Ictus e demenza. Luca Rozzini

Documenti analoghi
Le demenze vascolari riconoscono come momento fisiopatologico comune un danno cerebrale di natura vascolare (ischemico, ipossico, emorragico), che si

Il farmacista nel percorso ictus. L attacco ischemico transitorio: «angina del cervello» XXXXXXXXX XXXXXX

Università degli Studi di Foggia C.di L. nella Professione Sanitaria di INFERMIERE LO STROKE ISCHEMICO. Dott. Cristiano Capurso

Registro stroke. di L Aquila. Antonio Carolei Università degli Studi di L Aquila. Castelfranco Veneto 19 novembre 2004

RATE CONTROL vs RHYTHM CONTROL

Classificazioni dell ictus. Carmelo Labate SC Neurologia AO Ordine Mauriziano Torino

Marta Baviera, Mauro Tettamanti,Irene Marzona, Laura Cortesi, Fausto Avanzini, Alessandro Nobili, Emma Riva, Carla Roncaglioni

Aspetti critici nella gestione dei pazienti con demenza: i dati della medicina generale. Domenico Italiano

LA VALUTAZIONE NEUROPSICOLOGICA: DALLA PREVENZIONE ALLA DIAGNOSI

Il recupero funzionale nel paziente con frattura di femore affetto da demenza e/o delirium

Ictus cerebri. Dalla limitazione del danno alla scelta del luogo della cura. Prevenzione delle complicanze in fase acuta

LE FRAGILITA DELL ANZIANO FRAGILITA

Fattori di rischio comuni a uomini e donne

ICTUS CEREBRALE E TIA

Prevalenza dei fattori associati ad incidenti automobilistici in una popolazione di anziani ricoverati in un setting riabilitativo

RAZIONALE e METODOLOGIA

IL CENTRO DIURNO NELLA DEMENZA: possibili meccanismi implicati nella riduzione dello stress del caregiver

RETE METROPOLITANA STROKE CARE MAIOLI F.

Gestione clinica integrata dello scompenso cardiaco dalla fase acuta alla dimissione

DECADIMENTO COGNITIVO E QUALITA DELLA VITA. Dott. V. Selmo S.S. Anziani e Residenze Distretto n. 3 ASS1 triestina

SISAV Sistema di indicatori per la salute dell anziano nel Veneto. L analisi regionale. L ictus

Sindrome Apnee Ostruttive nel Sonno (OSAS): quale prevenzione possibile. workshop. 23 febbraio 2016

IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO

Il Diabete come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari

LA SINDROME DELLE APNEE OSTRUTTIVE DEL SONNO. Anna Caparra

2 congresso nazionale Centro Studi e Ricerche AMD

Inquadramento clinico

LA PATOLOGIA CAROTIDEA. Dott. Franco Nessi Direttore U.O. Chirurgia Vascolare ed Endovascolare Ospedale Mauriziano Umberto I, Torino

La riabilitazione in Italia: differenze territoriali

Ma si può morire di Crepacuore solamente per una forte emozione?

Vincenzo Canonico Unità di Valutazione Alzheimer Cattedra di Geriatria Università Federico II Napoli

Mirko Di Martino. I trattamenti farmacologici nella prevenzione secondaria dell infarto miocardico acuto

30 MARZO 2019 L URGENZA IN EMERGENCY ROOM

PROGETTO DAY-TIA. U.O. di Neurologia, Ospedale Santa Maria Nuova, Reggio Emilia

Disturbi cognitivi nella popolazione immigrata: analisi retrospettiva ( ) in un Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze a Milano

La prevenzione del decadimento cognitivo

Diagnosi Clinica e Disabilità Funzionale

Epidemiologia e caratteristiche cliniche dell anziano con FA

I numeri del diabete. Stefano Genovese. Unità di Diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche

Prevenzione del rischio cerebro-vascolare ischemico. Gianfranco Delogu Ospedale N.S. di Bonaria San Gavino Monreale ASSL Sanluri

