La raccolta in olivicoltura richiede maggiore innovazione tecnologica

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1 La raccolta in olivicoltura richiede maggiore innovazione tecnologica G. Zimbalatti e B. Bernardi Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroforestali ed Ambientali (DiSTAfA) Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria Italia Riassunto L olivicoltura calabrese rappresenta una parte fondamentale dello scenario agricolo mediterraneo; pur vantando una tradizione millenaria e rappresentando una delle risorse più interessanti nel comparto agricolo nazionale, è però da sempre condizionata da un forte frazionamento e da condizioni strutturali molto difficili, che hanno fortemente limitato l impiego e quindi lo sviluppo della macchine. In tale contesto risulta quindi difficile impostare dei modelli di meccanizzazione efficienti ed economicamente sostenibili per oltre la metà delle aziende presenti sul territorio. L esigenza primaria è rendere quindi economicamente sostenibile l operazione di raccolta delle drupe, che incide fortemente sul valore del prodotto finale. A ciò si aggiunge anche la sempre maggiore difficoltà di reperire manodopera e il costo elevato relativo all acquisizione di nuove tecnologie; queste ultime, molte volte, risultano difficilmente ammortizzabili e spesso non gestibili, a causa della scarsa competenza del personale e della inadeguatezza delle strutture e delle procedure di mantenimento e controllo. In un contesto sempre più globalizzato e competitivo, è facilmente comprensibile come la concorrenzialità delle nostre produzioni, potrà essere mantenuta solamente percorrendo appieno la via dell innovazione tecnologica. Parole chiave: Testata vibrante, scuotitore radiocomandato, accelerometri, capacità di lavoro Introduzione La situazione olivicola italiana presenta un quadro piuttosto complesso, dove l aspetto caratterizzante riguarda la diffusione della cosiddetta olivicoltura tradizionale, contraddistinta da alti costi di produzione, modesta produttività unitaria e marginalizzazione di aree più o meno estese. La raccolta delle olive eseguita con metodi tradizionali richiede un costo non più sostenibile. Pertanto, anche in considerazione del fatto che le popolazioni tendono a lasciare l agricoltura per altri settori produttori e che le condizioni ambientali in cui si esegue la raccolta sono difficili, è necessario svincolare tale tecnica, almeno per una parte cospicua, dal lavoro umano (Tombesi A., 1990). La raccolta meccanica è ormai una concreta realtà ed è la sola capace di promuovere lo sviluppo della olivicoltura per adeguarla, al pari delle altre specie di interesse agrario, alle situazioni tecniche, sociali ed economiche dei nostri tempi, nel rispetto della qualità del prodotto, elemento imprescindibile per la commercializzazione dell olio. 105

