Comunicazione ed Atteggiamento psicologico del Volontario
|
|
- Rosina Nigro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI ROMA Comunicazione ed Atteggiamento psicologico del Volontario CROCE ROSSA ITALIANA - a cura del Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
2 LA COMUNICAZIONE EFFICACE
3 Quando soccorrete o trasportate in ambulanza qualcuno il vostro compito è anche quello di interagire con una persona che in quel momento vive una situazione di disagio rapportandosi con le sue esigenze psicologiche e stabilendo un rapporto empatico (focalizzazione sul mondo interiore dell interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui)
4 La comunicazione, nell ambito delle relazioni umane e sociali, è la modalità che permette sia il passaggio delle informazioni da un individuo all altro, sia il fluire di immagini non convenzionali che la completano, arricchendola di tutti quei contenuti che le parole da sole non sono in grado di esprimere
5 Si può distinguere una comunicazione verbale da una non verbale (o analogica)
6 Comunicazione verbale: esprime il contenuto del messaggio e si realizza attraverso la parola parlata e quindi implica l utilizzo del canale vocale
7 L utilizzo principale dell uso delle parole è rassicurarci, permettendo di dare un nome, un senso ed un significato a ciò che stiamo provando; in tal modo possiamo discutere su ciò che proviamo dentro di noi, prendendo così anche un po le distanze dalle paure più profonde
8 Il linguaggio diventa quindi un modo per instaurare un contatto con la persona a cui stiamo parlando, con la quale possiamo condividere i nostri pensieri e sentimenti La parola lascia però aperto il rischio del fraintendimento e della creazione da parte di chi sta decodificando il vostro messaggio di significati aggiunti e non voluti da voi
9 Comunicazione analogica: indica il tono emotivo-sentimentale del messaggio e racchiude tutti i messaggi lanciati attraverso le variazioni di utilizzo del canale vocale (intercalare, pause, intonazioni, volume della voce) e attraverso le espressioni ed i gesti del viso e del corpo
10 I TRE MOMENTI PER UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
11 Favorire lo scambio di informazioni: più informazioni sullo stato fisico e psichico raccogliete più diventa facile entrare in relazione; le domande non devono però essere troppo invadenti o personali; se la persona non vuole dirvi nulla di sé, non dovete insistere e forzarla. A voi compete invece il dovere di fornire con chiarezza e tranquillità tutte le informazioni che possono servire alla persona soccorsa per ridurre la sua ansia
12 Individuare lo stato emotivo: oltre a decifrare quello della persona soccorsa è bene cercare di cogliere anche il vostro stato d animo per poter arginare e tenere a freno i vostri sentimenti e le vostre ansie più forti
13 Entrare in relazione empatica: con questa espressione ci si riferisce alla capacità di sentire dentro di sé lo stato d animo della persona soccorsa e di comunicarle che la si comprende
14 TECNICHE EFFICACI DI COMUNICAZIONE
15 Adeguare il livello linguistico: il vostro linguaggio dovrà essere sempre il più vicino e comprensibile possibile a quello della persona soccorsa Siete sempre voi a dovervi adeguare alle esigenze altrui e non viceversa
16 Ascoltare attivamente: si intende una situazione in cui la persona soccorsa recepisce, attraverso la vostra comunicazione analogica e i vostri commenti di risposta, che siete realmente interessati a ciò che vi sta dicendo
17 Osservare in modo partecipato: tenere la mano della persona è un tipico gesto che comunica attenzione e partecipazione a ciò che sta accadendo; la persona si sente sicuramente meno sola ed abbandonata alla sua sofferenza
18 Tollerare il silenzio: questa è forse una delle tecniche più difficili da applicare, perché la voglia di fare ed agire fa sembrare tempo sprecato quello passato semplicemente a stringere la mano di chi sta soffrendo ma spesso questi sono momenti necessari per il paziente per rielaborare sentimenti ed emozioni
19 Fare domande appropriate: posso metterle meglio il cuscino? oppure se ha caldo posso aprire un po il finestrino, che ne pensa? Due esempi per chiarire che le domande devono essere chiare, brevi e precise
20 Decifrare il linguaggio analogico: soprattutto con le persone più silenziose questo è l unico mezzo attraverso cui entrare in relazione Una volta decifrati questi messaggi devono servirvi per adeguare ulteriormente i vostri atteggiamenti alla situazione in cui vi trovate
21 Confermare il contenuto del messaggio ricevuto: la ripetizione della comunicazione ricevuta, permette al soccorritore sia di evitare errori o distorsioni che riguardano la specificità del contenuto del messaggio ricevuto, sia di sostenere la consapevolezza della persona soccorsa rispetto al fatto che qualcuno si sta occupando di lui
22 Dare risposte appropriate: inteso sia alla persona soccorsa che agli accompagnatori; infatti spesso sono quest ultimi la presenza più rassicurante per la persona soccorsa ed è quindi necessario essere chiari e disponibili anche con loro
23 TECNICHE INEFFICACI DI COMUNICAZIONE: Parlare per parlare Non sostenere i tempi e i silenzi Dare giudizi/consigli non richiesti Mostrare disinteresse Banalizzare i sentimenti altrui Verbalizzare le proprie paure Mostrarsi chiusi Interrompere chi parla Mandare messaggi incongruenti
24 BISOGNO PSICOLOGICO DEL TRASPORTATO
25 La persona che viene trasportata possiede una sua personalità, dignità, emotività ed Aspettativa Nel momento in cui chiede aiuto non è in grado di superare la criticità dell evento con le sue forze e sovente questa condizione è accompagnata da sentimenti negativi quali senso di inferiorità, dipendenza e debolezza
