TEORIA DELLE PIASTRE SOTTILI

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Transcript:

TEORIA DELLE PIASTRE SOTTILI V. Giavotto April 0, 007 Col termine piastra sottile intendiamo un solido che ha una dimensione molto pi piccola delle altre due. Chiamiamo spessore questa dimensione minore delle altre, che indicheremo h e che riterremo per lo pi costante. Per esempio, una lamiera puú essere assimilata ad una piastra sottile. DeÖniamo la superöcie media della piastra come il luogo dei punti medi dello spessore. Ipotesi sempliöcative spostamenti inönitesimi: gli spostamenti sono tanto piccoli (insieme alle loro derivate) da poter essere trattati come inönitesimi (si trascurano le potenze superiori alla prima, in quanto inönitesimi di ordine superiore); piastra sottile: lo spessore Ë piccolo rispetto alle altre due dimensioni della piastra; Ipotesi di Kirkhho o di conservazione della normale: i punti che prima della deformazione stanno su un segmento rettilineo normale al piano medio, a deformazione avvenuta stanno ancora su un segmento rettilineo normale, localmente, alla superöcie luogo dei punti che stavano sul piano medio, cioë al piano medio deformato; ciú equivale a considerare trascurarabili gli scorrimenti! xz e! yz. Piastra piana Una piastra Ë piana se la sua superöcie media Ë piana. Si considerino, per il momento, solo piastre piane. DeÖniamo un sistema di riferimento cartesiano ortogonale con il piano xy coincidente col piano medio della piastra: in questo riferimento, evidentemente, per un punto P = P (x; y; z) la coordinata z rappresenta líaltezza del punto P sul piano medio. Spostamento Siano s x ;s y ;s z le componenti dello spostamento del punto P = P (x; y; z) e u x ;u y ;w le corrispondenti componenti dello spostamento del punto Q = Q(x; y) piede della perpendicolare condotta dal punto P al piano medio: evidentemente P e Q hanno le stesse coordinate x; y. Con riferimento alla Ögura, nellíambito di validit delle ipotesi sempli- Öcative, s x = u x! ez @w @x e s y = u y! ez @w @y, ove ez = z (1 +, z), essendo, z líallungamento del segmento diretto come líasse z. 1

Figure 1: Sistema di riferimento Figure : Ipotesi di Kirkhho

@w Tenendo conto che, per líipotesi di spostamenti inönitesimi,, z Ë un in- @x Önitesimo di ordine superiore rispetto a @w @x, e analogamente, @w z Ë un inönitesimo di ordine superiore rispetto a @w, possiamo scrivere sinteticamente @y @y s i = u i! zw =i (i =1; ) (1) Deformazione Nel caso delle piastre sottili in stato piano di sforzo le componenti signi- Öcative della deformazione nel punto P si scrivono quindi, in funzione delle componenti dello spostamento del punto Q:, x = @s x @x = u x=x! zw =xx, y = @s y @y = u y=y! zw =yy ()! xy = @s x @y + @s y @x = u x=y + u y=x! zw =xy : 8 9 < u x=x = DeÖniamo f, (x; y)g = u : y=y ; u x=y + u y=x membranali del piano medio, e 8 9 <!w =xx = f/ (x; y)g =!w : =yy ;!w =xy la colonna delle 3 deformazioni la colonna delle curvature (le prime due áessionali e la terza torsionale); allora possiamo esprimere sinteticamente le tre componenti signiöcative della deformazione del punto P in funzione delle sole deformazioni membranali e delle áessioni del piano medio come segue f,g = f,g + z f/g : (3) Sforzo Detta ( D ) la matrice elastica, lo sforzo nel punto P si scrive quindi f1g =[D] f,g =[D] f,g + z [D] f/g : (4) Flussi DeÖniamo poi i áussi di sforzo come gli integrali deöniti degli sforzi estesi allo spessore: 3

Figure 3: Flussi degli sforzi. fqg = = 8 < : q x q y q xy 9 = ; = f1g dz =! [D] dz f,g + e in modo analogo i áussi dei momenti degli sforzi : [D] zdz! f/g (5). fmg = = 8 < : m x m y m xy 9 = ; = f1g zdz =! [D] zdz f,g! [D] z dz! f/g (6) Si noti che le componenti dei áussi di momento fmg (Ögura 3) non sono le componenti secondo gli assi x e y dei momenti degli sforzi (per unit di lunghezza dei bordi del piano medio) che agiscono sulle facce che hanno la normale uscente diretta come gli assi x e y, le quali ultime sono indicate nella Ögura 4 e valgono: M xy = m x M xx =!m xy (7) M yx =!m y M yy = m xy : 4

Figure 4: Flussi dei momenti Figure 5: Componenti dei vettori momenti 5

In generale, deönendo le matrici 3x3 [A] = [B] = [C] = [D] dz [D] zdz (8) [D] z dz; il legame fra i áussi degli sforzi e dei momenti e le deformazioni membranali e áessionali del piano medio si puú esprimere sinteticamente come -. /. q A B, = (9) m B C0- / ove, evidentemente le sottomatrici [A], [B] e [C] sono matrici simmetriche per la simmetria della matrice [D].Si noti inöne che abbiamo usato la lettera C per la matrice che lega i momenti alle curvature invece della D, usuale nella letteratura sui materiali compositi, dato che la D Ë stata impiegata per la matrice elastica. Lavoro virtuale di deformazione Con le notazioni introdotte il lavoro di deformazione per unit di superöcie media della piastra si esprime come: 9l d = = f1g T f9,g dz = 1 f,g T + z f/g T [D](f9,g + z f9/g) dz = = f,g T [A] f9,g + f,g T [B] f9/g + f/g T [B] f9,g + f/g T [C] f9/g(10) Il lavoro di deformazione della piastra Ë quindi 9L d = R " 9l dd). Energia di deformazione Con passaggi evidenti, dallíespressione del lavoro virtuale di deformazione si esprime líenergia di deformazione (sempre per unit di superöce), come segue: v d = 1 f,gt [A] f,g + f,g T [B] f/g + 1 f/gt [C] f/g (11) da cui si ha líenergia di deformazione di tutta la piastra, nella forma: Z V d = " Z v d d)= " 4 1 f,gt [A] f,g + f,g T [B] f/g + 1 5 f/gt [C] f/g d) (1) ove con ) si Ë indicata la superöcie del piano medio della piastra, Piastra omogenea e isotropa 6

