Gli allevamenti dei Soci Granlatte. Indagine e considerazioni sulle tecniche di mungitura e di allevamento per produrre latte di qualità

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1 5 Gli allevamenti dei Soci Granlatte Indagine e considerazioni sulle tecniche di mungitura e di allevamento per produrre latte di qualità

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3 5 Manuale per la produzione di latte certificato alta qualità e biologico Gli allevamenti dei Soci Granlatte

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5 Indice Prefazione 4 Presentazione 5 Introduzione 7 Analisi delle tecniche di allevamento 9 Scheda rilevamento 10 Scheda autocontrollo 11 Attività svolta 12 Caratteristiche degli allevamenti 15 Considerazioni gestionali 15 La produzione 19 Le razze allevate 22 Mungitura 25 Sale di mungitura a tandem 27 Sale di mungitura a spina di pesce 27 Sale di mungitura a pettine o parallele 29 Sale di mungitura a giostra 29 Robot 30 Mungitura alla posta 30 Il livello tecnologico 31 Il risparmio energetico 33 L'organizzazione della mungitura e produttività impianti 33 Serbatoi refrigeranti stoccaggio latte in azienda 41 Fornitori degli impianti 41 Manutenzione e assistenza alle macchine mungitrici 45 I componenti delle macchine mungitrici 47 I programmatori di lavaggio 54 Nozioni sui prodotti di pulizia 56 Caratteristiche prodotti detergenti 57 La procedura di pulizia 62 Il lavaggio 63 Sistema di verifica della corretta sanificazione 64 Controllo batterico 65 Locali di mungitura 66 Il risparmio idrico 67 Procedura di mungitura 69 Le regole per una corretta mungitura 71 Commento alla routine di mungitura 75 Ambiente 77 La stabulazione fissa 78 La stabulazione libera 79 Suggerimenti pratici 80 La mastite 82

6 Prefazione Conoscere l'insieme dei nostri allevamenti, attraverso un'analisi statistica quantitativa e qualitativa, rappresenta un fattore di miglioramento dell'efficacia ed efficienza per il nostro lavoro quotidiano. In questo lavoro, è sintetizzata una interessante ed utile indagine sulle conduzioni di gestione dei nostri allevamenti che evidenza anche il diverso livello tecnologico e professionale presente nelle diverse aree del nostro Paese. Da queste analisi e rilevazioni, spesso quantitative, si capiscono anche gli spazi di recupero e di efficienza competitiva che i nostri allevatori possono esprimere fra le diverse regione del Centro e Sud, rispetto al Nord del Paese. E' un materiale di studio e riflessione molto utile per i nostri soci, i nostri tecnici, che debbono, sempre più, formarsi delle opinioni, non sul sentito dire, ma attraverso analisi oggettive della situazione produttiva e tecnologica dei nostri allevamenti. Ringrazio il dott. Mauro Codeluppi, per l'impegnativo lavoro svolto in questa indagine e che da diversi anni collabora con Granlatte ed il dott. Eugenio Melotti per aver dedicato la sua esperienza lavorativa per accrescere il livello professionale dei nostri tecnici e soci. Anche attraverso l'attenta lettura di questo lavoro, si può produrre un miglioramento del reddito per i nostri Soci. E' appunto con questa convinzione che abbiamo ritenuto questa pubblicazione un investimento, in conoscenza, profittevole. Il Direttore Generale Dott. Valerio Orlandini 4

7 Presentazione Nati per l Alta Qualità L'allevamento bovino da sempre è stato considerato come un vero e proprio sistema per convertire foraggi non altrimenti utilizzati in alimenti ad un alto valore biologico, principalmente latte e carne ed è soprattutto la produzione del latte che ha caratterizzato lo sviluppo della zootecnia nel corso dei secoli essendo, in passato, marginale il consumo della carne per l'alimentazione umana. Oggi però produrre latte non ha più lo stesso significato che aveva in passato perché è cambiata la situazione nella quale avviene il processo produttivo. Quella situazione è andata, soprattutto nell'ultimo secolo, modificandosi radicalmente e oggi si tende a produrre un latte di qualità con caratteristici standard, buono per essere destinato a qualunque produzione e lavorato anche a gran distanza dal luogo di produzione. L'ampliamento del mercato che ne è derivato ha esposto quindi i produttori alla concorrenza nazionale e internazionale obbligandoli alla riduzione dei costi di produzione, attraverso l'incremento della produzione per capo, la diminuzione dei fabbisogni di manodopera, l'aumento della consistenza dell'allevamento. In conseguenza a ciò ed anche per salvaguardare la nostra zootecnia, viene d'obbligo pensare che è diventato indispensabile valorizzare maggiormente la qualità del latte di produzione italiana. In questa ottica di miglioramento della qualità del latte alla stalla, Granlatte, nel corso dell'anno 2005, per aiutare in tal senso i propri soci conferenti latte di alta qualità e biologico, ha fatto eseguire sopralluoghi ed interventi di assistenza tecnica presso le loro stalle, allo specialista in sistemi di mungitura e ambiente Dr. Mauro Codeluppi già componente della Commissione dell'uni TC/23 atta all'elaborazione delle norme UNI ISO degli impianti per la mungitura meccanica. I Dirigenti, i Tecnici, prima di CERPL poi di Granlatte, sono sempre stati convinti che la mungitura, intesa come macchina e sistema di mungitura, come la tecnica di stoccaggio del latte in azienda (serbatoi refrigeranti) sono aspetti chiave per produrre latte di qualità. Infatti dopo il convegno di Carpi (MO) del 1974 sulla mastite bovina, dove ricercatori di fama mondiale evidenziavano con forza l'importanza del corretto sistema di mungitura, sia dal punto di vista della mac-china sia della tecnica di mungitura, fu organizzato dall'ora CERPL un piano per la lotta alle mastiti da streptococco agalactiae esteso alle province della Regione Emilia Romagna dove erano ubicati i propri soci. Nell'attività del progetto del piano venne inserita la verifica meccanica ed igienica di tutti gli impianti di mungitura delle aziende zootecniche. 5

