Attività ambulatoriali UOC Psichiatria
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- Martina Di Gregorio
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1 Attività ambulatoriali UOC Psichiatria - Disturbi dell Umore (nn. 1-3) - Disturbi d Ansia (nn. 4-5) - Disturbi Psicotici (nn. 6-7) - Malattie organiche (n. 8) - Disturbi Sessuali (nn. 9-10) 1 - CORRELATI CLINICI E BIOLOGICI DELLA DEPRESSIONE RESISTENTE E FENOTIPI CORRELATI DISTURBI DELL'UMORE Studio Multicentro (11 centri di reclutamento), non interventistico, finalizzato alla raccolta di dati trasversali ed alla valutazione retrospettiva della risposta al trattamento. Si trarranno valutazioni cliniche, demografiche, ed epidemiologiche del campione. E' previsto il reclutamento di pazienti adulti depressi, adeguatamente trattati, e la determinazione della risposta al trattamento relativo all attuale o all ultimo episodio depressivo. Verrà, dunque, effettuata una valutazione dello stato della risposta al trattamento, basato sul numero di trattamenti ricevuti e sui risultati: responders, fallimento al trattamento con un antidepressivo, e resistenza (fallimento a due trattamenti consecutivi). Popolazione dello studio: 1200 pazienti con disturbo depressivo maggiore; 200 rispondenti alla terapia (R), 500 non-rispondenti (TRD-A), 500 resistenti (TRD B,C and D). Prelievo ematico per l analisi del DNA e dell Mrna Obiettivo principale: Identificare i fattori predittivi per il TRD, ed i possibili fattori associati (fattori di rischio) con il TRD. secondari: Identificare variabili cliniche e demografiche associate al TRD e fenotipi correlati. Identificare i correlati genetici (marcatori DNA e mrna) del TRD ed i fenotipi correlati. Identificare possibili differenze nel TRD tra pazienti
2 2 - ESKETINTRD3003 A RANDOMIZED, DOUBLE-BLIND, MULTICENTER, ACTIVE-CONTROLLED STUDY OF INTRANASAL ESKETAMINE PLUS AN ORAL ANTIDEPRESSANT FOR RELAPSE PREVENTION IN TREATMENT- RESISTANT DEPRESSION DISTURBI DELL'UMORE Studio interventistico Il disturbo depressivo maggiore (MDD) è una malattia psichiatrica grave, recidivante, e invalidante, seconda causa di anni di vita persi per disabilità in tutto il mondo ed è associata a un eccesso di mortalità, con 10 anni di vita potenziale persi. Circa il 30% dei pazienti non riesce a raggiungere la remissione nonostante il trattamento con più farmaci antidepressivi, e viene loro diagnosticata una depressione resistente al trattamento (TRD). Ketamina e esketamine (S-ketamina, l'enantiomero S della ketamina) sono approvati e ampiamente usati per l'induzione e il mantenimento dell'anestesia via intramuscolare (IM) o endovenosa (IV). Gli effetti analgesici-anestetico desiderati di ketamina e ketamina sono attribuiti al blocco dei recettori del glutammato ionotropici N-metil-Daspartato (NMDA). Il meccanismo d'azione di ketamina e esketamine si distingue dai trattamenti monoaminergico antidepressivi convenzionali e ketamina colpisce profondamente la trasmissione del glutammato eccitatoria veloce, aumenta il rilascio di brain-derived neurotrophic factor (BDNF), e stimola la sinaptogenesi. L'obiettivo primario di questo studio è quello di valutare l'efficacia di ketamina intranasale più un antidepressivo orale rispetto a un antidepressivo orale più placebo intranasale, nel ritardare la recidiva di sintomi depressivi nei soggetti con TRD che sono in remissione stabile. 2
