Protocolli sperimentali per la caratterizzazione dei prodotti, la determinazione della shelf-life e lo studio di stabilità dei prodotti
|
|
- Carlo Clemente
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Microbiologia predittiva: possibili utilizzi nell attività di controllo ufficiale negli Operatori del Settore Alimentare Reggio Emilia // Protocolli sperimentali per la caratterizzazione dei prodotti, la determinazione della shelf-life e lo studio di stabilità dei prodotti Finazzi Guido IZSLER - Reparto Microbiologia
2 Analisi del rischio Analisi del rischio applicata ad una produzione alimentare Accurata conoscenza del prodotto e del suo processo produttivo
3 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
4 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
5 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
6 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
7 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
8 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
9 Analisi del rischio Conoscenza del processo produttivo: Rilevare accuratamente il processo produttivo di ogni prodotto; Individuare fasi di processo che possono costituire CCP (quando ci sono); Verificare tramite strumenti di misura (es. sonde per T ) della situazione in superficie e a cuore dell alimento; Rilevare variabilità di parametri quali T, tempo, U.R., ecc. nei diversi lotti (variabilità accettata); Valutare diverse possibilità di confezionamento e utilizzo Considerare sempre nelle nostre valutazioni la situazione teoricamente più sfavorevole, ovvero meno efficace nella prevenzione o limitazione di un rischio Verificare se il processo produttivo viene modificato
10
11 Analisi del rischio Conoscenza di un prodotto: Caratterizzazione del prodotto: - Individuazione delle popolazioni presenti - Descrizione della dinamica di tali popolazioni - Misurazione andamento di Aw e ph - Creazione di standard di prodotto e di processo
12 Conoscenza di un prodotto Caratterizzazione del prodotto: elenco dei produttori conoscenza dei processi produttivi evidenziazione delle variabilità accettate scelta dei produttori stabilire un piano di campionamento stabilire quanto prodotto serve in totale
13 Caratterizzazione di un prodotto analisi su almeno produttori per ogni produttore analisi su almeno lotti per ogni lotto analisi su almeno unità valutare stagionalità delle produzioni (alpeggi)
14 Piano di campionamento quando fare i campioni? come fare i campioni? quali parametri valutare?
15 Piano di campionamento Quando fare i campioni? da materia prima (latte / cagliata o carne / impasto) fino a fine stagionatura prevista o anche oltre le prime fasi della stagionatura (asciugatura) sono quelle in cui le popolazioni microbiche aumentano più velocemente Fare più campioni ravvicinati nelle prime - settimane e poi ogni - giorni nel resto della stagionatura
16 Piano di campionamento Quando fare i campioni? tenere un calendario alla mano per stabilire il piano di campionamento (festività, ponti, ecc.) non è necessario avere la stessa identica cadenza delle campionature nei diversi lotti se so la distanza (in ore) dall inizio della lavorazione È importante l andamento dei vari parametri (trend), meno il confronto tra dati singoli
17 Piano di campionamento Come fare i campioni? una unità = un campione: per prodotti di piccola pezzatura (es. caprini, scamorze o cacciatori) una unità = - campioni: per prodotti di media pezzatura (es. caciotte suddivise in quarti o salami utilizzabili per più prelievi) una unità = tutti i campioni: per prodotti di grossa pezzatura (eliminare di volta in volta la parte di prodotto esposta all aria) trasporto e conservazione dei campioni refrigerati fino all analisi analizzare i campioni prima possibile
18 Piano di campionamento Quali parametri valutare? Microrganismi tecnologici: PCA = Carica batterica totale mesofila, MRS e M= numerazione di flore lattiche mesofile e termofile Baird Parker = numerazione micrococcacee KAA = enterococchi (spesso normale flora in formaggi di montagna) Parametri merceologici: ph e Aw
19 Piano di campionamento Quali parametri valutare? Microrganismi criteri di igiene di processo (reg. /): VRBA = Numerazione Enterobatteriacee, TBX = Numerazione Escherichia coli Baird Parker = numerazione Staph. aureus Microrganismi deterioranti: OGYEA = numerazione lieviti e muffe TSC = numerazione clostridi solfito riduttori
20 Piano di campionamento Quali parametri valutare? Microrganismi criteri di sicurezza alimentare: Listeria monocytogenes Salmonella Spp Campylobacter termotolleranti Fare un controllo (ricerca e numerazione se positiva) nei primi campioni e a fine stagionatura
21 Caratterizzazione di un prodotto Standard di processo: dati che riguardano l andamento di un parametro, misurati nei diversi lotti di uno stesso produttore Standard di prodotto: dati che riguardano l andamento di un parametro, misurati nei diversi lotti di tutti i produttori
22 Caratterizzazione di un prodotto Andamento della Carica Batterica Totale aerobia mesofila nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione max min Andamento dei Lattobacilli mesofili nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione max min Outliers Andamento dei Lattococchi nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione max min Outliers Andamento di Micrococcaceae nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione max min Outliers
23 Caratterizzazione di un prodotto Andamento del ph nel Salame Piacentino DOP, ph,, ph regressione max min Andamento dell'attività dell'acqua nel Salame Piacentino DOP,, Aw,,,, Aw regressione max min outliers
24 Caratterizzazione di un prodotto Andamento dei Lattobacilli termofili nel Salame Piacentino DOP Andamento dei Lattococchi termofili nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione log ufc/g regressione Andamento degli Enterococchi nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione
25 Caratterizzazione di un prodotto Andamento delle Enterobattericeae nel Salame Piacentino DOP Andamento di Staph. aureus nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione log ufc/g Andamento dei Lieviti nel Salame Piacentino DOP Andamento delle Muffe nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione log ufc/g regressione
26 Standard di prodotto e di processo Andamento della Carica Batterica Totale aerobia mesofila nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione max min Andamento della Carica Batterica Totale aerobia mesofila nel Salame Piacentino DOP prodotto da Salumificio San Bono S.r.l. log ufc/g regressione max min Andamento della Carica Batterica Totale aerobia mesofila nel Salame Piacentino DOP prodotto da Salumificio Giordano S.r.l. log ufc/g regressione max min Andamento della Carica Batterica Totale aerobia mesofila nel Salame Piacentino DOP prodotto da Salumificio Fiocchi Luigi log ufc/g regressione max min
27 Standard di prodotto e di processo Andamento dei Lattobacilli mesofili nel Salame Piacentino DOP log ufc/g regressione max min Outliers Andamento dei Lattobacilli mesofili nel Salame Piacentino DOP prodotto da Salumificio San Bono S.r.l. log ufc/g regressione max min Andamento dei Lattobacilli mesofili nel Salame Piacentino DOP prodotto da Salumificio Giordano S.r.l. log ufc/g regressione max min Outliers Andamento dei Lattobacilli mesofili nel Salame Piacentino DOP prodotto da Salumificio Fiocchi Luigi log ufc/g regressione max min
28 Standard di processo Andamento della Carica Batterica Totale aerobia mesofila nella Formagella della Val Palot log ufc/g regressione max min log ufc/g lotto Outliers Andamento dei Lattobacilli mesofili nella Formagella della Val Palot log ufc /g regressione max min log ufc/g lotto Outliers Andamento dei Lattobacilli termofili nella Formagella della Val Palot log ufc/g regressione max min log ufc/g lotto Outliers Andamento di Micrococcacee nella Formagella della Val Palot log ufc/g regressione max min log ufc/g lotto Outliers
29 Caratterizzazione di un prodotto Non necessariamente i dati che si riferiscono ad un parametro microbiologico o merceologico descrivono un andamento standard Anche questa è un informazione, e indica estrema variabilità di un prodotto
30 Reg. / (/ ) In conformità all allegato II, gli operatori del settore alimentare, da soli o in consorzio, devono effettuare studi per verificare se i criteri di sicurezza alimentare sono rispettati: Prove per determinare caratteristiche chimico-fisiche (ph, Aw, presenza Sali o conservanti); Consultazione letteratura scientifica disponibile Utilizzo di modelli di microbiologia predittiva Effettuazione di challenge test per valutare la sopravvivenza di patogeni inoculati durante il processo di trasformazione Effettuazione di challenge test per valutare la sopravvivenza di patogeni inoculati durante il periodo di conservabilità e in condizioni prevedibili di distribuzione, conservazione ed uso
31 Microbiologia predittiva
32 Microbiologia predittiva
33 Microbiologia predittiva
34 Microbiologia predittiva
35 Microbiologia predittiva
36 Microbiologia predittiva
37 Microbiologia predittiva Altri siti gratuiti: Predictive microbiology Information portal: PMIP Pathogen modeling programme: PMP Seafood spoilage and safety predictor: Refrigeration index calculator:
38 Challenge test Effettuati in laboratorio (Lab. di Trasformazioni sperimentali del Reparto di Microbiologia dell IZSLER) In collaborazione con produttori Con ceppi patogeni o equivalenti (ATCC e isolati in campo) su cui sono state eseguite prove di caratterizzazione