8 Da allora i controlli sia meccanici che igienici sulle macchine mungitrici si susseguirono con regolarità. La continua organizzazione di quelle verifiche in allevamento, dimostra come è sempre stata grande la sensibilità di Granlatte ad impostare programmi di autocontrollo e controllo di filiera per un continuo miglioramento della qualità del latte e per soddisfare sempre più le esigenze del consumatore. Sensibilizzare e responsabilizzare i produttori di latte a consegnare latte di alta qualità, non è stata e continuerà a non essere una opera facile. Solo la formazione, il continuo aggiornamento, le continue visite in allevamento dei tecnici veterinari, hanno portato a risultati che visti nell'ambito nazionale sono da considerare soddisfacenti. Bisogna però continuare a migliorare ed il lavoro svolto, riportato nel presente manuale, oltre alla raccolta di dati, unici nel loro genere e di grande interesse zootecnico, evidenziano le diverse realtà produttive nelle regioni italiane. L'interesse particolare è la ricerca di conferme o meno, di scelte tecniche operate negli allevamenti. I dati, le informazioni non devono essere e non vogliamo che siano delle conclusioni in assoluto, ma argomenti di discussione con tecnici qualificati ed allevatori interessati, per cercare di migliorare costantemente le caratteristiche costruttive e ambientali degli allevamenti e di conseguenza, la qualità del latte. Assistenza Tecnica e Controllo Qualità Dr. Eugenio Melotti 6

9 Introduzione Negli sviluppi degli alimenti di origine animale, il latte di qualità, ed i suoi derivati, avranno sempre maggiore diffusione. Questa convinzione deriva dall'economicità di produzione per un alimento completo, dalla mancanza di seri elementi culturali contrari al suo utilizzo, ma anche dalla innovazione e dall'ingegneria alimentare che da sempre utilizza il latte come materia di base. Il presente opuscolo, riporta i dati tecnici elaborati, delle realtà di allevamento, presenti nelle diverse regioni italiane, conferenti a Granlatte. Le informazioni riguardano in particolar modo, la mungitura, lo stoccaggio del latte in azienda, oltre a diversi aspetti organizzativi e della gestione degli allevamenti. Le elaborazioni, come la presentazione dei dati è stata fatta in modo semplice e con i commenti pratici essenziali, per invitare gli allevatori a valutare alcune situazioni, e, di stimolarli al confronto con le realtà del proprio allevamento. I risultati di alcune elaborazioni hanno evidenziato aspetti legati a scelte non sempre felici e, aspetti della gestione organizzativi diversi che incidono notevolmente sul costo di produzione del latte. Il confronto e il commento ai dati devono essere di stimolo per migliorarsi e fare scelte appropriate. L'allevamento della vacca da latte, è difficile e complesso. Le scelte importanti devono essere fatte dopo attente valutazioni e considerazioni proiettate al futuro con l'introduzione di nuove tecnologie. A tutti gli Allevatori, ai Mungitori, che svolgono la loro attività con passione, capacità, e attenzione, incontrati negli allevamenti della penisola, vada, la mia massima stima. L'Autore Mauro Codeluppi 7

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11 Analisi delle tecniche di allevamento dei produttori di alta qualità di Granlatte Per valorizzare maggiormente la qualità del latte di produzione italiana e per migliorare la qualità del latte alla stalla, Granlatte, nel corso dell anno 2005 ha fatto eseguire sopralluoghi nelle aziende dei propri soci conferenti di latte d alta qualità e biologico ad uno Specialista in sistemi di mungitura e ambiente, per aiutarli a migliorare la qualità. L intervento d assistenza tecnica di verifica del sistema mungitura e ambiente, di seguito descritto, è servito per un rilevamento di alcuni dati riguardanti le caratteristiche ambientali e organizzative dell allevamento, per meglio conoscerne il potenziale, ed eventuali problematiche esistenti. La conoscenza di tali informazioni, rilevate con unico metodo, effettuate da un unico specialista su tutto il territorio nazionale, ha permesso ai veterinari di Granlatte, incaricati, all assistenza tecnica ed ai controlli di filiera, di intervenire con indicazioni precise presso i produttori. Ai dirigenti invece permetterà interventi preposti per poter indicare ai politici linee guida per un futuro migliore, in particolare per l allevatore. L intervento d assistenza tecnica specialistica presso i produttori latte di Granlatte, d alta qualità e biologico, è stato effettuato presso tutti i soci presenti sul territorio italiano. L uniformità del rilevamento permette di confrontare realtà diverse con la conseguenza di far emergere i diversi aspetti organizzativi, ambientali ed economici delle diverse realtà nazionali. I dati raccolti, opportunamente elaborati, dovrebbero stimolare discussioni sui diversi argomenti per identificare la soluzione tecnica adatta alle diverse realtà della zootecnia da latte presente sul territorio italiano. Le visite in allevamento sono state compiute previo comunicazione in quanto si gradiva la presenza dell allevatore durante il sopralluogo di verifica e controllo. Per le aziende con particolari problemi di qualità del latte il sopralluogo è stato effettuato durante la mungitura. La visita in orario diverso dalla mungitura, per il controllo della macchina mungitrice a secco, oltre alla rilevazione delle caratteristiche dei parametri della medesima, è stata una visita all interno dell allevamento per constatarne le condizioni igieniche, ambientali e di benessere animale. Le visite effettuate in mungitura, oltre alle verifiche sopra citate, con strumentazione elettronica (pulsotest V) hanno comportato prove dinamiche per verificare la stabilità di vuoto nell impianto e test con lattometro Lactocorder per verificare la corretta routine di mungitura e l adeguata taratura dei dispositivi di stacco automatico dei gruppi. 9

12 Scheda utilizzata per il rilevamento dati e riconsegnata al produttore da inserire nel manuale AUTOCONTROLLO CONFERENTI LATTE VERIFICA MACCHINA MUNGITRICE e SISTEMA STOCCAGGIO LATTE Visita del Rapporto tecnico n Provincia Codice Azienda Vacche / Capi In Lattazione Asciutte Rimonta Razza Produzione Kg/g/V N. medio Lattazioni N mungitori Tempo mungitura Macchina mungitrice Marca Tipo Gruppi mungitura Stacco automatico Anno installazione Tipo stabulazione Condizione Lattometri Caratteristiche macchina mungitrice e contenitore refrigerante latte Componenti Modello Tipo Verifiche effettuate/dati Esito Pompa vuoto Portata a 50 KPa l/min Riserva utile A meno 2 KPa operativo Regolatore vuoto Stabilità vuoto Inverter Recupero Livello di vuoto KPa Conduttura dell aria Pulizia, perdite, diametri Valore di drenaggio Stato efficienza Pulsatori Rapporto Cicli. Porta guaine Efficienza Guaine Usura adattabilità Collettore Efficienza pulizia Ingresso aria Stato pulizia Componenti in gomma Stato, condizioni igieniche Flussometro/Stacco Stato funzionalità Linea del latte Pendenza diametri pulizia Vaso terminale Dimensione stato Pompa latte Efficienza Linea trasferimento latte Efficienza pulizia Programmatore lavaggio Efficienza Serbatoio latte Efficienza Esterno componenti Pulizia Prodotti pulizia Specificità Programma assistenza Giudizio impianto Verifiche sistema mungitura Tipi di prova Considerazioni Note Dinamica Lactocorder Routine di mungitura Scivolamento guaine Condizione mammelle Stato agitazione vacche Tempo macchina Sistema di messa in asciutta Pre dipping Post dipping 10