CORRELAZIONE TRA STATO NUTRIZIONALE E FUNZIONE COGNITIVA IN UNA POPOLAZIONE DI ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA

Background e Scopi del lavoro

EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 MESI NEI SOPRAVVISSUTI AD INFARTO ACUTO DEL MIOCARDIO. PROTOCOLLO OPERATIVO

Diabete Mellito Tipo 2 e Rischio CV: Uptodate della Gestione Clinica Albano laziale 9 giugn0 2018

Medicina di genere e appropriatezza nel setting della Medicina Generale e Cure Primarie

I dati ottenuti mediante l impiego delle carte del rischio non definiscono in. del singolo individuo

Rischio Cardiovascolare. Dr.ssa Gabriella Masciocco Cardiologia II Dip. Cardiologico De Gasperis Ospedale Niguarda Ca Granda (Milano)

Le grandi aziende del farmaco iniziano ad abbandonare la ricerca sull Alzheimer: e adesso? Prof Carlo Caltagirone Direttore Scientifico

V.I.T.A. Studio di Valutazione efficacia citicolina

Trombolisi sistemica: l evoluzione dei criteri di inclusione. Dr.ssa Raffaella Valenti Ospedale S. Stefano, Prato ASL Toscana Centro

58 CONGRESSO NAZIONALE SIGG Torino, 27/11/ /11/2013 Centro Congressi Lingotto

Teleconsulto neurologico Forum P.A. Roma 19 maggio Dott.ssa Maria Grazia Carraro Direttore dell Ospedale ULSS 7 Veneto

L invio del paziente al servizio territoriale per le demenze

Assessorato Politiche per la Salute. La prevenzione secondaria degli accidenti cardiovascolari nella Regione Emilia-Romagna.

Qualità di vita dopo SCA Indagine sui nostri pazienti

La misurazione della pressione arteriosa

Pozzilli. Giornata mondiale della salute. Battere il diabete con la conoscenza e la ricerca

Maria Antonietta Lepore Indagini sperimentali sui nuovi anticoagulanti orali. Meccanismo di azione e interazioni farmacologiche

DYSPHAGIA 2015 V edizione Pavia, 8 ottobre 2015 LA DISFAGIA NELLE DEMENZE

SIAMO PRONTI AD USARE I NUOVI FARMACI PER L ALZHEIMER? (SE E QUANDO ARRIVERANNO)

Trombolisi endovenosa dopo infusione di idarucizumab in pazienti in terapia con dabigatran: casi personali e revisione della letteratura

Requisiti essenziali per la gestione integrata del diabete mellito di tipo 2 nell'adulto AGGIORNAMENTO 2010 ASPETTI METODOLOGICI.

STROKE. Complesso di problemi fisici, psicologici e sociali EPIDEMIOLOGIA

Il ruolo potenziale dei biomarcatori. delle afasie primarie progressive

6 Convegno Nazionale SiMPeF IL PEDIATRA DI FAMIGLIA TRA PRESENTE E FUTURO Qualità delle cure in età pediatrica: un progetto da sostenere e difendere

Comorbosità CIRS (Cumulative illness Rating Scale) IDS (Index of Disease Severity) CCI (Charlson Comorbidity index)

EVENTI MAGGIORI CARDIOVASCOLARI E CEREBROVASCOLARI (MACCE) A 12 ME SI DE I SOPR AVVISUTI DOPO UN RICOVERO PER ICTUS ISCHEMICO PROTOCOLLO OPERATIVO

DISTURBI DELLA MOTRICITÁ FINE ED INIZIALE DECADIMENTO COGNITIVO

La demenza si può prevenire 1. Gavino Maciocco

Stato dell'arte e sfide future per la biostatistica nella ricerca clinica: la

Stili di vita Prevalenza dei fattori di rischio Incidenza delle malattie Cardio Cerebro Vascolari: confronto con dati nazionali

