Il modello dei Big five factors
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- Andrea Carboni
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1 Il modello dei Big five factors I proponenti del modello a cinque fattori della personalità si basano sull ipotesi lessicale, che postula che le caratteristiche di personalità più importanti ed evidenti sul piano sociale vengano codificate nel linguaggio quotidiano. Da Allport (1937) a Cattel (1945), alcuni ricercatori che successivamente hanno continuato la tradizione lessicale allo studio dei tratti di personalità, hanno trovato che cinque fattori rappresentano adeguatamente la struttura di questi aggettivi, questo modello a cinque fattori fu indicato col termine di Big five (Goldberg 1993). Five Factors Model Secondo McCrae e Costa (1997) i cinque fattori del FFM rappresenterebbero una struttura universale della personalità umana. Fattore FFM Sotto-fattori 1) Nevroticismo 1) Ansia; 2) Ostilità rabbiosa; 3) Depressione; 4) Autoconsapevolezza; 5) Impulsività; 6) Vulnerabilità 2) Estroversione 1) Calorosità; 2) Socievolezza; 3) Assertività; 4) Attività; 5) Ricerca di eccitazione; 6) Emozioni 3) Gradevolezza 1) Fiducia; 2) Franchezza; 3) Altruismo; 4) Condiscendenza; 5) Modestia; 6) Sensibilità 4) Coscienziosità 1) Competenza; 2) Ordine; 3) Rispettosità; 4) Impegno riuscita; 5) Autodisciplina; 6) Considerazione 5) Apertura all esperienza 1) Fantasia; 2) Senso estetico; 3) Sentimenti; 4) Azioni; 5) Idee; 6) Valori 1
2 Five Factors Model Due modi diversi di misurare i disturbi di personalità: 1. Identificare la patologia della personalità con i punteggi estremi nei cinque fattori. es. un alto punteggio sul fattore nevroticismo. 2. Tradurre le categorie del DSM nel linguaggio dei cinque fattori. Utilizzando anche i sei sotto-fattori. Es. il disturbo antisociale di personalità ridefinito come una combinazione di punteggi bassi sui fattori di gradevolezza e coscienziosità. Five Factors Model ü Friedman e coll. (1995), per es., hanno rilevato come i tratti di personalità del FFM correlino al successo lavorativo e alla longevità. ü Judge e coll. (1999) ne hanno evidenziato la capacità di predire il livello di salute mentale. ü Diversi autori hanno cercato di studiare come la personalità si colleghi al comportamento antisociale (Miller et al., 2003), all abuso di sostanze (Flory et al., 2004) e alla psicopatia (Lynam e Widiger, 2007). 2
3 Five Factors Model ü Il NEO PI-R (Neuroticism, Extroversion, Openness to experience, Peronality Inventory-Revised, 1992) è un questionario autosomministrato formato da 240 item che valutano sia i cinque fattori di ordine superiore che i sei tratti di ordine inferiore. ü Il NEO Five Factors Inventory è una versione ridotta a 60 item per valutare i soli cinque fattori principali. ü La Structured Interview for the Five Factors Model of Personality è un intervista clinica composta da 120 item che valuta sia i cinque fattori sia le sfaccettature di ordine inferiore ü BFQ (Caprara et al., 1994). Misura italiana dei Big Five. I suoi 132 item sono suddivisi in 10 sottodimensioni, riconducibili ai cinque grandi fattori Big Five Questionnaire (BFQ) Energia Amicalità Dominanza Dinamismo Cordialità Cooperatività Coscienziosità Stabilità Emotiva Scrupolosità Perseveranza Apertura Mentale Controllo impulsi Controllo emozioni A. Esperienza A. Cultura 3
4 Big Five Questionnaire (BFQ) Il BFQ è caratterizzato da: 1) Buone relazioni con altre misure di personalità. 2) Elevata concordanza tra autovalutazioni ed eterovalutazioni. 3) Buona validità transculturale (è stato tradotto in lingua tedesca, spagnola, francese ). 4) Elevato valore applicativo, soprattutto in contesti organizzativi. Un vantaggio rispetto al NEO-PI-R è quello di contemplare un numero di sottodimensioni più ridotto: troppe sottodimensioni rischiano di essere riconducibili a più fattori anziché ad uno soltanto, questo anche perché i fattori non sono tra loro indipendenti. È un sistema si valutazione della personalità, normale e patologica, che cerca di cogliere gli stile di personalità. Presupposti teorici e metodologici: 1. concezione condizionale: i tratti sono tendenze a reagire in modi specifici e relativamente stabili a situazioni intra-personali e inter-personali. 2. concezione dimensionale: tutti gli individui avrebbero caratteristiche riconducibili a ognuno degli stili/disturbi di personalità e si differenzierebbero tra loro in base all intensità e alla combinazione delle diverse caratteristiche. 4