13 Per sensibilizzare e educare il produttore di latte a mantenere la macchina mungitrice efficiente si sono rilevati i parametri necessari per poter elaborare un programma di manutenzione secondo i canoni indicati dai costruttori e fornitori dell impianto di mungitura. Si è messo in pratica quanto previsto nel manuale per la produzione di latte certificato alta qualità e biologico riportato nel Il manuale della prevenzione 3 realizzato da Granlatte nel 2003 per i propri soci. Per ottenere l alta qualità e la salubrità del latte è essenziale un severo autocontrollo in allevamento mantenendo monitorato la corretta manutenzione della macchina mungitrice e del serbatoio refrigerante. Per ogni macchina mungitrice verificata è stata predisposta e consegnata all allevatore una scheda contenente il programma di manutenzione di ogni singolo componente considerando l utilizzo dell impianto e le indicazioni delle ditte costruttrici (vedi schede ditte nel Il manuale della prevenzione 2003 Granlatte). Le schede riportanti il programma di manutenzione dell impianto di mungitura sono un valido e ottimo strumento per l allevatore in quanto, seguendo le indicazioni, ha certezza di avere sempre l impianto efficiente e per il veterinario addetto al piano di autocontrollo per avere garanzia della funzionalità. AUTOCONTROLLO CONFERENTI LATTE Visita del 25/02/05 Rapporto tecnico n 1311/05 Provincia RE Codice Azienda Ronchi dell Olma Via del Lambrusco Programma di manutenzione preventiva macchina mungitrice Sostituzione Componente Data ultima Frequenza Sostituito Firma Sostituzione consigliata data Incaricato Cinghie e parti di gomma Pompa vuoto Novembre mesi Kit materiale usura Pulsatori Gennaio ore Guaine Gennaio ore Parti di gomma a contatto con il latte Gennaio mesi Kit ricambi Lattometri MR 2000 Gennaio 2005 Annuale Kit ricambi Cilindri stacco Gennaio 2005 Semestrale Parti di gomma / vuoto Gennaio mesi Parti di gomma Collettori Gennaio 2005 Annuale Parti di gomma Acquastar Gennaio 2005 Annuale Manutenzione Componente Lavaggio palette- pulizia silenziatore Pompa vuoto Annuale Lubrificazione Cilindri Trimestrale Pulizia Filtri regolatore del vuoto Mensile Pulizia Filtri pulsatori Trimestrale Lavaggio Conduttura dell aria Semestrale Pulizia esterna Componenti macchina mungitrice con specifici prodotti Settimanale Tirare Guaine Trimestrale Pulire Iniettori aria Trimestrale Lubrificare Pistoni stacco Semestrale Lubrificare Cancelli Bimensile Pulire manualmente Stazione lavaggio Bimensile Il Tecnico M. Codeluppi Facsimile scheda rilasciata all azienda dove è riportata la manutenzione preventiva della macchina mungitrice 11

14 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Alta Qualità Con questa scheda l allevatore può decidere chi incaricare ad effettuare i vari interventi in base alla complessità dell impianto. Con frequenza si rileva che certi interventi banali sulla macchina mungitrice non sono effettuati solo per il fatto che non è responsabilizzato nessun operatore in azienda con notevole incidenza sui costi di manutenzione e scarsa qualità del latte. Attività svolta Sono stati visitati 249 allevamenti di cui a 247 è stato verificato ed eseguito il programma di manutenzione preventiva alla macchina mungitrice e al sistema di stoccaggio refrigerato. Gli allevamenti oggetto delle visite, suddivisi per regione sono riportati nel grafico n 1. I dati raccolti sono stati opportunamente elaborati nei grafici e tabelle che seguono per essere argomento di discussione e di meditazione d ogni produttore di latte per identificare nella propria azienda gli errori che possono essere commessi sulla qualità del latte prodotto e di costi di produzione più elevati. Grafico 1 - Allevamenti visitati Le regioni con il maggior numero d allevamenti che consegnano latte d alta qualità, sono la Lombardia e l Emilia Romagna con il 49%, seguono Puglia, Basilicata e Lazio con il 37%. Gli allevamenti con indirizzo alla produzione latte biologico sono localizzati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. 12

15 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Alta Qualità Grafico 2 - Vacche in lattazione La regione con il maggior numero di vacche in lattazione, oltre il 40%, del campione d allevamenti visitati, è la Lombardia, seguita dall Emilia Romagna (18%) e dalla Basilicata (15%) (grafico n 2). Grafico 3 - Vacche in asciutta 13

16 Il Campione degli allevamenti visitati ha una consistenza di oltre vacche da latte presenti di cui in lattazione. Questi dati visti nell ottica del patrimonio vacche da latte nazionale rappresenta un campione dell 1,5% (tabella 1, grafico n 3). Tabella 1 Regione Aziende Vacche in Vacche in Totale Totale Totale lattazione Asciutta Vacche Rimonta Mandrie Lombardia Veneto Friuli V.G Emilia R Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Totali Grafico 4 - Numero medio capi per allevamento suddivisi per regione 14

