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CARNE, QUANTO COSTA NEI DIVERSI PAESI I dati della rete Interpig. I risultati ottenuti nel 2014 in Ue, Stati Uniti, Canada e Brasile di Kees De Roest *L autore è del Crpa di Reggio Emilia. VARIAZIONE DEL PREZZO DEL MANGIME 2013-2015 E interessante conoscere la dinamica dei prezzi dei mangimi nel periodo 2013-2015 (vedi figura 1). Tra il 2013 e 2014 abbiamo assistito ad un calo consistente dei prezzi dei mangimi che varia tra il 9 e il 20% circa. Questa tendenza ha contribuito ad un forte calo dei costi di produzione della carne suina in quasi tutti i paesi. È questo inoltre il motivo del forte incremento della produzione di carne suina raggiunto in molti paesi europei nel 2015 e dell altrettanto cospicuo aumento della produzione negli Stati Uniti. Nel 2015 invece si rileva l arresto di tale tendenza, e l unica alternativa possibile per ridurre il costo di produzione da qui in avanti sembra essere l incremento continuo della produttività delle scrofaie e del settore di ingrasso. K.D.R. La suinicoltura italiana è prevalentemente orientata alla produzione del suino pesante e la sua redditività dipende molto dalla valorizzazione e dall andamento del mercato dei tagli destinati alle produzioni tipiche. Al contrario, sui tagli destinati al consumo fresco è molto incisiva la concorrenza dei suinicoltori attivi negli altri paesi europei. L Italia è il più grande importatore di carni suine, utilizzate sia per la trasformazione in prosciutti e salumi, che rappresentano le produzioni tipiche, sia per il consumo fresco. Il monitoraggio dei costi di produzione è uno strumento utile per mettere a confronto i risultati tecnici ed economici ottenuti dai suinicoltori italiani con quelli raggiunti negli altri paesi europei. Per dodici Paesi Interpig è una rete internazionale di economisti appartenenti a istituti di ricerca in 12 paesi europei, Stati Uniti, Canada e Brasile. Il Crpa rappresenta, in questa rete, l Italia e le sue aziende. Interpig è stata costituita nel 2003 con l obiettivo di favorire uno scambio di informazioni tecniche ed economiche sullo sviluppo Tab. 1 - Costo di produzione della carne suina nel 2014 ( /kg peso vivo) Anno 2014 Belgio Danimarca Francia Germania Regno Unito Italia Olanda Spagna USA Brasile Canada Alimentazione 0,83 0,69 0,73 0,73 0,81 1,01 0,74 0,78 0,58 0,73 0,64 Altri costi variabili 0,16 0,19 0,18 0,23 0,21 0,19 0,25 0,15 0,12 0,09 0,12 Lavoro 0,10 0,11 0,11 0,11 0,13 0,14 0,12 0,07 0,11 0,06 0,11 Interessi e ammortamenti 0,15 0,17 0,17 0,19 0,18 0,16 0,16 0,12 0,10 0,06 0,08 Totali costi di produzione 1,24 1,15 1,19 1,27 1,33 1,50 1,28 1,12 0,91 0,95 0,96 Profitto/perdita -0,04-0,02-0,04-0,08 +0,12-0,08-0,14 +0,09 +0,44 +0,19 +0,28 Margine sui costi alimentari ( /100 kg) 30,93 39,14 36,93 38,13 44,26 28,52 35,22 35,75 57,06 35,66 48,55 Margine sui costi diretti ( /100 kg) 17,95 22,07 21,20 18,61 29,84 15,17 13,03 23,07 48,39 27,43 38,67 Variazione 2014/2013-10,8-3,0-4,1-10,3-7,6-2,6-7,1-9,0-17,5-3,5-14,1 32 Suinicoltura n. 1 gennaio 2016

