SISTEMA DI ALLERTA PER ALIMENTI E MANGIMI

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1 SISTEMA DI ALLERTA PER ALIMENTI E MANGIMI REPORT ANNO 2017

2 PREMESSA Per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o mangimi la Commissione Europea ha istituito, con il Regolamento (CE) 178/2002, il sistema rapido di allerta comunitario (di seguito SA), sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione stessa, l EFSA (Autorità per la Sicurezza Alimentare) e gli Stati membri dell'unione. Se un alimento o un mangime, presente sul mercato, non è conforme ai requisiti di sicurezza previsti dagli articoli 14 o 15 del sopra richiamato Regolamento, gli operatori del settore devono avviare immediatamente le procedure di ritiro/richiamo dello stesso. Con il Regolamento (UE) n. 16/2011 sono state introdotte modalità operative per la gestione del SA. Ogni volta che un membro della rete disponga di informazioni relative all'esistenza di un grave rischio, diretto o indiretto, per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi, queste informazioni vengono immediatamente comunicate alle Commissione nel quadro del Rapid Alert System for Food and Feed (RASFF). La Commissione trasmette immediatamente queste informazioni ai membri della rete. L efficacia del sistema è assicurata dalla semplicità della sua struttura: i punti di contatto di ciascun componente della rete sono chiaramente identificati e lo scambio di informazioni avviene sulla base di documentazione semplice e standardizzata. Il flusso delle notifiche deve garantire sia la completezza delle informazioni sia la tempestività della comunicazione, pertanto le notifiche vengono comunicate e condivise tra i punti di contatto delle Autorità interessate in tempo reale tramite sistemi online. Il Punto di Contatto della Regione Lombardia, istituito con decreto del DG Sanità del , gestisce il SA per alimenti, sia di origine animale che di origine non animale, compresi i materiali destinati al contatto con gli alimenti, e per i mangimi, assicura lo scambio rapido delle informazioni con gli altri componenti della rete: i punti di contatto delle ATS lombarde, delle Regioni e delle Provincie Autonome e del Ministero della Salute. Quest ultimo opera come punto di contatto nazionale ufficiale per la Commissione Europea. Il Punto di Contatto regionale gestisce i casi di propria competenza sia utilizzando l applicativo irasff, appositamente creato dalla Commissione, sia tramite uno specifico applicativo regionale. RISULTATI DELL ATTIVITA SVOLTA Di seguito vengono riportati i dati relativi alle notifiche ricevute nel corso dell anno 2017, che comprendono le tre macro categorie: alimenti, mangimi e materiali a contatto. Complessivamente sono stati comunicati alla Regione Lombardia 356 casi con un aumento del 4 % circa rispetto all anno precedente (343 casi nel 2016 che erano già in aumento di circa l 8 % rispetto all anno 2015). 2

3 Le 356 segnalazioni pervenute sono state originate come dettagliato nel grafico 1 che riporta: provenienza notifica, numerosità e percentuale sul totale. grafico 1 Delle notifiche pervenute dalla Commissione, 4 sono state pubblicate per conto della Spagna e invece una è stata relativa a controlli ufficiali in paesi terzi e più precisamente allo scandalo emerso nel marzo 2017 in Brasile, relativo ad un sistema di corruzione nei controlli sulle carni per l esportazione. Per le notifiche, racchiuse sotto la dicitura uffici periferici del Ministero, si intendono i procedimenti avviati da PIF, UVAC e Comando Carabinieri per la tutela della salute. Di seguito viene riportato il numero di segnalazioni, in linea con le annualità precedenti, pervenute dalle ATS regionali: ATS n. segnalazioni BERGAMO 17 BRESCIA 26 BRIANZA 10 CITTA METROPOLITANA DI MILANO 25 INSUBRIA 7 MONTAGNA 4 PAVIA 7 VAL PADANA 5 TOTALE 101 3

