I Principi della modulazione analogica 5



Documenti analoghi
v in v out x c1 (t) Molt. di N.L. H(f) n

Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria

Descrizione del funzionamento di un Lock-in Amplifier

Corso di Fondamenti di Segnali e Trasmissione - Appello del 07 Settembre 2005

Segnali passa-banda ed equivalenti passa-basso

Il Campionameto dei segnali e la loro rappresentazione. 1 e prende il nome frequenza di

IL FILTRAGGIO DEL SEGNALE

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche Processi casuali A.A Alberto Perotti, Roberto Garello

P5 CONVERSIONE DI FREQUENZA. RICEVITORI SUPERETERODINA. PLL.

Caratterizzazione dei segnali aleatori nel dominio della frequenza

Elementi di teoria dei segnali /b

COMUNICAZIONI ELETTRICHE + TRASMISSIONE NUMERICA COMPITO 13/7/2005

Funzioni di trasferimento. Lezione 14 2

Transitori del primo ordine

C(f) : funzione di trasferimento del canale. Essa limita la banda del segnale trasmesso e quindi rappresenta un modello più realistico

PLL (anello ad aggancio di fase)

RETI DI TELECOMUNICAZIONE

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

Complementi di Analisi per Informatica *** Capitolo 2. Numeri Complessi. e Circuiti Elettrici. a Corrente Alternata. Sergio Benenti 7 settembre 2013

Circuiti amplificatori

Introduzione al Campionamento e

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

2 Qual è il guadagno totale di due stadi amplificatori da 6 db e da 3 db : A 4,5 db B 9 db C 6 db

Forma d onda rettangolare non alternativa.

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

La trasformata Zeta. Marco Marcon

Per studio di funzione intendiamo un insieme di procedure che hanno lo scopo di analizzare le proprietà di una funzione f ( x) R R

Teoria dei Segnali Modulazione di frequenza e modulazione di fase

bipolari, quando essi, al variare del tempo, assumono valori sia positivi che negativi unipolari, quando essi non cambiano mai segno

Controlli Automatici T. Trasformata di Laplace e Funzione di trasferimento. Parte 3 Aggiornamento: Settembre Prof. L.

2. Leggi finanziarie di capitalizzazione

CAMPIONAMENTO E RICOSTRUZIONE DI SEGNALI

Elettronica II Proprietà e applicazioni della trasformata di Fourier; impedenza complessa; risposta in frequenza p. 2

E naturale chiedersi alcune cose sulla media campionaria x n

I.P.S.I.A. Di BOCCHIGLIERO

Consideriamo due polinomi

... a) Lo spettro di un segnale SSB è costituito da... b) Un segnale SSB può essere ottenuto... in una... mediante un... centrato su...

Lezione 28 Maggio I Parte

Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Corso di Trasmissione Numerica (6 crediti) Prova scritta

( x) ( x) 0. Equazioni irrazionali

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

APPUNTI DI ELETTROMAGNETISMO E RADIOTECNICA. Coordinatore del Progetto prof. Vito Potente Stesura a cura del docente ing.

Funzioni trigonometriche e modulazione dei segnali

FUNZIONI ELEMENTARI - ESERCIZI SVOLTI

GRANDEZZE ALTERNATE SINUSOIDALI

Il concetto di valore medio in generale

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

Teoria dei Segnali Modulazione digitale

SISTEMI DI TELECOMUNICAZIONI

Sistemi di Telecomunicazione

CONTINUITÀ E DERIVABILITÀ Esercizi risolti

Esercizi svolti. 1. Si consideri la funzione f(x) = 4 x 2. a) Verificare che la funzione F(x) = x 2 4 x2 + 2 arcsin x è una primitiva di

Parte 2. Determinante e matrice inversa

Corso di Informatica Generale (C. L. Economia e Commercio) Ing. Valerio Lacagnina Rappresentazione in virgola mobile

1.1 Introduzione. 1.2 Rumore del ricevitore

Studio dei segnali nel dominio della frequenza. G. Traversi

MODULAZIONI ANGOLARI

Reti di Telecomunicazioni 1

COMPITO DI SEGNALI E SISTEMI 18 Dicembre 2004

Il simbolo. è è = = = In simboli: Sia un numero naturale diverso da zero, il radicale. Il radicale. esiste. esiste 0 Il radicale

Generatori di segnale. Generatore sinusoidale BF. Generatori di funzione. Generatori sinusoidali a RF. Generatori a battimenti. Oscillatori a quarzo

La distribuzione Normale. La distribuzione Normale

Probabilità condizionata: p(a/b) che avvenga A, una volta accaduto B. Evento prodotto: Evento in cui si verifica sia A che B ; p(a&b) = p(a) x p(b/a)

Trasformate di Laplace

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo

MHz. MHz. Fig. 1 Fig. 2

Radiotecnica 4 Oscillatori e tipi di modulazione

Modulazioni digitali: ricevitori

Appendice Circuiti con amplificatori operazionali

RICHIAMI SULLE MATRICI. Una matrice di m righe e n colonne è rappresentata come

ANALISI FREQUENZIALE E PROGETTO NEL DOMINIO DELLE FREQUENZE

Funzioni. Parte prima. Daniele Serra

2.1 Definizione di applicazione lineare. Siano V e W due spazi vettoriali su R. Un applicazione

Università di Napoli Parthenope Facoltà di Ingegneria

Segnali e Sistemi. Dispensa integrativa per l insegnamento di Elementi di Controlli Automatici. Gianni Borghesan e Giovanni Marro

Alessandro Pellegrini

2. SINCRONIZZAZIONE (CENNI)

4 3 4 = 4 x x x 10 0 aaa

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

2 FUNZIONI REALI DI VARIABILE REALE

Dimensione di uno Spazio vettoriale

Modulazione di fase PSK


Fondamenti e didattica di Matematica Finanziaria

Le funzioni continue. A. Pisani Liceo Classico Dante Alighieri A.S A. Pisani, appunti di Matematica 1

Corso di Matematica per la Chimica

Fondamenti di Automatica

RISONANZA. Introduzione. Risonanza Serie.

Prova di autovalutazione Prof. Roberta Siciliano

IL RISCHIO D IMPRESA ED IL RISCHIO FINANZIARIO. LA RELAZIONE RISCHIO-RENDIMENTO ED IL COSTO DEL CAPITALE.

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

TX Figura 1: collegamento tra due antenne nello spazio libero.

~ Copyright Ripetizionando - All rights reserved ~ STUDIO DI FUNZIONE

Sommario. Capitolo 1 Introduzione 1. Prefazione all edizione italiana XVII XVIII XXI XXV

RETTE, PIANI, SFERE, CIRCONFERENZE

Corso di Laurea a Distanza in Ingegneria Elettrica Corso di Comunicazioni Elettriche. Analisi dei segnali A.A

Potenza elettrica nei circuiti in regime sinusoidale

Transcript:

Indice I Principi della modulazione analogica 5 Introduzione 7 Modulazione di ampiezza 9. Modulazione double side band suppressed carrier (DSB-SC)...... 9. Modulazione double side band transmitted carrier (DSB-TC)...... 3.3 Realizzazione di un modulatore di ampiezza............... 6.4 Realizzazione di un demodulatore di ampiezza...............5 Recupero della portante nei sistemi AM................. 6.6 Modulazioni di ampiezza lineari: schema generale............ 8.7 Single side band trasmission carrier (SSB-TC).............. 37.8 Quadrature amplitude modulation (QAM)................ 37.9 Accesso multiplo a divisione di frequenza (FDM)............ 4. Prestazioni.................................. 4 3 Modulazione angolare 47 3. Definizioni e parametri associati...................... 47 3. Narrowband FM.............................. 5 3.3 Wideband FM................................ 53 3.4 Modulatori................................. 55 3.5 Demodulatori................................ 58 3.6 Prestazioni.................................. 59 3.7 Preenfasi e deenfasi nella FM....................... 64 4 Confronto tra i vari metodi di modulazione ed esempi di sistemi 65 4. Esempi di sistemi di trasmissione analogici................ 65 4.. Ricevitore supereterodina..................... 66 4.. Radio FM.............................. 69 4..3 Radio FM stereo.......................... 69 4..4 Segnale televisivo.......................... 7 II Esercizi sui filtri numerici e FFT 73 5 Filtri numerici 75 5. Stabilità BIBO di un filtro numerico................... 75 5. Risposta in frequenza razionale...................... 76 5.3 Equazioni alle differenze.......................... 79 5.4 L uso di MATLAB per il progetto dei filtri................ 8

INDICE 6 Esercizi sulla FFT 97 Bibliografia 3

Note sulla modulazione analogica e il progetto di filtri numerici. La parte relativa alla modulazione è a cura del prof. N. Benvenuto. La parte relativa ai filtri numerici è a cura del prof. R. Rinaldo.