3 3 - MANIC SYMPTOMS DURING MAJOR DEPRESSIVE EPISODES IN UNIPOLAR AND BIPOLAR PATIENTS: A MULCENTRIC OBSERVATIONAL STUDY DISTURBI DELL'UMORE Diversi autori hanno sostenuto che vi è una parte sostanziale di pazienti con disturbo depressivo maggiore (DDM) che presentano sintomi contropolari, e che tali pazienti occupano un vasto spazio tra gli estremi dell'unipolarità classica e del bipolarismo. Il concetto di "spettro" ciclotimico/bipolare, si propone di descrive un continuum di sintomi comprendenti una gamma complessa di sottotipi bipolari, senza rinnegare le categorie diagnostiche del DSM-IV TR (American Psychiatric Association, 2000) e dell ICD-10 (World Health Organization, 1992), ma offrendo una più ampia scala di sintomi e contribuendo a ridurre il problema della comorbilità presente quando si usano i sistemi di classificazione categoriale. Un mancato riconoscimento dei disturbi dello spettro bipolare potrebbe ritardare il trattamento e peggiorare la prognosi. Sulla base di questa concettualizzazione unitaria dei disturbi dell umore, diversi studi prendono in considerazione anche altri aspetti non meno significativi del quadro, quali la struttura sintomatica, le ricadute e le fasi intercritiche di un disturbo depressivo maggiore con presenza di sintomi (ipo)-maniacali, proponendo che quasi tutte le depressioni maggiori ricorrenti siano in qualche misura bipolari e che il numero di sintomi (ipo)-maniacali sia in relazione al numero di sintomi depressivi esperiti nell arco di vita, ovvero che i sintomi (ipo)-maniacali siano indicatori di una maggiore gravità del DDM. Outcome primario: - esaminare la frequenza e la gravità dei sintomi depressivi e dei sintomi ipomaniacali in pazienti con diagnosi lifetime di disturbo depressivo maggiore (DDM) oppure di disturbo bipolare (DB), nel corso di un episodio depressivo Outcome secondari: - confrontare, tra i pazienti con diagnosi di DDM e pazienti con diagnosi di DB la frequenza della comorbidità con disturbi di personalità - esaminare la correlazione dei disturbi di personalità con la presenza e la gravità dei sintomi depressivi ed ipomaniacali in ciascuno dei due gruppi diagnostici - esaminare la correlazione di alcune caratteristiche cliniche quali ideazione suicidaria, impulsività, stagionalità, qualità di vita e funzionamento del paziente con la presenza e la gravità dei sintomi depressivi ed ipomaniacali in ciascuno dei due gruppi diagnostici - esaminare la correlazione della mancata risposta al trattamento dell attuale episodio depressivo con la presenza ed la gravità dei sintomi depressivi e ipomaniacali in ciascuno dei due gruppi diagnostici 3
4 4 - ANCHORAGE I DISTURBI D ANSIA SONO ASSOCIATI A UN ACCELERATO DECLINO COGNITIVO E ALLA PRESENZA DI MECCANISMI MOLECOLARI COINVOLTI NELLO SVILUPPO DELLA DEMENZA? UNO STUDIO MULTICENTRICO ITALIANO IN PAZIENTI DI MEZZA ETÀ/ANZIANI E IN UN GRUPPO DI CONTROLLO DISTURBI D ANSIA I fattori associati con lo sviluppo della demenza non sono tuttora completamente chiariti. La loro identificazione è fondamentale, per poter individuare i soggetti a rischio su cui indirizzare gli sforzi preventivi. I Disturbi d Ansia (DA) potrebbero far parte di questi fattori. I DA hanno un elevata prevalenza nei soggetti di mezz età e anziani. Dati scientifici preliminari, ottenuti anche nei Centri coinvolti in questo progetto, hanno mostrato che i soggetti anziani con DA sono caratterizzati da funzioni cognitive deficitarie e da alterazioni nella connettività cerebrale di diverse aree coinvolte nel funzionamento cognitivo, suggerendo la necessità di indagini più approfondite in questo campo. Il nostro progetto ha quindi lo scopo generale di studiare, in un ampio campione, l associazione tra i DA, il deterioramento cognitivo e alcuni meccanismi molecolari implicati nella demenza. Ciò avverrà attraverso lo sforzo congiunto di Centri di Ricerca riconosciuti a livello nazionale/internazionale per le loro competenze nella ricerca clinica sui DA, sulle funzioni cognitive, nelle tecniche di analisi molecolare e di Brain Imaging. Verificare l ipotesi che la presenza di DA in soggetti di mezza età e/o anziani sia associata a: 1) un accelerato declino cognitivo; 2) meccanismi molecolari che sono implicati nella patogenesi della demenza, cioè un basso rapporto Amiloide-Beta (Aβ) 42/ Aβ40 nel plasma e un accorciamento dei telomeri leucocitari; 3) alterazioni della connettività cerebrale, in particolare nelle aree prefronto-parietali che sono altamente coinvolte nelle funzioni cognitive. Ipotizziamo inoltre che ci possa essere un associazione tra l entità del declino cognitivo, il rapporto plasmatico Aβ 42/Aβ40 e/o la lunghezza dei telomeri, e le alterazioni di connettività cerebrale. 4
