancata risposta ad un precedente telegramma (mai pervenuto, in quanto inviato presso la precedente sede legale). In data 14/10/12 la resistente le comunicava: Pag. 2/6

2 - il recesso immediato dal rapporto di conto corrente con revoca della linea di affidamento; - il recesso dalla garanzia fideiussoria prestata dalla resistente nell interesse della ricorrente ed in favore della IATA (International Air Transport Association) per la naturale scadenza del 31/03/13; - la revoca con effetto immediato dell autorizzazione ad emettere assegni, con invito alla restituzione delle carte di credito. Per le vie brevi, la resistente giustificava il recesso con la mancata presentazione del bilancio di verifica 2012 (documento mai richiesto prima d allora) e con la ridotta solvibilità dell amministratore unico, nonché garante della società, a causa di altre garanzie prestate in favore di altri soggetti nel frattempo falliti. La ricorrente chiede all ABF di dichiarare illegittimo il recesso dal rapporto di conto corrente con revoca della linea di affidamento, in quanto arbitrario e ingiustificato, oltre che esercitato in violazione dei termini e delle condizioni contrattuali. La repentina cessazione del servizio è stata infatti effettuata senza osservare le prescritte modalità di preavviso, e senza apparente valida motivazione, integrandosi così un abuso del diritto del recesso, contrario alla buona fede esecutiva, ex art c.c. La ricorrente chiede il risarcimento dei danni subiti quale conseguenza dell illegittimo recesso, rideterminati in euro ,00 su invito dell ABF, più interessi fino al soddisfo, ovvero da determinarsi in via equitativa. Tali danni deriverebbero da una drastica riduzione dell attività, dovuta ad una serie di fattori consequenziali all avvenuto recesso, tra i quali: - impossibilità di eseguire transazioni in conto corrente fino all apertura di un nuovo rapporto presso altro istituto bancario; - impossibilità di pagare ai tour operators i pacchetti turistici già venduti e impossibilità di vendere altri pacchetti fino al nuovo rapporto di conto corrente; - inutilizzabilità del servizio RID; - impossibilità di saldare il corrispettivo dei contratti in essere; - impossibilità di saldare i canoni locativi dell azienda; Pag. 3/6

3 - per effetto della drastica riduzione dell attività dell agenzia, impossibilità di sostituire la fideiussione in favore della IATA, con conseguente inibizione, da parte della stessa, dell emissione della biglietteria e della sospensione del codice BSP. Con controdeduzioni dell 8/07/2013, l intermediario eccepisce innanzitutto l incompetenza dell ABF, in quanto la valutazione delle ragioni del recesso attiene al merito creditizio, la cui valutazione è stata più volte considerata dall Arbitro esulante dai propri poteri. Nel merito, chiede il rigetto del ricorso. Espone che la ricorrente fa parte di un gruppo al quale fanno riferimento numerose aziende girate a sofferenza per circa 15 milioni e recentemente fallite; che l amministratore unico della ricorrente è anche garante di un altra società del gruppo, girata a sofferenza e fallita nel luglio 2012, circostanza, questa, che ha evidentemente compromesso la capacità patrimoniale della garante. Quanto al mancato ricevimento del telegramma del 24/09/12, precisa che la ricorrente non le aveva comunicato il cambiamento di sede legale. Contesta la richiesta di risarcimento dei danni, in quanto infondata e sprovvista di sostegno probatorio. DIRITTO Il Collegio ritiene il ricorso parzialmente fondato. Deve, in via preliminare, essere rigettata l eccezione di incompetenza dell Arbitro sollevata dall intermediario. Il ricorrente, infatti, contesta la legittimità del recesso non tanto per la mancanza di giustificazioni, quanto per essere avvenuta la cessazione del rapporto in modo repentino, senza i prescritti modi di preavviso e senza che sia stata fornita una apparente valida motivazione. Il Collegio non valuterà quindi le ragioni sostanziali che hanno indotto l intermediario a recedere, bensì solamente la conformità delle modalità con le quali tale recesso è stato esercitato alle condizioni contrattuali e ai principi che disciplinano il recesso dai contratti di credito. Nel merito, pur non essendo del tutto chiaro se le doglianze della ricorrente abbraccino anche tale profilo, deve comunque escludersi la censurabilità del comportamento dell intermediario con riferimento al recesso dal contratto di fideiussione, Tale contratto, infatti, stipulato in data 20/02/2002, aveva scadenza al 31/03/2003, con la precisazione che, in mancanza di disdetta, da effettuarsi Pag. 4/6