4 Il grafico seguente (2) mostra la numerosità e la ripartizione delle allerte, in base all origine della notifica stessa, che rimane sostanzialmente uniforme nel corso degli ultimi tre anni dal 2015 al 2017: grafico 2 Per l anno 2017 si evidenzia che hanno avuto un incremento le segnalazioni di irregolarità originate da controlli ufficiali, mentre sono risultate in leggero calo, rispetto al 2016, le segnalazioni di riscontro di irregolarità pervenute dalle industrie alimentari a seguito di analisi effettuate nell ambito delle procedure di autocontrollo. In 26 casi (dato in leggero calo rispetto alle annualità precedenti) le segnalazioni sono pervenute a seguito di reclamo dei consumatori, in prevalenza per riscontro di corpi estranei (12) e di infestazione parassitaria (3). In 16 casi (dato quasi triplicato rispetto al 2015) le segnalazioni sono scaturite a seguito di tossinfezione alimentare. Numerosi i casi conseguenti all insorgenza di sindrome sgombroide per consumo di tonno di provenienza spagnola (6), di cui una notificata da ATS lombarda. Ha suscitato clamore il caso di spinaci contaminati con alcaloidi, la cui provenienza non è stata accertata. In relazione all aumento dei casi di istaminosi per consumo di tonno fresco, si evidenzia che la Commissione Europea ha accertato l utilizzo di pratiche fraudolente consistenti nel sull uso di tonno congelato in deroga, da destinarsi quindi esclusivamente alla sterilizzazione, commercializzato come fresco, previo trattamento con additivi non consentiti. 4

5 Le segnalazioni di irregolarità in mangimi sono state complessivamente 27, corrispondenti al 7,5 % circa del totale dei casi, dato in deciso aumento rispetto alle precedenti annualità. In 13 casi la notifica ha avuto origine dalle ATS regionali. Per quel che concerne le allerte attivate per materiali destinati a venire in contatto con alimenti (MOCA) si evidenzia che esse sono state in numero di 10, pari, quindi, al 2,8% del totale e in leggera diminuzione rispetto al 2016, imputabili a migrazione di ammine e di metalli e a livelli troppo alti di migrazione totale. In 8 casi si è verificata l origine cinese del prodotto. Dei 356 casi trattati, 13 sono stati revocati a seguito della mancata conferma dei motivi che li avevano generati. La revoca ha interessato casi relativi a prodotti molto differenti tra loro dai funghi secchi alla carne, dai vegetali agli integratori alimentari. Le tabelle, inserite nell allegato 1, riportano quindi solo i dati relativi a 343 casi poiché non sono stati inclusi i 13 revocati. Per una corretta lettura dei dati si deve tenere presente che potrebbero esserci casi in cui per il medesimo prodotto è stato riscontrato più di un pericolo. Di seguito si illustrano i dati ritenuti più significativi. Contaminanti microbiologici e biologici grafico 3 5

