TARIFFA A DUE PARTI. Corso di Economia Industriale A.A. 2010/2011
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1 TARIFFA A DUE PARTI Federica Bergamelli Claudio Rota Chiara Selini Daniele Zanchi Prof. Gianmaria Martini 1
2 Agenda Discriminazione di prezzo Discriminazione di primo grado Tariffa a due parti Esempio Conclusioni 2
3 Discriminazione di prezzo (1/4) Per discriminazione di prezzo si intendono quelle tecniche che consentono ad un monopolista di applicare prezzi differenti per lo stesso bene a clienti che possiedono diverse disponibilitàa pagare. L obiettivo èquello di estrarre la maggiore quantitàpossibile della disponibilitàdel singolo consumatore a pagare, sottoforma di ricavi e profitti. 3
4 Discriminazione di prezzo (2/4) Surplus del consumatore Surplus del produttore In condizioni di monopolio tradizionale il monopolista pratica un prezzo uniforme (R = C ). Perdita di benessere sociale 4
5 Discriminazione di prezzo (3/4) Quando applicare la strategia della discriminazione? Possibilitàdi identificare chi èchi e le disponibilitàa pagare di ciascun consumatore o gruppo di consumatori. Impossibilitàdi arbitraggio: il consumatore che ha acquistato ad un prezzo piùbasso il bene non può rivenderlo al consumatore che ha un prezzo di riserva maggiore. 5
6 Discriminazione di prezzo (4/4) L impresa può scegliere tra tre tipi di discriminazione a seconda delle informazioni possedute relative al singolo consumatore e delle condizioni di mercato. primo grado o discriminazione perfetta: prezzi personalizzati secondo grado o sconti sulle quantità: menu di prezzi terzo grado o discriminazione per gruppi: group pricing 6
7 Discriminazione di I grado (1/5) Fa parte delle tecniche dei prezzi non lineari: il prezzo per unitànon ècostante, ma cambia sulla base di alcune variabili legate all acquisto, come ad esempio la quantità acquistata. Perfetta: Il monopolista può applicare a ciascuna unitàdi prodotto venduta il massimo prezzo che ciascun consumatore èdisposto a pagare. 7
8 Discriminazione di I grado (2/5) Esempio: affitto di 5 appartamenti ad altrettanti studenti: studente A B C D E disponibilità a pagare Prezzo uniforme: p = 600 Ricavi: =
9 Discriminazione di I grado (3/5) Nel caso di applicazione di discriminazione di primo grado: Ricavi = 3000 Operare una discriminazione di prezzo di primo grado significa riuscire ad affittare il primo appartamento a 1000, il secondo ad 800, il terzo a 600 prezzi personalizzati. Il surplus del consumatore èstato completamente estratto a favore del proprietario degli appartamenti. Aumenta l efficienza: si passa da tre a cinque transazioni (tutte quelle possibili e vantaggiose per entrambe le parti). 9
10 Discriminazione di I grado (4/5) A causa del trasferimento del SC all impresa, la discriminazione del prezzo aumenta l'incentivo del monopolista a produrre. La vendita di un'unità supplementare non richiede la riduzione del prezzo delle altre unità, MA il ricavo marginale èuguale al prezzo R = p R = C p = C Si raggiunge la stessa quantitàdi transazioni socialmente efficiente che si raggiungerebbe in concorrenza perfetta. 10
11 Discriminazione di I grado (5/5) Come potrebbe un monopolista avere sufficienti informazioni sui potenziali acquirenti e la capacitàdi evitare l'arbitraggio in modo tale da applicare un prezzo personalizzato? LA TARIFFA A DUE PARTI 11
12 Tariffa a due parti esempio Supponiamo che in una certa localitàci sia una sola discoteca, la cui clientela èdi due tipi: uomini e donne e supponiamo che vi siano tanti uomini quante donne. Funzione di domanda inversa per i drink: Uomo: p = Vu Qu = 12 Qu p = Vd Qd = 8 Qd Donna: costo unitario consumazione : c = 2 12
13 Tariffa a due parti prezzi lineari (1/4) Supponiamo che il proprietario applichi uno schema tariffario lineare: L entrata è libera I clienti decidono il numero di drink da acquistare al prezzo fissato dal monopolista Perchénon applicare una discriminazione di terzo grado, attribuendo un prezzo maggiore alle consumazioni degli uomini? problema dell arbitraggio 13
14 Tariffa a due parti prezzi lineari (2/4) domanda aggregata: domanda aggregata inversa: costo marginale: C' = R(Q) = p(q) Q = 2 Q 12 Q Q 2 10 Q 0.5 Q Q = 12 p 8 p 12 = Qd + Qu = 20 2 p p < 8 Q 2 p = 12 Q Q 4 p = Q Q > 4 4 Q > 4 R' = 12 2 Q Q 10 Q Q > 4 4 R' = C' Q Q = = 5 8 non ammissibile ammissibile 14
15 Tariffa a due parti prezzi lineari (3/4) Q = 8 p = = 6 numero diconsumazioni vendute: Q Q u d = 12 6 = 6 = 8 6 = 2 15
16 Profitto del monopolista Corso di Economia Industriale A.A. 2010/2011 Tariffa a due parti prezzi lineari (4/4) π = (6 2) 6+ (6 2) 2= 32 CS u CS d (12-6) 6 CSu = = 2 18 (8-6) 2 CSd = =
17 Tariffa a due parti entry fee (1/5) Supponiamo ora di applicare un prezzo d ingresso differenziato (entry fee), equivalente al surplus di ciascun consumatore. La quota di ingresso èindipendente dal numero di drink consumati ciascun cliente consuma lo stesso numero di drink del caso precedente. = = 52 17
18 Tariffa a due parti entry fee (2/5) Il proprietario della discoteca può ottenere risultati migliori: riducendo il prezzo di ciascuna consumazione, egli potrebbe aumentare il potenziale surplus di cui questi beneficerebbe. Ponendo tale surplus uguale alla quota di ingresso il proprietario si appropria del surplus del consumatore aumentando i propri profitti. 18
19 Tariffa a due parti entry fee (3/5) CASO LIMITE: si pone il prezzo pari al costo Uomo marginale p = C Donna 12 Q u = 2 Q u = 10 8 Q d = 2 Q d = 6 (12 2) 10 (8 2) 6 Su = = 50 Sd = = ENTRY FEE = 50 ENTRY FEE = 18 19
20 Tariffa a due parti entry fee (4/5) Entry fee per gli uomini 20
21 Tariffa a due parti entry fee (5/5) Profitto totale monopolista π = = 68 > 32 e di La struttura del prezzo è 52 p p u d = = Q 2 Q u d 21
22 In sintesi, il metodo consiste: Corso di Economia Industriale A.A. 2010/2011 Conclusioni (1/2) 1.stabilire un prezzo per unitàpari al costo marginale C 2.stabilire un quota di ingresso per ciascun tipo di cliente pari al surplus del consumatore di quel cliente al prezzo indicato al punto 1 Con il punto 1 si garantisce il massimo surplus dello scambio tra impresa e consumatore, mentre con il punto 2 l impresa se ne appropria completamente. 22
23 Conclusioni (2/2) I profitti per consumazione derivanti da ciascun cliente sono pari a zero, dal momento che p = C. I consumatori sono incentivati ad acquistare molte consumazioni aumentando in tal modo il surplus del consumatore. I profitti totali del monopolista saranno uguali alla sommatoria dei surplus dei consumatori meno eventuali costi fissi. 23
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