5 Presupposti teorici e metodologici: 3. domini funzionali: 1) le motivazioni, gli standard ideali, i valori morali, le paure e i conflitti; 2) gli stili cognitivi, le strategie/capacità di regolazione delle emozioni, i meccanismi di difesa e le capacità/risorse psicologiche; 3) le rappresentazioni di sé, degli altri, e delle relazioni tra sé e gli altri e 4) il modo in cui questi domini si sono sviluppati nel corso della vita. 4. diagnosi funzionale: valutazione che tiene conto sia dei tratti patologici sia delle risorse, e che dovrebbe colmare la distanza tra la diagnosi e la formulazione del caso. 5. conciliare clinica e ricerca 6. procedura diagnostica matching prototype La diagnosi descrittiva presenterebbe, secondo Westen, alcuni punti di criticità: ü etichettamento che può dar luogo a profezie che si autoavverano ; ü difficoltà controtransferali con alcuni pazienti derivanti dal punto precedente; ü assenza di indicazioni relative alle condizioni di attivazione delle caratteristiche cognitive, emotive e motivazionali; ü eccessiva comorbilità intra e interassiale; ü scarsa attendibilità test-retest a sei settimane; ü mancanza di categorie diagnostiche per disturbi molto frequenti nella clinica. L attività diagnostica ha anche, però, l indubbio vantaggio di consentire a clinici di diverso orientamento di dialogare fra loro. 5
6 Il processo di diagnosi funzionale ha l obiettivo di rispondere a quattro domande, indagando quattro aree: 1. la prima riguarda l area indagata dalla psicoanalisi classica, ovvero quali siano le paure, i desideri, i valori (motivazioni) di un soggetto, e in quale misura siano consci o inconsci; 2. la seconda riguarda l area indagata dalla psicologia dell Io e indaga le risorse psicologiche, le disposizioni cognitive, affettive e motivazionali del soggetto; 3. la terza riguarda l area indagata dalla teoria delle relazioni oggettuali, dalle teorie relazionali e dalla psicologia del Sé, ovvero la struttura del sé, la rappresentazione di sé e degli altri e la capacità di stabilire relazioni intime; 4. l ultima area indaga il livello di maturità dei processi descritti nelle tre aree precedenti, il temperamento e le principali esperienze evolutive e risponde alla domanda come si sviluppano i processi finora descritti?. La SWAP è composta da 200 affermazioni che permettono di descrivere il funzionamento psicologico di un soggetto, seguendo la procedura Q-sort. Un Q-sort è un metodo di indagine clinician-report composto da un'insieme di affermazioni descrittive della personalità che il valutatore deve distribuire gerarchicamente in base a quello che ritiene essere il grado di descrittività (da molto descrittivo a per nulla descrittivo ) per il soggetto esaminato. Ogni stile di personalità è definito dalla descrizione di tutti e 200 gli item. 6
7 Il compito diagnostico è affidato al clinico che può utilizzarlo in due modi diversi: 1. descrivere il paziente attribuendo un punteggio da 0 a 7 a ognuno dei 200 item, 2. valutare il grado di somiglianza tra la personalità del paziente e ogni stile su una scala a 5 punti. L'esaminatore è obbligato ad assegnare un numero prefissato di punteggi, secondo il seguente schema: ü 8 item devono ricevere 7 punti ü 10 item devono ricevere 6 punti ü 12 item devono ricevere 5 punti ü 14 item devono ricevere 4 punti ü 16 item devono ricevere 3 punti ü 18 item devono ricevere 2 punti ü 22 item devono ricevere 1 punto ü 100 item devono ricevere 0 punti Ciò permette di avere a disposizione una grammatica comune. 7