17 Caratteristiche degli allevamenti Il campione d aziende visitato ha caratteristiche completamente diverse. Le diversità possono derivare da fattori di carattere geografico-ambientale (Nord /Sud), dalla presenza di foraggi, senza sottovalutare aspetti legati al tipo d allevamento, dalla gestione e dalla organizzazione della mandria. Le diversità possono derivare da fattori sociali, dal tipo di conduzione (familiare o con dipendenti), dalla priorità o meno, nell impresa agricola di produrre latte. E convinzione generale che per contenere e ridurre i costi di produzione del latte alla stalla, al fine di aumentare il reddito all allevatore, bisogna gradualmente realizzare delle unità produttive più grandi che possano competere con gli altri paesi. I dati rilevati negli allevamenti visitati indicano forti diversità tra le varie regioni come numero di vacche per allevamento (grafico n 4). Superano le 100 vacche in lattazione gli allevamenti della Lombardia (61), delle Marche (7) e della Basilicata (27) mentre in Veneto, Friuli V.G., Emilia Romagna e Lazio sono presenti prevalentemente allevamenti da 50 a 100 vacche in lattazione e nelle restanti regioni (Puglia, Molise, Campania) si trovano solo piccoli allevamenti. Le dimensioni di questi ultimi allevamenti, se rimangono tali, non possono in futuro essere competitivi per i costi di produzione del latte. Con queste dimensioni diventa difficile e antieconomico investire in nuove tecnologie migliorative e diventare competitivi con allevatori di dimensioni maggiori. Utilizzando informazioni di fonte Agea degli ultimi anni, il numero delle imprese di produzione di latte è in netta diminuzione, mentre è in aumento il numero di vacche per azienda con conseguente aumento della produzione per allevamento nella campagna lattiera (nelle aziende di pianura da 268 a 328 tonnellate, nelle aziende di montagna da 61 a 74 tonnellate, aree svantaggiate da 90 a 114 tonnellate). Questo evidenzia come continui ad accrescersi in modo piuttosto drastico il divario dimensionale tra le aziende di pianura, di montagna e delle altre aree svantaggiate. Considerazioni gestionali Nel corso delle visite i dati produttivi sono stati rilevati, dove erano presenti, dai tabulati dei controlli della produttività effettuati dall Associazione Allevatori locale mentre per le aziende prive di tale servizio si sono ricavati dai registri aziendali. I titolari delle aziende, o i loro tecnici responsabili, in diverse occasioni hanno partecipato ad incontri per affrontare le problematiche della gestione. Dall analisi dei grafici 5 e 6 emerge come esista ancora spazio per i produttori di latte d alcune regioni rispetto ad altre per migliorarsi. E risaputo che l allevamento della vacca da latte è senza dubbio una delle attività più difficili che si possano intraprendere. L allevatore deve avere una profonda passione per il proprio lavoro e se non unisce la volontà a migliorare, applicando le tecniche di gestione più corrette 15

18 difficilmente riuscirà ad ottenere un impresa zootecnica da latte veramente valida, al passo con i tempi e in grado di permettere un utile economico. L allevamento di vacche da latte è costituito da animali dove ognuno di loro ha una propria biologia, una propria genetica, una propria morfologia, una propria fisiologia, compito dell allevatore è di ottenere il massimo da ognuna delle sue vacche, in altre parole ottenere le maggiori produzioni di qualità, nella sua realtà aziendale con il minor sforzo economico. Osservando quanto riportato nei grafici 5 e 6, dal punto di vista teorico gestionale gli allevatori del Veneto mungono nell arco dell anno oltre 6 giorni in più le loro vacche rispetto agli allevatori della regione Lazio. Per rendere il confronto comprensibile in termini economici si può cosi esemplificare. Ipotizzando una produzione di 20 Kg per vacca giorno, gli allevatori del Veneto ottengono dalle loro vacche 120 Kg di latte a lattazione in più rispetto agli allevatori del Lazio. Ogni azienda del Veneto ha una media di 53 vacche ad allevamento, significa che mungono 6360 Kg di latte in più, senza nessun nuovo investimento ma solo per corretta gestione della mandria. Diversi allevatori del Veneto, con i propri tecnici di fiducia, stanno adottando tecniche alimentari e gestionali dove è prevista un periodo di asciutta delle vacche più breve rispetto alle indicazioni canoniche. Sarebbe interessante poterne valutare i benefici economici di produzione e qualitative del latte per prenderlo come esempio in altre zone d Italia. Il ciclo biologico teorico ottimale della vacca specializzata alla produzione di latte deve avere come obiettivo un parto ogni mesi al massimo. Si possono indicare, come riferimento, (è importante valutare all interno dell azienda la singola vacca) queste tappe: a) Il concepimento entro 85 giorni dal parto (perciò è opportuno iniziare ad inseminare al calore rilevato attorno ai 60 giorni dal parto); b) Il periodo d asciutta per allevamenti normali, deve essere di circa 60 giorni. Un riferimento tecnico è che l 84% delle vacche dovrebbe sempre essere in lattazione mentre solo il 16% in asciutta. Questo dato deriva dal seguente calcolo: 305 i giorni di lattazione di riferimento diviso 365 giorni anno. L allevatore attento ai calori e all andamento delle situazioni riproduttive non mancherà di ottenere risultati. I grafici 5 e 6 indicano ottima attenzione alla gestione della mandria per gli allevatori delle regioni Veneto, Lombardia, Marche, Campania e Puglia, mentre hanno spazio di miglioramento gli allevatori di Lazio, Emilia Romagna, Basilicata. 16

19 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Alta Qualità Grafico 5 - Percentuale vacche in lattazione per regione Grafico 6 - Percentuale vacche in asciutta per regione 17

20 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Alta Qualità Altro aspetto analizzato dai dati raccolti è la presenza del giovane bestiame all interno dell allevamento. Gli allevatori del nord, tranne quelli dell'emilia Romagna, hanno una percentuale di rimonta superiore all'80% del totale vacche, mentre al sud gli allevatori della Campania hanno il 35% e quelli della Puglia il 62%. La scarsa presenza di giovane bestiame renderà maggiormente difficile nei prossimi anni il ricambio delle vacche e l aumento di capi per allevamento. Le cause della mancanza di rimonta potrebbero derivare da diversi fattori: da problemi legati alla fertilità delle vacche, alla morte di vitelli o al morbo della febbre catarrale (blue tongue) oppure potrebbero essere anche dovute a scelte aziendali (tabella 2). Importante che gli allevatori siano coscienti della non normalità a non poter sostituire una vacca vecchia con problemi con una manza giovane. Tabella 2 Numero di manze necessario per mantenere 100 bovine in lattazione Età al primo parto (mesi) Quota Rimonta % Grafico 7 - Percentuale di rimonta su totale vacca 18