LE NUOVE SFIDE DELLA SANITÀ INTEGRATIVA Michele Carpinetti. Vademecum tra cibi e diete Franco Fraioli

FATTORI DI RISCHIO E DI PROTEZIONE NON GENETICI DELLA MALATTIA DI ALZHEIMER

Le dimensioni del problema Inquadramento clinico generale

Ipoglicemia e danno cerebrale: morfologia e imaging. Marco Chianelli. Osp Regina Apostolorum. Albano, Roma

Capitolo 3.2. La valutazione economica dei Nuovi Anticoagulanti Orali (NOACs) nella prevenzione di ictus in pazienti con fibrillazione atriale (SPAF)

Convegno Medicina di Genere

IPERTENSIONE E AOP. Criqui, Circulation 1985 Diehm, Atherosclerosis 2004 Fowkes, Int.J.Epidemiol. 1991

RISCHIO EMBOLICO NELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE

Azienda Sanitaria Firenze Efficacia e sostenibilità del management della malattia diabetica

Evidenze di efficacia nella cura

Eventi maggiori cardiovascolari e cerebrovascolari (MACCE) entro 12 mesi da un ricovero per infarto acuto del miocardio.

Medici per San Ciro. 1 a Edizione. Educazione e Prevenzione Cardiovascolare. Ipertensione Arteriosa e Rischio Cardiovascolare

I fattori di rischio cardiovascolare. Dott. Franco Sciuto

Mortalità a 12 anni in soggetti anziani con insufficienza cardiaca cronica: ruolo della fragilità-mortalità

I nuovi percorsi diagnostici

Riduzione del colesterolo con simvastatina in pazienti ad alto rischio: risultati definitivi dello studio HPS

Rischio cardiovascolare

A.M. Maresca. Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi dell Insubria, Varese.

Get the core: advancing in Screening e diagnosi precoce. risk stratification and. treatment in heart failure

La tempistica nella rivascolarizzazione

Prevenzione delle Malattie Coronariche. Introduzione Valutazione del rischio per la selezione dei pazienti da sottoporre a trattamento clinico

Disabilità intellettiva. Generalità

MARCATORI SIERICI DI STRESS OSSIDATIVO IN PAZIENTI ANZIANI AFFETTI DA MCI O MALATTIA D ALZHEIMER AD ESORDIO TARDIVO

26/05/18. Gestione E Prognosi A Breve Termine Della Sincope Presso Il PS Di Udine

Transcript:

Ictus e demenza Luca Rozzini 14 maggio 2010 1

Incidenza dello stroke e della demenza in Europa Stroke Dementia 2

STROKE: nei Paesi industrializzati 1 causa di disabilità nei giovani adulti 2 più frequente causa di demenza 3 causa di morte 3

Prevalence, incidence, and factors associated with pre-stroke and post-stroke dementia: a systematic review and meta-analysis Pendlebury S. T., Rothwell P. M. Lancet Neurol 2009 8: 1006-18 73 studi pubblicati tra il 1950 e maggio 2009 22 hospital based cohorts 8 populationbased cohorts 7511 pazienti totali con ictus ischemico sintomatico non ictus emorragico non ischemie silenti non TIA Notevole eterogeneità di risultati differenze nei metodi di diagnosi differenze nel disegno degli studi 4

Obiettivi Fare una stima della prevalenza e dell incidenza di demenza pre-stroke e post-stroke Identificare i fattori di rischio associati a demenza pre-stroke e post-stroke 5

Obiettivi Determinare quale sia, nella genesi della demenza post-stroke, il fattore eziologico di primaria importanza CARATTERISTICHE DELLO STROKE (volume e sede della lesione, lesioni multiple, complicanze in acuto) FATTORI DI RISCHIO VASCOLARE 6

Obiettivi Fare una stima della prevalenza e dell incidenza di demenza pre-stroke e post-stroke Identificare i fattori di rischio associati a demenza pre-stroke e post-stroke 7

La prevalenza misura la proporzione di eventi presenti in una popolazione in un determinato momento.