Tab. 2 - Produttività degli allevamenti 2014 Anno 2014 Belgio Danimarca Francia Germania Regno Unito Italia Olanda Spagna USA Brasile Canada Numero di scrofe 212 708 201 242 594 360 486 1055 1500 500 800 Numero di suini da ingrasso 1293 1759 1644 1215 1733 3284 1849 1700 12500 750 5200 Produttività della scrofaia Suinetti svezzati 27,81 30,46 27,35 27,36 24,09 24,41 29,18 25,84 24,57 25,73 22,73 per scrofa Suini venduti per scrofa Suinetti svezzati per parto Numero parti per scrofa all anno Suinetti nati vivi per parto 25,99 28,48 25,74 26,09 22,66 23,32 27,79 24,17 22,44 24,66 21,50 11,98 13,48 11,64 11,79 10,59 10,85 12,31 11,03 10,37 11,18 10,01 2,32 2,26 2,35 2,32 2,27 2,25 2,37 2,34 2,37 2,30 2,27 13,47 15,60 13,50 13,81 12,12 12,19 14,20 12,54 12,29 12,14 11,55 Mortalità delle scrofe 4,47% 10,50% 5,70% 7,00% 4,63% 2,00% 6,00% 7,50% 8,81% 6,00% 7,10% Mortalità pre-svezzamento Mortalità suini da ingrasso 11,07% 13,60% 13,80% 14,62% 12,59% 11,00% 13,30% 12,06% 15,62% 7,91% 13,30% 3,1% 3,7% 3,6% 2,5% 3,2% 1,5% 2,3% 3,4% 4,9% 2,2% 3,5% Tasso di rimonta 44% 55% 46% 41% 52% 33% 42% 46% 43% 45% 43% Periodo di svezzamento Peso magroni al trasferimento ingrasso 22,9 31,0 23,6 24,5 26,4 27,1 26,0 23,0 21 28,0 21,0 23,24 30,90 30,71 29,35 37,14 35,00 24,90 19,58 17,24 23,00 30,00 Produttività suini da ingrasso Incremento medio 676 931 803 805 801 650 800 681 812 820 870 giornaliero (grammi) Indice di conversione alimentare Numero di giorni in settore ingrasso Suini ingrasso per posto suino Peso medio alla macellazione 2,86 2,70 2,75 2,83 2,67 3,68 2,59 2,57 2,74 2,60 3,00 133 86 109 114 85 201 117 130 137 119 108 2,60 3,94 3,15 2,76 3,96 1,76 2,94 2,66 2,56 2,90 3,28 113,4 110,6 118,2 121,0 105,4 165,5 118,5 108,3 128,8 120,3 124,3 della suinicoltura e mettere a confronto i costi di produzione della carne suina dei vari paesi. Nei primi anni, molto tempo è stato dedicato all armonizzazione dei metodi di calcolo dei costi di produzione, al fine di poter presentare dei dati perfettamente confrontabili. I dati si basano su campioni rappresentativi di aziende specializzate nella produzione di suini. Nel presente articolo presentiamo i risultati relativi all anno 2014, dedicando particolare attenzione alle differenze dei costi di produzione che si sono registrate tra i vari paesi e ai motivi che spiegano la maggiore competitività di alcuni paesi rispetto ad altri. Nella Ue 1,12-1,50 negli Usa 0,91-0,95 All interno dell Ue i costi di produzione variano da 1,12 a 1,50 euro per kg di peso vivo, mentre negli Stati Uniti, Brasile e Canada oscillano tra 0,91 e 0,95 euro/kg. Nell Ue i paesi che registrano i più bassi costi di produzione sono la Spagna (1,12 euro/kg), la Danimarca (1,15 euro/kg) e la Francia (1,19 euro/ kg). Costi leggermente più alti vengono segnalati in Belgio (1,24 euro/kg), Germania (1,27 euro/kg) e Olanda (1,28 euro/kg). Vedi tabella 1. Il maggiore costo di produzione in questi tre paesi è dovuto soprattutto ai costi inerenti allo smaltimento dei liquami e alla riduzione delle emissioni. Suinicoltura n. 1 gennaio 2016 33

A registrare la fascia di costo più alta sono invece il Regno Unito e l Irlanda (1,35 euro), produttori di suini molto leggeri, e l Italia (1,50 euro), dove si produce principalmente il suino pesante. Come precedentemente anticipato, negli Stati Uniti, Brasile e Canada i costi di produzione si aggirano intorno a 0,94 euro/kg di peso vivo. Le differenze con i paesi dell Ue sono pertanto molto evidenti e trovano ragione nell influenza del cambio della moneta, ma soprattutto in un più basso prezzo dei mangimi in Usa e Canada e in un minor costo del lavoro in Brasile. Il costo di alimentazione è ovviamente la voce che pesa maggiormente sul costo di produzione in tutti i paesi oggetto dell analisi; l incidenza varia dal 60 al 70%. I rimanenti costi (diretti) sono i costi sanitari, energetici, di rimonta, relativi allo smaltimento del