39 Piano di campionamento Come contaminare?
40 Piano di campionamento Quali patogeni utilizzare? Listeria monocytogenes o Listeria innocua Clostridium botulinum o Cl. sporogenes Salmonella spp E. coli O:H Altri (es. Bac. cereus)
41 Livello di contaminazione Contaminazione con concentrazione alta - verifica efficacia di trattamenti termici - processo di trasformazione dovrebbe inibire i patogeni Contaminazione con concentrazione bassa - processo di trasformazione non dovrebbe inibire patogeni - valutazione di shelf-life
42 Piano di campionamento Quanti campioni fare? aliquote contaminate per ogni campionamento aliquota di controllo per ogni campionamento Almeno - campionamenti per ogni sperimentazione
43
44
45 Presenza patogeni = alterazione prodotto? Contaminazione Bagoss
46 Presenza patogeni = alterazione prodotto? Pancetta di controllo Contaminata con L.monocitogenes
47 Presenza patogeni = alterazione prodotto? Contaminazione sperimentale Bresaola della Valtellina IGP
48 Challenge test: Produzioni contaminate Contaminazione Grana Padano DOP ph... Andamento del ph nelle prime fasi del processo del Grana Padano tem po Andamento ph dal latte alla forma di Grana dopo ore ph regressione max min GIACENZA Temperatura ( C) AGGIUNTA A CAGLIO INIZIO COTTURA ROTTURA CAGLIATA. Tempo (ore) Andamento temperatura dal latte alla forma di Grana dopo ore
49 Challenge test: produzioni contaminate Contaminazione Grana Padano DOP Salmonella typhimurium Listeria monocytogenes tempo (ore) log ufc/g regressione max min latte + patogeno latte caldo + patogeno tempo (ore) log ufc /g regressione max min latte + patogeno lp lp latte caldo + patogeno lc p lcp Staphylococcus aureus tempo (ore) log ufc/g regressione max min latte+patogeno latte caldo + patogeno
50
51 Challenge test: produzioni contaminate Bagoss artificialmente contaminato
52
53 Derivati del latte: acidificazione Sperimentazione su caprino artificialmente contaminato: fase di lavorazione
54 Derivati del latte: acidificazione Sperimentazione su caprino artificialmente contaminato: lavorazione Andamento del ph nel Caprino artificialmente contaminato ph,,,, ph regressione max min controllo
55 Challenge test: produzioni contaminate Caprino artificialmente contaminato: fase di lavorazione Andamento di Escherichia coli O:H nel Caprino artificialmente contaminato log ufc/g regressione max min Andamento di Listeria monocytogenes nel Caprino artificialmente contaminato log ufc/g regressione max min Andamento di Salmonella typhimurium nel Caprino artificialmente contaminata Andamento di Staphylococcus aureus nel Caprino artificialmente contaminato log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min
56 Derivati del latte: acidificazione Sperimentazione su caprino artificialmente contaminato: lavorazione + stagionatura Andamento del ph nel Caprino artificialmente contaminato ph,,,, ph regressione max min controllo
57 Derivati del latte: acidificazione Caprino artificialmente contaminato: fase di stagionatura Andamento di Escherichia coli O:H nel Caprino artificialmente contaminato Andamento di Listeria monocytogenes nel Caprino artificialmente contaminato log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min Andamento di Salmonella typhimurium nel Caprino artificialmente contaminata Andamento di Staphylococcus aureus nel Caprino artificialmente contaminato log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min
58
59
60 Derivati del latte: acidificazione Sperimentazione su yogurt artificialmente contaminato: fase di lavorazione Andamento del ph durante la produzione di yogurt contaminato da diversi patogeni ph,,,,, tempo (ore) ph regressione max min
61 Derivati del latte: acidificazione Andamento di Listeria monocytogenes durante la produz ione di yogurt sperimentalmente contaminato Log UFC/ml tempo (ore) log ufc/g regressione max min Andamento di Salmonella typhimurium durante la produzione di yogurt sperimentalmente contaminato Log UFC/ml tempo (ore) log ufc/g regressione max min
62 Challenge test: validazione trattamenti termici Abbattimento di Listeria monocytogenes durante il trattamento post confezionamento di Tranci di fesa di tacchino sottovuoto artificialmente contaminati Log UFC/cm^ tempo (minuti) log ufc/cm^ regressione max min Tempo di riduzione decimale D: minuti secondi ± secondi
63 Challenge test: produzioni contaminate Contaminazione Bresaola della Valtellina IGP Log UFC/cm log ufc/cm regressione max min Andamento di Salmonella spp: D = hh e ± hh D = gg ± gg e hh
64 Challenge test: produzioni contaminate Contaminazione Bresaola della Valtellina IGP E. Coli O:H: D = gg e hh ± gg log ufc/cm regressione max min L. monocytogenes: D = gg e hh ± gg e hh log ufc/cm regressione max min outlier
65 Challenge test: prove di biocompetizione L. monocytogenes nel Salame della Bergamasca: D = gg e hh ± gg e hh log ufc /g regressione max min outlier L. monocytogenes nel Salame della Bergamasca + Leuconostoc spp.: D = gg e hh ± gg e hh D = gg e hh ± gg log ufc/g regressione max min
66 Challenge test: confronto tra prodotti Salmonella typhimurium nel Salame della Bergamasca: D = gg e hh ± gg e hh Salmonella typhimurium nel Salame alla cacciatora DOP: D = gg e hh ± gg e hh
67 Determinazione shelf-life Spesso la durata commerciale dei prodotti alimentari viene stabilita: Su imitazione dei concorrenti; In base a quanto imposto dal cliente; In base ai vantaggi commerciali; Tenendo conto solo delle alterazioni organolettiche dei prodotti
68 Determinazione shelf-life Corretta determinazione della shelf-life Basata primariamente sul comportamento dei patogeni in condizioni usuali di conservazione
69 Determinazione shelf-life Temperatura di conservazione degli alimenti: - C = temperatura ideale ma teorica; - C = temperatura che facilmente si può verificare nella grande distribuzione o nei frigo domestici; - C = temperatura di blando abuso termico; - C = temperatura di abuso termico
70 Determinazione shelf-life Modalità di confezionamento degli alimenti: al naturale; sottovuoto; in atmosfera modificata (ATM); in liquido di governo