Risultati PRE-STROKE demenza Prevalenza 14% (Hb) vs 9% (Pb) (p= 0,001) Interviste/questionari ai familiari Cartelle cliniche precedenti Valutazione all ingresso o poco dopo stroke 9

IQCODE The Informant Questionnaire on Cognitive Decline in the Elderly (IQCODE): sociodemographic correlates, reliability, validity and some norms. Jorm AF, Jacomb PA. Psychol Med 1989 10

IQCODE questionario di screening per demenza compilabile da parte di familiari/caregiver 26 situazioni quotidiane che richiedono memoria e intelligenza (short version a 16 item, 1994) valutazione dell andamento nei 10 anni precedenti 5 risposte/punteggi possibili: 1. notevole miglioramento 2. lieve miglioramento 3. nessun cambiamento 4. lieve peggioramento 5. notevole peggioramento diversi cut-off: >3.3-3.6 in campioni di popolazione > 3.4-4.0 in campioni di pazienti 11

IQCODE 12

IQCODE 13

Obiettivi Fare una stima della prevalenza e dell incidenza di demenza pre-stroke e post-stroke Identificare i fattori di rischio associati a demenza pre-stroke e post-stroke 14

Risultati POST-STROKE demenza: Prevalenza 41% (Hb) vs 7% (Pb) (p= 0,0001) Criteri inclusione / esclusione di demenza prestroke Primo evento / ricorrenti / primo + ricorrenti (prevalenza più che raddoppiata dopo ictus ricorrenti rispetto al primo evento) Follow-up di almeno 3 mesi 15

L incidenza misura la proporzione di nuovi eventi che si verificano in una popolazione in un dato lasso di tempo.

Risultati POST-STROKE demenza: Incidenza 20% entro 6 mesi dal primo ictus ischemico Incremento lineare del 3% annuo 30-40% dopo ictus ricorrente Incidenza demenza in pazienti affetti da stroke vs controlli (9:1) 17

Diagnosi di demenza DSM IV MMSE < 24 ICD -10 18

DSM-IV Presenza di deficit cognitivi multipli caratterizzati da: 1) Compromissione mnesica (deficit dell abilità ad apprendere nuove informazioni o a richiamare informazioni precedentemente apprese) 2) uno o più deficit cognitivi: afasia (disturbo del linguaggio); aprassia (incapacità ad eseguire attività motorie nonostante l integrità della comprensione e della motricità); agnosia (incapacità a riconoscere o identificare oggetti in assenza di deficit sensoriali); deficit del pensiero astratto e della capacità critica I deficit cognitivi interferiscono significativamente nel lavoro, nelle attività sociali, nelle relazioni con gli altri, e determinano un peggioramento significativo rispetto al precedente livello funzionale 19

ICD-10 Dementia is a syndrome due to disease of the brain, usually of a chronic or progressive nature, in which there is disturbance of multiple higher cortical functions, including memory, thinking, orientation, comprehension, calculation, learning capacity, language, and judgment. Consciousness is not clouded. Impairments of cognitive function are commonly accompanied, and occasionally preceded, by deterioration in emotional control, social behaviour, or motivation. This syndrome occurs in Alzheimer's disease, in cerebrovascular disease, and in other conditions primarily or secondarily affecting the brain. Dementia produces an appreciable decline in intellectual functioning, and usually some interference with personal activities of daily living, such as washing, dressing, eating, personal hygiene, excretory and toilet activities 20

Post-stroke dementia Leys D. et al. Lancet Neurology 2005; 4: 752-59 Comunque bisogna tenere in considerazione che il reale impatto dell ictus è sottostimato, in quanto l impairment cognitivo senza demenza è tre volte più comune nelle persone che hanno avuto uno stroke rispetto ad un gruppo di controllo. 21

Obiettivi Fare una stima della prevalenza e dell incidenza di demenza pre-stroke e post-stroke Identificare i fattori di rischio associati a demenza pre-stroke e post-stroke 22