6 I microrganismi patogeni rappresentano la principale causa di non conformità, come negli anni precedenti. Delle 343 allerte gestite, sostanzialmente un terzo hanno come causa di non conformità la presenza di uno o più microrganismi patogeni. Delle 106 allerte per presenza di microrganismi patogeni, 67 originano da accertamenti in sede di controllo ufficiale, 31 in sede di autocontrollo aziendale (con aumento del 50% circa rispetto al 2016). 5 casi sono originati a seguito di tossinfezione alimentare, 2 per reclamo del consumatore e 1 per controllo al confine senza blocco della partita. I principali contaminanti microbiologici riscontrati sono Salmonella, E. coli, Listeria monocytogenes. Si sono avuti 53 riscontri di Salmonella spp, dato in linea con gli anni passati, di cui 32 in carne e prodotti di carne (compreso il pollame), 11 in mangimi e pet food, 3 in molluschi, 3 in erbe e spezie. I sierotipi di Salmonella più frequentemente riscontrate sono state S. Typhimurium (8) di cui 4 in prodotti di carne suina, S. Infantis (4), S. Enteritidis (3) e S. Livingstone (3). Le segnalazioni derivano principalmente da controlli ufficiali sul mercato (37) mentre in 16 casi hanno avuto origine da autocontrolli aziendali; Le irregolarità dovute a E. coli (18 casi) hanno riguardato il superamento del limite previsto per i molluschi bivalvi vivi (14), il riscontro di STEC/VTEC in carne bovina/ovina di origine estera (3) e di E. coli generico in acqua minerale. Le irregolarità originate dal mancato rispetto dei criteri per Listeria monocytogenes (26), in linea con gli anni scorsi, confermano il quadro emerso dalle analisi degli anni precedenti che vede i prodotti della pesca e derivati (7 casi di cui 6 in salmone affumicato), i prodotti a base di latte (7 di cui 4 in Taleggio e 3 in formaggi da latte ovi/caprino) e i prodotti a base di carne (6) tra le matrici più frequentemente interessate. 5 casi di riscontro di Norovirus, di cui 3 in ostriche di provenienza estera, e 2 i casi di riscontro di Virus dell epatite A in vongole e insalata mista confezionata; Il riscontro di Pseudomonas aeruginosa ha comportato il ritiro dal mercato di una partita di acqua minerale imbottigliata; 1 caso di per contaminazione microbica in pesto vegetale. In 8 casi, la non conformità era da ricondurre a una infestazione parassitaria, per lo più rilavata nel corso di controllo ufficiale (4) e in 3 casi da parte del consumatore. In 5 casi è stata rilevata la presenza di larve di Anisakis spp. (3 in Sgombri, 1 in Nasello e 1 in pesce Molo). Nei rimanenti casi si è trattato di presenza di larve, di insetti o parti di essi, in cereali, datteri e fagioli. Biocontaminanti: 20 i casi accertati nel 2017, in deciso aumento rispetto alle annualità pregresse, di cui 19 per istamina in pesce (tonno, sgombro, alici/acciughe) collegati anche a episodi di tossinfezione alimentare (7). Un caso è riconducibile alla presenza di alcaloide pirrolizidinico in polline di fiori dalla Spagna. Biotossine: sono stati segnalati 7 casi, di cui 6 per presenza di tossina DSP in molluschi bivalvi. Da evidenziare la presenza di di Cl. botulinum e della sua tossina in conserva di cime di rape, segnalata dalla Regione Puglia, che ha comportato un episodio di intossicazione alimentare. 6

7 Grafico 4 - motivi di non conformità riscontrati nel corso dell anno in esame grafico 4 Contaminanti chimici Numerosi i casi di riscontro di contaminazioni da sostanze chimiche potenzialmente dannose riconducibili a molteplici cause e/o origini. Metalli pesanti: 40 casi, di cui 30 originati da controlli ufficiali sul mercato, 29 in alimenti e 1 in mangimi, 9 da autocontrollo aziendale e 1 da controlli al confine senza blocco della partita. La contaminazione dei prodotti della pesca da Mercurio (35 casi) costituisce la causa più frequente di allerta per metalli pesanti in alimenti. Il pesce spada con 17 casi è la matrice più frequentemente riscontrata non conforme, seguita da pesci dell ordine degli Squaliformi (15) e da altri pesci (3). Come per le scorse annualità, la maggior parte dei prodotti ittici non conformi proviene da fornitori Spagnoli e Portoghesi. Meno rilevanti i casi di contaminazione da Cadmio (5) in carne fresca di equino (3), in mangime a base di tonno e in polpo indopacifico. Residui di pesticidi sono stati riscontrati in 34 casi, di cui 23 riconducibili alla problematica, emersa nel corso dell estate 2017 nei Paesi Bassi, dell utilizzo illecito del Fipronil, molecola ad effetto insetticida registrata per l impiego su cani e gatti, utilizzata illecitamente per combattere i parassiti negli allevamenti di galline ovaiole, che ha causato ingentissimi danni economici al settore. I restanti 11 casi, nella quasi totalità originati da controlli ufficiali, hanno riguardato i prodotti vegetali: in 6 episodi si trattava di frutta e vegetali freschi, 3 quelli relativi a frutta secca e semi e 2 a cereali quali riso e mais. Non è stata riscontrata alcuna prevalenza di un prodotto fitosanitario su altri o di una particolare provenienza dell alimento. Residui di farmaci: sono stati rilevati in 17 casi, dato in linea con le annualità precedenti, tutti originati da controlli ufficiali. Le segnalazioni sono arrivate dalle ATS lombarde, da altre regioni e in 4 casi 7