liquame, delle assicurazioni e delle ispezioni. Questi costi variano molto fra i paesi. Fig. 1 - Prezzo dei mangimi per suino da ingrasso in 5 paesi europei (2013 2015) Produttività della scrofaia Uno dei fattori principali che spiega la differenza dei costi di produzione esistente tra i diversi paesi è la produttività della scrofaia. La Danimarca e l Olanda registrano le migliori performance produttive con 28,5 e 27,8 suini venduti/ scrofa/anno, rispettivamente. Vedi tabella 2. Questi due paesi infatti presentano la più alta prolificità delle scrofe: 15,6 e 14,2 suinetti nati vivi/scrofa/parto, rispettivamente. È evidente che questi risultati sono attribuibili all alto livello genetico delle scrofe raggiunto in questi due paesi. Nella classifica della produttività seguono la Germania, il Belgio e la Francia con rispettivamente 26,1, 26,0 e 25,7 suini venduti/scrofa/anno. In coda si trovano il Regno Unito, la Spagna e l Italia. Nel nostro paese si vendono 23,3 suini/scrofa/anno. Le performance riproduttive in Nord-America sono ancora più basse: 22,4 suini venduti/scrofa/anno negli Stati Uniti e 21,5 suini venduti/scrofa/anno in Canada. Gli allevamenti brasiliani dello stato di Santa Caterina si avvicinano di molto alla media europea con 24,7 suini venduti/scrofa/anno. Costo e produttività del lavoro Altri due fattori che incidono in maniera rilevante sul costo di produzione e sulla redditività aziendale sono il costo e la produttività del lavoro. Il costo del lavoro è molto elevato in Olanda e Danimarca; per contenere i costi di produzione questi due paesi puntano soprattutto su una efficiente produzione delle scrofaie e della fase di ingrasso, al fine di produrre una elevata quantità di carne suina per unità di lavoro. Un altra strada per incrementare la produttività del lavoro è l aumento dell efficienza lavorativa attraverso la riduzione del tempo di manodopera impiegato per singola scrofa e per singolo suino da ingrasso. La meccanizzazione delle operazioni e lo sfruttamento delle economie di scala portano ad un significativo aumento della produttività del lavoro. Dalla lettura della tabella 3, che riporta i risulti ottenuti relativamente al costo del lavoro per ora e le ore di manodopera impiegata per singola scrofa e per singolo suino da ingrasso nei paesi oggetto del confronto, emerge un elevata produttività del lavoro soprattutto per quei paesi che registrano un elevato costo del lavoro (Olanda, Danimarca, Stati Uniti). In una posizione intermedia si collocano il Belgio, la Francia e la Germania; men- Tab. 3 - Costo e produttività del lavoro in diversi paesi Belgio DK FR DE UK IT NL SP USA BR CND Costo del lavoro ( /ora) 15,7 22.8 19,1 17,3 14,9 14,5 24,2 13,5 22,7 3,3 12,5 Ore per scrofa 10,7 10,2 13,6 12 13,2 21 7,5 8,1 11,5 27,5 15,6 Ore per suino 0,3 0,2 0,2 0,3 0,4 0,7 0,3 0,2 0,1 1,1 0,4 34 Suinicoltura n. 1 gennaio 2016

Tab. 4 - Prezzi dei mangimi (2014) Anno 2014 Belgio Danimarca Francia Germania Prezzo mangime per scrofe ( /t) Prezzo mangime suinetti ( /t) Prezzo mangime suini da ingrasso ( /t) % mangime prodotta in azienda Regno Unito Italia Olanda Spagna USA Brasile Canada 276,4 234,0 265,0 252,1 245,1 274,6 273,9 242,6 192,4 207,3 206,0 404,5 339,8 371,1 363,8 349,9 374,4 396,5 428,9 280,0 571,5 307,6 263,9 236,8 250,9 236,7 276,3 268,8 262,1 273,9 189,5 253,4 192,7 16% 52% 50% 50% 0% 12% 0% 0% 0% 0% 100% tre gli allevamenti italiani, brasiliani e canadesi registrano una bassa produttività del lavoro. In