Parte I Principi della modulazione analogica 5

Capitolo Introduzione In questo capitolo riportiamo le tecniche di modulazione analogiche in cui il segnale di informazione è continuo sia nel tempo che in ampiezza. Innanzitutto chiariamo il significato del termine modulazione: essa è una trasformazione che elabora il segnale di informazione, ad esempio voce o video, per renderlo atto ad essere inviato sul canale di trasmissione. Di fatto il segnale di informazione prodotto dalla sorgente è tipicamente di tipo passa basso mentre il canale, ad esempio radio, è di tipo banda passante. Sorge allora la necessità di traslare in frequenza il segnale prima di inviarlo sul canale trasmissivo. Il modello di un sistema di comunicazione è riportato in Figura. in cui a(t) è il segnale di informazione o segnale modulante mentre s(t) è il segnale modulato ottenuto come trasformazione di a(t). Sorgente modulatore demodulatore a(t) s(t) r(t) a (t) o MOD Canale DEMOD Figura.: Modello di un sistema di trasmissine analogico. Il canale, in generale, distorce s(t) ed introduce del rumore. In queste note supporremo il canale non distorcente per cui il segnale all ingresso del ricevitore r(t) sarà dato da r(t) = G Ch, s(t) + w(t), (.) in cui G Ch, è il guadagno del canale mentre w(t) è un rumore AWGN con PSD P w (f) = N /. Più comunemente si esprime G Ch, in termini dell attenuazione di potenza a d del canale, come G Ch, = ad, (.) per cui in db risulta (G Ch, ) db = (a d ) db. (.3) In base al segnale ricevuto r(t), il compito del ricevitore è di ripristinare il segnale di informazione a(t) fornendo una replica a o (t). Le tecniche di modulazione analogiche fanno riferimento ad un segnale sinusoidale, detta portante, del tipo p(t) = A cos (πf t + ϕ ), (.4) 7

8 Introduzione e ne variano l inviluppo istantaneo A, fase istantanea ϕ e frequenza istantanea f [] in modo proporzionale al segnale modulante a(t). Ciò corrisponde rispettivamente alle modulazioni di ampiezza (amplitude modulation, AM), di fase (phase modulation, PM) e di frequenza (frequency modulation, FM). Vedremo che in effetti le PM e FM sono caratterizzazioni della modulazione angolare, per cui verranno analizzate congiuntamente. Anticipiamo che la modulazione, oltre che per traslare in frequenza il segnale modulante, viene utilizzata anche per altri due motivi: ) stabilire un trade-off tra la banda richiesta al canale e potenza trasmessa e ) semplificare la realizzazione del demodulatore. Nel seguito assumeremo che il segnale modulante a(t), a valori reali, sia del tipo banda passante con una banda B come illustrato in Figura.. In effetti, tipicamente la banda passante di a(t) va da una frequenza f a, ad f a, con f a, >. In altre parole a(t) non ha un contenuto spettrale attorno la componente continua (DC). Un esempio è fornito dal segnale voce che, per trasmissioni telefoniche ha una banda passante che va da 3 a 34 Hz. D altra parte, poichè f a, f a,, assumeremo inoltre che la banda di a(t) sia data da B = f a, f a, f a,. In tutto questo capitolo assumeremo inoltre che f > B per le modulazioni di ampiezze e f B per le modulazioni angolari. (f) -f -f a, f a, a, a, f f Figura.: Andamento in frequenza di un tipico segnale modulante a(t). Essendo a(t) reale, la trasformata di Fourier A(f) risulta Hermitiana, con A( f) = A (f). Iniziamo con l illustrare il principio della tecnica di modulazione double side band (DSB) che sta alla base di tutte le modulazioni di ampiezze.

Capitolo Modulazione di ampiezza. Modulazione double side band suppressed carrier (DSB-SC) L estensione suppressed carrier sarà chiarita in seguito. Il principio della modulazione DSB è riportato in Figura. mentre le trasformazioni dei vari segnali nel dominio della frequenza sono illustrate in Figura.. a(t) s(t) LPF s(t) u(t) a (t) o h Banda B cos( πf t + ϕ ) cos( πf t + ϕ ) a) b) Figura.: Modulazione DSB: a) modulatore e b) demodulatore. Modulatore Il segnale modulato è dato dal prodotto, effettuato tramite un mixer, tra il segnale modulante a(t) e la portante, Nel dominio della frequenza avremo S(f) = ejϕ s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ). (.) A(f f ) + e jϕ A(f + f ). (.) Questa trasformazione è riportata in Figura. utilizzando per A(f) l andamento di Figura.. Notiamo che la modulazione di a(t) con la portante oltre ad attenuare il 9

Modulazione di ampiezza segnale di un fattore ha traslato le frequenze di s(t) in su e giù della frequenza della portante f. Inoltre ha sfasato le componenti a frequenze positive di s(t) di ϕ e quelle a frequenze negative di ϕ. Una prima conseguenza di questa operazione è che il segnale modulato s(t) ha una banda B, doppia rispetto a quella del segnale modulante. Un primo beneficio è di avere un segnale ad alta frequenza che può essere trasmesso in modo efficiente. Ad esempio, nei sistemi radio, in cui l antenna deve avere delle dimensioni legate alla lunghezza d onda del segnale, si può utilizzare una antenna di dimensioni ragionevoli. Un secondo beneficio della traslazione in frequenza è che più segnali possono condividere lo spettro radio senza interferenza reciproca, utilizzando per ciascun segnale una portante f,i tale che i vari segnali modulati non si sovrappongano in frequenza. La Figura.3 illustra il segnale complessivo nel caso di due segnali. Questo metodo di condividere il canale tra segnali di più utenti prende il nome di multiplazione a divisione di frequenza (frequency division multiplexing, FDM) e verrà approfondito in seguito. In Figura.4 riportiamo un esempio della trasformazione a s dato dalla (.) per un segnale a(t) del tipo, a(t) = sin (πf t + ϕ ) +.5 sin (πf t + ϕ ) +.5 sin (πf 3 t + ϕ 3 ), (.3) con f = 4 Hz, f = 5 Hz, f 3 = 6 Hz, ϕ = π, ϕ 3 = π, ϕ 3 = π. La portante è pari a f = 35 Hz. Notiamo che a meno del segno il segnale a(t) è contenuto nell inviluppo del segnale s(t). Demodulatore Come illustrato in Figura. il demodulatore, tramite un mixer, effettua il prodotto tra il segnale modulato s(t) e la portante cos (πf t + ϕ ) che deve avere la stessa frequenza e fase di quella trasmessa. Comunque per analizzare gli effetti di una possibile differenza di fase, assumeremo che la fase della portante in ricezione ϕ possa essere diversa da quella in trasmissione. L uscita del mixer viene filtrata da un filtro passa basso di banda B, pari a quella di a(t), per fornire una stima di a(t) che indicheremo con a o (t). Analiticamente, il segnale all uscita del mixer è dato da u(t) = s(t) cos (πf t + ϕ ) = a(t) cos (πf t + ϕ ) cos (πf t + ϕ ) = a(t) [ ] cos (ϕ ϕ ) + cos (πf t + ϕ + ϕ ), (.4) utilizzando note identità trigonometriche. Riconosciamo che in (.4) a(t) cos (ϕ ϕ ) è proporzionale al segnale modulante mentre a(t) cos (πf t + ϕ + ϕ ) rappresenta a(t) traslato in frequenza attorno a ±f. Utilizzando un filtro h del tipo passa basso con banda passante (, B), per non distorcere il primo termine in (.4), e banda attenuata (f B, f + B), per attenuare il secondo termine in (.4), all uscita del filtro, di guadagno unitario, avremo a o (t) = a(t) cos (ϕ ϕ ). (.5)

. Modulazione double side band suppressed carrier (DSB-SC) (f) -B B f - jϕ e (f + f ) (f) jϕ e (f - f ) - f - B - f - f + B - B f + B f f f (f) f -f -B -f f +B -B B f -B f f +B (f) f - f - B - f + B -B B f - B f + B o (f) -B B f Figura.: Illustrazione dei vari segnali nel dominio della frequenza in una modulazione DSB.