8 dall estero. In 11 casi hanno riguardato la carne, in 4 casi i mangimi, 1 caso ha riguardato formaggi caprini e 1 filetti di salmone di provenienza extra-europea. In prevalenza è stata riscontrata la presenza di residui di antinfiammatori e antibiotici. Additivi: degli 11 casi riscontrati irregolari che hanno dato origine a una allerta (dato in linea con l anno precedente), 10 sono stati dovuti all utilizzo di additivi per alimenti, 1 per mangimi. Rinvenuto l utilizzo, oltre i limiti stabiliti, di anidride solforosa/solfiti (4) in crostacei e di colorante E 124 in confetti alla mandorla (2). Un caso per ciascuno ha riguardato: la presenza di polifosfati non dichiarati in etichetta in pesce spada, l utilizzo di acido deidroacetico E 265 per il trattamento superficiale di formaggi stagionati (additivo non consentito), l utilizzo non autorizzato di estratti vegetali in una preparazione aromatizzata di tonno e l impiego di fumarato di sodio E 365 e dell agente addensante E 1421 (Acetylated Starch) in parti di pollo fritte alla giapponese dalla Thailandia. L irregolarità riscontrata in alimenti per animali ha riguardato la presenza di decochinato in mangime per cavalli. Composizione: 10 i casi originati dal riscontro di una composizione degli alimenti diversa da quella dichiarata o prescritta, per sostanze diverse dagli additivi alimentari, In linea con i numeri dell anno passato. Relativamente numerose le non conformità in integratori alimentari (7) per presenza in eccesso di alcune componenti, o per presenza di sostanze non autorizzate/non dichiarate. In 6 casi su 7 i prodotti erano di origine estera. I restanti 3 casi sono attribuibili a presenza di un alto contenuto di iodio in alghe essiccate dalla Corea. Un caso ha infine riguardato un alimento per uccelli nel quale è stato riscontrato un eccesso di semi di Ambrosia artemisiifolia. Migrazione: 10 i casi riconducibili a irregolarità nei materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti, e 1 per migrazione di ESBO (epoxidized soybean oil) in melanzane grigliate. Nel caso dei materiali a contatto, Si è trattato principalmente di migrazione di metalli pesanti, in particolare cromo e cadmio da posate/utensili da cucina (5) e di composti organici (3 ammine, ftalati, formaldeide) in utensili da cucina. In due casi la non conformità è stata rilevata alla prova di migrazione globale in pirottini e bicchieri di polistirolo. Le allerte sopra descritte originano quasi esclusivamente da controlli ufficiali. Si sottolinea, inoltre, quale tendenza costante e confermata anche per il 2017, il frequente rinvenimento di questo tipo di non conformità in prodotti importati dalla Cina. Allergeni: in 18 casi la procedura di ritiro e richiamo dal mercato è stata causata dalla presenza di allergeni non dichiarati in etichetta (soia, glutine, solfiti e proteine del latte) soprattutto in prodotti appartenenti alla categoria cereali e prodotti da forno (8), in prodotti della confetteria e in prodotti dietetici. In 9 casi la segnalazione della irregolarità è pervenuta dalle industrie alimentari a seguito di analisi effettuate nell ambito delle procedure di autocontrollo. Il notevole aumento del numero di allerte, a partire dallo scorso anno, per la presenza non dichiarata di allergeni o per etichettatura non corretta è ascrivibile all entrata in vigore del Reg. (UE) 1169/2011, che ha modificato le modalità di informazione sugli allergeni al consumatore. Micotossine: 10 i casi originati dal riscontro di questi contaminanti, dato ritornato in linea con i valori del 2015, dopo il picco del 2016, da riferirsi principalmente al riscontro di fumosine e ocratossine in farina di mais (6) e aflatossine in mangimi (3). Un caso di allerta è stato generato dal riscontro di ocratossina in 8