2 LA RIVISTA DI SCIENZA DELL ALIMENTAZIONE, NUMERO 1, GENNAIO-MARZO 2013, ANNO 42 Materiali e metodi La Piana di Gioia Tauro è una delle più importanti aree olivicole della Calabria, ed in tale contesto, si è condotta una prima linea di ricerca tesa a valutare le produttività di lavoro conseguibili, in tre diversi oliveti, meccanizzando i cantieri di raccolta. Due di questi presentavano piante appartenenti alle cultivar Sinopolese ed Ottobratica, allevate a vaso, età media 50 anni, altezza delle chiome di oltre 14 m, sesto d impianto di 20 m x 20 m, densità di 25 piante/ha ed una resa di 3,20 t/ha. Il terzo era costituito invece da piante di Carolea di circa 14 anni, con struttura a vaso e sesto di 5 m x 6 m (330 piante/ha). Lo schema sperimentale ha previsto l impiego di uno scuotitore, accoppiato, per l intercettazione e l accumulo del prodotto, alle reti o ad una macchina raccattatrice. Una seconda linea di ricerca ha saggiato l efficienza di un prototipo di scuotitore semovente (Fig. 1) che presentava la caratteristica molto interessante di poter essere direzionato, guidato ed azionato, grazie ad un dispositivo di radiocomando con appositi joystick, da terra, senza alcun operatore a bordo, sia durante le operazioni di posizionamento, sia durante le fasi di trasferimento (Zimbalatti et al., 2009 [A]). Se ne è valutata la sua funzionalità in due differenti oliveti: il primo costituito da piante di Carolea di 10 anni, sesto regolare di 6 m x 6 m e giacitura in piano, l altro con piante secolari ed irregolari, disposte su terreno fortemente declive, con pendenze anche del 45%. In entrambe le linee, la metodologia di rilevamento dei dati, elaborata seguendo le indicazioni del C.I.O.S.T.A., si è basata su un analisi dettagliata delle varie fasi di lavoro al fine di valutare l effettiva operatività delle macchine (Bolli et al., 1987). Una terza linea di ricerca è stata incentrata sull obiettivo di determinare la risposta dinamica alle sollecitazioni forzate imposte, da una testata vibrante, ad alcune piante di cultivar Carolea di 13 anni, allevate a vaso. Sei accelerometri Hottinger Baldwin Messtechnik, HBM, (mod. B12/200) in grado di monitorare accelerazioni sino a 200 m/s 2, con frequenze di 100 Hz, sono stati applicati, sia sulle piante, sia sulla testata vibrante grazie a dei speciali supporti metallici appositamente costruiti. Su un campione rappresentativo di olive è stato calcolato il valore medio della forza di distacco e si è fissato, in 1000 m/s 2, il valore minimo di accelerazione utile a garantire il distacco delle drupe. Risultati e discussione Con riferimento allo studio sulla efficacia delle macchine, i dati riepilogati in tabella 1, sottolineano come, nei tre cantieri confrontati, sia stato il sistema scuotitore con reti applicato ad un impianto intensivo, quello in grado di garantire una capacità di lavoro anche doppia rispetto allo stesso sistema applicato ad impianti tradizionali. Ciò a sottolineare come impianti progettati nell ottica di un ricorso alle macchine per la raccolta, possano garantire incrementi di produttività significativi (Giametta et al., 2010). Anche lo scuotitore semovente radiocomandato ha conseguito ottime prestazioni (Fig. 2), sia in pianura, dove è stato possibile ottenere una capacità di lavoro di 45 piante/ora, ma anche in aree particolarmente declivi, con una media di 13 piante/ora; si tratta di un valore interessante, considerato che le piante non erano impostate per la raccolta meccanica ed erano di notevoli dimensioni. Infine, i risultati degli studi condotti sull effetto vibratorio trasmesso dagli scuotitori hanno fatto registrare accelerazioni, in genere inferiori a 1000 m/s 2, che ha sottolineato come la sola sollecitazione di trazione sulla drupa è insufficiente a rompere il legame peduncolo-frutto e che occorre favorire quanto più possibile l incidenza delle altre componenti delle forze responsabili del distacco. I risultati ottenuti sembrano confermare che, affinché si massimizzi sull albero l effetto vibratorio trasmesso dagli scuotitori, ai fini dell aumento della resa di raccolta dei frutti, è necessario che l aggancio avvenga in modo tale che le branche principali siano poste nella direzione ortogonale rispetto 106

3 G. Zimbaletti, B. Bernardi La raccolta in olivicoltura richiede maggiore innovazione tecnologica alla linea di azione della macchina, perché in tale modo la sollecitazione forzata favorisce le azioni di torso-flessione e di taglio nel punto di contatto drupa-peduncolo, in quanto l oscillazione preponderante dei rami è orizzontale. Occorre quindi favorire le ramificazioni dall andamento regolare, eliminare i rami penduli cercando, per quanto possibile, di dare all albero una struttura che sia la più rigida possibile e che non si sviluppi eccessivamente in altezza. Per quanto concerne il sistema di ancoraggio della pinza sul tronco, si è inoltre visto come i valori dell accelerazione lungo la direzione del braccio sono sempre maggiori di quelli misurati in direzione ortogonale allo stesso, provocando più accentuati fenomeni di slittamento lungo quest ultima direzione, con conseguente perdita di parte dell energia vibratoria impressa dalla macchina. In tale ottica, la ricerca dovrebbe quindi puntare anche al miglioramento dei sistemi di ancoraggio rendendo più solidale l aggancio testata-tronco al fine di ridurre la dispersione dell energia vibratoria. Appare chiaro, d altronde, rilevare che spesso ad incidere, in misura più o meno elevata, sull efficacia d impiego della testata, è l abilità e l esperienza dell operatore alla guida del mezzo meccanico. Conclusioni L olivicoltura calabrese e quella italiana in generale si trova, sempre più, a confrontarsi con il mercato internazionale, dove deve giocare un ruolo da protagonista, essendo uno dei maggiori produttori tra i Paesi dell Unione Europea. Vi sono, di contro, Paesi come quelli mediterranei extra UE e soprattutto altri come la California, l Argentina e l Australia dove il forte fermento imprenditoriale e la rapida capacità di introduzione di tecnologia, rappresentano una sfida da tenere in debito conto nella produzione e collocazione di olio nel mercato internazionale (Loreti, 2007; Iannotta et al., 2006; Zimbalatti et al., 2009 [B]). In tale ottica, le condizioni colturali rappresentano sicuramente un fattore penalizzante per via della declività dei suoli, la difficoltà di accesso, per la elevatissima percentuale di impianti tradizionali nei quali risulta difficile applicare tecnologie di raccolta meccanica ad elevata produttività. L esigenza primaria è rendere economicamente ragionevole l operazione di raccolta dei frutti che incide, come detto, fortemente nella determinazione del valore del prodotto. Gli studi condotti nell ambito del progetto RIOM ci permettono, ancora una volta, di rimarcare come la meccanizzazione della raccolta, ma in generale delle varie operazioni colturali, sia l unica strada percorribile al fine di mantenere produttive quelle aree dove altrimenti non sarebbe più pensabile mantenere la sostenibilità delle produzioni. L introduzione di nuove macchine, come lo scuotitore radiocomandato, potrebbe rappresentare una soluzione vantaggiosa soprattutto negli oliveti tradizionali ove questi si intenda mantenerli per il loro contributo produttivo, l elevato valore paesaggistico, il valore ambientale e il valore sociale, grazie ai quali alcune zone marginali non vengono abbandonate. Tuttavia, nonostante gli alti livelli tecnici raggiunti, rimane ancora sull albero, a raccolta avvenuta, una quantità apprezzabile di prodotto. Come detto, il fenomeno è particolarmente complesso in quanto influenzato da molteplici fattori di ordine sia meccanico che agronomico; non va trascurato inoltre il differente grado di maturazione delle olive, nonché l estrema variabilità nelle caratteristiche morfo-fisiologiche, geometriche e fisiche delle singole parti costituenti l albero. Ciò determina la difficoltà di ideare raccoglitrici che, nonostante la loro versatilità operativa, riescano a garantire elevata qualità di lavoro senza penalizzarne il rendimento. Il problema si complica ulteriormente nelle piante secolari, tipiche della Calabria, nelle quali le notevoli dimensioni, la disuniformità strutturale e la elevata scalarità di maturazione dei frutti rendono difficile l impiego 107