21 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Alta Qualità Grafico 8 - Percentuale rimonta sul totale mandria per regione La produzione Il livello produttivo medio ( kg 24,4 vacca /giorno) degi allevamenti visitati evidenzia differenze sostanziali tra i circa 30 Kg giorno della Lombardia e le produzioni inferiori a 25 Kg/giorno degli allevamenti delle regioni Marche, Molise, Basilicata, Puglia (grafico n 9). Un discorso a parte meritano gli allevatori della Campania con circa 18 Kg giorno/vacca. Le cause di queste differenze sono molteplici e identificarle in questa sede diventa difficile. L'area geografica, pianura, montagna e zona svantaggiate condiziona il tipo di alimentazione delle vacche ma è altrettanto vero che se analizziamo con attenzione i dati riportati nei grafici di questo opuscolo possiamo trovare la chiave per iniziare un miglioramento tecnico nella gestione delle vacche delle zone meno produttive. 19

22 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Altre Alta Qualità Grafico 9 - Sono comprese allevamento con tre mungiture giornaliere. Dai dati raccolti si è cercato di identificare tecniche di allevamento e di gestione che portassero a migliorare la produzione e la qualità del latte. Dall'elaborazione dei dati si evidenzia che le aziende con le vacche più giovani producono di più rispetto alle aziende con vacche con un numero di lattazione elevato e che la qualità del latte migliora notevolmente (grafico n 12). Infatti negli allevamenti con un numero Grafico 10 - Cellule nel latte di massa rispetto al numero di lattazione negli allevamenti oggetto della visita. 20

23 medio di lattazione inferiore e uguale a 2,4 si ha una conteggio medio di cellule somatiche, nel periodo considerato, di /ml mentre nelle aziende con un numero medio di lattazioni superiore a 2,4 il conteggio cellulare aumenta (grafico n 10). Analizzando nel dettaglio i dati emerge come sia importante la gestione dell'allevamento da parte dell'allevatore (grafico n 11). Regioni Nord Regioni Centro-Sud Grafico 11 - Media giornaliera per vacca Grafico 12 - Cellule nel latte di massa e produzione di latte negli allevamenti oggetto della visita. 21

24 Le razze allevate La razza frisona, come noto, è quella maggiormente diffusa e nel 20% dei nostri allevamenti vi è la presenza contemporanea delle razze frisona e jersey. Gli allevamenti con solo vacche di razza bruna sono il 4,5% e con solo jersey il 1,5%. Le stalle con la presenza di vacche meticce sono il 7% del campione (grafico n 13). Grafico 13 - Le razze allevate Grafico 14 - Produzione media giornaliera per razza Le produzioni medie giornaliere di latte si attestano a circa a 28 Kg/gg/capo per le razze da latte ma si scende a valori nettamente inferiori per quanto riguarda la razza pezzata rossa. Dall'analisi dei dati si nota che la razza pezzata rossa, come la meticcia, viene allevata in zone svantaggiate e di montagna. Con interesse vanno analizzati i dati produttivi delle razza bruna e jersey in quanto le caratteristiche qualita- 22

25 tive della seconda razza (elevata % di grasso e proteine) incrementano sensibilmente il prezzo medio di tutto il latte consegnato. Gli allevamenti di vacche di razza frisona con la presenza contemporanea di almeno il 10% di vacche di razza jersey riescono a mantenere mediamente buoni livelli produttivi associati ad un ottimo livello qualitativo. Numero Lattazioni Grafico 15 - Numero medio lattazioni suddivisi per razza. Le indicazioni che emergono analizzando il grafico numero 14 e 15 evidenziano che le vacche più produttive sono quelle con un numero medio di lattazioni più basso. Questi dati paragonati con la percentuale di rimonta (grafico n 16) indicano che per produrre un buon latte di qualità bisogna sostituire le vacche anziane e improduttive e quelle con problemi con primipare sane cercando di non oltrepassare il 32-33% di rimonta annua mantenendo inalterato il numero delle vacche. E' fondamentale, per ottenere quanto sopra indicato, impostare una attenta gestione dell' allevamento della rimonta. Bisogna ridurre la % di mortalità dei vitelli (inferiore all 8%), migliorare l'alimentazione e la gestione della fertilità delle manze in modo da ottenere primipare che partoriscono a circa 24 mesi con un ottimo sviluppo morfologico. 23

26 Lombardia Veneto Friuli V.G. Emilia R. Marche Lazio Campania Molise Basilicata Puglia Alta Qualità Grafico 16 - Numero medio lattazioni per regione I dati riportati analizzano alcuni aspetti dell'allevamento della vacca da latte. Ogni produttore, con l'eventuale aiuto di tecnici di fiducia, deve mettere in discussione le scelte fatte e la realtà dell'allevamento e identificare la strada del continuo miglioramento sia tecnico che economico. La presenza dell'allevatore diventa di basilare importanza per la gestione dell'impresa zootecnica. Tale presenza si può definire attiva quando l'allevatore ha una visione partecipata a 360 degli eventi e delle scelte del proprio allevamento e che quindi impone le sue scelte alla mandria e riesce ad anticipare gli eventi mentre è passiva quando viene trascinato ad eseguire quello che la mandria chiede e si accorge in ritardo degli eventi negativi. 24

27 Mungitura Nel 79% degli allevamenti visitati la mungitura è effettuata in sala mentre nel restante 21% alla posta. Una delle tante differenze tra la mungitura in sala e alla posta è che in sala le vacche vanno a farsi mungere in un locale appositamente progettato e costruito mentre alla posta è l'operatore che va a fianco della vacca con il gruppo di mungitura e portandosi con le mani all'altezza della mammella si curva e si inginocchia per poter eseguire la routine di mungitura. Non vi sono dubbi sul futuro. La mungitura deve avvenire in un locale appositamente progettato e costruito con i dettami delle leggi vigenti riguardanti il benessere animale, le condizioni igieniche e operative dei mungitori. Detto locale così semplicemente descritto si definisce sala di mungitura con annesso il locale d'attesa Grafico 17 - Sistemi di mungitura La mungitura alla posta gradatamente è abbandonata a vantaggio della mungitura in sala (grafico n 17) e potrà ancora esistere per quei piccolissimi allevamenti in zone particolarmente svantaggiate dove la produzione del latte non rappresenta l'attività principale dell'impresa agricola. Negli allevamenti visitati, principalmente al nord, si sono riscontrate sale di mungitura progettate e costruite con criteri accettabili mentre al centro sud si sono rilevate molte strutture o soluzioni inadeguate. Per limitare tali gli errori sarebbe utile istituire un tavolo permanente d'esperti per poter identificare soluzioni adeguate per la realizzazione di stalle e impianti proiettati al futuro con costi di realizzazione adeguati. Attorno a questo tavolo dovrebbero essere presenti gli enti che ero- 25