9 radice naturale di liquirizia. I casi originano per la maggior parte da controlli ufficiali e riguardano nella totalità prodotti di origine italiana. 2 i casi rubricati come contaminazione da processo, uno per presenza PCB in carne ovina e l altro per presenza di benzopirene in olio aromatizzato al sesamo e altri 3 registrati come Altra contaminazione chimica generati da un reclamo del consumatore che ha riscontrato odore anomalo in acqua minerale (2) e per presenza di carbammide in mangime. Altre irregolarità Corpi estranei: 16 gli episodi riconducibili al riscontro di corpi estranei vulneranti di varia natura, soprattutto di plastica/gomma/ceramica (5), di metallo (2), di vetro (2) e di legno (2), che hanno avuto origine principalmente da reclami dei consumatori (11). I restanti casi di non conformità sono stati rinvenuti in fase di autocontrollo aziendale e di controllo ufficiale. OGM/Novel food: 2 casi, entrambi in matrici di provenienza estera: un integratore alimentare con presenza di novel food (Viscum Coloratum, Polygonum Multiflorum, Rauwolfia Canesscens, Bauhinia Purpurea, Cirsium Oligophyllum) non autorizzato e un additivo per mangimi ottenuto mediante fermentazione da microrganismi geneticamente modificati. Adulterazioni/frodi: in questa categoria rientrano 2 casi (a fronte dei 10 casi del 2014 e dei 27 casi del 2013), uno per commercializzazione dall Austria di equidi sospetti non idonei alla macellazione e l altro per mancata tracciabilità di capsule, cialde e caffè sfuso. TSE: 3 casi per presenza di DNA di ruminanti in mangime per pesci. Irraggiamento: 3 casi per prodotti, di differente natura, con irraggiamento non autorizzato integratore con estratto di Guaranà e calcio dagli USA e 2 per mancata dichiarazione in etichetta del trattamento di irraggiamento applicato in vongole sgusciate e coscette di rana surgelate. 9

10 Dal punto di vista dei prodotti interessati da procedimenti di allerta, il grafico 5 rappresenta le 10 principali categorie interessate nel corso dell anno 2017 e la loro percentuale d incidenza sul totale delle 343 allerte gestite. grafico 5 Il confronto dei dati relativi del quinquennio , riportato nel grafico 6, mostra la prevalenza, costante nel tempo, delle stesse categorie di prodotti interessate da procedimenti di allerta del grafico 6 10

11 ALLEGATO 1 - TABELLE CASI SEGNALATI PER CATEGORIA DI PRODOTTO Categoria prodotto n. casi % sul totale dei casi ACQUA MINERALE 5 1,5 ADDITIVI PER MANGIMI 1 0,3 ALTRO PRODOTTO ALIMENTARE 2 0,6 CACAO, PREPARAZIONI DI CACAO, CAFFE, THE 3 0,9 CARNE DI POLLAME E PRODOTTI A BASE DI CARNI AVICOLE 17 5,0 CARNE E PRODOTTI DI CARNE (ESCLUSO IL POLLAME) 49 14,3 CEFALOPODI E PRODOTTI DERIVATI 2 0,6 CEREALI E PRODOTTI DA FORNO 24 7,0 CONFETTERIA 8 2,3 CROSTACEI E PRODOTTI DERIVATI 5 1,5 DIETETICI, INTEGRATORI ALIMENTARI, ALIMENTI ARRICCHITI 11 3,2 ERBE E SPEZIE 5 1,5 FRUTTA E VEGETALI 16 4,7 FRUTTA SECCA E DERIVATI, SEMI 6 1,7 GELATI E DESSERTS 2 0,6 GRASSI E OLI 1 0,3 LATTE E PRODOTTI A BASE DI LATTE 15 4,4 MANGIMI 23 6,7 MATERIALI A CONTATTO CON ALIMENTI 10 2,9 MATERIE PRIME PER MANGIMI 2 0,6 MOLLUSCHI BIVALVI E PRODOTTI DERIVATI 32 9,3 PESCE E PRODOTTI DERIVATI 70 20,4 PET FOOD 1 0,3 PIATTI PRONTI E SNACKS 6 1,7 UOVA E PRODOTTI D'UOVO 21 6,1 ZUPPE, BRODI, SALSE E CONDIMENTI 6 1,7 TOTALE