Fattori di rischio DEMENZA PRE-STROKE età atrofia del lobo medio-temporale diabete sesso femminile familiarità per demenza fibrillazione atriale bassa scolarità leucoaraiosi ipertensione pregresso ictus/tia infarti cerebrali multipli atrofia corticale generalizzata importanza della malattia neurodegenerativa nella demenza pre-stroke 23

Fattori di rischio DEMENZA POST-STROKE età bassa scolarità precedente decadimento cognitivo/disabilità fattori di rischio cardiovascolari: diabete e FA fattori di rischio indipendente (ma non ipertensione, IMA, ipercolesterolemia, TIA, fumo) caratteristiche proprie dell ictus ischemico: complicanze emorragiche, emisfero sinistro, afasia, volume della lesione ricorrenza degli episodi ischemici complicanze: incontinenza, crisi epilettiche precoci, stato confusionale acuto, episodi ischemici ipossici, ipotensione 24

Fattori di rischio DEMENZA POST-STROKE Solo 2 studi hanno preso in considerazione fattori di rischio genetici ApoE e polimorfismi ACE non associati a demenza post-stroke 25

Il rischio di demenza è strettamente correlato alle caratteristiche dello stroke ed al numero degli stroke, invece che ai fattori di rischio vascolare sottostanti. Lo stroke ha un sostanziale ed immediato effetto sullo sviluppo di demenza Lo stroke stesso sembra essere fattore scatenante di un rapido declino cognitivo 26

L osservazione che le complicanze in acuto dello stroke siano associate alla post-stroke dementia sottolinea l importanza della prevenzione dello sviluppo di danno secondario dopo lo stroke (ipossia, ipotensione ed altre complicanze sistemiche) Un trattamento ottimale in acuto dello stroke e la prevenzione di stroke ricorrenti sarebbero pertanto essenziali per ridurre l incidenza di post stroke dementia 27

Prevention and management of stroke in very elderly patients Sanossian N., Ovbiagele B. Lancet Neurol 2009 8: 1031-41 Rapido incremento dell incidenza di ictus con l avanzare dell età Pazienti con età superiore agli 80 anni (very elderly) ricevono cure meno intensive in acuto sono meno trattati per evitare la comparsa di complicanze secondarie maggior rischio di eventi avversi e interazioni tra farmaci dubbi riguardo al rapporto costi/benefici esiguità di studi evidence based declino cognitivo e disabilità: predittori di non-trattamento 28

Prevention and management of stroke in very elderly patients Sanossian N., Ovbiagele B. Lancet Neurol 2009 8: 1031-41 L età di per sé non dovrebbe essere l unico determinante nella decisione di utilizzare o meno un appropriato trattamento farmacologico Necessario considerare la qualità e l aspettativa di vita di ogni singolo paziente 29

Trattamento dell ictus acuto Aspirina: riduce il rischio di stroke e di mortalità a un mese quando somministrata entro 48 ore dall esordio. non differenze degli effetti benefici tra diverse fasce di età. Ricovero presso una Stroke Unit: riduzione della mortalità e del tasso di istituzionalizzazione 30

Trattamento dell ictus acuto Trombolisi con Alteplase entro 3 ore dall esordio (dati: NINDS rt-pa Stroke Group, N Eng J Med 1995) 1 paziente su 8 trattati libero da disabilità a tre mesi Ogni 100 pazienti trattati, 32 otterranno beneficio e 3 subiranno eventi avversi provocati dal trattamento I pochi studi osservazionali disponibili ad oggi indicano che gli anziani con più di 80 anni non sono più soggetti ad emorragia intracerebrale rispetto ai soggetti più giovani (Saposnik et al. 2008; Tanne et al. 2000; Pundik et al. 2008) 31

Conclusioni I pazienti con età maggiore di 80 anni hanno una prognosi peggiore rispetto agli individui più giovani dopo ischemia cerebrale, indipendentemente dal fatto che ricevano o meno una terapia in acuto. I dati indicano che tuttavia questi pazienti possono trarre importante beneficio dal trattamento trombolitico in acuto. 32