particolare, si può notare come per gli allevamenti italiani venga impiegato quasi il doppio del lavoro rispetto agli allevamenti dei principali paesi dell Ue. Un caso virtuoso è la Spagna, che presenta un basso costo del lavoro e una elevata produttività del lavoro. Questo dato contribuisce a spiegare i costi di produzione molto bassi che caratterizzano gli allevamenti spagnoli. I costi di alimentazione I costi di alimentazione vengono determinati dall efficienza di conversione alimentare e dal prezzo del mangime. Indici di conversione alimentare (Ica) molto favorevoli vengono registrati in Olanda e in Spagna, dove sono necessari solo 2,58 kg di mangime per produrre un kg di carne suina. Sicuramente questo dato è influenzato dall elevata incidenza di suini non castrati in questi due paesi (oltre il 60%); un suino intero infatti ha notoriamente un Ica migliore rispetto ad uno castrato. Leggermente peggiori sono invece le efficienze alimentari in Danimarca, Francia e Regno Unito, per i quali si rileva un Ica di 2,70, 2,75 e 2,67, rispet- Suinicoltura n. 1 gennaio 2016 35

PREVISTO UN ULTERIORE AUMENTO DEL COSTO DI PRODUZIONE Nel 2016 e 2017 molti suinicoltori europei affronteranno il problema della riduzione dell uso degli antibiotici; alcuni di questi, come la Svezia e l Olanda, hanno già intrapreso questa strada, ma per gli altri paesi il problema comincia a diventare urgente. Sicuramente questo può comportare un incremento dei costi nei prossimi anni. Inoltre, l efficiente gestione e trattamento dei liquami e il miglioramento del benessere animale sono per gli allevatori tematiche sempre più attuali e sempre più importanti al fine di ottenere la fiducia della società. È infatti particolarmente sentita la necessità di una maggiore accettazione sociale della suinicoltura e della sua coesistenza con le altre attività nelle zone rurali. Anche in questo caso è evidente che gli investimenti per una suinicoltura più sostenibile condurranno a un costo di produzione sempre maggiore, che dovrà essere supportato, oltre che dall allevatore, anche dai consumatori, attraverso, per esempio, una maggiorazione dei prezzi al dettaglio. Strategie di marketing che puntano ad una maggiore distintività e valorizzazione della carne suina sul mercato vanno in questa direzione. K.D.R. tivamente. Per quanto riguarda i nostri indici di conversione alimentare, è evidente che la produzione del suino pesante, che prevede la castrazione, penalizza l Ica portandolo a un valore di 3,68. È soprattutto nell ultima fase dell ingrasso che l indice di conversione alimentare subisce un peggioramento. Infine, nei paesi extra-europei si rilevano indici che variano da 2,60 (es. Brasile) a 3,00 (es. Canada). I prezzi dei mangimi più bassi dell Ue si registrano in Danimarca e Germania, seguiti dall Olanda, il Belgio e la Francia. La vicinanza ai grandi porti di questi paesi e il trasporto delle materie prime via fiume favoriscono infatti un risparmio economico sulla spesa destinata all acquisto dei mangimi. Ancora più bassi sono i prezzi dei mangimi negli Stati Uniti e in Canada, paesi notoriamente noti per l elevata produzione di materie prime destinate alla produzione mangimistica come mais, grano e soia. Al contrario, in Italia i prezzi dei mangimi per suino da ingrasso sono superiori di circa il 10% rispetto agli altri paesi europei; solo nel Regno Unito si registrano prezzi più elevati. 36 Suinicoltura n. 1 gennaio 2016

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