71 Determinazione shelf-life Indicazioni su come svolgere challenge test per valutazione shelf life (L. monocytogenes) SANCO ver.: Valutazione del potenziale di crescita valuta la capacità di crescere di L. monocytogenes in un alimento fatto su lotti diversi dello stesso alimento utilizzo miscela di ceppi in fase stazionaria a T dell alimento concentrazione dell inoculo - ufc/g se alimento è naturalmente contaminato test comunque valido bisogna mimare le condizioni di conservazione usuali si valuta differenza δ tra inizio e fine sperimentazione (>, log) possibile sapere conc. a Tempo variabile per non superare ufc/g o ml poco flessibile. Specifico per quell alimento in quelle condizioni
72 Determinazione shelf-life Indicazioni su come svolgere challenge test per valutazione shelf life (L. monocytogenes) SANCO ver.: Valutazione del tasso di crescita massimo misura tasso di crescita di L. monocytogenes ad un determinata T selezionare ceppi a più alta velocità di crescita inoculare lotti diversi con ceppi diversi () a concentrazione di ufc/g se alimento naturalmente contaminato il test non è più valido i risultati devono essere rielaborati con programmi appositi (modello Baranyi) applicando modelli di microbiologia predittiva è possibile estendere ad altre T possibile sapere conc. a Tempo zero per non superare ufc/g o ml in situazioni di conservazione differenti più flessibile, ma più lungo e costoso
73 Determinazione shelf-life Indicazioni su come svolgere challenge test per valutazione shelf life (L. monocytogenes) SANCO ver.: Studi di conservabilità Si possono utilizzare alimenti naturalmente contaminati (campioni ufficiali) L interpretazione può essere complicata (disomogeneità della contaminazione) Il campionamento deve essere casuale Può essere necessario utilizzare molte unità dell alimento (limite di confidenza) Alimento conservato nelle usuali condizioni di conservazione Si analizzano i lotti di alimento alla fine della conservazione e si valuta se e quanti hanno un valore di L. monocytogenes superiore a ufc/g o ml.
74 Determinazione shelf-life
75 Studi di shelf-life Coppa affettata: L. monocytogenes La Coppa contaminata affettata non supporta la crescita di L.monocytogenes in differenti condizioni di conservazione
76 Studi di shelf-life Fesa di tacchino: L. monocytogenes Log UFC/cm^ Andamento di Listeria monocytogenes nella Fesa di tacchino arrosto contaminata in superficie, confezionata, trattata termicamente e conservata a C Log UFC/cm^ Andamento di Listeria monocytogenes nella Fesa di tacchino arrosto contaminata in superficie, confezionata, trattata termicamente e conservata a C log ufc/cm^ regressione log ufc/cm^ regressione Td = gg hh ± gg e hh Td = hh ± hh Tempo per arrivare a ufc/cm partendo da ufc/cm = gg hh Tempo per arrivare a ufc/cm partendo da ufc/cm = gg hh
77 Studi di shelf-life Fesa di tacchino: L. monocytogenes Log UFC/cm^ Andamento di Listeria monocytogenes nella Fesa di tacchino arrosto contaminata in superficie, confezionata, trattata termicamente e conservata a C Log UFC/cm^ Andamento di Listeria monocytogenes nella Fesa di tacchino arrosto contaminata in superficie, confezionata, trattata termicamente e conservata a C log ufc/cm^ regressione log ufc/cm^ regressione Td = hh ± hh Td = hh ± hh Tempo per arrivare a ufc/cm partendo da ufc/cm = gg hh Tempo per arrivare a ufc/cm partendo da ufc/cm = gg hh
78 Studi di shelf-life Zampone precotto affettato: Salmonella typhimurium C C log ufc/g regressione max min log ufc /g regressione max min outlier C C log ufc/g regressione max min log ufc /g regressione max min
79 Studi di shelf-life Zampone precotto affettato: L. monocytogenes C C log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min Deviazione estrema C C log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min
80 Studi di shelf-life: valutazione modalità di confezionamento Salmonella typhimurium nei Salamini alla cacciatora DOP (stagionatura): D = gg e hh Salmonella typhimurium nei Salamini alla cacciatora DOP (sottovuoto): D = gg e hh
81 Studi di shelf-life: valutazione utilizzo conservanti Mortadella affettata: L. monocytogenes C C mortadella senza lattato mortadella con lattato mortadella senza lattato mortadella con lattato C C mortadella senza lattato mortadella con lattato mortadella senza lattato mortadella con lattato
82 Studi di shelf-life: valutazione utilizzo conservanti C Lo g UF C/ g Nervetti cubettati: Enterobatteriacee Con conservante (E) Senza conservante log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min C log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min
83 Studi di shelf-life: valutazione utilizzo conservanti C Nervetti cubettati: Enterobatteriacee Con conservante (E) Senza conservante log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min C log ufc /g regressione max min log ufc/g regressione max min
84 Studi di shelf-life: valutazione utilizzo conservanti Nervetti cubettati: L. monocytogenes C Con conservante (E) log ufc/g regressione max min Senza conservante log ufc/g regressione max min C log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min
85 Studi di shelf-life: valutazione utilizzo conservanti C Nervetti cubettati: Enterobatteriacee Con conservante (E) Senza conservante log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min C log ufc/g regressione max min log ufc/g regressione max min
86 Studi di shelf-life: confronto tra prodotti Mezzelune di provolone confezionate in ATM
87 Studi di shelf-life: confronto tra prodotti Mezzelune di provolone confezionate in ATM
88 Grazie per l attenzione sivars@izsler.it paolo.boni@izsler.it guido.finazzi@izsler.it paolo.daminelli@izsler.it
Novella Sentieri di Zanotti Cappella Cantone (CR) Salame Cremona IGP
Ditta Comune Produzione Novella Sentieri di Zanotti Cappella Cantone (CR) Salame Cremona IGP Sperimentazione del // L.monocytogenes strain(s): atcc_ wild_strain_izs_n wild_strain_izs_n, Salmonella typhimurium
DettagliFabriano, 26 Ottobre 2011 ERMENEUTICA DEL REGOLAMENTO H.A.C.C.P.: criteri di individuazione e gestione dei punti critici.