28 gano contributi, i progettisti, le ditte del luogo che realizzano le strutture e gli impianti assieme ad esperti specialisti di istituti universitari o enti di ricerca, specialisti nel settore dell'edilizia e impianti per la zootecnica. La sala di mungitura rappresenta il più importante settore tra quelli che costituiscono l' allevamento sia per il delicato lavoro che in lei si svolge 365 giorni all'anno che condiziona fortemente la redditività di un allevamento da latte, sia per gli impianti ad elevata tecnologia che in essa sono installati. Le tipologie di sale di mungitura oggi più diffuse, o suscettibili di futura diffusione, sono sicuramente le sale a spina di pesce con o senza uscita rapida (grafico n 18 e tabella n. 3). Grafico 18 - Sistemi di mungitura in sala Tabella 3 - Le sale di mungitura CARATTERISTICHE Tipo Allevamenti numero % Tunnel Tandem automatizzato 18 9,2 Spina di pesce standard ,4 2 Mungitura posteriore 27 13,9 3 Giostra 1 0,5 Robot 2 1 Totale campione

29 Produttori di latte che hanno realizzato di recente sale di mungitura hanno introdotto le sale a tunnel o a due piani. In pratica dove sono posizionate le poste di mungitura sono presenti solo i gruppi prendicapezzoli, i tasti comando e i display di visualizzazione dati mentre sotto è installata tutta l'impiantistica e la parte elettronica. Il vantaggio di questo tipo di sala è limitare di bagnare e sporcare le parti elettroniche e i pulsatori ed evitare di insudiciare le componenti a contatto con il latte. Sale a Tandem Può essere considerata una sala con caratteristiche ancora valide. Questa è caratterizzata dal fatto che la conduzione delle operazioni di mungitura delle vacche avviene in modo individuale. Ciascuna vacca infatti è alloggiata in uno stallo singolo delle dimensioni medie di 2,5 x 0,9 m. dotato di ingresso e uscita autonomi e disposto parallelamente al bordo della fossa del mungitore. Una tale disposizione comporta una considerevole lunghezza della sala con conseguente maggiore ingombro in senso longitudinale rispetto ad altre tipologie di poste in linea. L'ingombro trasversale è condizionato dalla presenza del corridoio di smistamento-sorpasso posto a fianco di ciascuna fila di stalli. Principali vantaggi del tandem automatico o semi automatico: conduzione operazioni di mungitura per singola vacca; routine di lavoro abbastanza elastica; buona adattabilità a mandrie non omogenee per il tempo di mungitura; ottima visione delle mammella nello stallo. Principali svantaggi: maggior spostamento a carico degli operatori maggiore superficie coperta a parità di poste; maggiori investimenti e manutenzione a parità di poste; difficoltà nell'adottare una routine di mungitura corretta. Il tandem automatico o semi automatico può essere preso in considerazione in allevamenti medi che non superano le vacche in mungitura e dove gli operatori di mungitura sono affidabili. Sale a spina di pesce Caratteristica principale della sala a spina di pesce è la conduzione collettiva delle operazioni di mungitura. La routine di mungitura è ben applicata per gruppi di mungitura sottomultipli del numero di animali per gruppo. Le operazioni e gli interventi della routine di mungitura sono eseguite in modo regolare e sequenziale. Ciò rende i tempi delle diverse operazioni più rigidi e di conseguenza implica un preciso dimensionamento della sala in funzione del livello di automazione, del 27

30 numero degli operatori e della uniformità nei tempi di mungitura delle vacche allevate. Il dimensionamento delle sale di mungitura a spina di pesce ha evidenziato, in certe regioni, aspetti molto discutibili in merito al numero dei gruppi di mungitura rispetto al numero degli operatori e al numero delle vacche da mungere. Le caratteristiche progettuali e costruttive delle sale di mungitura a spina di pesce sono riportate nel Manuale dell'allevatore n 2 edito da Granlatte I principali vantaggi della sala di mungitura a spina di pesce rispetto al tandem sono: - minore superficie coperta; - minori costi d'investimento; - minori spostamenti degli operatori; - minore complessità delle attrezzature; - possibilità di una routine di lavoro organizzata. I principali svantaggi sono: - necessità di mandrie con tempi di mungitura omogenei; - poca visione della vacca se l'inclinazione delle poste non è corretta; - difficoltà movimentazione vacche nelle sale con poste poco agevoli; - vacche meno tranquille durante la mungitura in quanto sono a diretto contatto. In questi ultimi anni sono stati proposti impianti a spina di pesce con mungitura da dietro. Questi impianti sono caratterizzati da un'angolazione degli animali nelle poste variabili da 50 a 70 rispetto all'asse longitudinale della fossa. Tali soluzioni si pongono a metà strada fra la sala a spina con mungitura laterale e la sala a pettine o parallele (gli americani le definiscono parabone, metà parallele e metà herringbone). Queste tipologie di sala possono essere interessanti per le ristrutturazioni di sale di mungitura esistenti ma non sempre garantiscono la corretta posizione della parte posteriore della mammella e di conseguenza del gruppo di mungitura. Altro aspetto da non sottovalutare è la movimentazione delle vacche. Se è effettuata su un unica fila non bisogna eccedere con il numero delle poste (max 6-8); infatti se si va oltre aumentano i tempi di carico e scarico e bisogna prevedere dei sistemi automatizzati di movimentazione (frontale ribaltabile). Tabella 4 - Le macchine mungitrici installate in sala Lattodotto alto Lattodotto basso Con vasi Tandem automatizzato 14 4 Spina di pesce Mungitura posteriore 27 Giostra 1 Robot

