LE POLITICHE DI INSERIMENTO LAVORATIVO. Alessandra Spagnoli Febbraio 2012



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LE POLITICHE DI INSERIMENTO LAVORATIVO Alessandra Spagnoli Febbraio 2012

POLITICHE DI INSERIMENTO LAVORATIVO Progetti con Enti Pubblici (Regioni, Provincia, Comuni, FSE) attivazione di tirocini intra e extra aziendali (presso altre strutture analoghe) Progetti personalizzati con i Servizi Sociali territoriali(comune, DSM, CIM, SERT ) attivazione di borse lavoro Stage, tirocini,apprendistato con Scuole Superior i (Agrarie, Aberghiere..) o Università Convenzioni stipulate con carceri/ministero della giustizia 2

TIPOLOGIA B-C-D: PROGETTI PERSONALIZZATI, STAGE, TIROCINI, CONVENZIONI.. In questi casi la Cooperativa/Fattoria Sociale che accoglie la persona si fa carico dell accoglienza, formazione e gestione delle dinamiche e delle problematiche che si sviluppano durante il periodo di ospitalità. E consuetudine avvalersi di due figure all interno della fattoria identificate in: Il referente aziendale che coordina le attività quotidiane e che forma, istruisce, affianca il tirocinante nelle sue mansioni e sulle modalità di gestione delle problematiche inerenti al lavoro. Il tutor che si occupa di seguire e monitorare costantemente il tirocinante durante le attività, di interagire con il servizio sociale referente e di intervenire per risolvere le problematiche non solo inerenti al lavoro. 3 In alcuni casi di aziende a conduzione familiare o, con poche attività e dipendenti, il referente aziendale è anche il tutor dell utente.

PROGETTO OBBIETTIVO CON LA PROVINCIA DI ROMA PER OVER 40 E SVANTAGGIATI PILA - Percorsi di inserimento lavorativo in Agricoltura ATS: (Albafor, ente formativo capofila. Coop Agr Capodarco, Az. Agr Iacchelli) Settore: Agricoltura, Floricoltura, Silvicoltura, Allevamento Destinatari: Disoccupari/Inoccupati con condizione di disabilità-invalidità (con priorità agli utenti con disabilità psichica). 4 DRUGS DON T WORK ATS: (Folias coop soc, TRS Europa ente formativo, La Tenda coop soc, Il Cammino coop soc, Consorzio Bastiani, Coop soc. Oesse) Settore: Agricoltura, Floricoltura, Silvicoltura, Spettacolo Destinatari: Disoccupai/inoccupati ex tossicodipendenti, exgiocatori, exalcolisti.

PARTECIPANTI PILA: 48 utenti DRUGS: 52 utenti FASI DEL PROGETTO: 100h ORIENTAMENTO- 200h FORMAZIONE- 300h TIROCINIO Quasi tutti i progetti con Enti Pubblici presentano questa tipologia di svolgimento, la durata delle singole fasi può essere più o meno lunga e più o meno densa di contenuti e di obbiettivi. 5 Nelle varie fasi del progetto sono previste verifiche interne all ATS e esterne (la provincia in primis, attraverso anche altre Coop preposte al monitoraggio ed eventualmente ad altri Enti Pubblici come C.I).

ORIENTAMENTO Azioni svolte durante la fase dell orientamento: ACCOGLIENZA CONOSCENZA DEL GRUPPO E DI SE FORNIRE INFORMAZIONI SUL PERCORSO INTRAPRESO RILEVARE LE ASPETTATIVE, I BISOGNI, I DESIDERI AUTOVALUTAZIONE DELLE ESPERIENZE PREGRESSE SOLLECITARE E VALUTARE LE CAPACITA, le POTENZIALITA, le ABILITA PRATICHE E SOCIALI 6 SVILUPPARE LA CAPACITA di COLLABORARE e COOPERARE MOTIVAZIONE AL LAVORO

BILANCIO DELLE COMPETENZE Uno degli strumenti più utilizzati nella fase dell orientamento ma anche durante tutte le fasi di un progetto è il cosidetto bilancio delle competenze : può essere fatto in entrata e in uscita di ogni singola fase del progetto in corso dopo una serie di osservazioni e di verifiche (questionari, test, colloqui, prove pratiche e/o teoriche impartite ); è il risultato delle informazioni sulle competenze (abilità, capacità..) professionali, sociali e trasversali scaturite in sede di analisi/valutazione del processo formativo. 7

BILANCIO DELLE COMPETENZE Consente quindi di perseguire una serie di finalità quali: L identificazioni delle attitudini, competenze e potenzialità proprie dell utente. La promozione nella persona di autonome capacità di autovalutazione, di attivazione e di scelta. La facilitazione della lettura del quadro di riferimento economico, sociale e culturale con cui l individuo intende confrontarsi. 8 L elaborazione e/o la realizzazione del personale progetto di inserimento socio-lavorativo.

ATTIVITA di BROKERAGGIO Questa azione è prevista solo nel caso dei 2 progetti sopracitati. Definizione della funzione: Con attività di brokeraggio si intendono tutte quelle azioni volte alla ricerca di idonei luoghi di lavoro dove gli utenti, provenienti da un corso di formazione specifico, possano svolgere il proprio tirocinio mettendo in pratica le nozioni apprese e sperimentando le proprie capacità e/o conoscenze fino ad oggi acquisite. 9 Trattandosi di inserimento lavorativo di categorie appartenenti ad una fascia di disagio sociale molto eterogenee, bisogna prestare molta attenzione nella selezione delle aziende ospitanti nonché alle esigenze e attese degli stessi partecipanti.