26 I BISOGNI DELLA PERSONA SOCCORSA
27 Fisiologici: essere scaldato, ossigenato ecc.
28 Di rassicurazione: si trova in una situazione di cui non conosce l esito ed in cui si sente impaurito circa il suo presente e futuro
29 Di stima e rispetto: è in un momento doloroso e sofferente ma mantiene una sua personalità ed individualità; è una persona e come tale deve essere considerata anche in questo momento di disagio
30 D amore: più ci si sente impauriti più si ha la percezione di essere soli e indifesi, alla ricerca di qualcuno che ci stia vicino e si prenda cura di noi
31 Di autonomia: anche se la vediamo bisognosa di aiuto, probabilmente la persona soccorsa, fino a pochi istanti fa era indipendente ed autonoma come spera di poter tornare ad essere al più presto
32 ELEMENTI DELLA RELAZIONE D'AIUTO
33 Rispetto: senza di esso non può esistere nessuno scambio e dialogo proficuo; il soccorritore non è un supereroe ma, una persona come quella che ha di fronte e che in quel momento ha bisogno di lui
34 Fiducia: non si può sperare di ottenerla se prima di tutto non ci si mostra fiduciosi nella disponibilità del paziente a cooperare per ottenere il meglio possibile
35 Empatia: si intende la capacità di sintonizzare le proprie emozioni sullo stato d animo altrui, provando gli stessi sentimenti e paure Consente di comportarsi in maniera coerente allo stato d animo della persona che si sta soccorrendo
36 Interessamento: legato al rispetto e alla stima, evidenzia da parte del soccorritore un atteggiamento attento all umanità e all individualità altrui
37 Autonomia: intesa come la capacità di autogovernarsi e di compiere delle scelte indipendentemente dai suggerimenti altrui Ricordarsi che la persona soccorsa, così come voi, tenterà di mantenere la propria autonomia e sarà compito del soccorritore facilitarla in questo aspetto
38 Dialogo: comprende la comunicazione verbale ed analogica, sottolineando la centralità che ricopre lo scambio di informazioni (anche emotive) per l instaurarsi di un qualsiasi legame
39 Reciprocità: come il soccorritore aiuta la persona assistita ad alleviare la sua sofferenza, così essa può aiutare voi attraverso il confronto con due realtà diverse ed entrare sempre più in contatto con i vostri sentimenti e le vostre debolezze
40 COMPORTAMENTI CORRETTI DELL'OPERATORE/ SOCCORRITORE
41 Utilizzo di tecniche efficaci di comunicazione: rappresentano lo strumento senza il quale la relazione non può nemmeno avviarsi
42 Spiegazione delle manovre che si stanno eseguendo: se la persona è cosciente è necessario spiegare sempre in maniera semplice e sintetica le manovre che si stanno per eseguire
43 Sospensione di giudizi e pregiudizi: in una stessa giornata potreste trovarvi a soccorrere un bambino, un delinquente o un esponente politico di un partito opposto al vostro tuttavia a queste tre persone dovrete riservare lo stesso identico aiuto morale e tecnico La possibilità di fare incontri spiacevoli deve essere tenuto in considerazione nel momento in cui si decide di diventare soccorritori
44 Rispetto del codice etico: bisogna sempre ricordarsi di avere di fronte a sé una persona
45 Infondere speranza: la persona soccorsa ha la mente invasa di paure e dolori che possono sembrarle interminabili; bisogna sempre cercare di farle intravedere uno spiraglio di luce per il futuro
46 Instaurare un rapporto collaborativo: è necessario per rinsaldare nella persona soccorsa la fiducia nelle sue capacità e nella sua abilità a superare l avversità che sta affrontando
47 Comprendere e verbalizzare la sofferenza: è importante contenere i timori altrui ma anche verbalizzarli per poterli eventualmente ridimensionare o dissipare
48 Mantenere un comportamento tranquillo e non teso: parlare con tono ed inclinazione di voce tranquilli aiuta la persona soccorsa e tutti gli elementi dell equipaggio a non farsi dominare dalle paure e dalle tensioni del momento
49 CONCLUSIONI Capo Monitore V.d.S. Iannozzi Emanuela
50 Di fronte ad una persona con disagio psicologico dovuto ad un problema di salute occorre saper: Gestire il processo di comunicazione con la persona Identificare i bisogni e i modi di affrontare la malattia propri della persona Gestire correttamente e con umanità la relazione con la persona
51 COMPORTAMENTO IN SERVIZIO
52 Ricordiamoci sempre che, quando siamo in servizio e portiamo la divisa o anche solo certi simboli storici e pieni di significati (la croce rossa appunto), su una maglietta così come sull'ambulanza, rappresentiamo in tutto e per tutto il volto dell associazione
53 È necessario tenere un comportamento corretto e coordinato: siamo l associazione, entriamo negli ospedali fino negli spazi più reconditi, dove c è sofferenza e dove purtroppo la privacy non esiste più Uomini e donne a volte nudi ai nostri occhi e al nostro operato Non dimentichiamolo mai, anche con la pratica e con l esperienza, che spesso sconfinano nella routine: ricordiamoci sempre che dietro un servizio c è una persona
54 È utile ricordare una serie di comportamenti che fanno la differenza nella qualità del nostro operato di Volontari, e ci daranno la soddisfazione di un servizio ben fatto
55 Giungere sul posto con la necessaria calma (che si dovrà trasmettere all'infermo da trasportare), unitamente alla competenza per l'intervento L'equipaggio dovrà muoversi con la piena consapevolezza dei compiti affidati a ciascuno dei membri, per svolgere un intervento coordinato e non caotico
56 Il volontario al quale è affidata la responsabilità del trasportato dovrà chiedere la collaborazione degli altri membri dell'equipaggio, e, se cosciente, anche al trasportato stesso; dovrà essere in grado di riconoscere particolari stati d'ansia dovuti alla situazione e alla presenza di estranei, e dovrà essere in grado di valutare quei semplici interventi relazionali che possano ridurre tali stati d'ansia
57 Nei primi istanti il volontario dovrà parlare al trasportato facendosi riconoscere (identità e qualifica) e, se questo mostra miglioramenti emozionali, parlare per descrivere gli interventi che si accinge a svolgere
58 Il volontario dovrà preoccuparsi di salvaguardare l'intimità fisica e la dignità dell'infermo, dovrà quindi valutare con sensibilità interventi che possano toglierlo da situazioni di disagio
59 Nella competenza che gli è riconosciuta, il volontario descriverà quali sono le manovre che sta per eseguire al paziente stesso per tranquillizzarlo
60 Dovrà inoltre tenere con discrezione i documenti sanitari del trasportato affidatigli dalle strutture ospedaliere (nel caso di trasferimenti da ospedale a ospedale) e avere cura della documentazione necessaria alla CRI relativa al servizio (dati del paziente, richiesta del trasporto, foglio di viaggio..)