Fabriano, 26 Ottobre 2011 ERMENEUTICA DEL REGOLAMENTO 2073 H.A.C.C.P.: criteri di individuazione e gestione dei punti critici Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell
DettagliI piani di campionamento ed il Reg. CE 1441/2007 Quando e come
Shelf life Criteri di applicazione e di valutazione I piani di campionamento ed il Reg. CE 1441/2007 Quando e come Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna
DettagliStrain(s):wild_strain_IZS_N _110870_07 wild_strain_izs_n _215943_06 atcc_6994,isolated_from: sausages
Ditta Comune Produzione Pedrazzoli Salumificio S.c.a.r.l GIOVANNI DEL DOSSO (MN) Salamini italiani alla cacciatora DOP Sperimentazione del L.monocytogenes Strain(s): ATCC wild_strain_izs_ wild_strain_izs_,isolated_from:
DettagliSalumificio Alborghetti S.r.l. Ambivere BG Salame come una volta
Ditta Comune Produzione Salumificio Alborghetti S.r.l. Ambivere BG Salame come una volta Sperimentazione del 0/0/00 Patogeno Clostridium botulinum strain(s): atcc_ wild_strain _IZS_N _0/0 Modalità di contaminazione
DettagliSalumi Cremini di Cremini Giancarlo & Pontevico Salame Cremini
Ditta Comune Produzione Salumi Cremini di Cremini Giancarlo & Pontevico Salame Cremini Sperimentazione del L.monocytogenes strain(s): atcc_ wild_strain_izs_n wild_strain_izs_n, Isolated_from: sausage,
DettagliValutazione dell efficacia di acido lattico, a diverse concentrazioni, sulla sopravvivenza di L.monocytogenes
Valutazione dell efficacia di acido lattico, a diverse concentrazioni, sulla sopravvivenza di L.monocytogenes e Salmonella Typhimurium sulla croste di Gorgonzola DOP sperimentalmente contaminata Materiali
DettagliChallenge test: metodologia e strumenti pratici per una corretta valutazione
Challenge test: metodologia e strumenti pratici per una corretta valutazione Normativa e linee guida di riferimento Dott. Alberto Bellio alberto.bellio@izsto.it S.C. Controllo Alimenti e Igiene delle Produzioni
DettagliSilvana Barbuti Dipartimento Microbiologia SSICA Tel Mail:
Silvana Barbuti Dipartimento Microbiologia SSICA Tel. 0521 795 262 Mail: silvana.barbuti@ssica.it La sicurezza alimentare è definita come "la certezza pratica che dal cibo consumato in modo ragionevole
DettagliU.F. sanità pubblica veterinaria e Sicurezza alimentare. Scheda Tematica Procedurale 03 Durabilità alimenti e listeria
Pag. 1 di 5 Tema: (Raccomandazione n 2 FVO a seguito audit 2013-6875) QUADRO GENERALE normativa riferimenti tecnico/professionali comportamenti e accorgimenti sulla sicurezza (oltre a quanto già disposto
DettagliValidazione processo produttivo per Listeria e Salmonella
Validazione processo produttivo per Listeria e Salmonella Silvana Barbuti Dipartimento Microbiologia Tel. 0521 795 267 Mail: silvana.barbuti@ssica.it Guida Pratica per la sicurezza microbiologica in impianti
DettagliEscherichia coli VTEC. Il rischio legato al consumo di alimenti
Escherichia coli VTEC Il rischio legato al consumo di alimenti Marina Nadia Losio Elena Cosciani Guido Finazzi Barbara Bertasi Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell Emilia Romagna
DettagliModellazione microbica predittiva e sicurezza degli alimenti
REPUBLIC OF MACEDONIA Modellazione microbica predittiva e sicurezza degli alimenti Maurizio Ferri maurizio.ferri@ausl.pe.it 21/11/2009 Convegno Shelf life dei prodotti alimentari: guida pratica per le
DettagliIl Challenge test: l esperienza l dell IZSLER
Torino, 22 Ottobre 2015 Challenge test: metodologia e strumenti pratici per una corretta valutazione Il Challenge test: l esperienza l dell IZSLER Daminelli P., Dalzini E. Istituto Zooprofilattico Sperimentale
DettagliTest di shelf life per Listeria monocytogenes in prodotti RTE
Test di shelf life per Listeria monocytogenes in prodotti RTE Vincenza Prencipe - LNR L. monocytogenes Teramo 12-13 dicembre 2013 Introduzione Il comitato scientifico per le misure veterinarie in relazione
DettagliDIPARTIMENTO ALIMENTI REPARTO DI MICROBIOLOGIA E PARASSITOLOGIA DEGLI ALIMENTI E SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA DEGLI ALLEVAMENTI
DIPARTIMENTO ALIMENTI REPARTO DI MICROBIOLOGIA E PARASSITOLOGIA DEGLI ALIMENTI E SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA DEGLI ALLEVAMENTI Relazione del Dirigente Responsabile dott. Paolo Boni Attività di Laboratorio
DettagliPROGETTO: IZS AM 02/12 RC I
Challenge test per la determinazione del tasso di crescita massimo di ceppi di Listeria monocytogenes di origine diversa (umana e alimentare) in prosciutto cotto tagliato a cubetti PROGETTO: IZS AM 02/12
DettagliUniversità di Foggia. Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell Ambiente LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA PREDITTIVA
Università di Foggia Dipartimento di Scienze Agrarie, degli e dell Ambiente LABORATORIO DI MICROBIOLOGIA PREDITTIVA TARIFFARIO 2015 NORME GENERALI Il "Laboratorio di Microbiologia Predittiva" (LP) del
DettagliLISTINO ANALISI MICROBIOLOGICHE LABORATORIO GENESI srl ANNO 2013
LISTINO ANALISI MICROBIOLOGICHE LABORATORIO GENESI srl ANNO 2013 All.MQ_4.4_02 rev.00 del 30.03.2013 Pagina 1 di 5 MATRICE: ACQUE Metodo di prova per la fase di campionamento: IO C 03* Conta microbica
DettagliSTUDI PER LA VALIDAZIONE DELLA SHELF-LIFE DI PRODOTTI CARNEI CRUDI STAGIONATI E/O FERMENTATI. Silvana Barbuti
