Titolo: «Matematica conto e racconto» «Io misuro, tu misuri...» Classe: terza sez. C. Docente coinvolta: Anna Potenza. Materia implicata : matematica
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- Gioacchino Foti
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1 2 ISTITUTO COMPRENSIVO - CASSINO (FR) Titolo: «Matematica conto e racconto» «Io misuro, tu misuri...» Classe: terza sez. C Docente coinvolta: Anna Potenza Materia implicata : matematica Anno scolastico 2014/2015
2 Sono un' insegnante di Scuola Primaria del 2 Istituto Comprensivo di Cassino ed opero nella classe terza del plesso " Enzo Mattei ". La classe è composta da 26 alunni: 10 femmine e 16 maschi tra cui un alunno con certificazione di disabilità. Partecipano con buon interesse alle attività proposte, nello svolgimento dei compiti si dimostrano abbastanza autonomi e i tempi di esecuzione sono adeguati. Pochi alunni hanno bisogno, talvolta, di essere seguiti a portare a termine le consegne nei modi e nei tempi previsti e a volte vengono affiancati da un alunno tutor o dall'insegnante. Il mio "viaggio" sperimentale sull' ARGOMENTAZIONE, un segmento delle nuove Indicazioni Nazionali, che pongono lo sviluppo della competenza argomentativa tra i traguardi fondamentali dell educazione matematica, è stato sviluppato all'interno del mio percorso didattico. Nella consapevolezza che comprendere un argomento significa essere capaci di riflettere e di agire in modo creativo e competente con ciò che si conosce riguardo a quell argomento, il percorso didattico viene progettato a ritroso dando la possibilità di garantire un adeguato livello di significatività a tutte le fasi operative. Per rendere motivante ed interessante tutte le attività proposte cercherò di stimolare e coinvolgere i bambini, rendendoli il più possibile protagonisti del loro operato. Attraverso il problem - solving porrò loro problemi, facendo emergere osservazioni, riflessioni, ipotesi, errori.
3 Unità di apprendimento : PESO LORDO, PESO NETTO E TARA Per rendere più efficace la didattica, sono partita dall esperienza concreta dell alunno, dalle sue conoscenze pregresse, per giungere all astrazione e alla simbolizzazione di concetti e regole attraverso attività concrete, senso-percettive, manipolative e grafiche. «Tutto si misura» Cosa significa misurare? Ascolto tutte le idee dei bambini e cerco in questa prima fase di far capire che misurare significa anche confrontare. Domando: «è più pesante il dizionario o l astuccio?» «Contiene più acqua la bottiglietta che hai sul banco o il brick del succo di frutta?» «è più lunga la gomma o la matita?» Propongo agli alunni di fare un salto nel passato quando l uomo ha cominciato a scambiare prodotti e quindi ha avvertito la necessità di misurare e attraverso una ricerca di gruppo gli alunni scoprono che l uomo ha utilizzato le parti del corpo per farlo. Per i pesi invito gli alunni di leggere le etichette che riportano il valore del peso in alcuni alimenti che la mamma ha in cucina e di riportare a scuola quanto hanno osservato.
4 Misurare significa quante volte un unità campione è contenuta nella grandezza da misurare. In questa fase abbiamo fatto esperienze con la bilancia a due piatti e abbiamo argomentato sul quaderno le conclusioni. Ho portato in classe la bilancia a due piatti per rilevare il peso di alcuni oggetti ad esempio un temperino e sull altro piatto tanti oggetti finché i due piatti non erano in equilibrio. Questa attività ha costituito un momento di passaggio dalla premisurazione alla misura del peso vera e propria.
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7 Insieme agli alunni appoggiamo sul piatto della bilancia l astuccio con il suo contenuto ( pennarelli, matite, penne ) e nell altro piatto tanti pesi del valore del peso dell astuccio. I bambini osservano e argomentano Invito gli alunni ad osservare che sul piatto della bilancia si trova il contenuto e il contenitore che chiameremo peso lordo. Chiedo chiarificazione sul termine «lordo». Alcuni rispondono che vuol dire «sporco» ed un altro aggiunge che peso lordo significa il contenuto con l aggiunta del borsellino... da scartare
8 Insieme agli alunni svuotiamo l astuccio e lo mettiamo sul piatto della bilancia e nell altro piatto tanti pesi del valore del peso dell astuccio. I bambini osservano e argomentano Invito gli alunni ad osservare che sul piatto della bilancia si trova l astuccio vuoto che chiameremo tara. Li sollecito a riflettere e ad osservare con attenzione e a darmi un loro significato del termine tara. Dopo alcune risposte, qualcuno ha una geniale intuizione. Mi racconta che un testo parlava di una persona tarata, cioè «senza cervello» e quindi per lui il termine tara è sostituibile con «vuoto»
9 Fingo di aver finito la misurazione, ma un gruppo di alunni mi ricorda che bisogna ancora pesare il «contenuto» e lo pongono sul piatto della bilancia terminando l operazione. I bambini osservano e argomentano Gli alunni, molto coinvolti ed appassionati, fanno a gara a trovare un termine al contenuto. Li guido nel ragionamento e scopro che la classe ha capito il concetto e che sulla bilancia c è solo il contenuto «pulito». Chiedo di cercare sul vocabolario un sinonimo di pulito... Finalmente ottengo la parola «netto».
10 Invito gli alunni ad argomentare i vari termini scoperti durante il percorso, attraverso uno schema significativo. PESO LORDO è il peso del contenuto ( matite...) e del contenitore insieme(borsellino). TARA è il peso del contenitore (borsellino) PESO NETTO è il peso del contenuto (matite... )
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12 Ho portato in aula una cassetta piena di arance e insieme l abbiamo pesata. Dopo l abbiamo svuotata e pesato il contenuto e il contenitore separati. In seguito gli alunni hanno rappresentato l esperienza e formulato una situazione problematica.
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15 Sintetizziamo i concetti appresi con un diagramma.
16 Dalla situazione problematica alle formule matematiche
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19 «IO INSEGNANTE» Durante l esperienza alcuni alunni erano assenti. Chiedo ai presenti di spiegare loro quanto appreso.
20 Alla fine i due gruppi classe di terza si sono incontrati per riportare le proprie esperienze.
21 RIFLESSIONI SULL' ATTIVITÀ Mi ritengo abbastanza soddisfatta del lavoro svolto e dei risultati ottenuti. Gli alunni hanno risposto alle attività proposte con motivazione, attenzione e coinvolgimento. Inoltre ha pienamente coinvolto ed entusiasmato l alunno diversamente abile in quanto queste attività hanno facilitato il suo percorso di apprendimento. Inizialmente gli alunni hanno incontrato difficoltà nel momento della discussione in classe, in cui ho posto loro delle domande: «Cosa vuol dire misurare?» Attraverso l esperienza diretta i diversi gruppi di lavoro sono riusciti a costruire un linguaggio più consapevole nella definizione di peso e misura. Hanno acquisito maggiormente la capacità di lavorare nel gruppo e di descrivere verbalmente e iconicamente le esperienze. Hanno sviluppato la capacità di chiedere e dare risposte. Inoltre hanno acquisito maggiormente la capacità argomentativa attraverso spiegazioni chiare e procedimenti logici di sintesi con diagrammi
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