Se il materiale della piastra Ë omogeneo e isotropo la matrice [D] Ë costante lungo lo spessore e si esprime, in funzione del modulo di Young e del coe ciente di Poisson, nella forma consueta: 3 [D] = E 1? 0 6? 1 0 7 1!? 4 5 (13) 1!? 0 0 Le matrici [A], [B] e [C], per le 8, sono allora semplicemente [A] = [D] [B] = [D] [C] = [D] dz = h [D] (14) zdz =0 (15) z dz = h3 [D] (16) 1 Laminati compositi Nella terminologia dei materiali compositi si dice laminato una piastra, in genere sottile, ottenuta attraverso la sovrapposizione e la successiva polimerizzazione di diverse lamine. Le lamine sono la materia prima che, in genetre si acquista in forma di lamine pre-impregnate (Öbre pre-impregnate di resina) unidirezionali (con le Öbre tutte allineate in uníunica direzione) o di lamine tessute (con le Öbre tessute secondo due direzioni fra loro ortogonali). Sia le lamine unidirezionali che i tessuti presentano, nel loro piano, due direzione di ortotropia, cioë due direzioni (fra loro ortogonali) di simmetria ortogonale. Di queste, evidentemente, una Ë la direzione delle Öbre nelle lamine unidirezionali e quella dellíordito nei tessuti. Una di queste lamine, se riferita agli assi della sua ortotropia, ha una matrice di áessibilit [F ] a struttura ortotropica che 1, in analogia con quella dei materiali isotropi, si usa scrivere nella forma: 1!? 3 x 0 E x E x [F ]= 6!? y 1 0 4 E y E y 7 (17) 5 1 0 0 G ove il modulo tangenziale G Ë indipendente dagli altri moduli ma, per la necessaria simmetria della matrice, deve essere? x =? y (18) E x E y 1 In stato piano di sforzo Come Ë noto la matrice [F ] elasuainversa[d] devono essere simmetriche per líesistenza dellíenergia di deformazione, cioë perchè il materiale sia elastico. 7

Figure 6: Laminazione La corrispondente matrice elastica [D] della lamina Ë allora, sempre rispetto agli assi dellíortotropia E x? x E 3 y 0 1!? [D] =[F ]!1 x? y 1!? x? y = 6? y E x E y 4 0 7 5 1!? x? y 1!? x? y 0 0 G (19) Senza ledere la generalit, consideriamo un laminato composto da N lamine, che numeriamo partendo da 1 nel verso positivo dellíasse z. Consideriamo una generica lamina, caratterizzata dal numero, di spessore h e diciamo z líaltezza del piano medio della lamina stessa rispetto al piano medio del laminato. In altri termini la lmina si estende in altezza nellíintervallo z! h 6 z 6 z + h (0) Diciamo inoltre E líangolo fra líasse x dellíortotropia della lamina -esima e líasse X del laminato, e [D] la sua matrice elastica, riferita agli assidellíortotropia. La successione delle N lamine, ciascuna con i suoi parametri h, z, E e la sua matrice [D], deönisce la laminazione. Si ottengono le propriet elastiche del laminato componendo quelle delle lamine, con gli integrali delle 8. Per questo Ë necessario prima trasformare le matrici [D] negli assi di riferimento XY del laminato. PoichÈ líasse x della lamina -esima Ë ruotato di un angolo E rispetto allíasse X del laminato, lo stesso asse X e ruotato di un angolo!e rispetto allíasse x e quindi la matrice [D ], per mezzo della matrice di trasformazione cos E sin 3 E! sin E cos E [T ] =[T (!E )] = 4 sin E cos E sin E cos E 5 (1) sin E cos E! sin E cos E cos E! sin E h i si trasforma nella ed riferita agli assi del laminato come segue: 8

h ed i h i InÖne, tenendo conto che ogni matrice ed 8 si ottiene =[T ][D] [T ] T () Ë costante nello spesore h, dalle [A] = [B] = [C] = NX Z z+h = =1 z!h = Z z+h = NX =1 z!h = Z z+h = NX =1 z!h = h ed i h ed i h ed i dz = zdz = z dz = NX h i h ed =1 NX h i z h ed =1 NX h i z h ed =1 + N X =1 h 3 h i ed 1 (3) Se la laminazione Ë simmetrica rispetto h al piano medio del laminato, nella sommatoria della ad ogni termine z h ed corrisponde un termine uguale e i di segno opposto 3, e quindi [B] =0: In questo caso sono nulli gli accoppiamenti fra le estensioni membranali del piano medio f,g e i áussi dei momenti fmg. In generalesi dev ono evitare tali accoppiamenti, che causerebbero áessioni locali indesiderabili, e perciú si fanno laminati simmetrici. h i 3 perchè z cambia segno mentre h e ed rimangono identici 9