5 5 - VALUTAZIONE DELLA GRAVITÀ CLINICA E DEL DANNO NEUROBIOLOGICO IN SOGGETTI AFFETTI DA PTSD (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS) DISTURBI D ANSIA Valutazione della gravità clinica e neurobiologica in PTSD da terrorismo e da terremoto. Clinica (visita, CAPS, DTS)-Neurobiologia (RMN pre e post) -Pazienti PTSD Drug-Free Approfondire tutti gli aspetti clinici-neurobiologici del ptsd per finalizzare terapie più mirate ed efficaci 5
6 6- NIRP-FOLLOW UP STUDIO MULTICENTRICO DI FOLLOW-UP A 4 ANNI SUI FATTORI CHE CONDIZIONANO IL FUNZIONAMENTO SOCIALE NELLA VITA REALE DELLE PERSONE CON DIAGNOSI DI SCHIZOFRENIA DISTURBI PSICOTICI Migliorare il funzionamento nella vita reale delle persone con una diagnosi di schizofrenia è oggi il principale obiettivo della ricerca e dei programmi più avanzati di trattamento integrato. Definire il relativo contributo delle molte variabili in causa è di cruciale importanza ai fini dell implementazione di progetti integrati e individualizzati di trattamento, nonché dell individuazione delle priorità nell ambito della ricerca volta a sviluppare nuovi interventi. Il Network Italiano per la Ricerca sulle Psicosi ha condotto tra il 2011 e il 2013 un vasto studio multicentrico sui fattori che condizionano il funzionamento sociale nella vita reale dei pazienti affetti da schizofrenia. Tale studio ha preso in esame un numero più elevato di variabili rispetto ai precedenti studi sull argomento, alcune di esse mai precedentemente indagate, e ha utilizzato strumenti di valutazione e tecniche di analisi dei dati che rappresentano lo stato dell arte della ricerca in questo ambito. Lo studio di follow-up consentirà di valutare quali variabili si possono interpretare come determinanti diretti o mediati dell esito, in presenza di relazioni significative. Alla luce di tali considerazioni e dello scarso numero di studi longitudinali a breve termine sui predittori del funzionamento nella vita reale delle persone con schizofrenia che hanno preso in esame un numero di variabili e di soggetti altrettanto ampio, il Network Italiano per la Ricerca sulle Psicosi ha elaborato un progetto di follow-up a 4 anni che si propone di verificare, in tutti i pazienti inclusi nello studio precedente che accetteranno di partecipare al follow-up, la capacità di predire il funzionamento nella vita reale di quelle stesse variabili che hanno dimostrato un impatto sul funzionamento nello studio trasversale. Verificare se i predittori e i mediatori degli stessi, individuati nel precedente studio multicentrico con disegno trasversale, si confermano tali nello studio longitudinale. A tale scopo: si utilizzeranno gli indici valutati alla baseline, ovvero 4 anni prima dell arruolamento per il presente progetto, per predire il funzionamento al follow-up; sarà valutata l associazione delle variazioni dei predittori e dei mediatori con le variazioni del funzionamento, rispetto alla baseline. Individuare, tramite un apposito strumento, la Proxy for the Schedule for the Deficit Syndrome (PROXY SDS) ottenuta dalla Brief Negative Symptom Scale, i pazienti con schizofrenia deficitaria (un sottogruppo caratterizzato dalla presenza di sintomi negativi primari e persistenti e che presenta una marcata compromissione del funzionamento sociale) per definire, in questo sottogruppo, le relazioni del funzionamento nella vita reale con i sintomi negativi e con i deficit delle funzioni cognitive e della cognizione sociale. Verificare, in un ampio campione di soggetti con schizofrenia, la presenza di una ridotta consapevolezza della compromissione del funzionamento cognitivo (attraverso la somministrazione al paziente e al suo clinico di riferimento di una apposita intervista), nonché della compromissione del funzionamento psicosociale (attraverso la somministrazione della stessa scala di valutazione del 6