8 Il programma computerizzato calcola quindi la correlazione tra il profilo SWAP del paziente valutato e due tipologie di profili/stili di personalità: I fattori PD (Personality Disorders) corrispondono ai disturbi di personalità dell'asse II del DSM I fattori Q descrivono, invece, stili di personalità derivati empiricamente dalle descrizioni SWAP di pazienti reali a cui è stata applicata la Q-factor analysis. I fattori Q In pratica è possibile valutare statisticamente il grado somiglianza tra un dato paziente e ogni prototipo, e categorizzare questa somiglianza come: assenza di disturbo, presenza di alcune caratteristiche di un dato disturbo e presenza conclamata del disturbo. La valutazione diagnostica si basa sulla valutazione della somiglianza tra un dato paziente e ogni prototipico, somiglianza che va pesata su una scala a cinque punti: da Corrispondenza molto forte (il paziente è un esempio di questo disturbo: caso prototipico) = 5 punti; a Nessuna corrispondenza (non si può applicare la descrizione) = 1 punto. 8
9 11 stili di personalità: 1. Antisociale-Psicopatico disonesto, arrabbiato ed ostile 2. Schizoide con scarse capacità sociali e una gamma di emozioni limitata e ristretta 3. Paranoide pensa che gli altri vogliano danneggiarlo o approfittarsi di lui 4. Ossessivo coscienzioso, responsabile, controllante e capace di usare i propri talenti in modo efficace e produttivo 5. Istrionico eccessivamente bisognoso e dipendente 6. Narcisitico fantasie di illimitato successo, potere, bellezza, talento 7. Disforico sentirsi inadeguato, inferiore, infelice, fallito, abbattuto e responsabile delle cose negative che accadono 8. Stile ad Alto funzionamento 11 stili di personalità: Disforico viene ulteriormente suddiviso in: 7.a Depressivo ad alto funzionamento (nevrotico) è articolato, ha standard etici e morali, è empatico, apprezza l umorismo, è intuitivo e tende a suscitare la simpatia degli altri; di contro ha la tendenza ad autoaccusarsi, a sentirsi in colpa, a sentirsi infelice, depresso e abbattuto 7.b Emotivamente disregolato include pz borderline quindi con emozioni che aumentano di intensità fino a sfuggire al controllo, desideri suicidari, incapacità a calmarsi 7.c Dipendente-masochista tendenza a coinvolgersi e rimanere in relazioni in cui subiscono abusi emotivi o fisici 7.d Ostile tendenza alle lotte di potere, a essere arrabbiati e ostili, ad accusare gli altri dei propri fallimenti ed insuccessi 7.e Evitante timido e riservato, tende ad evitare le situazioni sociali per timore di imbarazzo ed umiliazione, socialmente strano e inappropriato 9
10 se il punteggio T 60 à disturbo di personalità ; se T è tra 55 e 60 à presenza di forti tratti ; se T è tra 50 e 55 à presenza di tratti In presenza di un alto funzionamento superiore a 60 non è possibile fare diagnosi di disturbo di personalità ma solo rilevare la presenza di forti tratti. Alcune differenze di rilievo rispetto alla tassonomia dei DP del DSM: ü Non isola un fattore schizotipico ü Non presenta alcun fattore borderline ü Il fattore Q di stile ossessivo della personalità sembra decisamente meno compromesso dell analogo disturbo descritto del DSM; ü Sono presenti stili di personalità non presenti nel DSM. 10