Modulazione di ampiezza (f) + (f) f f f f - -,,,, f Figura.3: Principio della multiplazione a divisione di frequenza..5.5 a(t).5.5 3 4 5 6 7 8 t x 3.5.5 s(t).5.5 3 4 5 6 7 8 t x 3 Figura.4: Esempio di segnale di informazione a(t) e corrispondente segnale modulato DSB.

. Modulazione double side band transmitted carrier (DSB-TC) 3 In effetti, notiamo che il segnale modulante viene ricostruito a meno di una costante pari a cos (ϕ ϕ ). Di conseguenza è molto importante che ϕ = ϕ, altrimenti il segnale ricostruito risulta ulteriormente attenuato.. Modulazione double side band transmitted carrier (DSB-TC) Una formulazione generale della DSB porta ad avere un segnale modulato s(t) del tipo s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ) + A cos (πf t + ϕ ) = ( a(t) + A ) cos (πf t + ϕ ), (.6) cioè oltre al segnale modulato per la portante viene trasmessa la portante stessa. Poichè la trasformata di Fourier della portante comporta un paio di delta di Dirach alle frequenze ±f, l andamento in frequenza di un tipico segnale modulato in ampiezza con portante trasmessa è riportato in Figura.5. (f) Ae -j ϕ Ae j ϕ δ(f +f ) δ(f -f ) -jϕ e (f +f ) jϕ e (f -f ) -f -B -f -f +B f -B f f+b Figura.5: Andamento in frequenza di un segnale modulato DSB con trasmissione della portante. Come nella DSB-SC, la banda della DSB-TC è pari a B, doppia di quella del segnale modulante. Una diversità tra DSB-SC e DSB-TC è che in quest ultima la trasformazione a s non è più lineare. Introduciamo il valore minimo di a(t), in valore assoluto, a m = min t a(t). (.7) Se a(t) è un processo aleatorio con ampiezza non limitata, a m viene definito tramite la probabilità ε che il segnale assuma valori inferiori a a m, P [ a(t) < a m ] = ε, (.8) con ε. Tipicamente ε { 3, 4 }. Ad esempio se a(t) è un processo aleatorio gaussiano con media nulla e varianza σ a risulta a m = σ a Q (ε), (.9)

4 Modulazione di ampiezza dove Q è la funzione inversa della funzione Q definita in []. Per ε = 3 si ha che Q ( 3 ) = 3.5 e quindi a m 3.5 σ a. In altre parole le ampiezze di a(t) sono inferiori a a m = 3.5 σ a con probabilità 3. Nel dominio del tempo, per un segnale a(t) del tipo (.3), riportiamo in Figura.6 il corrispondente segnale modulato DSB-TC nei due casi: i) per A < a m e ii) per A > a m. a(t) 3 4 t 5 6 7 8 x 3 s(t), A < a m A =.5a m s(t), A > a m 3 4 t 5 6 7 8 x 3 4 A = a m 4 3 4 t 5 6 7 8 x 3 Figura.6: Andamento nel tempo del segnale modulante e corrispondente segnale modulato in ampiezza con trasmissione della portante (DSB-TC): a) segnale modulante a(t), b) s(t) per A < a m, c) s(t) per A > a m. Notiamo che nel caso A > a m, denominata anche condizione per l assenza di distorsione dell inviluppo, l inviluppo del segnale s(t) coincide con a(t)+a. Nel caso A < a m invece l inviluppo di s(t) coincide con a(t) + A. In effetti è importante stabilire il rapporto tra a m ed A che prende il nome di indice di modulazione m = a m A. (.) Notiamo che m > e la scelta A > a m corrisponde ad un indice di modulazione inferiore ad.

. Modulazione double side band transmitted carrier (DSB-TC) 5 Introduciamo inoltre il segnale di informazione normalizzato in ampiezza ā(t) = a(t) a m. (.) Assumendo, come si verifica di solito, che max t a(t) = min t a(t), ā(t) risulta un segnale con ampiezza limitata - e ; in ogni caso il valore minimo è -. Utilizzando la (.) e (.), una forma alternativa alla (.6) è data da s(t) = A ( + m ā(t) ) cos (πf t + ϕ ). (.) Questa formulazione è quella più generale di un segnale AM. Introduciamo alcuni parametri associati al segnale (.). POTENZA. Definiamo la potenza di un generico segnale x(t) M x = lim T w T w Tw Tw x (t) dt. (.3) Questa definizione coincide con la potenza statistica di un processo aleatorio definita come E [ x (t) ], atteso che il processo aleatorio sia ergodico. FATTORE DI FORMA. Associato al segnale normalizzato ā(t), definiamo la sua potenza come kf = Mā = M a, (.4) a m dove l ultima uguaglianza discende dalla (.). Ad esmpio se a(t) è un segnale sinusoidale risulta k f =, mentre se a(t) ha una distribuzione di ampiezza uniforme tra a m e a m si ha che k f = 3. Infine, se a(t) ha una distribuzione di ampiezza gaussiana con media nulla allora k f =. Q (ε) EFFICIENZA DELLA MODULAZIONE. In base alla struttura della (.6) o (.) del segnale modulato, l efficienza η della modulazione DSB-TC è definita dal rapporto tra la potenza del termine desiderato che porta l informazione a(t) cos (πf t + ϕ ) e la potenza del segnale complessivo s(t). D altra parte se f > B la potenza di a(t) cos (πf t + ϕ ) è pari a M a per cui η = Ora sempre sotto l ipotesi che f > B dalla (.) risulta Utilizzando la (.4) risulta mentre dalla (.) si ha M s = A M s = A M a M s. (.5) ( + m Mā) ( + m k f). (.6), (.7) M a = a m k f. (.8)

6 Modulazione di ampiezza Sostituendo (.7) e (.8) in (.5) ed utilizzando la definizione di indice di modulazione (.), risulta η = m k f + m k f. (.9) Notiamo che più piccolo è l indice di modulazione m minore è l efficienza di modulazione η. In particolare, essendo k f <, per m < risulta η <..3 Realizzazione di un modulatore di ampiezza a(t) b(t) s(t) A cos( πf t + ϕ ) Figura.7: Modulatore di ampiezza con trasmissione della portante. Uno schema che realizza la modulazione di ampiezza è riportato in Figura.7. Esso fa uso di un oscillatore a frequenza f la cui uscita viene moltiplicata per il segnale b(t) = a(t) + A tramite un mixer. Naturalmente per A = abbiamo come caso particolare la DSB-SC. Un alternativa all oscillatore che produce la portante è utilizzare un segnale periodico di periodo T = f, ad esempio un treno di impulsi rect del tipo p(t) = + n= ( ) t nt rect dt, (.) dove d, < d <, esprime la durata del generico impulso normalizzata al periodo T di p(t). Il segnale p(t) è illustrato in Figura.8 per d =.5. Notiamo che se f è molto eleveta la durata del generico impulso rect può risultare molto corta. Utilizzando per p(t) la espressione (.) il modulatore viene riportato in Figura.9. Il vantaggio di utilizzare come impulso fondamentale un rect è che il prodotto di b(t) con p(t) viene sostituito da un interrutore che fa passare il segnale b(t) ogni T secondi per una durata di dt secondi. Tramite lo sviluppo in serie di Fourier di p(t) risulta p(t) = d + d k= sinc(kd) cos (πkf t). (.) Come illustrato in Figura., il prodotto di p(t) con il segnale b(t) produce in frequenza tante repliche di B(f) attorno alle frequenze kf, k =,,,..., di ampiezza rispettivamente d sinc (kd).