31 Sala di mungitura a pettine o parallela Rappresenta la tipologia più recente delle sale di mungitura introdotte in Italia. La caratteristica principale è caratterizzata dal fatto che le vacche sono disposte perpendicolarmente al bordo della fossa per cui l'addetto opera posteriormente alla vacca. In questa tipologia di sala le vacche entrano in gruppo e si auto catturano singolarmente in successione all'interno delle poste di mungitura. In merito agli aspetti costruttivi si rimanda al Il manuale dell'allevatore n 2 edito da Granlatte I principali vantaggi della sala a pettine o parallela sono: - spostamenti degli addetti molto limitati; - movimentazione delle vacche abbastanza rapida; - minori rischi per gli operatori; - vacche più tranquille (con poste progettate correttamente); - possibilità di applicare una routine di mungitura organizzata. I principali svantaggi sono: - difficoltà dell'operatore ad identificare le vacche; - costo d'investimento elevato; - maggiore superficie coperta a parità di poste. Sala di mungitura a giostra Recentemente sono comparse sul mercato tipologie di sale a giostra di nuova concezione nelle quali sarebbero stati risolti i problemi di durata e di affidabilità delle parti meccaniche sottoposte a forti sollecitazioni. Si tratta delle sala a giostra radiale. Dove le vacche sono disposte perpendicolarmente al bordo della fossa e radialmente rispetto al centro del cerchio della giostra. L'addetto opera posteriormente alla vacca e all'esterno della giostra stessa. La piattaforma rotativa è dotata di poste di mungitura fisse nelle quali gli animali entrano direttamente e dalle quali escono retrocedendo una volta completata la mungitura e il giro della giostra. La giostra di tipo radiale è da prendere in considerazione per le aziende medio grandi in quanto necessità almeno di due operatori. Il numero delle poste non dovrebbe mai essere inferiori alle 32. Esistono le sale a giostra con la mungitura dall'interno dove è possibile dimensionarle anche per un solo operatore. Possono essere adatte anche per medi allevamenti con un numero di 22 poste. La sala di mungitura a giostra sia radiale che con mungitura interna necessita di un operatore esterno che movimenti i gruppi di vacche e che ne agevoli l'ingresso in posta. Con la sala a giostra è indispensabile avere lo spingi vacche in sala di attesa. 29

32 Robot di mungitura In alcune aziende si stanno installando robot di mungitura. Per quanto riguarda le caratteristiche e le tecniche operative consultare il Manuale del Mungitore n 1 edito da Granlatte 2001 (pagine 54-57). Sono apparecchiature in continua evoluzione. Sono in corso diverse prove in allevamenti della Lombardia per verificarne l'efficienza e la convenienza da parte dell'allevatore. Un aspetto importante che deve comprendere l'allevatore è che questo è un nuovo modo di condurre l'allevamento tecnologico di vacche da latte. In Italia i robot di mungitura sono ancora molto costosi e non in tutto il territorio nazionale è garantita l'assistenza da parte delle ditte fornitrici. Per il futuro, a condizione che migliori il livello tecnologico di tale sistema, il robot di mungitura potrà essere di utilità per ridurre i costi di produzione ed aumentare il livello produttivo della mandria. Mungitura alla posta Come è possibile osservare dai grafici n 19 e 20 in zone svantaggiate e con piccoli allevamenti da latte è presente la mungitura alla posta. Grafico 19 - Mungitura alla posta 30

33 Piemonte/Lombardia Veneto/Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana/Lazio/Marche Campania/Molise Basilicata/Puglia Alta Qualità Grafico 20 - Impianti di mungitura alla posta suddivisa per area geografica Il livello tecnologico delle macchine mungitrici La progressiva riduzione della disponibilità della manodopera specializzata, l'aumento del numero delle vacche per allevamento collegato alle oggettive difficoltà di evidenziare calori e agli stati patologici delle bovine, obbliga gli allevatori ad orientarsi verso sistemi automatici e computerizzati sia per la mungitura che sia per la gestione della mandria. La possibilità di poter usufruire delle numerose applicazioni dell'informatica per sofisticate identificazioni individuali può essere di notevole aiuto nel monitorare e ottimizzare il controllo della gestione della mandria, in particolare negli allevamenti di medie e grosse dimensioni. Queste nuove tecnologie, in continua fase di sviluppo, riguardano la mungitura, il monitoraggio in continuo degli animali, il controllo delle produzioni sia quantitative che qualitative. Queste informazioni possono essere utilizzate con scopi gestionali, selettivi e di controllo igienico sanitario e, se ben elaborate, possono aiutare a migliorare la qualità del latte ma soprattutto la gestione aziendale e, di conseguenza, il reddito dell'allevatore. Mediante questi sistemi elettronici è possibile una veloce e attendibile conoscenza della produzione della mandria. Per qualsiasi allevatore è basilare che sia presente in sala di mungitura un sistema di misurazione del latte individuale, volumetrico (vasi), od elettronico (lattometri). Sul campione di allevamenti visitati (grafico n 21) per il controllo del sistema di mungitura e dei serbatoi refrigeranti del latte, il 32% di macchine mungitrici erano dotate di misuratori (lattometri) individuali e il 7% di vasi misuratori. Il restante 61% di produttori di latte non misura la produzione se non con periodicità di 4 o 6 settimane (in qualche caso su una sola mun- 31

34 gitura giornaliera) in occasione del controllo della produttività da parte della Associazione Allevatori. La minor presenza di misurazione del latte individuale in sala di mungitura è negli allevamenti del centro sud Italia. Grafico 21 - I lattometri Per migliorare la qualità del latte ed avere maggiore sicurezza di evitare sur mungitura, vista in molti casi la non adeguata professionalità dei mungitori, è importante avere la presenza in sala di mungitura di una tecnologia che eviti la mungitura in assenza di latte. Questa tecnologia, ormai collaudata, è lo stacco automatico del gruppo di mungitura. Nelle aziende visitate dell'area centro sud solo il 9,8% di macchine mungitrici è dotata di tale tecnologia in sala di mungitura mentre in quelle dell'area nord oltre l'80% di sale sono dotate di stacchi automatici (grafico n 22). Nel centro sud d'italia, sono minimi (18,9%) gli impianti di mungitura dotati di programmatore di lavaggio dell'impianto di mungitura. E' una tecnologia di valido aiuto per garantire la pulizia e disinfezione a fine di ogni mungitura. Analizzando il grafico n 22 si può osservare come negli allevamenti del nord Italia ci sia una maggiore propensione per dispositivi e tecnologie che mirano a migliorare la mungitura, personalizzandola alla mandria e curare maggiormente l'igiene sia delle macchine mungitrici, sia dei locali per la mungitura. Tra le nuove tecnologie da applicare alle macchine mungitrici, oltre a quelle già menzionate, possono essere di valido aiuto alla gestione e alle scelte, per gli allevamenti medio grandi, le seguenti: L individuazione elettronica delle vacche La produzione di latte individuale La temperatura del latte La conducibilità elettrica del latte L analisi % grasso e % proteine 32