ATTIVITA di BROKERAGGIO Canali utilizzati Ricerca sul territorio (online, telefonica e sopratutto visite dirette in azienda) Contatti privati di lavoro Rete in parte già formata in precedenza con altri progetti 10 Dopo la ricerca e la raccolta della disponibilità ottenute, si provvede agli abbinamenti tirocinante-azienda prendendo in esame vari aspetti: tipologia aziendale, tipologia delle mansioni lavorative proposte, grandezza dell azienda, logistica legata ai trasporti e al raggiungimento del luogo del lavoro

ATTIVITA di TUTORAGGIO (gestione degli accordi) Nel caso di progetti finanziati da enti pubblici e in partenariato con diversi realtà pubbliche e private, la figura del TUTOR si deve rapportare con diversi soggetti nelle diverse fasi del progetto. Nella fase di orientamento e formazione è previsto di solito un tutor d aula che è responsabile di tutto il gruppo, nel caso particolare del progetto su citato, DRUGS, gli utenti hanno avuto oltre ai tutor d aula (2 diversi nelle 2 diverse fasi) anche un tutor personale per tutta la durata del progetto. 11 Normalmente la figura del Tutor compare nella fase del tirocinio che è la fase lavorativa vera e propria; nel caso dei progetti analizzati i tirocinii vengono realizzati in diverse realtà produttive.

ATTIVITA DEL TUTOR Il primo compito di questo mediatore è la conoscenza dei soggetti inseriti nel progetto osservando il più possibile il loro lavoro e il loro comportamento in tutto il periodo lavorativo/formativo che precede di solito lo stage vero e proprio. Nello stesso momento occorre spesso relazionarsi anche con i servizi sociali (in alcuni casi anche i parenti) che hanno un quadro completo della persona e possono aiutare nella comprensione delle problematiche e dinamiche che possono presentarsi. 12 E anche però altresì necessario mantenere il proprio ruolo che è dissimile e non si sostituisce a quello del servizio sociale ma ha lo scopo principalmente di favorire un percorso di integrazione e recupero della persona attraverso un attività lavorativa.

ATTIVITA DEL TUTOR La figura del tutor è necessaria per garantire dapprima un corretto approccio al lavoro dell utente in una nuova realtà aziendale lavorativa e poi per semplificare i rapporti che intercorrono tra il responsabile aziendale e l utente inserito nonché di accelerare la conoscenza e la fiducia reciproca. Il tutor tutela l azienda e la rassicura sulla completa supervisione dell utente all interno dell azienda per tutta la durata dello svolgimento dello stage. 13 La cura del rapporto con l azienda è una prerogativa necessaria per favorire al massimo il raggiungimento dell obbiettivo finale del progetto: l inserimento lavorativo.

ATTIVITA DEL TUTOR Nella fase finale dello stage si fa un bilancio delle attività e dei risultati conseguiti e lì dove esiste la possibilità di un proseguimento o attraverso un tirocinio mirato o un inserimento lavorativo vero e proprio (contratto) si continua a dare un sostegno nonché tutte le informazioni necessarie per accompagnare e portare a compimento l intento. 14 Le mansioni del tutor nel caso che i soggetti siano ospitati nella propria azienda/fattoria sono analoghe ma facilitate da un costante monitoraggio dell andamento del tirocinio o borsa lavoro e dalla collaborazione stretta con il referente aziendale. Anche in questo caso il percorso viene valutato alla fine di un periodo più o meno lungo di collaborazione e non mancano gli esiti positivi.

15 RISULTAT I inserimenti lavorativi, proseguimento del rapporto di lavoro con le aziende ospitanti (convenzioni, borse lavoro, contratti..) inclusione sociale (attivazione o riattivazione della rete sociale, proseguimento di percorsi personali di progressiva autonomia ) Valorizzazione e potenziamento della rete (enti Pubblici, Terzo Settore e Privati, mondo delle piccole imprese agricole) COMMENTO la complessità del mondo del lavoro unitamente a quella di persone con forte disagio sociale richiede l utilizzo di nuove azioni sinergiche e univoche che non siano legate ad una logica estemporanea del singolo finanziamento, ma prediligano, invece, una stabilizzazione di tali servizi offrendo così anche ai territori la possibilità di garantire risposte più efficaci e soprattutto più estese ed accessibili a tutti.

TIPOLOGIA B-C-D: PROGETTI PERSONALIZZATI, STAGE, TIROCINI, CONVENZIONI.. RISULTATI/COMMENTI Le fattorie sociali/cooperative (sopratutto di tipo B) sono i luoghi deputati all accoglienza delle persone con disagio, e sono proprio le aziende agricole che riescono a soddisfare maggiormente la richiesta di un impiego manuale e con ritmi naturali L inserimento lavorativo nelle cooperative/fattorie sociali risulta essere maggiore lì dove l impresa sociale vera e propria è capace di crescere e aumentare le proprie attività diversificandole secondo la multifunzionalità insita nell agricoltura stessa. In molti casi di progetti personalizzati in collaborazione con enti pubblici (servizi sociali territoriali, carceri o altro..) si concludono con un inserimento lavorativo vero e proprio. 16