Lezione 3. Le strutture funzionali modificate, divisionali, a matrice

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1 Lezione 3 Le strutture funzionali modificate, divisionali, a matrice 1

2 LA STRUTTURA FUNZIONALE MODIFICATA PER PRODUCT MANAGEMENT ALTA DIREZIONE Organizzazione Risorse Umane Sistemi informativi Programmazione e controllo Produzione Acquisti Ricerca e sviluppo Pubblicità Vendite Marketing Reparto A Reparto B Product manager A Product manager B Product manager C 2

3 LA STRUTTURA FUNZIONALE MODIFICATA PER PROJECT MANAGEMENT (segue) ALTA DIREZIONE Organizzazione Sistemi informativi Risorse Umane Personale Produzione Acquisti Ricerca e sviluppo Pubblicità Vendite Direzione di progetto Reparto A Reparto B 3

4 LE STRUTTURE FUNZIONALI MODIFICATA PER PRODUCT E PROJECT MANAGEMENT: UN CONFRONTO funzionale per product management: i product manager sono organi permanenti e continui specializzati per prodotto (o linea o brand) con funzione di integrazione (integratori full-time); riportano direttamente o tramite una Funzione Marketing alla Direzione Generale; sono privi di autorità gerarchica sulle unità che coordinano; si richiedono eccellenti capacità relazionali, di risoluzione di conflitti, di influenza (molta responsabilità ma assenza di autorità gerarchica). funzionale per project management: le unità di progetto sono organi temporanei e continui specializzati per progetto; i componenti sono tratti temporaneamente e spesso a tempo pieno dalle rispettive unità funzionali; i project manager sono spesso dotati di autorità gerarchica sugli organi o posizioni ad essi facenti capo; duplice dipendenza dei membri dell organo di progetto (dal project manager e dai capi funzionali). 4

5 IL RAGGRUPPAMENTO DIVISIONALE Il raggruppamento divisionale indica che le persone vengono raggruppate in base a ciò che viene prodotto, in base all area geografica oppure per cliente/mercato 5

6 LA STRUTTURA DIVISIONALE ALTA DIREZIONE Finanza Risorse umane Programmazione e controllo Legale Divisione Prodotto A Divisione Prodotto B Divisione Prodotto C Risorse umane Finanza Amministrazione Produzione Programmazione Vendite Produzione Acquisti Amministrazione Direzione Prodotto A1 Produzione Acquisti Direzione Prodotto A2 Produzione Acquisti Acquisti Vendite Vendite Vendite 6

7 LA STRUTTURA DIVISIONALE (segue) Per prodotto Direttore generale Divisione di Divisione di Divisione di prodotto 1 prodotto 2 prodotto 3 Per area geografica Direttore generale America Europa Pacifico 7

8 LA STRUTTURA DIVISIONALE (segue) Per cliente Direttore generale Divisione retail Divisione private Divisione corporate 8

9 VIRGIN ACTIVE ITALIA Virgin Active è approdata in Italia nel 2004 sotto la guida di Luca Valotta, attuale presidente e direttore generale di Virgin Active Italia, e conta, a oggi, 12 club: 2 a Milano, 2 a Bologna, 2 a Roma e un club a Genova, Torino, Firenze, Reggio Emilia, Venezia Mestre e Brescia per un totale di 350 dipendenti e circa soci; nel 2007 ha raggiunto un fatturato pari a 42 milioni di euro. La formula del villaggio fitness proposta dal gruppo si è rivelata innovativa e vincente, tanto da consentire un intenso programma di sviluppo che riguarda l intero territorio italiano: nel 2008 e nel 2009 sono previste, infatti, altre nuove aperture a Perugia, Milano Maciachini, Prato, Milano Fiori e Settimo Torinese. L ultimo club italiano inaugurato è quello inserito nel centro polifunzionale Freccia Rossa; si estende per mq dislocati su due livelli, in un edificio antistante la grande piazza del nuovo centro polifunzionale. Al suo interno si trovano diverse aree funzionali: al piano terra sono stati collocati la zona accoglienza/reception, la zona piscina indoor da 25 mq, un longe bar V-Cafè, spogliatoi maschili e femminili, un area intrattenimento per bambini dai 18 mesi in su e, infine, un area relax con idromassaggio, idroterapia, sauna e bagno turco e giardino zen nel centro benessere Day-Spa; al primo piano ci sono la sala fitness con l area spinning, le sale corsi, il terrazzo/risto-bar estivo, una terrazza esterna con funzione di solarium e uno spazio per attività all aperto.