What are the mechanisms for post-stroke dementia? Michael G. Hennerici, The Lancet Neurology November 2009 Nella metanalisi di Pendlebury studi anni 70-80 Minore tasso di demenza negli studi osservazionali di popolazione che escludevano i casi di demenza prestroke La demenza post-stroke come conseguenza di un aggravamento di fattori di rischio preesistenti, causato dallo stroke stesso 33

What are the mechanisms for post-stroke dementia? Michael G. Hennerici, The Lancet Neurology November 2009 La demenza può svilupparsi senza uno stroke in pazienti con angiopatia amiloide cerebrale clinicamente silente, vasculopatia ipertensiva, alterazioni microvascolari con alterazioni ingravescenti della sostanza bianca sottocorticale. Invece in assenza di queste lesioni, pazienti con ictus ricorrenti in aree non strategiche non sviluppano demenza (anche in presenza di deficit cognitivi acuti). 34

Impact of age related cerebral white matter changes on the transition to disability. The LADIS study. Pantoni L. et al. Neuroepidemiology 2005 24: 51-62 639 pazienti reclutati in 11 centri europei Follow up: 3 anni Nessun paziente con demenza alla baseline 30%: pregresso stroke alla baseline 70%: ipertensione arteriosa sistemica alla baseline 35

639 Dementi 77 37 13 Ictus Ictus + demenza

Impact of age related cerebral white matter changes on the transition to disability. The LADIS study. Pantoni L. et al. Neuroepidemiology 2005 24: 51-62 90 pazienti hanno sviluppato demenza: solo 13 avevano avuto un nuovo stroke. 37 pazienti che hanno avuto un nuovo stroke non hanno sviluppato demenza. 37

Impact of age related cerebral white matter changes on the transition to disability. The LADIS study. Pantoni L. et al. Neuroepidemiology 2005 24: 51-62 I risultati supportano l ipotesi che alla base dello sviluppo di demenza post stroke vi siano dei meccanismi di base cumulativi e potenzialmente trattabili (alterazioni della sostanza bianca e ipertensione) piuttosto che le caratteristiche dello stroke di per sé. Il trattamento sistematico dell ipertensione rappresenta la migliore strategia preventiva sia dello stroke che della demenza nella popolazione anziana. 38

In quali circostanze l ictus gioca un ruolo primario ed esclusivo nello sviluppo di demenza?

Post-stroke dementia Leys D. et al. Lancet Neurology 2005; 4: 752-59 Circostanze in cui le lesioni vascolari giocano un ruolo chiave nello sviluppo di PSD Pazienti più giovani Sviluppo di demenza immediatamente successivo all ictus in pazienti sani Condizione nota vascolare responsabile di stroke e demenza (CADASIL) Localizzazione in un area stategica 40

Post-stroke dementia Leys D. et al. Lancet Neurology 2005; 4: 752-59 Neuroimaging characteristics Infarti silenti: Predittori indipendenti di sviluppo di demenza 41

Post-stroke dementia Leys D. et al. Lancet Neurology 2005; 4: 752-59 Neuroimaging characteristics Atrofia del lobo medio-temporale Più frequente in pazienti con pre-stroke dementia Predittore di maggiore mortalità a 3 anni dall ictus L ictus può slatentizzare una condizione di AD preclinico 42

Post-stroke dementia:conclusioni 1/10 dei pazienti hanno demenza prima dell insorgenza del primo ictus 1/10 dei pazienti sviluppa demenza entro sei mesi dal primo ictus 1/3 dei pazienti sviluppa demenza dopo episodi ischemici ricorrenti 43

Post-stroke dementia: prevenzione Prevenzione primaria: fattori di rischio cardiovascolare Prevenzione secondaria: diagnosi tempestiva e trattamento in acuto dell ictus Prevenzione terziaria: riabilitazione, corretta gestione delle complicanze 44