61 Se c è un parente che accompagna il trasportato, questi deve essere fatto salire nel vano guida a fianco dell'autista Eccezione viene fatta per i minorenni Trattandosi spesso di persone anziane o comunque non abituate a questi mezzi, aiutiamoli a salire e ad assicurarli con la cintura di sicurezza
62 Dovrà ascoltare con attenzione le richieste dell'infortunato e con cura, se possibile, eseguirle, dimostrando attenzione e disponibilità
63 Dovrà tenere sotto controllo lo stato clinico dell'infortunato senza mostrare eccessiva preoccupazione anche e soprattutto negli interventi critici; o quando la situazione è in peggioramento
64 Il volontario soccorritore dovrà mostrare interesse per gli argomenti trattati dal trasportato anche quando questi siano confusi o magari con una esposizione non corretta e nel possibile cercherà di dare risposte, soprattutto dovrà riconoscere l'importanza dell'apporto del trasportato stesso e quindi dovrà cercare la massima collaborazione, quando possibile
65 Infine il volontario dovrà rassicurare il paziente, all'arrivo presso la struttura ospedaliera, della professionalità dei medici che si prenderanno cura di lui e della professionalità di questi ultimi nello svolgere quanto gli è stato prescritto (visita medica, terapia.. ricovero..)
66 CROCE ROSSA ITALIANA Comitato Provinciale di Roma Non si insegna quel che si vuole; dirò addirittura che non si insegna quello che si sa o quello che si crede di sapere: si insegna e si può insegnare solo quello che si è. Jean Jaurès Supporto realizzato da: V.d.S. Iannozzi Emanuela Comitato Locale di Ciampino
Approccio psicosociale alla persona Stress del soccorritore Lavoro di equipe. Dott.ssa Lucia Giovagnoli
Approccio psicosociale alla persona Stress del soccorritore Lavoro di equipe Dott.ssa Lucia Giovagnoli È necessario ricordare che il contesto operativo nel quale opera il soccorritore è caratterizzato
DettagliIL VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE E CROCE ROSSA: ATTEGGIAMENTO - BISOGNO PSICOLOGICO E COMUNICAZIONE. Dott.ssa Lucia Giovagnoli
IL VOLONTARIO PROTEZIONE CIVILE E CROCE ROSSA: ATTEGGIAMENTO - BISOGNO PSICOLOGICO E COMUNICAZIONE Dott.ssa Lucia Giovagnoli Atteggiamento psicologico e comunicazione Obiettivi: Atteggiamento psicologico
DettagliCROCE ROSSA ITALIANA GALLARATE AREA 1 TRASPORTO SANITARIO
TRASPORTO SANITARIO OBIETTIVI Saper comunicare in modo efficace per rendere il soccorso più semplice sia per il paziente che per i soccorritori LA COMUNICAZIONE IL PROCESSO DI COMUNICAZIONE passaggio di
DettagliLA PSICOLOGIA DELL EMERGENZA. A cura della Dott.ssa Margherita Petrazzuolo
LA PSICOLOGIA DELL EMERGENZA A cura della Dott.ssa Margherita Petrazzuolo LO SCOPO Occuparsi di normali reazioni di individui normali che sono vittime di eventi anormali,preservando la loro salute psicofisica
DettagliAssociazione Volontari Protezione Civile Noicàttaro onlus
Ruolo del soccorritore Il Volontario Soccorritore è un cittadino che opera un intervento di Primo Soccorso nell ambito di un organizzazione definita. E un operatore costitutivo del Sistema di Emergenza
DettagliTRASPORTO SANITARIO SEMPLICE
TRASPORTO SANITARIO SEMPLICE Obiettivi Saper comunicare in modo efficace per rendere il soccorso più semplice sia per il paziente che per i soccorritori 2 Che cosa dire al paziente? Presentarsi Ascoltare
DettagliDispositivo di osservazione / valutazione
Dispositivo di osservazione / valutazione Tavola delle competenze e abilità Competenze Progettare Abilità 1. Comprendere il significato delle consegne 2. Ricercare le informazioni necessarie 3. Valutare
DettagliObiettivi. Saper comunicare in modo efficace per rendere il soccorso più semplice sia per il paziente che per i soccorritori
Obiettivi Saper comunicare in modo efficace per rendere il soccorso più semplice sia per il paziente che per i soccorritori 2 Che cosa dire al paziente? Presentarsi Ascoltare Spiegare Rassicurare Comunicazione
DettagliAutovalutazione della propria competenza comunicativa
Fase A Val Autovalutazione della propria competenza comunicativa Si può valutare la capacità di comunicare? La risposta non è semplice perché questa competenza non è definibile in modo univoco; essa dipende
DettagliDEFINIZIONE TRECCANI: COMUNICAZIONE s. f. [dal CHE COSA E? [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, l azione, il fatto di comun
COMUNICAZIONE DEFINIZIONE TRECCANI: COMUNICAZIONE s. f. [dal CHE COSA E? [dal lat. communicatio -onis]. 1. a. In senso ampio e generico, l azione, il fatto di comunicare, cioè di trasmettere ad altro o
DettagliAspetti psicologici ed emotivi dell infertilità!