4 LA RIVISTA DI SCIENZA DELL ALIMENTAZIONE, NUMERO 1, GENNAIO-MARZO 2013, ANNO 42 razionale delle macchine in termini di economicità ed efficienza operativa. Da quanto fin qui emerso risulta fondamentale proseguire la ricerca nel settore dell innovazione tecnologica, attraverso l implementazione di nuove e sempre più efficienti macchine, che dovranno basarsi sul fondamentale assunto che saranno le piante a doversi adattare alle macchine, e non il contrario, se nel futuro si vorrà mantenere vitale un settore fondamentale per la nostra economia, e non solo, come è quello olivicolo. Bibliografia Bolli, P. e Scotton, M Lineamenti di tecnica della meccanizzazione agricola, 1a edizione, Edagricole, Bologna. Giametta, G. e Bernardi, B In Calabria la meccanizzazione richiede prima il rinnovamento. Olivo e Olio, n. 10, Iannotta, N. e Perri, E L esperienza della Spagna nell olivicoltura superintensiva. L Informatore Agrario, (1), Loreti, F. (2007), Alta densità: rivoluzione globale nelle tecniche di coltivazione dell olivo, Rivista di Frutticoltura e Ortofloricoltura, (7/8), Tombesi, A Acquisizioni fisiologiche e meccaniche nella raccolta delle olive, Genio Rurale n. 5: Zimbalatti, G., Bernardi, B. e Morabito, S [A]. Using a self-propelled radio-controlled shaker: mechanized harvesting tests and economic evaluation. Olivebioteq, Third International Seminar For a renovated profitable and competitive Mediterranean olive growing sector, Sfax, Tunisia. Zimbalatti, G. e Bernardi, B [B]. Manual and mechanical pruning tests in the super intensive olive growing. Olivebioteq, Third International Seminar For a renovated profitable and competitive Mediterranean olive growing sector, Sfax, Tunisia. 108

5 G. Zimbaletti, B. Bernardi La raccolta in olivicoltura richiede maggiore innovazione tecnologica Tabella 1. Produttività di lavoro nei cantieri oggetto di studio. C C C (piante/h) P (piante/h-op) (kg/h-op) R (%) Ottobratica Sinopolese Ottobratica Sinopolese Carolea Scuotitore Reti Scuotitore Raccattatrice Scuotitore Reti 11,2 1, ,8 1, , Figure Fig. 1. Scuotitore semovente radiocomandato 109

6 LA RIVISTA DI SCIENZA DELL ALIMENTAZIONE, NUMERO 1, GENNAIO-MARZO 2013, ANNO 42 Fig. 2. Incidenza percentuale delle principali operazioni sul tempo di lavoro 110

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