11 Inoltre: ü Cerca di disciplinare le capacità di osservazione e inferenza dei clinici per mezzo di una procedura rigorosa; ü Permette di elaborare diagnosi sia categoriali sia dimensionali (infatti offre un profilo della personalità del paziente anche se nessun punteggio supera la soglia di 60); ü Permette di valutare sia gli elementi problematici sia le risorse (il livello di buon funzionamento ). ü Infine, permette di ottenere una formulazione del caso cucendo i 30 item più descrittivi del paziente (quelli con punteggi di livello 7, 6 e 5) e arricchendoli con informazioni anamnestiche. SWAP-200-A (Shedler-Westen Assessment Procedure for Adolescents) È uno strumento per valutare la personalità in adolescenza pensato per essere impiegato da clinici esperti o in training, sulla base della conoscenza del paziente così come si sviluppa a partire da un intervista clinica, nel corso dei primi colloqui o in fasi diverse di una terapia. Gli item della SWAP-200-A sono espressi con un linguaggio aderente ai fatti, semplice e non gergale nel caso di affermazioni che richiedono inferenze sui processi interni; può quindi essere utilizzata da clinici di ogni orientamento teorico. 11
12 SWAP-200-A (Shedler-Westen Assessment Procedure for Adolescents) Due stili e cinque disturbi di personalità: 1. Indice di funzionamento sano 2. Stile di personalità inibito-autocritico timido, autocritico, ansioso, perfezionista; in questo prototipo sono anche incluse qualità positive, come la coscienziosità, l empatia e la presenza di standard morali 3. Antisociale-psicopatico scontri di potere con gli adulti, insolente con l autorità, rabbia intensa e inappropriata; impulsivo, inaffidabile; cerca l avventura; 4. Disregolazione delle emozioni provare emozioni senza controllo; 5. Evitante-coartato passivo, poco assertivo, gamma di emozioni limitata; 6. Narcisistico sentirsi privilegiato; a essere arrogante e superbo; 7. Istrionico esprimere le proprie emozioni in modi esagerati e teatrali SWAP-II Negli ultimi anni, Westen e Shedler hanno avviato un processo di perfezionamento della SWAP-200: Hanno modificato o sostituito 21 item poco chiari o non adeguatamente discriminanti e, basandosi sulle descrizioni di pazienti reali fornite da un pool di clinici statunitensi, hanno elaborato una tassonomia della personalità ancora più precisa e articolata. Secondo gli autori un punto di forza della nuova versione consiste nell aver considerato anche pazienti che non soddisfano i criteri di una diagnosi di Asse II del DSM; quindi la nosologia della SWAP-II può essere applicata anche a pazienti con problematiche di personalità solitamente considerate subcliniche o non altrimenti specificate. 12
13 SWAP-II Altra novità è la procedura di identificazione empirica dei pattern di personalità: In primo luogo sono state clusterizzate le descrizioni SWAP dei pazienti con un disturbo sufficientemente grave da poter ricevere una diagnosi del DSM-IV. Sono così stati identificati quattro grandi spettri di personalità: Internalizzante Esternalizzante Borderline, Stile di alto funzionamento SWAP-II Sono poi state clusterizzate quelle dei pazienti con condizioni di personalità meno gravi. Una Q-analysis di secondo ordine ha messo in evidenza che: Lo spettro internalizzante comprende i disturbi depressivo, ansioso, evitante, dipendente vittimizzato e schizotipico. Lo spettro esternalizzante comprende gli stili di personalità antisociale-psicopatico, paranoide e narcisista. Lo spettro borderline comprende i pazienti con personalità emotivamente disregolate o istrionico/impulsivo 13
14 SWAP-II Infine sono stati identificati due stili nevrotici : isterico e ossessivo, che solo se molto pronunciati implicano problemi significativi per l adattamento dell individuo. Ultimo elemento di novità è un viraggio deciso verso l adozione della procedura di valutazione prototype matching, che richiede al clinico di valutare in modo globale, su una scala da 1 a 5, il grado di sovrapposizione tra come si presenta il proprio paziente e i prototipi dei vari disturbi. SWAP-II Validità ü La validita concorrente e discriminante rispetto al DSM è buona (Westen, Shedler, 1999 a; Bradley, Hilsenroth, Guarnaccia et al., 2007) ü L uso clinico della SWAP produce un inter-rater reliability pari a r=.80 ed elevate correlazioni tra le categorie diagnostiche e una vasta gamma di criteri esterni. ü il profilo PD di buon funzionamento correla in modo positivo con la GAF del DSM 14
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