.3 Realizzazione di un modulatore di ampiezza 7 p(t)...... - T - T -dt dt T T t T - dt T + dt Figura.8: Treno di impulsi rect con d =.5. b(t) u(t) PBF s(t) h PB p(t) Figura.9: Modulatore di ampiezza a tenuta (gated modulator). (f) d sinc(d) (f - f ) d =.5 f = 35... f f 3f... d sinc(3d) (f - 3f ) Figura.: Andamento in frequenza del segnale u(t), prodotto di b(t) per un treno di impulsi rect di durata normalizzata d =.

8 Modulazione di ampiezza Per selezionare la replica attorno a f è sufficiente utilizzare un filtro del tipo banda passante h P B con centro banda f e banda B. Se il guadagno di h P B è unitario alla sua uscita avremo s(t) = b(t) d sinc (d) cos (πf t) = b(t) π sin (πd) cos (πf t). (.) Tipicamente d = e s(t) = π b(t) cos (πf t). (.3) Le varie trasformazioni dello schema di Figura.9 sono illustrate in Figura.. Uno schema alternativo è rappresentato dal modulatore con legge quadratica (squarelaw modulator), riportato in Figura.. A partire dal segnale modulante b(t) e la portante, si effettua la loro somma, v(t) = b(t) + cos (πf t + ϕ ). (.4) Ora si trasforma v(t) in modo non lineare, ad esempio tramite una legge quadratica u(t) = v (t), (.5) che tra i vari termini conterrà il prodotto desiderato tra b(t) e cos (πf t + ϕ ). Infatti la (.4) in (.5) fornisce v (t) = b (t) + cos (πf t + ϕ ) + b(t) cos (πf t + ϕ ), (.6) con un contenuto attorno DC di banda B, una riga in ±f e il segnale modulato desiderato attorno a ±f. Per selezionare il termine desiderato si utilizza un filtro del tipo banda passante centrato in f. Più in generale al posto della (.5) è sufficiente utilizzare un elemento non lineare avente legame ingresso-uscita con uno sviluppo in serie del tipo u(t) = c v(t) + c v (t) + c 3 v 3 (t) +..., (.7) dove il termine desiderato è in v (t). Ebbene, se c è un modo per isolare questo termine l elemento non lineare (.7) può essere utilizzato al posto di quello quadratico (.5). Ad esempio, un diodo a semicondutore fornisce tra i terminali di uscita e di ingresso una legge non lineare data dai primi due termini della (.7) e può quindi essere usato come approssimazione della legge quadratica. Notiamo che se in (.7) con uno sviluppo fino al termine quadratico risulta c, allora possiamo utilizzare un modulatore con legge quadratica per realizzare una DSB-SC. Nel caso c avremo anche una riga attorno a ±f dovuta al termine c v(t). Se nell elemento non lineare appaiono anche termini del terzo ordine che creano interferenza al termine desiderato, si può utilizzare il metodo di cancellazione di Figura.3 per rimuovere i termini con esponente dispari del tipo b(t) e b 3 (t).

.3 Realizzazione di un modulatore di ampiezza 9 (f) -B B f (f)... d sinc(d) (f + f ) d sinc(d) (f - f )... - f - B - f - f + B -B B f - B f f + B f (f) PB - f - B - f - f + B f - B f f + B f (f) - f - B - f - f + B f - B f f + B f Figura.: Illustrazione delle trasformazioni introdotte dallo schema di Figura.9.

Modulazione di ampiezza PBF b(t) v(t) Elemento u(t) s(t) non h PB lineare cos( πf t + ϕ ) Figura.: Modulatore di ampiezza con legge quadratica (square-law modulator). b(t) -b(t) cos( πf t + ϕ ) Elemento non lineare Elemento non lineare + - PBF h PB s(t) Figura.3: Modulatore di ampiezza bilanciato (balanced modulator)..4 Realizzazione di un demodulatore di ampiezza I demodulatori vengono suddivisi in due classi: coerenti e non coerenti. Nel caso coerente il ricevitore fa uso della conoscenza sia della frequenza che della fase della portante trasmessa. In altre parole, oltre alla forma d onda della portante trasmessa (individuata dalla frequenza f ) bisogna conoscere anche la temporizzazione (individuata dalla fase ϕ ) con cui arriva la portante all ingresso del ricevitore. Schemi non coerenti prescindono da queste conoscenze. Demodulatori coerenti Lo schema base di un demodulatore coerente è riportato in Figura.b e consiste nel rimodulare s(t) tramite la portante, o meglio una stima della portante, e filtrare il prodotto tramite un filtro passa basso. Anche in questo caso il prodotto tra s(t) e la portante locale può essere effettuato tramite uno degli schemi visti per il modulatore. Rivediamoli in dettaglio. Lo schema gated demodulator è riportato in Figura.4 dove p(t) è un treno di impulsi sincronizzati con quelli di trasmissione. In effetti dovremo dire della portante trasmessa valutata però all uscita del canale. Nel nostro modello, essendo il canale ideale, le due locuzioni sono uguali.

.4 Realizzazione di un demodulatore di ampiezza s(t) gate LPF h a (t) o p(t) Figura.4: Gated demodulator. Per p(t) del tipo (.) risulta a o (t) = sin (πd) π b(t), (.8) dove b(t) = a(t) nel caso DSB-SC mentre b(t) = a(t)+a nel caso DSB-TC. In quest ultimo caso per ottenere una replica di a(t) bisogna rimuovere la componente continua di a o (t) tramite un filtro notch con guadagno nullo per f = (DC). Naturalmente se a(t) ha un contributo a DC il filtro notch introdurrà distorsione. Lo schema square-law demodulator, riportato in Figura.5, è invece scarsamente utilizzato nei sistemi DSB-SC mentre si presta per sistemi DSB-TC con A > a m (in tal caso non serve la portante in ricezione e K = ). Consideriamo la relazione generale per un elemento non lineare di tipo quadratico, c(t) = s(t) + K cos (πf t + ϕ ), (.9) d(t) = c (t). (.3) Un segnale DSB-SC s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ) per ϕ = ϕ porge d(t) = ( a(t) + K ) cos (πf t + ϕ ) = ( ) ( ) a(t) + K + a(t) + K cos (πf t + ϕ ). (.3) s(t) c(t) ( ) d(t) LPF h x(t) ( ) a (t) o Banda B K cos( πf t + ϕ ) Figura.5: Square-law demodulator per DSB-SC.

Modulazione di ampiezza Ora il secondo termine può essere rimosso da un filtro passa basso, alla cui uscita rimane x(t) = ( ) ( a(t) + K = a (t) + K a(t) + K ). (.3) Purtroppo in (.3) non è possibile isolare il termine a(t) dal termine a (t) poichè i due termini si sovrappongono in frequenza. Solo se ( a(t) + K ) è non negativo, cioè per K > a m, allora prendendo la radice quadrata di (.3) avremo a o (t) = x(t) = a(t) + K = ( a(t) + K ), (.33) ottenendo un segnale legato ad a(t) a meno della DC. Notiamo che se in (.9) utilizziamo una portante in ricezione con ϕ ϕ, allora potremo ricorrere al quadrature demodulator di Figura.6, per ottenere in generale, sia per DSB-SC che DSB-TC, a o (t) = b(t). (.34) LPF h ( ) cos( πf t + ϕ ) s(t) - π ( ) a (t) o sin( πf t + ϕ ) LPF h ( ) Figura.6: Quadrature demodulator per DSB-TC. Anche questo schema però è di scarsa qualità se non per una modulazione DSB-TC con A > a m. Demodulatori non coerenti Questi schemi prescindono dal recupero della portante in ricezione. L incoveniente Sottolineamo che in questa diseguaglianza K è una ampiezza generata localmente al ricevitore mentre a m è l ampiezza minima del segnale ricevuto che spesso non è nota.