7 funzionamento al paziente e a un familiare chiave). Indagare l associazione tra il funzionamento nella vita reale e la ridotta consapevolezza della compromissione del funzionamento cognitivo e psicosociale A INTERVENTIONAL, RANDOMISED, DOUBLE-BLIND, ACTIVE-CONTROLLED, FIXED-DOSE STUDY OF LUAF35700 IN PATIENTS WITH TREATMENT-RESISTANT SCHIZOPHRENIA DISTURBI PSICOTICI Studio interventistico La schizofrenia è un disturbo psichiatrico grave, complesso, cronico e fortemente invalidante con una prevalenza di circa l'1%.1 La schizofrenia è caratterizzata da disturbi profondi del pensiero, della percezione e della vita emozionale; la manifestazione clinica della malattia comprende una vasta gamma di sintomi quali sintomi positivi (per esempio, deliri, allucinazioni,e comportamento disorganizzato), sintomi negativi (ad esempio, appiattimento affettivo, ritiro sociale, anedonia), e sintomi di deterioramento cognitivo (per esempio, alterato funzionamento esecutivo, deficit di attenzione). Numerosi farmaci antipsicotici sono stati sviluppati, tutti basati sullo stesso sottostante meccanismo di azione, cioè interferire con i recettori della dopamina. Terapie con fenotiazine, come aloperidolo e thiothixene, sono efficaci nella riduzione dei sintomi ma possono indurre effetti collaterali piramidali (EPS), come distonia, rigidità muscolare, tremore, e akathisia. Effetti a lungo termine, che si sviluppano dopo mesi o anni di terapia, possono includere anche la discinesia tardiva. Lu AF35700 è un composto con affinità per recettori dopaminergici, serotoninergici, e recettori alfa-adrenergici. Il profilo di legame recettoriale e le proprietà farmacologiche derivato da esperimenti su animali indicano che Lu AF35700 possiede attività antipsicotica combinato con un profilo di tollerabilità benigna. Obiettivo primario valutare l'efficacia di 10 e 20 mg / die di Lu AF35700 sui sintomi della schizofrenia in pazienti con TRS Obiettivo secondario valutare l'efficacia di 10 e 20 mg / die di Lu AF35700 sul funzionamento dei pazienti con TRS Obiettivo esplorativo (s) esplorare l'efficacia di 10 e 20 mg / die di Lu AF35700 in pazienti con TRS su indicatori di qualità della vita 7
8 8 -CELIACHIA MALATTIE ORGANICHE - Valutazione della presenza di anticorpi anti apparato GE in pazienti affetti da disturbi dell'umore e efficacia di terapie antiglutine sulla sintomatologia depressiva Valutazione della presenza di anticorpi anti apparato GE in pazienti affetti da disturbi dell'umore e efficacia di terapie antiglutine sulla sintomatologia depressiva 9 - PAZIENTI UROLOGICI E PAZIENTI AMBULATORIALI CON DS (Disfunzioni Sessuali) DISTURBI SESSUALI Pazienti urologici e pazienti ambulatoriali psichiatrici con DS Disturbi sessuali - light therapy-placebo valutazione dell'efficacia della LT in pazienti affetti da disfunzioni sessuali sia urologici che psichiatrici 10 - PROGETTO DISFUNZIONI SESSUALI DISTURBI SESSUALI - Valutazione della sintomatologia psichiatrica e relativa alle disfunzioni sessuali- Valutazione di efficacia della psicoterapia sessuale e dela Light Therapy di coppia valutazione dell'efficacia della psicoterapia sessuale e della LT in pazienti affetti da disfunzioni sessuali sia urologici che psichiatrici 8
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