Aspetti psicologici ed emotivi dell infertilità! L infertilità è una vera e propria patologia che può avere importanti ripercussioni psicologiche ed emotive sia sui singoli individui che sulle coppie.
DettagliRELAZIONE E COMUNICAZIONE INFERMIERE PAZIENTE FAMIGLIA
RELAZIONE E COMUNICAZIONE INFERMIERE PAZIENTE FAMIGLIA Equilibrio Necessità di garantire un rapporto equilibrato tra le parti in causa, al fine di garantire il reciproco scambio delle informazioni e degli
DettagliCOMPETENZE TRASVERSALI
COMPETENZE TRASVERSALI Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società. Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere e apprezzare le diverse identità,
DettagliLeggiamo nell introduzione della proposta del Ministero: ciascun docente è chiamato a rivestire un ruolo di leadership, deve saper riconoscere e
Leggiamo nell introduzione della proposta del Ministero: ciascun docente è chiamato a rivestire un ruolo di leadership, deve saper riconoscere e valutare diversità dei punti di vista creando i presupposti
DettagliCOME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali
COME COMUNICARE IN MODO EFFICIENTE? Comunicazione e dinamiche relazionali Cosa significa comunicare? Informazione A -----------> B Mittente Messaggio Destinatario Cosa significa comunicare? Comunicazione
DettagliPRINCIPI CHE REGOLANO LA COMUNICAZIONE
28 Reggimento Pavia PRINCIPI CHE REGOLANO LA COMUNICAZIONE Colonnello Diego Filippo FULCO PARLEREMO DI : Fonte: l Espresso Altan 2009 FINALITÀ CONOSCERE I PRINCIPI BASILARI DELLA COMUNICAZIONE COMPRENDERE
DettagliDott.ssa G.Gamberini AUSL Rimini
IL PIANO DEL PARTO: UN PATTO FRA GINECOLOGI, OSTETRICI E LA COPPIA Dott.ssa G.Gamberini AUSL Rimini Documento che la gestante redige assieme al partner o ai familiari con l aiuto di un esperto, in cui
DettagliCOMUNICAZIONE & INSEGNAMENTO
COMUNICAZIONE & INSEGNAMENTO INTRODUZIONE Gli insegnanti: GRANDI COMUNICATORI Insegnare bene significa comunicare efficacemente La comunicazione è efficace se raggiunge lo scopo Voi siete il centro della
DettagliCuriosa Ribelle Diversa Ansiogena Impegnativa Critica Spensierata.. CAMBIAMENTO Cambiamento corporeo (gioia e paura di crescere) CAMBIAMENTO Bisogno di essere riconosciuti: amicizia (bisogno di confidenza),
DettagliINTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO
INTRODUZIONE ALLA COMUNICAZIONE NEI PROGRAMMI DI SCREENING ONCOLOGICO Dott.ssa Chiara Turrini Milano, dicembre 2007/gennaio 2008 COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo di scambio di informazioni
DettagliSCRIVERE Costruire l interesse per la scrittura autonoma. Scrivere autonomamente un breve testo su un esperienza motivante.
CURRICOLO DI LINGUA CLASSI 1 Ascoltare e parlare Avvio alla costruzione del Sé e alla percezione delle emozioni Ascoltare e comprendere una semplice consegna organizzativa e didattica Narrare un esperienza
DettagliImparare ad ascoltare
Un amico, una persona veramente comprensiva, che si prenda il disturbo di ascoltarci mentre riflettiamo sul nostro problema, può cambiare completamente la nostra visione del mondo D. Elton Mayo La Comunicazione
DettagliIl valore della vita emotiva. Dott.ssa Luisa Romei
Il valore della vita emotiva Le emozioni L EMOZIONE fa parte del nostro cervello arcaico, (modo di reagire dei primati ai pericoli, all attaccamento, al segnare il territorio, all accoppiamento, istinto
DettagliEVOLUZIONE DELLE AUTONOMIE
1 Organizzare il proprio tempo Essere in grado di svolgere attività legate alla vita quotidiana Esprimere interessi personali Conoscere le attività e le discipline scolastiche collegandole agli insegnanti
DettagliINDICATORE: SI ASSUME LE PROPRIE RESPONSABILITA COMPETENZA. Programmazione didattico-educativa d Istituto SCUOLA PRIMARIA
Programmazione didattico-educativa d Istituto SCUOLA PRIMARIA FILONE N 11 : Competenza sociale e civica INDICATORE: SI ASSUME LE PROPRIE RESPONSABILITA Inizia ad essere consapevole dei propri diritti e
DettagliCROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI ROMA Comitato Locale di Ciampino. Collari cervicali
CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO PROVINCIALE DI ROMA Comitato Locale di Ciampino Collari cervicali CROCE ROSSA ITALIANA - a cura del Nucleo Provinciale Formazione V.d.S. - Roma Presidio necessario a garantire
DettagliSCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 4 26/10/15. (Tugnoli, 2015)
SCIENZE UMANE MODULO DI PSICOLOGIA LEZIONE 4 26/10/15 DIMENSIONI DEL COLLOQUIO (Iandolo, 1979) DIMENSIONE SPAZIALE - ambulatorio; ospedale; domicilio - al letto del malato; vis a vis Silenzio Ambiente