.4 Realizzazione di un demodulatore di ampiezza 3 è che bisogna trasmettere la portante ad un livello sufficientemente elevato in modo che a(t) + A t, (.35) cioè deve essere A a m, (.36) dove a m è definito in (.7). Vediamo due schemi applicati alla DSB-TC. Lo square-law demodulator viene riportato in Figura.7 in cui s(t) = ( a(t) + A ) cos (πf t + ϕ ). s(t) ( ) d(t) LPF h x(t) ( ) a (t) o Banda B Figura.7: Square-law demodulator per segnali AM. All uscita del filtro h di tipo passa basso, di banda B per far passare le armoniche del segnale ( a(t) + A ) ( ), avremo solo il termine a bassa frequenza. a(t) + A Prendendo la radice quadrata avremo a o (t) = a(t) + A. (.37) Se A > a m il segnale all uscita risulta proporzionale al segnale di informazione a meno di una componente continua, che al solito viene rimossa utilizzando un filtro notch, a o (t) = ( a(t) + A ). (.38) Per un segnale a(t) del tipo riportato in Figura., il filtro notch avrà le specifiche riportate in Figura.8. -fa, -fa, fa, fa, Figura.8: Specifiche del filtro notch per rimuovere la componente continua. Al posto della funzione quadratica in Figura.7 si può utilizzare un raddrizzatore a onda piena o a semionda le cui relazioni ingresso-uscita sono le seguenti.

4 Modulazione di ampiezza raddrizzatore a onda piena d(t) = s(t) = { s(t), s(t) > s(t), s(t) <, (.39) raddrizzatore a semionda d(t) = { s(t), s(t) >, s(t) <. (.4) Consideriamo il primo caso per d(t) = s(t) = a(t) + A cos (πf t + ϕ ). (.4) Ora dalla (.35) abbiamo che a(t) + A = a(t) + A. Inoltre, considerato lo sviluppo in serie di Fourier della funzione cos (πf t+ϕ ), periodica di periodo (f ), otteniamo cos (πf t + ϕ ) = π + k= c k cos (πkf t + ϕ ). (.4) Allora d(t) è dato dalla somma di repliche di b(t) = a(t) + A attorno DC, ±f, ±4f,.... Se f B > B, cioè per f > B, all uscita del LPF h rimarrà solo il primo termine e a o (t) = ( ) a(t) + A. (.43) π Questo schema è riportato in Figura.9 e prende il nome di rectifier demodulator. s(t) LPF h a (t) o Envelope detector Figura.9: Rectifier demodulator per segnali AM. Nel dominio del tempo le trasformazioni introdotte da un raddrizzatore a onda piena sono illustrate in Figura.. È interessante osservare che tale operazione coincide con moltiplicare s(t) per un treno di impulsi avente la stessa frequenza, T = f, e fase della portante in ricezione, dato da ( ) + t k T p Rc (t) = ( ) k rect, (.44) dt con T = f e d =. k=

.4 Realizzazione di un demodulatore di ampiezza 5 3.5.5 s(t).5.5 4.5 3 4 t 5 6 7 8 x 3 4 d(t) = s(t) 3 p Rc (t) 3 4 t 5 6 7 8 x 3.5.5 3 4 t 5 6 7 8 T x 3 Figura.: Andamento segnale AM e corrispondente segnale all uscita del raddrizzatore a onda piena. Diodo s(t) R C a (t) o Figura.: Envelope detector.

6 Modulazione di ampiezza La cascata del raddrizzatore e del filtro h prende il nome di rivelatore di inviluppo o envelope detector poichè fornisce l inviluppo del segnale s(t). Se f B l envelope detector può essere realizzato tramite un semplice diodo seguito da un filtro RC, come illustrato in Figura.. In questo schema mentre il condensatore tende a caricare l uscita a o (t) al valore massimo di ingresso, la resistenza permette un discarica della tensione quando l ingresso s(t) è inferiore a a o (t). Le due operazioni sono illustrate in Figura.. Naturalmente deve essere B RC f. (.45) a (t) o s(t) t Figura.: Illustrazione delle operazioni effettuate da un envelope detector nel dominio del tempo..5 Recupero della portante nei sistemi AM Abbiamo evidenziato precedentemente come sia importante nei sistemi AM con demodulazione coerente fare in modo che la frequenza e fase della portante in ricezione siano uguali a quelle della portante trasmessa. Per ottenere ciò è fondamentale derivare (stimare) questi parametri dal segnale ricevuto. Per tutti i casi AM un primo schema è trasmettere assieme al segnale di informazione anche la portante, per cui otteniamo un segnale DSB-TC s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ) + A cos (πf t + ϕ ). (.46) Un metodo per estrarre la portante trasmessa è utilizzare un filtro a banda stretta, avente una banda B NBF, sintonizato sul valore nominale di f. Come illustrato in Figura.3, all uscita del filtro h NBF, supposto ideale e con guadagno unitario, avremo p Rc (t) = A cos (πf t + ϕ ) + f + B NBF f B NBF Re [ A(f f ) e j(πft+ϕ ) ] df. (.47)

.5 Recupero della portante nei sistemi AM 7 s(t) h NBF p (t) Rc Al demodulatore Figura.3: Filtro a banda stretta per estrarre la portante. Se il filtro h NBF ha una banda sufficientemente stretta e/o il contenuto di a(t) è piccolo attorno DC, il secondo termine in (.47) può essere reso sufficientemente piccolo rispetto al primo termine. Di conseguenza p Rc (t) risulta una replica della portante trasmessa. Una alternativa al filtro a banda stretta è utilizzare un phase locked loop (PLL), come illustrato in Figura.4, il quale fa uso di un oscillatore controllato in tensione (voltage controlled oscillator, VCO) la cui fase istantanea insegue quella della componente s(t) Comparatore di fase PD Loop filter v(t) VCO u(t) p (t) Rc Al demodulatore Figura.4: Phase locked loop per estrarre la portante. periodica del segnale di ingresso s(t). Il recupero della portante, anche in presenza del rumore introdotto dal canale, è analizzato in [, cap. 4]. Qui richiamiamo solo la relazione ingresso-uscita v(t) = A sin ( πf t + πk t ) u(τ) dτ. (.48) A regime l errore di fase tra il segnale d ingresso e v(t) sarà nullo e u(t) =. In tal caso v(t) riprodurrà la portante a meno di uno sfasamento di π. In assenza di trasmissione della portante, in ricezione vengono utilizzate trasformazioni non lineari sul segnale per creare delle righe spettrali che successivamente vengono estratte tramite un PLL.

8 Modulazione di ampiezza.6 Modulazioni di ampiezza lineari: schema generale Oltre alla DSB esistono altre due tecniche di modulazione di ampiezza lineari che vengono spesso utilizzate. Lo schema generale di un modulatore di ampiezza lineare, cioè senza trasmissione della portante, è illustrato in Figura.5 e consiste di un mixer, che effettua il prodotto tra il segnale modulante a(t) e la portante cos (πf t + ϕ ), seguito da un opportuno filtro del tipo banda passante h P B. Prima di essere inviato sul canale il segnale viene amplificato ad un opportuno livello. Amplificatore con guadagno A Tx Amplificatore più filtro elimina rumore a(t) a (t) p PBF h PB s(t) r(t) h Rc r (t) Rc LPF h r (t) o A Tx Banda B cos( πf t + ϕ ) cos( πf t + ϕ ) a) b) Figura.5: Schema base di un modulatore di ampiezza lineare: a) trasmettitore, b) ricevitore. Definito il segnale l espressione del segnale modulato è data da e a p (t) = a(t) cos (πf t + ϕ ), (.49) s(t) = A T x ( ap h P B ) (t). (.5) Nel dominio della frequenza queste relazioni diventano A p (t) = ejϕ A(f f ) + e jϕ A(f + f ), (.5) S(t) = A T x A p (f) H P B (f). (.5) In ricezione, il segnale r(t) all uscita del canale viene amplificato e filtrato mediante un filtro h Rc avente una banda passante uguale a quella del segnale desiderato s(t); questa specifica porta ad eliminare il rumore introdotto dal canale al di fuori della banda desiderata. Il ricevitore, utilizzando un mixer, prende il segnale filtrato r Rc (t) e lo moltiplica per una portante che deve avere la stessa frequenza e fase della portante all uscita del canale. Inizialmente ci poniamo nelle condizioni di canale ideale e assenza di rumore per cui r(t) = s(t). Inoltre, con riferimento allo schema di Figura.5 cosidereremo solo le trasformazioni introdotte dalla modulazione e demodulazione, come riportato in Figura.6.