STUDI PER LA VALIDAZIONE DELLA SHELF-LIFE DI PRODOTTI CARNEI CRUDI STAGIONATI E/O FERMENTATI Silvana Barbuti Con l entrata in vigore dal Gennaio 2006 dei Regolamenti pacchetto igiene le industrie alimentari
DettagliL.monocytogenes atcc_19115 wild_strain_izs_n _144664 wild_strain_izs_n _162061
Ditta Comune Produzione Fumagalli Industria Alimentari S.p.A. Como Prosciutto cotto Festa Sperimentazione del // Patogeno L.monocytogenes atcc_ wild_strain_izs_n _ wild_strain_izs_n _ Modalità di contaminazione
DettagliISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE
ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLA LOMBARDIA E DELL'EMILIA ROMAGNA (ENTE SANITARIO DI DIRITTO PUBBLICO) ------------------------------------- BRESCIA Via Bianchi, / BRESCIA Tel. - Fax: - PARERE
DettagliModelli per la predizione della crescita di microrganismi patogeni in prodotti RTE. Luigi Iannetti, Romolo Salini
Modelli per la predizione della crescita di microrganismi patogeni in prodotti RTE Luigi Iannetti, Romolo Salini I risultati della ricerca corrente condotta dall IZSAM G. Caporale. Teramo, 15 giugno 2016
DettagliCaratterizzazione della qualità microbiologica delle paste ripiene con prodotti a base di carne: tortellini prodotti a Bologna
Ferrara 8 giugno 2015 Caratterizzazione della qualità microbiologica delle paste ripiene con prodotti a base di carne: tortellini prodotti a Bologna Emilia Guberti Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
DettagliAlimenti vegetali e contaminazione ambientale:
Alimenti vegetali e contaminazione ambientale: il laboratorio di analisi a tutela della collettività Controlli microbiologici su alimenti di origine vegetale Dott.ssa Floriana Scuriatti Dip. Prov.le ARPAM
DettagliLABORATORIO SPERIMENTALE DELLE TRASFORMAZIONI ALIMENTARI: ATTIVITÀ E OBIETTIVI
LABORATORIO SPERIMENTALE DELLE TRASFORMAZIONI ALIMENTARI: ATTIVITÀ E OBIETTIVI Anna Franca Sperandii Workshop LNR Lm 12-13 dic 2013 Introduzione La presenza di microorganismi patogeni negli alimenti è
DettagliI risultati della ricerca corrente condotta dall Istituto Zooprofilattico dell Abruzzo e del Molise «G. Caporale» Anno 2014
I risultati della ricerca corrente condotta dall Istituto Zooprofilattico dell Abruzzo e del Molise «G. Caporale» Anno 214 «Studio della flora autoctona in alcuni prodotti lattiero caseari molisani» Teramo,
DettagliCaratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte-Milano. del latte crudo IL LATTE. Roberta Lodi 1
CNR-ISPA Sede di Vendita diretta di latte crudo: qualità e sicurezza Tradate 11.09.08 Caratteristiche qualitative CNR Centro Studi Latte- del latte crudo Roberta Lodi 1 IL LATTE è una complessa miscela
DettagliLa shelf-life dei prodotti ittici: compiti dell autorità competente. Giuseppe Arcangeli. Ferrara - 29 ottobre 2009
La shelf-life dei prodotti ittici: compiti dell autorità competente Giuseppe Arcangeli Ferrara - 29 ottobre 2009 1 ALLEGATO II (Reg. 2073/2005) Gli studi di cui all'articolo 3, paragrafo 2, comprendono:
DettagliCriteri di igiene di processo e criteri di sicurezza alimentare: il quadro normativo
Microbiologia predittiva Possibili utilizzi nell attività di controllo ufficiale degli Operatori del Settore Alimentare Criteri di igiene di processo e criteri di sicurezza alimentare: il quadro normativo
DettagliModena, 28 Settembre 2011 IL METODO HACCP: CRITERI DI INDIVIDUAZIONE E GESTIONE DEI CCP
Modena, 28 Settembre 2011 La valutazione del 1 e 2 principio Codex Gli strumenti e i metodi a disposizione per il Controllo Ufficiale Paolo Daminelli Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia
DettagliCARATTERIZZAZIONE MICROBIOLOGICA DEL TORTELLINO DI BOLOGNA
BOLOGNA, 26 NOVEMBRE 2015 CARATTERIZZAZIONE MICROBIOLOGICA DEL TORTELLINO DI BOLOGNA Lia Bardasi IZSLER Sezione Bologna Emilia Guberti ed Operatori SIAN DSP AUSL Bologna Paola Navacchia AUSL di Bologna
DettagliLABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO
LABORATORIO CHIMICO CAMERA DI COMMERCIO TORINO Azienda Speciale della Camera di commercio di Torino clelia.lombardi@lab-to.camcom.it L ESPERIENZA DEL LABORATORIO A SUPPORTO DELLE AZIENDE ALIMENTARI ANALISI
DettagliPIANO HACCP BRESCIALAT s.p.a. STAGIONATI. GRANA PADANO 200 g
38041 GRANA PADANO 200 g data di produzione. Il formaggio viene confezionato in porzioni sottovuoto da 200gr (peso fisso). Latte - Sale -Caglio Conservante: Lisozima proteina dell uovo E. coli Listeria
DettagliStudio e valorizzazione dei prodotti tipici
Studio e valorizzazione Esperienze nella provincia di Trento Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie SCT5 Struttura Territoriale di Trento Tarvisio (UD), 4-9 febbraio 2008 La Veterinaria Pubblica
DettagliModelli matematici predittivi, Challenge test, studi di Shelf-Life
Approfondimenti sull applicazione dei criteri microbiologici nella valutazione dei piani di autocontrollo Aziende di produzione di alimenti O.A Modelli matematici predittivi, Challenge test, studi di Shelf-Life
DettagliGestione delle NC microbiologiche
Gestione delle NC microbiologiche IL CONTROLLO MICROBIOLOGICO DEGLI ALIMENTI: CAMPIONAMENTO, INTERPRETAZIONE DEL RISULTATO, FLUSSI INFORMATIVI e GESTIONE DELLE NC Torino 10-11 11 giugno 2013 Asti 18-19
DettagliObblighi per gli operatori della ristorazione e per il controllo ufficiale alla luce del Reg. CE 2073/05 e s.m.i.
APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO CE 2073/05 NELLA RISTORAZIONE: stato dell'arte, scenari e prospettive per la qualità del prodotto e la sicurezza del consumatore Obblighi per gli operatori della ristorazione
Dettagli3,5. Detection Limit 2,5. LOg UFC/g. Control 1,5 0,5. Psy Meso Gram - H2S p LAB Yeasts. Microbial group
TRATTATO NON TRATTATO 4 3,5 LOg UFC/g 3 2,5 2 1,5 Detection Limit Control Treated 1 0,5 0 Psy Meso Gram - H2S p LAB Yeasts Microbial group * HHP è un valido strumento per l estensione della shelf-life
DettagliOsvaldo Matteucci Farindola 22 marzo 2014
REGOLAMENTO (CE) 2073/2005 MODIFICATO DAI REGOLAMENTI (CE) 1441/2007, 365/2010, 1086/2011 E 209/2013: : CRITERI MICROBIOLOGICI PER LA SICUREZZA DEGLI ALIMENTI Osvaldo Matteucci Farindola 22 marzo 2014
DettagliALLEGATO E) LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA:
A S P EMANUELE BRIGNOLE Azienda pubblica di Servizi alla Persona P.le E. Brignole, 2 16125 G E N O V A UCAPITOLATO SPECIALE PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE ALLEGATO E) LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA:
DettagliSicurezza alimentare e qualità dei prodotti. Expo 2015
Sicurezza alimentare e qualità dei prodotti Expo 2015 Giorgio Varisco Expo 2015 Bologna, 11 Novembre 2014 1 Obiettivi del progetto Assicurare un elevato livello di sicurezza alimentare per la garanzia
DettagliMICROBIOLOGIA ALIMENTARE
Le Easi-Tab costituite da microrganismi ottenuti direttamente da collezioni nazionali e internazionali, rappresentano uno dei materiali di riferimento raccomandati dalla ES UNI EN ISO/IES (17025:2005).
DettagliVALUTAZIONE DEL POTERE BATTERICIDA (SANIFICANTE 10)
VALUTAZIONE DEL POTERE BATTERICIDA (SANIFICANTE 10) 1. SCOPO Testare le capacità battericida del SANIFICANTE 10, detergente igienizzante a base di sali quaternari di ammonio, nelle condizioni di sporco
DettagliDOMANDE E RISPOSTE SULLE ALTERAZIONI CROMATICHE DEGLI ALIMENTI DEPERIBILI E IL RUOLO DEL CONSUMATORE: DALLE MOZZARELLE BLU ALLA RICOTTA ROSSA
DOMANDE E RISPOSTE SULLE ALTERAZIONI CROMATICHE DEGLI ALIMENTI DEPERIBILI E IL RUOLO DEL CONSUMATORE: DALLE MOZZARELLE BLU ALLA RICOTTA ROSSA 1 Quali sono i microrganismi che possiamo trovare negli alimenti
DettagliPrime strategie e metodologie di applicazione del Reg. (CE) 2073/ continuità o discontinuità con il sistema di autocontrollo HACCP?
Mercoledi 19 Settermbre 2007 Prime strategie e metodologie di applicazione del Reg. (CE) 2073/2005 - continuità o discontinuità con il sistema di autocontrollo HACCP? Dott. Ivano Panini INTRODUZIONE Studio
DettagliValidazione secondo UNI EN ISO del metodo Micro Biological Survey: Conta Batterica Totale e E. coli.
UNIVERSITA DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Tesi di Laurea Magistrale in BIOLOGIA PER LA RICERCA MOLECOLARE, CELLULARE E FISIOPATOLOGICA Validazione secondo UNI EN
DettagliIl controllo del latte
Il controllo del latte diagnosi di patologie mammarie controlli funzionali controlli tecnologici controlli qualitativi (pagamento qualità) controlli di legge 1 Analisi Inibenti Carica batterica Grasso,
DettagliFRUTTA A SCUOLA. Oggi mangio fuori casa: strategie per un pasto sicuro Torino
Oggi mangio fuori casa: strategie per un pasto sicuro Torino 13.09.2016 FRUTTA A SCUOLA Valutazione del rischio legato al consumo di prodotti ortofrutticoli freschi distribuiti presso Istituti Scolastici
DettagliLA MICROBIOLOGIA PREDITTIVA a supporto del controllo ufficiale. BOLOGNA A. Cuccurese - D. Carobbi
LA MICROBIOLOGIA PREDITTIVA a supporto del controllo ufficiale BOLOGNA 11.11.2014 A. Cuccurese - D. Carobbi CONTESTO Al 31.12.2012 provincia di RE n. 535.869 ABITANTI n. 74.122 IMMIGRATI (13,8%) 4 Comuni
DettagliMicrobial Challenge Test (MCT)
Microbial Challenge Test (MCT) Il Reparto di Microbiologia ha presentato una relazione sul Microbial Challenge Test (MCT), procedura che permette di ottenere dati relativi ai limiti critici di una produzione
DettagliUn esempio di sicurezza e valorizzazione di un prodotto tipico : la Pampanella
Un esempio di sicurezza e valorizzazione di un prodotto tipico : la Pampanella Giampaolo Colavita*, Antonio Marzoli**, Nicola Rossi** *Università del Molise ** Azienda Sanitaria Regionale del Molise Rovereto,
DettagliCriteri microbiologici nella Ristorazione collettiva: esperienze degli Istituti Zooprofilattici. Dott. Carlo Ercolini IZSPLV, Sezione di La Spezia
Criteri microbiologici nella Ristorazione collettiva: esperienze degli Istituti Zooprofilattici Dott. Carlo Ercolini IZSPLV, Sezione di La Spezia La sicurezza igienico - sanitaria di un alimento si ottiene
DettagliValutazioni sulle dinamiche di comportamento di Escherichia coli STEC nei formaggi d alpeggio a base di latte crudo
Valutazioni sulle dinamiche di comportamento di Escherichia coli STEC nei formaggi d alpeggio a base di latte crudo Categories : Anno 2017, N. 260 - agosto 2017 di Miriam Dolce Il latte è il prodotto ottenuto
DettagliLinee guida 882: un traguardo per una nuova partenza
Linee guida 882: un traguardo per una nuova partenza Lucia Decastelli S.C. Controllo Alimenti e Igiene delle Produzioni - IZSTO BOLZANO BOLZANO Linee guida per il controllo ufficiale ai sensi dei Reg (CE)
DettagliBRESAOLA PUNTA D ANCA ½ SV
Pagina 1 di 2 Denominazione di vendita: Ingredienti: Additivi alimentari: Allergeni: Altre diciture in etichetta: Affumicatura: Stagionatura: Descrizione del prodotto ed ingredienti Bresaola punta d anca
DettagliLa vitamina B12 nel siero e nella ricotta da Parmigiano Reggiano
La vitamina B12 nel siero e nella ricotta da Parmigiano Reggiano Andrea SERRAINO Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università degli Studi di Bologna Obiettivi Verificare la concentrazione di
DettagliSPECK ALTO ADIGE I.G.P. 1/1
Codice prodotto 964 documento Revisione Data 04/04/2016 Pagina 1 di 3 Denominazione di vendita Ingredienti Additivi alimentari Alrgeni Altre diciture in etichetta Descrizione del prodotto ed ingredienti
DettagliIl Protocollo Tecnico: applicazione nei laboratori Controllo Alimenti
Il Protocollo Tecnico: applicazione nei laboratori Controllo Alimenti Asti, 22 maggio Torino, 12 giugno 2014 Fabio Zuccon, Silvia Gallina 1 S.C. Controllo Alimenti e Igiene delle Produzioni - IZSTO 1 2
DettagliStudio per valutazione dell efficacia di prodotto disinfettante secondo l utilizzo dichiarato dal. Committente:
Studio per valutazione dell efficacia di prodotto disinfettante secondo l utilizzo dichiarato dal committente Programma di studio n.: 12/046 Committente: Euroslate Srl Via Pian dei Ratti, 38/A 16040 ORERO
DettagliALLEGATO 4. Limiti di Contaminazione Microbica