12 CASI SEGNALATI PER CAUSA DI NON CONFORMITA Causa di non conformità n. casi % sul totale dei casi ADDITIVI PER ALIMENTI 10 2,9 ADDITIVI PER MANGIMI 1 0,3 ADULTERAZIONI / FRODI 2 0,6 ALLERGENI 18 5,2 ALTRO 5 1,5 BIOCONTAMINANTI 20 5,8 BIOTOSSINE (ALTRO) 7 2,0 COMPOSIZIONE 10 2,9 CONTAMINAZIONE CHIMICA (ALTRO) 3 0,9 CONTAMINAZIONE DA PROCESSO INDUSTRIALE (ES. DIOSSINE, BENZOPIRENE, 3MCPD, OLI MINERALI, DISINFETTANTI) 2 0,6 CORPI ESTRANEI 16 4,7 DIFETTI DELLE CONFEZIONI 1 0,3 ETICHETTATURA 11 3,2 INFESTAZIONE PARASSITARIA 8 2,3 METALLI PESANTI 40 11,7 MICOTOSSINE 10 2,9 MICRORGANISMI NON PATOGENI 3 0,9 MICRORGANISMI PATOGENI ,9 MIGRAZIONE 11 3,2 OGM/NOVEL FOOD 2 0,6 RADIAZIONI 3 0,9 RESIDUI DA PESTICIDI 34 9,9 RESIDUI DI FARMACI VETERINARI 17 5,0 TSE 3 0,9 TOTALE

13 CAUSA DI NON CONFORMITA' PER TIPOLOGIA PRODOTTO dettaglio numerico Non conformità ACQUA MINERALE ADDITTIVI PER MANGIMI ALTRO PRODOTTO ALIMENTARE CACAO, PREPARAZIONI DI CACAO, CAFFE, THE CARNE DI POLLAME E PRODOTTI A BASE DI CARNI AVICOLE CARNE E PRODOTTI DI CARNE (ESCLUSO IL POLLAME) CEFALOPODI E PRODOTTI DERIVATI CEREALI E PRODOTTI DA FORNO CONFETTERIA CROSTACEI E PRODOTTI DERIVATI DIETETICI, INTEGRATORI ALIMENTARI, ALIMENTI ARRICCHITI ERBE E SPEZIE FRUTTA E VEGETALI FRUTTA SECCA E DERIVATI, SEMI GELATI E DESSERTS GRASSI E OLI LATTE E PRODOTTI A BASE DI LATTE MANGIMI MATERIALI A CONTATTO CON ALIMENTI MATERIE PRIME PER MANGIMI MOLLUSCHI BIVALVI E PRODOTTI DERIVATI PESCE E PRODOTTI DERIVATI PET FOOD PIATTI PRONTI E SNACKS UOVA E PRODOTTI D'UOVO ZUPPE, BRODI, SALSE E CONDIMENTI Totale complessivo ADDITIVI PER ALIMENTI ADDITIVI PER MANGIMI 1 1 ADULTERAZIONI / FRODI ALLERGENI ALTRO BIOCONTAMINANTI BIOTOSSINE (ALTRO) COMPOSIZIONE CONTAMINAZIONE CHIMICA (ALTRO) CONTAMINAZIONE DA PROCESSO INDUSTRIALE CORPI ESTRANEI DIFETTI DELLE CONFEZIONI 1 1 ETICHETTATURA ASSENTE/INCOMPLETA/NON CORRETTA INFESTAZIONE PARASSITARIA METALLI PESANTI MICOTOSSINE MICRORGANISMI NON PATOGENI MICRORGANISMI PATOGENI MIGRAZIONE OGM/NOVEL FOOD RADIAZIONI RESIDUI DA PESTICIDI RESIDUI DI FARMACI VETERINARI TSE 3 3 Totale complessivo

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