.6 Modulazioni di ampiezza lineari: schema generale 9 a(t) a (t) p PBF h PB s(t) s(t) u(t) LPF h a (t) o cos( πf t + ϕ ) cos( πf t + ϕ ) a) b) Figura.6: Schema base di un modulatore di ampiezza lineare: a) modulatore, b) demodulatore. Notiamo che in ricezione il filtro h Rc è stato omesso poichè irrilevante in assenza del rumore. È stato omesso anche l amplificatore di trasmissione dal momento che il suo effetto si manifesta semplicemente tramite un fattore di scala che però non modifica la forma del segnale trasmesso s(t). La scelta del filtro h P B determina il tipo di modulazione di ampiezza. Vediamo tre casi tipici. Il primo schema è la modulazione DSB-SC trattata in Sezione.. Essa è ottenuta omettendo il filtro h P B in Figura.6, come si può osservare dallo schema di Figura.. Single side band (SSB) Modulatore con filtro in banda passante La tecnica di modulazione a banda laterale unica prevede di trasmettere metà spettro di a(t), ad esempio quello a frequenze positive { A(f), f > A (+) (f) = A(f) (f) =, (.53), f < o quello a frequenze negative A ( ) (f) = A(f) ( f) = {, f > A(f), f <. (.54) Poichè a(t) è reale risulta A ( ) (f) = [ A (+) ( f) ], per cui dato A (+) (f) oppure A ( ) (f) è immediato risalire al segnale complessivo dato da A(f) = A (+) (f) + A ( ) (f). (.55) Illustriamo in dettaglio il caso di trasmissione della banda laterale superiore (upper side band), o SSB +. In questo caso la caratteristica del filtro h P B deve essere tale da rimuovere le componenti di a p (t) nell intervallo di frequenze (f B, f ). Le specifiche ideali di h P B in frequenza sono le seguenti H P B (f) =, f ɛ(f, f + B), f ɛ(f B, f ) irrilevante, altrove. (.56)

3 Modulazione di ampiezza In pratica, sfruttando il fatto che a(t) non ha componenti vicino la continua, le specifiche di H P B (f) possono avere una banda di transizione tra ( f a, +f ) e (f a, +f ), dove ricordiamo f a, è l estremo inferiore della banda passante di a(t). L introduzione di questa banda di transizione rende il filtro realizzabile. In trasmissione viene inviato il segnale s(t) legato ad a(t) dalla relazione in frequenza S(f) = A p (f) H P B (f), (.57) dove A p (f) è dato dalla (.5). Utilizzando la (.56) in (.57) e le (.53) e (.54) risulta S(f) = ejϕ = ejϕ A(f f ) (f f ) + e jϕ A (+) (f f ) + e jϕ A(f + f ) ( f f ) A ( ) (f + f ). (.58) Le varie trasformazioni sono illustrate in Figura.7. Ora la banda di s(t) è B, pari a quella di a(t). Notiamo che la modulazione SSB richiede metà banda rispetto alla DSB. Naturalmente ciò è possibile al costo di una maggiore complessità realizzativa. Infatti è stato introdotto il filtro di trasmissione h P B. Inoltre, per non introdurre distorsione, il recupero della frequenza e fase della portante tramite il PLL deve essere alquanto accurato. Infatti vedremo che un offset di fase tra la portante in trasmissione e quella in ricezione non si ripercuote solamente in una attenuazione del segnale di informazione ma anche in una componente di distorsione. Modulatore con filtro in banda base Un metodo alternativo per realizzare il modulatore SSB è tramite il filtro di Hilbert ( π ) avente una risposta in frequenza data da H (h) (f) = j sgn(f) = e j π sgn(f) = { j, f > j, f <. (.59) In altre parole il filtro di Hilbert sfasa le armoniche a frequenze positive del segnale di ingresso di π e quelle a frequenze negative di π. Ad esempio, per un segnale di ingresso del tipo cos (πf t+ϕ ) l uscita del filtro di Hilbert è data da sin (πf t+ϕ ). Riportiamo ora una propietà che verrà utilizzata in seguito: un segnale a(t) e il corrispondente segnale trasformato secondo il filtro di Hilbert a (h) (t) sono ortogonali, Infatti poichè nel dominio della frequenza utilizzando il teorema di Parseval risulta < a, a (h) >= + < a, a (h) >=. (.6) A (h) (f) = j sgn(f) A(f), (.6) a(t) a (h) (t) dt = + A(f) ( j sgn(f) A(f) ) df. (.6)

.6 Modulazioni di ampiezza lineari: schema generale 3 (f) -B B f - e j ϕ (f + f ) p (f) jϕ e (f - f ) -f -B - - +B f -B f +B f f f PB (f) f -f -B -f - f +B (f) f -B f f +B f -f -B -f f f +B f (f) f -f -B -f -B B f f +B (f) o -B (f) B f -B B f Figura.7: Illustrazione dei vari segnali nel dominio della frequenza in una modulazione SSB +.

3 Modulazione di ampiezza Allora < a, a (h) >= j + A(f) sgn(f) df =, (.63) dal momento che A(f) è una funzione pari mentre sgn(f) è dispari. Un altra relazione semplice da provare è che M a (h) = M a. (.64) Utilizzando la relazione in (.58), risulta S(f) = ejϕ + e jϕ = { (f) = + sgn(f) A(f f ) + sgn(f f ) A(f + f ) + sgn( f f ) e jϕ A(f f ) + e jϕ A(f + f ), (.65) ejϕ A(f f ) ( j sgn(f f ) ) e jϕ A(f + f ) ( j sgn(f + f ) ) j (.66) in cui abbiamo utilizzato la relazione sgn( f f ) = sgn(f + f ), essendo sgn una funzione dispari. Ebbene, è facile constatare che la (.67), nel dominio del tempo, corrisponde alla relazione s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ) a(h) (t) } sin (πf t + ϕ ), (.67) Lo schema del modulatore basato sulla precedente equazione è riportato in Figura.8. Ricordando che in pratica si riescea realizzare un filtro a meno di un ritardo t D, di conseguenza in (.67) avremo a (h) (t t D ) al posto di a (h) (t). Allora, il segnale s(t) che viene moltiplicato per la portante, la portante stessa e così quella in quadratura devono essere ritardati di t D. È facile verificare che per realizzare un modulatore SSB a banda laterale inferiore, in cui vengono trasmesse le componenti a frequene negative di a(t), il filtro h P B sarà del tipo H P B (f) =, f ɛ(f B, f ), f ɛ(f, f + B) irrilevante, altrove Utilizzando il filtro di Hilbert la (.67) viene sostituita dalla relazione s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ) + a(h) (t). (.68) sin (πf t + ϕ ). (.69) Nello schema di Figura.8 è sufficiente non invertire di segno il segnale che proviene dal ramo inferiore al sommatore.,

.6 Modulazioni di ampiezza lineari: schema generale 33 a(t) - π cos( πf t + ϕ ) sin( πf t + ϕ ) + - s(t) π (h) a (t) Filtro di Hilbert Figura.8: Realizzazione di un modulatore SSB a banda laterale superiore utilizzando il filtro di Hilbert. Demodulatore Con riferimento allo schema di Figura.6b, il segnale all uscita del mixer nel dominio della frequenza è dato da U(f) = ejϕ S(f f ) + e jϕ per cui utilizzando la (.58) risulta S(f + f ), (.7) U(f) = ejϕ + e jϕ + ejϕ e jϕ e jϕ e jϕ + e jϕ = ej(ϕ ϕ ) 4 + ej(ϕ +ϕ ) 4 e jϕ A (+) (f f ) A ( ) (f) A (+) (f) A ( ) (f + f ) A (+) (f) + e j(ϕ ϕ ) 4 A ( ) (f) A (+) (f f ) + e j(ϕ +ϕ ) 4 A ( ) (f f ). (.7) Mentre il terzo e quarto termine dell equazione precedente vengono eliminati dal filtro passa basso h, per ϕ = ϕ, il primo e secondo termine porgono, rispettivamente, le componenti a frequenze positive e negative del segnale desiderato. Di conseguenza per ϕ = ϕ risulta a o (t) = a(t). (.7) 4