ALLEGATO 4 Limiti di Contaminazione Microbica I valori limite microbiologici consigliati riportati nelle tabelle seguenti non devono essere superati affinché il prodotto sia conforme da punto di vista
DettagliCNR- ISPA - Sezione di Milano
CNR- ISPA - Sezione di Milano Milena Brasca Roberta Lodi CNR Centro Studi Latte-Milano Lodi, 0 Febbraio 2007 Monitoraggio del quadro igienico-sanitario degli allevamenti lombardi e del latte crudo venduto
Dettagli3.7 PASTE ALL UOVO FARCITE ARTIGIANALI FRESCHE NON CONFEZIONATE
3.7 PASTE ALL UOVO FARCITE ARTIGIANALI FRESCHE NON CONFEZIONATE Esaminati 428 campioni. Tab.21: Standard di riferimento per paste farcite artigianali fresche confezionate (Circolare del Ministero della
DettagliDITTA ASSOCIATA AL CONSORZIO PROSCIUTTO DI PARMA
CERTIFICATO B I O L O G I C O OPERATORE CONTROLLATO www.ad99.it La prima cosa che si impara al Salumificio Ferrari Giovanni è subito molto chiara: fare i prosciutti è una cosa, farli bene è tutta un altra
DettagliCorso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro
Corso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO SCIENZE DELLA PREVENZIONE APPLICATE ALL IGIENE DEGLI ALIMENTI (11 CFU) AREA DI APPRENDIMENTO
DettagliSANCO/1628/2008 ver. 9.3 ( )
IT SANCO/1628/2008 ver. 9.3 (26112008) IT IT COMMISSIONE DELLA COMUNITÀ EUROPEA Bruxelles, C(2008) DOCUMENTO DI LAVORO DELLO STAFF DELLA COMMISSIONE DOCUMENTO DI ORIENTAMENTO per gli studi sulla vita commerciale
DettagliCaratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi
Caratterizzazione batteriologica di ambienti ospedalieri critici: le sale operatorie dott. Francesca Giacobbi Sezione Provinciale di Bologna Dipartimento Tecnico Interazioni tra ambiente indoor e occupanti
DettagliShelf Life degli Alimenti ed il Ruolo della GDO
Shelf Life degli Alimenti ed il Ruolo della GDO Modena 19 settembre 2007 Salvatore Ranchetti Direttore Assicurazione Qualità - Esselunga S.p.A. 02 92 36 79 05 salvatore.ranchetti@esselunga.it 1 SEDE» Pioltello
DettagliPancetta Tesa Salata
Scheda tecnica Pancetta Tesa Salata Prodotto a marchio: Descrizione prodotto: Salumificio Bonalumi snc Prodotto ottenuto dal pannicolo adiposo della parte ventrale della Codice prodotto: 0717 mezzena suina
DettagliIl siero innesto nella produzione del Parmigiano- Reggiano Prof. Luigi GRAZIA
Il siero innesto nella produzione del Parmigiano- Reggiano Prof. Luigi GRAZIA Prof. Luigi GRAZIA Dipartimento di Protezione e Valorizzazione Agroalimentare, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna,
DettagliDIPARTIMENTO ALIMENTI REPARTO DI MICROBIOLOGIA DEGLI ALIMENTI E S.E. DEGLI ALLEVAMENTI. Relazione del Dirigente Responsabile dott.
DIPARTIMENTO ALIMENTI REPARTO DI MICROBIOLOGIA DEGLI ALIMENTI E S.E. DEGLI ALLEVAMENTI Relazione del Dirigente Responsabile dott. Paolo Boni Laboratorio di Microbiologia e Parassitologia ATTIVITÀ DI SERVIZIO
DettagliIndice. Prefazione. Il casaro consapevole Tecnologia casearia: definizione Le denominazioni Formaggi DOP Formaggi IGP Formaggi STG Formaggi PAT
Indice Prefazione Il casaro consapevole Tecnologia casearia: definizione Le denominazioni Formaggi DOP Formaggi IGP Formaggi STG Formaggi PAT XI XIII XIV XV XVI XVI XVII XVIII 1. La tipologia e la classificazione
DettagliSET RPLA SET RPLA : test di agglutinazione passiva inversa ( sensibilità del metodo : ng/ml )
SET RPLA Test semiquantitativo utilizzato per la ricerca delle enterotossine stafilococciche A,B,C,D mediante agglutinazione passiva inversa al lattice Si utilizzano degli antisieri ricavati per immunizzazione
DettagliUrbino 09 aprile 2010 Controllo ufficiale delle imprese alimentari
Urbino 09 aprile 2010 Controllo ufficiale delle imprese alimentari Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria, Università Padova Campionamenti e controllo
DettagliMICROBIOLOGIA D E G L I A L I M E N T I
MICROBIOLOGIA D E G L I A L I M E N T I Microbiologia degli Alimenti COSA STUDIA? La provenienza e il significato delle varie specie microbiche presenti nell alimento il loro comportamento durante i processi
DettagliQUALI APPROCCI PER LE VALIDAZIONI DI PROCESSO
QUALI APPROCCI PER LE VALIDAZIONI DI PROCESSO MARIA ANGELA FRUSTOLI Dipartimento Microbiologia Tel. 0521 795 265 Mail: angela.frustoli@ssica.it LE ATTIVITÀ DI CONTROLLO VETERINARIO CONNESSE CON L EXPORT
DettagliDestino di alimenti non conformi ai criteri di sicurezza
Destino di alimenti non conformi ai criteri di sicurezza Se una partita di alimento non soddisfa i criteri di sicurezza alimentare l OSA adotta provvedimenti modulati in base alla gravità della situazione
DettagliIL TEMPO DI RIDUZIONE DECIMALE
IL TEMPO DI RIDUZIONE DECIMALE Sensibilità al calore dei microrgamismi In generale i batteri psicrotrofi sono meno resistenti dei mesofili che lo sono meno dei termotrofi. I Gram negativi sono meno resistenti
DettagliContaminazione delle filiere alimentari. Dr. D'Aurizio Guglielmo P.F. Veterinaria e Sicurezza Alimentare
Contaminazione delle filiere alimentari 1 Regolamenti del pacchetto igiene 2 Separazione delle responsabilità fra OSA e Autorità Competenti OSA: responsabilità disposizioni di dare piena contenute particolare
DettagliSpett.le BIOSANITY S.r.l. Via Pian Due Torri, Roma c.a. Dott.ssa Alessia Cottarelli
Spett.le BIOSANITY S.r.l. Via Pian Due Torri, 19 00146 Roma c.a. Dott.ssa Alessia Cottarelli VALUTAZIONE DELL ABBATTIMENTO DELLA CARICA MICROBICA PRESENTE NELL ARIA E SULLE SUPERFICI DI LAVORO DOPO TRATTAMENTO
DettagliI rischi sanitari legati alla preparazione,somministrazione e consumo di alimenti
II Workshop fattorie didattiche 28 novembre 2011 Provincia di Torino I rischi sanitari legati alla preparazione,somministrazione e consumo di alimenti Lucia Decastelli S.C. Controllo Alimenti e Igiene
DettagliAttività comunitaria concernente i criteri microbiologici degli alimenti in funzione della valutazione del rischio
Attività comunitaria concernente i criteri microbiologici degli alimenti in funzione della valutazione del rischio Laura Toti,, Eva Alessi Focus su sicurezza d uso e nutrizionale degli alimenti 21-22 22
DettagliALLEGATO E: LIMITI MICROBIOLOGICI
ALLEGATO E: MICROBIOLOGICI ALLEGATO E: MICROBIOLOGICI SCHEDA N. 1 TIPOLOGIA: PANE GRATTUGIATO CARICA MICROBICA TOTALE 10 5 UFC / g Marshall J. P. 1910 2 86 COLIFORMI 10 2 UFC / g Marshall J. P. 1986 LIEVITI
DettagliCOMUNE DI RAPALLO ALLEGATO N. 3 LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA: - ALIMENTI - SUPERFICI
COMUNE DI RAPALLO ALLEGATO N. 3 LIMITI DI CONTAMINAZIONE MICROBICA: - ALIMENTI - SUPERFICI 1 LIMITI DI RIFERIMENTO MICROBIOLOGICI ALIMENTI CARNI BOVINE E SUINE CRUDE DPR n.227 dell 1/03/92 ALIMENTO STAFILOCOC
DettagliLatte crudo. Maturazione sotto siero. Pastorizzazione. Sgrondo cagliata. Starter Siero-innesto. Tritatura cagliata. caldaia.