DettagliASPETTI PSICOLOGICI DELL EMERGENZA
ASPETTI PSICOLOGICI DELL EMERGENZA CORSO BASE PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE Carate B.za 23 febbraio 2012 ESSERE VOLONTARI CONOSCERE Formazione teorica SAPER ESSERE La relazione SAPER FARE Formazione
DettagliScritto da Paolo Bellagente Martedì 08 Maggio :16 - Ultimo aggiornamento Martedì 03 Luglio :32
La nostra guida in questa breve scoperta del disturbo giovanile è Michela, maestra elementare specializzata nel Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). Il mondo del disagio giovanile è veramente molto
DettagliCorso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities
Corso Integrato Scienze Umane - Medical Humanities PSICOLOGIA GENERALE Docente. Stefano Tugnoli LEZIONE 3 25/10/17 DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE IL COLLOQUIO CLINICO IL COLLOQUIO CLINICO Tecnica di
DettagliLA COMUNICAZIONE. Che cos è la comunicazione? e quando diventa efficace? Dr.ssa Silvia Acunzo 1
LA COMUNICAZIONE Che cos è la comunicazione? e quando diventa efficace? Dr.ssa Silvia Acunzo 1 La prima cosa da sapere sulla comunicazione è che... NON SI PUÒ NON COMUNICARE! (P. Watzlawick) Dr.ssa Silvia
DettagliSelezionare, formare e accompagnare i nuovi Volontari: LINEE GUIDA PER LE AVO. CORSO BASE Gabriella Compagnoni Bruna Meloni
Selezionare, formare e accompagnare i nuovi Volontari: LINEE GUIDA PER LE AVO CORSO BASE Gabriella Compagnoni Bruna Meloni TRE STEP IMPORTANTI PRIMA DEL CORSO BASE TRE STEP IMPORTANTI TRE STEP IMPORTANTI
DettagliGestione della comunicazione emotiva
Gestione della comunicazione emotiva PAROLE CHIAVE INTELLIGENZA EMOTIVA Dal libro Intelligenza emotiva di Daniel Goleman : L empatia si basa sull autoconsapevolezza autoconsapevolezza: : quanto più aperti
DettagliCorso Integrato SCIENZE UMANE
Corso Integrato SCIENZE UMANE PSICOLOGIA GENERALE Docente. Stefano Tugnoli LEZIONE 4-5 4-8/11/16 DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE IL COLLOQUIO CLINICO IL COLLOQUIO CLINICO Tecnica di osservazione e studio
Dettagli28 Congresso Nazionale Aniarti 2009
ASL SALERNO OSPEDALE MAURO SCARLATO DI SCAFATI (SA) 28 Congresso Nazionale Aniarti 2009 Tecniche di comunicazione, assistenza e supporto con i familiari del potenziale donatore di organi e tessuti Dott.
DettagliIl rispetto e la relazione nella cura: interrogativi e riflessioni La comunicazione e il rispetto nella relazione di cura e assistenza
Il rispetto e la relazione nella cura: interrogativi e riflessioni La comunicazione e il rispetto nella relazione di cura e assistenza Dott.sse Anna Rolando e Paola Isaia Savigliano, 14 dicembre 2012 COMUNICAZIONE
DettagliDALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015)
DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE INTERVENTO CLINICO FARMACI PAROLE AZIONI RELAZIONE PRASSI DELLA RELAZIONE DI AIUTO SANITARIA - rapporto immediato (non-mediato) e prolungato con il pz - intervento su
DettagliINTRODUZIONE UN CURRICOLO PER COMPETENZE
INTRODUZIONE Il Curricolo nasce dall esigenza di garantire il diritto dell alunno ad un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il
DettagliCURRICOLO DI LINGUA SCUOLE DELL INFANZIA
ISTITUTO COMPRENSIVO CARMAGNOLA 3 Corso Sacchirone, 26-10022 Carmagnola (To) E-MAIL: toic8am009@istruzione.it toic8am009@pec.istruzione.it Tel. 011 9773325 Fax 011 9727757 C.F. 94067020019 CURRICOLO DI
DettagliDALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE. (Tugnoli, 2015)
DALLA COMUNICAZIONE ALLA RELAZIONE INTERVENTO CLINICO FARMACI PAROLE AZIONI RELAZIONE PRASSI DELLA RELAZIONE DI AIUTO SANITARIA - rapporto immediato (non-mediato) e prolungato con il pz - intervento su
DettagliCALGARY-CAMBRIDGE GUIDE TO THE MEDICAL INTERVIEW
CALGARY-CAMBRIDGE GUIDE TO THE MEDICAL INTERVIEW Kurtz et al (1998) Teaching and Learning Communication Skills in Medicine. Radcliffe Medical Press (Oxford); Silverman et al (1998) Skills for Communicating
DettagliLo spazio di incontro con l altro: tra rischi e possibilità Dott.ssa Angela Maria Nitti
Lo spazio di incontro con l altro: tra rischi e possibilità Dott.ssa Angela Maria Nitti Ho avuto molta difficoltà a preparare la relazione per questo convegno. Uno dei motivi è legato alla mia paura di
DettagliLA COMUNICAZIONE EFFICACE
LA COMUNICAZIONE EFFICACE a cura di Mario Alberto Catarozzo Formatore e Business Coach 1 modulo Cosa vuol dire comunicare con efficacia Cosa vuol dire comunicare con efficacia Cosa vuol dire comunicare?