34 Modulazione di ampiezza In effetti se ϕ ϕ, a o (t) conterrà, oltre ad una componente proporzionale al segnale desiderato a(t), anche una componente di distorsione. Vediamo di ricavarla dalla (.67). Dall espressione u(t) = s(t) cos (πf t + ϕ ) = a(t) cos (πf t + ϕ ) cos (πf t + ϕ ) a(h) (t) cos (πf t + ϕ ) cos (πf t + ϕ ) = a(t) cos (ϕ ϕ ) + a(t) cos (πf t + ϕ + ϕ ) a(h) (t) sin (ϕ ϕ ) a(h) (t) sin (πf t + ϕ + ϕ ), (.73) risulta che il secondo e quarto termine hanno componenti spettrali attorno a f, le quali vengono eliminate dal filtro passa basso, per cui all uscita avremo a o (t) = a(t) cos (ϕ ϕ ) a(h) (t) sin (ϕ ϕ ). (.74) Ora ricordando la propietà (.63), il segnale a (h) (t) non ha termini proporzionali ad a(t) essendo ortogonale. Allora in (.74) il termine a(h) (t) sin (ϕ ϕ ) si manifesta come un termine interferente nei confronti del termine utile a(t) cos (ϕ ϕ ). È allora molto importante che in un sistema SSB il PLL sia sufficientemente accurato in modo che ϕ ϕ e rendere così trascurabile la distorsione. Vestigial side band (VSB) Modulatore In talune applicazioni e tipicamente in presenza di segnali video, il filtro h P B per modulazioni SSB risulta molto selettivo, nel senso che il rapporto tra la larghezza della banda di transizione e la larghezza della banda passante è molto piccola. In tali casi soddisfare le caratteristiche di ampiezza del filtro comporta necessariamente una notevole distorsione di fase. Si preferisce allora rilassare le specifiche del filtro h P B e richiedere una banda maggiore al canale di trasmissione. Come vedremo in seguito il filtro h P B deve avere un andamento attorno alla portante f tale che H P B (f + f ) + H P B (f f ) = K, per f B, (.75) con K costante reale. Consideriamo il caso di trasmettere tutte le armoniche a frequenze positive di a(t) e solo parte delle armoniche a frequenze negative: ciò da luogo alla modulazione VSB +. Nelle illustrazioni che seguono assumeremo che il filtro h P B abbia una caratteristica per frequenze positive del tipo H (+) P B (f) = [ )], f + ρb < f < f + B + sin, f ρb < f < f + ρb ( π f f ρb, f B < f < f ρb irrilevante, altrove, (.76)

.6 Modulazioni di ampiezza lineari: schema generale 35 illustrata in Figura.9. Naturalmente essendo h P B a valori reali, H ( ) P B (f) si ottiene per simmetria,h ( ) P B (f) = ( H (+) P B ( f)). È facile verificare che tale caratteristica soddisfa la (.75) con K =. In (.76) ρ è un parametro tra e e determina la banda richiesta pari a B( + ρ). Per ρ = otteniamo la modulazione SSB +. Un approccio pratico alla progettazione di h P B è partire da un filtro del tipo banda passante con banda di transizione che va da (f ρb) a (f + ρb), banda passante con guadagno unitario che si estende alla destra di di (f + ρb) e banda attenuata con valore ideale nullo che si estende alla sinistra di (f ρb). Ora è sufficiente variare l ordine del filtro fino a quando l ampiezza del filtro vale.5 per f = f. Tipicamente se il ripple in banda passante e quello in banda attenuata sono scelti uguali, il filtro avrà un andamento che verifica la (.75) con K =. In ogni caso il segnale modulato, nel dominio della frequenza, è dato da [ e jϕ S(f) = A(f f ) + e jϕ ] A(f + f ) H P B (f). (.77) Demodulatore Dalla relazione generale (.7) e (3.58), risulta U(f) = ej(ϕ ϕ ) 4 + e j(ϕ ϕ ) 4 + ej(ϕ +ϕ ) 4 + e j(ϕ +ϕ ) 4 A(f) H P B (f + f ) A(f) H P B (f f ) A(f f ) H P B (f f ) A(f + f ) H P B (f + f ). (.78) Al solito gli ultimi due termini della precedente relazione vengono ottenuti dal filtro passa basso h, alla cui uscita per ϕ = ϕ risulta A o (f) = A(f) 4 [ ] H P B (f + f ) + H P B (f f ). (.79) Di conseguenza, se il filtro di modulazione h P B soddisfa la relazione (.75) ed ha un guadagno unitario, avremo che K = e a o (t) = a(t) 4. (.8) Complessivamente, in una modulazione VSB il filtro h P B essendo meno selettivo rispetto al caso di modulazione SSB risulta più semplice da realizzare. La conseguenza è che il sistema richiede una banda più larga.

36 Modulazione di ampiezza (f) -B B f - e j ϕ (f + f ) p (f) e j ϕ (f - f ) -f -B - - +B f -B f +B f f f PB (f) f.5 -f -B - f - ρb -f - f +B - f + ρb (f) f -B f f +B f f - B ρ f + B ρ -f -B - f - ρb -f - f +B - f + ρb (f) f -B f f +B f f - B ρ f + B ρ f -f -B -f -B B f f +B (f) o -B (f) B f -B B f Figura.9: Illustrazione dei vari segnali nel dominio della frequenza in una modulazione VSB +.

.7 Single side band trasmission carrier (SSB-TC) 37.7 Single side band trasmission carrier (SSB-TC) È possibile utilizzare la tecnica di inviare la portante anche in una modulazione SSB. Dalla (.67) per una SSB + -TC il segnale trasmesso è dato da s(t) = a(t) cos (πf t + ϕ ) a(h) (t) sin (πf t + ϕ ) + A cos (πf t + ϕ ). (.8) Anche in questo caso possiamo introdurre l efficienza della modulazione che in analogia alla (.5) è ora data da (vedi anche relazione (.64)) η = ( M a4 ) + M a (h) 4 M s = M a4 M s, (.8) dove M s = M a 4 + A..8 Quadrature amplitude modulation (QAM) Modulatore Come illustrato in Figura.3 questo sistema è analogo alla modulazione di ampiezza in quadratura per segnali dati. Siano a (t) e a (t) due segnali di informazione a valori reali aventi una banda B. Moduliamo ora a (t) per la portante cos (πf t+ϕ ) mentre a (t) per la portante in quadratura sin (πf t + ϕ ), e formiamo il segnale modulato s(t) = a (t) cos (πf t + ϕ ) a (t) sin (πf t + ϕ ). (.83) Un modo alternativo per ricavare s(t) è introducendo il segnale complesso a(t) = a (t) + j a (t). (.84) Modulando a(t) per la portante complessa e j(πf t+ϕ ) = cos (πf t+ϕ )+j sin (πf t+ ϕ ) e trasmettendo la sola parte reale si ottiene s(t). Analiticamente s(t) = Re [ a(t) e j(πf t+ϕ ) ]. (.85) Notiamo che la banda di s(t) è pari a B, però il segnale porta due segnali di banda B per cui risulta la stessa efficienza spettrale della SSB. La illustrazione dello spettro dei vari segnali è riportata in Figura.3. Demodulatore Sia la fase della portante ricostruita uguale a quella ricevuta, cioè ϕ = ϕ. Formiamo due segnali u (t) e u (t) moltiplicando s(t) rispettivamente per cos (πf t + ϕ )

38 Modulazione di ampiezza e sin (πf t + ϕ ). Sia u (t) che u (t) vengono filtrati da un filtro passa basso h(t) di banda B. L espressione di u (t) sarà data da u (t) = s(t) cos (πf t + ϕ ) = a (t) cos (πf t + ϕ ) cos (πf t + ϕ ) a (t) sin (πf t + ϕ ) cos (πf t + ϕ ) = a (t) + a (t) cos (πf t + ϕ ) a (t) sin (πf t + ϕ ).(.86) a (t) u (t) LPF h a (t) o, cos( πf t + ϕ ) cos( πf t + ϕ ) - π + - s(t) s(t) - π a (t) sin( πf t + ϕ ) sin( πf t + ϕ ) u (t) LPF h a o, (t) a) b) Figura.3: Schema base di un QAM: a)modulatore, b)demodulatore. Ora sia il secondo che il terzo termine vengono attenuati dal filtro h alla cui uscita rimane a o, (t) = a (t). (.87) In modo analogo, il segnale all uscita del secondo ramo è dato da a o, (t) = a (t). (.88) Un metodo alternativo per ricavare a o, (t) e a o, (t) è utilizzando la notazione complessa. Sia u(t) = s(t) e j(πf t+ϕ ) = u (t) + j u (t), (.89) che in frequenza porge U(f) = S(f f ) e jϕ, (.9) e definendo a o (t) = ( u h ) (t), è facile verificare che risulta a o, (t) = Re [ a o (t) ], (.9) e a o, (t) = Im [ a o (t) ]. (.9)

.8 Quadrature amplitude modulation (QAM) 39 (f) -B (f) B f (f) = -B (f) + j (f) B f B f (f) -f -B -f - f +B f -B f f +B f (f) -f -B B f (f) -B o (f) B f -B B f Figura.3: Illustrazione dei vari segnali nel dominio della frequenza in una QAM.