Controllo e gestione della sicurezza dei prodotti tipici e tradizionali del Molise Giampaolo Colavita DiMeS - Università del Molise Larino, 02 ottobre 2014 TECNOLOGIA DELLA STRACCIATA caglio Latte crudo
DettagliMICROBICA (parametro)
Pagina 1 di 12 Tutti gli alimenti destinati alla refezione scolastica, ospedaliera e case di cura Formaggi (tutti) Formaggi a pasta molle non stagionati (formaggi freschi) Formaggi duri o semiduri da latte
DettagliLa sicurezza alimentare e i salumi: quali garanzie?
La sicurezza alimentare e i salumi: quali garanzie? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema Silvana Barbuti Dipartimento Microbiologia SSICA Tel. 0521 795 262 Mail: silvana.barbuti@ssica.it
DettagliLATTERIA MORTARETTA Via Cattanea 66 Reggiolo (RE) HACCP 1: PRODOTTI REALIZZATI
RICOTTA 1 - Ingredienti: siero di latte sale correttore di acidità: E 270 2 - Composizione chimica Umidità da 70 ± 3% Grasso da 12 ± 3% Sostanze azotate ( Nx 6,25) 7,50% PH da 6,10 a 6,30 3 - Caratteristiche
DettagliIL REGOLAMENTO SUI CRITERI MICROBIOLOGICI 2073/2005: PRIME VALUTAZIONI
IL REGOLAMENTO SUI CRITERI MICROBIOLOGICI 2073/2005: PRIME VALUTAZIONI Bartolomeo Griglio, Roberta Goi ASL 8di Chieri (TO) S.C. Igiene degli alimenti di origine animale Il regolamento n. 2073/05, destinato
DettagliSCHEDA TECNICA PRODOTTO
SCHEDA TECNICA PRODOTTO A. NOME PRODOTTO:... 2 B. DESCRIZIONE PRODOTTO:... 2 C. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO:... 2 D. PRODOTTO PER CONTO DI:... 2 E. VALORI MEDI DI SOSTANZE NUTRITIVE CONTENUTE IN 100 g
DettagliALIMENTO CARICA MICROBICA LIMITE (ufc/g)
Pagina 1 di 7 Formaggi (tutti) / Listeria monocytogenes assente/25 g Formaggi freschi non stagionati 0 Formaggi molli < 1.000.000 Coliformi < 10.000 E. coli < 1.000 < 1.000 Formaggi duri o semiduri da
DettagliAUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA
L 260/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 6.10.2005 II (Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) SPAZIO ECONOMICO EUROPEO AUTORITÀ DI VIGILANZA EFTA RACCOMANDAZIONE
DettagliL igiene degli alimenti a casa nostra
L igiene degli alimenti a casa nostra SANA 14 settembre 2015 ORDINE DEI TECNOLOGI ALIMENTARI EMILIA ROMAGNA E AGGREGATI GLI ACQUISTI IL FRIGORIFERO E LA DISPENSA LA PREPARAZIONE DEI NOSTRI PIATTI LA CONSERVAZIONE
DettagliDETERMINAZIONE DELLA SHELF-LIFE DEGLI ALIMENTI PRONTI AL CONSUMO.
Università degli Studi di Padova Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO Presidente: prof. Bruno Saia TESI DI LAUREA
DettagliValorizzazione dei tagli di carne, diversi dal prosciutto, di suini allevati nell ambito di produzioni tutelate
Valorizzazione dei tagli di carne, diversi dal prosciutto, di suini allevati nell ambito di produzioni tutelate Sarra Pier Giacomo, Scolari Gianluigi, Zacconi Carla Università Cattolica del Sacro Cuore
DettagliRaccomandazione n. 54/04/COL del 30 marzo 2004.
Raccomandazione n. 54/04/COL del 30 marzo 2004. Raccomandazione dell Autorità di vigilanza EFTA del 30 marzo 2004 relativa ad un programma coordinato di controlli ufficiali dei prodotti alimentari per
DettagliIl contesto. Confinamento nel mercato nazionale, preclusa la globalizzazione. Settore agroalimentare italiano:
Il contesto Settore agroalimentare italiano: Oltre 95% piccole imprese: - Meno di 10 addetti - Fatturato limitato Aziende in competizione tra loro Orientate a mercati locali Incapaci di fare massa critica
DettagliNumero di accreditamento: 0229 Revisione: 19 Data rilascio: 18/03/1999 Data modifica: 09/06/2011 Data scadenza: 25/06/2015 ELENCO PROVE
Numero di iscrizione Denominazione Sede legale Sede operativa 022 SA Ecolab G.M. 65 s.r.l. Via San Leonardo n. 120-84131 Salerno Via San Leonardo n. 120-84131 Salerno Direttore responsabile laboratorio
DettagliSCHEDA TECNICA PRODOTTO B48I PROSCIUTTO COTTO IL CAMPESTRE IN ALLUMINATO SOTTOVUOTO
pag.1 di 5 CODICE ARTICOLO Denominazione commerciale Denominazione di vendita Descrizione Peculiarità prodotto Codice GTIN prodotto Codice GTIN imballo Codice INTRASTAT Destinazione d'uso Modalità d'uso
Dettagli