35 L attività motoria con Attivometri o Pedometro Adeguato software di gestione Non meno importante delle tecnologie sopra elencate è la presenza dell allevatore o persona di fiducia in allevamento, adeguatamente formato a tali nuove tecnologie, che quotidianamente verifichi i dati produttivi, aggiorni gli eventi, prenda decisioni adeguate con rapidità La tecnologia applicata sulle macchine mungitrici Variatore giri motore (inverter) Pulsazione variabile Interruzione pulsazione Leveraggi posizionamento gruppi Stacco automatico gruppi Sistema di stacco "Programmabile" Misurazione individuale latte Lavaggio gruppo controcorrente Lavaggio pavimento in automatico Programmatore di lavaggio Su tutti gli impianti % Area geografica Nord Area geografica sud Grafico 22 - La presenza di nuove tecnologie a confronto Il risparmio energetico Tra le nuove tecnologie che in questi ultimi anni hanno trovato il consenso degli allevatori, in particolare quelli del nord Italia, è da menzionare l'inverter o variatore dei giri motore della pompa. Questa tecnologia ha rivoluzionato il concetto di riserva di vuoto dell'impianto di mungitura ed ha incontrato qualche difficoltà iniziale su diversi impianti di mungitura (solo il 25% degli inverter installati fino al 2005 garantiva stabilità di vuoto in mungitura) mentre nelle installazioni recenti sembra che siano stati risolti i problemi di programmazione e funzionalità garantendo stabilità di vuoto durante la mungitura. Nelle aziende con tempi di mungitura tendenzialmente lunghi, ed in particolare su nuovi impianti, l'installazione dell'inverter o variatore giri motore è un valido investimento che può portare ad un risparmio del 50% del consumo energetico per la mungitura. L organizzazione della mungitura e la produttività degli impianti Le operazioni di mungitura meccanica si attuano mediante il coinvolgimento e la reciproca interazione di tre entità fondamentali: la vacca, l impianto di mungitura e il mungitore. La miglior sala di mungitura è quella che permette la massima sinergia fra le tre entità coinvolte massimizzando la produzione per unità di tempo macchina con il minor impiego di manodopera ma garantendo la salute, il benessere degli animali, la qualità del latte e la sicurezza degli addetti. La scelta del tipo e della dimensione della sala di mungitura comporta la valuta- 33

36 Piemonte/Lombardia Veneto/Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana/Lazio/Marche Campania/Molise Basilicata/Puglia Alta Qualità zione di una serie di parametri tecnici ed economici ottenibili dalle numerose attività di ricerca e di sperimentazione svolte in questo settore (grafico n 23). Grafico 23 - Tipologia di sala per regione La scelta del tipo e della dimensione della sala di mungitura va fatta guardando al futuro. L allevamento della vacca da latte è in continua evoluzione con il continuo aumento del numero dei capi per allevamento. Nella scelta della sala di mungitura bisogna tenerne conto e diventa d obbligo creare strutture con la possibilità di modifiche senza dover ricostruire tutto di nuovo. Le considerazioni da farsi per scegliere il numero di poste di mungitura necessarie, ipotizzando un gruppo di mungitura per posta, deve considerare i seguenti parametri: Il numero massimo di vacche in lattazione (nei prossimi 5 anni) Il numero di vacche munte per posta di mungitura (vedi tabella 4) Il tempo entro il quale si vuole svolgere la mungitura Con questi parametri si può applicare la seguente semplice formula Vacche in lattazione Numero poste di mungitura = Vacche munte in un ora per posta x tempo in cui si vuole mungere Tabella 5 (elaborazione Codeluppi) Tipo di sala Numero medio vacche normali munte in un ora per posta Tandem automatico 6,2-6,4 Spina di pesce su fila 3,8 4,2 Spina di pesce uscita frontale 4,5 4,8 Parabone 4,2 4,5 Parallelo 5, 4-5,6 Giostra 5,6 6,0 34

37 Visto che le operazione di mungitura sono considerate ripetitive, un po' come in una catena di montaggio, per mantenere l'attenzione necessaria dei mungitori, contenerne e limitarne lo stress e l'affaticamento, i tempi di mungitura non dovrebbero superare i minuti dall'ingresso della prima vacca all'uscita dell'ultima. L'attività degli addetti alla mungitura dovrebbe prevedere le seguenti attività: attività preparatorie alla mungitura come attivazione impianto, controllo del suo funzionamento, installazione filtro latte, interventi di rapida manutenzione (sostituzione tubetti forati, olio pompa vuoto, pulizia filtri regolatore), convogliamento vacche nella zona di attesa, a fine mungitura i lavori di completamento, pulizia lavaggio locali di mungitura, dell'impianto, la sistemazione in ordine delle attrezzature. Nel calcolo di scelta del numero delle poste di mungitura è importante non dimenticare la routine di mungitura. Il numero delle poste deve essere tale da garantire agli operatori di poter eseguire la corretta routine di mungitura. Esistono diverse realtà di sale con un numero di poste inadeguato al numero degli operatori. Questo concetto vale principalmente per le sale con pochi numeri di gruppi dove capita che l'operatore di mungitura avendo tempo disponibile vada ad effettuare determinate operazioni in momenti errati. La routine di mungitura è stata già ampiamente analizzata nel manuale del mungitore n 1 di Granlatte E importante ricordare alcuni aspetti e operazioni di essenziale importanza per ottenere latte di qualità. Le vacche in zona di attesa per la mungitura non dovrebbero rimanere oltre i 60 minuti In zona di attesa non stressare le vacche con dispositivi spingi vacche inadeguati La routine di mungitura consigliata prevede: Ingresso delle vacche in sala Eliminazione dei primi getti di latte controllandoli e raccogliendoli con movimento completo di mungitura e senza bagnarsi le mani Pre dipping (se previsto) Pulizia dei capezzoli con tovagliolo di carta a perdere (uno per vacca) Attacco del gruppo limitando gli ingressi di aria sistemando correttamente il gruppo distribuendone il peso sui quattro quarti. Queste operazioni si compiono preparando un numero di vacche che consenta l attacco del prendicapezzoli entro circa 60 secondi dall avvio delle operazioni. Il numero varia dalla velocità del mungitore e dal numero dei gruppi di mungitura. Al termine dell attacco dei gruppi si controlla visivamente la corretta posizione dei prendicapezzoli e, se la sala è con un unica fila, si attende la fine della mungitura. Se invece è su due file si continua la routine sull altra e/o successivamente si eseguono le seguenti operazioni: Se non è presente lo stacco automatico, effettuare lo stacco manuale dei gruppi Eseguire, se prevista, la disinfezione dei capezzoli Far uscire le vacche munte Prima dell'ingresso delle successive vacche da mungere lavare pavimento calpestio vacche e l'esterno dei gruppi con acqua. 35

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