4 Modulazione di ampiezza Notiamo che in questo schema i due segnali a (t) e a (t) vengono sovrapposti sia nel tempo che in frequenza. In effetti essi sono ancora separabili poichè la moltiplicazione per le funzioni cos (πf t + ϕ ) e sin (πf t + ϕ ) li rende ortogonali 3, sotto l ipotesi f > B. Il prezzo di questa ortogonalità è aver raddoppiato la banda richiesta da B a B..9 Accesso multiplo a divisione di frequenza (FDM) Riportiamo in Figura.3 il caso di N segnali modulati DSB-SC le cui portanti sono separate di B Hz. Notiamo che questa è la minima separazione in frequenza, altrimenti c è interferenza tra due segnali. In pratica, per semplificare la realizzazione del filtro h al ricevitore è opportuno che venga introdotta una banda di guardia tra i segnali. Ciò si ottiene imponendo che la separazione tra le portanti sia maggiore di B. In conclusione, tramite un certo spreco di banda si può ottenere un filtro h con una banda di transizione non nulla e di conseguenza realizzabile. a (t) MOD f s (t) f DEM ~ a (t) o, a (t) a (t) N MOD f... MOD f N s (t) s (t) N s(t) Canale r(t) r(t) f... DEM f N DEM a ~ (t) o, ~ a (t) o,n a) b) (f)... f f B f N c) Figura.3: Schema base del principio FDM per N segnali: a) modulatore, b) demodulatore e c) illustrazione dello spettro occupato. 3 In effetti la TDM e FDM sono casi particolari di ortogonalità tra segnali.

. Prestazioni 4. Prestazioni Valutiamo ora le prestazioni dei vari schemi di modulazione di ampiezza per un canale rumoroso però non distorcente in cui il segnale all ingresso del ricevitore è dato dalla (.). Introduciamo innanzitutto il il rapporto segnale-rumore di riferimento Γ all uscita del canale. Sia M s la potenza del segnale trasmesso e B la banda del segnale modulante a(t). Definiamo Γ come rapporto tra la potenza del segnale desiderato all uscita del canale e la potenza del rumore valutata su una banda convenzionale pari a B: Γ = M s G Ch, N B = M s, (.93) N B a d dove a d è l attenuazione di potenza introdotta dal canale (vedi (.)). Per un dato segnale a(t) con banda B e prefissato canale con attenuazione a d, Γ dipende dal rapportov tra la potenza del segnale trasmesso e la densità spettrale del rumore. Sottolineamo che la banda di s(t) non coincide necessariamente con B, vedi ad esempio le modulazioni DSB e VSB. D ora in poi, per semplificare la notazione porremo C = G Ch,. Analizzeremo distintamente i casi di ricevitore coerente e non coerente. In generale indicheremo con r o (t) il segnale all uscita del ricevitore. In assenza di distorsione, r o (t) sarà composto da una componente utile a o (t) proporzionale al segnale di informazione a(t), a o (t) = c a(t), e una componente addittiva rumorosa w o (t). In definitiva possiamo scrivere r o (t) = a o (t) + w o (t) = c a(t) + w o (t). (.94) Le prestazioni del sistema vengono misurate dal rapporto tra la potenza del termine desiderato c M a e la potenza del rumore in uscita M wo, Λ o = c M a M wo. (.95) Il nostro obiettivo sarà esprimere Λ o in funzione di Γ per le diverse modulazioni. Demodulatori coerenti DSB-SC Dalle (.) e (.), il segnale all ingresso del ricevitore è dato da r(t) = C a(t) cos (πf t + ϕ ) + w(t). (.96) Dallo schema di Figura.5 all uscita del filtro h Rc, del tipo banda passante attorno f e banda B, r Rc (t) = C a(t) cos (πf t + ϕ ) + w Rc (t), (.97) in cui, utilizzando la notazione [] w Rc (t) = w Rc,I (t) cos (πf t + ϕ ) w Rc,Q (t) sin (πf t + ϕ ), (.98)

4 Modulazione di ampiezza dove w Rc,I (t) e w Rc,Q (t) sono rumori incorrelati, del tipo banda base di banda B, ciascuno con uno spettro ( ) f P wrc,i (f) = P wrc,q (f) = N H Rc (f) = N rect. (.99) B Di conseguenza le potenze di w Rc,I e w Rc,Q sono uguali e pari a M wrc,i = M wrc,q = N B. (.) All ingresso del filtro h il rumore è dato da w Rc (t) cos (πf t + ϕ ) = [ w Rc,I (t) + w Rc,I (t) cos (πf t + ϕ + ϕ ) ] w Rc,Q (t) sin (πf t + ϕ + ϕ ), (.) di cui solo il primo termine passa attraverso il filtro e di conseguenza In base alla (.) la potenza di w o è pari a w o (t) = w Rc,I(t). (.) M wo = 4 N B = N B. (.3) Utilizzando infine l espressione (.5) del segnale utile all uscita, la quale a causa dell attenuazione C del canale porge in (.94) In definitiva per ϕ = ϕ il rapporto (.95) è dato da c = C cos (ϕ ϕ ). (.4) Λ o = C 4 M a N B = C M a N B. (.5) Con riferimento al rapporto di riferimento Γ, dato dalla (.93), poichè dalla (.) M s = Ma, avremo che Λ o = Γ. (.6) È utile introdurre anche il rapporto segnale-rumore Λ i all uscita del filtro h Rc dove la potenza del rumore viene misurata con riferimento alla banda B s del segnale s(t) Poichè B s = B risulta Λ i = C M s N B s = C M s N B s. (.7) Λ o = Λ i. (.8) Osserviamo che il processo di demodulazione ha raddoppiato il rapporto segnalerumore. Infatti le componenti del segnale desiderato a frequenza positiva e negativa vengono a sommarsi coerentemente per dar luogo ad un raddoppio del segnale e quindi

. Prestazioni 43 quadruplicando la potenza del segnale. Invece le componenti del rumore a frequenza positiva sono incorrelate con quelle a frequenza negativa per cui sommandosi la potenza aumenta solo di un fattore : complessivamente c è un guadagno di un fattore nel rapporto segnale-rumore. SSB Analizziamo il caso SSB +. L analisi è simile per una modulazione SSB. Dalla (.) e (.67) risulta r(t) = C [ ] a(t) cos (πf t + ϕ ) a (h) (t) sin (πf t + ϕ ) + w(t). (.9) Il filtro h Rc, in base alla (.56), avrà l andamento ideale ( ( )) ( ( )) f f + B f f + B H Rc (f) = rect + rect B B. (.) All uscita di h Rc, il segnale sarà dato da r Rc (t) = C [ ] a(t) cos (πf t + ϕ ) a (h) (t) sin (πf t + ϕ ) + w Rc (t). (.) in cui w Rc (t) ha uno spettro e potenza P wrc (f) = N H Rc(f), (.) M wrc = N B = N B. (.3) Procedendo in modo analogo al caso DSB risulta M wo = 4 M w Rc = N B 4 mentre dalla (.7), per un canale con ampiezza C, In conclusione Λ o =, (.4) M ao = C 6 M a. (.5) C 6 M a N B 4 = C 4 M a N B. (.6) Utilizzando la relazione (.67) e il fatto che a(t) e a (h) (t) sono segnali ortogonali, abbiamo che M s = 8 M a + 8 M a = M a (h) 4, (.7) utilizzando la (.64). Allora Λ o = Γ. (.8)