DettagliIL METODO CLINICO. (Tugnoli, 2013)
IL METODO CLINICO PSICOLOGIA CLINICA klinikos, kline letto Malattia Cura Vicinanza al pz. -Sofferenza del pz. -Scienza del curante L INCONTRO CON IL PAZIENTE DOMANDA Soggettività del Pz: bisogno/sofferenza
DettagliIl consenso informato tra partecipazione e qualità
U. O. C. RELAZIONI CON IL PUBBLICO COMUNICAZIONE E MARKETING Il consenso informato tra partecipazione e qualità Dott.ssa Anna Bisesti Dirigente Responsabile U. O. C. Relazioni con il Pubblico Comunicazione
DettagliIl feedback Laboratorio sulle competenze relazionali Regione Sicilia, Palermo 23 maggio 2012
Progetto Competenze In Rete PON Governance e Azioni di Sistema (FSE) 2007-2013 Obiettivo 1 - Convergenza Asse E Capacità istituzionale Obiettivo specifico 5.1 Accrescere l innovazione, l efficacia e la
DettagliLINGUAGGIO E COMUNICAZIONE. d.ssa A. Giaquinta
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE d.ssa A. Giaquinta Linguaggio e Comunicazione Linguaggio: capacità di associare suoni e significati attraverso regole grammaticali Due funzioni: Funzione comunicativa Funzione
DettagliDenominazione della competenza: ESEGUIRE UN COMPITO
Classe di competenza: TRASVERSALE COGNITIVA Denominazione della competenza: ESEGUIRE UN COMPITO Saper eseguire un compito rispettando tutte le fasi di realizzazione nella consapevolezza della sua origine
DettagliPROGRAMMAZIONE A.S.2019/2020 DISCIPLINA: SPAGNOLO CLASSE: 1 A, B, C, D
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE GALLUZZO - SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO PAPINI PROGRAMMAZIONE A.S.2019/2020 DISCIPLINA: SPAGNOLO CLASSE: 1 A, B, C, D AMBITO Ascolto one orale) TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE
DettagliComprendere una richiesta orale Comprendere una richiesta scritta. Comprendere più richieste orali Comprendere più richieste scritte
COMPONENTE: ATTIVITÀ E PARTECIPAZIONE CAPITOLO: COMPITI E RICHIESTE GENERALI (TITOLO DELLE CATEGORIE) DIAGNOSI E OSSERVAZIONI INTRAPRENDER E UN COMPITO SINGOLO (CATEGORIE) OBIETTIVI A LUNGO TERMINE semplice
DettagliLa comunicazione con i familiari
A.O.Monaldi 16-23 novembre2005 La comunicazione con i familiari Barbara Leone Coordinamento Prelievi d Organo Regione Campania DONAZIONE e TRAPIANTO SANITA POPOLAZIONE INFORMAZIONE IO DONO TU DONI EGLI
DettagliLa comunicazione in ambito vaccinale
La comunicazione in ambito vaccinale Torino 6 maggio 2016 Passaggi fondamentali nella relazione vis a vis all interno del setting vaccinale L importanza delle competenze di base del counselling Barbara
DettagliImportanza della relazione
Importanza della relazione La relazione e il legame tra due o più persone Ogni relazione e relativa al contesto nel quale si svolge A garantire i legami e la volontà reciproca di mantenerli e farli crescere
DettagliIl Potere delle parole
Scuola di Coaching e Training fondata e diretta da Roberto Ferrario nel 00 Coach certificato ICF e Master Trainer in PNL certificato da R. Dilts Il Potere delle parole Corso sulle tecniche di comunicazione
DettagliASCOLTO. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe terza. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe seconda. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO classe prima VOTO DESCRITTORI
ASCOLTO semplici istruzioni, brevi di uso quotidiano, se pronunciate generale di brevi argomenti legati alla sfera personale. brevi testi multimediali identificandone il senso generale e alcune specifiche.
DettagliIstituto Sabin a.s.2014-15
COS È: è un progetto educativo condiviso e continuo che esplicita sinteticamente l impegno della scuola e delle famiglie per promuovere il successo formativo di tutti è un contratto basato sulla corresponsabilità
DettagliFocus group 1. Ruolo degli infermieri e human caring
Focus group 1 Ruolo degli infermieri e human caring 1 Un breve riepilogo Partiamo dalla frase finale della plenaria: La cura è nelle mani degli infermieri e non dei medici. Questo vuol dire che, nella
DettagliObiettivi di apprendimento
Curricolo verticale di Lingua Inglese classe Prima Primaria Indicatori Obiettivi di apprendimento 1. RICEZIONE ORALE (ascolto) 1.1 Comprendere istruzioni, espressioni di uso quotidiano pronunciate chiaramente
Dettagli11/05/2011. La verità al malato San Camillo - 14 aprile La verità al malato. La verità al malato. La verità al malato
San Camillo - 14 aprile 2011 Fabrizio Fracchia Giovanni pensa di non sapere ciò che lui pensa che Maria pensa che lui non sa. Ma Maria pensa che Giovanni lo sa. Così Maria non sa di non sapre che Giovanni
DettagliLa competenza Comunicativa nell ottica di un Curricolo verticale.
La competenza Comunicativa nell ottica di un Curricolo verticale. LA COMPETENZA COMUNICATIVA (trasversale a tutte le discipline): L alunno e competente quando e capace di comunicare in modo autonomo ed
DettagliAccoglienza, Ascolto e Dialogo
Accoglienza, Ascolto e Dialogo CAD DIPARTIMENTO ONCOLOGICO CPSE-AFD CARLA RIGO AOU MAGGIORE DELLA CARITA NOVARA Accoglienza È la parola che più spesso ritorna nei Centri Accoglienza e Servizi. Qui, un
DettagliLA COMUNICAZIONE. mettere in comune. La radice etimologica della parola vuol dire. Comunicare è:
LA COMUNICAZIONE La radice etimologica della parola vuol dire mettere in comune Comunicare è: Mobilitare l energia umana verso la realizzazione di obiettivi comuni Hubert Jaoui Il processo comunicazionale
DettagliAFFRONTARE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE
AFFRONTARE IL COLLOQUIO DI SELEZIONE 1 TIPO DI COLLOQUIO FINALITA CONOSCITIVO-MOTIVAZIONALE Si cerca di ottenere il maggior numero di informazioni su caratteristiche personali del candidato e sulla motivazione
DettagliAntonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche. antonellamrt@gmail.
Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche antonellamrt@gmail.com 1 Il counseling inteso come scienza che: guida l individuo
DettagliLa comunicazione in ambito vaccinale
La comunicazione in ambito vaccinale Torino 6 maggio 2016 Le abilità relazionali (skills) essenziali nel processo comunicativorelazionale Anna Maria Luzi - Barbara De Mei Istituto Superiore di Sanità Abilità
DettagliCOMUNICAZIONE. Nell ambito del sistema salute si tende. sempre di più a seguire modelli di. tipo olistico
COMUNICAZIONE Nell ambito del sistema salute si tende sempre di più a seguire modelli di tipo olistico COMUNICAZIONE Il cittadino dal semplice ruolo di paziente passa a quello di cittadino-utente Con la
DettagliNoi non siamo un ricettacolo passivo di pulsioni nascoste ma costruiamo ATTIVAMENTE la nostra realtà
LE EMOZIONI Noi non siamo un ricettacolo passivo di pulsioni nascoste ma costruiamo ATTIVAMENTE la nostra realtà IL DIALOGO INTERIORE Cos è? È l elaborazione cognitiva ed emotiva di ciò che ci è pervenuto
DettagliNon odo parole che dici umane L ascolto degli altri è un. praticato? A cura di Maria Luisa Cormaio Marcello Crotti
Non odo parole che dici umane L ascolto degli altri è un atteggiamento comunemente praticato? A cura di Maria Luisa Cormaio Marcello Crotti Giorgio Giustetto COMUNICAZIONE La comunicazione è un processo
DettagliNELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE. Daniela Livadiotti
NELLE PATOLOGIE OSTEOARTICOLARI COMUNICAZIONE CON IL PAZIENTE Daniela Livadiotti DOLORE è. Perdere l autonomia Non riuscire più a mantenere la propria autonomia lavorativa Perdere la progettualità Non
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI TRESCORE BALNEARIO CURRICOLO IN VERTICALE DI INGLESE-INDICAZIONI NAZIONALI 2012
DI RICEZIONE ORALE (ascolto) INFANZIA CLASSI PRIMA E SECONDA Semplici istruzioni Domande e vocaboli in contesto noto Canzoni, filastrocche, racconti Istruzioni e comandi Lessico e semplici funzioni comunicative
DettagliIL SÉ E L ALTRO SCUOLA DELL INFANZIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA
TRE ANNI Il/La bambino/a gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri. Sviluppa il senso dell identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre
DettagliWatzlawick, Beavin e Jackson, 1967
Watzlawick, Beavin e Jackson, 1967 CINQUE ASSIOMI Principio evidente per sé, e che perciò non ha bisogno di esser dimostrato, posto a fondamento di una teoria) 1. Non si può non comunicare 2. Ogni comunicazione
DettagliFacilitare la mediazione Tecniche e strumenti per disegnare relazioni
Facilitare la mediazione Tecniche e strumenti per disegnare relazioni APPROCCIO RELAZIONALE Gli umani non possono esistere senza relazioni con altri umani. Questa relazione è costitutivo dell essere umano
DettagliCosa sono le emozioni?
Cosa sono le emozioni? Definizione Emozione: Stato psichico affettivo e momentaneo che consiste nella reazione opposta all organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l equilibrio (Devoto
DettagliPROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE ANNO SCOLASTICO 2010-2011
PROGETTO DI PSICOMOTRICITA' FUNZIONALE per i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia ANNO SCOLASTICO 2010-2011 ELENA SICA A CURA DI La proposta di un progetto di psicomotricità funzionale nasce
DettagliDott.ssa Ombretta Franco
Sintonizzarsi con i figli per costruire una relazione e mantenere il contatto Come apprendere modalità di comunicazione efficace Dott.ssa Ombretta Franco COMUNICAZIONE TEORIA DELLA COMUNICAZIONE 1
DettagliFRA PARLARE E COMUNICARE. Dott.ssa Alessia La Barbera Dott. Luciano Rombi
FRA PARLARE E COMUNICARE Dott.ssa Alessia La Barbera Dott. Luciano Rombi TIPI DI COMUNICAZIONE % VERBALE PARA-VERBALE NON VERBALE CREDENZE ECCO LE % La comunicazione parte da dentro e filtra il verbale
DettagliLa comunicazione. Approfondimento di Scienze Motorie e Sportive. Giorgio Storti Settimana dello sport 2017
La comunicazione Approfondimento di Scienze Motorie e Sportive Giorgio Storti Settimana dello sport 2017 I.I.S. S. Ceccato - Montecchio Maggiore (VI) Oggi parleremo di... 1. Teoria della comunicazione
DettagliPercorsi Decisionali per la gestione del bambino e dell adolescente
Percorsi Decisionali per la gestione del bambino e dell adolescente TABARKA 8-13 Luglio 2007 La Comunicazione di Malattia nell ambulatorio del pediatra Relatore dr. M. Rosaria Filograna Comunicare un problema!