4 almeno tre mesi prima, con raccomandata AR, esso doveva ritenersi tacitamente rinnovato di anno in anno. Con la raccomandata AR del 14/10/12, l intermediario comunicava la propria intenzione di non rinnovare il contratto alla naturale scadenza del 31/03/2013. La disdetta della fideiussione deve ritenersi, dunque, legittimamente esercitata. Per ciò che riguarda invece i contratti di credito in essere tra la ricorrente e l intermediario, la legittimità del recesso deve essere valutata considerando il consolidato orientamento di questo Collegio (si vedano decc. nn. 2489/2011; 155/2012; 877/2012), per il quale la disciplina legale del recesso dal contratto di apertura di credito, di cui all art c.c., deve ricondursi a quella generale in tema di contratti di durata, e, pertanto, il recesso deve ritenersi consentito: - se il rapporto è a tempo determinato: solo per giusta causa (e con effetto immediato), - se il rapporto è a tempo indeterminato: previo idoneo preavviso, a meno che non sussista una giusta causa (nel qual caso il preavviso non è necessario). Entrambi i contratti di credito sottoscritti tra la ricorrente e l intermediario sono a tempo indeterminato. Ne deriva che ben poteva l intermediario recedere con effetto immediato, purché però, all atto del recesso, fornisse una motivazione configurabile come giusta causa. Nessun preavviso è stato fornito, tuttavia, alla ricorrente. In tali termini non può essere infatti interpretato il contenuto delle comunicazioni del 23/08/2012 e del 8/10/2012 (nonché del telegramma del 24/09/2012, peraltro non ricevuto dalla ricorrente, quale che ne sia la ragione), che facevano esclusivo riferimento all urgenza di un incontro. Quanto alla raccomandata del 14/10/12, con la quale il recesso è stato comunicato, essa non contiene alcuna motivazione riconducibile ad una giusta causa, non potendo considerarsi tale il generico riferimento alle precedenti comunicazioni, non riscontrate dalla ricorrente, sebbene non sfugga a questo Collegio come, a fronte di tali comunicazioni, il comportamento della ricorrente sia stato piuttosto elusivo, evidenziando la volontà di sottrarsi all incontro sollecitato. In nessun modo l intermediario ha fatto riferimento, in sede di recesso, a quei profili di criticità dei quali avrebbe dato informazione alla ricorrente solamente dopo la comunicazione del recesso e che ha indicato nelle controdeduzioni. Pag. 5/6

5 Per tali ragioni, la repentina cessazione dei rapporti deve essere considerata illegittima. Ritiene tuttavia il Collegio che la domanda di risarcimento dei danni formulata dalla ricorrente non possa essere accolta, neppure determinando detti danni in via equitativa, dal momento che essi non risultano in alcun modo provati. In particolare: - quanto al danno da impossibilità di eseguire transazioni in conto corrente fino all apertura di un nuovo rapporto presso altro istituto bancario e da inutilizzabilità del servizio RID, la circostanza appare del tutto genericamente indicata; inoltre, non pare che il conto corrente sia stato effettivamente reso inattivo; - quanto al danno da impossibilità di pagare ai tour operators i pacchetti turistici già venduti e impossibilità di vendere altri pacchetti, la ricorrente si limita ad allegare copia di assegno circolare con il quale ha onorato le obbligazioni contratte (con ciò dimostrando l insussistenza di detta impossibilità); - quanto al danno da impossibilità di saldare il corrispettivo dei contratti in essere, la società ricorrente si limita ad allegare la copia di un contratto di appalto. - quanto al danno da impossibilità di saldare i canoni locativi dell azienda, la società ricorrente si limita ad allegare il solo contratto di locazione; - quanto ai problemi avuti con la IATA, nessun indizio consente di dedurre che essi, determinati come emerge dalla documentazione - da mancati pagamenti, siano conseguenza del recesso dell intermediario. P.Q.M. Il Collegio accoglie parzialmente il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6