10 LA STRUTTURA DIVISIONALE: caratteristiche salienti (1) Struttura organizzativa: organi direttivi di primo livello specializzati per prodotto o mercato organi direttivi di secondo livello specializzati per tecnica unità centrali per processi comuni e per coordinamento elevata formalizzazione Meccanismi operativi: comunicazioni filtrate da unità centrali decisioni direzionali decentrate alle divisioni coordinamento tramite unità centrali e relazioni laterali, ma anche tramite piani e programmi valutazioni esplicite e oggettive ed elevata formalizzazione 10

11 LA STRUTTURA DIVISIONALE: caratteristiche salienti (2) Potere organizzativo: ampia autonomia delle divisioni conflitti interdivisionali e fra divisioni e unità centrali stile di direzione tendenzialmente consultivo e partecipativo 11

12 LA STRUTTURA DIVISIONALE: caratteristiche salienti (3) Punti di forza é indicata in caso di rapidi cambiamenti in un ambiente instabile porta alla soddisfazione del cliente perché le responsabilità sul prodotto e i punti di contatto sono chiari genera un alto grado di coordinamento tra le funzioni permette alle unità di adattarsi a differenze di prodotto, geografiche, di clientela é da preferire in organizzazioni di grandi dimensioni con molti prodotti decentralizza il processo decisionale Punti di debolezza elimina le economie di scala nelle unità funzionali porta a uno scarso coordinamento tra le linee di prodotto elimina l approfondimento delle competenze e la specializzazione tecnica 12

13 IL RAGGRUPPAMENTO MULTIFOCALIZZATO Il raggruppamento multi-focalizzato indica che vengono utilizzate contemporaneamente due alternative di raggruppamento strutturale: per prodotto, progetto o area geografica funzionale 13

14 Incident MBA 14

15 LA STRUTTURA A MATRICE Direttore generale Direttore progettazione Direttore produzione Direttore marketing Direttore A&C Direttore acquisti Product Manager A Product Manager B Product Manager C Product Manager D 15

16 LA STRUTTURA A MATRICE (segue) La struttura a matrice si implementa se vigono le seguenti condizioni: esiste una pressione a condividere risorse scarse tra le linee di prodotto esiste una pressione ambientale verso due o più output critici, come ad esempio, verso una conoscenza tecnica approfondita (struttura funzionale) e verso l innovazione di prodotto (struttura divisionale) l ambiente di riferimento è sia complesso che incerto 16

17 LA STRUTTURA A MATRICE Punti di forza: realizza il coordinamento necessario per far fronte a richieste duali da parte dei clienti assicura la condivisione flessibile delle risorse umane tra i prodotti si adatta a decisioni complesse e cambiamenti frequenti in un ambiente instabile offre opportunità per lo sviluppo di competenze sia funzionali sia di prodotto é da preferire in organizzazioni di media grandezza con molteplici prodotti Punti di debolezza: espone i partecipanti a una duplice autorità, può creare confusione e risultare frustrante implica che i partecipanti abbiano buone capacità interpersonali e ricevano una formazione approfondita assorbe molto tempo: comporta frequenti riunioni e sessioni di risoluzione dei conflitti non può funzionare se i partecipanti non la comprendono e non adottano relazioni collegiali anziché verticali richiede grandi sforzi per mantenere un bilanciamento del potere 17

18 IL DIARIO diario 18

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