DettagliUn lungo viaggio insieme. Il lavoro in RSA-nuovi spunti di riflessione-
Un lungo viaggio insieme Il lavoro in RSA-nuovi spunti di riflessione- Come pensate e/o immaginate possa essere questo viaggio? Come potrebbe viverlo l anziano ospite? un viaggio in un luogo stretto e
DettagliCURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI
CURRICOLO TRASVERSALE ASPETTI EDUCATIVI OBIETTIVI FORMATIVI IDENTITA USCITA SC. INFANZIA USCITA SC. PRIMARIA USCITA SC. SECONDARIA 1 GRADO SA CHI E : come si chiama, sesso, quanti anni ha, mese di nascita,
DettagliLINGUA INGLESE CLASSE 4^
DISCIPLINA LINGUA INGLESE CLASSE 4^ LEGENDA per gli : A= Ascolto (comprensione orale) P = Parlato (produzione e interazione orale) L = Lettura (comprensione scritta) S = Scrittura (produzione scritta)
DettagliLinee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C. Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio
Linee per una educazione all amore ed alla sessualità in età L/C Bologna 26 gennaio 2014 M.Ornella Fulvio Questo tempo Rischio o scivolamento - superficialità - paura - caduta della memoria - stanchezza
DettagliComunicazione interpersonale Conoscenze di base per la comprensione dei processi di comunicazione
Comunicazione interpersonale Conoscenze di base per la comprensione dei processi di comunicazione Aggiornamento al Sommario Le relazioni sul posto di lavoro La comunicazione non verbale La comunicazione
DettagliDOMANDE E RISPOSTE PER RAISE THE WIND
DOMANDE E RISPOSTE PER RAISE THE WIND Intervista a Francesca Zagni concessa per il Volume Fundraising e Comunicazione per la politica di R.Piccilli, M.Rispoli e R.Race Editore Rubettino DOMANDA 1 CHE COS
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO TRICESIMO - PROGETTAZIONE FORMATIVA
SEZIONE COMPETENZE TRASVERSALI AMBITI DESCRITTORI Relazionale e individuale Motivazione ad apprendere Autonomia e responsabilità Collaborazione e interazione Cognitivo Conoscenze concettuali Conoscenze
DettagliLINGUA INGLESE CLASSE 5^ ABILITA -Sa ascoltare e comprendere il tema generale di un breve discorso e/o dialogo. ABILITA
DISCIPLINA LINGUA INGLESE CLASSE 5^ LEGENDA per gli : A= Ascolto (comprensione orale) P = Parlato (produzione e interazione orale) L = Lettura (comprensione scritta) S = Scrittura (produzione scritta)
DettagliL importanza dell ascolto per il paziente cronico e la sua famiglia
L importanza dell ascolto per il paziente cronico e la sua famiglia Dott.ssa Anna Maria Castignani Psicologa, Psicoterapeuta Università di Roma Tor Vergata Sapere veramente quello che succede quando magari
Dettaglidott.ssa Simona Caprilli Psicologa Psicoterapeuta
Collegio IPASVI BOLOGNA Corso ECM LE TECNICHE NON FARMACOLOGICHE PER IL DOLORE DEL BAMBINO ASPETTI DI COMUNICAZIONE E RELAZIONE IN TERAPIA DEL DOLORE e L INFORMAZIONE AL BAMBINO dott.ssa Simona Caprilli
DettagliSESSIONE 3 Allegato 3 IL COLLOQUIO DI LAVORO
SESSIONE 3 Allegato 3 IL COLLOQUIO DI LAVORO Incontro fissato Due o più attori (ruoli) Presenza reale o virtuale di uno o entrambi Uno guida il processo Conversazione / comunicazione: - linguaggio verbale
DettagliLA COMUNICAZIONE: CARATTERISTICHE E ABILITÀ
LA COMUNICAZIONE: CARATTERISTICHE E ABILITÀ Ogni aspetto della nostra società presenta delle caratteristiche comunicative Ma quali significati possiede il termine COMUNICAZIONE? Qualunque cosa si faccia
DettagliQUADRI SINOTTICI COMPETENZE ATTESE
QUADRI SINOTTICI COMPETENZE ATTESE COMPETENZE 1. Comunicazione efficace 2. Gestione e utilizzo delle risorse intellettuali 3. Gestione del sé 4. Gestione dei rapporti INDICATORI Comprensione Espressione
DettagliPIÙ FORTE DI TUTTO. Come diventare più forte di ogni problema
PIÙ FORTE DI TUTTO Come diventare più forte di ogni problema IMPARARE A DIRE DI NO Imparare a dire di «no» Un processo lineare! DECIDERE COSA DIRE Devi stabilire quando vuoi dire «no» e quando vuoi dire
DettagliINGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA
INGLESE SCUOLA PRIMARIA CLASSE QUINTA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE RELATIVI AD ASCOLTO (COMPRENSIONE ORALE) L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari.
DettagliCORSO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO. LEZIONE 2 Ing. Martina Grasso 1
CORSO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO LEZIONE 2 Ing. Martina Grasso 1 PARLARE: dire qualcosa a voce per mezzo di parole CORSO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO 2 CORSO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO 3 CORSO ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
DettagliCURRICOLO VERTICALE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA
CURRICOLO VERTICALE COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA COMPETENZE CHIAVE EUROPEE COMPETENZE DI CITTADINANZA OBIETTIVI FORMATIVI IN USCITA INFANZIA OBIETTIVI FORMATIVI IN USCITA PRIMARIA OBIETTIVI FORMATIVI
DettagliPolizia Locale di Dresano
Polizia Locale di Dresano L amico vigile racconta PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE SCUOLA PRIMARIA DI DRESANO ANNO SCOLASTICO 2007/2008 Premessa: L art. 230 del codice della strada ha introdotto l obbligo
DettagliCompetenza Conoscenze Abilità
Al termine della scuola secondaria di I grado gli alunni dovranno saper utilizzare la lingua inglese per i principali scopi comunicativi riconducibili al Livello A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento
DettagliLa relazione infermiere-bambino come strumento di cura e di crescita personale
La relazione infermiere-bambino come strumento di cura e di crescita personale Scegliere una professione d aiuto La relazione d aiuto si svolge tra due soggetti: Il malato L infermiere Identità professionale
Dettagli